redazione il torinese

Regio, Noseda inaugura con “Tristano e Isotta”

 

Martedì 10 ottobre, alle ore 19, il Regio inaugura la Stagione 2017-2018 con Tristano e Isotta di Richard Wagner. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, interpreta per la prima volta la partitura simbolo di tutta la produzione wagneriana. L’allestimento, proveniente dalla Opernhaus Zürich, ha la regia di Claus Guth, celebre Theaterregisseur tedesco che porta per la prima volta il suo Tristano in Italia.Anche per questa Stagione Intesa Sanpaolo – Socio Fondatore del Teatro – conferma il proprio impegno con il Regio assicurando la partnership alla produzione inaugurale, l’appuntamento più atteso della Stagione. Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Regio rientra in un più ampio rapporto di collaborazione che vede la Banca al fianco del Teatro nella realizzazione delle sue grandi produzioni.

Vittorio Meloni, Direttore Relazioni Esterne Intesa Sanpaolo, commenta: «In questi dieci anni di storia, Intesa Sanpaolo ha mantenuto forte e saldo il legame con Torino, di cui il Teatro Regio è uno dei simboli. Il rapporto con il Regio rientra in un progetto strategico di promozione della cultura e del patrimonio artistico che ci rende non un semplice sostenitore esterno, ma partner attivo e presente della città dove il Gruppo è nato e dove ha sede».

L’allestimento di Zurigo, che richiede una complessa realizzazione scenica, viene presentato per la prima volta in Italia. Per questa speciale occasione Lavazza ha contribuito alla realizzazione dello spettacolo finanziando il girevole per il palcoscenico, appositamente progettato e realizzato per il Regio; un importante elemento scenotecnico che entrerà a far parte del patrimonio del Teatro.

Giuseppe Lavazza – Vice Presidente del Gruppo – dichiara: «Lavazza è da sempre impegnata nel sostegno all’arte e allo stesso tempo fortemente radicata al proprio territorio d’origine. È per noi importante sostenere i luoghi in cui la cultura prende vita, oltre che un grande motivo di orgoglio poter accrescere il patrimonio del Teatro Regio di Torino con un nuovo elemento in grado di rendere gli spettacoli ancora più coinvolgenti ed espressivi».

 

L’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sono diretti da Gianandrea Noseda, attento interprete del repertorio tardoromantico. La lettura del Direttore musicale del Regio sottolinea l’immensa ricchezza che il Tristano porta con sé, partitura cardine della Storia della Musica che illumina l’alba del Novecento musicale. Per Noseda, l’imponente capolavoro di Wagner è il poema della passione e della notte, dell’amore e dell’assoluto, è, in definitiva, la musica del desiderio.

La regia è affidata a Claus Guth che immerge i tre protagonisti – Tristano, Isotta e Marke – in un lungo piano sequenza cinematografico, metafora del continuo fluire della musica di Wagner e dell’incrocio dei destini dei personaggi. Guth propone, oltretutto, un interessante parallelismo che unisce arte e vita: immagina che Tristano, Isotta e Marke siano Wagner, la sua amante Mathilde Wesendonck e suo marito Otto, in un gioco di rimandi e riflessi che invita a riflettere sul confine tra realtà e finzione. Per realizzare appunto questo continuo piano sequenza, il Regio avrà a disposizione, per la prima volta, un apposito girevole, realizzato con il sostegno di Lavazza. Le scene riproducono gli interni di Villa Wesendonck, situata a Zurigo, luogo nel quale Wagner e Mathilde si legarono sentimentalmente durante la genesi del Tristano.

