SPETTACOLI- Pagina 7

Manon Lescaut di Giacomo Puccini: Lirica a Corte nella Palazzina di Caccia di Stupinigi

/

Domenica 13 aprile, ore 19

 

 

Primo successo maturo e consapevole di Puccini (Torino, Teatro Regio 1893), Manon Lescaut rilegge in chiave sentimentale e patetica un romanzo moralistico settecentesco dell’abate Prévost, Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut (1731). La vicenda scabrosa e tragica degli amori tra la giovane Manon e l’effervescente Des Grieux, che era già stata messa in musica da Daniel Aubert (1856) e Jules Massenet (1884), si accende di romanticismo e musicalità appassionata, plasticamente testimoniando il conflitto tra il vizio e la virtù in una favola dal sapore amaro ma dalla struggente malinconia.

 

INTERPRETI

Eugenia Braynova, soprano

Dario Prola, tenore

Paolo Grosa, pianoforte

Roberto Tagliani guida il concerto

 

PROGRAMMA

Tra voi, belle, brune e bionde (Des Grieux, cavatina)

Cortese damigella… Donna non vidi mai (Des Grieux, Manon, scena e aria)

Vedete? Io son fedele alla parola mia (Des Grieux, Manon, scena)

In quelle trine morbide (Manon, aria)

Tu, tu, amore? Sei tu, ah, mio immenso amore? (Manon, Des Grieux, scena e duetto)

Ah! Manon mi tradisce (Des Grieux)

Intermezzo (pianoforte)

Tutta su di me si posa… Le mie colpe travolgerà l’oblio (Manon, Des Grieux)

 

LIRICA E MUSICAL A CORTE

Per la rassegna domenicale nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, organizzata in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale e Fondazione Ordine Mauriziano, il Teatro Superga propone tre appuntamenti con concerti antologici della grande lirica per Lirica a Corte: Lucia di Lammermoor (9 marzo), Mefistofele (30 marzo), Manon Lescaut (13 aprile); e tre di teatro musicale per Musical a Corte: Tim Burton & Musical (17 novembre), Shakespeare in Musical (23 marzo), Opera in Musical (6 aprile). Tutti gli appuntamenti sono preceduti da un aperitivo di benvenuto incluso nel prezzo.

 

Info

Domenica 13 aprile 2025, ore 19

Lirica a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi – Nichelino (TO)

Manon Lescaut

Biglietto: prezzo 38,50 euro

011 6279789 biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Orari biglietteria: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18, online su Ticketone.it

Barricalla, premio a “L’ultima ape”

L’ultima ape, il cortometraggio animato dedicato all’ambiente di Barricalla realizzato dallo studio Mu Film riceve la menzione speciale al Premio Film Impresa 2025

Il cortometraggio animato L’ultima ape, realizzato dallo studio torinese Mu Film per Barricalla, ha ricevuto la menzione speciale al Premio Film d’Impresa 2025 di Unindustria conclusosi ieri sera a Roma.

 

L’ultima ape è un progetto innovativo che nasce pensando fuori dagli schemi, uscendo dalle strade già tracciate da linguaggi e modalità abituali con cui si parla oggi di ambiente e, in particolare, di rifiuti speciali, oggetto delle attività di Barricalla, che da oltre trent’anni è un presidio ambientale che smaltisce in maniera rigorosa rifiuti speciali pericolosi e non. Il cortometraggio mira a sensibilizzare gli spettatori su alcune delle più importanti urgenze ambientali come la difesa delle api, la lotta alle ecomafie, la necessità di impianti di smaltimento sicuri per tutti quei rifiuti che non possono essere riutilizzati, riciclati e valorizzati, la scelta di stili di vita sostenibili. La scommessa alla base di questo cortometraggio era riuscire a realizzare un racconto diretto e coinvolgente, capace di condensare in pochi minuti temi di grande rilevanza.

 

In quest’ottica sono particolarmente significative le motivazioni della giuria, “Per il lirismo e l’intensità della composizione visiva con le quali sensibilizza alla soluzione di un problema cruciale”. La giuria è stata presieduta da Caterina Caselli, cantante e produttrice discografica – Sugar Music, e composta da Giuseppe Biazzo, presidente Unindustria; Leopoldo Destro, delegato Presidente Orsini – Confindustria – Gruppo Tecnico Industria del Turismo e della Cultura; Elisabetta Olmi, produttrice cinematografica – Ipotesi Cinema; Antonella Sabrina Florio, presidente Anima per il sociale nei valori d’impresa; Lavinia Biagiotti Cigna, presidente Biagiotti Group; Alvaro Moretti, vicedirettore Il Messaggero; Giovanni Veronesi, sceneggiatore, regista e attore; Francesco Gheghi, attore; Gian Rodolfo Bertoli, presidente Premio Salute e Sicurezza sul Lavoro Unindustria.

