SPETTACOLI- Pagina 183

Il corso di voci bianche del Teatro Regio: al via una nuova scuola di canto

Una Scuola di canto corale per bambini è il nuovo impegno del Teatro Regio, un’occasione per avvicinarsi al canto, per perfezionarsi, per iniziare una importante esperienza formativa, per entrare a far parte della “famiglia Teatro Regio”.

«Cantare in coro è un gioco bellissimo da trattare con enorme serietà – afferma il commissario Rosanna Purchia – per questo motivo, insieme al Direttore artistico Sebastian F. Schwarz, ho deciso di ampliare l’offerta formativa che il Regio porta avanti da anni, e dare il via a una vera e propria Scuola di canto corale con un’attività continuativa che inizierà a marzo con una lezione di circa un’ora alla settimana, ovviamente a distanza e che, non appena l’emergenza sanitaria cesserà, proseguirà con due lezioni in presenza alla settimana. Sono, quindi, molto felice di poter dare una risposta concreta alle lettere che ci hanno scritto i genitori dei ragazzi chiedendoci di non interrompere il loro percorso formativo e umano, ragazzi già molto penalizzati dalla solitudine imposta dalla didattica a distanza».
Il Maestro Claudio Fenoglio, instancabile e appassionato Direttore e ‘allenatore’ della squadra di giovani cantori, ha ideato un programma articolato che abbraccia diversi gradi di complessità: dall’avvicinamento al canto, alla lettura della musica, alla disciplina corale. Al termine del corso, i partecipanti saranno valutati dal Direttore del Coro al fine di proseguire il percorso di formazione artistica, che potrà portare all’ammissione nel prestigioso Coro di voci bianche del Teatro Regio, protagonista di molti concerti e di importanti produzioni operistiche.
Per capire meglio quanto sia importante per un bambino far parte di un Coro riportiamo alcune frasi tratte dalla corrispondenza con i genitori: «Non esiste prezzo per quello che abbiamo ricevuto: abbiamo visto i nostri figli crescere e cambiare in meglio, affrontare ore e ore di studio e prove contemporaneamente agli impegni scolastici ma sempre con grande gioia, entusiasmo e serenità. Hanno avuto e trovato, oltre alla grande magica famiglia del teatro, un grande Maestro, capace di coltivare in loro la passione, la ricerca, l’entusiasmo, la raffinatezza, la bellezza».
Iscriversi è facile: è sufficiente avere tra i 7 e i 12 anni, e compilare i moduli presenti on line su www.teatroregio.torino.it/selezione-personale#vocibianche. La domanda di ammissione dovrà pervenire entro il 6 febbraio 2021.
Il Teatro Regio inoltre, con il supporto di Donors, vuole istituire un fondo per erogare borse di studio per favorire la più alta partecipazione possibile, quindi, se ritenete importante questo progetto per una crescita umana e artistica dei ragazzi, potete contribuire al fondo usufruendo inoltre delle detrazioni previste dall’Art bonus www.teatroregio.torino.it/il-regio-te/art-bonus.
Cantare in un Coro, a detta di tutti coloro i quali lo hanno fatto, è una delle esperienze più belle che si possano vivere, come dice anche Anna Netrebko, stella indiscussa dei palcoscenici del mondo e testimonial di diverse organizzazioni umanitarie rivolte all’infanzia, tra cui la Russian Children’s Welfare Society, di cui è direttrice onoraria, e che in una intervista ha dichiarato: «La felicità dei giovani è molto importante per me. Vorrei creare un festival per i giovani: sarebbe gioioso e spettacolare, e migliorerebbe le loro vite».

Nasce il coordinamento delle compagnie teatrali contro gli effetti della crisi economica

C.AR.PE. COORDINAMENTO DELLE ARTI PERFORMATIVE DI TORINO  26 fra associazioni e compagnie teatrali della Città si sono riunite per far fronte insieme agli effetti dell’emergenza sanitaria e instaurare un dialogo collettivo con le Istituzioni. Grazie al protocollo di intesa è stato creato un fondo che ha già aiutato le realtà più in difficoltà. Da Carpetorino.org, piattaforma che mappa chi promuove le arti performative a Torino, parte la proposta agli artisti torinesi di unirsi al coordinamento

 A seguito dei mesi di fermo dovuti all’emergenza Covid-19 e allo scenario di crisi che si è delineato per il settore dello spettacolo, 26 realtà teatrali e artistiche di Torino si sono unite dando vita a C.AR.PE. Coordinamento delle Arti Performative, un organismo informale nato per creare una rete sinergica che raggruppa circa 200 persone che lavorano sul territorio e instaurare un dialogo costruttivo ed efficace con le Istituzioni.