In questa produzione, Tristano è il tenore Peter Seiffert, celebrato artista dalla carriera internazionale, riconosciuto oggi quale uno dei migliori heldentenor del repertorio wagneriano, artista di casa al Festival di Bayreuth e protagonista di indimenticabili incisioni con Barenboim, Tate, Sinopoli, Mehta. Isotta è il soprano Ricarda Merbeth, artista richiesta in tutti i principali teatri del mondo, dedita al repertorio tedesco con una invidiabile carriera al Festival di Bayreuth che, da più di un decennio, le affida i principali ruoli drammatici delle produzioni di punta. Steven Humes è il basso che interpreta re Marke. Già al Regio per la produzione inaugurale de L’Olandese volante, torna nel nostro teatro con uno dei personaggi che più ha saputo scolpire con la sua interpretazione plasmata da un declamato di altissima intensità teatrale. Completano il cast il baritono Martin Gantner nel ruolo di Kurnewal, il mezzosoprano Michelle Breedt nel ruolo di Brangäne, il tenore Jan Vacík nei panni di Melot, il tenore Joshua Sanders (artista residente al Regio per la Stagione 2017-2018, scelto da The Opera Foundation per una borsa di studio nel nostro Teatro) interpreta un pastore, mentre il marinaio è interpretato da Patrick Reiter. Durante le sette recite, ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 11, 14 e 17 ottobre, nel ruolo di Tristano Stefan Vinke, tenore dalla carriera internazionale è stato Tristano a Bayreuth, Siegfried al Metropolitan di New York, alla Wiener Staatsoper e alla Bayerische Staatsoper. Isotta sarà Rachel Nicholls, soprano inglese con all’attivo collaborazioni con Valery Gergiev, John Eliot Gardiner e Colin Davis. Scene e costumi di questo allestimento sono di Christian Schmidt e le luci di Jürgen Hoffmann. Assistente di Claus Guth è Arturo Gama. Il Coro del Teatro Regio è istruito da Claudio Fenoglio. 

Tristano e Isotta è la tormentata storia di due giovani che, stregati da un potente filtro, si uniranno in un inscindibile amore. Durante un’appassionata notte, nei giardini del castello di re Marke, i due vengono sorpresi. Il fatto scatena una violenta colluttazione, provocata dalla gelosia del re, nella quale Tristano cade ferito gravemente. In preda al dolore, Tristano troverà un’ultima grande consolazione nel rivedere Isotta e, nel suo abbraccio, abbandonarsi alla morte. Nel canto supremo di Isotta, il celebre Liebestod, anche lei si congeda dal mondo unendosi in un amore eterno a Tristano che, inevitabilmente, deve passare attraverso la morte; proprio sulle note del leitmotiv della “felicità” Isotta cade esanime sul corpo di Tristano. Il libretto, scritto dallo stesso Wagner, è rivestito da un fluire pressoché ininterrotto di musica, un flusso perpetuo che preannuncia l’eternità, aspetto particolarmente valorizzato in questo allestimento. L’indeterminatezza temporale, oltretutto, è rafforzata da una dimensione spaziale indefinita. L’ascoltatore viene immerso simultaneamente in due dimensioni: quella umana, appartenente al re Marke, sorretto da un linguaggio armonico tradizionale, e quella trascendentale, appartenente a Tristano e Isotta, avvolti da una musica profondamente cromatica, che rasenta l’atonalità. L’opera, in tre atti, avrà una durata complessiva di circa quattro ore e quarantacinque minuti, con due intervalli di circa trenta minuti dopo l’Atto I e dopo l’Atto II.

Anche per la Stagione 2017-2018 è stato confermato l’accordo tra il Teatro Regio e Rai-Radio3 per la trasmissione in diretta delle opere in programma. La diretta radio del Tristano e Isotta, curata da Susanna Franchi, sarà martedì 10 ottobre alle 19.

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Biglietti in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 – Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, nei punti vendita Vivaticket, on line su www.vivaticket.it e telefonicamente al n. 011.8815.270. Info – Tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it.

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In occasione del titolo inaugurale, è previsto un ricco programma di iniziative e incontri:

Intorno a Tristano e Isotta

Mercoledì 4 ottobre ore 17.30, Piccolo Regio Puccini

Conferenza: Tristano e Isotta. Un viaggio rivoluzionario verso la trasfigurazione

Mercoledì 11 ottobre ore 17.30, Piccolo Regio Puccini

Incontro: Opera e Dramma. Wagner e l’opera d’arte totale

Lunedì 16 ottobre ore 17.30, Goethe-Institut Turin, Piazza San Carlo 206

Conferenza: Richard Wagner e Franz Liszt. I rapporti fra due colossi della musica tedesca

Mercoledì 18 ottobre ore 17.30, Piccolo Regio Puccini

Conferenza-spettacolo: Intervista impossibile a Richard Wagner

Ingresso € 5

Giovedì 19 ottobre ore 14.30, Università degli Studi di Torino, Sala Laurea Scienze Umanistiche, Via Sant’Ottavio 20, Torino 

Convegno: Wagner e la passione

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5 domande a Gianandrea Noseda

di Susanna Franchi

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Maestro Noseda, è la prima volta che dirige Tristano e Isotta, ma si ricorda la prima volta che l’ha ascoltato in teatro?

