SPETTACOLI- Pagina 42

In scena al Gobetti “Un sogno a Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna”

Maddalena Crippa tra gli interpreti

Tratto da un bestseller dello scrittore e giornalista Paolo Rumiz, è nato un testo teatrale creato da Alberto Bassetti, testo di grande intensità e suggestione, magistralmente interpretato da Maddalena Crippa, Maximilian Nisi e Adriano Giraldi, sulle musiche di Mario Incudine. Lo spettacolo, coprodotto da La Contrada, Teatro Stabile di Trieste e Srca Azzurra, s’intitola “Sogno a Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna”, che rimarrà in scena al teatro Gobetti fino al prossimo 17 novembre.

‘Un sogno a Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna’ racconta di Max e Masa e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Masa Dizdarevic, donna austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, con due figlie che vivono lontano da lei. Scatta qualcosa, un’attrazione potente che non ha la possibilità di concretizzarsi, perché Max torna in patria e prima di ritrovare Masa passano tre anni. Masa ora è malata, ma l’amore finalmente si accende. Da lì in poi smuove un vento che accende le anime e i sensi, che strappa lacrime e sogni. Comincia l’avventura che porta Max nei luoghi magici di Masa, in un viaggio che si fa rito, scoperta e risurrezione.

“Non trovo nelle quattro figure in scena – spiega il regista Alberto Pizzech – semplicemente il dipanarsi di un percorso emotivo, di una semplice storia d’amore. Quel racconto privato, nella scrittura di Rumiz, che Alberto Bassetti ha ben colto nel suo riadattamento, è la metafora degli sconfinamenti, del nostro lasciarsi invadere, della possibilità di incontrare, di costruire storie che ci spostino dal nostro punto. Su cosa si fonda l’Europa, se non su questi comuni destini, su questo sangue, su amori nati sulle ceneri di palazzi crollati, sulle schegge di bombe che hanno dilaniato architetture? L’Europa è figlia di queste storie, è la sua storia e noi siamo il risultato di quei processi storici che dialogano con la nostra storia personale”.

Teatro Gobetti, via Rossini 12

Orario spettacoli martedì giovedì sabato 19.30, mercoledì e venerdì ore 20.45, domenica ore 16.

MARA MARTELLOTTA

Rock Jazz e dintorni a Torino: Ligabue e Frankie Hi-nrg Mc

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al teatro Regio si esibisce Ligabue.

Martedì. Al Jazz Club è di scena Matteo Salvadori.

Mercoledì. Al teatro Colosseo arriva Malika Ayane. Al Jazz Club suonano i Dicks Fall. Al teatro

Concordia si esibisce Anna Pepe. All’Osteria Rabezzana sono di scena i The Last Coat of Pink. Al

Peocio di Trofarello suonano gli Atomic Rooster. Al Blah Blah si esibiscono i Dicks’Fall. Allo Ziggy

sono di scena i San Leo +Makepop.

Giovedì. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone, concerto dal titolo “Cine & Jazz” per un omaggio

ai centenari :Marcello Mastroianni, Marlon Brando, Henry Mancini, con l’Orchestra Magister

Harmoniae e la House Band. Al Blah Blah si esibisce Tony Mezzacarica & I Carusi. All’Hiroshima

Mon Amour arriva il rapper Frankie Hi-nrg Mc. Al teatro Colosseo è di scena Diodato. Al Cafè

Neruda suonano i Mashkatarìa. Al Jazz Club si esibiscono i Dionysian. Alla Divina Commedia

sono di scena gli Acoustik Brothers.

Venerdì. Allo Ziggy suonano i Distruzione + Putridity. Al Blah Blah si esibiscono i Temple Of

Deimos+ Palm In A Forest. Al Magazzino sul Po suonano gli Stormo. Per 3 giorni consecutivi

i Pink Floyd Legend Week, ripropongono gli album di maggior successo dei “mitici” Pink Floyd

al teatro Colosseo. Al Capolinea 8 suona il Cantabile Trio. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie Limone,

concerto dal titolo “Il Cielo è pieno di stelle”, tributo a Pino Daniele eseguito dal duo Mazzariello-

Bosso. Al Jazz Club suona la Terry Blues Band.

