Gennaio 2018- Pagina 14

Frainteso o escluso? Diversità, fraintendimenti e inclusione nell’era digitale

Federico Alfonsetti, amministratore delegato di EasyReading Multimedia srl e Marco Sodano, Digital editor de La Stampa, insieme in occasione del primo appuntamento dell’anno dedicato ai “Passaggi”, il format di incontri aperti al pubblico che ogni mese, ai MagazziniOz, propone storie di vita e di persone che raccontano sfide, possibilità e nuove prospettive, per vedere e capire che un nuovo modo d’intendere e vivere il sociale è possibile.

 

La lettura è accessibile a tutti? E come cambia con l’avvento delle tecnologie digitali? Come funziona oggi la comprensione delle news? A rispondere a queste e altre domande, Federico Alfonsetti, amministratore delegato di EasyReading Multimedia srl e Marco Sodano, Digital editor de La Stampa. A metterli insieme “Passaggi”, il format creato e ospitato dai MagazziniOz, cooperativa creata da CasaOz, che propone storie di vita e di persone che raccontano sfide, possibilità e nuove prospettive, per vedere e capire che un nuovo modo d’intendere e vivere il sociale è possibile.

 

Mercoledì 24 gennaio, alle ore 18.30, durante una coinvolgente e informale tavola rotonda moderata dalla scrittrice Elena Varvello, si affronteranno i temi dell’accessibilità alla lettura, della comprensione della moltitudine di informazioni a disposizione di tutti noi e dell’inclusione nell’era digitale, partendo da competenze diverse.

 

Quelle di un designer, Federico Alfonsetti, una passione per i caratteri tipografici, che nel 2009 ha dato alla luce Easyreading©, un valido strumento compensativo per i lettori con dislessia e nel contempo un font facilitante per tutte le tipologie di lettori, realizzato con un approccio alla metodologia progettuale del Design for All per la quale la diversità è concepita non come un problema ma come un “valore” inclusivo. Un font adottato anche da CasaOz per il proprio sito web, rinnovato in occasione del decennale, spinti dalla volontà della Onlus di essere sempre accessibile a tutti e del lavoro di inclusione che porta avanti da sempre.

E quelle di un giornalista, Marco Sodano, una passione per l’economia, responsabile delle edizioni digitali de La Stampa, che interverrà sul cuore del lavoro dei giornalisti: la sfida del fraintendimento, inteso non come errore, bensì come naturale conseguenza dell’essere ognuno diverso dagli altri, perché fraintendere, leggere ciò che non era nelle intenzioni di chi stava scrivendo, può essere una grande occasione di crescita.

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Moderatore

Elena Varvello | Scrittrice italiana, Insegnante

È nata a Torino nel 1971. La sua raccolta di racconti “L’economia delle cose” (Fandango, 2007), candidata al Premio Strega e finalista al Premio Berto ed al Premio Carlo Cocito, ha vinto il Premio Settembrini e il Premio Bagutta Opera Prima. Ha pubblicato i romanzi “La luce perfetta del giorno” (Fandango, 2011) e “La fine del mondo” (Loescher, 2013). Il suo ultimo romanzo “La vita felice” (Einaudi, 2016), pubblicato in Inghilterra, Spagna e Francia, uscirà in Polonia, Portogallo, Grecia e Stati Uniti. Insegna Storytelling presso la Scuola Holden di Torino.

Protagonisti degli interventi

Federico Alfonsetti Designer, Presidente ed Amministratore Delegato di EasyReading Multimedia srl Torinese classe 1953, una vita in tipografia prima come grafico e poi come editore. La sua passione per i caratteri tipografici – che allora si disegnavano a mano – nasce nel 1969 frequentando la scuola da “Cartellonista pubblicitario”. Nel 2009, socio di una casa editrice torinese, dà alla luce il font EasyReading©, specificamente dedicato al lettore dislessico. Un progetto “inclusivo” che nasce quasi subito con l’obiettivo di portare la alta leggibilità a tutti. Il font ha ottenuto numerosi riconoscimenti sia nel campo del Design che in quello Scientifico. Nel 2014 è co-fondatore di EasyReading Multimedia srl della quale è Amministratore Delegato.

