Agosto 2018

Tra Guelfi e Ghibellini è guerra a prescindere senza conoscere i problemi

Oramai i nostri novelli Guefi e Ghibellini si scontrano su tutto e tutti. Nessuna mediazione politica é possibile .E la politica va a  farsi fottere. Condizione essenziale la totale negazione dell’altrui idea o comportamento. Anche attraverso una guerra di cifre. Dunque nessun punto d’ incontro? Ripetiamo: assolutamente sì, nessun punto d’incontro. Tensioni e attriti più importanti della soluzione del problema. Tutto rigorosamente “urlato”. Due esempi.  Oggi un su un giornale di Torino si parla di 1500 senza tetto censiti. Altri parlano di 2200 e chi vive in mezzo a loro dice che la cifra arriva fino a 7 – 8 mila. Perché? Non esiste un sistema di rivelazione efficace. Si preferisce evidenziale il fastidio o lanciare  la pietra verso queste persone. Con il risultato pratico di un aumento considerevole del fenomeno. Secondo esempio. Cittadinanza per gli stranieri. Sul Web circolano delle rilevazioni del Ministero sull’ incidenza dei non italiani sull’insieme della popolazione. I tedeschi i più accoglienti. Noi italiani i meno. Sommessamente faccio presente che ci sono molti irregolari e clandestini. Mi becco in ordine del razzista al “perché ce l’ hai con i profughi”? In altre parole bollato d’ essere di destra. Povera Italia. Cercavo di documentarmi (ma non lo farò mai più) perché per fare bisognerebbe capire le questioni e dunque cosa potrà avvenire, come potranno evolversi. Mi rendo conto che in questo modo  ho rotto le uova nel paniere a chi pubblicando aveva ed ha un solo obbiettivo: dire che Salvini agisce utilizzando la percezione della paura del diverso. Ed a questo punto mi arrendo. Matteo Salvini quasi sicuramente dà una risposta sbagliata ad una esigenza vera. Sicuro che ora mi beccherò del filo-leghista. Ed io vorrei solo sapere di cosa si tratta per capire. Con una intima convinzione:  Non si ” mangia ” con l’ ideologia e non si risolvono i problemi. Ideologia che arrivi da destra o da sinistra. I numeri sono numeri ma dovrebbero essere “ascoltati ” da chi vuole e fa politica. Magari non si risolveranno tanti problemi, ma almeno si tenta di tenerli sotto controllo. Viceversa si va sempre verso il caos, sia a destra come a sinistra. Le cose si complicano ulteriormente. E dire che già sono complicate di per sé.
Patrizio Tosetto

Al Museo Egizio va in scena “A casa di Kha”

Sabato 1 e domenica 2 settembre, alle ore 10:10, il Museo Egizio – via Accademia delle scienze 6 – propone ai bambini accompagnati dalle famiglie l’appuntamento “A casa di Kha”, per ripercorrere la vita quotidiana degli egizi.


Attraverso una specifica selezione di oggetti, particolarmente dettagliata grazie ai reperti appartenenti al corredo funerario di Kha e di sua moglie Merit, sarà possibile ricostruire le abitudini degli uomini e delle donne che abitavano la terra dei faraoni. Dai mobili agli oggetti domestici, dai vestiti agli strumenti di lavoro, il pubblico non potrà fare a meno di stupirsi di fronte agli straordinari reperti appartenuti a Kha, architetto e scriba vissuto circa 3400 anni fa.

 

INFORMAZIONI UTILI

A casa di Kha

Pubblico: bambini (6-11 anni) accompagnati dai genitori

Data e orari:1-2 settembre 2018, ore 10:10

Durata: 90 minuti

Prezzo al pubblico: € 5,00 (biglietto di ingresso escluso)

Prenotazione obbligatoria: dal lunedì al venerdì, 8:30 – 19:00; sabato, 9:00 – 13:00.

Telefono: 011 4406903 – mail: info@museitorino.it

Passerella olimpica a rischio?

Mentre il presidente Anci Piemonte, Alberto Avetta chiede al Governo “Tempi congrui  e risorse per potere effettuare un check-in attendibile ed efficace” delle opere viarie del Piemonte dopo i  drammatici fatti di Genova”, si apprende  (il Comune fece già un monitoraggio due anni fa)  che anche la passerella olimpica del Lingotto costruita sotto l’arco rosso per i Giochi olimpici 2006 sarebbe compresa tra le opere arischio a Torino. Il problema sono proprio gli “stralli”, i tiranti famigerati che avrebbero fatto crollare il ponte Morandi. Ma la passerella che va da piazza Galimberti al Lingotto è di recente costruzione e il rischio non sarebbe immediato. Pericoloso è  forse aggirarsi da quelle parti ma nel senso che sono spesso meta di balordi che derubano e aggrediscono le persone.

