SPETTACOLI- Pagina 7

Fakta e Simone Lucchese a Casa Sanremo

L’esibizione della cantautrice torinese Fakta sarà impreziosita nella coreografia dal ballo di Simone Lucchese, campione mondiale di danza latino americana

La conosciuta cantautrice torinese, in occasione del 75⁰ Festival di Sanremo, si presenterà nelle vesti di FAKTA, il nuovo progetto seguito da Danilo Amerio e Antonio Tolo. In Casa Sanremo sarà ospite, in Sanremo Clonati, di Salvatore Stella, Alex Penna e Danilo Daita.

A seguire, nello storico locale Mameli, vi sarà la presentazione del CD 2024, compilation dei cantanti vincitori dello storico Il Cantagiro; sabato 15 febbraio l’artista sarà ospite della trasmissione Il Caffè degli Artisti nella track di Radio 104, condotta da Alfonso e trasmessa su Canale 88. La canzone che farà da protagonista è “Shen bah ahi”, scritta insieme a Danilo Amerio e remixata da Antonio Tolo in versione pop afro dance. Racconta di una sacerdotessa di Atlantide che cavalca le stelle insieme a Iside e Orione, portando nell’universo amore, luce, forza e coraggio. È stata tradotta dalla scrittrice Valentina Gasco nel linguaggio antico di Atlantide.

Un look gotico farà da cornice, e la coreografia sarà impreziosita da Simone Lucchese, giovane e virtuoso ballerino, campione mondiale di danza latino americana, con una passione coltivata fin dall’età di 5 anni quando ha mosso i primi passi nel mondo della danza.

Mara Martellotta

Lopez e Solenghi al Teatro Colosseo

Giovedì 13 e venerdì 14 febbraio ore 20.30

MASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI

Dove eravamo rimasti

Poltronissima € 39,50 / Poltrona € 33,50 / Galleria A € 33,50 / Galleria B € 29,00 / Ridotto under 16 € 31,00

Spettacolo di arti varie scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con la collaborazione di Giorgio Cappozzo

con la JAZZ COMPANY diretta dal M° Gabriele Comeglio

produzione International Music and Arts

 

“La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato “Dove eravamo rimasti”. Questo nostro nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo ed il confronto Mattarella/ Papa Bergoglio, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show. Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.”

Tutte le informazioni sul sito e sui profili social del Teatro www.teatrocolosseo.it

L’addio alla vita di Mahler diretto da Robert Treviño all’Auditorium  Rai 

Giovedì 13 febbraio 2025 l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino propone all’Auditorium RAI Arturo Toscanini il poderoso e struggente addio alla vita di Gustav Mahler , la sua Sinfonia n.9 in re maggiore, affidata alla bacchetta del Direttore ospite principale Robert Treviño.

Replica venerdì 14 febbraio alle ore 20.

La Sinfonia n. 9 in re maggiore di Mahler venne composta tra il 1909 e il 1910, è suddivisa in quattro movimenti ed è l’ultima che il compositore boemo riuscì a completare, in quanto il lavoro sulla successiva decima Sinfonia rimase interrotto dalla sua morte.

Nell’autunno del 1912 Alan Berg , che aveva intuito tutto dalla sola lettura della partitura manoscritta, scriveva alla moglie “di aver suonato di nuovo la Nona di Mahler e che il primo movimento era la cosa più splendida che Mahler avesse scritto, l’espressione di un amore inaudito per questa terra, del desiderio di vivere in pace con la natura e di poterla godere fino in fondo, in tutta la sua profondità, prima che giungesse la morte, perché essa arriva senza scampo.

L’intero movimento della Sinfonia è permeato dal presentimento della morte, che si presenta in continuazione e ogni sogno terreno culmina in quel passo in cui il presentimento si fa certezza”. “ Lontano da ogni fastidio, Mahler vuole mettere casa nell’aria libera e puramente Semmering .. affinché il suo cuore, il più splendido che abbia mia pulsato tra gli uomini, possa espaglire sempre di più, prima di dover cessare di battere”.

A interpretarla è stato chiamato il direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Basca e consulente artistico dell’orchestra Sinfonica di Malmö, Robert Treviño. Nativo del Texas si è imposto all’attenzione internazionale per un direzione al teatro Bolshoj di Mosca nel 2013, sostituendo Vassily Sinaisky sul podio del Don Carlo di Verdi.

I biglietti del concerto sono in vendita presso la biglietteria dell’auditorium RAI di Torino e online sul sito dell’OSN RAI.