Sabato. Allo Ziggy suonano i Fuori Controllo + Redmoon Heroes. Al Blah Blah sono di scena i

La Crisi+Pigro. Al Folk Club si esibisce il quintetto di Stefano Dall’Armellina. Al Capolinea 8

concerto tributo a Chet Baker con il quartetto di Felice Reggio. Per Moncalieri Jazz alle Fonderie

Limone, suona Albert Hera & Friends con la partecipazione di The Singers Choir. Al Jazz Club

si esibisce la Project Band.

Domenica. Chiusura di Moncalieri Jazz all’auditorium Toscanini, di Torino con lo spettacolo dal titolo

100 anni della radio” con l’Orchestra Rai diretta da Steven Mercurio, con la partecipazione

straordinaria di Tosca. Al Blah Blah suonano gli Spiritual Deception+ Chasing People. Allo Ziggy

sono di scena gli Hibaku Jumoku. Al Jazz Club si esibiscono i Plastic Fingers.

Pier Luigi Fuggetta

“Sta cosa del jazz” tutti i venerdì al Circolino

Dopo il successo di Flashback Habitat torna la rassegna musicale  in corso Giovanni Lanza 75

 

Dopo il successo di Flashback Art Fair, gli spazi di corso Giovanni Lanza 75 non restano inanimati e l’avventura di Flashback Habitat prosegue con la sua programmazione. Dal giovedì alla domenica si potranno vedere le mostre allestite e partecipare agli incontri culturali organizzati a Il Circolino, lo spazio ricreativo di Flashback.

Tutti i venerdì alle ore 21 torna la rassegna “Sta cosa del jazz”.

Dopo l’inaugurazione venerdì 8 novembre con gli Only Pleasure, venerdì 15 novembre sarà la volta del gipsy jazz e delle sonorità manouche dei 20 strings con Alberto Palazzi e Mauri Mazzeo alle chitarre, Andrea Garombo al contrabbasso e Roberto Cannillo alla fisarmonica

Nuovi orari Flashback Habitat

Parco il Circolino

Giov. 18.00-00.00

Ven, sab, dom: 11.00, 00.00

Analogo orario per le mostre.

 

Mara Martellotta

“Guarda che storia!”. Dalla pagina scritta alla pellicola cinematografica

Sono sette i romanzi selezionati come possibili candidati a una loro trasposizione cinematografica o televisiva

Il progetto, ormai ben noto, si intitola “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”. E’ alla sua IV edizione e porta la firma, come sempre, di “Film Commission Torino e Piemonte” e del “Salone Internazionale del Libro di Torino”. Obiettivo, quello di individuare romanzi adatti a diventare “lungometraggi” o “serie tv”, permettendo alle case editrici di presentare il proprio libro a registi, sceneggiatori, produttori e decision makers del settore.

Le cifre raccontano in concreto il successo ottenuto in questi quattro anni dal progetto, che ha visto la partecipazione di ben 153 editori e la proposta di 339 titoli, dimostrandosi un’interessante vetrina per i produttori cinematografici alla ricerca di narrazioni accattivanti ed originali. Dopo la buona partenza del progetto nel 2021 e i successi del 2022 e 2023, la quarta edizione prosegue sulla strada dei significativi riscontri, con 65 titoli proposti, giunti da 40 case editrici attraverso la “call for application” conclusasi il 15 settembre di quest’anno e rivolta a romanzi e graphic novel pubblicati tra il 2022 e il 2024. L’iniziativa conferma così la sua “mission”“quella di facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva”.