 

(foto: il Torinese)

Champions impegnativa per Allegri e per la Juve

Massimiliano Allegri ritiene che il sorteggio di Montecarlo abbia  inserito la Juve “in un gruppo impegnativo, con squadre di assoluto valore, grande tradizione e stadi storici: è questa la nuova @ChampionsLeague #ChampionsLeaguedraw !”. Questo il tweet del tecnico bianconero dopo l’annuncio delle tre avversarie: Manchester United, Valencia e Young Boys.

 

(foto: Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

Una proposta contro il degrado urbano

Le foto scattate dal vicepresidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale riguardano gli ex mercati generali  del Lingotto, la presenza dei senza fissa dimora in piazza San Carlo e la sporcizia in via Roma.
Si tratta di soli tre esempi del degrado che caratterizza molti luoghi di Torino, abbandonati all’incuria assoluta. Una situazione che riguarda non solo il capoluogo, ma molti centri del Piemonte ed  è spesso collegata alla presenza di senza fissa dimora. “Una realtà – commenta Tronzano – che vede come primi danneggiati gli stessi senza tetto, ai quali la società, attraverso le istituzioni , non riesce evidentemente a garantire diritti e dignità”. “I casi si degrado urbano comportano non solo implicazioni sociali – osserva il consigliere regionale- ma anche  problemi di sicurezza. Poi, naturalmente, non è’ trascurabile l’impatto negativo che i turisti riscontrano nel vedere giacigli improvvisati nelle piazze e sotto i portici storici cittadini”.
Per Tronzano “le questioni decoro e sicurezza non vanno disgiunte. Per dare risposte alle problematiche relative agli homeless si inizi dal coordinare realmente ogni azione attraverso una regia tra le istituzioni, il mondo del volontariato, delle associazioni caritatevoli. Ma non solo: si interessi anche il mondo del privato,  delle imprese e dei costruttori per cercare soluzioni tecniche e abitative in accordo con le istituzioni, si razionalizzi l’uso degli edifici del demanio per trovare spazi per i senza tetto”
A Torino nel 2010 risultavano senza fissa dimora  699 persone di cui 25 donne e nel  2011, secondo i dati della Fondazione Rodolfo Debenedetti erano circa 1400 . In Piemonte si occupano degli homeless per il 39,2% organizzazioni private, per il 37,3% organizzazioni private finanziate con fondi pubblici, il 23,5% dal pubblico che è tra le quote più alte in Italia.
” Torino ha sperimentato l’uso della vecchia stazione di Porta Susa per accudire i senza dimora nel periodo invernale – dice Tronzano – e ha proposto la sperimentazione di un contributo mensile per chi ospita in casa a i senza tetto. Non dico si tratti di scelte inutili, ma sono un palliativo. Il fenomeno è da esaminare in modo organico grazie  ad un confronto più ampio con tutti i soggetti potenzialmente coinvolti. In alcuni casi, non escluderei l’arresto per evitare che qualcuno muoia al freddo o per ragioni di salute pubblica.”
“L’approccio al problema è spesso quello emergenziale – aggiunge il vicepresidente del gruppo di Forza Italia – mentre necessitano soluzioni organizzative definitive e, aspetto non meno importante, una azione preventiva che intercetti situazioni di disagio sociale ed economico, anticamera della perdita di una casa. In questa direzione sarebbe importante dialogare con le altre Regioni, per un confronto sulle politiche dell’emergenza abitativa e sui casi si criticità sociale”.
“Per quanto riguarda la Regione, essa ha il compito di sviluppare  progetti nel campo della sicurezza e forme di collaborazione con le forze di polizia, considerando che spetta all’ente regionale istituire la Conferenza regionale sulla sicurezza integrata, sede di valutazione e di confronto in merito alle politiche locali per la sicurezza integrata. E proprio in riferimento alla legislazione piemontese sulla sicurezza integrata – conclude Tronzano – suggerisco alla giunta regionale di predisporre un Regolamento che valga per Torino ma anche per i centri delle città piemontesi, che tenga in conto delle questioni legate al decoro urbano, alla sicurezza dei cittadini e ad una dignitosa assistenza ai senza tetto. Il regolamento regionale, che dovrà prendere spunto dalla legge 48/2017, avrà tra i suoi punti cardine anche quello di sancire la responsabilità oggettiva ( per esempio: paga chi è colpevole di deturpare il decoro urbano)”.
Ecco alcuni degli aspetti più significativi che dovrebbero essere contenuti nel regolamento regionale proposto da Tronzano:
– un maggiore coordinamento tra regioni e enti locali per la promozione della sicurezza integrata, che comprende la riqualificazione urbana e il decoro, utilizzando la polizia locale che tra l’altro avrà un aggiornamento professionale costante
– patto tra prefetti e sindaci con accordo sancito in conferenza Stato- città e autonomie locali; il patto contiene prevenzione e sicurezza nelle aree a maggior degrado per dissuadere da ogni forma di condotta illecita e di turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici
– nel regolamento ci sarà spazio anche per i sensori del territorio come gli amministratori di condominio e i volontari 
– individuare nel regolamento anche le aree urbane che devono essere tutelate
– ordinanze per situazioni di grave incuria e degrado e vivibilità urbana
 “All’interno del regolamento  – conclude Tronzano – saranno comprese anche le sanzioni che non sono più di natura penale ma multe per chi imbratta i muri. Il modello è il ripristino a cura dell’ente e la fattura a chi è stato beccato o si è reso responsabile di un fatto. Il tema è  dunque quello della responsabilità oggettiva: chi imbratta deve pagare i danni.” 