La genesi del movimento è iniziata a maggio 2020 quando molte compagnie, associazioni ed enti del terzo settore con sede nella Città di Torino – che da anni svolgono attività nell’ambito delle arti performative – si sono trovate in condizioni di forte incertezza progettuale ed economica. Il coordinamento ha infatti calcolato che, da febbraio 2020 a gennaio 2021, fra i contributi degli enti privati e pubblici e gli incassi mancati, i membri di C.AR.PE. hanno subito una perdita complessiva di oltre 600.000 euro di entrate.
Da questo scenario di crisi, che ha evidenziato la fragilità del settore dello spettacolo dal vivo, e con l’occasione e il pretesto del confronto sul Bando TAP – Torino Arti Performative 2020, promosso dalla Città a sostegno delle performing arts, per la prima volta le associazioni coinvolte hanno avviato un dialogo interno che è culminato con la nascita di un coordinamento e la condivisione di un protocollo di intesa per raggiungere alcuni obiettivi sul breve termine:

– la creazione di un fondo comune da destinare ad azioni di mutuo sostegno: il fondo – finanziato attraverso un’auto-tassazione da parte dei beneficiari del TAP 2020 del 10% sul contributo ricevuto, che ha fornito una base iniziale di €7000 – mira a instaurare un rapporto solidale fra i membri, tanto che una parte di esso è già stata destinata al sostegno solidale ed emergenziale delle altre realtà del coordinamento i cui progetti non sono stati ammessi al contributo;

– l’organizzazione di momenti per la formazione interna e di iniziative pubbliche, finanziati attraverso parte del fondo. La realizzazione quindi sia di incontri rivolti alle associazioni stesse, per promuoverne la crescita artistica e lo sviluppo di competenze, sia l’organizzazione di incontri/tavoli di lavoro aperti a cittadini, Istituzioni e Università, sul tema del sistema culturale torinese, delle sue criticità e delle sue potenzialità;

– l’avvio di un dialogo costante e continuativo con le Istituzioni per informare le stesse sullo stato di salute del settore, così da rendere l’Amministrazione pienamente consapevole delle difficoltà, non solo economiche, del mondo teatrale cittadino. Obiettivo del dialogo è inoltre quello di portare l’attenzione sulla pluralità, l’eterogeneità e la complessità del tessuto culturale: una delle cifre peculiari dell’ambiente artistico torinese è infatti la diffusa presenza di soggetti attivi fuori dai contesti più istituzionali, il cui operato tuttavia ha una forte incidenza culturale e sociale sulla programmazione cittadina.

Dall’esigenza di mappare e monitorare le risorse della Città attive nello spettacolo dal vivo, il Coordinamento ha realizzato la piattaforma web Carpetorino.org, uno strumento per facilitare l’individuazione dei soggetti artistici attivi sul territorio, che restituisca l’eterogeneità del tessuto culturale torinese e che agevoli, all’interno del coordinamento stesso, la creazione di link e collaborazioni fra i membri di C.AR.PE.

Con l’obiettivo di allargare e rafforzare il movimento stesso, il coordinamento invita alla libera partecipazione tutte le realtà del territorio operanti professionalmente nell’ambito delle arti performative. Con la consapevolezza del ruolo di aggregatore sociale e del ruolo civile che il comparto ricopre all’interno della Città, e con la convinzione che solo attraverso l’unione delle competenze e l’apertura di un dialogo condiviso si possa arrivare a risultati concreti e al rafforzamento del settore, C.AR.PE invita chiunque sia interessato a partecipare alle attività, o anche alla sola mappatura, a visitare il sito e compilare il form presente a questo link: www.carpetorino.org/partecipa

C.AR.PE. è composto da soggetti molto diversi tra loro: spazi teatrali, compagnie di produzione, realtà che si occupano di formazione, di danza, di arti performative in genere, festival, presidi culturali di prossimità. Questa varietà è specchio di un sistema sfaccettato che spesso opera nell’ombra, senza che le Istituzioni abbiano una reale percezione della complessità che costituisce, complessità che è una ricchezza e come tale andrebbe valorizzata.

le Compagnie/Associazioni:
Accademia dei Folli
Anomalia Teatro
Asterlizze
Atelier Teatro Fisico
Baretti
Choros
Compagni di Viaggio
Contrasto Teatro
Crack24
Cuochilab / Play with Food festival
Didee – arti e comunicazione
Doppeltraum Teatro
Fools
Il Cerchio di Gesso / Cubo Teatro
Il Mulino di Amleto
Le Sillabe
LiberamenteUnico
Liberipensatori Paul Valéry
Il Menu della Poesia
Onda Larsen
Piccola Compagnia della Magnolia
Progetto Zoran
Quinta Tinta
Téhkné / Earthink festival
Terra D’Ombra
Wanderlust – Teatro affido

Audrey, icona di stile e angelo dei diseredati

20 gennaio 1993. Si spegneva a Tolochenaz, in Svizzera, Audrey Hepburn, icona di stile e di classe. Il suo mito ancora oggi continua a vivere e, a differenza di molte altre attrici, la Hepburn conserva intatto il suo fascino, influenzando le giovani generazioni che continuano a eleggerla a modello di bellezza.

