Perché dopo non sarà come prima

Ci ricorderemo a lungo l’inizio di Primavera 2020. Ce ne ricorderemo per sempre. Difficile, anzi impossibile, dividere i destini individuali da quelli collettivi

Ci ricorderemo non solo del coronavirus. Ci ricorderemo delle reazioni di una classe politica e di una società civile che ha fatto fatica nel capire questo fenomeno.

Il governo preso in mezzo dall’allarme degli scienziati o
virologi che volevano chiudere tutto da oltre un mese e gli operatori economici che non volevano
chiudere niente. Ci ricorderemo di gente che ha immediatamente applicato le regole e chi se ne è
altamente sbattuto.

Verissimo, non è un bello spettacolo vedere  l’esercito intervenuto in Barriera di Milano.
Non perché l esercito sia sinonimo di golpismo. Perché è intervenuto per far rispettare regole,
appunto non rispettate. Sappiamo che questa settimana sarà decisiva. Speriamo che questa
settimana sia decisiva per il meglio. Indubbiamente ci sono stati errori e impreparazione
(forse) non solo dalla politica. Esempio: in Piemonte mancano i tamponi per le analisi del caso.
Non c’è stato il dovuto coordinamento tra Stato e Regioni. Ma le polemiche, almeno per ora ,
sono inutili e pretestuose. Dunque fuorvianti.

Ci si mettono  i seriali produttori di notizie false: da Crotone con i 300 sanitari messi in mutua
dopo 1 giorno di lavoro, al prelievo nei conti correnti privati per pagare il debito verso Germania
e Francia. Il falso che serve per dire che loro avevano ed avranno sempre ragione. Ora più che
mai è attuale: chi semina vento raccoglie tempesta. Poi ci si mette l’ideologia. Sempre pronta
nel dare una mano agli stupidi. Sostenere che la sinistra era contenta per la moria in Lombardia
ne è un un’esempio.

O che la destra è forte perché Berlusconi dona 10milioni di euro e la
sinistra è cattiva visto che non ci sono notizie di donazioni di Romano Prodi. L’unica reazione
logica sarebbe: non ti curar di loro ma guarda e passa. Ma mi rendo conto che è difficile non
replicar . Se poi la replica è: Cina Russia e Cuba ci aiutano perché comunisti, mi pare inefficace
ed abbastanza puerile.

Al tempo stesso fa riflettere che qualcuno ci aiuti e chi ci ha deriso, da
Trump alla Spagna passando per Francia ed Inghilterra ora stiano peggio di noi. Fa riflettere
perché dopo non sarà come prima. Con i soliti dubbi verso alcuni potenti della terra. Si sta
fermando l’economia mondiale e non vengono chiuse le Borse. Deciso  appositamente perché
i soliti noti ci guadagnino a scapito dei tanti, così non potenti? Con la solita certezza : pochi ci
guadagnano e molti ci perdono.

E un’ altra (ahimè) certezza: che botta avrà l economia mondiale, con il solito dubbio,
privilegiare la finanza o privilegiare il lavoro. Non sono un economista ma la risposta sta nella
seconda opzione. Privilegiare gli investimenti che producono lavoro.

Ovvio no? Dipende da noi se questa crisi verrà usata dall’Uomo per migliorarsi.
Il professor Alessandro Barbero , in una sua lezione sulla peste in Inghilterra spiegò come
persino una epidemia può essere occasione per una mobilità sociale positiva per lo sviluppo
economico. Sappiamo che non dipende solo da noi. Dipende soprattutto dalle scelte che
verranno fatte dalla politica.

Politica che non deve prendere ordine dalla finanza o dall’economia. Sempre più che mai, cosa
decisamente acclarata, le scelte fatte debbono essere fatte (scusate il bisticcio di parole) per
il bene comune, per il bene collettivo. Il tutto è semplicemente logico. Capito questo siamo a
buon punto per essere migliori di prima.

 

Patrizio Tosetto

 

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