Maserati, stop dal 6 al 14 settembre

La  Maserati di Grugliasco sarà ferma dal 6 al 14 settembre. Tutti i lavoratori,  2.700,  di cui 1.100 erano stati trasferiti nei mesi scorsi da MIrafiori, saranno posti in solidarietà. Il blocco produttivo viene attivato dopo  tre settimane di ferie effettuate nel mese di agosto. C’è preoccupazione da parte del sindacato  Fismic, secondo il quale la chiusura avviene per problemi di mercato. Alla Comau di Grugliasco, che conta 1.200 addetti  è stata invece firmata un’intesa che anticipa a lunedì 3 settembre la chiusura dei contratti di solidarietà, che era prevista a fine anno e potrebbero arrivare nuove assunzioni.

 

(foto: il Torinese)

“Arma il prossimo tuo”, incontro con gli autori

Dal primo marzo, giorno dell’inaugurazione, a questi ultimi giorni di agosto, sono stati staccati ben 76mila biglietti d’ingresso. Davvero un risultato più che lusinghiero per la prima mostra fotografica (visitabile fino a domenica 9 settembre prossimo) organizzata negli spazi del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino; un successo, di pubblico e di critica, perfino inaspettato (forse, ma tutto meritato) per l’esposizione di quei centodieci scatti coraggiosi, per la maggior parte in bianco e nero, assemblati sotto il titolo ad

Afghanistan – Kabul, 2002.
Nella Moschea Karta Sakhi gli sciiti celebrano il rito della flagellazione:
festeggiano il Novruz, il capodanno islamico.
Il rituale era stato soppresso dal regime dei taliban.
(foto P. Siccardi)

effetto “Arma il prossimo tuo. Storie di uomini, conflitti, religioni”, negli spazi espositivi del Museo più antico e importante dedicato alla storia del Risorgimento italiano. Firmate da due fotoreporter d’eccezione, Roberto Travan e Paolo Siccardi – entrambi torinesi – le immagini raccontano con poetica crudezza alcuni luoghi del mondo (ma soprattutto dell’anima) devastati negli anni più recenti e ancora oggi delle guerre cosiddette “di religione”: dall’Ucraina al Sud Sudan al Nagorno-KarabacK fino alla Siria e all’Afghanistan. Ebbene di esse – del quando del come e del perché furono scattate – si potrà direttamente parlare con gli autori in due incontri, eventi speciali, promossi da Fujifilm Italia e organizzati nei locali del Museo in Palazzo Carignano, per la prossima domenica 2 settembre,

Nagorno-Karabakh – Talish, 2016.
Un sacerdote abbandona il villaggio dopo la violenta offensiva dell’Azerbaijan.
A Talish tre civili sono stati trucidati e mutilati delle orecchie.
«Uccisi da mercenari islamici al soldo dall’Azerbaijan» affermano i testimoni.
(foto R.Travan)

alle ore 11 e alle 15. Per l’occasione, il biglietto d’ingresso sarà ridotto al prezzo speciale di tre euro; possibile la prenotazione, telefonando allo 011/5621147. “Queste foto – sottolinea, in un toccante testo di accompagnamento alla mostra, Domenico Quiricosono lampi di crudo dolore… La fede ottiene dall’essere umano ciò che nessun’altra dottrina ha mai ottenuto. Nel bene e nel male”.

 

G.M.