«Me lo ricordo. A Bayreuth con Daniel Barenboim che dirigeva e le voci di Siegfried Jerusalem e Waltraud Meier: spettacolare! La magia di sentire il Tristano quando non vedi né direttore né orchestra e quindi il suono nasce dal niente… Quando ho iniziato a dirigere Preludio e morte di Isotta, inizio e fine dell’opera, in forma di concerto, continuavo a pensare a quell’immagine della sala che diventa buia, a quel suono che nasce dal nulla che mi ha stregato, perché non si può riprodurre».

Se Tristano e Isotta non esistesse, la storia della musica sarebbe diversa?

«È difficile ragionare con i se e con i ma, ma sono convinto che sarebbe andata in un’altra direzione, anche se non so dire quale! È incredibile il cambio di marcia che Wagner compie con Tristano. Io adoro Lohengrin, penso che sia un’opera stupenda, poi arriva Tristano e pensi: ma il Lohengrin non faceva percepire il Tristano! Da dove salta fuori? Sì, è vero, Wagner aveva già iniziato il Ring e lo interrompe per scrivere Tristano, però… Nel Tristano c’è una facilita di mano, di scrittura incredibile per una pagina così nuova».

Quindi è più un’opera di amore o di morte?

«Di entrambe, perché l’amore non può esistere senza la morte. Tristano è il tentativo spasmodico di un essere umano, di Wagner, di creare, di ricreare una continua situazione di estasi. E ci riesce: dove tutto è bello, dove l’estasi si prolunga, dove il momento del godimento e dell’amore si può prolungare nel tempo. E quando arriva al suo acme tu muori, è una musica dove amore e morte si abbracciano e si baciano intensamente».

In quest’opera la notte quanto è importante?

«La notte ti permette di essere te stesso, di giorno devi assumere il tuo ruolo formale, quello che la società ti ha dato. Di giorno sei Il cavaliere al servizio del re, nella notte sei Tristano, sei il vero te stesso».

Quali sono le difficoltà per l’orchestra? La concentrazione? La tenuta?

«Sicuramente, perché è un’opera lunga, però la tenuta di per sé è una questione di resistenza. Quello che bisogna ottenere è di trattarla come se fosse una grande opera di musica da camera, cosa che ovviamente non è perché ci sono tante masse che suonano: ma tutto deve essere intelligibile».

 

 

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CS_CENTROSINISTRA, CAMPO PROGRESSISTA: QUATTRO EVENTI NAZIONALI PER IL MESE DELLE IDEE

Campo Progressista presenta il Mese delle Idee. Da quando Giuliano Pisapia ha lanciato il nostro movimento al teatro Brancaccio di Roma, per mesi le Officine delle idee hanno accolto proposte e commenti relativi a diverse tematiche e ora lavorano al progetto per una nuova Italia progressista.

ottobre le Officine torneranno a confrontarsi pubblicamente in quattro eventi di respiro nazionale per arricchire il dibattito pubblico e riavvicinare le persone alla buona politica: sabato 7 a Roma e Torinosabato 21 a Bari e Genova. Nel mezzo, sabato 14 ottobre, si terrà una manifestazione nazionale dell’intero movimento al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Più nel dettaglio, a Roma l’appuntamento dal titolo “Ambiente: un pilastro per l’Italia? sarà dedicato alla transizione ecologica come modello economico, sociale e territoriale, chiave per una crescita economica stabile e condivisa e per un Paese più sano per le prossime generazioni. In contemporanea, a Torino, si discuterà di “Partecipazione culturalevolano di sviluppo inclusivo?, ossia della cultura quale occasione di crescita personale e collettiva, cammino comune sul quale apprezzare il valore delle diversità culturali e al contempo riscoprire il senso di unità che deriva dal prendersi cura del patrimonio comune.

 

Circolo dei Lettori,Via Giambattista Bogino 9; ore 10-13

 

Sabato 21 sarà la volta di altri due temi caratterizzanti i valori del centrosinistra: lavoro e diritti. A Bari si confronteranno le Officine dedicate a “Sviluppo, lavoro e Innovazione?, con l’obiettivo di ripensare le politiche volte alla creazione di nuovi posti di lavoro, ad attrarre investimenti, a rafforzare la competitività delle nostre imprese e gettare le basi per lo sviluppo di una nuova fase di crescita economica e di equità sociale. Al contempo, Genova ospiterà l’evento “Diritti in cerca d’autore?, che affronterà la questione delle migrazioni e la difficile composizione delle problematiche sottese, senza tralasciare altre grandi battaglie, dalla parità dei diritti LGBTQI alla tutela di tutti quei diritti troppo spesso dimenticati.

