SPORT- Pagina 170

Islanda: la nazione dove si gioca di più a calcio!

Curiosità dal mondo del calcio

Ebbene sì non sono Italia,Francia, Germania, Spagna ed Inghilterra ad esser le nazioni dove si gioca di più a pallone bensì nella piccola isola islandese che confina quasi con il polo Nord.Spieghiamo meglio: l’Islanda ha un calciatore ogni 5 abitanti!
Oltre un milione di italiani gioca a calcio ed è regolarmente tesserato alla FIGC. L’Italia conta in tutta la Penisola poco più di 60 milioni di abitanti, quindi un italiano su sei indossa le scarpette da calcio ai piedi. Una media per nulla impressionante se confrontata con i dati dell’Islanda dove il numero di tesserati  è alto e significativo:70.500 persone giocano a calcio con regolare tessera della Federazione, un abitante ogni 5. In Islanda infatti vivono appena 360mila abitanti, una piccola isola felice e… calciofila!!

Enzo Grassano

24 febbraio 1963: il gol più veloce del derby Inter-Milan

Accadde oggi

È passato alla storia quel derby milanese dove Sandro Mazzola,figlio del mitico Valentino Mazzola leggendario capitano del Grande Torino, bastarono solo 13 secondi per andare in rete e segnare nel derby della Madonnina. Al suo primissimo Inter-Milan, all’età di 20 anni l’attaccante dei nerazzurri lascia il segno. Sarà poi Sani al 77′ a trovare il pareggio, ma nonostante l’1-1 l’Inter riuscirà a conquistare il campionato, il primo sotto la presidenza di Angelo Moratti. Quella rete di un giovane Mazzola, porterà l’attaccante ad entrare nel cuore dei tifosi nerazzurri sino al 1977.Questo record resiste tutt’ora:il gol più veloce tra tutte le gare stracittadine nazionali.

Enzo Grassano

Ore di ansia per Furino in ospedale

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Giuseppe Furino, famoso centrocampista bianconero negli anni ’70 e ’80, è stato ricoverato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri  per una emorragia cerebrale.

E’ in condizioni gravi ma stabili e non dovrebbe subire un intervento chirurgico

Classe 1946,  è stato capitano della Juve e ha vinto otto scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe. E’ stato vice campione del Mondo nel 1970 con la maglia della Nazionale.

 

Gara d’andata ottavi di finale Champions League Villarreal-Juventus 1-1

Juve bella a metà

Vlahovic(J)
Parejo(V)

Partenza sprint dei bianconeri di Max Allegri in gol dopo soli 30 secondi con un gran gol del bomber Vlahovic,esordiente assoluto in Champions League ed in generale in Europa.Un primo tempo eccezionale da parte dei bianconeri che poi si siedono nel secondo e lasciano campo libero al Villareal che giunge meritatamente al pareggio.Tutto si deciderà al ritorno a Torino quando la Juve dovrà assolutamente vincere per qualificarsi ai quarti di finale.Ricordiamo che da quest’anno non vale più la regola che in caso di parità totale nelle 2 partite il gol.fuori casa,non vale più doppio.Intanto una curiosità:il centravanti bianconero,neo acquisto del mercato invernale,
Dusan Vlahovic entra nella storia della Juve perché è il debuttante ad aver segnato il gol più veloce,in Europa,di tutta la storia bianconera.

Enzo Grassano 

Torna la Champions League! Ottavi di finale gara d’andata

Martedì 22 febbraio ore 21

Villarreal-Juventus

Ottime notizie per la Juventus in vista della partita di Champions League contro il Villareal: Bonucci e Pellegrini in gruppo e pienamente recuperati:male  Dybala che rimarrà fuori per il riacutizzarsi di un dolore alla coscia.
Fuori anche Rugani, mentre Bernardeschi non è ancora pronto per il rientro in campo e starà fuori almeno  una decina di giorni.Sempre indisponibile,ancora a lungo,capitan Chiellini.Intanto tiene sempre banco il calciomercato.Questa volta  protagonista l’attaccante spagnolo Morata che vuole a tutti i costi, terminata la stagione,andare al Barcellona agli ordini di Mister Xavi che lo ha espressamente richiesto.Quindi niente Juve e tantomeno il ritorno all’Atletico Madrid.Il costo per il riscatto da parte dei bianconeri è di 35 milioni con la società Juventina che propone 20 milioni,non uno di più.L’accordo con l’Atletico Madrid ci sarebbe anche con il forte sconto ma come sempre accade in questi casi conta,soprattutto,la volontà del calciatore che ha già scelto i catalani:solo Barcellona.