Marco Sodano | Digital editor de La Stampa, Giornalista

E’ responsabile delle edizioni digitali de La Stampa. Torinese, classe 1969, lavora nei giornali dal 1990. Ha una grande passione per l’economia (ha guidato la redazione economica de La Stampa per cinque anni). La sfida del momento è la costruzione del giornale digitale: internet ha fagocitato l’informazione prima che questa riuscisse a metabolizzare la rete e i linguaggi nuovi necessari per usarla al meglio.

MagazziniOz | http://www.magazzinioz.it

E’ una cooperativa pensata e realizzata dalla onlus CasaOz per promuovere e dare sostegno al progetto e al servizio sociale che offre a bambini malati e alle loro famiglie. MagazziniOz, attraverso la formazione professionale e l’inserimento lavorativo di giovani con disabilità o affetti da patologie croniche, nasce anche per sviluppare il percorso intrapreso da CasaOz portando in centro città le esperienze di integrazione e normalità che la animano, e per progettare con le aziende, dedicando un ampio spazio alle iniziative di approfondimento sulla social innovation. I proventi e le attività dei MagazziniOz sostengono, promuovono ed aiutano i progetti e le iniziative di CasaOz.

 

Alla Cavallerizza Lo sterminio dimenticato dei “triangoli rosa”

”Lo sterminio dimenticato” è il titolo del convegno che si terrà mercoledì 24 gennaio, dalle 9,30 alle 13,00 nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, in Verdi a Torino. L’evento è a cura del Coordinamento Torino Pride GLBT in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte, l’Università degli Studi di Torino e il Servizio LGBT della Città di Torino. Il convegno, condotto da Silvano Bertalot, ha come scopo quello di approfondire, attraverso gli esperti (Lorenzo Benadusi, Melania De Leo, Giovanni Dall’Orto, Claudio Vercelli), la dimensione storiografica della persecuzione e deportazione degli omosessuali nell’Europa del fascismo e del nazismo, con un’attenzione particolare al caso italiano. Di rilievo sarà la partecipazione (in collegamento video) dell’ultima sopravvissuta italiana: Lucy, Luciano, classe 1924. La sua è la storia di chi ha vissuto sulla propria pelle di “diverso” l’ipocrisia della morale e della propaganda fascista durante gli anni Venti, nel suo paese d’origine in Piemonte. Poi ci fu il trasferimento a Bologna, e gli anni Trenta passati tra i primi amori adolescenziali e le amicizie omosessuali. Un periodo felice interrotto dall’arrivo della guerra e la chiamata alle armi nel 1943. Presto disertore, venne scoperto e mandato al campo di concentramento di Dachau, dove resterà fino alla liberazione, nel 1945. Poi il difficile ritorno in Italia, gli anni vissuti tra Roma e Torino, il passaggio dal rigido moralismo degli anni Cinquanta al (cauto) libertarismo degli anni Sessanta e al cambio di sesso, negli anni ’80. “175” è il numero del paragrafo per cui migliaia e migliaia di persone omosessuali nella Germania nazista subirono arresti, punizioni, deportazioni nei campi di concentramento. Il paragrafo 175 era un articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che recitava “La fornicazione contro natura, cioè tra persone di sesso maschile ovvero tra esseri umani ed animali, è punita con la reclusione; può essere emessa anche una sentenza di interdizione dai diritti civili.” Nel 1935, con l’ascesa al potere dei nazisti, venne inasprito, prevedendo una punizione per qualsiasi “atto osceno” tra due uomini, incluse anche le “fantasie omosessuali”. Le pene vennero inoltre raddoppiate, passando da 5 a 10 annidi carcere. Dopo la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, il paragrafo non venne abrogato. Ritornato alla vecchia versione nella Germania Est di influenza sovietica, per poi essere ulteriormente ridimensionato nel 1968 e abolito nel 1988, rimarrà in vigore nella Germania Ovest fino al 1994, per scomparire definitivamente con la riunificazione delle due Germanie. Nel 2000 il governo tedesco chiese pubblicamente scusaagli omosessuali per quanto subito a causa del paragrafo 175. Già dal 1933 iniziarono le prime deportazioni di persone omosessuali nei campi di concentramento dove portavano sulla divisa un triangolo rosa. Venne istituito un vero e proprio reparto per combattere l’omosessualità. Una volta raccolte le “liste rosa“, le persone venivano identificate e punite. 100 mila è il numero di persone arrestateper violazione del paragrafo 175 in Germania dal 1933 al 1945. Un numero di persone ‐ stimabile fra 10 mila 15 mila ‐ fu internato nei campi di concentramento. Morirono tra le 6.000 e le 9.000 persone. “90” è il numero intorno a cui si aggirano le condanne al confino per omosessualità tra il 1936 e il 1939 nell’Italia fascista. Seppur l’omosessualità non fosse esplicitamente punita dal codice penale italiano, diverse decine di omosessuali vennero allontanate dalla vita comune e inviate sulle isole Tremitio a Ustica. Per molti altri gay invece vennero adottate punizioni corporaliammonizioni e/olicenziamenti dai pubblici uffici.