Auditorium RAI Arturo Toscanini

Piazza Rossaro Torino

Gilda ci racconta come vinse il Festival di Sanremo cinquanta anni fa

 “Sento ancora il profumo dei fiori sul palcoscenico, allora ancora quello del Salone delle feste del Casinò, e ricordo  l’emozione per la vittoria inaspettata che continua ad essere uno dei momenti più belli della mia vita”, racconta Gilda Scalabrino, la vincitrice del Festival di Sanremo 1975.

Vive a Torino, in pieno centro, la trionfatrice di 50 anni fa: Gilda. La sera del 3 marzo di quell’anno, a sorpresa, a 24 anni, si aggiudica la venticinquesima edizione della manifestazione con il brano “Ragazza del Sud”, da lei composto; è la prima e unica cantautrice ad avere vinto un Sanremo e la prima autrice femminile che compare nell’Albo d’oro del Festival.

Gilda proviene dalla frazione Scalabrino della località di Masserano, allora ancora nel vercellese, ed ora in provincia di Biella.

Quando hai iniziato e come sei arrivata a Sanremo?
” Ho cominciato quando avevo solo 14 anni e già cantavo nelle feste di paese a Masserano e dintorni, poi un giorno alcune mie amiche scrissero a “Specchio dei tempi”, la rubrica de “La Stampa”, per farmi avere l’occasione di emergere. Venni subito dopo convocata dalla Fonit-Cetra e feci un provino. Uno dei primi a complimentarsi con me fu Franco Tozzi, che è recentemente scomparso, il fratello maggiore di Umberto Tozzi, che aveva appena partecipato al Festival. Tutto è poi nato sul finire degli anni ’60 quando continuavo a fare serate in giro per l’Italia ed in Svizzera soprattutto, insieme al mio gruppo musicale; ho inciso con la Pdu, la casa discografica allora appena fondata da Mina, il mio primo 45 giri intitolato “Nu ferru de calzetta” Poi mi sono iscritta alla Siae come compositrice, perché prima ero solo iscritta come autrice di pezzi, e così come Gilda ho potuto firmare le mie canzoni anche con l’indispensabile aiuto ed i consigli del maestro Vittorio Buffoli. Nel 1974 inviai “Ragazza del Sud” che avevo scritto durante un viaggio di ritorno dal Meridione dove anche lì facevo molte serate, ma non venne ammessa dalla commissione selezionatrice.

 

Ci riprovai poi l’anno dopo ed andò tutto bene e quindi sono arrivata finalmente a Sanremo praticamente autoproducendomi. Successivamente pubblicai “Bolle di sapone” ed altri dischi, ed intanto continuavo a fare serate in giro per l’Italia, in piazze e teatri, ed anche, come da sempre, in Svizzera, Belgio e Germania”.
Accompagnata sul palco, quell’anno il Salone delle feste del Casinò era tutto di colore blu e viola con decorazioni stile liberty, da un gruppo con i costumi tipici del folklore del sud, eccola quindi a Sanremo. In quegli anni i discografici avevano uno scarso interesse per la manifestazione e quindi il Comune è costretto ad organizzare il Festival da solo. Un Sanremo con pochi nomi noti in gara, ma ricco di un repertorio di motivi ben confezionati e alcune canzoni di ottima qualità. Ma è anche un Festival con tanti illustri sconosciuti, ad eccezione di Rosanna Fratello e Angela Luce. Molte di quelle che sembrano le migliori canzoni in concorso, restano fuori dalla finale. Ci sono anche altri piemontesi in gara quell’anno: La Quinta faccia, un gruppo di ragazzi biellesi, l’astigiano Piero Cotto e la quindicenne torinese Antonella Bellan. Quello di cinquanta anni fa è anche l’unico Festival nel quale venne fatto un sorteggio per passare alla finale, tra i pari merito Stefania e Franco e le Piccole Donne, e la fortunata Stefania ebbe la meglio, ed è anche la prima volta che Sanremo ha un suo logo ufficiale stampato sui dischi in concorso, sui manifesti e sul materiale promozionale.

“Ricordo inoltre con piacere che nell’orchestra che ci accompagnava, diretta dal maestro Enrico Simonetti, un gran signore, c’era anche il batterista Tullio De Piscopo che ritrovai anni dopo ad una manifestazione e quello fu davvero un bell’incontro”.

Ma come hai reagito alla vittoria?

