Giugno 2016- Pagina 5

Scontro tra due 500 in centro, grave una donna

Una delle auto è passata con il rosso

polizia municipalScontro tra una vettura di Enjoiy e un’altra 500 al semaforo tra via Giolitti e via Accademia Albertina. Sarà la polizia municipale a stabilire quale delle due vetture e’ passata con il rosso. Quattro i feriti: oltre alla donna che guidava una delle auto e che ha riportato un trauma alla colonna vertebrale anche il marito e i due figli, portato al San Giovanni Bosco.

Giovani e lavoro: il limbo dei call center tra paghe (molto) basse e orari infiniti

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LE INCHIESTE DEL “TORINESE”

“Quando sono stata pagata  mi sono stati scalati diversi soldi, infatti, il mio datore di lavoro, dei 400 euro che mi aveva promesso, ha tolto il 20% della ritenuta d’acconto, cioè 80 euro poi, i 320 euro rimasti li ha divisi per i 31 giorni, essendo il mese di ottobre e, il totale, cioè 10,32, lo ha moltiplicato per i giorni lavorati, in quel caso, 20; quindi, per un part time, ho guadagnato poco più di 200 euro al mese ovvero 2,50 l’ora”

Ormai anche gli anziani sono diventati sempre più tolleranti o meno irascibili con l’operatore dei call center che chiama a casa ogni giorno, forse perché, molti di questi ha un famigliare che vi lavora, oppure perché anche loro hanno capito che il telelavoro è diventata una realtà in espansione.

Gli operatori dei call center”privilegiati” sono coloro che vengono assunti da chi appalta l’azienda leader, quelli più “sfortunati” invece, sono coloro che entrano nel vortice del sub-appalto; questi ultimi rispetto ai primi, non hanno niente, per loro,lo Statuto dei Lavoratori sembra essere stato riscritto al contrario.

La paga oraria è inferiore ai 3,00 euro l’ora, generalmente si utilizza sottoscrivere una lettera di assunzione per un part time di 4 ore al giorno, con una retribuzione lorda di 400 euro al mese e una detrazione del 20% attraverso la ritenuta d’acconto.

Quando si firma questa lettera però, il datore di lavoro dovrebbe comunicare l’assunzione al Centro per l’Impiego ma, essendo un sub-appalto, essa può non essere inviata perché non c’è nessun controllo; per queste questioni infatti, chi vuol denunciare il fatto, non può rivolgersi alla Guardia di Finanza ma all’Ispettorato del Lavoro che si occupa, rispetto agli altri, delle violazioni in materia lavorativa.call center2

La tipologia dei contratti utilizzati per questo settore, è molto differente dalle altre, attraverso questa scusa però, chi viene assunto e non si pone domande, diventa il soggetto privilegiato del datore, chi le fa, l’antagonista. Il personale assunto, di norma, è un venditore di servizi; attraverso il suo “saper-fare” cerca di concludere almeno un contratto al giorno oppure rischia il posto.

Chi entra nel vortice del subappalto? Una madre, una studentessa, una laureata in cerca di un’occupazione migliore.