Ora tocca al pubblico che può esprimere la propria preferenza sul sito https://pfi2025.filmimpresa.it/

 

Mauro Anetrini, presidente di Barricalla dichiara: “La menzione che oggi riceviamo con grande soddisfazione rappresenta un riconoscimento alla qualità del messaggio veicolato da un filmato nato dalla felice intuizione di Alessandro Battaglino, successivamente realizzato da Mu Film con chiarezza e semplicità in un contesto emozionale intriso di speranza in un futuro migliore, ma nella consapevolezza che l’impegno e la dedizione al lavoro pagano sempre”.

 

Credo che questo riconoscimento sia alla visione, oltre che al bel cortometraggio realizzato da Andrea Deaglio e Monica Torasso” – sottolinea Alessandro Battaglino, consigliere delegato di Barricalla. Da molti anni Barricalla ha intrapreso un cammino per raccontare non solo quello che si realizza all’interno dell’impianto di Collegno, alle porte di Torino, ma anche quello che caratterizza un settore non semplice quale quello dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Dagli open day ai convegni, dal bilancio di sostenibilità a questo cortometraggio che, in modo originale, racconta i rischi che si corrono quando non si costruiscono impianti, quando non si decide sulla base di elementi oggettivi, quando si lascia che i luoghi comuni e le ideologie determinino i criteri con cui si sceglie. Conoscere per deliberare dice una massima di Luigi Einaudi. Credo che questo cortometraggio ne interpreti al meglio l’essenza più autentica”.

 

Andrea Deaglio e Monica Torasso, autori del cortometraggio evidenziano che “La comunicazione aziendale odierna tende a essere sempre più standardizzata, spesso basata su immagini e musiche preconfezionate o su contenuti generati dall’intelligenza artificiale. In questo contesto, L’ultima ape, il cortometraggio animato prodotto da Barricalla, rappresenta un’iniziativa coraggiosa. Il progetto si distingue per la qualità del lavoro del team: dalla creazione dei disegni fatti a mano all’animazione realizzata fotogramma per fotogramma, fino alla composizione musicale originale”.

 

L’ultima ape parla di ambiente e di rifiuti speciali, un argomento spesso gravato da luoghi comuni e praticamente sconosciuto alle persone. Infatti lo smaltimento di questo tipo di materiali – che rappresentano circa l’80% di quelli prodotti quotidianamente – non riguarda la vita quotidiana degli individui che, dunque, non hanno modo di informarsi correttamente, incorrendo nelle trappole del “sentito dire” e dei cliché, spesso imbevuti di ideologie e preconcetti infondati.

Manca, infatti, a livello nazionale, un’informazione organica sul tema, troppo spesso affidata all’iniziativa delle singole realtà. Alcune, come Barricalla, hanno scelto di associare all’attività produttiva anche una finalità divulgativa.

Nel corso degli ultimi dieci anni non solo ha organizzato convegni per raccontare e raccontarsi ma ha aperto più volte le proprie porte per far toccare con mano cosa succede all’interno di un impianto di smaltimento di rifiuti speciali, pericolosi e non.

Con L’ultima ape si è fatto un ulteriore passo in avanti nel percorso di divulgazione e trasparenza,raccontando come il mondo dei rifiuti sia connesso a molti altri temi ambientali.

 

La trama

Una giovane ape riposa in un fiore lungo un corso d’acqua quando improvvisamente tutto intorno a lei appassisce. Un’aurea di morte si è diffusa nell’ambiente che la circonda a causa di un liquido riversato di nascosto nel fiume da due figure scappate via furtivamente. Stordita e incapace di comprendere cosa sia accaduto, l’ape vaga per la città in cerca di un posto sicuro. Approda su un davanzale. Dentro, un giovane annoiato guarda distrattamente la televisione mentre armeggia al cellulare. Sullo schermo scorrono le immagini del telegiornale che parla dell’allarme per l’estinzione delle api. È davvero l’ultima ape al mondo? Triste e malconcia vaga nel buio della città, finendo nel traffico di un’autostrada, dove, sfinita, viene raccolta da un camion. Quando riapre gli occhi però lo scenario è totalmente diverso. Si trova in un prato fiorito, dove sono posati dei pannelli solari tra persone impegnate in attività di yoga all’aria aperta. Una volpe la accoglie e la conduce verso l’alveare: non è dunque l’ultima ape sopravvissuta! Qui è al sicuro e potrà unirsi alle altre api per continuare la sua vita in sicurezza.

Il luogo della salvezza è proprio Barricalla, che da anni dedica un’area dell’impianto alle api, straordinario indicatore biologico della qualità ambientale. La specie infatti è estremamente sensibile a ogni forma di inquinamento, oltre che al cambiamento climatico: l’allarme per la sua estinzione è una delle urgenze ambientali più pressanti. La perdita delle api comporterebbe danni irreparabili all’agricoltura, basti pensare che si stima che l‘80% delle piante produttrici di cibo dipenda da questi insetti.