“La serata finale era organizzata in maniera tale che le canzoni ancora in gara arrivarono prima a dodici, poi a sei, e c’erano la Fratello e Angela Luce, molto sostenuta dal pubblico in sala, quindi ho pensato che avrebbe vinto una di loro due; difatti dopo la mia ultima esibizione sono rientrata di corsa nei camerini a cambiarmi perché l’abito che indossavo era troppo pesante. Poi ad un certo punto, improvvisamente, un giornalista venne a bussare e a chiamarmi per risalire sul palco perché avevo vinto! Ero sorpresa e incredula nel camerino entra mia mamma che mi chiede: ma è vero!? Ed io rispondo: vado a vedere”.

Molti ritengono ingenerosamente che quella del 1975 sia stata l’edizione più brutta di Sanremo, invece va sicuramente riconosciuto che questa manifestazione ci restituisce una panoramica del mondo musicale degli anni ’70, migliore e di certo più completa di tante altre edizioni di maggior successo.Il colpo di grazia al Festival del venticinquennale lo diede però, già come negli anni precedenti, ancora una volta la Rai: purtroppo, la trasmissione televisiva presentata in diretta dal Casinò da Mike Bongiorno con Sabina Ciuffini, viene interrotta prima della proclamazione della vittoria di Gilda che si conosce quindi solo nel corso del telegiornale della notte. Il canale Nazionale non si collega nuovamente con il Casinò neanche per la ripetizione della canzone vincitrice.

Quattro anni dopo un altro biellese, Mino Vergnaghi, originario di Trivero, trionfa questa volta al Teatro Ariston nel 1979 con il brano “Amare”. “Un altro bellissimo ricordo è quello della festa che qualche giorno dopo la mia vittoria organizzarono a Masserano, al Palazzo dei Principi, c’era tutto il paese con il sindaco in testa ad accogliermi”. Ed aggiunge: il Festival lo guardo sempre con piacere ed attenzione, sono stata la prima cantautrice a vincerlo e questa è una grande soddisfazione, e poi mi vedrete presto in tv per raccontare la mia storia”.

Igino Macagno

I quartieri di Torino si animano con le feste di via, ecco il programma

 

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, ha approvato il calendario con la programmazione delle feste di via per il primo semestre del 2025. Bancarelle, spettacoli, shopping, intrattenimento, giochi e notti bianche vivacizzeranno i quartieri di Torino.

Circoscrizione 1

‘Giochiamo’, evento organizzato dall’Associazione commercianti Crocettiamo, è in programma il 13 aprile in via Cristoforo Colombo, nel tratto compreso tra corso Duca degli Abruzzi e corso Mediterraneo.

‘Crocetta in festa’, evento realizzato dall’Associazione Crocetta Più, si terrà il 25 maggio in corso de Gasperi, dal civico 1 al 71.

Circoscrizione 2

‘Via Tripoli in festa’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti Tripoli Stadio Olimpico, si terrà il 9 marzo in via Tripoli, nel tratto tra via Baltimora e corso Cosenza, piazza Montanari compresa.

‘Shopping Artigianato d’Eccellenza’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti Tripoli Nord, è in programma il 6 aprile in via Tripoli, da piazza S. Rita a via Tirreno escluse.

‘Tutti i frutti’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti e Residenti via Barletta, si terrà il 13 aprile in via Barletta, da piazza Santa Rita a corsoso Siracusa.

‘Gustiamo l’Italia’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Miraflores, si terrà l’11 maggio nelle vie Pramollo, Buriasco, Pomaretto e in piazzetta Pramollo.

‘Corso Sebastopoli in festa’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti Sebastopoli Gorizia, è in programma il 18 maggio in Corso Sebastopoli, da via Gorizia a corso Siracusa.

‘Primavera in festa’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Navetta, si terrà il 22 maggio in via Candiolo, dal civico 14 a via De Maistre, e in via Monastir, da via Candiolo a via Onorato Vigliani.

Circoscrizione 3

‘Aspettando la Primavera’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti, Artigiani e Professionisti via Monginevro, si terrà il 9 marzo in via Monginevro, nel tratto tra piazza Sabotino e corso Ferrucci.

‘Che festa c’era… maledetta primavera’, evento promosso dall’Associazione Artigiani e Commercianti Pozzo Strada e Borgata Lesna, è programmato per il 16 marzo in via Monginevro, nel tratto tra corso Trapani e via Bionaz.