Laura, operatrice di un famoso call center di Torino racconta telefonicamente alla redazione la sua storia: “Nel mese di ottobre 2015 ho letto, in un famoso sito internet, un annuncio dove si cercavano operatori call center con un fisso di 400 euro al mese. Ho chiamato e mi hanno fissato il colloquio immediatamente. L’orario era per me perfetto, dalle 11 alle 15 infatti, avevo il tempo di portare la mia bimba all’asilo e di andarla a prendere senza scomodare i miei suoceri. Si lavorava dal lunedì al venerdì, i datori non erano antipatici ma il modo di lavorare era quello di metterci in competizione l’uno con l’altro. All’interno della sede, c’era una lavagna con i nostri nomi e, giornalmente, venivano inseriti tutti i contatti presi dal singolo operatore. Se ne prendevi più di uno, ricevevi gli elogi dei team leader, se non ne prendevi neanche uno,o venivi mandato via, oppure, venivi platealmente ripreso. Io ero molto brava infatti, ho fissato più di 20 appuntamenti e,il commerciale, cioè colui che va a casa del cliente, è riuscito a concludere 18 contratti; significa che di 20 persone contattate, solo due non hanno firmato. Quando sono stata pagata però, mi sono stati scalati diversi soldi,infatti, il mio datore di lavoro, dei 400 euro che mi aveva promesso, ha tolto il 20% della ritenuta d’acconto, cioè 80 euroCALL CENTER32 poi, i 320 euro rimasti li ha divisi per i 31 giorni, essendo il mese di ottobre e, il totale, cioè 10,32, lo ha moltiplicato per i giorni lavorati, in quel caso, 20; quindi, per un part time, ho guadagnato poco più di 200 euro al mese ovvero 2,50 l’ora. Queste sono persone che vanno avanti grazie a noi precari che abbiamo bisogno di qualche entrata e, nessuno si ribella perché si ha paura oppure perché si ha bisogno quindi,o si accetta la situazione per quella che è, o si va a casa, come ho fatto io, senza sporgere denunce o senza fare ulteriori questioni”.

Chi gestisce un call center con 20 persone che riescono a concludere un contratto al giorno per 20 giorni lavorativi riesce a chiudere, se gli va male,  400 contratti al mese.  Ogni contratto di media costa al cliente 25 euro al mese. Tolte le spese, più di 5.000 euro che sono: per gli operatori, i team leader, i commerciali, l’Azienda leader ed e per altre voci di spesa come: benzina, costo delle telefonate, strumenti di lavoro come fax e stampanti, a chi gestisce, non gli rimane molto, per questo motivo deve cercare di eliminare qualche uscita, quella per l’operatore.

Si è iniziato con gli appalti o sub appalti o esternalizzazioni ai paesi dell’Est e, seppur c’era un forte guadagno (ogni operatore fuori dall’Italia guadagna meno di 2,50 euro l’ora), le aziende telefoniche leader, hanno preferito ritornare in Italia per le troppe lamentele dei clienti. Si è finito però, come ha spiegato Laura, con il lucrare su quel lavoratore che, passivamente, subisce tali discriminazioni perché, con un’entrata economica irrisoria come quella sopra spiegata, ci fa la spesa oppure si paga le utenze domestiche.

Nei siti internet utili per chi cerca lavoro sembra essere nuovamente raddoppiato,almeno nella città di Torino, come è avvenuto due anni fa, prima del sub-appalto ai paesi dell’Est, il numero dei call center che cercano 40-60 operatori telefonici. Il consiglio che dà Laura è quello di trovare la forza di denunciare, anche in forma anonima all’Ispettorato del lavoro, chi commette tali violazioni.

Bianca Maria

 

E' morta la bimba trovata nella Stura

La polizia sta indagando

soccorsi 118Morta la bambina di 11 anni  che era rimasta a lungo nelle acque del torrente stura. La piccola proveniva dal campo nomadi di strada Germagnano. Era stata soccorsa da un gruppo di residenti  nel campo e dalla polizia municipale. I soccorsi medici intervenuti hanno cercato di rianimarla e l’hanno trasportata all’ospedale Regina Margherita, ma non c’è stato nulla da fare. Sull’episodio sta indagando la polizia

Se Lei fosse

Torino… il primo luogo in cui sono possibile! / Di Francesca Petrone
 

GRAN MADRE 1

L’anima di Torino non è mai cambiata, ma il suo carattere si è modificato nel tempo.Oggi emerge, si concede e manca dopo ogni saluto.Non deve più essere spiegata, non è più per pochi. La sua buona fama precede ogni mio ritorno

Fino a qualche anno fa, ogni volta che lasciavo Torino diretta verso nuove destinazioni, italiane o estere precedute da una grande fama, predominava in me una vena malinconica, che rispecchiava lei….La mia città.

Sempre la stessa sensazione irreversibile. Con il volto incollato al finestrino del treno, dell’auto o dell’aereo,  la guardavo scorrere e sfumare come i titoli di coda di un film d’essai, bello e stimolante ma, di nicchia, non orientato alle cosiddette esigenze di consumo di massa. L’ultimo saluto era dedicato al pensiero Se Lei fosse….