E veniamo ai “magnifici sette”. Tra romanzi e raccolte di racconti, gialli e noir, fantasy e volumi di formazione e libri per bambine e bambini, sono sette, infatti, i titoli selezionati (in base a quanto richiesto nel bando, ovvero storie ambientate in Piemonte o in altri luoghi potenzialmente in grado di prevedere la realizzazione cinematografica e audiovisiva in Piemonte) che più hanno suscitato l’interesse per una trasposizione per il piccolo o il grande schermo. Eccoli, in ordine alfabetico per editore: “Crimini in Canavese. Le indagini del viceprefetto Veyrat” di Ilario Blanchietto, Atene del Canavese (Torino), 2023; “Io non uccido” di Manuel Negro, Fazi (Roma), 2024; “I Buonanima” di Ernesto Chiabotto, Neos (Torino), 2024; “Le storie di Selot” (4 volumi) di Perla Giannotti, Parallelo 45 (Piacenza), 2022-2023; “Fuga nella neve” di Sofia Gallo, Salani (Milano), 2024; “Rosso Super-Marta. 14 anni, in 14 mesi” di Marta Costamagna, Atene del Canavese (Torino), 2023; “L’ultimo pinguino delle Langhe” di Orso Tosco, Rizzoli (Milano), 2024.

Palpabile la soddisfazione da parte di Paolo Manera, direttore di “Film Commission Torino Piemonte”, e di Marco Pautasso, segretario generale del “Salone Internazionale del Libro di Torino”. Dice il primo: “‘Guarda Che Storia!’ continua a rappresentare un punto di forza per la nostra ‘Fondazione’ ed è diventato uno dei momenti più attesi dei ‘Production Days’ all’interno di ‘Torino Film Industry’, con la presentazione di storie innovative e rappresentative che vengono selezionate da esperti ‘story editor’ e sono capaci di esprimere la vivacità dell’editoria moderna e, soprattutto, la sua naturale affinità con il mondo dell’audiovisivo”. E a lui fa eco Marco Pautasso“L’evento, che si collega al progetto ‘Book to Screen’, si conferma iniziativa straordinariamente efficace per promuovere l’incontro tra il mondo editoriale e l’industria audiovisiva, sempre più alla ricerca di storie originali da trasporre per il piccolo e grande schermo, e ribadisce il grande impegno del ‘Salone del libro’ in questo settore”.

sette titoli finalisti per l’edizione 2024 di “Guarda che storia!” sono stati selezionati da un Comitato di “super esperti” composto da: Gino Ventriglia (sceneggiatore e story editor), Graziella Bildesheim (produttrice) e Giacomo Durzi (sceneggiatore). Ora, i “Sette” saranno presentati a una platea di addetti ai lavori, ma anche al pubblico, in una “pitching session” organizzata nell’ambito di “TFI Torino Film Industry – Production Days”, in programma sabato 23 novembrealle 14, al “Circolo dei Lettori” di via Bogino 9, a Torino. A introdurre la loro presentazione saranno gli stessi Paolo Manera e Marco Pautasso.

L’evento è riservato agli accreditati a “TFI – Production Days”, ma il pubblico interessato potrà scrivere a segreteria@salonelibro.it per richiedere di partecipare, lasciando la propria mail e il proprio numero di cellulare. La prenotazione è obbligatoria con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Anche quest’anno, infine, tutti i titoli partecipanti entreranno a far parte del “Book Database”, sezione visitabile sul sito di “Film Commission Torino Piemonte”, volta a presentare i progetti finalisti di ogni edizione unitamente a tutti i romanzi che hanno inviato la propria candidatura. Un archivio di storie, idee e personaggi da trasformare in “lungometraggi” o “serie TV” consultabile da chiunque, a disposizione del pubblico e degli addetti ai lavori, vetrina per editori e autori, aperta sul mondo della produzione cinematografica e televisiva.

Per ulteriori info: www.fctp.it o www.torinofilmindustry.it o www.salonelibro.it

g.m.