‘Festa di primavera in Cit Turin’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti I Principi, si terrà il 23 marzo in via Principi d’Acaja, nel tratto compreso tra via Cavalli e corso Francia, e in via Duchessa Jolanda, tratto tra corso Inghilterra e piazza Benefica.

‘Festa di Primavera’, evento promosso dall’Associazione Commercianti Vivi via Di Nanni, è programmato per il 30 marzo in via di Nanni, nel tratto tra piazza Adriano e piazza Sabotino.

‘Shopping e colori di primavera in via Frejus’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti via Frejus, si terrà il 13 aprile in via Frejus, nel tratto da corso Trapani a via Revello.

‘Festa di primavera’, evento ralizzato dall’Associazione Commercianti e Professionisti corso Racconigi, si terrà il 4 maggio in corso Racconigi, nel tratto compreso tra piazza Robiland e piazza Marmolada.

‘L’estate in via Monginevro’, promosso dall’Associazione Commercianti via Monginevro 2022, si terrà l’8 giugno in via Monginevro, nel tratto compreso tra piazza Sabotino e corso Trapani.

‘Notte bianca in Cit Turin’, evento serale organizzato dall’Associazione Commercianti I Principi, si terrà il 13 giugno in via Principi d’Acaja, nel tratto compreso tra via Cavalli e corso Francia, e in via Duchessa Jolanda, tratto tra corso Inghilterra e piazza Benefica.

‘Notte bianca in via Di Nanni’, evento serale promosso dall’Associazione Commercianti Vivi via Di Nanni, è programmato per il 20 giugno in via di Nanni, nel tratto tra piazza Adriano e piazza Sabotino.

‘Notte di saldi in via Frejus’, evento serale organizzato dall’Associazione Commercianti via Frejus, si terrà il 4 luglio in via Frejus, nel tratto da corso Trapani a via Revello.

Circoscrizione 4

‘Primavera in San Donato 2025’, evento promosso dall’Associazione Shopping San Donato, si terrà il 16 marzo in via San Donato, nel tratto tra corso Principe Oddone e corso Tassoni.

‘Via Cibrario: il fascino del liberty in festa’, evento ralizzato da Cibrario Liberty Associazione Commercianti, si terrà il 30 marzo in via Cibrario, nel tratto tra piazza Statuto e corso Tassoni.

‘Festa di primavera’, evento promosso da CCNA Campidoglio Onlus, si terrà l’11 maggio in via Nicola Fabrizi.

Circoscrizione 5

‘Via Luini in bancarella’, evento promosso dall’Associazione Commercianti e Artigiani via Luini, si terrà il 6 aprile in via Luini, nel tratto compreso tra corso Lombardia e corso Potenza.

‘Festa di primavera in via Borgaro’, evento promosso dall’Associazione Artigiani e Commercianti via Borgaro, si terrà il 4 maggio in via Borgaro e piazza Villari.

‘Festa di primavera in via Chiesa della Salute’, evento realizzato dall’Associazione via Chiesa della Salute, si terrà l’11 maggio in via Chiesa della Salute e piazza Chiesa della Salute.

‘Via Stradella c’è’, evento organizzato dall’Associazione Commercianti e Artigiani via Stradella, si terrà il 18 maggio in via Stradella.

‘Festeggiando via Lanzo’, evento promosso dall’Associazione Commercianti e Artigiani Barriera Lanzo,si terrà il 25 maggio in via Lanzo.

‘Via Breglio in bancarella’, evento realizzato dall’Associazione Commercianti via Breglio, si terrà l’8 giugno in via Breglio.

Circoscrizione 7

‘Corso Belgio inj bancarella’, evento promosso dall’Associazione Operatori Economici Vanchiglietta, si terrà il 23 marzo in corso Belgio, nel tratto da corso Tortona a Lungo Po’ Antonelli.

‘Maggio: scoprire in via Vanchiglia’, evento realizzato da Operatori Economici via Vanchiglia, si terrà il 25 maggio in via Vanchiglia, nel tratto da corso regina a corso San Maurizio.

‘Sabato in Santa 2025’, evento organizzato dall’Associazione Quartiere Vanchiglia, si terrà il 7 luglio in via Santa Giulia e piazza Montebello.

Circoscrizione 8

‘Evviva la primavera’, evento promosso dall’Associazione Via Nizza è-vviva, si terrà il 9 marzo in via Nizza, nel tratto da corso Dante a via Valperga Caluso.