 

Il trailer del cortometraggio è visibile a questo linkhttps://youtu.be/NIAMPCdXDUU

Serata speciale dedicata alla regista Ida Lupino con “Outrage

 

Lunedì 14 aprile una serata speciale sarà dedicata ad Ida Lupino con la proiezione del film “Outrage” al Cinema Classico alle ore 20.30.

Aiace Torino organizza al Cinema Classico una serata dedicata a Ida Lupino e a uno dei suoi film più travolgenti, intitolato “La preda della belva” risalente al 1950, introdotto dagli interventi della prorettrice dell’Università di Torino Giulia Carluccio, del critico cinematografico Paolo Mereghetti e dalla regista Costanza Quatriglio.

L’iniziativa intende riportare alla ribalta e all’attenzione del pubblico una delle figure femminili più all’avanguardia, e allo stesso tempo più trascurate della storia del cinema classico hollywoodiano.

Attrice e poi regista, unica donna capace di esprimersi liberamente dietro la macchina da presa nel clima repressivo e puritano degli anni Cinquanta, anche grazie ad una sua casa di produzione indipendente. Ida Lupino si attenne al genere melodrammatico, allora in voga, ma fu anche in grado di rompere i clichés affrontando nei suoi film temi per l’epoca scabrosi, controversi e interdetti come la bigamia, la malattia fisica e la maternità al di fuori del matrimonio e, nel caso di Outrage, lo stupro.

“Ida Lupino – ha sottolineato Paolo Mereghetti- ha portato sullo schermo il suo essere femminile, confrontandosi con argomenti che il cinema maschile preferiva ignorare. Una scelta pagata cara perché, di fatto, la sua carriera di regista non riuscì mai a decollare quanto avrebbe meritato”.

Sottoposta in decenni più recenti a una progressiva riscoperta e rivalutazione, considerata come espressione di un “cinema al femminile”, in eccezionale anticipo sui tempi, quanto non addirittura proto- femminista, l’opera di Ida Lupino trova uno dei suoi titoli di punta in “Outrage”, primo film hollywoodiano mainstream ad affrontare direttamente il tema dello stupro dopo Johnny Belinda di Jean Negulesco.

Grande estimatore della regista, da lui considerata una vera pioniera, Martin Scorsese definisce il film “un freddo studio comportamentale del male nell’ambiente più ordinario”.

Costruito come un noir, Outrage non si sofferma , infatti, sull’atto di violenza subito dalla giovane Ann alla vigilia delle nozze, inequivocabile seppure mai esplicitamente indicato come “stupro” nel film, in osservanza dell’allora imperante codice Hays. Si concentra piuttosto sul trauma profondo e difficilmente superabile che esso induce in chi lo subisce, sui cambiamenti che provoca nei rapporti con gli altri, sulle reazioni che provoca nell’ambiente circostante, introducendo, con lucida preveggenza, temi focali di quella che oggi chiamiamo “cultura dello stupro”, come sostiene il critico Richard Brody.

“Outrage è una speciale conquista artistica. Lupino affronta il tema dello stupro con una visione ampia dei suoi aspetti sociali. Integra una rappresentazione interiore e profondamente compassionevole di una donna vittima di stupro con una visione incisiva dei numerosi fallimenti della società che contribuiscono al crimine. Tra questi l’incapacità legale di affrontare la diffusione dello stupro e la generalizzata pruderie e censura sessuale che rendono il crimine indicibile in senso letterale e finiscono per umiliare la vittima”.

 

Mara Martellotta

“La Conversazione”, così Gene Hackman anticipò il tema della privacy

La recente dipartita dell’attore americano Gene Hackman, riporta il suo cinema all’onore delle cronache. Ma è in particolare su un suo film, che intendo attrarre l’attenzione del lettore del Torinese: “La Conversazione” di Francis Ford Coppola(Studio Canal, dvd, Blu-ray riedito e nelle sale restaurato in 4k). Perché, questa pellicola e la sua trama, anticipa di decenni il problema dello spionaggio politico nell’era Internet, dei big data, di Cambridge Analitica e del Grande Fratello. In sostanza della tenuta della privacy nell’epoca della informatizzazione globale. Un tema extra cinematografico, molto sociale e politico. Harry Caul è un detective privato a cui si affida un uomo d’affari, per indagare sulla consorte e la sua relazione extraconiugale.Caul (Hackman) porta avanti il suo compito con precisione e professionalità, ma quando vagliando i nastri registrati si accorge che i due amanti stanno correndo un grave rischio, esita a concludere il suo incarico. I nastri gli vengono rubati e l’uomo allora decide di mettere sull’avviso i due indagati nell’albergo dove si incontrano…


