Aprile 2016- Pagina 3

Cosa vedere al cinema

cinema salaLe trame dei film nelle sale di Torino

 

A cura di Elio Rabbione

 BENVENUTI FILM

Benvenuti… ma non troppo – Commedia. Regia di Alexandra Leclère, con Josiane Balasko, Valerie Bonnéton e Didier Bourdon. E’ un inverno freddissimo a Parigi e il governo obbliga, come tutti i parigini, i proprietari di un signorile palazzo del sesto arrondissement di ospitare i senzatetto. Una portinaia che inneggia a Le Pen, la coppia di destra, quella di sinistra che finisce col rivelarsi peggio della prima… La convivenza non facile porterà tutti quanti ad essere migliori? Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 2, F.lli Marx sala Groucho)

 

Brooklyn – Drammatico. Regia di John Crowley, con Saoirse Ronan, Emory Cohen e Domhnall Gleeson. All’inizio degli anni Cinquanta, Eilis lascia la propria terra, l’Irlanda, per andare in cerca di fortuna a New York, dove conosce la nostalgia e l’amore di un giovane italoamericano. Quando sarà costretta a tornare nel proprio paese dopo la morte della sorella, riconoscerà gli affetti per i luoghi e le persone con cui era vissuta e allora sarà difficile prendere la decisione se restare o ripartire per sempre. Dal romanzo di Colm Toìbin, la sceneggiatura e firmata da Nick Nornby. Durata 113 minuti. (Greenwich sala 1)

 

CACCIATORE FILMIl cacciatore e la regina di ghiaccio – Avventura. Regia di Cedric Nicolas Troyan, con Charlize Theron, Jessica Chastain, Chris Hemsworth e Emily Blunt. La perfida regina Ravenna ha spinto la sorella, la dolce Freya, a trasformarsi in un essere che dal proprio regno di ghiaccio ha bandito ogni sentimento. Ma i giovani Eric e Sara, una volta cresciuti, non potranno rinunciare al loro amore. Durata 114 minuti. (The Space, Uci)

 

Codice 999 – Azione. Regia di John Hillcoat, con Casey Affleck, Aaron Paul e Chiwetel Ejiofor e Kate Winslet. Michael Antwood è a capo di un gruppo di poliziotti corrotti e senza scrupoli, tenuti in pugno dalla mafia russa. Il prossimo obiettivo è una rapina in banca, in pieno giorno e per il suo raggiungimento Michael crede che la soluzione sia lanciare un codice 999, ovvero quello in atto quando un poliziotto è a terra, per distrarre dal colpo l’attenzione della polizia. Tuttavia le cose potrebbero andare in maniera totalmente diversa. Durata 125 minuti. (Lux sala 2, Massaua, The Space, Uci)

 

Il condominio dei cuori infranti – Commedia. Regia di Samuel Benchetrit, con Isabelle Huppert, Michael Pitt e Valeria Bruni Tedeschi. Un caseggiato della periferia parigina, bizzarri personaggi ed i loro incontri, un uomo su una sedia a rotelle, un’infermiera del turno di notte, un’attrice avvilita e un giovanotto che può farle ritrovare la gioia di vivere, un’immigrata del Maghreb e un astronauta americano la cui navicella spaziale atterra inaspettata sul terrazzo del condominio. Deboli storielle abbastanza restie ad approfondire i caratteri. Durata 100 minuti. (Nazionale 2)

 

confessioni filmLe confessioni – Drammatico. Regia di Roberto Andò, con Toni Servillo, Connie Nielsen e Pierfrancesco Favino. Un gruppo di ministri dell’Economia delle grandi potenze, sotto la guida del direttore del Fondo Monetario internazionale, è riunito in un lussuoso albergo sulle rive del Baltico. Con loro alcuni ospiti, tra cui il monaco Roberto Salus, irreprensibile e pericolosamente non malleabile. All’indomani di quello che appare come un suicidio ma che potrebbe avere tutti i connotati di un omicidio, come si comporteranno i presenti con le manovre che si sarebbero dovute votare? Dal regista pluripremiato per “Viva la libertà”, anche questa volta affiancato dalla prova eccellente di Servillo. Durata 100 minuti. (Ambrosio sala 3, Eliseo grande, F.lli Marx sala Chico, Romano sala 2)

 

La corte – Comedia. Regia di Christian Vincent, con Fabrice Luchini e Sidse Babett Knudsen. Xavier Racine è definito il giudice “a due cifre” poiché non condanna mai a meno di dieci anni di reclusione. E’ chiamato a presiedere in tribunale un processo contro un uomo accusato di aver ucciso la figlia di sei mesi: è lì che rivede tra i giudici popolari Ditte, un’anestesista di origini danesi conosciuta anni prima. Miglior sceneggiatura e Coppa Volpi per l’interpretazione maschile alla Mostra di Venezia. Durata 98 minuti. (Nazionale   2)