Le proposte e gli spunti emersi dal lavoro delle Officine delle Idee saranno così messi a confronto con il contributo di chi, tutti i giorni, si occupa di questi temi nelle istituzioni, in politica, nell’associazionismo, nelle professioni e in accademia, per costruire insieme una proposta concreta e partecipata che guardi a una nuova Italia progressista.

120 bulldog a Bardonecchia

Grande successo per il 15° #BulldogDay del CABI, il Club Amatori del Bulldog Inglese, che ieri nella splendida cornice della pineta di Bardonecchia ha raccolto ben 120 bulldog inglesi da ogni parte d’Italia. L’evento ha permesso inoltre di raccogliere oltre 600 euro devoluti in beneficenza all’associazione EBRI che si prende cura dei bulli meno fortunati. Protagonista anche Bruno Vanzan, celebre flair bartender de “La Prova del Cuoco”, che ha preso parte alla scenografica sfilata per le vie del centro.

Grande successo per il 15° #BulldogDay del CABI, il Club Amatori del Bulldog Inglese, che ieri nella soleggiata Bardonecchia ha attirato sulle alpi piemontesi oltre 120 bulldog inglesi da ogni parte della Penisola, accompagnati da oltre 250 appassionati della razza di tutte le età, partiti nei giorni precedenti o in mattinata anche da località lontane come ad esempio Palermo, Pisa, Venezia, Genova per raggiungere il mega evento cinofilo benefico organizzato nella pineta di viale San Francesco con il patrocinio del Comune. Nel corso della manifestazione la carovana dei bulli ha percorso le vie del centro di Bardonecchia, destando molta curiosità e simpatia tra le decine di cittadini accorsi per non perdersi lo spettacolo.

È davvero grande la soddisfazione degli organizzatori dell’evento: “Non possiamo che essere soddisfatti e orgogliosi della buona riuscita di questo bellissimo raduno – spiega Matteo Gavioli, fondatore del CABI – La soddisfazione più grande deriva dal fatto di conoscere tantissime persone che hanno percorso centinaia di chilometri per vivere una giornata all’aria aperta insieme, nonostante il tempo incerto. Tutti accomunati da un’unica passione: quella per il bulldog inglese, un cane magnifico che v’invitiamo a conoscere ai prossimi #BulldogDay che organizzeremo in giro per l’Italia. Iscrivetevi al nostro gruppo su Facebook che conta oltre 2000 iscritti per essere aggiornati sui nostri prossimi eventi”.

Alla manifestazione hanno preso parte anche i volontari di EBRI, l’English Bulldog Rescue Italia, che hanno raccolto fondi da utilizzare nelle importanti iniziative che portano avanti sul territorio nazionale a favore dei bulli meno fortunati, abbandonati o che necessitano di costose cure veterinarie: la generosità dei partecipanti ha permesso infatti all’associazione di raccogliere oltre 600 euro. Protagonista dell’evento è stato anche il celebre flair bartender Bruno Vanzan, volto noto della tv e protagonista de “La prova del Cuoco” con Antonella Clerici, che ha partecipato al raduno con il suo simpaticissimo bulldog Gennaro.

Alla fine della giornata si è tenuta la coinvolgente premiazioni dei bulldog che si sono maggiormente distinti negli esilaranti giochi di abilità organizzati dai responsabili del CABI, come i salti ad ostacoli, il balzo nell’hula hoop e la gara di obbedienza, che hanno allietato il pomeriggio delle centinaia di partecipanti al mega raduno.

Link Facebook: https://www.facebook.com/groups/clubamatoribulldoginglese/

Borgate montane. Appunti fotografici

Torino, Museo Nazionale della Montagna, 15 settembre – 10 dicembre 2017  – Inaugurazione giovedì 14 settembre 2017 – ore 18.30

 

Per fotografare bisogna avere occhio. Quante volte lo si sente dire E verrebbe da pensare che non potrebbe essere altrimenti, utilizzando un dispositivo ottico come l’apparecchio fotografico. Ma anche oggi che il digitale ha facilitato e velocizzato il processo fotografico per fotografare gli occhi non bastano, seppur “digitali”. Questo lo dimostra bene l’associazione Oculus Digitale con il suo progetto Borgate montane che il Museo ha accolto con entusiasmo e messo in mostra nelle sue sale. Gli occhi, le mani, e le gambe per andare vicino o lontano che sia non sono sufficienti a fare una buona foto. L’interesse e la curiosità per il mondo prima di tutto, la cultura visiva dall’altra; che si tratti di digitale come di analogico è sempre la testa ad avere occhio!