Nelle foto:

–       Paolo Manera

–       Marco Pautasso

A teatro le vicende degli operai di Stellantis: “Il turno di notte”

Al teatro Erba in scena la vicenda degli operai Stellantis tra attualità e commedia nello spettacolo scritto e diretto da Gianpiero Francese

Sabato 9 e domenica 10 novembre le vicende degli operai di Stellantis andranno in scena tra attualità e commedia nello spettacolo “Il turno di notte”, scritto e diretto da Gianpiero Francese, con in scena al teatro Erba la compagnia Operaprima con un cast affiatato formato da sette attori.

“Si ride, ci si arrabbia, ci si commuove”. Sono sette gli interpreti in scena con la tuta verde del lavoro. Alle loro spalle un’impalcatura di ferro, praticabile, che ricorda lo spazio di una fabbrica. Commedia dolce amara, “Il turno di notte” è scritto e diretto da un regista lucano che ha deciso di portare in scena una storia che, chi vive a Melfi, conosce molto bene. La trama si ispira alla vicenda degli operai della Stellantis, e per la drammaturgia, Francese, ha preso spunto dai racconti dei protagonisti. Un episodio fatale rinchiude alcune persone in uno spogliatoio dove inizia un duro confronto tra sei operai prima e un dirigente francese dopo. Uno spettacolo originale e appassionante in cui l’intenso coinvolgimento emotivo sconfina in momenti di intelligente ilarità. Al centro, il difficile momento che la classe operaia, quella metalmeccanica in particolare, vive in Italia. Un efficace equilibrio tra l’approccio realistico e la dimensione popolo, e la distorsione grottesca delle figure in campo, rende “Il turno di notte” uno spettacolo che fa ridere e pensare, una riflessione profonda e acuta sul futuro della classe operaia e la sua crisi identitaria, un lavoro inedito scritto dall’autore per la storica compagnia Operaprima. Una commedia molto divertente che entra e esce dalle tematiche più serie.

“Lo spettacolo è sinusoidale: si ride molto ma ci si emoziona anche, si pensa e ci si arrabbia. D’altronde, con attori come Beppe Centola e Dino Paradiso il divertimento è assicurato, ma senza mai sfociare nella superficialità. Ecco, parlerei di leggerezza, che non è mai superficialità”.

Informazioni e prevendite direttamente al sito www.torinospettacoli.it.

Info 6615447

 

Mara Martellotta

“Interferenze” nello storico Teatro di Barriera

Al via a Torino la stagione teatrale allo “Spazio Kairòs”, nell’ex fabbrica tra “Aurora” e “Barriera di Milano”

Dal 9 novembre

In scena il Collettivo napoletano di “Generazione Disagio”, con il trio Luca Mammoli, Enrico Pittaluga e Graziano Siressi, impegnati nella commedia “Art” scritta dalla drammaturga francese (e tradotta in circa trenta lingue) Yasmina Reza. Si apre, sabato 9 novembre, con questa pièce “crudele e divertente sull’amicizia”, la nuova stagione teatrale, dal titolo “Interferenze”, organizzata dalla Compagnia torinese “Onda Larsen” (con il contributo di “Fondazione CRT”, “Compagnia di San Paolo” e “Regione Piemonte”)  allo “Spazio Kairòs”, ex fabbrica convertita in teatro, situata in via Mottalciata 7, tra “Barriera di Milano” ed “Aurora”. “Interferenze”, perché questo titolo?  “Abbiamo chiamato così la nostra stagione – spiega Riccardo De Leo, vicepresidente di ‘Onda Larsen’ – perché vogliamo distinguerci come qualcosa di positivo che va a interferire, appunto, nella routine quotidiana delle persone. L’interferenza è vista come un cambiamento positivo che spezza i meccanismi di tutti i giorni, una bellezza inaspettata che coinvolge tutti, dai bambini agli adulti. Ma l’interferenza è intesa anche come sovrapposizione, perché noi entriamo nelle vite delle persone grazie al teatro e, senza accorgercene, creiamo bellezza, tutti insieme. Questa è una stagione diversa dalle altre con proposte inaspettate.