Se fosse una pellicola cinematografica sarebbe un film d’autore francese, di quelli che delicatamente sfogliano strati antropici, mostrando verità ed emozioni sconosciute o sepolte.Se fosse una donna sarebbe elegante e riservata, di quelle che stendono con un sorriso.

Anche i luoghi hanno un’anima capace di trattenerti o di farti andare via.

L’anima di Torino non è mai cambiata, ma il suo carattere si è modificato nel tempo.Oggi emerge, si concede e manca dopo ogni saluto.MURAZZI 1

Non deve più essere spiegata, non è più per pochi. La sua buona fama precede ogni mio ritorno.

Se fosse una voce sarebbe una voce passionale che narra di come sia possibile assistere, nello stesso giorno,  al primo – non ti amo –  che scola dalle rive dei Murazzi  e, sulla sponda difronte del Po,  testimoniare il primo – ti amo – che scala i gradini della Gran Madre.

La città è qualcosa di profondamente umano, perché è creata dall’uomo, per questo ogni città ne può contenere delle altre.  Da Parigi, Lione, Porto o Budapest, qualcosa mi riporta a Torino e al suo nuovo carattere magnetico e internazionale.

(Foto: il Torinese)

Torino e lo sport per promuovere il territorio

I dati di bilancio della Città, spiegati in maniera più semplice e accessibile con il Popular Financial Reporting, dimostrano limpegno della città sullo sport e le sue ricadute ad impatto positivo

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Di Paolo Pietro Biancone*

La notizia è rilevante: Torino ospiterà i Mondiali di Pallavolo maschile 2018 e al Pala Alpitour si svolgeranno gli incontri della fase decisiva per lassegnazione della coppa più ambita da tutte le Nazionali. Un risultato importante sia sotto il profilo sportivo sia sotto il profilo economico: la macchinaorganizzativa di eventi sportivi simili è in grado di generare ricadute positive sul territorio anche sotto il profilo turistico e di immagine di Torino e del Piemonte. Il risultato è frutto di un lavoro intenso della Città nel tempo, con momenti importanti di successo, quali le Olimpiadi invernali di dieci anni fa e la designazione di Torino Capitale dello Sport 2015.

I dati di bilancio della Città, spiegati in maniera più semplice e accessibile con il Popular Financial Reporting, disponibile anche su http://www.unito.it/sites/default/files/popular_financial_reporting1.pdf, dimostrano limpegno della città sullo sport e le sue ricadute ad impatto positivo sul territorio.

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Le strutture comunali volte alla promozione dello sport e del benessere sul territorio cittadino sono 168: alcune a gestione centrale, altre assegnate alle Circoscrizioni, altre ancora affidate in concessione a terzi. Il Comune gestisce direttamente la Piscina Stadio Monumentale, lo Stadio del Ghiaccio, il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Nebiolo, il Palazzetto Le Cupole. Gli accessi di utenti sono stati oltre 630 mila nel 2014, dato in aumento nel 2015. Limpegno di spesa del gruppo Comune di Torino sulle attività sportive è stato di oltre 1,94 milioni di euro: dato considerevole, di poco inferiore allimpegno per le attività culturali.

I frutti di politiche per lo sport sono cosistenti: secondo BIT 2016, Borsa del Turismo Internazionale è confermata la tendenza che da tempo interessa il turismo italiano e internazionale, ovvero la voglia di trasformare la vacanza in unoccasione per vivere esperienze diverse. In particolare, il turismo sportivo muove un giro daffari di 6,3 miliardi di euro, 10 milioni di viaggi e 60 milioni di pernottamenti censiti dallOsservatorio Nazionale del Turismo. Lo sport rappresenta uno dei segmenti più promettenti del turismo anche perché consente la promozione di aree meno note e la destagionalizzazione dei prodotti. Anche per questo sarà sempre più importante valutare le ricadute economiche di eventi sportivi e lavorare per promuovere iniziative, che stimolano benessere ed economia.