Fin dalla sua nascita il Museo Nazionale della Montagna si è interessato alla fotografia come documentazione delle terre alte. Negli anni ha costituito un enorme archivio fotografico, organizzando mostre specifiche, missioni fotografiche sulle montagne del mondo e partecipando a progetti di diversa entità, come quello di Oculus Digitale. L’associazione, nata nel 2011 senza fini di lucro e con sede a Torino, riunisce appassionati di fotografia, realizza progetti fotografici di vario genere e ha già numerose mostre collettive al suo attivo. Oculus è spesso ispirata dal principio dei “chilometri zero”: una buona foto si può fare anche senza viaggiare in capo al mondo. Ne deriva che i suoi lavori sono sempre sviluppati sul territorio piemontese e prevalentemente a Torino.

Nel corso del 2015 è iniziato Borgate montane, lavoro collettivo che raccoglie le fotografie scattate nelle frazioni di bassa montagna, senza pretesa di offrire una documentazione scientifica e completa dei luoghi. Sono state pertanto selezionate otto borgate, in base alla posizione geografica: Balboutet, comune di Usseaux nel cuore dell’alta Valle Chisone; Campertogno, borgata della Valsesia; Indiritto una frazione di Coazze in una delle più belle vallate minori della Val Sangone; Ostana, piccolo comune della provincia di Cuneo, in Valle Po; Rochemolles frazione del comune di Bardonecchia; Rorà, in provincia di Torino in Val Luserna; Valdieri, in provincia di Cuneo, nel Parco delle Alpi Marittime; Vrù nel comune di Cantoira, in Val Grande di Lanzo.

Si temeva di trovare situazioni ricorrenti e ripetitive, ma ci si è invece resi conto dell’originalità e unicità di ciascun luogo e di conseguenza delle numerose possibilità di rappresentarli. Le riprese con fotocamere reflex digitali, la postproduzione e la stampa, con tecnologia inkjet su carta cotone, sono state effettuate in autonomia da ciascun socio.

Le stampe in mostra, che sono state tutte donate alla Fototeca – Centro Documentazione del Museomontagna, raccontano storie, come i testi che le accompagnano. Storie di luoghi vicini che sembrano lontani nel tempo, dei loro abitanti, e dei fotografi che li hanno visitati con occhi aperti ed entusiasti. Di borgate montane e appunti fotografici.

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BORGATE MONTANE

Appunti fotografici

Torino, Museo Nazionale della Montagna, 15 settembre – 10 dicembre 2017

Inaugurazione giovedì 14 settembre 2017 – ore 18.30

Una mostra del

Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI-Torino

da un progetto di

OCULUS DIGITALE

Manifestazione Riconosciuta FIAF: A26/17

con

REGIONE PIEMONTE

e la collaborazione di

Città di Torino

Club Alpino Italiano

 

Fotografi (e autori dei testi dei paesi)

Santo Algieri

Enrico Barale

Daniela Berutti

Gino Casavecchia

Alberto Dagna

Alberto Dumassi

Aurora Intile

Andrea Maina

Michelangelo Mileto

Federico Moschietto

Alessandro Pereno

Maurizio Rosati

Giuliana Vittonetto

 

TORINO, MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA, Piazzale Monte dei Cappuccini 7, 10131 Torino –Tel. 0116.604.104 / stampa.pr@museomontagna.org / www.museomontagna.org

Rifiuti in via Porporati

La lettrice Romina Greco ci invia questa immagine scattata nei pressi dei cassonetti in via Porporati. Al momento della pubblicazione non sappiamo se gli addetti alla raccolta rifiuti abbiano provveduto o meno a ripulire, nel caso non lo abbiano fatto ci auguriamo che ciò avvenga al più presto e che casi analoghi non si verifichino più.

Non c’è due senza tre, mytaxi sbarca anche a Torino e la conquista

Arrivano a 70 le città europee che hanno aderito all’iniziativa di Mytaxi, l’innovativa App che promette di rivoluzionare il settore dei taxisti, ormai da qualche anno nell’occhio del ciclone.