 M.Tr.

Sold out per Jovanotti

Lorenzo Live 2018, il nuovo tour di Jovanotti terrà una tappa al Pala Alpitour anche il 9 aprile, la quinta. Trident Music, che organizza il tour, ha preso la decisione a seguito del  sold out delle serate del 3, 4, 6 e 7 aprile. Lo show inizia il 12 febbraio a Milano e fa poi sosta in dieci città italiane. Jovanotti ha scelto uno spettacolo innovativo che usa tutti i mezzi di espressione:  musica, visual,alta tecnologia, effetti speciali,  costumi.

L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI INAUGURA NUOVA SEDE A BARGE

L’iniziativa frutto del progetto di espansione del Comitato Regionale del Piemonte della nota associazione consumeristica presieduto dall’Avvocato Patrizia Polliotto.

Aumentano, sul territorio cuneese, i presidi di sportello a tutela dei consumatori. “La Presidente di Unione Nazionale Consumatori Piemonte è orgogliosa dell’apertura della sede di Barge, dopo quella recente di Cuneo, che sta producendo ottimi risultati sia in termini di iscritti sia come qualità di servizio“. A dichiararlo è il noto legale Patrizia Polliotto, che dal 2010 ha fondato e presiede il Comitato Regionale del Piemonte di UNC, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. Ciò significa che il territorio della provincia cuneese, prima totalmente priva di presidio da parte della nostra associazione, ha l’esigenza di risposte per i consumatori. Il merito e un ringraziamento va alla Sindaca Piera Comba che ha dimostrato sensibilità ai diritti dei consumatori e la concretezza tipica delle donne nella realizzazione del progetto“, conclude con soddisfazione l’Avvocato Patrizia Polliotto

 

Truffe agli anziani, la migliore arma è la prevenzione: mai aprire agli sconosciuti

La morte di Giacomo Lazzarotto, di  81 anni, l’anziano di Chieri che ha cercato di inseguire il truffatore entrato nella sua casa spacciandosi per tecnico dell’acquedotto, sottolinea drammaticamente la piaga delle truffe agli anziani. L’81enne, accortosi che il ladro gli aveva rubato soldi e oggetti preziosi è uscito di corsa sul pianerottolo della villetta ed è riuscito ad afferrare  il sacchetto con il maltolto. Ha però perso l’equilibrio ed è caduto per tutte le scale schiantandosi nell’atrio e morendo sul colpo. Il ladro è fuggito con un complice. Anche a Torino e in Piemonte il fenomeno dei truffatori che entrano con i più diversi pretesti nelle case degli anziani è molto diffuso. Il tema è “L’abuso della fiducia”. le forze dell’ordine sono impegnate costantemente ma anche in questo caso la prevenzione è la miglior difesa. E la prima prevenzione, purtroppo spesso non presa, è non aprire agli sconosciuti o mettere la catenella. I carabinieri ricordano che nessun ente o bancacarabinieri autorizza visite a domicilio: bisogna verificare con una telefonata se il tecnico che suona al campanello è stato inviato dall’azienda cui dice di appartenere; non bisogna lasciarsi tentare da acquisti troppo convenienti; dopo il prelievo della pensione non ci si deve fermare per strada per ascoltare le richieste di uno sconosciuto; sarebbe bene farsi accompagnare in banca o alla posta quando si ritira denaro; i truffatori assumono sempre nuove sembianze (avvocati, carabinieri, vigili urbani, ecc.) e nel dubbio è bene subito chiamare un numero di emergenza (il 112 nel caso dei carabinieri).