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*Docente di Economia Aziendale e Coordinatore del corso

di dottorato in Business & Management dellUniversità di Torino

(Foto: il Torinese)

 

Le onde vagabonde del lago Maggiore

LAGO MAGGIORE 2Il lago, da una sponda all’altra, ha fatto da “levatrice” delle idee, riflettendo – nel suo specchio d’acqua – i pensieri di tanti

Il “Maggiore” è il lago che ha “stregato” personaggi illustri, artisti e scrittori: Hemingway, Goethe, Byron, Fogazzaro, D’Azeglio, Rosmini, Manzoni, Flaubert, Mann, Bernard Shaw, Wagner, Toscanini, Verga e Stendhal (che qui scrisse buona parte del suo “Viaggio in Italia” e alcune pagine de “La Certosa di Parma“). E’ il lago dove, dopo la guerra, scrittori, artisti e intellettuali europei, da Hesse a Remarque, da Frisch alla Highsmith, da Jawlenski a Max Ernst decisero di prendervi dimora. Ma è, senza togliere ad altri, il lago descritto con amore dai “luinesi” Piero Chiara e Vittorio Sereni. Per non parlare di Dario Fo che racconta la sua infanzia sulle sponde del Maggiore ne “Il paese dei Mezaràt“.

E’ il lago dove, un gruppo d’intellettuali, a metà degli anni ’70, fondò il “Premio Stresa” di narrativa. Tra loro c’erano Mario Bonfantini, Piero Chiara e Mario Soldati ma anche il bavenese Gianfranco Lazzaro (autore di “Il cielo color delle colline” e “Berto”) ed il poeta stresiano Franco Esposito (fondatore della rivista “Microprovincia”). Il lago, da una sponda all’altra, ha fatto da “levatrice” delle idee, riflettendo – nel suo specchio d’acqua – i pensieri di tanti. Le storie che ho scelto di raccontare, protagonista un improbabile (e, forse, molto comune) “bancario” in pensione ne “Quando la notte si mangia le stelle” sono delle vere e proprie manipolazioni di fatti in parte vissuti ed in parte conosciuti, direttamente o indirettamente. Parafrasando Piero Chiara ” il mio autobiografismo non è che lutilizzazione di una vasta casistica immagazzinata dalla memoria. Naturalmente quel che manca a raggiungere leffetto narrativo, lo aggiungo. Nessuna realtà è buona per sé“. Una frase che, se non ricordo male, indica il limite entro il quale chi scrive riferisce la realtà che lo circonda.

Si può raccontare una storia se la s’ “interpreta“, arricchita come accade alle storie legate alla tradizione del racconto orale. Lucciconi, in fondo, si limita a riferire ciò che vede, ciò che sente e ciò che vorrebbe, in fondo, sentire e vedere. La “correzione” della realtà spesso si limita ad un lieve aggiustamento, ad un ritocco, a qualche invenzione che non guasta la veridicità del fatto, rendendo la storia più piacevole. Il fabbro e gli avventori dell’osteria, la signora che ha fatto “la vita” per tutta la vita, i ragazzini che pescano con le canne di bambù e sfidano le doppiette caricate a sale per una manciata di ciliegie, i pescatori ed i contrabbandieri e tutti altri personaggi accompagnano, con la loro umanità, il susseguirsi – pagina dopo pagina – di questo “inventario” di gente, di luoghi e di vicende di lago.

E il lago? Il lago è lo stesso che è risalito per tutta la sua lunghezza dall’inverna, il vento che nella buona stagione si alza ogni giorno dalla pianura piemontese e lombarda e “migra” in Svizzera, nel canton Ticino. E’ il lago delle onde vagabonde che arrivano così, senza preavviso: è l’acqua che scappa e che ritorna indietro. Succhiano i remi delle barche e le accarezzano sotto il ventre, affidando l’odore del lago all’aria che soffia. I luoghi (reali) ed i personaggi (spesso reali, seppur camuffati, a volte inventati di sana pianta) di questo libro rappresentano il fondale del piccolo teatro dove si è svolta una parte della mia vita. Una parte importante, per certi versi “decisiva”.