 

Criminal – Azione. Regia di Ariel Vromen, con Kevin Costner, Ryan Reynolds e Tommy Lee Jones. L’agente Pope, la cui memoria contiene informazioni importanti, viene assassinato: al capo della sezione inglese della CIA non resta che ricorrere al dottor Franks, che trasferirà la memoria dell’agente nel cervello di Jerico Stewart, un detenuto nel braccio della morte, un uomo incapace di provare alcun sentimento. Durata 117 minuti. (Ideal)

 

10 Cloverfield Lane – Thriller. Regia di Dan Tachtenberg, con John Goodman e Cindy Hogan. Una donna, Michelle, si ritrova chiusa in un bunker, sorvegliata da un uomo che afferma di averla raccolta in strada, dopo un attacco chimico che ha mietuto vittime, e di averla portata laggiù per la sua incolumità. Dovrà Michelle credere alle parole di quell’uomo o dovrà provare a fuggire a tutti i costi? Produce J.J. Abrams, dirige l’esordiente Tachtenberg con eccellente tensione, interpreta un Goodman grandioso. Durata 105 minuti. (Uci)

 

La coppia dei campioni – Commedia. Regia di Giulio Base, con Massimo Boldi e Max Tortora. Il direttore marketing di una multinazionale ed un magazziniere della medesima azienda si ritrovano per caso in viaggio per Praga, in occasione della finale della Champions League. Un atterraggio d’emergenza li costringe a proseguire tra mille guai verso la capitale. Durata 98 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 3, The Space, Uci)

 

FILM MATTEWLa foresta dei sogni – Drammatico. Regia di Gus Van Sant, con Matthew McConaughey, Naomi Watts e Ken Watanabe. Ultimo film dell’autore di “ Will Hunting” duramente contrastato all’ultimo festival di Cannes. L’inoltrarsi di un americano lungo le pendici del monte Fuji, in Giappone, luogo ove la contemplazione e la prospettiva della morte convivono, tra realtà e magia, l’incontro dell’uomo con un imprenditore del Sol Levante, l’istinto di sopravvivenza. Durante il percorso, i vari flashback ci riportano alla vita familiare del protagonista, ai suoi rapporti con la moglie, un lutto che ci si deve lasciare poco a poco alle spalle. L’occasione per controllare di persona se il pubblico festivaliero abbia espresso un giudizio del tutto errato (qualche amico se ne era tornato a casa sostenendo che Van Sant aveva fatto un robusto racconto filosofico pieno di poesia). Durata 110 minuti. (Greenwich sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

La memoria dell’acqua – Documentario. Regia di Patricio Guzmàn. Dall’acqua continuta in un parallelepipedo di quarzo, risalente a millenni fa, si riflette sulla vita dell’universo e sulla storia passata e recente del Cile. Durata 82 minuti. (Massimo2)

 

Les souvenirs – Drammatico. Regia di Jean-Paul Rouve, con Michel Blanc e Annie Cordy. Rimasta vedova, la nonna di Romain viene accompagnata dai figli in una casa di riposo per anziani. Ne scapperà presto. Spetterà al nipote attraverso piccoli indizi mettersi sulle sue tracce. Durata 96 minuti. (Classico)

 

Il libro della giungla – Avventura. Regia di Jon Favreau. Una nuova versione del romanzo di Kipling, con le avventure del piccolo Mowgli allevato tra un branco di lupi, delle insidie della tigre Shere Khan e della pantera Bagheera, che dovrà riportare il suo protetto nel villaggio degli uomini dove è nato. Anche in versione 3D. Durata 105 minuti. (Ideal, Lux, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 film cinema

Lo chiamavano Jeeg Robot – Fantasy. Regia di Gabriele Mainetti, con Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli. Enzo è un ladruncolo romano che vive di espedienti. Una sera, inseguito dalla polizia, nelle acque del Tevere viene a contatto con un materiale radioattivo che gli conferisce sconosciuti ultrapoteri. Ad Alessia, appassionata di fumetti, piacerà considerarlo come un eroe dei suoi prediletti Manga nella lotta al male sempre in agguato, che questa volta ha le sembianze allucinate dello Zingaro. Opera prima. Durata 112 minuti. Premiatissimo ai David di Donatello. (Massimo 1, Uci)

 

Lui è tornato – Drammatico. Regia di David Wendt, con Oliver Masucci. Adolf Hitler si risvegli all’improvviso, oggi, là dove un tempo a Berlino c’era il suo bunker. La guerrà è terminata, Eva non c’è più, la Germania è completamente cambiata. Solo un reporter lo riconosce e lo filma: per il vecchio Adolf potrebbe aprirsi una nuova carriera in tivù, visto che qualcuno lo apprezza come un comico assai brillante… anche se lui è davvero chi sostiene di essere e le sue intenzioni non sono cambiate. Durata 105 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Chico, Nazionale 2, The Space, Uci)

