Quagliuzzo boccia Bollettino e il suo progetto di fusione

DA COLLERETTO UN SI NON UNANIME

 

 

Quagliuzzo ha bocciato senza appello il progetto di fusione in un’unica entità comunale dei comuni delle Terre del Chiusella fortemente voluto dal sindaco di Parella e presidente dell’Unione Marco Bollettino.

La risposta non è passata neanche da un consiglio comunale, bensì da una lettera, che è stata spedita a Bollettino proprio in queste ore dall’amministrazione comunale, guidata da Ernesto Barlese, nella quale vengono contestati diversi punti dell’importazione elaborata dal sindaco di Parella. Ad amministrazione e maggioranza di Quagliuzzo si è aggiunta anche la minoranza consigliare che ha fatto pervenire a Comune le proprie perplessità per il metodo scelto e, pertanto, ha deciso di non aderire.

Diversa, ma non unanime, invece, è stata la situazione dove la delibera presentata dall’amministrazione comunale in favore del percorso delineato è passata, ma con l’astensione del gruppo di minoranza, e alcune domande poste dall’ex sindaco Paola Gamba, oggi all’opposizione.

L’attenzione si sposta ora su Parella dove alle 18.30 di mercoledì è previsto il consiglio. Il punto ‘caldo’ sarà preceduto da una interpellanza depositata sin da agosto dal capogruppo di Progetto Parella MPP, Bruno Tegano, nella quale chiedeall’amministrazione quale sia la posizione e se prima non intenda fare precedere ogni decisione da un consiglio comunale aperto alla cittadinanza e da una adeguata informazione alla stessa su quelli che potrebbero essere i vantaggi effettivi e gli svantaggi di una fusione che, comunque, metterebbe fine alla storia di più entità comunali.

D’intesa con il gruppo consigliare è il Movimento Progetto Piemonte che già in primavera aveva organizzato un convegno a Quagliuzzo dal titolo molto chiaro: “Fusioni di comuni: i motivi del no”. Sull’argomento interviene Massimo Iaretti, presidente MPP, già consigliere a Parella dal 2010 al 2014 e consigliere dell’Unione nei suoi primi anni di vita: “La nostra posizione è fortemente negativa per il metodo che viene portato avanti, ovvero il legare il futuro dell’Unione con quello della fusione, dal momento che si tratta di due entità giuridiche diverse e la legge parla di fusioni di Comuni, senza che le Unioni ne abbiano parte alcuna. Senza entrare nel merito vorrei evidenziare che quella che il consiglio dovrà votare è una delibera, quindi un atto che, di fatto, vincolerà chi si esprimerà a favore. Si deve anche conto che il referendum cui verrà sottoposto il tutto, prima di arrivare alla legge regionale, non è un atto che – allo stato attuale – possa modificare il parere espresso dai consigli comunali, anche se ci fosse un voto contrario. Per questo come MPP, insieme ad alcuni comitati e gruppi consigliari abbiamo inoltrato una richiesta al presidente della Regione, all’assessore agli enti locali ed al presidente del Consiglio regionale di provvedere ad una modifica legislativa su questo punto. Fermo restando che la volontà dei cittadini è assolutamente sovrana e che, qualora si esprimessero in un senso o nell’altro dovrebbe venire sempre rispettata. Allo stato attuale non possiamo che dichiararci contrari alla fusione fredda dei quattro comuni che, va ricordato, ai tempi del fascismo erano stati uniti forzatamente sotto il nome di Pedanea e dopo la proclamazione della Repubblica si erano separati. Vogliamo forse tornare indietro e cancellare tutto con un colpo di spugna facendo finta di niente. Inoltre, e bene sottolinea l’interpellanza del capogruppo Tegano, allo stato non risulta che tale proposta sia stata mai condivisa con la popolazione”.

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