La rassegna di quest’anno, infatti, proporrà, fino a sabato 10 maggio, ben 15 titoli di qualità, mescolando monologhi e commedie, testi sull’attualità e spettacoli musicali. Una  stagione che è frutto di una ricerca di spettacoli provenienti da tante regioni italiane con particolare attenzione, laddove possibile, a ospitare “Compagnie” che promuovano spettacoli innovativi, con linguaggi attuali e alte capacità di intrattenimento. Genova,Parma, Cagliari, Modena, Livorno, Roma, Trento eBrescia: queste sono le città da cui arriva il settanta per cento delle “Compagnie” coinvolte, attraverso una scelta fatta mediante lunghe selezioni e in prima persona, cercando spettacoli in linea con l’idea di “Interferenza” di “Onda Larsen”.

Due le anteprime nazionali, “Tekken drama”per adulti e “Animal perfezione?” per i bambini. “Abbiamo poi riproposto – spiega Lia Tomatis di ‘Onda Larsen’ – un ‘format’ molto inclusivo della scorsa stagione che è unospettacolo ‘al buio’ dove viene presentato un grande classico del teatro per una capienza ridotta di spettatori che possono assistere bendati alla ‘performance’. La sensibilizzazione su un tema così delicato è un argomento che ci sta molto a cuore ma che esalta soprattutto un grande classico diShakespeare attraverso una compagnia giovane, ‘under 35’. In questo caso parliamo davvero di innovazione e tradizione. L’interferenza sta in ciò che non si vede. Naturalmente, nel ricco programma in agenda, non mancherà “Onda Larsen” con le sue produzioni “Resti Umani”, “Io, me e Lupin” e “Il sogno di Bottom”.

Ultimo aspetto: i “Generi”. “Ospitiamo – continua Tomatis – dal drammatico alla commedia, passando per la ‘stand up comedy’ e chiudendo con i ‘Moderni’, il concerto di una ‘band’ rinomata del torinese composta da artisti che hanno avuto anche un piccolo successo nazionale grazie ad ‘X Factor’”. Insomma “abbiamo cercato di spaziare su tutto per non avere etichette precise ma solo dare la certezza che a ‘Spazio Kairòs’ il tempo sarà sempre ben speso perché come dice il nome, Kairòs, la nostra è la casa del tempo di qualità.

Per info sul programma dettagliato: tel. 351/4607575 o biglietteria@ondalarsen.org

g.m.

Nelle foto: Generazione Disagio in “Art”; Immagine guida della Rassegna; Onda Larsen in “Il sogno di Bottom”

“Il risveglio” di Pippo Delbono, tra malinconia e suggestioni e ricordi

Sino a domenica 10, all’Astra

 

La malinconia. Qualcuno ci costruisce attorno una vita o tanti momenti o una parte di essa, “è uno di quei giorni che ti prende la malinconia” prende a cantare l’Ornella, già molto prima dei novanta, quelli con l’aspirazione sempiterna del bicchierino di whiskey serale e della cannetta, là sullo schermo, sul palcoscenico dell’Astra, alle spalle del protagonista. Il teatro come un viaggio, come la summa delle emozioni e del periodo buio che si è trascorso, dei dolori che per due anni ti hanno completamente chiuso in casa, i segni evidenti di un logoramento, la depressione feroce e le manciate di antidepressivi, la morte di Bobò che avevi tirato fuori dal manicomio di Aversa e che da anni lavorava con te, lui capace di buttare all’aria soltanto mugolii sconnessi e di ballare ma anche di riempire la scena, per te padre e fratello e maestro, la scomparsa di Bobò come un dolore fortissimo, per cui per cinque lunghi anni “non ho più potuto sentire la sua voce, non ho più potuto vedere una sua immagine”; e il ragazzo afgano e un innamoramento finito e la scomparsa della grande Pina Bausch che a lui e a Bobò era tanto affezionata.

