Castelli: “Il Paese ha bisogno di forza lavoro e la sta cercando”

Il Paese ha bisogno di forza lavoro e la sta cercando.
I dati presentati dall’ISTAT ci dicono questo.
Le imprese manifatturiere stanno assumendo, da gennaio gli occupati sono saliti di 550 mila unità. Si sta rimettendo in moto tutto, grazie al lavoro delle nostre imprese e alle misure messe in campo dagli ultimi Governi.
Anche i dati sul PIL sono positivi, con la previsione di chiudere l’anno intorno al 6%, ed i mercati da mesi, ormai, stanno dando una risposta importante.
È una fase di ripartenza che dobbiamo continuare a supportare, per consolidare il recupero occupazionale, lavorando su tre binari paralleli: (1) sostegno alle imprese per semplificare i meccanismi di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale, dando così loro l’opportunità di intercettare importanti quote di mercato che si sono aperte anche a seguito dell’emergenza sanitaria; (2) riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro; (3) investire sul lavoro autonomo.
Su quest’ultimo aspetto abbiamo avviato un percorso per garantire ai lavoratori autonomi quei diritti che prima erano solo per i dipendenti. Penso all’Iscro, un’ammortizzatore sociale rivolto agli autonomi, o all’Assegno unico per sostenere le famiglie.
Ora dobbiamo andare oltre. Vanno semplificate tutte le procedure burocratiche per aprire un’attività e poi, per quelle avviate, occorre incentivarle a “crescere”, senza l’oppressione di un sistema fiscale che li “tartassi”.
In questo percorso sarà fondamentale la riforma fiscale a cui, come Governo, stiamo lavorando in queste settimane.
Per i lavoratori autonomi è sempre più necessario superare il sistema di “saldo e acconti” a favore di una “tassazione per cassa”, un sistema di versamenti mensili di quanto effettivamente incassato, al netto delle spese. Garantirebbe al contribuente la possibilità di una maggiore programmazione ed allo Stato un flusso costante di entrate. Oltre a ridurre il numero degli adempimenti.
Da ultimo dobbiamo ridare fiducia alle vocazioni professionali. Le lauree abilitanti rappresentano il primo tassello, ma servono politiche “di visione” per i giovani, che creino, ad esempio, nuovi ambiti professionalizzanti, con profili di tecnici altamente qualificati. In grado di cogliere tutte le opportunità che deriveranno dal Recovery Plan”.
Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post sui social.
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