Enzo Grassano

G Padel approda a Leini’

Dopo l’inaugurazione a gennaio della sede di Borgaro, ecco il centro esclusivamente dedicato al gioco del padel

Taglio del nastro oggi a Leini’, alla presenza del primo cittadino Renato Pittalis, per il nuovo centro dedicato al padel, dal nome “G PADEL” il secondo della catena, nata un mese fa con la sua prima sede di Borgaro. Creatori di questo marchio sono i soci Lorenzo Veglia e Armando Calvetti, da più di cinque anni impegnato in gare di padel.

“G PADEL  –  spiega Armando Calvetti – rappresenta il primo network di centri unicamente dedicati a padel, padel singolo e pickeball presenti in Italia. Dopo il primo nato a Borgaro abbiamo deciso di creare questo secondo centro in corrispondenza della Cittadella dello Sport di Leini’, sfruttando una struttura  industriale abbandonata e attuando, quindi, un significativo progetto di riqualificazione urbana. Il nostro centro ha una capienza, distribuita sui diversi tipi di campi da gioco, per circa una quarantina di giocatori. Il centro offre anche una struttura di reception e caffetteria ristoro”.

“Il padel – aggiunge Armando Calvetti – può  essere giustamente definito il tennis del terzo millennio. Si tratta di una disciplina nata in Argentina, estesasi nel Sud America e approdata poi in Spagna qualche anno dopo, tanto da diventare lo sport più  praticato nella penisola iberica. In Europa ha ottenuto un grande successo e in Italia ha conquistato ben presto le piazze di Roma e Milano. Con G PADEL noi abbiamo creato le due sedi di Borgaro e Leini e in autunno realizzeremo l’apertura di una terza sede  a Torino, in zona Cenisia, in via Cesana 17, quindi  altri due centri a Settimo Torinese e a Bruino.

Il grande successo riscosso dal padel consiste nell’alta fruibilità di questo sport, a prescindere dal livello di gioco, a differenza del tennis, oltre alla presenza delle pareti, capaci di renderlo divertente, dinamico e veloce. Rispetto al tennis il padel necessita, infatti, di una minore base tecnica e si può  considerare un mix di discipline diverse, come il tennis, lo squash e il beach tennis. Il campo è  dotato di pareti come quello da squash e la racchetta, nota come la palas, è  simile a quella del beach tennis”.

“I campi da padel – precisa Lorenzo Veglia –  sono in tessuto sintetico. Il centro offre anche campi da beach volley, piuttosto rari al coperto, che recano una fine sabbia portoghese che non crea polvere e risulta riscaldata; campi da padel singolo ( più  raro in quanto il padel si gioca di solito in doppio, per lo più  maschile o femminile ), e un campo da pickleball, che rappresenta, come sport, una vera e propria terra di mezzo tra tennis e padel e risulta molto nota negli Stati Uniti. Si gioca con una pallina e due racchette all’interno del campo da Badminton, il servizio viene fatto sulla linea di fondo e si fa punto in tre casi, quando la pallina rimbalza due volte nel campo avversario senza essere respinta, quando la risposta finisce sulla rete o oltre i confini del campo, o quando e se l’avversario colpisce la palla al volo nella “non volley zone”.

“Il padel – aggiunge Armando Calvetti – rappresenta uno sport adatto anche ai più giovani, ai ragazzi a partire dai 7 anni e, per questa ragione, abbiamo organizzato,  in collaborazione con le scuole, degli Open Day per far conoscere questa disciplina ai ragazzi. Da marzo avvieremo poi nella sede di Leini’ poi una serie di tornei amatoriali della Federazione (TPRA). Ai frequentatori del circolo chiediamo soltanto una tessera associativa che possa costituire una copertura assicurativa, pari  a 5 euro.

Un altro nostro impegno è stato quello rivolto a favorire la racconta  fondi  per la Ricerca sulle cellule staminali nella lotta alla sclerosi multipla. Si tratta della Ricerca Biomedica Onlus che fa capo all’Ospedale San Luigi di Orbassano”.

Per chi desideri iscriversi e  frequentare il centro G Padel può  visitare il sito www.gpadel.it

Mara Martellotta 

 

Piacenza – Reale Mutua Basket Torino 94 – 99 d. 1 t. S. Torino sempre imbattuta

Il basket visto da vicino

Le squadre la seguono in classifica.