‘Sul filo della gentilezza’, evento promosso dall’Associazione Sul Filo di via Nizza, si terrà il 23 marzo in via Nizza, nel tratto da piazza Carducci a via Biglieri.

‘Sapori e colori di primavera’, evento organizzato dall’Associazione Nizza Millefonti, si terrà il 30 marzo in via Genova, nel tratto da corso Caduti sul lavoro a piazza Giacomini.

‘Piazza Bengasi aspettando il mercato’, evento organizzato dall’Associazione Bengasi in vetrina, si terrà il 6 aprile in piazza Bengasi (dal civico 2 al 6, dal 14 al 22 e dal civico 1 al 15), in via Onorato Vigliani (dal civico 205 al 223 e dal 214 al 224), in via Basse del Lingotto, in via Corrado Corradini (dal civico 1 al 14), in via Genova (dal civico 248 al 268; in via Nizza (dal civico 398 al 402), in via Canelli (dal civico 124 al 130), in via Villa Tommaso e corso Piero Maroncelli (dal civico 1 al 61 e dal 2 al 50).

‘Festa di primavera’, evento promosso dall’Associazione Borgo Po, si terrà il 4 maggio in via Monferrato, via Cosmo, via Villa della Regina, via Romani e piazza Gran Madre.

‘Via Tunisi – I profumi e sapori della primavera’, evento organizzato dall’Associazione Vivi via Tunisi, si terrà l’11 maggio in via Tunisi, da piazza Galimberti inclusa a corso Sebastopoli, e in via Montevideo, da via Tunisi a via Arnaldo da Brescia.

‘Madama: let’s twist again 60/70’, evento realizzato dall’Associazione Madama Cristina, si terrà il 18 maggio in via Madama Cristina, da corso Bramante a corso Vittorio Emanuele.

‘Shop & Music’, evento realizzato dall’Associazione Nuova Nizza Bengasi, si terrà il 25 maggio in via Nizza, nel tratto tra corso Maroncelli e via Caramagna.

‘Follia d’estate’, evento promosso dall’Associazione Nuova Guala, si terrà l’8 giugno in via Guala, nel tratto compreso tra corso Traiano e piazza Guala, e in via Piobesi, nel tratto compreso tra piazza Guala e via Bartoli.

‘Note di gusto’, evento realizzato dall’Associazione Corso Traiano, si terrà il 15 giugno in corso Traiano, nel tratto da via Pio VII a corso Unione Sovietica.

TORINO CLICK

Un San Valentino gioiosamente “eccentrico”

Al subalpino “OFF TOPIC” di via Pallavicino “il più amato cabaret queer” di Torino, con un cast d’eccezione

Giovedì 13 febbraio, ore 20,30

Show dalle mille sfaccettature. Perfetto per una piacevole, diversa ed “eccentrica” serata sotto il segno dell’appuntamento con la sempre gettonata festa di “San Valentino”, festa dell’amore declinato e recepito da ognuno a suo modo e piacere e come più gli / le garba. Dunque, un buon motivo per non mancare, giovedì 13 febbraio (ore 20,30) al richiamo di “The Nerve”, il più amato “cabaret queer” di Torino, sul palco dell’hub culturale “OFF TOPIC” di via Pallavicino.

Di che si tratta? Di uno spettacolo dal vivo sempre diverso, un varietà volutamente “impudente” (come spiega da subito lo stesso titolo “The Nerve”) che racconta diverse forme d’arte e di espressione: dal “drag” (che si tratti di “Queens”, “Kings” o “Things”) alla “danza”, passando per il “canto”, il “circo”, il” burlesque” e la “stand-up comedy”. Sul palco tutti/e sono invitati/e “a raccontarsi attraverso il proprio talento, senza la vergogna o la paura di affrontare temi scomodi in maniera inaspettata”.

Rispondendo al bisogno della città di Torino – sottolineano gli organizzatori – di un intrattenimento consapevole e di rottura, ‘The Nerve’ porta da un anno sul palco dell’ ‘OFF TOPIC’ artisti/e poliedrici/che del territorio e non solo. In ogni sua data, condivide il suo messaggio di accettazione della differenza e dell’altro con il suo pubblico eterogeneo e affezionatissimo, contribuendo a creare un ‘safer space’, uno spazio decisamente più sicuro”. E attirando una notevole attenzione da parte di artisti/e da tutta Italia. Così, in questa occasione, si aggiungono al “cast di resident”, i nomi di Manuela Meloni, Panthera Virus, Lina Galore e Heychardonnay.