L’ultima arrivata è proprio Torino è, infatti, la terza città italiana, dopo Roma e Milano, a entrare a far parte della grande famiglia di Mytaxi e si prepara a offrire un nuovo servizio ai suoi cittadini.

 

Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Semplicemente di un’App gratuita che permette ai taxisti di ampliare il loro pacchetto clienti e ai viaggiatori di prenotare un taxi in pochi minuti, di seguirne il percorso e di pagare la corsa operando direttamente con lo smartphone su cui si è installata l’applicazione.

 

Mytaxi nasce nel 2009 in Germania e oggi vanta 10 milioni di utenti e più di 120.000 taxisti registrati. Un vero successo, tant’è che dal 2014 è diventata una società sussidiaria del Gruppo Daimler e nel 2016 si è unita a Hailo, l’App analoga che operava in Gran Bretagna, Spagna e Irlanda, andando a formare un’unica grande società che può vantare oggi una copertura sul territorio decisamente significativa e un livello di competitività per ora ineguagliabile.

 

Vediamo, però, un po’ più nel dettaglio come funziona Mytaxi e quali sono i vantaggi che offre…

Tanto per cominciare bisogna scaricare gratuitamente l’App dedicata, disponibile sia per sistemi Android che per iOs, sul proprio smartphone e registrare un account a cui va collegato uno strumento di pagamento, a scelta tra PayPal o una carta di credito. Se si considera che oggi è estremamente semplice ottenerne una, grazie all’avvento dell’Internet Banking, entrato sempre più nel quotidiano degli italiani, l’operazione si presenta semplice e veloce. Esistono, inoltre, delle carte di credito prepagate, come la carta ViaBuy( ecco qui maggiori info http://www.migliorcontocorrente.org/viabuy.htm ), che sono ideali per le transazioni online e si rivelano sicurissime. Con l’App installata sul proprio dispositivo il gioco è fatto, perché il funzionamento del servizio è facile e intuitivo. Con pochi click è possibile prenotare il taxi disponibile più vicino, seguirne il percorso visualizzandolo sulla mappa, pagare la corsa e ricevere via mail la ricevuta in tempo reale.

 

Sono già 150 i taxisti torinesi che si sono registrati gratuitamente e hanno messo a disposizione la loro vettura, approfittando anche delle facilitazioni promosse dall’azienda, che per tutto il 2017 non applicherà trattenute sulle corse effettuate, in modo da dare tempo ai professionisti di verificare la validità del servizio. Sconti anche per i passeggeri che fino al 19 ottobre potranno usufruire di una potente sforbiciata alle tariffe, che verranno automaticamente scontate del 50% se si effettua il pagamento attraverso l’App. MyTaxi, infine, ci tiene a sottolineare l’assoluta regolarità del servizio messo a disposizione, in quanto i taxisti accreditati sono tutti dotati di regolare licenza, in un’ottica di assoluta trasparenza, più che mai necessaria, vista l’aria di tensione che si respira di questi tempi sul tema della mobilità in Europa a causa dell’efficace concorrenza che è stata messa in campo dalle varie società di car sharing, come Uber, Lift o BlaBlaCar.

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Informazione commerciale

Attraverso gli autori antichi nascono i sentimenti e il divertimento di oggi

Edizione numero 19 per il Festival di cultura classica che anche quest’anno suona la campanella d’inizio al teatro Erba per le varie stagioni di Torino Spettacoli. Caldeggiato e guidato in anni ormai lontani da due donne un po’ davvero speciali come Germana Erba e Adriana Innocenti – e oggi svolto sotto il lavoro appassionato di Piero Nuti -, il festival vuole essere la testimonianza di come certa letteratura antica, certi titoli di autori latini e greci non siano certo, come a volte ci costringono a credere i programmi scolastici, bauli pieni di polvere e di messaggi ormai troppo slabbrati, ma al contrario possano riportare all’oggi la concretezza di certi sviluppi drammaturgici, il divertimento che ne nasce, l’attualità che concetti e avventure, sentimenti e ritrovamenti, personaggi appartenuti a classi sociali diverse si portano appresso, non esclusa una serpeggiante carica erotica che rientra appieno nel nostro quotidiano. Primo appuntamento questa sera con lo spettacolo-conferenza Ciò che uno ama, dedicato ai poeti lirici greci (alle ore 21). Si entrerà nel vivo giovedì 5, con repliche fino a lunedì 16 ottobre, con Rudens/Ridens… tutto in una tempesta!!, che Gian Mesturino e Girolamo Angione (a questi è affidata anche la regia) hanno tratto da Plauto, una divertente commedia di rapimenti e di agnizioni, di lenoni che rapiscono ragazze e di innamorati che s’inguaiano pur di salvarle, di naufragi e di funi che riportano a galla scrigni miracolosi e preziosissimi. Seguiranno Cicerone (“Pro Coelio” è oggi “Processo a un seduttore”, “De senectute” è “L’arte di saper invecchiare”, grazie a Nuti), Aristofane con Gli Acarnesi, ancora Plauto con i comicissimi Pseudolus e Miles gloriosus, tutti spettacoli che passano attraverso gli attori affermati e quelli giovanissimi di Torino Spettacoli. Alla compagnia della Strigide è affidato L’isola perduta, un percorso che corre tra Tucidide ed il poeta Ritsos, tra l’egemonia di ieri e i profughi di oggi, mentre il Teatro Libero di Palermo proporrà Manhattan Medea, testo della drammaturga tedesca Dea Loher, che pone il dramma della antica maga tra le strade americane del ventesimo secolo, una nuova fuga degli amanti e una nuova vendetta, con un epilogo ripensato oggi che spetterà al pubblico scoprire. Il festival terminerà il 30 ottobre.