 

Kung Fu Panda 3 – Animazione. Regia di Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni. Po e suo padre raggiungono il paradiso segreto dei panda, facendo la conoscenza di nuovi personaggi. Ma il super-cattivo Kai minaccia e sconfigge tutti i maestri di kung fu. Dovrà essere Po a prendere in mano la disastrosa situazione e a passare al contrattacco. Durata 95 minuti. (Reposi, Uci)

 

Nemiche per la pelle – Commedia. Regia di Luca Lucini, con Margherita Buy e Claudia Gerini. Lucia è una psicologa per animali, Fabiola è a capo di un’agenzia immobiliare. Si detestano ma si troveranno a gestire insieme un problema non indifferente e inaspettato: il figlio che Paolo, l’uomo che è stato ed è il loro punto di contatto, ormai scomparso, ha lasciato solo al mondo. Durata 92 minuti. (Lux sala 1, Uci)

 

Nonno scatenato – Commedia. Regia di Dan Mazer, con Robert De Niro e Zac Efron. La nonna, prima di morire, ha espresso un ultimo desiderio: nonno e nipote, le cui vite si sono da tempo separate, dovranno fare un viaggio insieme in Florida. Jason, rampante e solido avvocato in procinto di sposarsi, scoprirà un nonno Dick con una gran voglia di godersi la vita sino all’ultimo. Durata 102 minuti. (Ideal, Reposi, The space, Uci)

 

BATTISTON FILMPerfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Eliseo blu, Greenwich sala 1, Uci)

 

Race – Il colore della vittoria. – Biografico. Regia di Stephen Hopkins, con Stephan James e Jeremy Irons. La storia vera di Jesse Owens, la povertà delle origini, la convocazione alle Olimpiadi del ’36, le quattro medaglie d’oro vinte, la sconfitta di Hitler e del campione che la Germania nazista avrebbe vedere sul podio. Durata 134 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi, Uci)

 

Sole alto – Drammatico. Regia di Dalibor Matanic, con Tihana Lazovic e Goran Markovic. Un villaggio serbo ed un villaggio croato, tre estati disseminate a distanza di dieci anni, dal 1991 ai giorni nostri, personaggi maschili e femminili che il destino ha inesorabilmente divisi. Durata 123 minuti. (Nazionale 1)

 FILM NUOVO

Lo Stato contro Fritz Bauer – Drammatico. Regia di Lars Kraume, con Burghart Klaussner. Nella Germania del 1957, il procuratore generale Bauer viene a conoscenza che il criminale nazista Adolf Eichman si nasconde a Buenos Aires. Sin dal suo ritorno in patria si spende per portare in tribunale i responsabili di morti e massacri: ma non ha fiducia in uno Stato che vuole a tutti i costi cancellare il proprio passato. Preferirà rivolgersi al Mossad israeliano. Durata 105 minuti. (Eliseo Rosso, Romano sala 1)

 

FILM MODAThe Dressmaker – Il diavolo è tornato – Commedia. Regia di Jocelyn Moorhouse, con Kate Winslet, Judy Davis e Liam Hamsworth. All’inizio degli anni Cinquanta, divenuta una affermata stilista, Tilly torna da Parigi nel piccolo paese natio di Dungatar, nel cuore dell’Australia, da cui era stata cacciata anni prima. Con una ventata di modernità, costruendo abiti per le donne acide e immalinconite di Dungatar, Tilly avrà modo di far luce sul suo lontano passato. Grande successo all’ultimo TFF. Eccellente prova della Winslet al centro di un film che pur facendosi giudicare (pressoché) positivamente non riesce mai a definire le proprie scelte (commedia, divertimento surreale, percorso drammatico, un faticoso altalenarsi?) in maniera definitiva. Durata 118 minuti. (Ambrosio sala 1, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

Truman – Un vero amico è per sempre – Commedia. Regia di Cesc Gay, con Ricardo Garin e Javier Càmara. Tomas lascia il Canada dove vive da anni per andare a trovare a Madrid il suo vecchio amico Julian, attore argentino trapiantato nella capitale spagnola. A Julian non resta molto da vivere e uno dei suoi crucci maggiori è la sistemazione del suo cane Truman, per lui quasi un figlio. Il film, un successone in patria, si è aggiudicato ben cinque premi Goya, gli Oscar spagnoli. Durata 108 minuti. (Centrale v.o., Due Giardini sala Ombrerosse, F.lli Marx Sala Harpo)

 