Audrey Kathleen Ruston Hepburn disse un giorno al figlio Sean Ferrer “Se dovessi scrivere una biografia, la incomincerei così: Sono nata a Bruxelles, in Belgio, il 4 maggio 1929… e sono morta sei settimane dopo”. Per un attacco di pertosse, infatti, la piccola Audrey smise per qualche istante di respirare, situazione alla quale sua madre pose rimedio con una bella sculacciata e con qualche preghiera.

La Hepburn non riteneva la propria vita interessante. La sua infanzia fu scandita dall’abbandono del padre e dalla guerra. L’Olanda, dove viveva, subì, infatti, una delle occupazioni più lunghe: fu uno dei primi Paesi a essere invaso e uno degli ultimi a essere liberato. Come tanti altri bambini diede il proprio contributo alla Resistenza, trasportando messaggi segreti e come tanti altri bambini rimase profondamente colpita dalla deportazione di intere famiglie di ebrei. “Ho visto famiglie intere con bambini e neonati ammucchiati in vagoni bestiame, treni con grandi vagoni di legno e solo una piccola apertura sul tetto (…) Tutti gli incubi che mi hanno ossessionato successivamente erano legati a queste scene” confesserà Audrey anni dopo.
E poi ancora “La guerra mi ha lasciato in eredità una profonda consapevolezza delle sofferenze umane e spero che molti giovani non la debbano conoscere mai. Le cose che ho visto durante l’Occupazione mi hanno resa molto realista nei confronti della vita e da allora ho continuato a esserlo. Sono uscita dalla guerra riconoscente di essere in vita e cosciente che le relazioni umane sono la cosa più importante, molto più importante della ricchezza, del cibo, del lusso, della carriera o di qualunque altra cosa si possa citare”.

Dopo la Liberazione Audrey trascorse tre anni a Amsterdam continuando a dedicarsi ai suoi studi di danza e nel 1948 si trasferì a Londra. Fu qui che dovette abbandonare il sogno di diventare ballerina a causa della sua altezza (1 metro e 71) e della malnutrizione sofferta nel periodo della guerra e divenne attrice. Audrey iniziò così a dare vita a quei personaggi che sono diventati immortali: per Colette fu l’incarnazione della sua Gigi, per Billy Wilder Anna in “Vacanze Romane” e Sabrina, fu Holly Golightly in Colazione da Tiffany, interpretò “My Fair Lady”, “Cenerentola a Parigi”, “Sciarada” Dal 1967 in poi lavorò in maniera molto sporadica, aveva deciso di dedicarsi ai figli, alla famiglia. “A un certo punto della mia vita ho dovuto fare una scelta. Perdere alcuni fil o perdere i miei figli” dichiarò.


Ma la sua immagine era già entrata nella storia del cinema e dell’eleganza, sinonimo di grazia e di una bellezza nuova, diversa: occhi grandi, sopracciglia spesse, esile e eterea, eppure più vicina e raggiungibile delle altre.  La vita della Hepburn venne scandita da quelle che si possono definire due grandi avventure: entrambe affrontate con impegno, serietà, grande forza: la sua carriera cinematografica e il suo ruolo di Ambasciatrice dell’Unicef, iniziato nel 1988, una missione nella quale l’attrice concentrò tutte le proprie forze fisiche e morali.

La sua ultima missione sul campo fu in Somalia, la più dolorosa e la più importante: la Hepburn diede voce a chi era ignorato e costrinse la comunità internazionale a fare alcuni passi, anche se tardivi, nella direzione giusta per tentare di fermare il perpetrarsi di atrocità e di morti. Quando, al suo ritorno dalla Somalia, le fu chiesto quale pensasse fosse il ruolo della politica rispose così:

“La politica è una cosa molto difficile da capire per me, perché i suoi meccanismi sono così complessi. La politica, per definizione, dovrebbe essere per la gente, per il benessere di tutti. “Umanitario” significa “a favore degli esseri umani”. Idealmente la politica dovrebbe dare risposte alla sofferenza umana. Questo è il mio sogno. Ecco perché uso questo esempio che probabilmente resterà unico nella storia: sono gli aiuti umanitari a tenere a galla la Somalia. Penso che forse, col tempo, ci possa essere un’umanizzazione della politica. Sogno il giorno in cui saranno la stessa cosa. E questa è una delle ragioni per cui ho insistito per venire in Somalia, non perché io sia in grado di fare molto, ma perché i testimoni non sono mai abbastanza. Se ce ne potrà essere anche uno solo in più, e parlare per conto di quei bambini ne sarà valsa la pena”.