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Museo Nazionale del Risorgimento Italiano – Palazzo Carignano, via Accademia delle Scienze 5, Torino; tel. 011/5621147 – www.museorisorgimentotorino.it

 

 

 

Arriva Watch, la tv di Facebook

Sbarca in tutto il mondo, anche in Italia, Facebook Watch, la tv del social network già lanciata negli Usa da un anno. Si tratta di una sfida del più popolare social network  alla tv tradizionale e anche a YouTube, Amazon e Netflix. Da oggi Facebook Watch è disponibile ovunque, per dare agli utenti di tutto il mondo un nuovo modo di scoprire video e interagire con gli amici. “Watch – spiegano i responsabili di Facebook – significa nuove opportunità per i creatori e gli editori di tutto il mondo anche per fare in modo che più partner possano guadagnare dai loro video”. Per raggiungere il servizio su iOS e Android bisogna cercare l’icona Watch sulla piattaforma. E’ disponibile anche su Apple TV, Samsung Smart TV, Amazon Fire TV, Android TV, Xbox One e Oculus TV.

Lupi e ungulati, Cia: “Buon senso Uncem”

Pieno apprezzamento per le considerazioni espresse dal presidente dell’Uncem Piemonte (l’Unione degli enti montani), Lido Riba, sulla nuova legge regionale sulla caccia è stato manifestato dal presidente della Confederazione italiana agricoltori di Torino, Roberto Barbero, che rilancia l’allarme sul proliferare di lupi e ungulati

«La posizione dell’Uncem è la dimostrazione che gli organismi che davvero vivono a contatto con le realtà montane, sui problemi dei danni della fauna selvatica non possono che stare dalla parte degli allevatori e degli agricoltori. Il presidente Riba ha parlato in termini pragmatici e di buon senso, ragionando sul merito della questione e non dando spazio alle sirene dell’ambientalismo ideologico che renderebbe incompatibile l’attività agricola in montagna. Gliene rendiamo merito e siamo pronti a collaborare ovunque sia necessario». In particolare, annunciando il sostanziale sostegno alla nuove legge regionale sulla caccia, impugnata dalle associazioni venatorie, ma secondo l’Uncem Piemonte non su aspetti fondamentali, sul proliferare degli ungulati Riba auspica “un’attenta riflessione con la Regione Piemonte e le altre Regioni dell’arco alpino”, in quanto “se i censimenti confermano che gli ungulati sono troppi, bisogna permettere prelievi aggiuntivi”. Quanto al lupo, lo stesso presidente dell’Uncem Piemonte afferma che “il Piano nazionale deve partire dalla esigenza di tutelare non solo la biodiversità alpina, ma soprattutto l’uomo e le sue imprese che garantiscono sviluppo sociale ed economico nelle aree montane”: «La presenza del lupo – argomenta Riba – non può minare la presenza dei montanari con le greggi di pecore e le mandrie di vacche da portare in alpeggio, al pascolo. Per gli esemplari sbranati, gli indennizzi sono sempre più bassi e i cani, oltre alle reti, non sono la soluzione. Il Piano lupo, che Governo e Parlamento dovranno analizzare a breve dopo anni di sospensione, riparta dunque dalle esigenze dei montanari e degli allevatori». Musica per le orecchie del presidente di Cia Torino, che questa primavera a Fenestrelle aveva promosso un affollatissimo convegno, con centinaia di pastori, politici, amministratori locali e operatori del settore, al termine del quale il sindacato agricolo giunse alle medesime conclusioni.

Il Regio apre il Septembre Musical di Montreux-Vevey

Montreux, Auditorium Stravinskij, venerdì 31 agosto 2018 ore 20

Iniziano oggi in Teatro le prove dell’Orchestra e del Coro del Regio con il maestro Gianandrea Noseda, il Teatro della Città è ufficialmente aperto, dopo la pausa estiva, e pronto per il primo appuntamento ufficiale. I complessi del Regio sono stati invitati a inaugurare la 73esima edizione del Festival Septembre Musical Montreux-Vevey 2018, che venerdì 31 agosto li vedrà impegnati in un concerto straordinario e attesissimo diretto da Gianandrea Noseda; il Coro del Regio è magistralmente istruito da Andrea Secchi.  Il concerto sarà trasmesso in diretta da Radio Suisse Espace 2. In programma i Quattro pezzi sacri per coro e orchestra di Verdi e la Sinfonia n.9 in mi minore op. 95 (Dal nuovo mondo) di Dvořák. Ancora una volta il Regio, eccellenza italiana di fama internazionale, è chiamato a rappresentare la bellezza e il patrimonio musicale del nostro Paese, nel nome di due grandissimi compositori, che hanno scritto la storia della musica. Ulteriori informazioni suwww.teatroregio.torino.it. Seguite il Teatro Regio sui nostri social media