I luoghi ed i fatti sono “usati” per ricordare, narrare e condividere. Parlare di un piccolo paese di lago e della vita che vi scorre è come scoprire il proprio ombelico senza mai esibirlo. E’ una forma di riconoscenza verso il “mio” paese ed il “mio” lago, ma anche un invito a frequentarlo, annusandone il vento, ascoltandone le onde, guardando il profilo dei monti che si riflettono nell’acqua. Non c’è nulla di più difficile ed al tempo stesso di più bello del cercare le parole per dare una forma alle emozioni ed ai ricordi che ci legano ad un determinato posto, a chi ci ha vissuto e ci vive.

 

Marco Travaglini

Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival

 
Il Festival Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival (17 giugno – 10 luglio), il progetto artistico e culturale di rilevanza Europea dedicato al circo contemporaneo, alle arti performative, alla danza di ricerca e al teatro urbano, farà tappa a Savigliano l’1, il 2, il 3, il 4, il 5, il 6, il 7 e l’8 luglio
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Tra i vari eventi in calendario, venerdì 1 luglio si segnala:

Cia. Makia alle 18:45 con “Bloom” (all’Ala Spazio A), uno spettacolo che pone le basi di una ricerca drammaturgica che indaga i confini dell’animo umano. Con la regia di Milo Scotton, lo spettacolo si attesta sulla linea di confine tra pop art e realismo, nella scoperta del simbolismo che può scaturire dal movimento di attori e acrobati di circo.

Ebrezze (alle 20 in piazza Cesare Battisti), il format che Mirabilia propone insieme all’Agenzia Cru come percorso enogastronomico ed   artistico attraverso le terre del vino. Le aree tematiche   del territorio saranno   presentate da attori che leggeranno brani poetici degli scrittori originari dei luoghi, all’interno di cantine storiche e aziende tipiche. Il tutto accompagnato da musica   dal vivo e coreografie di danza acrobatica e di circo contemporaneo. Il costo della cena spettacolo sarà di 25 euro a persona.

Fattoria Vittadini alle 20:45 con “Sarai”(all’Ala Spazio B), un progetto artistico nato dal desiderio della coreografa/ danzatrice/ cofondatrice della compagnia Francesca Penzo di lavorare con suo padre. La sua ricerca è orientata alla creazione di una struttura coreografica che possa interrogarsi sul concetto del tempo: come è vissuto e percepito da due individui così lontani in termini generazionali ma anche così genealogicamente vicini. La condizione di partenza è anche il punto di inizio della creazione: l’interazione tra un uomo di 75 anni e una donna di 29.

Circo Bidon alle 21:45 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”, il loro nuovo lavoro di teatro d’arte e di poesia, con artisti che volteggiano fino a toccare il cielo. Un mix di teatro, acrobazie, musica dal vivo e clownerie che fa sognare e tornare bambini.

Tra i vari eventi in calendario, sabato 2 luglio si segnala:

The Tamarros alle 18 con “Ambaradan” (in piazza Santarosa), un’improbabile e sconclusionata orchestra acustica itinerante che riporta in vita lo spirito più kitsch degli anni ’70 con occhiali a specchio in via Roma. Si tratta di un progetto artistico nato con l’intento di esplorare il comico nella commistione tra diverse arti dello spettacolo quali musica, teatro e circo operando in ogni genere di spazio, teatrale e non. I tredici musicisti della famiglia Tamarros, in colorati abiti da Febbre del sabato sera, si scateneranno per le vie e nelle piazze coinvolgendo il pubblico al ritmo dei grandi classici disco quali “I Will Survive”, “Sex Bomb”,“Hot Stuff” e molti altri. Replica alle 20:30.

Fattoria Vittadini alle 18:15 con “Sarai”(all’Ala Spazio B).