Il pensiero della sofferenza, di quello che Doestoevskij definì “il dolore dei bambini” la accompagnò fino alla morte, causata da un cancro allo stomaco. Le sue ultime parole furono dedicate a loro: “Non riesco a capire perché tutta questa sofferenza… per i bambini”.  La bambina abbandonata dal padre che aveva assistito a tutto il dolore della guerra continuava, nonostante tutto, a cercare risposte e forse rimedi a quello che continuerà a restare un interrogativo senza giustificazione: “Perché i bambini soffrono?”.
Fu il figlio Sean a scegliere Tolochenaz come luogo per il definitivo riposo di sua madre e così racconta: “Riattraversai il villaggio fino al Comune. Il Sindaco era un vecchio amico. Mi guardò e capì subito perché fossi lì. Tirò fuori un vecchio libro da uno scaffale e guardammo insieme la mappa del cimitero. Indicai il lotto 63 sulla piccola mappa. Mi disse che sarebbe costato 275 franchi svizzeri e che sarebbe rimasto nostro per i prossimi 500 anni. Gli chiesi: <<E quanto costerebbe averlo sempre?>>. Mi guardò di nuovo e disse: <<Sarebbero 350 franchi>>. Pensai tra me quanto fosse bello che in questo piccolo villaggio di ottocento anni, il prezzo dell’eternità fosse soltanto 75 franchi”.

Barbara Castellaro

“Riporta il cinema a Racconigi!”

Obiettivo 7mila Euro per la campagna di crowdfunding aperta a novembre da “Progetto Cantoregi”

Fino al 31 gennaio

Racconigi (Cuneo)

Aperta nel novembre dell’anno passato, la campagna di crowdfunding avviata a Racconigi dalla locale Associazione Culturale “Progetto Cantoregi” al fine di poter acquistare un proiettore video atto ad organizzare serate cinematografiche e cineforum alla Soms (ex Società Operaia di Mutuo Soccorso, oggi sede della stessa “Cantoregi”), già a dicembre avveva raggiunto l’obiettivo prefissato di 4mila Euro. Cifra inaspettata, raccolta nell’arco di poche settimane. Il che ha indotto l’Associazione, guida da Marco Pautasso, a prolungare la campagna fino al prossimo 31 gennaio, con un nuovo biettivo: arrivare a raccogliere 7mila Euro di donazioni, per poter acquistare non solo un proiettore video ancorapiù performante, ma anche un nuovo telo da proiezione, di maggiore qualità di resa rispetto a quello attualmente in possesso di Progetto Cantoregi e utilizzato durante gli spettacoli teatrali nel corso di quasi vent’anni del Festival La Fabbrica delle Idee.

Ringraziamo – sottolinea Marco Pautasso – tutti i cittadini racconigesi, e non solo, che con il loro sostegno, la loro generosità e il loro entusiasmo hanno accolto il nostro progetto di riportare il cinema a Racconigi e lo hanno appoggiato senza indugi. Continuiamo a essere stupiti e enormemente grati di questo affetto. E mi preme sottolineare come questo stringersi della comunità e del territorio intorno a un progetto culturale condiviso, in un momento così difficile per tutti, con la salute a repentaglio e con le tante difficoltà economiche che la popolazione sta attraversando, ci fa capire quanto la cultura sia sentita come una luce che va alimentata per guidarci e orientarci nei momenti più bui dell’esistenza”.

Url per donare fino al 31 gennaio 2021:

https://www.retedeldono.it/it/progetto-cantoregi/riporta-il-cinema-a-racconigi 

Intanto è sempre apertoil sondaggio cinematografico sulle pagine Facebook e Instagram di Progetto Cantoregi per capire quali sono i film più amati dai racconigesi e dai cittadini del territorio, in modo da proiettare alcuni di quelli più richiesti alla fine della raccolta fondi e non appena i teatri e i cinema potranno riaprire. E sempre con una attenzione alla comunità- fanno sapere i responsabili del progetto – verranno puntualmente coinvolte le associazioni locali nelle proposte cinematografiche: le proiezioni di film per bambini e famiglie saranno organizzate in collaborazione con l’associazione Goccia dopo goccia, mentre le rassegne di pellicole più adatte al pubblico dei giovani saranno realizzate in collaborazione con l’associazione Tocca a noi.

La campagna di crowdfunding “Riporta il cinema a Racconigi”! è realizzata nell’ambito del progetto “Crowdfunding 2020. Nuove risorse per dare fiducia al Terzo Settore” promosso dalla Fondazione CRC in collaborazione con Rete del Dono.

Info: 335.8482321 – www.progettocantoregi.it – info@progettocantoregi.it – Fb Progetto Cantoregi – Tw @cantoregi – IG Progetto Cantoregi.

g. m.

La meraviglia della musica

La musica e l’immagine – II ciclo GENNAIO – FEBBRAIO 2021 Incontri e conversazioni online  di Marco Robino e Luca Toselli

ESPERIENZE DI ASCOLTO, IMMAGINI, SCHEMI, PROSPETTIVE, EMOZIONI

IN 5 INCONTRI SETTIMANALI ONLINE DA 1H15

Non si tratta di lezioni di musica, ma di incontri di condivisione

per esplorare insieme le interconnessioni tra la musica e l’immagine.