Un’estate in Provenza – Regia di Rose Bosch, con Jean Reno e Anna Galiena. Lea, Adrien e il fratellino Théo lasciano Parigi per la Provenza, per due mesi vivranno con la nonna Iréne. E con il nonno Paul, che essi non hanno mai conosciuto a causa di vecchie incomprensioni familiari. Sarà un’estate diversissima da tutte le altre, in una casa lontana da tutto, senza la luce elettrica, con una cucina tutta speciale: le sorprese per i ragazzi saranno garantite. Durata 105 minuti. (Centrale v.o., Due Giardini sala Nirvana)

 

Una notte con la regina – Drammatico. Regia di Julian Jarrold, con Sarah Gadon, Emily Watson e Rupert Everett. La sera dell’8 maggio 1945 scoppiò per le strade di Londra la gioia per la fine della guerra e anche le principesse Elizabeth e Margaret non vogliono essere da meno. Difficile sarà convincere il re e la regina e prevenire un irruente pilota della Raf che potrebbe anche suggerire le proprie idee repubblicane. Durata 97 minuti. (Romano sala 3)

 VELOCE FILM

Veloce come il vento – Azione. Regia di Matteo Rovere, con Stefano Accorsi e Matilde De Angelis. Il film si ispira alla figura del campione di corse di rally Carlo Capone e alla sua vita travagliata. Al centro della vicenda la figura della giovane Giulia, abbandonata dai genitori, con un fratellino da proteggere e con quel fratellone ingombrante, tossicodipendente, determinata verso il successo e soprattutto la passione che le permetteranno di ritrovare un riscatto dalla vita passata. Durata 119 minuti. (Reposi, Uci)

 

Zeta – Drammatico. Regia di Cosimo Alemà, con Salvatore Esposito e Jacopo Olmo Antinori. Nella periferia romana, Alex coltiva la propria passione, la musica, con l’aiuto dell’amico Marco, amico, produttore e agente. Il successo arriverà, nel panorama musicale troverà spazio il giovane rapper Zeta. Durata 100 minuti. (Ideal, Massaua, The Space, Uci)

 

Zona d’ombra – Una scomoda verità – Regia di Peter Landesman, con Will Smith e Alec Baldwin. Nel settembre del 2002, Bennet Omalu, medico nigeriano trapiantato a Pittsburgh, si trova a indagare sulla scomparsa di un campione del football americano, divenendo sempre più convinto che i dolori lancinanti alla testa fossero legati alla sua professione. Del tutto osteggiato, dovrà vedersela con i colleghi e con gli alti ranghi della medicina, tutti cercheranno di mettere in ridicolo le sue convinzioni. Durata 123 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

 

 

Morta bimba di un anno e mezzo investita da auto

Elicottero-118Era stata trasportata in condizioni gravissime in elicottero ed ha subito un delicato intervento chirurgico

E’ morta Arianna Mocci, la piccola di un anno e mezzo che è stata investita da un’auto nel cortile di casa ieri sera nel Cuneese,  a Santa Vittoria d’Alba. E’ spirata all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove era stata trasportata in condizioni gravissime ed ha subito un delicato intervento chirurgico.I carabinieri indagano per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, per definire se l’auto che ha investito la bambina fosse guidata da un familiare o da un vicino di casa. Arianna è caduta a terra e ha sbattuto con violenza il capo. la bambina era in arresto cardiaco e i medici del 118 intervenuti pochi minuti dopo l’allarme sono riusciti a rianimarla. Con l’elicottero è stata portata a Torino, ma è morta nella notte.

INAUGURATA CASA GRAMSCI, DOVE IL POLITICO ABITÓ DA STUDENTE UNIVERSITARIO

E’ stata introdotta la figura di Gramsci dal trasferimento dal piccolo comune sardo di Ales a Torino, fino agli anni passati a Mosca
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Ieri presso i locali dell’ NH- Collection Carlina è stata inaugurata “Casa Gramsci”, dove il politico, giornalista e letterato vi abitò nei suoi anni universitari a Torino. Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci e dalla CARLINA srl per valorizzare la memoria di uno dei personaggi politici italiani più importanti. Ad aprire la presentazione è stato il duo violoncello e violino dell’ Exenia Ensamble che ha eseguito due brani. Il primo di un compositore cecoslovacco coevo di Gramsci mentre il secondo, eseguito solo dal violoncello, dell’ avanguardista italiano Luciano Berio. A seguire è stata introdotta la figura di Gramsci dal trasferimento dal piccolo comune sardo di Ales a Torino, fino agli anni passati a Mosca insieme alla moglie. Poi si è passati al racconto del quartiere che ospitò il politico e alla storia dello stabile in cui visse dal 1913 al 1922, anni in cui iniziò la sua carriera politica. Il semiologo Massimo Leone ha illustrato le rappresentazioni iconiche, simboliche, indicali, narrative, teatrali, cinematografiche della figura di Gramsci. Il disegnatore Gianluca Costantini, coautore insieme a Elettra Stamboulis del volume “Cena con Gramsci”, ha raccontato il suo intento di dare nuova luce e nuova vita alle foto dei luoghi e di Gramsci nel realizzare la prima biografia illustrata del personaggio. Ha chiuso la presentazione il sindaco Piero Fassino ricordando l’importanza della memoria collettiva da tramandare alle generazioni successive. “Casa Gramsci” sita nell’angolo tra via San Massimo e via Maria Vittoria ospita oggetti, immagini, libri e manifesti legati alla figura del politico. L’intento della Fondazione è quello di dare alla città un nuovo luogo della cultura per promuovere eventi per i torinesi, per le comunità straniere della città, per tutti.