Cirko Vertigo alle 19 presenta “Exit”, un mosaico eclettico e composito i cui tasselli sono le creazioni di diciassette artisti internazionali: lo specchio della giovane creatività, talentuosa e multiforme, maturata nel grande incubatore di idee di Cirko Vertigo, sotto l’occhio attento di Milo Scotton e Olivia Ferraris, veri artisti/artigiani del circo contemporaneo. Personaggi comici ed eccentrici si alternano ad altri più cupi e tormentati, proponendosi di raccontare esperienze di vita vissuta, momenti allegri e surreali, scene claustrofobiche, squarci di estrema lucidità, scatti di follia, incubi e sogni, fantasie ed emozioni in un caleidoscopio di stati d’animi ed emozioni di grande presa sul pubblico.

Andrea Gallo Rosso alle 19 (Ala Spazio A) con “Postproduzione”, una performance di danza contemporanea in cui l’artista esprime il conflitto che nasce da una mancanza di affermazione della propria identità o al contrario da una sua eccessiva   affermazione. Così in “PostProduzione”   il ritmo diventa strumento nel   quale conoscersi o disconoscersi, mezzo per entrare e uscire dal gruppo. I tre danzatori in scena sono i differenti aspetti che convivono in un essere umano e allo stesso tempo meccanismi della nostra società contemporanea.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21 (al Teatro Milanollo). Si tratta di un lavoro di danza contemporanea/circo di Virginie Le Flaouter che nasce a La Réunion dall’esperienza e dagli incontri iniziati nei corsi dei viaggi e delle residenze itineranti che la compagnia ha organizzato in India, Madagascar e Sud Africa negli ultimi due anni.

Circo Bidon alle 21:30 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirko Vertigo alle 22 con “Exit”(al Museo Ferroviario).

Daniele Ninarello & Dan Kinzelman in “Kudoku” alle 22:45 (all’Ala Spazio B). Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello, si incontrano per la prima volta in un territorio di esplorazione che racchiude i temi presenti nella comune ricerca artistica. Un confronto attraverso linguaggi diversi ma strettamente legati e comunicanti tra loro, per interrogarsi insieme sullo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo sonoro e fisico, nel tentativo di indagare e raccontare la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica e il suo evolversi nella resistenza.

Tra i vari eventi in calendario, domenica 3 luglio si segnala:

Cirko Vertigo alle 18 (al Museo Ferroviario) con “Exit”. Replica alle 21 e alle 00:05.

Enzo Cosimi con “Fear Party” alle 19 (Ala Spazio A), un lavoro che esplora il profilo della paura, le sue diverse valenze psicologiche, i suoi inneschi e disinneschi collettivi. Esamina le paure intime dell’uomo contemporaneo, le angosce iniettate dal germe della macchina sociale e i sistemi di vita che non possiamo controllare.

Circo Bidon alle 21 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Cirquons Flex con “La Pli i donn” alle 21:15 (al Teatro Milanollo).

Igor e Moreno alle 23:15 (all’Ala Spazio A) con “Life is a Carnival”. Al centro del lavoro dei due artisti troviamo l’essere umano e ciò che lo rende un animale speciale. Le loro creazioni sono caratterizzate da un interesse per il movimento del corpo e dall’immediatezza dell’azione come veicolo di significato, idee e desideri.

Tra i vari eventi in calendario, lunedì 4 luglio si segnala:

Tr’espace alle 20:30 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di Roman Müller, dove un mondo immaginario prende vita: la riflessione sociologica di partenza, piuttosto disincantata, sgancia sulla scena un fenomento al contrario, oltre il magico. Questo universo imprevisto entra in risonanza con un grande piano nero, centro melodico, poetico e ritmico di uno spazio sonoro tanto ricco quanto sofisticato di questa inenarrabile catena di produzione circense.

Circo Bidon alle 22 in piazza del Popolo con “Bulle de Rêve”.

Tra i vari eventi in calendario, martedì 5 luglio si segnala:

Robbie Synge alle 19 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”, una performance di danza, un assolo eseguito da Robbie Synge, accompagnato da pianoforte e musica elettronica live. Una figura solitaria incorniciata in un palco con oggetti semplici: gli oggetti danno movimento al corpo e diventano interscambiabili con il corpo.