La Musica e l’Immagine: connessioni, disconnessioni, analogie e contrasti, rumori e sincronizzazione, ma soprattutto emozioni. Questa la promessa del secondo ciclo di La meraviglia della Musicaincontri e conversazioni on line di Marco Robino e Luca Toselli, proposto dall’Accademia di Musica di Pinerolo che invita il proprio pubblico a non rinunciare al piacere della musica e dello stare insieme, aspettando la ripresa della Stagione concertistica.

Dopo il primo ciclo dedicato al tema più generico La meraviglia della musica, i prossimi incontri si focalizzeranno su un tema specifico” racconta il Maestro Marco Robino che condurrà gli incontri. “è emerso un certo interesse per il rapporto tra musica e immagine, sia nell’ambito della musica da film, sia nelle connessioni che si creano nelle installazioni multimediali. Sarà pertanto questo l’oggetto dei prossimi incontri. Per partecipare non è necessario avere competenze specifiche e, grazie alla dimensione di gruppo e di scambio che si crea, sarà piacevole scoprire quali scene, quali film, quali colonne sonore abbiano suscitato la maggiori emozioni e perché. Con me ci sarà Luca Toselli, docente e uno studioso dei nuovi media”.

Per partecipare a un ciclo di 5 incontri (che si terranno il lunedì o il giovedì dalle 21.00 alle 22.15 tra gennaio e febbraio) è necessario avere un indirizzo email e connettersi tramite computer, meglio se muniti di cuffie.

Iscrizioni entro il 23 gennaio 2021 scrivendo a incontrieconversazioni@gmail.com

Costo di un ciclo: 50€ |  Per altre informazioni: 3482634510

CHI SONO

> MARCO ROBINO

 

Diplomato in violoncello, Marco Robino ha svolto intensa attività cameristica, sotto la guida del Wiener Schubert Trio a Vienna e del Trio di Trieste a Duino, e orchestrale, collaborando con l’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino. Compositore e violoncellista, è fondatore e leader del complesso da camera Architorti.

Ha scritto musiche di scena per il teatro e il cinema, e ha realizzato installazioni sonore per mostre, manifestazioni, eventi. Dal 2003 collabora con Film Commission Torino; conduce laboratori di formazione musicale nelle scuole, è docente di violoncello presso l’Istituto Musicale A. Corelli e collabora con l’Accademia di Musica di Pinerolo. Marco Robino è socio ACMF Associazione compositori Musica per Film.

 

> LUCA TOSELLI

 

Luca Toselli è un docente e uno studioso e ricercatore dei nuovi media. Ha progettato e diretto l’allestimento dei filmati del Museo del Cinema alla Mole Antonelliana. Ha pubblicato numerosi libri e articoli. Ora è uscito il suo ultimo volume: La didattica a distanza. Funziona se sai come farla (2020) per le Edizioni Sonda, primo tra le vendite di quell’argomento. Ha fondato il gruppo di conversazione Guido, i vorrei con partecipanti da tutta Italia.

 

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INFO

 

SCEGLI IL GIORNO CHE PREFERISCI:

ore 21 – 22.15

Lunedì: 25 gennaio / 1 – 8 – 15 – 22 febbraio

Giovedì: 28 gennaio / 4 – 11 – 18 – 25 febbraio

ISCRIZIONI:

Per partecipare è necessario avere un indirizzo email e connettersi tramite computer. Cuffie consigliate.

Iscrizioni entro il 23 gennaio 2021 scrivendo a incontrieconversazioni@gmail.com

Costo: 50€ –  Per altre informazioni: 3482634510

Arriva Seeyousound 7, International Music Film Festival

Can’t Stop Music! 19 – 25 febbraio 2021: 7 giorni per esplorare la musica in ogni fotogramma-  on line sulla piattaforma PLAYSYS | on site al Cinema Massimo MNC di Torino

Non si può fermare la musica; non si ferma Seeyousound. Il primo festival italiano dedicato al cinema a tematica musicale torna dal 19 al 25 febbraio 2021 in doppia versione: digitale sulla nuova piattaforma streaming vod PLAYSYS e fisica grazie alla rinnovata collaborazione con il Cinema Massimo MNC di Torino.

Seeyousound è stato tra i primi eventi a doversi fermare a causa dell’emergenza Covid che, come una saetta, ha colpito il festival tre giorni dopo l’inaugurazione minacciandone le attività future. L’Associazione Seeyousound, che dà vita al festival, ha scelto di non fermarsi e per l’edizione numero 7 il fulmine è diventato un simbolo di rinascita, un’immagine che accompagnerà il festival a febbraio richiamando graficamente questo numero, intriso di valenze simboliche per numerose culture (7 i vizi e le virtù capitali, i Chakra, i sacramenti del cattolicesimo romano, 7 il numero della completezza nel Buddismo, …).