 

Cagliaritana, autrice e voce del gettonatissimo “podcast” “Mitologia Gettata” (due serie già on line sulle principali piattaforme audio e la terza in uscita), Manuela Meloni, in arte Manume, racconta le straordinarie avventure dei personaggi della cultura classica con ironia e in modo totalmente attuale, concentrandosi sulla loro tragicomicità. Ecco che i re diventano allora sindaci, Achille un “gym-bro” e Atena “la presidentessa del club delle fighe di legno”.

“Goth sex doll” del panorama “drag” italiano, ciociara di origine e fiorentina di adozione, nonché concorrente di “Drag Race Italia Stagione 2”Panthera Virus è una bambola dannata “con una estetica sensazionalistica”. Attinge da un universo “fetish” e “goth”, e il suo drag è veicolo di protesta contro ogni tabù, con perfomance che esplorano il trauma e l’erotismo. È la musa vivente di  Matteo Carlomustofashion designer del brand “PORN COUTOURE”, che ne muove i fili.

Attuale “Next Drag Superstar” d’Italia, Lina Galore è conosciuta per il sarcasmo, la lingua tagliente e soprattutto per la consapevolezza politica. I suoi outfit e le sue performance sono commenti affilati, che cercano di sensibilizzare sugli argomenti più disparati, attinenti alla comunità “LGBTQIA+ o meno”.

Dulcis in fundo, la stella emergente del panorama drag torinese Heychardonnay, un’artista che si pone l’obiettivo di rompere i luoghi comuni e gli stereotipi attorno alla “drag queen da discoteca”Giovedì 13 febbraio, all’ “OFF TOPIC” presenterà il suo primo singolo “STAAAR”, da lei definito una “caramellina hyperpop e self-empowering”.

Per info: “OFF TOPIC”, via Giorgio Pallavicino 35, Torino; tel. 011/0601768 o www.offtopictorino.it

g.m.

Nelle foto: Panthera Virus, Heychardonnay, Manuela Meloni e Lina Galore

“The Brutalist”, un lungo percorso per un grande attore

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Làszlò Tòth non è mai esistito, non ha mai fatto parte della Storia. Brady Corbet – una delle voci autoriali del mondo del cinema più tenute d’occhio, un passato d’attore che collabora con registi del calibro di Michael Haneke e Lars von Trier, di Ruben Östlund e Olivier Assayas e Noah Baumbach, e che passa nel 2015 con “L’infanzia del capo” dietro la macchina da presa – ne ha fatto un personaggio inserito nel turbinio delle vicende tragiche, private e pubbliche, e quelle legate all’architettura, del Novecento, una “immagine”, con una sceneggiatura, firmata con la moglie Mona Fastvold, ricavando (anche) momenti e pagine dalla “Fonte meravigliosa” di Ayn Rand – ne trasse il film omonimo King Vidor nel ’49, Gary Cooper protagonista che adombrava Frank Lloyd Wright – e dalle figure degli architetti legati alla corrente del Brutalismo, non ultimo Marcel Breuer, che metteva le radici nel Bauhaus (l’abitazione del regista Erwin Piscator a Berlino), che guardava agli edifici e agli arredamenti d’ambiente, autore in seguito dell’Università del Massachusetts e del Whitney Museum di New York, più volte collaboratore di Gropius: corrente nata in Inghilterra nel ’54 con al centro il “cemento a vista” (“béton brut”) di Le Corbusier, una architettura che, nel far posto, al di là dell’estetica, più spesso alla rudezza dei materiali impiegati, ha la volontà di “stabilire dei rapporti emozionanti”. Ha dato vita a “The Brutalist”, Brady Corbet, già vincitore a Venezia del Leone d’argento-Premio speciale per la regia e per ora opzionato con dieci candidature ai prossimi Oscar.

Làszlò Tòth, ebreo ungherese – in una lunghissima storia di tre ore e 35 minuti, suddivisa in due capitoli e un epilogo -, ha potuto abbandonare le morti e la disperazione di Buchenwald, è stato separato dalla moglie Erzsébet, ha potuto raggiungere Filadelfia (il suo primo sguardo sugli States è una Statua della Libertà capovolta e gli appelli di Ellis Island) e trovare ospitalità nella casa di un cugino che sta costruendo una illuminata fortuna. Riescono entrambi a trovare l’occasione giusta quando inaspettatamente arriva il rampollo Van Buren a esprimere il desiderio che siano loro a dare una nuova veste allo studiolo del padre Harrison, nella casa di famiglia. Il padre è assente, e il ragazzo con la sorella vuole preparare per lui una sorpresa. Non sarà ben accetta, la nuova luce e le librerie a scomparsa al ritorno non avranno il successo sperato, con urla e la negazione del pattuito e la cacciata dall’Eden. Il nuovo approccio con l’american dream s’oscura ancor più con menzogne e avvilimenti quando Audrey, la moglie cattolica del padrone di casa, lo convince d’essere stata insidiata da Tòth.