Fortunatamente Torino trova un’altra vittoria che la riporta nei quartieri alti della classifica.

Una vittoria frutto sempre della non volontà di fare fallo di allenatori “ottimisti” e del tiro da 3 di Landi che porta ai supplementari.

Mai come oggi si è evidenziato che la.squadra è composta da cinque giocatori e poco piu.

Alibegovic è tornato lui e Davies e Scott svolgono il loro dovere. Landi è alterno ma impotente per la vittoria.

Non si può negare l’impegno e la volontà di Pagani, Toscano e Oboe… ma la qualità è un’altra cosa.

Ora si ripartirà con le squadre che precedono la Reale Mutua,  con Udine prossima avversaria.

Comincia la parte difficile.

Per il momento siamo su. Vediamo di restarci.

Paolo Michieletto

20 febbraio 1979: muore Nereo Rocco

Accadde oggi

Nella sua Trieste, in cui era nato 77 anni prima, il 20 febbraio del 1979 si spegne dopo una breve malattia Nereo Rocco, personaggio vulcanico e di straordinario fascino del calcio italiano.
Il Paròn, come era soprannominato, è ricordato soprattutto per aver vinto tutto alla guida del Milan, comprese due Coppe Campioni ed una Coppa Intercontinentale, ma negli anni 60, proprio dopo aver concluso la prima delle due esperienze in rossonero, guidò anche il Torino per 3 stagioni, dal 1963-64 al 1966-67, raggiungendo una finale di Coppa Italia nella prima stagione sulla panchina granata ed un terzo posto in campionato l’anno successivo.Un Toro che si preparava a tornare grande grazie al tremendismo ed alla perfetta organizzazione tattica unita al talento di alcuni giocatori fatto sbocciare definitivamente dalle metodologie di gioco dell’indimenticabile allenatore triestino Nereo Rocco,sempre nel cuore di chi ama il calcio e di chi non lo ha mai conosciuto.

Enzo Grassano

 

Pareggio giusto: Juventus-Torino 1-1

De Ligt(j)
Belotti(T)

Un gran bel derby,combattuto che si chiude con un giusto pareggio.Notevole predominio territoriale dei granata di Juric,pronti a lottare su ogni pallone senza dare spazio al tridente bianconero con Vlahovic boa centrale annullato dal gigante granata Bremer.
Juve sorniona che passa in vantaggio con un colpo di testa del difensore centrale De Ligt che approfitta del nuovo errore del portiere M.Savic in chiara crisi d’identità,che non esce dai pali per fare suo un pallone comodo che il bianconero De Ligt non fatica a schiacciare in rete.
Buona reazione dei granata che pareggiano grazie ad un bel gol di capitan Belotti che gira in rete finalizzando una bella azione corale di squadra rifinita dall’ottimo Brekalo.
Un derby carico d’intensità agonistica condito da buone giocate fino a fine gara.1 punto a testa meritato per entrambe le squadre che consolidano entrambe la loro posizione in classifica rafforzando l’attuale posizione in classifica.
I migliori in campo Bremer e Belotti per il Toro
Cuadrado e De Ligt per la Juve

Enzo Grassano

Derby: Juve e Toro insieme per la ricerca di Candiolo

In occasione del “Derby della Mole” sono state realizzate due edizioni limitate di “TOH”, l’opera di Nicola Russo che richiama i celebri torèt, con i colori delle squadre per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Sport, arte e ricerca insieme per raggiungere nuovi importanti traguardi.

  

 Il gol, questa volta, Juventus e Torino vogliono segnarlo insieme a favore della ricerca sul cancro. E con loro l’artista Nicola Russo, che per celebrare le squadre in occasione della stracittadina del prossimo 18 febbraio, ha realizzato due edizioni limitate, una bianconera e una granata, del suo ormai celebre “TOH” – la statuetta che si ispira ai torèt, storiche fontane di Torino – che vuole essere simbolo di rinascita, di coraggio e soprattutto di inclusività.

Valori che da sempre contraddistinguono anche la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che ha sposato il progetto e ne è stata partner fin dalla sua nascita, permettendo così di destinare importanti risorse all’Istituto di Candiolo-IRCCS e di sensibilizzare sempre più persone su una tematica oggi più che mai attuale come la ricerca.

 

I “TOH” dedicati al derby saranno realizzati in 100 pezzi per ogni squadra, e sarà possibile acquistarli nello store torinese della Rinascente o ordinarli direttamente sul sito della Fondazione (www.fprconlus.it) a fronte di una donazione di 350 euro a partire da martedì 15 febbraio.