Un leitmotiv per questa nuova edizione lunga 7 giorni che ancora una volta farà incontrare la magia delle sette note con quella della settima arte, rendendo i film disponibili anche alla visione on line per 7 giorni su PLAYSYS (playsys.tv), nuova piattaforma vod nata dall’esperienza di Seeyousound, che proporrà contenuti audiovisivi incentrati sulla musica su tutto il territorio italiano.

In attesa di svelare la line up 2021 completa di film in competizione, lungometraggi fuori concorso e film-evento, i primi 7 titoli che preannunciano Seeyousound 7 racchiudono l’intero spettro dell’universo musicale.

Direttamente dal prestigioso IDFA International Documentary Filmfestival Amsterdam, il concorso LONG PLAY DOC porta a Seeyousound in anteprima italiana il documentario islandese A SONG CALLED HATE di Anna Hildur. L’inaspettata partecipazione degli Hatari, pluripremiata band di techno e BDSM, autodefinitasi anticapitalista, all’Eurovision 2019 di Tel Aviv, si trasforma nell’occasione per scatenare sul palcoscenico internazionale il dibattito intorno al conflitto Israeliano-palestinese.

La sezione non competitiva INTO THE GROOVE proporrà una serie di film inediti in Italia tra cui spicca DON’T GO GENTLE – A FILM ABOUT IDLES, un film che attraversa la determinazione, l’amicizia e le avversità della heavy post-punk band britannica Idles. Davanti alla camera di Mark Archer, il cantante Joe Talbot e il gruppo calcano palchi, abbattono stereotipi e ispirano una comunità internazionale rivendicando la forza della vulnerabilità. Consacrati al grande pubblico con la pubblicazione di Ultra Mono, uscito a settembre di quest’anno, gli Idles sono una delle realtà più interessanti del panorama internazionale odierno.

Dalla battaglia per imporsi in uno scenario socio-politico diviso degli Idles alla lotta per la sopravvivenza di un’impresa famigliare che, oltre 50 anni fa, ha fatto una scelta decisamente audace: ROCKFIELD: The Studio On The Farm di Hannah Berryman, a Seeyousound 7 in anteprima italiana, è l’improbabile storia di due fratelli che hanno trasformato la loro fattoria nella profonda campagna gallese nel primo studio di registrazione residenziale di sempre. A Rockfield Black Sabbath, Queen, Robert Plant, Iggy Pop, Simple Minds, Oasis, The Stone Roses, Coldplay e molti altri hanno rockeggiato per decadi e inciso canzoni come Bohemian RhapsodyYellow e Wonderwall.

Sempre in Into the groove, un trio di film italiani presentati in anteprima a Seeyousound realizzati a cavallo degli ultimi due anni ci raccontano di situazioni fino a poco tempo fa famigliari, per i musicisti e per il pubblico, la vita da palcoscenico e gli eventi dal vivo di cui oggi si sente tanto la mancanza.

NOTHIN’ AT ALL nasce per documentare il ritorno di Pivio all’attività concertistica, a maggio 2019 dopo 35 anni di rarissimi live e una carriera dedicata alla musica da film con il sodale Aldo De Scalzi. Portato alla notorietà internazionale da Hamam – Il bagno turco diretto da Ferzan Ozpetek, Pivio ha composto oltre 150 colonne sonore sia per il cinema che per la televisione, vincendo tra gli altri tre David di Donatello e quattro Nastri d’Argento. Il documentario si evolve in un racconto biografico fatto di digressioni personali e creative tra il regista Matteo Malatesta e il musicista, che esprime anche il ritrovato piacere del palco bruscamente interrotto e la speranza di superare il grande buio in cui si trova ora la musica live.

LA LEGGENDA DEL MOLLEGGIATO del regista torinese Francesco Ferraris, muove i primi passi durante la residenza artistica di Jazz:Re:Found, una settimana a novembre 2018 durante la quale 12 giovani musicisti contemporanei rielaborano il repertorio più black ed esterofilo – nonché meno conosciuto – di Adriano Celentano, sotto la guida di tutor come Nu Guinea, Tommaso Cappellato, Willie Peyote, Gianluca Petrella. Durante la lavorazione l’attualità e il bisogno di riaffermare un modello di socialità e vivacità artistica hanno assunto un ruolo di primo piano nella costruzione del racconto e riportato al centro del documentario le dinamiche sociali che riescono a trasformare un gruppo di persone in una band.

Con il documentario MOONDOG CAN SEE YOU il regista Miha Sagadin immortala il viaggio di ricerca sul visionario cantautore e compositore statunitense Louis Thomas Hardin, dall’ideazione nata in seno al Torino Jazz Festival 2018 al debutto alle OGR nell’edizione 2019. Un ritratto ispirato di questo artista complesso, diviso tra amore per la musica classica, vita beat e jazz, precursore del minimalismo, ad opera dell’ensemble torinese Lapsus Lumine con il violoncellista olandese Ernst Reijseger e il batterista statunitense Jim Black.