Ma Harrison ha avuto modo nel giro di pochi anni di rivedere le proprie posizioni, il suo studiolo è stato il punto d’interesse della buona e ricca società e ha conosciuto meglio il passato di un uomo che oggi vive in un dormitorio e spala carbone per sopravvivere. C’è un nuovo e inaspettato incarico per lui, la costruzione sulla collina di un centro che raggruppi differenti ambienti, per quanti vorranno servirsene, dedicato alla memoria della madre scomparsa. Incessante, torrentizia, frammentata di sottostorie, serpeggiante di piccoli personaggi, di contorno che non hanno sviluppo, e momenti e anfratti narrativi che non poche volte la ostacolano, di dialoghi che spesso faticano a cercare un chiaro svolgimento e una foce – tra l’artista e il mentore, soprattutto -, cenni non sempre chiariti, la sceneggiatura si fa faticosa e affaticata, certo all’interno di una grandiosità di pensiero, di costruzione e di realizzazione che non oscura affatto l’impresa possente di Corbet. Credo che la troppa carne al fuoco abbia nuociuto alla concretezza dell’idea e splendore del racconto, innegabili: lo si vede soprattutto nella seconda parte, dal titolo “Il nocciolo duro della bellezza”, con il ritorno di Erzsébet e della nipote rimasta orfana e ammutolita, con le interruzioni del lavoro, con le traversie progettuali dove qualcuno tenta d’inserirsi con brutali correzioni e con quelle di coppia che non calmano gli animi e non li rasserenano, con la piaga della droga di cui Làszlò cade vittima, della ricerca del marmo di Carrara per la monumentalità di un altare, che fa correre in Italia l’artista ormai non più considerato dal mecenate “una compagnia intellettualmente stimolante” ma una vittima ad intermittenza di parole e comportamenti xenofobi (“tu qui sei soltanto tollerato”, aggiungerà il giovane Van Buren), brutalizzata sessualmente tra la notte delle cave.

C’è tutto questo e moltissimo altro ancora nello riempimento forzato della storia, sino alla celebrazione dell’artista malato che è al centro della Biennale del 1980, dove riecheggia ancora quella sua frase secondo la quale “conta la destinazione, non il viaggio”. Grandioso e opulento già in quella decisione di voler girare – il direttore della fotografia è un oscarizzabile Lol Crawley, al suo terzo appuntamento con Corbet – in VistaVision, 70 mm, che non si vedeva più da “I due volti della vendetta” per la regia di Marlon Brando, prova a tratti geniale ma altresì pronta a cadere e ad arenarsi, scivolosa e colpevole d’inciampo, pure vecchio cinema americano che s’inchina al piacere di raccontare, portatrice di lotta tra l’arte e la sottomissione di un “capitale” corrotto. Corbet aggiunge immagini a immagini, riesce a mostrarci in eccesso i palazzi veneziani confrontati con la ruvidità proposta da Tòth (le differenze vanno sottolineate, va bene, ma una guida turistica mi pare eccessiva). Sopra ogni cosa il talento indiscusso di Adrien Brody, già Oscar per “Il pianista” quando non era che ventinovenne, mansueto e rivoltoso, febbricitante ed eroe dei propri spazi, rivoluzionario, indistruttibile, amoroso e caustico, pronto a tenere in mano la sua seconda statuetta, sono pronto a credere con buona pace del pur bravissimo e giovane Chalamet. Senza dimenticare, in un film di simile portata e invenzione, l’apporto più che significativo – vero capolavoro, questo – della sezione scenografica, dovuta al genio di Judy Becker e Patricia Cuccia, appassionate, incredibili collaboratrici.

Ritorna al Teatro Carignano Valerio Binasco con i suoi “Sei Personaggi in cerca d’autore”

 

Al Teatro  Carignano martedì 11 febbraio, alle ore 19.30, tornerà in scena la pièce “Sei personaggi in cerca d’autore”, per la regia e l’interpretazione di Valerio Binasco., insieme a una compagine di valenti attori tra cui Jurij Ferrini.

