Il Teatro Regio di Torino tributa un omaggio al suo ideatore Carlo Mollino

Con la mostra “Carlo Mollino. Atlante. Viaggio nell’universo di un genio del Novecento” a 50 anni dalla rinascita

 

Al geniale architetto che ha concepito e disegnato il nuovo Regio è stata dedicata la mostra, aperta dal 18 ottobre al 14 gennaio 2024 dal titolo “Carlo Mollino. Atlante. Viaggio nell’universo di un genio del Novecento “, un protagonista eclettico e singolare della storia dell’architettura e del design, ma anche scrittore, fotografo, sciatore, automobilista e pilota di aerei, tra le menti più poliedriche del XX secolo.

La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari e prodotta dal Regio nell’ambito di Regio 50, in collaborazione con il Museo Casa Mollino, realizzata con il contributo della Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro Regio, e con il sostegno della BuonoLopera Foundation, che del teatro è socio sostenitore. La mostra ha visto il coordinamento per il Regio di Simone Solinas; progetto esecutivo e direzioni lavori sono dell’architetto Elena Maria D’Agnolo Vallan, insieme all’architetto Valeria Cottino. Il lighting design è di Marco Ostini.

Un ringraziamento va anche al Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano.

“In occasione del cinquantesimo anniversario del Nuovo Teatro Regio non poteva mancare – spiega il Sovrintendente del teatro Regio Mathieu Jouvin – un importante omaggio a Carlo Mollino e questa mostra racconta di un uomo e un artista straordinario, che ha saputo eccellere in ogni disciplina e il cui lavoro mi ha sempre affascinato. Personalità di questo tipo sono rare e sono entusiasta di poter accogliere il pubblico in questo scrigno d’arte ricco di riferimenti simbolici, opera audace e contemporanea proiettata verso il futuro”.

“Oggi con entusiasmo, apriamo le porte alla mostra “Carlo Mollino Atlante”, esposizione che celebra la straordinaria creatività dell’architetto torinese e rafforza il profondo legame tra il teatro Regio e la Reale Mutua – dichiara Luigi Lana, presidente di Reale Mutua. Questa esposizione dimostra l’importanza di quanto sia cruciale preservare e promuovere il nostro ricco patrimonio e sostenere il tessuto culturale locale”

“Siamo contenti di riportare la Basiluro a Torino – spiega Marco Iezzi, curatore dell’area Trasporti del Museo Nazionale di Scienza e Tecnologia di Milano – in questa importante esposizione dedicata a Carlo Mollino, autore delle linee della vettura che partecipò alle 24 ore di Les Mans nel 1955. Per inquadrare Mollino nella sua città è stato fondamentale lo studio del curatore Fulvio Ferrari, esperto dell’architetto torinese.

Carlo Mollino, figlio unico dell’ingegnere Eugenio Mollino, nasce a Torino nel 1905, dove compie i suoi studi, iscrivendosi nel 1925 alla Facoltà di Ingegneria e l’anno dopo trasferendosi alla Regia Scuola Superiore di Architettura dell’Accademia Albertina di Torino, divenuta poi Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, dove si laurea nel luglio del 1931.

Architetto e designer, progettista e pilota di aeroplani e di auto da corsa, fotografo e scrittore, ottimo sciatore, diventa nel 1942 presidente della Commissione delle Scuole e dei Maestri di Sci della FISI e nel 1951 scrive il Trattato di Introduzione al discesismo, dalle cui pagine emerge tutta la sua personalità fantasiosa e inquieta.

Dopo aver pubblicato nel 1948 i volumi ‘Architettura, arte e tecnica’ nel 1953 vince il concorso di Professore Ordinario e ottiene la cattedra di Composizione, che conserva fino alla morte, avvenuta nel suo studio improvvisamente nel 1973.

La mostra si sviluppa in dieci isole-capitoli distribuiti nei vari livelli del foyer che introducono alla leonardesca complessità dell’architetto e dell’uomo e quello che è considerato il suo capolavoro, il nuovo teatro Regio, concluso in coincidenza della scomparsa del suo autore.

A partire dall’atrio esterno, su ognuna delle dodici porte di ingresso del Teatro, è posto un segno zodiacale realizzato al neon.

“Il Teatro accoglie al mondo dell’arte – spiegano i curatori Fulvio e Napoleone Ferrari esattamente come siamo accolti in questa nostra vita sotto un segno zodiacale. Mollino ci accoglie alla vita dell’arte che nasce nel suo teatro con dodici varchi. Con questo segno, fin da subito, è resa sorprendente l’unicità della sua architettura”.

Dieci capitoli, dieci canti narrano la sua biografia, il suo Teatro, la professione, i mobili milionari, le acrobazie aeree e quelle sugli sci, le auto da corsa, la moda e la filosofia che hanno influenzato la sua vita.

Con una videoinstallazione realizzata dall’artista Donato Sansone, sono rappresentate in maniera semplice, con un ipnotico fluire di forme generali si trasformano dal corpo femminile al corpo del teatro, dalle scale di di Piranesi alle passerelle del Regio, le relazioni visive che legano i mondi citati con il poliedrico interno del teatro.

Un’isola conterrà la biografia fotografica di Carlo Mollino e i suoi ritratti pittorici, un’altra ne illustrerà la professione con modelli di architettura rotanti, immagini e disegni. Un letto a castello insieme a piastrelle descrivono il suo lavoro di inventore di interni, come nel caso di Le Roi, la sala da ballo da lui realizzata a Torino. Accanto al capolavoro della Basiluro Damiano, l’automobile progettata per le 24 Ore di LesMans nel 1955, il modellino della macchina da record di velocità Osso di seppia, accompagnato da disegni e fotografie.

La fotografia è rappresentata nelle sue due fasi, nella prima è esposto il lavoro degli anni Trenta, mentre nel foyer, nei salottini, sono esposte venti delle celebri Polaroid erotiche create nell’ultimo decennio di vita.

Nell’ambito di Artissima 2023, fino al 12 novembre prossimo il percorso di visita si arricchirà dell’installazione multimediale di Simon Starling “Four Thousand Seven Hundred and Twenty five”.

Tutta la mostra è resa possibile grazie alla documentazione e alle opere custodite dal Museo Casa Mollino di Torino, fondato da Fulvio e Napoleone Ferrari, fin dal 1985 impegnati nella valorizzazione della figura di Carlo Mollino.

Mara Martellotta

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