Joan Clevillé Dance alle 21 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”, spettacolo che dà il nome alla X edizione di Mirabilia. Plan B for Utopia è un lavoro di teatro-danza carico di gioco della compagnia scozzese – con base a Dundee Clevillé Dance. I carismatici interpreti Solène Weinachter e John Kendall esplorano la nozione di utopia e il ruolo che l’immaginazione può giocare come forza motrice di un cambiamento nelle nostre vite personali e collettive.

Tr’espace alle 21 con “Arbeit” (all’Ala Spazio B)

Cia. Imaga alle 22:45 con “FS2 Symphony of relationship” (all’Ala Spazio A). Il focus del loro lavoro è una ricerca attraverso il movimento del corpo per dare nuove possibilità alle antiche tecniche circensi di “Hair Hanging” . Sempre alla ricerca di un linguaggio scenico personale, hanno deciso di approfondire il loro studio come duo (rigger e hanger).Il lavoro continua e invita le ragazze a creare uno spettacolo di 45 minuti che fonde la loro creatività in una simbiosi tra hair hanging , movimenti e poesia di scena.

Tra i vari eventi in calendario, mercoledì 6 luglio si segnala:

Artekor Duèt alle 17 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo), un lavoro di circo/danza ideato da Alessio Ferrara e Roberta Ruggiero, che esplora il ciclo della vita che si ripete: è un susseguirsi di costanti. E per quanto siamo tutti diversi, esistono tappe, stagioni ed elementi che sempre ci accomuneranno in quell’eterno divenire che è la vita.

Physical Momentum Project alle 18:30 con “PostKriptum” (all’Ala Spazio B), uno spettacolo di danza contemporanea di Francisco Còrdova Azuela. La performance racconta di uno sguardo, un abbraccio, un gesto, un errore. Tutte quelle piccole cose che ci rendono possibilmente più umani. Si interroga sul liberarsi degli usi, delle abitudini e delle routine aldifuori di noi stessi. Postskryptum è e vuole essere un semplice modo di dire addio.

blucinQue alle 19:30 con “Time per We273” (all’Ala Spazio A). “4’33” è il titolo dell’opera più conosciuta di Cage, che ha portato ad una riflessione sul lavoro di composizione di blucinQue tradotto nel titolo “We 273”, come punto di partenza per questa creazione. Un’idea di studio per questo lavoro che parte dalle prime presentazioni con il titolo Time e che affronta il tema del suono e della sua relazione con lo spazio, con la voce, con il corpo. L’attrezzo circense come strumento musicale, che vibra e risuona. Il ritmo che scaturisce dallo spazio e dalle parole, e da un corpo sempre in disequilibrio e spiazzato, un corpo sonoro, poetico, che si muove nel tentativo di accordarsi per creare percorsi, forse sogni.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo) è la performance di danza che racconta lo sforzo che mettiamo in gioco per ritrovare un rapporto fisico con il mondo, essere prossimi alla sua fragilità, percorrere i suoi aspetti incompleti e precari. È la ricerca, ogni volta da ricominciare, di un equilibrio che non è un ideale, ma un semplice cammino. Autour du domaine è uno spettacolo liberamente ispirato a Du domaine del poeta Guillevic.

Robbie Synge alle 22:15 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Tra i vari eventi in calendario, giovedì 7 luglio si segnala:

Colette Sadler alle 10 con “We are monsters” (all’Ala Spazio B), una divertente performance di danza per bambini dai 4 ai 9 anni che fa scoprire il mostro che si nasconde dentro ognuno di noi. E’ seguita da un workshop: seguendo il movimento, la musica e le immagini si esplora l’idea di cosa ci rende tutti diversi. Lo spettacolo può essere seguito da un pubblico di tutte le età. Replica alle 20:45

Artekor Duèt alle 17:30 con “Cromosoma – Vite in divenire” (al Teatro Milanollo).

Joan Clevillé Dance alle 19 (al Teatro Milanollo) con “Plan B for Utopia”.

Robbie Synge alle 19:30 (all’Ala Spazio A) con “Douglas”.

Marion Collé/Collectif Porte 27 alle 21 con “Autour du domaine” (al Teatro Milanollo).