Federica Monello

Bielorussia a Torino: Fabrizio Comba console onorario del nuovo Ufficio

comba bielorussiaLa riapertura  rappresenta un punto di riferimento e un’opportunità per tutti i cittadini, consolidando i rapporti di cooperazione e scambio già esistenti e creando nuove prospettive di collaborazione e di sviluppo per tutto il territorio piemontese

Il Piemonte ha nuovamente un console della Bielorussia: è il dottor Fabrizio Comba, che torna a ricoprire l’incarico già svolto in precedenza, prima del suo impegno politico amministrativo come vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte. A Torino ha quindi riaperto l’Ufficio consolare della Repubblica di Belarus, dopo che il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha confermato la nomina a console onorario. Comba, imprenditore torinese, ha ricoperto numerosi incarichi in enti pubblici di rilievo regionale. La riapertura dell’Ufficio rappresenta un punto di riferimento e un’opportunità per tutti i cittadini, consolidando i rapporti di cooperazione e scambio già esistenti e creando nuove prospettive di collaborazione e di sviluppo per tutto il territorio piemontese. “Da anni la Bielorussia – ha dichiarato Comba – sta lavorando con il nostro Paese per creare non solo un distretto industriale ma anche una solida rete di relazioni. Sono certo che impegno e volontà congiunte saranno lo spunto, fin da subito, per aprire nuovi orizzonti commerciali, culturali e di amicizia tra i rispettivi territori”. Sono numerosi, infatti, i legami del Piemonte con la Bielorussia: dalla chimica all’agricoltura, dall’industria automobilistica alla produzione di legno, pelle e cellulosa. Il Piemonte e, più in generale, l’Italia è inoltre l’unico Paese al mondo che continua a ospitare i bambini di Chernobyl, a trent’anni dal tragico incidente nucleare,  con momenti di accoglienza e solidarietà.

 
Info: consolato.bielorussia.torino@gmail.com

Viaggio in Bosnia Erzegovina

bosnia1Trenta studenti di sei istituti superiori piemontesi partecipano dal 27 aprile al 2 maggio al viaggio studio in Bosnia Erzegovina, promosso dal Consiglio regionale – Comitato Resistenza e Costituzione – in collaborazione con la Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale. Il viaggio rappresenta il premio per gli studenti che si sono distinti nell’annuale progetto di storia contemporanea sui luoghi della memoria. I ragazzi che provengono da scuole delle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Verbania, sono accompagnati dai loro insegnanti e dallo storico Elena Mastretta.

L’itinerario del viaggio in prevede la visita ad alcuni dei luoghi simbolo della tragedia del conflitto nella ex Jugoslavia. In particolare il viaggio farà tappa a Mostar, a Srebrenica con visita al Museo di Potocari e dell’edificio ex sede dei caschi blu dell’Onu, a Sarajevo con il percorso visita al Museo del tunnel dell’assedio.