Elio Rabbione

 

Nella foto. Elia Tedesco in “Rudens” di Plauto, drammaturgia di Gian Mesturino e Girolamo Angione, regia di Girolamo Angione, prod. Torino Spettacoli (teatro Erba, dal 5 ottobre)

 

Apre al pubblico la Galleria Carla Spagnuolo

Inaugurazione della mostra “La Collezione di Palazzo Lascaris”

 

Giovedì 5 ottobre 2017 alle ore 16 nella sede del Consiglio regionale (via Alfieri 15 a Torino) apre al pubblico la Galleria Carla Spagnuolo, con la mostra intitolata “La collezione di Palazzo Lascaris”, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Magica Torino. Nelle eleganti sale barocche del piano terreno del palazzo sono esposte una sessantina di opere pittoriche e sculture di autori italiani e stranieri di ‘800 e ‘900, mai esposte al pubblico, che sono entrate a far parte del patrimonio dell’ente dal 1975, quando il Consiglio regionale ha acquisito il palazzo progettato da Carlo di Castellamonte a metà del ‘600 nel centro di Torino. La mostra sarà l’occasione per presentare il nuovo spazio espositivo aperto al pubblico a Palazzo Lascaris: la Galleria Carla Spagnuolo (1945-2017), intitolata alla ex consigliera regionale e primo presidente donna dell’Assemblea dal 1990 al 1995. Nel prossimo futuro la Galleria potrebbe diventare luogo di esposizione per anteprime di mostre dei maggiori musei piemontesi. La Collezione di Palazzo Lascaris rimarrà aperta al pubblico fino al 18 ottobre. Orario 10 – 18 dal lunedì al venerdì, ingresso gratuito.

All’inaugurazione saranno presenti:

Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale

i curatori della mostra: Serena D’Italia, storica dell’arte, e Roberto Mastroianni, filosofo e storico dell’arte.

Interverranno tutti gli ex presidenti del Consiglio e della Giunta regionale.

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Dal catalogo della mostra:

“La scelta effettuata delle opere esposte è legata alla storia privata del palazzo, quella dei suoi primi proprietari e, in seguito, a quella pubblica. La collezione di un ente pubblico è legata a donazioni, lasciti, acquisizioni, acquisti lontani nei tempi e nei momenti politici, risultato di incontri. Questo processo sedimentativo di eredità istituzionali e non dà forma alla Collezione di Palazzo Lascaris, e l’osservare questo insieme di opere, per la prima volta esposte al pubblico in una forma organica, significa aprire le finestre sulla storia dell’arte, non solo italiana. Significa anche collocare i movimenti artistici nella storia del nostro paese. La Collezione viene intesa come parte di un progetto politico, oltre che storico e territoriale, portato avanti dai Presidenti e dalle interazioni avvenute con gli esponenti culturali delle varie epoche storiche.Quindi se troverete Delleani o Platonov vicini ad Albino Galvano o a Cherchi, Lupo vicino a Chessa, nessun stupore, è la storia che scorre. La storia di questa Collezione”.

fc – www.cr.piemonte.it

“Fabbriche aperte” per non perdere la fiducia nella manifattura in tempo di crisi