(foto: il Torinese)

A Settimo Rottaro trionfa la cultura rurale

La cultura rurale ritorna viva più che mai a Settimo Rottaro, da venerdì 26 a domenica 28 gennaio prossimi, in occasione della sedicesima edizione della Sagra del Salam’d Patata, nel caratteristico paese in provincia di Torino. Si tratta di una sagra che vuol far riscoprire sapori genuini autentici, prendendo come spunto un tipico prodotto canavesano, il salame di patata, che nasce da ingredienti assolutamente naturali e poveri, quali alcune parti del maiale, unite alle patate bollite, rilevando un insaccato dal gusto leggero e particolare, tipicamente piemontese, ottimo se abbinato a un buon bicchiere di vino rosso, meglio se anch’esso piemontese.

Questa sagra vuol far rivivere quella cultura del maiale che era capace di far diventare una festa il periodo che andava dalla macellazione dell’animale alla cena di chiusura, che coinvolgeva un gran numero di abitanti del paese. Da questo evento annuale, quasi rituale, il Comune di Settimo Rottaro ha preso spunto per mettere in evidenza alcuni aspetti tipici della vita rurale, ormai caduti in disuso, in un’epoca come quella odierna del consumismo e della esasperata indistrializzazione. Da questo desiderio nasce una manifestazione capace di richiamare in vita il celebre detto dei nonni “Del maiale non si butta via niente”.

26 gennaio 2018: ore 19.30 Palasagra La Stra dal Purcat. Illuminati dalla luna, si percorreranno le strade e i sentieri di Settimo Rottaro, accompagnati dal gruppo “Running quelli del Martedì “, seguendo un percorso ad anello di circa 6.5 km. Per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri 347/7549378; 347/1033102; 338/1711908. Ristoro del Viandante. Presso il Palasagra piatti della tradizione.

27 gennaio: inaugurazione della Cantina Luca Gili, via IV Novembre 30. In occasione del convegno Luca Gili, esperto e appassionato conoscitore di enologia, aprirà per la prima volta le porte della sua cantina. Il convegno dal titolo ” Le tradizioni in cucina” sar un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie rottaresi, ripercorrendo le scene di vita contadina, lo scorrere delle stagioni e i momenti conviviali a tavola, attraverso lo sguardo del giornalista e agronomo Alessandro Felis. Verrà presentato il progetto editoriale e sociale “Il ricettario rottarese”. Alle 20 al Palasagra cena su prenotazione con menu della tradizione, composto da piatti a base di carne di maiale.

28 gennaio: dalle 9 e per tutto il giorno “Del salame non si butta via niente”, filiera figurata della lavorazione del maiale. Osterie della tradizione presso i Cantoni Crearo, Castello, Maioletto e Villa, dove verranno proposti piatti della tradizione culinaria rottarese. Quest’anno sarà ospite la Pro Loco di Caluso con i suoi prodotti nella Mostra mercato di prodotti tipici agroalimentari. Vi sarà anche la Peisa dal Purcat, gara di stima del peso di un roseo porcellino. Alle 16 nella piazza della Chiesa la proclamazione e premiazione del vincitore della gara di stima.