Mostar è la capitale non ufficiale dell’Erzegovina. Durante il conflitto è stata oggetto di bombardamenti e assedio che hanno causato immensi sofferenze alle popolazioni locali. Il ponte di pietra del XVI secolo, fu distrutto il 9 novembre dal fuoco di un mortaio croato. Nel 2004 ne è stata completata la ricostruzione, contestuale al recupero dell’intera città vecchia, che è stata iscritta dall’UNESCO nella lista dei siti dichiarati Patrimonio dell’umanità.bosnia erz
Il massacro di Srebrenica fu un genocidio e crimine di guerra, consistito nel massacro di migliaia di musulmani bosniaci nel luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite.
È considerato uno dei più sanguinosi stermini avvenuti in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale: secondo fonti ufficiali, le vittime del massacro furono 8.372, sebbene alcune associazioni per gli scomparsi e le famiglie delle vittime affermino che furono oltre 10.000.
Sarajevo è la capitale e la più grande città della Bosnia-Erzegovina. Tra il 1992 e il 1995, ha sofferto più di tre anni d’assedio da parte delle forze serbo-bosniache. A causa dell’inizio della guerra in Jugoslavia, il 6 aprile 1992 la città venne accerchiata ed in seguito assediata dalle forze serbe. La guerra ha portato distruzione su larga scala e una fortissima percentuale di emigrazione. L’assedio di Sarajevo è stato il più lungo assedio nella storia bellica moderna. Per contrastare l’assedio, l’aeroporto di Sarajevo fu aperto agli aerei delle Nazioni Unite alla fine del giugno 1992. La sopravvivenza della città da allora dipese in larga parte proprio da questi aerei. Il tunnel di Sarajevo, che univa la città all’aeroporto, completato a metà del 1993, permise ai rifornimenti di raggiungere la città e alla popolazione di scappare.
Tra i beni culturali maggiormente devastati dal conflitto si rammentano la Biblioteca Nazionale ed Universitaria, che era il monumento più rappresentativo dell’architettura pseudo-moresca del XIX secolo, il “Museo di Stato della Bosnia-Herzegovina” e la Moschea di Gazi Husrev Beg (del XVI secolo).

Miasmi al Regina Margherita, trasferiti i bimbi del secondo piano

regina_margherita Ora si sta accertando la provenienza del cattivo odore, paragonabile a quello del gas

Evacuazione al secondo piano dell’ospedale infantile Regina Margherita. I bimbi ricoverati nel reparto sono stati trasferiti a scopo precauzionale dai vigili del fuoco, a causa dei forti miasmi provenienti dal vicino reparto di Pneumologia e dalle  sale operatorie. I bambini sono stati spostati in altre aree dell’ospedale. Ora si sta accertando la provenienza del cattivo odore, paragonabile a quello del gas,

“Run for Parkinson” allo stadio Primo Nebiolo

L’A.I.P. Associazione Italiana Parkinsoniani Sez. Cavallari di Torino, domenica 8 Maggio p.v. correrà la sua quinta edizione della “Run for Parkinson” allo stadio Primo Nebiolo di Torino

PARKINS RUN

La corsa che è mondiale, in quanto nello stesso periodo gareggeranno tante città italiane ed estere, ha lo scopo di rendere sempre più nota la malattia (che conta circa 6000 malati in Torino e Provincia e circa 20000 in Piemonte) e sensibilizzare persone e istituzioni al sostegno del parkinsoniano e la sua famiglia; nonché dare visibilità all’Associazione che ai soci è vicina da 22 anni con varie attività finalizzate a rendere meno impervio il cammino della malattia.

La corsa non è competitiva, ma saranno raccolti i chilometri di ogni partecipante, che andranno a sommarsi con quelli di tutte le altre città italiane ed estere aderenti alla mondiale “Run for Parkinson”, nell’intento di correre, come recita lo slogan della Manifestazione, “La distanza che separa la terra dalla Luna”.

I podisti correranno dentro lo Stadio e nel Parco Ruffini. All’interno del Nebiolo (sui suoi 400 metri di pista) come consuetudine si camminerà o passeggerà, a seconda delle possibilità individuali e si vedranno deambulatori, carrozzelle, carrozzine con bebè e bambini correre a rendere ancor più gioiosa la giornata.

L’appuntamento allo Stadio Primo Nebiolo é alle ore 8,45 per le iscrizioni e consegna pettorale.

La corsa prenderà il via alle ore 9,45 e terminerà alle ore 11,45.

Stilata la classifica si passerà alle premiazioni. Poi la “Festa” continuerà con un pic-nic … cantando con le “Vos grise an libertà”.

Allo Stadio Primo Nebiolo sono disponibili docce, spogliatoi e armadietti (occorre il lucchetto).

Al momento dell’iscrizione alla gara sarà richiesta un’offerta minima di 5,00 euro. A fine gara è contemplato uno spuntino per i partecipanti.

A.I.P. – ASSOCIAZIONE ITALIANA PARKINSONIANI – Onlus – Via Cimabue 2 – 10137 Torino

Tel./Fax 011 3119392 – N. Verde 800 884422

e-mail: info@parkinsoninpiemonte.it – Sito Web: www.parkinsoninpiemonte.it

 

Gara tra Poli e Università: chi garantisce più opportunità di lavoro a un anno dalla laurea?