Il film vincitore della Palma d’oro a Cannes 1974, si ispira al romanzo “Il lupo della steppa” di Herman Hesse e per alcune sequenze al “Blow up” di Antonioni. L’opera uscì in concomitanza al caso Watergate, che portò all’impeachment di Richard Nixon. Coppola aveva scritto in precedenza la sceneggiatura della “Conversazione” e questo rende tutta la vicenda raccontata, ancora più profetica e inquietante. Questo film ci pone delle domande importanti per la nostra società del “panopticon” della comunicazione. Questo nostro tempo orwelliano, dove, come e quando deve limitarsi? Dove la nostra privacy viene violata impunemente? Quali sono le implicazioni etiche del villaggio globale, dove l’uomo più vicino a Donald Trump, il suo “spin doctor” Steve Bannon, tramite la filiale londinese della sua azienda di gestione di big data, controllava i flussi informativi da e per la Casa Bianca, durante la campagna elettorale della prima elezione? In questo “siamo tutti spiati” il film di Coppola ridiventa magnificamente attuale rivederlo oggi. Ci aiuta a sviluppare il senso critico, nel valutare i limiti e le possibilità tecniche della società dell’informazione, nel suo passaggio d’epoca, dal “naturale” mondo analogico all’ “artificiale” mondo digitale, come ci ricorda Alfonso Beradinelli in un suo recente intervento sul quotidiano il Foglio, riguardo alla sua edizione redatta in AI. Curiosità finale: alcuni apparecchi usati per le intercettazioni al Watergate, sono gli stessi di Harry Caul, compreso il microfono “di sua costruzione” inventato per captare i labiali, tagliando fuori i rumori di fondo, usato nella sequenza d’apertura. Grazie all’immortale talento attoriale del grande Gene Hackman, il cinema ci apre uno sguardo illuministico, sull’attualità di questo travagliato nostro tempo.

Aldo Colonna

Il Torino Jazz Festival itinerante in Piemonte

Offrirà un’anteprima esclusiva nella cornice della Reggia di Venaria con “Jazz Blooming” dal 19 al 21 aprile, e sarà  in 16 comuni del Piemonte dal 15 maggio al 12 novembre

Dal 15 maggio al 12 novembre prossimi, il Piemonte sarà di nuovo animato dalle note del Torino Jazz Festival Piemonte, un progetto diffuso promosso da Piemonte dal Vivo insieme alla Fondazione per la Cultura Torino e il suo Torino Jazz Festival, in collaborazione con il Consorzio Piemonte Jazz, reso possibile da Reale Mutua e degli sponsor ANCOS aps e Confartigianato Imprese Piemonte. Il TJF Piemonte si propone di portare il Jazz fuori dai centri urbani, trasformandolo in una occasione di incontro per la riscoperta di comunità locali, un cartellone ricco di proposte artistiche, 23 concerti in 16 comuni che fanno del Piemonte una vera e propria rete culturale diffusa. In attesa dell’avvio ufficiale del TJF Piemonte, previsto per il 15 maggio, il Festival offrirà al pubblico un’anteprima prestigiosa, nella cornice della Reggia di Venaria, con il Jazz Blooming, in programma durante le festività pasquali del 19-20-21 aprile. Per tre giorni, dalle 10 alle 17.30, i visitatori potranno immergersi in un percorso musicale diffuso nei giardini grazie a 5 allestimenti sonori dedicati a differenti linguaggi jazzistici, dal Jazz tradizionale al Manouche, dal Blues al Soul, realizzati dalla Jazz School Torino sotto la direzione artistica di Diego Borotti. Ad esibirsi saranno tutti i docenti e i migliori allievi della scuola, in un programma che unisce alta formazione musicale e spettacolo dal vivo. L’esperienza sarà arricchita dalle passeggiate sonore della JST Jazz Parade, una marching band itinerante che animerà i viali e le corrispondenze antistanti la Reggia, coinvolgendo il pubblico in performance dinamiche e interattive in grado di trasformare gli spazi esterni in un palcoscenico a cielo aperto. In caso di pioggia l’evento si terrà nelle sale interne della Reggia.

Tra i fili conduttori di questa edizione, spicca “Protagonista al femminile”, una sezione che celebra il talento delle artiste che hanno fatto la storia del Jazz, fino alle nuove interpreti della scena contemporanea. In questo contesto Rossana Casale presenterà il suo concerto “Almost Blue” nel cortile della biblioteca Astense, il 22 maggio. La voce soul di Karima risuonerà in trio con Diego Borotti il 24 maggio al Teatro Angelini di Crescentino, e il 25 luglio al parco del castello di Bruino. Monica Fabbrini sarà protagonista del JST Jazz Parade a Rivoli, il 6 giugno. Ad Asti, l’11 giugno, Donatella Chiabrera interpreterà poeticamente “Chet is back”. Il clarinetto di Virginia McDonald si unirà al Quintetto di Fulvio Albano il 25 luglio al teatro Soms di Racconigi. La vocalist Jazz newyorchese Yvette Norwood Tiger si esibirà il 27 luglio presso la villa romana di Almese. Infine il Piedicavallo Festival, dal 22 al 24 agosto, ospiterà le sperimentazioni sonore e vocali di Elena Colombi e Emmanuelle Parrenin.

