Giovedì 5 giugno prossimo sarà una giornata speciale dedicata alla memoria di Giorgio Amendola, tra le personalità più influenti della storia italiana del XX secolo e alla storia della Liberazione di Torino. Nel 45esimo anniversario della sua scomparsa, la Fondazione Giorgio Amendola, da sempre protagonista nei percorsi di riqualificazione urbana e nell’organizzazione di manifestazioni artistiche e culturali nel quartiere Barriera di Milano, apre le porte della sua sede di via Tollegno 52 per un evento che unisce memoria, scuola, cultura e cittadinanza attiva, realizzato con il patrocinio del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Torino.
Insieme agli studenti della scuola Aristide Gabelli e dell’istituto Bodoni-Paravia saranno celebrati i valori della Costituzione e il coraggio di chi ha lottato per la libertà di tutti. I ragazzi presenteranno i loro progetti e riceveranno una copia della Costituzione. Dopo la cerimonia colazione per tutti nella sede della Fondazione.
Per capire, approfondire, e raccontare la storia di Giorgio Amendola e di altri grandi protagonisti della Resistenza interverranno Domenico Ravetti, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione; Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino; Claudio Della Valle, già docente ordinario di Storia Contemporanea all’Università degli Studi di Torino, Giovanni Cerchia, direttore scientifico della Fondazione Amendola; Giuseppe Iglieri, presidente Iresmo (Comitato Scientifico Fondazione Amendola) e Prospero Cerabona, presidente Fondazione Amendola.
Giorgio Amendola (Roma 1907-1980) partigiano, scrittore e politico italiano figlio dell’antifascista liberale Giovanni Amendola e dell’intellettuale lituana Eva Kuhn, dopo l’uccisione del padre da parte dei fascisti, si iscrive al Partito Comunista. Trascorre tutta la sua giovinezza tra clandestinità e esilio e confino. Durante la Resistenza ricopre incarichi rilevanti prima nel CLN romano e poi, dopo la Liberazione della Capitale, in quello torinese. Ricopre un ruolo fondamentale nella liberazione di Torino. Dopo la liberazione continua l’attività politica nel PCI come deputato e dirigente del partito.
Mara Martellotta
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