 

RISING SOUND – Trans Global Express, è la sezione non competitiva che dall’Europa si affaccia all’Africa per raccontare nuove suggestioni sonore e inedite commistioni tra strumenti musicali e nuove tecnologie. È il caso di CONTRADICT che segue una nuova generazione di musicisti in Ghana che continuano le lotte postcoloniali dei loro genitori e nonni, ma con nuovi mezzi e nuovi alleati. Grazie a strumenti a basso costo e a internet, registrano artigianalmente e diffondono rapidamente la loro musica con cui reclamano un nuovo ruolo per l’Africa nel mondo di oggi e insegnano ai loro coetanei l’accettazione di sé, la fiducia in se stessi e l’autostima. Riflettono su stili di vita alternativi e si contrappongono alle opinioni tradizionali della loro comunità. I registi svizzeri Peter Guyer e Thomas Burkhalter, che per cinque anni hanno documentato questa nuova corrente, ne esplorano le potenzialità future in questa opera presentata in anteprima italiana al festival.

SEEYOUSOUND TORINO International Music Film Festival

Edizione 7 > 19 – 25 febbraio 2021 | playsys.tv – Cinema Massimo MNC, Torino

Ideato e realizzato da Associazione Seeyousound

 

INFO www.seeyousound.org > info@seeyousound.org > facebook.com/SEEYOUSOUND > instagram.com/seeyousoundfestival > twitter.com/seeyousound

Sostieni Seeyousound http://bit.ly/Support_SYS

Samuel e Federico Sacchi chiudono “Natale solidale”

Sono la voce di Samuel e quella di Federico Sacchi a chiudere gli ultimi appuntamenti online de ’L’anno che verrà’’, un’iniziativa curata da Arci Torino,  inserita all’interno del più ampio progetto del Natale Solidale della Città di Torino, che conta sulla consulenza artistica di Irene Dionisio, la regia Nicolò Roccatello e vede impegnata nella produzione e post produzione SweetLife Factory.

Moltissime le personalità della città che, dal giorno di Natale a oggi, sono state coinvolte nella produzione: tra i tanti, Eugenio in Via di Gioia, Bandakadabra, Stefano Francia, Nicola La Gioia, Guido Costa, Valentina Lacinio, Paola Cereda, Mariangela Gualtieri e tanti altri. Ogni pillola è stata girata in uno spazio simbolo della cultura e del’arte torinese: la messa in onda è sulle sui canali YouTube e Facebook del Comune di Torino e sui canali social e YouTube di Torino Creativa e TorinoGiovani, oltre che sulle piattaformi aderenti al programma “Torino Solidale”.

 Sabato 9 gennaio ore 22
“Samuel per Torino Solidale” 

A Torino abbiamo fatto la storia della musica italiana. E’ giusto dirlo ad alta voce. Tra le nostre punte di diamante c’è Samuel che ha prestato la sua voce per la causa di Torino Solidale a supporto delle numerose famiglie colpite dalla crisi socio-economica aggravata dalla pandemia, ospitandoci nel suo studio, Golfo Mistico. Con lui i musicisti Ale Bavo, Gianluca “Cato” Senatore e Christian Montanarella.

Domenica 10 gennaio ore 21,30

 “FEDERICO SACCHI PER TORINO SOLIDALE

una produzione originale di Federico Sacchi, musictellerfeat. Kiol
Un’esperienza d’ascolto del musicteller torinese dedicata a DonnyHathaway, geniale compositore afroamericano che negli anni ’70 scrisse veri e propri inni all’amicizia solidale e all’autodeterminazione.
Ad accompagnare Sacchi nel suo racconto il cantautore Kiol. Girato ai Magazzino del Po.

Nella storia della musica molti artisti hanno cercato di fissare in una composizione il valore della solidarietà. In alcuni casi l’artista viene toccato dal genio e scrive una canzone atemporale, capace di emozionare e di ispirare quel valore anche alle generazioni che verranno. Il musicteller Federico Sacchi racconta la storia del genio interrotto DonnyHathaway, il “maestro” di Stevie Wonder, uno dei più grandi cantanti e compositori afroamericani degli anni ’70. Un’esperienza d’ascolto che fonde storytelling, musica, teatro e video, un viaggio nelle canzoni di Hathaway dedicate alla solidarietà, all’amicizia e all’autodeterminazione, reinterpretate con personalità dal giovane cantautore Kiol.

 Info:www.nataleatorino.it

CREDITS DAVIDE DE MARTIS

Il Mago di Oz è in streaming gratuito

Giovedì 7 gennaio, ore 18 .Lo spettacolo teatrale per famiglie . Per l’ultimo appuntamento di EVENTI & RACCONTI – OGNI PASSO UNA SCOPERTA SOTTO LA NEVE giovedì 7 gennaio sarà trasmesso in streaming gratuito su www.mymoncalieri.it MAGO DI OZ, lo spettacolo che affronta con delicatezza e poesia il tema dell’amicizia.