Carpet Bag Brigade alle 21:30 (in piazza Santarosa) con “Callings”, una performance di teatro di strada che prende spunto dai cambimanti climatici per parlare di come l’Oceano sia un essere vivente. I protagonisti dello spettacolo sono sirene e il fantasma di un capitano di vascello.

NoGravity4Monnks alle 22:20 con “TRK#1” (in piazza Santarosa), spettacolo che prevede una coreografia di un funambolo su cavo e un concerto per la corda più lunga mai suonata al mondo: le emozioni trasmesse al cavo verranno amplificate e rese udibili al pubblico. Lo stridere della paura di fronte all’ignoto si   trasformerà   in   un’ opportunità sonora e creerà insieme agli altri strumenti la colonna sonico-emotiva della traversata del funambolo.

Cridacompany con “Manana ed manana” alle 23:10 (all’Ala Spazio B), un lavoro di Jur Domingo e Julien

Vittecoq. I due artisti Julien e Jur sono raggiunti sul palco da Gabriel Agosti e Anicet Leone per un quartetto che, ancora una volta, lascia i sentieri battuti, sfuma i confini tra le discipline e rende caduche le chiavi di lettura prestabilite.

Tra i vari eventi in calendario, venerdì 8 luglio si segnala:

Andrea Gallo Rosso alle 11:30 (all’Ala Spazio A) con “Postproduzione”

Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts.

Ospedali ieri e oggi

molinetteNegli ospedali di Torino c’erano i reparti in cui si veniva ricoverati e  curati. Poi certi reparti si sono trasformati in Day Hospital per  limitare i costi.  Adesso leggo che i Day Hospital possono essere chiusi  perchè sono saturi di pazienti.  Ma l’ex Presidente della Provincia  abolita, oggi Assessore alla Sanità cosa fa?  E la massa di migranti e  stranieri che arrivano a Torino come vengono curati?  La candidata a  Sindaco del M5S parla di Trasporti Pubblici, ma non dice nulla sulla  Sanità.  Mentre il Sindaco uscente promette la riduzione delle tasse,  come se fino a ieri viveva su un altro pianeta!  Siamo messi male, e con questi politici non si va da nessuna parte!  Anzi, si scende sempre più in basso!

M.B.

Lo sportello telefonico dei Civich contro borseggi e molestie

polizia municipale 33E’ entrato in funzione martedì 14 giugno e sarà attivo tutti i giorni dalle 7.30 alle 23.30 lo 011/011.30000, sportello telefonico del nucleo di Polizia Giudiziaria dei Vigili Urbani. Si tratta di un nuovo servizio rivolto a tutti, in particolare alle fasce più deboli della nostra città, obiettivi di reati odiosi. Il centralino dà assistenza e supporto in modo particolare alle persone più anziane, particolarmente prese di mira nei tentativi di truffa, nei borseggi e nelle molestie.Il contatto immediato con gli operatori consente di raccogliere tutte le segnalazioni e le denunce-querela che potranno essere formalizzate nella sede del Comando, in via Bologna, 74 oppure raccolte dagli stessi agenti della Municipale direttamente a domicilio.

 
(foto: il Torinese)

Fegato, esito trapianto dipende (anche) dal dna

molinetteIl buon esito del trapianto di fegato può dipendere anche dal dna. Infatti i pazienti affetti da epatite HCV con particolari caratteristiche genetiche presentano un maggior rischio fallimento. Lo afferma uno studio condotto dal Centro di Trapianti di Fegato universitario delle Molinette, diretto da Mauro Salizzoni. E’ un Centro di eccellenza che dal 1990 ha effettuato circa 3 mila trapianti, con una probabilità di successo a 5 anni pari all’80%. Lo studio è pubblicato sulla rivista internazionale “Transplant International”, e prende in esame l’esito di circa mille trapianti di fegato, seguiti per un periodo di almeno 10 anni. Il 40% è rappresentato da pazienti affetti da cirrosi dovuta all’infezione del virus C dell’epatite (HCV), in questi casi l’esito del trapianto è meno buono e soprattutto per un sottogruppo di questi pazienti.La combinazione di due varianti genetiche  facilita la reinfezione e la perdita precoce del trapianto.

(foto: il Torinese)