Un altro tema centrale è rappresentato dai “linguaggi della tradizione”, che vedrà il jazz classico dialogare col patrimonio musicale italiano e con la canzone d’autore. Nella Sala Pastrone di Asti, il 15 maggio si terrà “Kind of Vasco”, un omaggio jazzistico a Vasco Rossi. Sempre ad Asti, il 29 maggio, “Songs for Ladies-the swingers orchestra” proporrà un tributo alle grandi voci femminili. Il 31 luglio, nella suggestiva chiesa di Baveno, sarà il turno dell’Enzo Cioffi Quartet, un progetto che intreccia sonorità tradizionali con Groove moderni grazie al doppio dialogo chitarristico e alla presenza delle percussioni. Sergio Cammariere, interprete raffinato della canzone d’autore in chiave jazzistica, si esibirà il 2 agosto al Forte di Exilles.

La terza direttrice tematica è quella di “Frontiera elettronica”, dove il Jazz si fonde con l’elettronica in performance di grande impatto visivo e sonoro. Dardust presenterà il suo “Urban Impressionism Summer Tour” il 12 luglio al Forte di Exilles. Giorgio Li Calzi & Paolo Della Piana creeranno un connubio tra tromba, synth e laser art il 21 settembre al castello di Agliè. Tra i 23 concerti in programma, spicca l’unico appuntamento torinese, sostenuto direttamente da Reale Mutua, giovedì 19 giugno 2025, alle ore 21, quando il cortile del Museo Archivio Storico di Reale Mutua ospiterà lo spettacolo “Musica da ripostiglio…perché da camera ci sembrava eccessivo”, una performance ironica e coinvolgente a cavallo tra swing, canzone d’autore e teatro musicale.

Il TJF Piemonte 2025 si conferma come una manifestazione regionale di carattere nazionale e proiezione contemporanea, capace di coniugare qualità artistica, prossimità territoriale e apertura al mondo, valorizzando le molte anime del Jazz e il suo dialogo con il nostro tempo.

“Il TJF 2025 racconta di un Jazz che dialoga con il presente, mette al centro le artiste donne, esplora i linguaggi della tradizione e si apre alla frontiera elettronica. È un progetto che valorizza la musica come progetto di relazione e sviluppo culturale radicato nei territori, ma con u o sguardo contemporaneo – dichiara Matteo Negrin di Piemonte dal Vivo – ogni concerto è un’occasione per connettere comunità, visioni e generazioni artistiche. Ancora una volta un festival che vuole essere motore di prossimità, inclusione e bellezza”.

“Il TJF Piemonte si conferma come un’iniziativa unica in Italia. Il Festival costituisce un’esperienza musicale integrata, itinerante di altissima qualità, pensata per il variegato pubblico della Regione, valorizzando spazi, teatri, palchi in tutte le province. Di fatto un festival che iniziando da aprile a Torino si svolge nell’arco di sette mesi. Una gioia per chiunque ami la buona musica – dichiara Stefano Zenni, direttore del TJF”.

Il TJF nasce con la straordinaria convergenza di idee, intenti, risorse e competenze nel sistema jazzistico piemontese in oltre quarant’anni di attività. Dal 2019 Festival, Jazz Club e Associazioni si sono unite intorno alla Fondazione Piemonte dal Vivo e alla Fondazione Cultura Torino per strutturare una rete coesa, nata da un progetto del Consorzio Piemonte Jazz, con il sostegno degli enti che lo accompagnano sin dall’inizio.

Mara Martellotta

Ventinovesima edizione di Giocateatro Torino, il festival delle nuove generazioni

 

Da lunedì  14 a mercoledì 16 aprile la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani  di Torino ospiterà la  ventinovesima edizione di Giocateatro Torino, Festival di Teatro per le nuove generazioni.

“La rassegna rappresenta un’occasione preziosa per il pubblico, operatori e artisti  di incontrarsi e confrontarsi su dove si stia dirigendo il teatro Ragazzi – dichiara Emiliano Bronzino, direttore artistico e progettuale della Fondazione TRG. “Il festival vuole essere uno spazio di dialogo intergenerazionale,  un momento di crescita, riflessione  e cura, dedicato a plasmare il presente e il futuro del teatro per le nuove generazioni. 

La Fondazione TGR prosegue il suo impegno  nell’individuare e valorizzare la creatività emergente rivolta alle nuove generazioni.  Per questo motivo la selezione degli spettacoli avviene attraverso una call nazionale, con l’obiettivo di intercettare nuove produzioni e nuovi artisti e molti sono i partner che collaborano a questo percorso. Tra questi il progetto BUGs, che in questa edizione torna con una nuova produzione,  e Scenario Infanzia e Adolescenza, di cui abbiamo sostenuto una delle campagne menzionate. Il festival non solo accoglie l’eccellenza delle compagnie storiche  ma si propone anche come spazio di scoperta per nuove realtà”.