Sembra quasi voler dire “non perdiamoci d’animo”, l’iniziativa della Regione che , in tempo di crisi, decide di “affermare l’immagine del Piemonte come luogo della manifattura intelligente, dell’innovazione industriale e del saper fare” attraverso “Fabbriche Aperte”, l’iniziativa che permetterà , il 27 e 28 ottobre prossimi, di visitare le realtà industriali del territorio e cogliere un’opportunità per guardare dal vivo i processi di produzione e le catene di montaggio, le varie fasi della lavorazioni. Al momento le adesioni sono 79, ma altre iscrizioni sono ancora possibili.“Nel Piemonte che si prepara ad ospitare il G7 – ha commentato il presidente Sergio Chiamparino presentando la due giorni – bisogna accrescere il senso di consapevolezza dei cittadini sulle capacità manifatturiere di cui disponiamo. Le nostre ‘mani intelligenti’ sono già pronte alle sfide del futuro, e non a caso il Piemonte ha il ruolo di referente e coordinatore sui temi della fabbrica 4.0 a livello di Conferenza delle Regioni. E proprio in Piemonte è stata avviata la prima piattaforma tecnologica sul tema, che attuava in notevole anticipo i temi di specializzazione della strategia nazionale”.La Regione ha avviato una sinergia con le associazioni di categoria e le singole industrie, che  ha permesso in poche settimane di raccogliere un discreto numero di adesioni, pur con le difficoltà relative all’organizzazione su ampia scala di un evento di questo genere: è stato infatti chiesto alle aziende di aprire le loro fabbriche pur avendo ben chiari gli eventuali problemi che possono presentarsi in questi casi in termini di tutela della riservatezza, organizzazione di percorsi adeguati, sicurezza delle persone.Spiega la Regione in una nota che in Piemonte esistono già progetti che promuovono visite di impresa, ma è la prima volta che queste vengono concentrate in un unico evento e su scala regionale. Le aziende che al momento hanno dato adesione a “Fabbriche Aperte” rappresentano, sia a livello dimensionale e sia dal punto di vista dei settori rappresentati, una fedele istantanea del Piemonte industriale: dall’automotive all’agroalimentare, dall’aerospazio al tessile, dalla chimica all’Ict. Ma si tratta di un elenco ancora provvisorio, considerato che le imprese eventualmente ancora interessate potranno manifestare la propria disponibilità attraverso i contatti presenti sul sito www.piemontefabbricheaperte.it, dove è possibile iniziare a registrarsi per le visite inserendo i propri dati e scegliendo la fabbrica di interesse. Ai cittadini si chiede di provvedere con un po’ di anticipo rispetto alle date dell’evento, considerato che in alcuni siti, per ragioni anche di natura tecnica, gli accessi avranno un numero limitato di partecipanti e in certi casi solamente per uno dei due giorni programmati. E’ inoltre previsto il  collegamento di “Fabbriche Aperte” con l’evento annuale del programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, finalizzato a dare evidenza delle buone pratiche sull’utilizzo di queste risorse. Diverse aziende visitabili  hanno usufruito di un finanziamento dall’Europa, e l’occasione potrà servire anche ad acquisire conoscenza diretta di come i fondi comunitari costituiscono una leva decisiva per l’innovazione e la competitività. 

www.regione.piemonte.it

(foto: il Torinese)

A Caselle false fatture per false riparazioni? Aviapartner indagata

Sono state perquisite anche le abitazioni di sette dirigenti e funzionari.

E’ partita nelle prime ore di questa notte un’operazione di polizia all’aeroporto di Caselle, riguardante sia il rilascio di fatture false, sia documenti riguardanti l’avvio di lavori mai eseguiti per ottenere finanziamenti da Roma. L’operazione coordinata dalla procura di Torino è tutt’ora ancora in corso. Secondo le prime indiscrezioni gli investigatori si sarebbero concentrati sul rilascio di false fatture per false riparazioni che coinvolgevano gli aerei di passaggio allo scalo torinese e anche per lavori all’interno dell’aeroporto mai eseguiti che però Aviapartner fatturava “regolarmente”. In queste ore sono stati perquisiti – oltre agli uffici dell’ Enav e dell’ Enac – anche le abitazioni di sette dirigenti e funzionari; intanto le maggiori attenzioni da parte della procura sarebbero rivolte alla Aviapartner, la società che si occupa della logistica dell’aeroporto. La frode, secondo quanto accertato fino ad adesso, sarebbe iniziata nel 2008 apportando nelle tasche della società milioni di euro. 

Simona Pili Stella