Poi i ricordi e la solitudine si ampliano, “sette anni chiuso in un frigidaire” e la strada che s’incammina verso la vecchiaia, disseminata di Covid e di guerre alle porte di casa che quasi non interessano più perché c’è “la mia guerra” che mi assorbe e mi sconvolge.

Pippo Delbono, seduto al centro del palcoscenico vuoto, una landa beckettiana quasi, è il punto di contatto con il suo “Risveglio” tra il Festival delle Colline e la stagione del TPE – Fondazione Teatro Piemonte Europa. Per alcuni tratti, alle sue spalle, struggente sempre, il violoncello di Giovanni Ricciardi. Parla, racconta, rivive momenti, anche storie antiche come una fuga in moto nei Settanta per andare a sentire il concerto dei Who in Svizzera portandosi dietro un tomo “alto cosi” per preparare diritto privato a Legge, mentre la voce di Roger Daltrey – ricordate il Tommy di Ken Russell? – intona “See me Feel me” e lui, oggi, segue con i movimenti spezzati del corpo, muovendosi, ballando. “La vecchiaia” si potrebbe intitolare lo spettacolo, ma con un gran guizzo felice è diventato “Il risveglio”, legato invisibilmente al precedente “Amore” dove nel finale l’uomo andava a sdraiarsi sotto un albero secco che improvvisamente s’era ricoperto di fiori. Un dormire, quel dormire, che anticipava la chiusura, il quasi annientamento all’interno di un luogo fisico. Quella fuga, dentro gli anni Settanta, dove si facevano le rivoluzioni, liberi e innovativi, dice Delbono, dove si costruivano credo, “mi ricordo una volta”, mentre ora “sono solo canzonette”, inutili, eguali, piatte.

C’è il tempo che passa, c’è la malattia, c’è la vecchiaia che corre intorno e che tutti coinvolge, c’è l’io e la collettività, c’è la paura sempre più forte (“ho paura della vita, dell’amore, di restare senza amore, la paura di restare solo”) che si può combattere con un solo grido, “voglio gente! I want People!”. Perché la morte ha preso a circondarci, i compagni di scena – Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo e Grazia Spinella – portano in scena sacchi e rovesciano sabbia e ne fanno mucchi che prolungheranno ombre scure e che accoglieranno croci. “Quando passerà il tempo di soffrire?” si chiede Delbono, laddove con più convinzione Eduardo diceva che la “nuttata” – ma a un certo punto anche lui ci buttò dietro un punto interrogativo, a ripensarci – doveva prima o poi passare. “Voglio la pace”, ripete, mentre si ascolta ancora il crepitìo delle armi: e quella pace non può che passare attraverso l’abbraccio dei suoi attori, dei suoi compagni di lavoro, di quella che è la sua famiglia. Forse soltanto così il viaggio intrapreso potrà continuare. Perché in fondo la vita è “en rose” e ci si può mettere ancora una volta ad accennare passi di danza. Come sta facendo Bobò, ormai (da) lontano, sullo schermo. “È passato il tempo di soffrire, ora aspetto il tempo di rinascere senza più paura, come un’aquila che sta a lungo nel nido e poi spicca il volo”.

Uno spettacolo coinvolgente, un prima persona che può espandersi attimo dopo attimo anche all’intero pubblico, una poesia alta fatta delle cose normali dell’esistenza, l’umanità e il dolore e la gioia, il risveglio che accomuna dopo un sonno troppo lungo. “Il risveglio” è struggente, è bello anche nei suoi gesti scomposti, imperfetti, è intriso di ricordi e di suggestioni, di lampi che potrebbero portare in mille altre direzioni, sciogliersi e ricomporsi, senza mai perdersi di forza. E di bellezza. Da vedere.

In occasione dello spettacolo, il Cinema Massimo organizza un ciclo dei film di Pippo Delbono: “Guerra” (8 novembre ore 21), “Grido” (9, ore 21), “Amore carne” e “Vangelo” (domenica 10 ore 18,45 e ore 20,30, con introduzione in sala dell’autore).