Nell’ambito dell’edizione di Giocateatro Torino in tre giorni si terranno quindici spettacoli innovativi e coinvolgenti, in grado di fondere tradizione e modernità, arte e tecnologia e di affrontare temi di grande attualità,  esplorando questioni rilevanti per la società contemporanea,  stimolando riflessioni e offrendo  punti di vista nuovi su tematiche cruciali del nostro tempo.

Innovazione e Tecnologia, la fusione tra il mondo digitale e la tradizione, come nelle avventure smart di “Come cucinare uno smartphone”, nelle reinterpretazione di classici intramontabili di Aiaai Pinocchio! E nel mondo distopico di ‘It’s a match!’

Ambiente e sostenibilità è la sezione che affronta la crisi climatica, la tutela della natura e l’urgenza di una maggiore consapevolezza ecologica, temi centrali in spettacoli come “Babù e il bosco di profumi”, “Il respiro del mondo” e “Il ghiacciaio Anselmo ha caldo”.

Miti e Rinascita, la riscrittura di leggende e fiabe tradizionali rivisitate in chiave moderna, per stimolare il percorso di crescita e trasformazione personale, come in “Il contrario di me”, “Iliade” ”Orfeo ed Euridice”, “Cappuccetto rosso nella pancia del lupo”.

Identità e Comunità. La scoperta di sé e il valore comunitario, esplorati attraverso storie che mettono in luce il potere della collaborazione e della diversità in “Il bosco delle storie di Natale”, “La chiave a triangolo” e “Le case che siamo”.

Il debutto della violinista María Dueñas con l’Orchestra RAI diretta da Andrés Orozco – Estrada

Il 10 e l’11 aprile, a Torino, la violinista ventiduenne spagnola María Dueñas propone la Symphonie Espaniole di Édouard Lalo. Ha incantato le giurie dei concorsi violinistici più prestigiosi, dalla Zhuhai International Mozart Competition a quello dedicato a Yehudi Menuhin, dove ha ottenuto anche il Premio del Pubblico, creandosi un seguito globale anche online. Suona con le principali orchestre e i direttori più prestigiosi, e mostra un talento poliedrico che l’ha portata a eseguire musica contemporaneamente a lei dedicata, ma anche a scriverne: il suo Farewell per pianoforte è stato premiato al concorso per giovani compositori “Von fremden Länden und Menschen”, e la sua composizione Homage 1970 per violino solo è stata pubblicata dalla Deutsche Grammophon. María Dueñas, giovedì 10 aprile alle 20.30, presso l’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, debutta con l’OSN RAI. La serata sarà trasmessa in diretta su Radio 3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura e replicata venerdì 11 aprile alle ore 20.

La violinista nei suoi concerti suona un violino “Nicolò Galliano”, prestito dal fondo tedesco per gli strumenti musicali amministrato dalla Deutsche Stiftung Musikleben o lo Stradivari “Composedice” del 1710, in generoso prestito dalla Nippon Music Foundation, propone la Symphonie Espaniole in Re minore op.21 per violino e orchestra Édouard Lalo. Dedicata al virtuoso del violino Pablo de Sarasate, che la interpretò per la prima volta a Parigi nel 1875, è una delle poche opere del compositore francese entrate regolarmente nel repertorio, e richiama un certo folklore spagnolo evocando ritmi e canti ispanici nel rispetto della forma del concerto. Sul podio sale il direttore principale dell’OSN RAI Andrés Orozco – Estrada.

Nella seconda parte del concerto, Orozco – Estrada propone la Sinfonia n.3 in La minore per orchestra op.56 di Felix Mendelssohn Bartholdy, detta “Scozzese”, che fu ispirata dalla visita che il compositore fece all’arcipelago delle Ebridi nel 1829. Scritta tredici anni dopo, tra il 1841 e il 1842, l’opera fu concepita a Edimburgo, all’epoca dei primi entusiasmi per la maestosa natura nordica, la poesia ossianica e i romanzi di Walter Scott: una sinfonia di malinconia sognante in cui sono evocati paesaggi e brume di Scozia, che tanto affascinarono il compositore.

Biglietti: in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai Arturo Toscanini e online sul sito dell’OSN RAI.