La cifra raccolta, escluse le spese di produzione, sarà interamente devoluta alla Fondazione.

Due “TOH” più grandi, uno bianconero e uno granata autografati dai giocatori delle due squadre, saranno successivamente messi all’asta e contribuiranno alla raccolta fondi.

 

Per Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, “il derby è da sempre una delle sfide più affascinanti, ma le partite questa volta saranno due. Oltre a quella in campo, Juventus e Torino hanno deciso di giocare insieme per qualcosa di molto importante, la ricerca sul cancro. Tutti, tifosi e non, possiamo fare qualcosa e fornire un aiuto concreto al lavoro delle oltre 600 persone tra medici, ricercatori, infermieri e tecnici che ogni giorno si impegnano con umanità e dedizione all’Istituto di Candiolo-IRCCS. Grazie, quindi, alle due società che hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa e all’artista Nicola Russo che ha realizzato una serie limitata di TOH per questa speciale occasione… E che vinca la Ricerca!”.

 

Giorgio Chiellini, capitano della Juventus: “”Quando indossiamo la maglia bianconera scendiamo in campo con il massimo impegno, consapevoli di rappresentare un esempio dentro e fuori dal terreno di gioco. Il derby di venerdì sera contro i nostri rivali cittadini ci vedrà avversari nell’arco della gara, ma fianco a fianco a favore della ricerca sul cancro. E’ bello che la sana rivalità e competizione in campo possano sfociare in una condivisione di intenti quando ci sono iniziative come questa. Uno spirito ben rappresentato da TOH, simbolo non solo di Torino ma anche dei valori che condividiamo nella nostra quotidianità“.

Andrea Belotti, capitano del Torino: Venerdì sera saremo avversari sul terreno di gioco, orgogliosamente impegnati a esaltare i nostri colori. Poi, dopo il derby, ci sarà un’altra partita da vincere. Molto più lunga, molto più difficile: quella contro il cancro. Un nemico che sino a pochi anni fa pareva imbattibile e che oggi, invece, grazie alla scienza, si riesce a combattere e spesso a sconfiggere. Il torèt, simbolo di questa splendida città, diventa l’emblema della solidarietà. E’ l’unione che fa la forza: sostenere la Ricerca consente di puntare a obiettivi sempre più ambiziosi. Pensando alla fontanella, la goccia perfora la pietra: con il contributo di tutti, con costanza e tanto lavoro, si potranno raggiungere traguardi oggi impossibili”.

“Questa iniziativa vede il TOH come legame tra lo sport e la città, una Torino che con coraggio vuole rinascere per costruire un futuro fatto di inclusione. Oggi si schiera al fianco delle due squadre della sua città per uno scopo più alto, aiutare la ricerca sul cancro grazie al grande lavoro che ogni giorno viene svolto da tutte le persone di Candiolo.” Afferma l’artista Nicola Russo.

 

“TOH” è un’opera geneticamente POP, riconoscibile da tutti, che arriva a tutti. Il manifesto della nuova Torino che reagisce, che si espone per rinascere. Rinascita non è soltanto una parola, per questo è stato scelto di dare una funzione sociale a questo progetto artistico, ed è stato voluto  fortemente che tutta la filiera produttiva di ogni aspetto di questo progetto fosse piemontese. In questo modo la ricaduta  economico-sociale della rinascita di cui il progetto si fa portavoce si concretizza sul territorio.

 

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus è stata costituita nel 1986 per offrire un contributo significativo alla sconfitta del cancro attraverso la realizzazione in Piemonte di un centro oncologico, l’Istituto di Candiolo (Torino), capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica e di mettere a disposizione dei pazienti oncologici le migliori risorse umane e tecnologiche.

L’Istituto di Candiolo è l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati che, grazie alla loro generosità, ne hanno fatto un centro di rilievo internazionale. L’ Istituto di Candiolo è anche l’unico “Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” del Piemonte, riconosciuto dal Ministero della Salute, a testimonianza delle importanti scoperte fatte e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali.  A Candiolo lavorano circa 800 persone tra medici, ricercatori italiani e internazionali, infermieri, personale amministrativo e tecnici.

La Fondazione ha previsto per i prossimi anni un importante piano di sviluppo che permetterà all’Istituto di crescere ulteriormente, dotandosi così di nuovi spazi da mettere a disposizione di medici, ricercatori e, soprattutto, dei pazienti e delle persone a loro vicine. L’obiettivo è di curare sempre più persone e sempre meglio.