Elio Rabbione

Il codice del volo. Uno spettacolo su Leonardo

Dal mondo fantasioso di “Peter Pan” alle musiche del “Lago dei cigni” al talento di Amy Winehouse

Sui palcoscenici di Alfieri e Gioiello

 

Grande ritorno – all’Alfieri dal 7 al 10 novembre – di uno dei musical più amati dal pubblico: “Peter Pan – Il Musical” è pronto ad accompagnare nuovamente i suoi spettatori in un entusiasmante viaggio verso l’isola-che-non-c’è. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie, con la regia di Maurizio Colombi e una colonna sonora d’eccellenza firmata da Edoardo Bennato, lo spettacolo vede soprattutto il ritorno in scena del Capitan Uncino originale, ovvero Claudio Castrogiovanni, talentuoso attore che già nel 2006 aveva affascinato il pubblico per la sua interpretazione ironica e trascinante. Al suo fianco, a dare viso e voce al bambino che non voleva crescere sarà il giovane performer Luca Nencetti, Martha Rossi tornerà in scena nel ruolo della dolce Wendy, Renato Converso quale goffo e simpatico Spugna, Raffaella Alterio e Laura Fiorini nei panni dei fratelli del protagonista. Attorno a loro, nove strepitosi attori/cantanti/ ballerini che animano il mondo fatato di Peter Pan.

Cuore pulsante dello spettacolo la colonna sonora, uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan, con alcune tra le più famose canzoni di Edoardo Bennato tratte dall’album del 1980 “Sono solo canzonette” affiancate tra le altre da “Il rock di Capitano Uncino”, “La fata” e “Viva la mamma”, sino alla celeberrima “L’isola che non c’è” e ad uno splendido inedito che è “Che paura che fa Capitan Uncino”. Fantasia e divertimento, colori e canzoni per uno spettacolo che è pronto a far rivivere la magia dell’infanzia e il mondo dell’avventura senza tempo anche con i tanti effetti speciali come il volo del protagonista, l’utilizzo di tecnologie laser per il personaggio di Trilly, le imponenti scenografie che trasporteranno magicamente gli attori dalla cameretta di Wendy al rifugio dei Bambini Sperduti. Repliche giovedì 7 e venerdì 8 ore 20,45, sabato 9 ore 15,30 e 20,45, domenica 10 ore 15,30.

Ancora all’Alfieri, in prima nazionale, dal 14 al 17 novembre, una eccezionale produzione Fabrizio Di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company con la regia e le coreografie di Luciano Cannito, musiche di Pëtr Čaikovskij da Marius Petipa. “Il lago dei cigni” è il titolo di balletto più rappresentato al mondo, una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male, su una delle partiture musicali più belle mai scritte. Una versione dove per la prima volta nella storia del balletto classico l’Intelligenza Artificiale sarà utilizzata per ricreare il mondo immaginifico del Principe Sigfrid e della sua amata Odette, dando modo allo spettatore di scoprire come si siano potute elaborare le informazioni universalmente condivise per riprodurre il castello, il bosco e il lago più famosi della danza classica di ogni tempo. L’edizione del “Lago” che debutterà all’Alfieri si avvale della partecipazione di artisti ospiti internazionali del Berlin Staatsballet. Orari: giovedì e venerdì ore 20,45, sabato ore 19,30 e domenica ore 15,30.

