Se la buona politica riguarda anche il Barolo

Il Re è nudo. Sono bastati due anni e Giorgia Meloni si è arenata. Presa in mezzo dall’Europa e da Fanpage. Sia ben chiaro che ognuno della sua vita ne fa quel che vuole. Un po’ meno se di professione viene scelto come Presidente del consiglio.
Gongola Matteo Salvini e decisamente è in salita Tajani. Ha tentato di mediare fino all ultimo non riuscendoci. I fratellini d’Italia continuano nel fare i baldanzosi ma sono decisamente in difficoltà. Ne escono a modo loro dicendo: tanto vinceremo le elezioni sempre noi. Già ora non è così, ma come dargli una delusione sbattendogli in faccia la realtà. Saremmo dei crudeli. Che poi ci  siano nel nostro paese fascitelli antisemiti e razzisti è notorio ai più.
Basta entrare in una palestra e conoscerne qualcuno. Dopo poco si scaglieranno contro i poteri mondiali ebraici. Sintesi: il fascismo non è mai morto e trova ospitalità nella destra destra, non solo in Fratelli d Italia, s’intende.
Che succederà? Francamente sono molto ma molto più preoccupato di non vedere spesi i soldi che l’Europa per ora ha congelato o il governo ha rifiutato. E sempre francamente non ho ben capito che cosa comporta l’apertura della procedura d infrazione europea. Ho solo capito che non siamo messi bene. Economia italiana: tira? Non so, so solo che continua ad esserci il lavoro in nero. Pagamenti in nero , in altre parole una Economia parallela e dunque non controllata e controllabile. Tengono le esportazioni grazie soprattutto all’agroalimentare. Da Barolo arrivano brutte notizie. Polemiche all’interno del Consorzio tutela Barolo e nebiolo. Matteo Rascheri ex presidente rilascia una intervista a Gambero Rosso, intervista  di fuoco. Senza mezzi termini accusa suoi colleghi, le cooperative di conferimento del prodotto e supermercati di voler stravolgere il disciplinare da cui dipende il come fare il Barolo con l’obbiettivo di rendere questo Re dei vini alla portata di tutti abbassando notevolmente il prezzo di vendita. Concretamente stravolgendo le origini. Nel merito non saprei che dire, anche se giusto 15 giorni fa ci sono stato perché la mia famiglia, per il mio compleanno, mi ha regalato una degustazione di vini con relativa visita nelle cantine di produttori. Estremamente istruttivo. Decisamente apprezzabile sia il vino sia la degustazione del cibo. Eravamo di sabato e Barolo pullulava di turisti. Metà dei quali non italiani. Il Barolo è re dei vini e le Langhe la principessa. Il Piemonte deve molto al vino , deve molto alle Langhe e l’Italia deve molto al Piemonte per la sua credibilità internazionale. Poi abbiamo il nostro Cirio Governatore albese doc. Insomma difendiamo fino in fondo questo nostro patrimonio. Bisticciano e le liti non fanno bene alla credibilità.
Vino è anche cultura. E cultura è credibilità.
Attinenza sui due argomenti toccati?
Si… infatti, credibilità a tutto tondo che ci fa campare nel vero senso della parola. Ci fa lavorare non solo per guadagnare ma anche per dignità che – appunto –  fa rima con credibilità.

PATRIZIO TOSETTO

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