Mara Martellotta

La Juve a una lunghezza dal Napoli

La Juventus vince sul  Genoa nel posticipo della 21/a giornata si serie A. Segna  Douglas Costa, al 16′. Si tratta della quarta vittoria consecutiva per i bianconeri che seguono ad una lunghezza il Napoli, in testa a quota 54. Sono 10 le lunghezze di vantaggio sulla terza, la Lazio. Il Genoa si ferma a 21 punti, +5 dalla zona retrocessione, dopo tre risultati utili consecutivi.

 

A processo la deputata M5S

Processo per la  deputata del M5S Laura Castelli. La parlamentare è indagata per diffamazione in relazione  a un post da lei pubblicato contro una candidata del Pd che proponeva una fotografia che ritraeva Lorena Lidia Roscaneanu, la candidata, in una circoscrizione, con Piero Fassino. La donna faceva la cassiera nel bar interno del Palazzo di Giustizia e sulla concessione dell’appalto era in corso un’inchiesta della procura. L’esponente grillina parlamentare domandava quali “legami” esistessero tra lei e Fassino in un modo che, secondo il giudice, faceva una “allusione neppure troppo velata” all’esistenza di rapporti sentimentali, e ciò “violava i canoni della veridicità, dell’interesse pubblico e della continenza”. Molti utenti di Facebook commentarono il post con pesanti volgarità e insulti sessisti e razzisti nei confronti della Roscaneanu. Il gip di Torino ha chiesto di  formulare un capo d’accusa contro l’esponente grillina, dovrà essere emesso entro 10 giorni.

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Voci della memoria

ALLO SPAZIO DON CHISCIOTTE, LETTURE IN MUSICA DAL “DIARIO” DI ETTY HILLESUM, SCRITTRICE VITTIMA DELL’OLOCAUSTO

GIOVEDI’ 25 GENNAIO

“Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, è stato inutile”

E ancora:

“Accetto questa nuova certezza: vogliono il nostro totale annientamento. Ora lo so…Ma continuo a lavorare e a vivere con la stessa convinzione e trovo la vita ugualmente ricca di significato”

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Parole e pensieri e sogni che non cedono alle brutture e alle più impensabili nefandezze che possa perpetrare il genere umano. Parole e pensieri e sogni ancora vivi, nonostante tutto, e carichi di speranza e di fede. Esemplari in tal senso. In ogni tempo e luogo. Anche oggi. Ovunque. Parole e pensieri e sogni che si leggono nelle pagine del “Diario”, scritto ad Amsterdam fra il 1941 e il 1943 da Etty Hillesum, scrittrice olandese di origine ebraica, uccisa ad Auschwitz nel ’43 a soli 29 anni, attraverso la cui toccante e straordinaria testimonianza la Fondazione Bottari Lattes, intende ricordare tutte le vittime della Shoah. In occasione del Giorno della Memoria (ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno), il prossimo giovedì 25 gennaio alle ore 18, allo Spazio Don Chisciotte (via della Rocca 37b, a Torino) si terrà per l’occasione un incontro titolato “Voci della memoria”, in cui saranno lette e commentate proprio le pagine più significative tratte dal “Diario” della giovane intellettuale olandese. Lettura e interpretazione saranno affidate all’attrice Elena Zegna, mentre a sottolineare l’intensità dei testi saranno gli interventi musicali del flautista Ubaldo Rosso. Come cornice alla lettura, saranno anche esposti significativi dipinti di Mario Lattes (editore, pittore e scrittore, cui è intitolata la Fondazione) dedicati all’“identità ebraica”. Dettagliato resoconto degli ultimi due anni della sua vita, Esther Hillesum, detta Etty (Middelburg 1914 Auschwitz 1943) scrisse il suo “Diario”  ad Amsterdam, probabilmente su indicazione dello psico-chirologo ebreo-tedesco Julius Spier, con il quale ebbe un forte legame. Venne pubblicato per la prima volta nel 1981. La vita di Etty Hillesum è diventata simbolo di un cammino che, oltre tutti i fili spinati, interiori ed esteriori, va alla ricerca di una sorgente molto profonda, il “divino” che è nell’essere umano. Partendo da un proprio percorso di autoanalisi e indagine spirituale Etty si confrontò con il dolore proprio e altrui, facendosi testimone delle miserie e delle ricchezze insite nell’esperienza del lager. Una scelta di resistenza esistenziale di fronte agli orrori del suo tempo, alla ricerca di un senso “altro” di sé, della vita e della relazione con gli altri. Leggiamo ancora nelle sue pagine: “Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. È l’unica soluzione possibile… Sono una persona felice e lodo questa vita, la lodo proprio, nell’anno del Signore 1942, l’ennesimo anno di guerra”.

g. m.