Lo spettacolo, prodotto dal teatro Stabile  di Torino, Teatro Nazionale, verrà replicato  al teatro Carignano fino al 23 febbraio prossimo e poi rappresentato in tournée fino al 17 aprile 2025.

Il debutto dei “Sei personaggi in cerca d’autore” fu piuttosto travagliato. Avvenne al teatro Valle di Roma il 9 maggio del 1921. La iniziale accoglienza polemica di pubblico e di critica ha lasciato spazio a un successo internazionale ancora oggi immutato  e meritato. Dopo “Il piacere dell’onestà “ Valerio Binasco torna ad affrontare uno dei capolavori di Luigi Pirandello, il testo che meglio di ogni altro ha saputo contrapporre le contraddizioni della scena, del teatro e della vita,  l’incontro-scontro tra parole e regia, interpretazione e vita reale. 

Nella storia di questa famiglia spezzata Binasco ritrova gli elementi che caratterizzano la propria poetica; arte e vita, umanità e maschere si fondono in un nucleo di interrogativi e riflessioni sul valore della rappresentazione e della nostra identità.

Nelle sue regie più recenti Binasco ha evidenziato la dissoluzione della famiglia e le implicazioni che questo fallimento riflette sulla struttura sociale, mettendo in relazione la tradizione nordica dell’ultimo secolo ( Strindberg, Fosse), con la drammaturgia del Premio Nobel siciliano.

Con questa vicenda, apparentemente scontata, di una famiglia dilaniata, Binasco intercetta i fili sottili e fragili che reggono i rapporti umani,  rimandando alla vera sostanza dell’essere umano, e così  a quella dell’attore che, da millenni, cerca di rappresentare la essenza più intima della collettività. 

Arte e vita,  essere umano e attore sono gli elementi al centro di una crisi d’identità che li attanaglia, messi in crisi da una società  e da un’industria culturale sempre più legata al denaro. Quello di Pirandello era un  mondo piccolo borghese, che sposa molte delle ambientazioni registiche di Valerio Binasco, direttore del teatro Stabile di Torino. Siamo di fronte ad un testo che ha segnato in Italia l’inizio del teatro contemporaneo e che continua a mantenere intatto il confitto tra sostanza e ruolo sociale.

Biglietteria, teatro Carignano, piazza Carignano 6.

TTel0115169555 e mail biglietteria@teatrostabiletorino.it

Mara Martellotta 

‘L’uomo più crudele del mondo’ alle Fonderie Teatrali Limone

Andrà in scena dall’11 al 16 febbraio prossimi presso le Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri la pièce “L’uomo più crudele del mondo”, portata in scena da Lino Guanciale e Francesco Montanari.

Lino Guanciale, il cinico medico legale ne “L’allieva”, l’avvocato Guido Corsi nella serie televisiva “Che Dio ci aiuti”, il commissario Ricciardi e, di recente, anche interprete del brigante Luigi Vampa ne ‘Il conte di Montecristo’, è il protagonista de “L’uomo più crudele del mondo”, una produzione scritta e diretta da Davide Sacco. La pièce indaga in profondità le complessità dell’animo umano. A firmare le scene è Luigi Sacco, mentre la produzione coinvolge la Fondazione Teatro dI Napoli- Teatro Bellini e il teatro Manini di Narni.

La storia ha luogo in un capannone abbandonato dove Paolo Veres, interpretato da Lino Guanciale , a capo della maggiore azienda europea di armi, accetta di essere intervistato da un giornalista.

Veres, conosciuto da tutti “come il più crudele al mondo” si rivela una figura enigmatica e complessa. L’intervista si trasforma in un duello verbale serrato, in cui i confini tra vittima e carnefici si fanno via via più sfumati.

Il ritmo narrativo risulta incalzante, l’imprenditore pare voglia mettere a nudo il male che abita nel giornalista. Si giungerà ad una climax, contraddistinto da dialoghi taglienti, in cui solo l’ultima battuta dello spettacolo darà un significato al tutto.

E il tutto è rappresentato da un viaggio emotivo che esplora temi universali come il passato, il potere e il senso di responsabilità.

Date dall’11 al 16 febbraio 2025

Orari da martedì a venerdì ore 20.45

Sabato ore 19.30

Domenica ore 16

Fonderie Teatrali Limone via Pastrengo 88 Moncalieri.

Mara Martellotta