POLITECNICODati di tutto rispetto per entrambe le istituzioni: Poli e Università fanno a gara sulla situazione lavorativa dei propri laureati. Il 76% dei laureati magistrali dell’Università  lavora a un anno dal conseguimento del titolo, mentre  l’86% a tre anni e l’87% a cinque anni. Lo rende noto il XVIII Rapporto di AlmaLaurea. Nella nostra città l’indagine ha riguardato  11.598 laureati, di cui 6.621 di primo livello, 3.616 magistrali biennali e 1.152 a ciclo unico. Tra gli occupati a un anno dalla laurea triennale, il 42% può contare su un lavoro stabile. Dei laureati magistrali biennali, dopo 5 anni dalla laurea, ècampus universita 1  occupato il 72%. Il 78% invece  è inserito nel settore privato. L’84% si ritiene soddisfatto del rapporto con i docenti, il 66% giudica le aule adeguate, il 38% trova inadeguate le postazioni informatiche. L’81% valuta positivamente i servizi di biblioteca e il 68% si iscriverebbe di nuovo all’università.  L’ 85% dei laureati magistrali del Politecnico di Torino trova lavoro entro un anno, il 94% a tre anni, stessa percentuale dopo 5 anni. . A 5 anni dal titolo gli occupati stabili sono invece  l’86%, il 93% nel settore privato. Il tasso occupazionale dei laureati triennali che non proseguono gli studi (circa il 20%) è, invece, del 74% e tra questi il 43% ha un contratto a tempo indeterminato. La cifra dei  laureati di cittadinanza estera è complessivamente dell’ 11,5%: 9,1% tra i triennali e il 14,1% tra i magistrali biennali. Il 37% giunge da fuori Piemonte e l’età media è di 25 anni. L’85% è soddisfatto del rapporto con i docenti, percentuale che aumenta all’87% sulle aule e scende al 63% sulle postazioni informatiche.

 

(Foto: il Torinese)

Il Festival delle Colline

Dedicato alla donna, senza dimenticare l’universo pasoliniano
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Nell’immagine/simbolo che gli artisti torinesi Botto & Bruno hanno regalato alla XXI edizione del Festival delle Colline s’allineano un paesaggio industriale, l’inquinamento e i miasmi, pozzanghere acide in cui non riflette il personaggio dal volto coperto, un ultimo ciuffo d’erba: è il degrado senza se e senza ma, è la nostra storia di oggi, la nostra povertà, è l’aridume che ci circonda. Non abbiamo neppur più una faccia, l’abbiamo persa. Allora, come s’avvicina il teatro, italiano e non soltanto dalla Romania e dalla Francia, dalla Grecia e dallIran e da Israele provengono gli spettacoli, gli artisti sono argentini, somali, tedeschi -, a questo deserto pressoché incolmabile? Sembra che un avvenire sia affidato alle mani e alla sensibilità delle donne, su di esse convergono in maniera quasi totale il pensiero, la scrittura, le messe in scena, le interpretazioni, per descrivere, per sottolineare, per cercare un perché o proporre delle soluzioni. In prima persona, svelandosi, trasmettendo ad altri le proprie esistenze oppure impaginando storie altrui, le disfatte e le speranze, le certezze e forse i sogni.

Si va in scena il 2 giugno, per proseguire fino al 21, con gli aiuti e le collaborazioni dello Stabile torinese Teatro Nazionale e della fondazione Piemonte dal Vivo, della Compagnia di San Paolo, degli Istituti francese e rumeno, della Fondazione per la Cultura Torino e via seguitando e con lospitalità dell’Astra, della Casa Teatro Ragazzi, del Carignano e del Gobetti, quest’anno ampliabile a Fonderie Limone di Moncalieri, a Lavanderia a Vapore di Collegno, a Fabbrica delle “e” e al Caffè Elena che vedrà Giulietta Debernardi e Marco Mazza di Scarlattine Teatro alle prese con “Hamlet Private” scritto e diretto da Martina Marti, un’idea nata nella fredda Finlandia e portata a Torino, un gioco di domande e risposte tra la figura del principe danese, un mazzo di tarocchi e lo spettatore. E’ il via ad un percorso triennale del MiBACT rintracciato e sviluppato intorno alla figura femminile, ha sottolineato ieri alla presentazione Sergio Ariotti, direttore artistico del festival, un indirizzo completato “con una riflessione diffusa sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale e sui contrasti che certe scelte individuali comportano in ambito sociale, sulle difficoltà ad affermarle”. Ventidue titoli ai nastri di partenza, da “Alearga” interpretato e diretto dalla rumena Nicoleta Lefter, dove una donna con lo scandire del tempo s’interroga sulla propria identità e sulla propria esistenza, in un movimento continuo che per lei è vita, a “Roberta cade in trappola” con Roberta Bosetti, dove si fanno i conti con le promesse del passato, tramandateci dalle bobine di un vecchio registratore Geloso; da “Vanja, 10 years after”, uno degli spettacoli più attesi, presentato dagli artisti greci del Blitz Theatre Group, dove i personaggi superstiti di Cecov, chiusi nella grande casa o in un luogo indefinito, ripetono ancora i loro gesti senza tempo, nell’ossessione del vuoto dell’esistenza, a “Un mage en été”, travolgente successo francese, dovuto alla scrittura di Olivier Cadot e interpretato da quello che Ariotti ha definito “il più bravo attore francese della sua generazione”, Laurent Poitrenaux, un moderno Robinson che ha eletto la propria stanza a personale isola, tutto il suo mondo, pronto ogni attimo a cogliere l’essenza del vivere; da “Killing Desmona”, uno sguardo al più celebre femminicidio della storia, con le coreografie e la regia di Michela Lucenti, a “La donna che cammina sulle ferite dei suoi sogni” ovvero Letizia Battaglia fotografa da sempre in prima linea a storicizzare la lotta alla mafia, a “Donne che sognarono cavalli” dell’argentino Daniel Veronese, produzione Sardegna Teatro, in cui la giovane figlia di desaparecidos tenta dolorosamente di ricostruire il passato della sua famiglia.

