Valerio Binasco e i giovani attori della Scuola del Teatro Stabile di Torino reinterpretano il capolavoro di Luigi Pirandello
Debutta in prima nazionale al Teatro Carignano, martedì 18 aprile, uno dei massimi capolavori di Luigi Pirandello, “Sei personaggi in cerca d’autore”, per la regia di Valerio Binasco, che ne è anche interprete. Lo spettacolo è interpretato da Sara Bertelà, Valerio Binasco, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Jurij Ferrini e dagli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino. Le scene sono di Guido Fiorato, i costumi di Alessio Rosati e le luci di Alessandro Verazzi. Aiuto regista è Giulia Odetto, assistente alla regia e alla drammaturgia è Micol Jalla.
Questo testo drammaturgico ebbe un debutto molto travagliato al Teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921; l’iniziale accoglienza polemica di pubblico e critica lasciarono, però, il passo a un successo internazionale che è rimasto immutato. Valerio Binasco, dopo “Il piacere dell’onestà”, torna così ad affrontare uno dei capolavori di Luigi Pirandello che, meglio di ogni altro, ha saputo contrapporre le contraddizioni presenti tra la scena e il teatro. Binasco ritrova nella storia di questa famiglia spezzata tutti gli elementi che caratterizzano la propria poetica: i binomi arte-vita e umanità-maschere si fondono in un nucleo di interrogative riflessioni sul valore della rappresentazione dell’identità umana. Nelle sue regie più recenti, Binasco ha messo in luce la dissoluzione della famiglia e le implicazioni che questo fallimento riflette sulla struttura sociale, ponendo in relazione la tradizione nordica del Novecento (Strindberg, Fosse) con la drammaturgia del Premio Nobel siciliano.
“Il primo pensiero sul testo – spiega Valerio Binasco – è che questa pièce teatrale sia concepita per spiazzare e che continui a sorprendere lo spettatore. Se devo dire la verità, i sei personaggi suscitano in me una certa antipatia. Nonostante l’untuosa cortesia del padre, che fa da portavoce ufficiale della famiglia, è indubbio che questi personaggi soffrano di un grande senso di superiorità nei confronti degli attori e del pubblico, ma risulta necessario essere indulgenti con loro perché soffrono anche della loro vita, che è stata un inferno. Non si vede né fine né redenzione per loro, in quanto sono esseri letterari e, quindi, immortali.”
“Personalmente – aggiunge il regista – il plot principale, quello della crisi di una compagnia, è fondamentale. Questa crisi siincarna nel personaggio del regista/direttore, che ha la funzione di medium. La compagnia dei giovani attori percepisce di vivere in un’epoca di crisi del teatro. Questi attori non sono per noi figure incapaci che, in Pirandello, emergono quali attori e attrici annoiati e in ritardo, stupidi, fatui, senza interesse per ciò che fanno. La nostra compagnia è formata dai ragazzi e ragazze della Scuola per attori del Teatro Stabile che, con il loro entusiasmo, risultano attenti e sensibili. Queste loro qualità fanno percepire alregista/direttore il disagio della sua inadeguatezza. Egli vive in prospettiva contemporanea l’insensatezza del fare teatro oggi. Si chiede se sia solo per salvarsi la vita che debba comunque fare qualcosa e si domanda il motivo per il quale il teatro sia più capace di soddisfarli. “
Il regista/direttore sta cercando il significato del suo mestiere ed è ovvio che lo vada a ricercare nelle opere più intrise di tradizione. Da una prospettiva contemporanea, Pirandello ci appare un classico della modernità nell’ambito dei testi dell’arte moderna.
Personaggi e interpreti
Padre: Valerio Binasco
Madre: Sara Bertelà
Figliastra: Giordana Faggiano
Figlio: Giovanni Drago
La compagnia: capocomico Jurij Ferrini e le allieve e gli allievi della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino
Gli artisti del Teatro Stabile di Torino incontreranno i cittadini negli spazi di comunità della città.
Venerdì 21 aprile alle ore 17, in via Panetti 1, presso la Casa del Parco, si terrà un incontro con Valerio Binasco sui Sei personaggi in cerca d’autore, a ingresso libero.
Mercoledì 19 aprile, alle 17.30, Valerio Binasco e gli attori della compagnia, presso la caffetteria Lavazza, all’interno del Teatro Carignano, dialogheranno con Matteo Tamborrino dell’Università di Torino.
Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria.
MARA MARTELLOTTA








Chiamiamole “gallerie d’appartamento” o meglio, data l’origine anglofona, “apartment gallery”. Ovvero alloggi privati prestati e aperti gratuitamente al pubblico per ospitarvi mostre e interventi artistici fra i più svariati. Si tratta di una pratica che, negli ultimi anni, ha sempre più preso piede in grandi metropoli occidentali come New York, Los Angeles, Londra e Berlino e su cui Torino intende allinearsi con l’edizione zero di “Àprile. Festival delle case per l’arte” – con un bell’accento sulla “A” di “Àprile” per un gioco di ironica confusione con il nome del mese e per sottolineare invece il concetto di case a “porte aperte” – che si terrà in città sabato 15 e domenica 16 aprile prossimi, dalle ore 16 alle 21. In concreto: sette appartamenti privati, per il prossimo week end, si apriranno al pubblico offrendo la visita a mostre d’arte lì installate, ma non solo. Accanto a sculture, installazioni, dipinti e fotografie ogni casa presenterà anche eventi performativi site-specific: microteatro, talk, concerti, performance. L’appartamento diventa insomma un luogo per la cultura. “Dal salotto alla toilette – dicono gli organizzatori, artisti e appassionati d’arte aggregati in una sorta di informale associazione – si offre al pubblico un’esperienza culturale alternativa , dove l’artista (performer, pittore o musicista) è lì ben presente”. Mischiato fra pubblico e proprietari di casa. In questa edizione zero, “Àprile” presenta, tra le altre, opere di Giuseppe Gallace, Giuliano Brancale in arte Gibrah, Contatto Meccano, Marco Gagliardi e Federica Moi; concerti di Ludovico Bellucci (classe 2004) al pianoforte, “The Jay Happy” del collettivo internazionale “Donezk”, “Chinò e il mare”, dei “Saturno contro” da Bologna e una jam session con “La locanda alla fine del mondo”; per finire con le perfomance di Manueila, Cristian Rodriguez, Matolivetti, “Aire Duo” con Cristina Da Ponte. Arricchisce il programma una prima torinese: “Happy life, estratti di vite a caso”, interessante pièce della compagnia “MALES”.