Info: 011 8104653

 

Mara Martellotta

Stand by me, vita di un serial killer attraverso la danza

11-12 aprile 2025

Casa Fools, via Bava 39, Torino

 

 

Stand by me si ispira all’autobiografia di Dennis Nilsen, omicida seriale inglese che svela con dovizia di dettagli i suoi 12 omicidi tra emozioni, ragioni e rigorose ritualità. La banalità crudele della solitudine, l’assenza di libertà personale, nell’Inghilterra dei primi anni ’80 dove sfilano icone, giovani in fuga e l’omosessualità rimane antitesi della normalità famigliare, collocano l’orrore nella cornice della quotidianità. Una storia di amore e morte, dove sfilano archetipi antichi, stereotipi reiterati, una danza di specchi incrociati e immagini triplicate, tra visioni di sé e trasfigurazioni, dove frammenti di corpi e di ricordi trovano il loro posto in quello spazio vasto e senza tempo, che è l’animo umano.

 

In scena tre danzatori, due uomini e una donna di età diverse, che indossano per l’intera durata della performance la stessa maschera integrale: sono le tre differenti anime e funzioni di cui parla l’omicida riferendosi a sé stesso nel corso della vita. La coreografia si articola in un capovolgimento costante dei ruoli attivo, passivo e osservatore dell’azione danzata, elaborando il meccanismo di passività/reattività come forma sia estetica che poetica. L’assenza di attività muscolare, il rapporto col peso e con il movimento scheletrico del corpo, proprio e dell’altro, la caduta, la ripetizione, la manipolazione punteggiano una partitura di movimento eclettica, che si sfida nel cambiamento rapido e velocissimo degli ambienti secondo un criterio di montaggio cinematografico. Il ripetersi di scene, movimenti e paesaggi sonori con piccole ma costanti variazioni interne ricostruisce il complesso percorso che Nilsen compie nella propria quotidianità fino al punto ultimo e necessario, lo svelamento, la caduta della maschera, per l’inevitabile confronto con quella società che potrà così esorcizzare il male additando e imprigionando il mostro, e trasalendo per il suo aspetto così normale, così comune.

 

La drammaturgia si compone a partire dall’autobiografia di Dennis Nilsen, History of a drowning boy, e dalla visione di documenti dell’epoca. È strutturata secondo un modello di scrittura cinematografica che accosta frammenti e ripetizioni in maniera non lineare: questo per dare conto della scissione psichica del protagonista e della serialità del rituale. La drammaturgia sonora è composta da brani sempre connessi con la biografia di Nilsen o con gli anni della sua vicenda, nella quale si insinua il sound design che rielabora il sonoro per definire gli ambienti e per calare la danza nella concretezza dell’azione.

 

COMPAGNIA SANPAPIÉ

Sanpapié nasce a Milano nel 2008 da un gruppo di studenti della scuola Paolo Grassi e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’obiettivo di esplorare contaminazioni, derive, possibilità e limiti del linguaggio fisico. Diretto da Lara Guidetti, Sanpapiè è un nucleo artistico in costante apertura composto da danzatori, coreografi, attori, compositori, registi e artisti visivi che si nutre di collaborazioni progettuali e artistiche da cui scaturisce uno stile che volutamente allontana qualsiasi definizione. Le tecniche della danza classica e contemporanea si incrociano con pratiche fisiche come l’acrobatica, il ballo popolare e lo studio del teatro fisico e di parola, arrivando così a raggiungere e costruire pubblici diversi, aprire nuove direzioni per la ricerca, connettersi con stimoli nuovi e immaginare scenari possibili.

Più di 50 opere hanno portato la compagnia a muoversi tra Italia, Europa, Cina e Arabia Saudita, intercettando realtà appartenenti non solo al settore spettacolo ma anche sociale e pedagogico. Per Sanpapié il corpo è contemporaneamente campo d’indagine e strumento, perciò la sperimentazione di nuove pratiche artistiche non si limita agli spettacoli ma cerca sempre nuove forme di condivisione, divulgazione e provocazione.

 

CONSONANZE

Stand by me è l’ultimo spettacolo di “Consonanze”, la stagione teatrale 2024-2025 di Casa Fools, composta da 21 repliche di 10 diversi titoli, che propone un calendario multidisciplinare che promuove linguaggi espressivi di classici contemporanei attraverso la riscrittura di grandi capolavori o nuove opere e adattamenti in chiave pop che affrontano temi universali. Lo spettacolo è stato selezionato dal Collettivo Cartellone Condiviso all’interno del progetto di direzione artistica partecipata di Casa Fools.

 

CASA FOOLS

Casa Fools è una Casa con un Teatro dentro. Codiretto da Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore, da anni Casa Fools lavora per ricostruire la comunità attraverso l’arte e abbattere le barriere e i pregiudizi legati a certi luoghi della cultura. Non solo attraverso una politica dei prezzi contenuta, ma anche facendo partecipare attivamente il pubblico alla vita del teatro, coinvolto fin dall’inizio nella direzione artistica tramite un’esperienza di decisione collettiva del cartellone.