 

“Voci della memoria”

Spazio Don Chisciotte – Fondazione Bottari Lattes, via della Rocca 37b, Torino; tel. 011/19771755-1; www.fondazionebottarilattes.it

Giovedì 25 gennaio, ore 18

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Foto
– Etty Hillesum
– Mario Lattes: “Kaddish”, 1959
– Mario Lattes: “Il giro dei Serafin”, 1958

 

“Liberi e Uguali” alle prese con la sindrome di Pietro Nenni?

12, 30, é l’ ora dei big nazionali  molto attesi. Comincia l’onorevole  Nicola Fratoianni :”Ho avuto l’idea di Liberi ed Uguali per combattete le ingiustizie”…poi, correggendosi, “abbiamo”. Se ne impara sempre una. Pensavo che fosse un cartello elettorale per essere sicuri di superare lo sbarramento, ma mi sbagliavo. E’ un progetto politico molto, ma molto più ambizioso: combattete lo strapotere delle multinazionali della finanza. Ambiziosi sicuramente.  Era dalle 10 che si alternavano interventi. Grimaldi, e poi Lui il Giorgio Airaudo come al solito brillante. L’avevo lasciato  dopo il 2.9%  di Torino Comune. Si aspettava il 10 , almeno …i sondaggi dicevano questo. Alcuni interventi l’hanno tirata per le lunghe, forse perché i leader nazionali erano in ritardo. Ed anche l’attesa ha i suoi lati positivi. Tante domande a vecchie conoscenze. Faranno il quorum? Speriamo! I sindacalisti: abbiamo detto chiaramente di ” scordarsi il voto operaio”. Ma i grillini ci sono nel sindacato. Nei dirigenti no, nella base degli iscritti sì. Come mai? Sono arrabbiati. Abbiamo paura, sarà forte l’astensione. E poi di arrabbiati non ci sono solo gli operai. I fondatori di Articolo uno masticano amaro. Contrariati dal colpaccio fatto da Airaudo: Pietro Grasso ha aperto la campagna elettorale a Torino in una iniziativa di Sinistra Italiana. Sara lui il capolista in città. Il dado è tratto.Con la paterna benevolenza di Diego Novelli suo vate. Mesi fa le assemblee di preparazione delle liste elettorali erano con altri. Movimenti di base, alternativi di vario genere e poi gli inossidabili rifondaroli sempre vigili nella correttezza della fede ideologica.  Poi la rottura. La sinistra che ha accusato i Rifonda di essere arroganti e i nostri novelli comunisti che hanno accusato Fratoianni e c. di farne solo una questione di posti utili per essere eletti. Sempre quorum permettendo. Si sa la sinistra é anche questo. Speriamo non sia solo questo. E i lavoratori Embraco presenti nel testimoniate il loro dramma. Non mollano. Qui il presidente della Camera alta dimostra d’essere a livello. Dice,  propone, sollecita…e rivendica il suo essere sempre stato di sinistra progressista, impegnato contro le disuguaglianze e l’ ingiustizia. La platea numerosa ed attenta annuisce. Pietro Nenni dopo il 48 e la Vittoria della Dc esordi amaramente con  piazze piene ed urne vuote. Questa platea attenta e numerosa dimostra con  attenzione e partecipazione di credere in questo progetto e lista elettorale e  che almeno per oggi Pietro Nenni avrebbe torto. Spero che non faccia la fine di Torino in Comune.
Patrizio Tosetto