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Un omaggio a Pasolini si suddividerà tra la proiezione di “Porcile” al cinema Massimo, e gli spettacoli “PPP. Ultimo inventario prima di liquidazione” di ricci/forte, un primissimo piano, un omaggio allo scrittore e alla sua continua ricerca di valori, un ritratto dovuto ad attori italiani, francesi e portoghesi, e “Orgia”, testo teatrale diretto da Pasolini stesso proprio a Torino nel 1968, un’opera dove carnefici e vittime si scambiano i ruoli, dove chi riesce a comunicare lo fa con il solo linguaggio violento del corpo, dove chi rivendica la propria identità lo fa con il travestimento. Certi personaggi in cerca d’identità affollano ancora le recite del festival: “Geppetto e Geppetto”, scritto e diretto da Tindaro Granata (coproduzione Festival delle Colline e Stabile di Genova), una coppia al maschile, Tony e Luca, e la loro voglia di avere fare un figlio, Il lamento di Monica Bacio, ovvero rivendicare il diritto di essere ciò che sentiamo di essere attraverso le parole e le briciole autobiografiche di Lorenzo Fontana, “1983 Butterfly” con la rivisitazione della vita del diplomatico francese Boursicot innamorato nella Pechino degli anni Ottanta del secolo scorso di Shi Pei Pu, poi rivelatosi un uomo. In ultimo, ma non per importanza certamente, “Scende giù per Toledo”, interpretato e diretto da Arturo Cirillo, insuperata testimonianza di Patroni Griffi sui femminielli napoletani.

Elio Rabbione

 

Quando il fashion fa storia e cultura

moda urpMostra organizzata dal Consiglio regionale e presentata nei locali dell’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp)
L’allestimento ha l’obiettivo di favorire la valorizzazione del patrimonio culturale, librario, cartografico e archivistico in un percorso di una trentina di opere realizzate dagli studenti del Liceo artistico Aldo Passoni di Torino.

“Moda e mondo del lavoro – ha dichiarato Eleonora Chiais, docente dell’Istituto europeo di design di Torino (Ied) – è da sempre un binomio fondamentale nella cultura letteraria e cinematografica di tutti i tempi. Dai romanzi di Flaubert all’osannata serie televisiva ‘Sex and the city’, gli abiti sono i veri protagonisti della narrazione. Emma Bovary con mise anonime non sarebbe stata il personaggio che ha affascinato milioni di lettori, così come Carrie Bradshaw non avrebbe fatto la fortuna del telefilm se non avesse indossato le celebri calzature di Manolo Blahnik, simbolo, da sempre, di classe e femminilità”.

Nel corso della presentazione Ausilia Ferraris Passalenti, presidente dell’Associazione Libro amico, ha illustrato le tre classificazioni della moda: lunga, da Coco Chanel alle tendenze hipster e con una spiccata mascolinizzazione degli abiti femminili; breve, perché limitata nel tempo e stagionale, la cosiddetta “tendenza dell’industria fashion”. È stata poi sottolineata l’importanza delle riviste di moda, come principale mezzo di comunicazione, tra creatori e fruitori, delle tendenze, passeggere o durature.

I ragazzi dell’Istituto superiore torinese Passoni hanno utilizzato, per le loro creazioni, materiali di recupero, per promuovere la “cultura del bello” attraverso i libri e la moda. Un fil rouge che unisce l’universo letterario e quello del fashion, coinvolgendo il visitatore in un tripudio di creatività, fantasia e immaginazione, coniugando sapientemente la conoscenza del passato con il messaggio di un futuro più sostenibile.

L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Associazione di volontariato culturale onlus “Amico libro” e la Fondazione Paolo Ferraris.

La mostra è visitabile, gratuitamente, fino al 18 maggio, con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì: 9-13 e 14-16.

daniela roselli – www.cr.piemonte.it