Sul palcoscenico del Gioiello, drammaturgia di Tato Russo, scene e regia di Livio Galassi, titolo “Un letto per due” ovvero a elencare “la storia di un matrimonio, tra gioie e dolori, speranze e rimpianti” (sabato 9 ore 19,30 e domenica 10 ore 16). Interpreti Riccardo Polizzy Carbonelli e Marina Lorenzi, già coppia consolidata nella vita reale, lui acclamato ‘cattivo’ di “Un posto al sole”, mettono in scena la storia di Riccardo e Marina, il cui matrimonio dopo 35 anni è forse alla fine, tra difficoltà e tribolazioni, speranze e delusioni, gioie e ripensamenti, contraddizioni ed emozioni. Lui è un marito dolce e disincantato infedele seppur ancora innamorato di lei, lei una moglie premurosa e disattenta, feroce e disperata allo stesso tempo. Unica ambientazione la loro camera da letto, un grande letto centrale a scandire in movimenti rotatori da un quadro scenico all’altro la vita serena e imprevista di Marina e Riccardo, ogni atto pensato e rivisto attraverso i vari momenti di una vita a due, dal fidanzamento felice alla nascita del primo figlio, il successo di lui come scrittore alla sua relazione extraconiugale, dal matrimonio della figlia al dolore per la salute del figlio maschio.

Con la regia di Daniele Salvo, Melania Giglio compone e interpreta “L’amore è un gioco a perdere” ovvero le tappe umane e musicali più significative di Amy Winehouse, incredibile voce e talento straordinario. Talento fragile, votato all’autodistruzione. “Amy odiava essere famosa. Non accettava la fama, che era come una prigione. Cercava di sottrarsi a tutto quello che la fama comportava. Desiderava trovare un modo di fuggire. Nella vita conta solo essere felici e l’amore. Più di ogni altra cosa voleva una famiglia, essere moglie e desiderare dei figli. Tutto quello che desiderava era la normalità”, sottolinea l’attrice. Lo spettacolo, che vede anche l’apporto di Marco Imparato e Lorenzo Patella (autori degli arrangiamenti musicali), andrà in scena al Gioiello mercoledì 13 novembre alle 21.

Stesso luogo, sabato 16 novembre (ore 19,30) e domenica 17 (ore 16), “La felicità” scritto da Eric Assous, con Gianfelice Imparato (che ne cura anche la regia) e Alessandra D’Ambrosi. La storia di Luisa e Alessandro, non più giovani, dopo il loro primo incontro hanno passato la notte insieme. Al risveglio si trovano ad affrontare le tipiche insicurezze di chi non sa se la loro prima colazione sia l’inizio di un rituale che condivideranno nel tempo o l’epilogo di un incontro casuale. L’amore dopo gli “anta”, in un susseguirsi di bugie, colpi di scena e situazioni paradossali, descritto e assaporato in una pièce estremamente divertente.

Nelle immagini: un momento di “Peter Pan” (foto di Chiara Lucarelli), “Un letto per due” eMelania Giglio e Marco Imparato nel ritratto di Amy Winehouse.

Cappuccetto Rosso, spettacolo dei “burattini giocattolo” a Casa Gianduja

La celebre fiaba raccontata e interpretata da Marco Grilli e dai suoi “burattini giocattolo” sabato 9 e domenica 10 novembre a CASA GIANDUJA

Cappuccetto Rosso, vieni, vieni qua se ti vede il lupo ti mangerà! “Io non ho paura perché devo andare dalla mia nonnina che mi aspetta già”
Giunta alla casetta, la nonna non c’era, c’era un grosso lupo nero… Arriva un cacciatore, con un gran fucile spara su nel cielo e fa bum, bum, bum! Evviva Cappuccetto, evviva Cappuccetto che dal lupo nero non si fa mangiar!
Spettacolo COMICO per TUTTO IL PUBBLICO.

BIGLIETTI: INTERO € 12.00 / RIDOTTO € 8.00 ( BAMBINI 3-13 ANNI – PENSIONATI – MILITARI )
FORMULA FAMILY: 2 ADULTI + 1 BAMBINO = € 28.00 / 4 PERSONE = € 32.00
PREZZI RIDOTTI PER CRAL E ENTI CONVENZIONATI

Prenotazione consigliata   
prenotazioni@casagianduja.it
www.marionettegrilli.it 

TELEFONO: 011.2453145 / 3387561498