 

Per la stagione 2024-25 Casa Fools ha aderito a “Teatri Aperti Torino”, progetto in collaborazione con sei spazi e sei compagnie torinesi che si occupano di teatro contemporaneo: Bellarte, Cubo Teatro, San Pietro in Vincoli Zona Teatro, Spazio Kairos, Cineteatro Baretti e Casa Fools. Obiettivo è la promozione congiunta del teatro contemporaneo in città attraverso sinergie artistiche e produttive e circuitazione dei pubblici, contribuendo in modo congiunto allo sviluppo dell’identità culturale della città di Torino.

 

La stagione Consonanze ha ricevuto il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo all’interno del bando “Linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea 2024” ed è sostenuta dal contributo della Fondazione CRT nell’ambito del bando “Note e Sipari” e dal patrocinio oneroso 2024 del Consiglio Regionale del Piemonte.

 

Info

Casa Fools I Teatro Vanchiglia, via Bava 39, Torino

11-12 aprile 2025, ore 21

Stand by me

Una produzione Sanpapié

Con Sofia Casprini, Gioele Cosentino, Fabrizio Calanna

Coreografia e regia Lara Guidetti

Drammaturgia Saverio Bari, in collaborazione con Gianluca Bonzani

Elaborazioni sonore Marcello Gori

Maschere Maria Barbara De Marco

Scenografia Maria Croce

Costumi Fabrizio Calanna

Con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura

Biglietti: intero 12 euro, ridotto 9 euro

www.casafools.it

Torino Creativa presenta LEVEL UP! Fotografia e urban art al Cortile del Maglio

/
Venerdì 11 aprile, a partire dalle ore 18.30, nell’HUB della Creatività al Cortile del Maglio (via Vittorio Andreis 18 – int. 18/L, TO) sarà inaugurato il nuovo LEVEL UP, l’iniziativa di Torino Creativa dedicata alla creatività giovanile.

L’evento inaugurale prevede l’apertura di una mostra di fotografia e urban art, con l’esposizione delle opere di Daniele Calabretti e Hasan, e l’accompagnamento con la performance musicale del progetto MAGRìTTE.

La mostra sarà visitabile anche sabato 12 aprile, dalle ore 10.30 alle ore 14, e domenica 13 aprile dalle 10.30 alle 17. L’ingresso è libero.

Per questo appuntamento del LEVEL UP abbiamo spostato lo sguardo verso la città, osservando le strade, i fiumi, i palazzi, il movimento, le persone che vivono o attraversano Torino. Per catturarne alcuni istantanee non solo come spettatori, ma come partecipanti attivi, che a loro modo incidono e fanno parte di questo grande movimento collettivo, abbiamo invitato un fotografo, un writer e un cantautore a far dialogare le loro opere nutriti dalla contingenza dell’evento: musica dal vivo, voci che si amalgamano in sottofondo, sguardi che si intrecciano, altri racconti e storie di città.

DANIELE CALABRETTI
lo sono Daniele Calabretti, ho 29 anni e faccio fotografia da sette anni. La mia ricerca svaria dalla fotografia di strada, ai cortei politici, dal teatro e dalla ritrattistica. II tutto unito da un filo conduttore: rappresentare la condizione umana sociale ed emotiva. Le mie ispirazioni vanno dal cogliere l’attimo di Cartier-Bresson al teatro povero di Grotowski, dai collettivi alla fototerapia. Per me fotografare è la massima forma di rappresentazione della realtà, di espressione artistica e coinvolgente forma di comunicazione. Cerco di restituire il momento esatto in cui si è manifestata un’emozione con nuovi punti di vista.

HASAN
Io sono Hasan, un artista di graffiti iracheno. Ho iniziato nel 2014 e, dopo poco, è diventato il mio lavoro. All’inizio disegnavo lettere in inglese in stile tridimensionale, ma da quando sono in Italia ho trasformato il mio stile usando la scrittura araba. L’arte mi ha aperto molte porte, permettendomi di incontrare persone, scoprire nuove culture e crescere. Ogni murale è un dialogo tra me e la città, un ponte tra le mie radici e il mio presente.

MAGRÌTTE
MAGRÌTTE è un progetto nato nel raccoglimento solitario della provincia di Torino. La sua gestazione è frutto di un’intensa ricerca di accettazione personale e artistica, legata all’esperienza con la neurodivergenza e il disagio sociale. Partendo dal suo fidato ukulele elettrico, MAGRÌTTE produce la propria musica, da sempre legata alla scrittura e alla poesia. La trilogia di singoli del 2024 – co-prodotti con Claudio Lo Russo – rappresenta un esordio in sfumature: Ikigai, il cambiamento; Un passo avanti, la caduta; (S.O.S.) Scrittore o scienziato, il processo di consapevolezza. Con un repertorio di inediti già nutrito, che sta delineando il primo disco, si prepara a portare le sue canzoni nel sottobosco torinese in
una formazione inedita. Come parte dello stesso progetto artistico intersezionale, sta lavorando al suo primo romanzo e a un saggio che relazioni neurodivergenza e musica.

TORINO CLICK