MAGO DI OZ

Adattamento e regia di Sandra Bertuzzi, allestimento di Federico Zuntini

Il Meraviglioso Mago di Oz è un celebre romanzo per ragazzi di L. Frank Baum, originariamente illustrato da W.W. Denslow e pubblicato per la prima volta da George M. Hill Company a Chicago il 17 maggio 1900. Dorothy è una bambina che vive in Kansas con gli zii e il cane Toto. Un giorno, un violentissimo tornado solleva la casa da terra e la spinge nell’aria. Dorothy e Toto vengono così trasportati in volo fino al fantastico paese di Oz. Lungo il cammino Dorothy incontra tre simpatici compagni di viaggio: uno Spaventapasseri senza cervello, un Boscaiolo di latta senza cuore e un Leone senza coraggio. Nel corso del viaggio la strana compagnia si imbatterà in creature diverse e bizzarre e vivrà molte avventure.

EVENTI & RACCONTI

In un anno segnato dalla parola “distanziamento” che ha visto la notevole riduzione dell’interazione sociale, la Città di Moncalieri promuove un programma di spettacoli teatrali in streaming gratuiti per intrattenere le famiglie con il magico mondo del teatro musicale durante le festività natalizie, nella convinzione che l’atmosfera natalizia vada preservata e coltivata sempre. In continuità con la rassegna estiva “Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta”, dal 26 dicembre al 7 gennaio, 5 spettacoli teatrali arricchiranno il calendario di “Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta sotto la neve”: dalla fiaba tradizionale Tre Porcellini, all’opera letteraria più venduta al mondo Il Piccolo Principe; dalla favola popolare Il Gatto con gli Stivali, al celebre romanzo per ragazzi Pinocchio, per finire con la storia fantastica del Mago di Oz. Oltre gli spettacoli, fino al 10 gennaio sarà esposta la tradizionale mostra di “Presepi dal Mondo” nelle vetrine del centro storico e sarà organizzato il concorso musicale di risonanza europeo, 32th European Music Competition, Premio Speciale 2020 riservato a tutti i Primi Premi Assoluti delle edizioni 2015-2019.

“Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta sotto la neve” è promosso da Città di Moncalieri, con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRT e il contributo di Iren. In collaborazione con Pro Loco Moncalieri, Circolo culturale Saturnio, Famija Moncalereisa, Edu Pro, Reverse Agency.

Spettacoli in streaming su www.mymoncalieri.it

Info: info@mymoncalieri.it

Concerto in “live streaming” dal Teatro Superga di Nichelino

“Nel Salotto Con” Mercoledì 6 gennaio, ore 21

Protagonista il Quintetto di Fiati della Filarmonica del Regio di Torino. In attività da quasi un ventennio, alle spalle molteplici esperienze di collaborazione con le massime istituzioni musicali italiane ed estere e percorsi stilistici che si spingono dal repertorio classico al mondo ricco delle trascrizioni operistiche e sinfoniche fino a spingersi in suggestive incursioni nell’ambito jazzistico, saranno i magnifici cinque del TRT ad esibirsi nel Concerto di Natale in “live streaming” , trasmesso, a chiusura di queste strane festività natalizie, il giorno dell’Epifania, mercoledì 6 gennaio (ore 21) dal Teatro Superga di Nichelino. L’evento rientra nel nuovo format “Nel Salotto Con”www.nelsalottocon.it , ideato facendo di necessità virtù dal “Superga” come “nuovo modo per vivere la cultura in un periodo sospeso senza tenere spoglio il palcoscenico: un servizio di streaming fruibile dal salotto di casa che porta tra le mura domestiche gli spettacoli della stagione trasmessi in diretta su piattaforma dedicata direttamente dal palco del teatro di Nichelino”. I musicisti: Federico  Giarbella(primo flauto al TRT), Alessandro Cammilli (al corno inglese), Luigi Picatto (al clarinetto, strumento che insegna dal ’94 al ’96 al Conservatorio Musicale di Cagliari), Ugo Favaro (primo corno al TRT, nella stagione 2004-2005 supersolista presso l’ “Orchestra dell’Opera” di Nizza) ed Orazio Lodin (dal 2001 fagottista al TRT).

Questo il programma della serata:

Joseph Haydn (1732-1809), Divertimento n.1 in sib maggiore

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), Ouverture da Il Flauto Magico

Gioachino Rossini (1792-1868), Ouverture da Il Barbiere di Siviglia

Johann Strauss jr. (1825-1899), Ouverture da “Il Pipistrello”

A.A.V.V., Christmas’s Medley

Biglietti: Euro 4,99 su Eventbrite

La stagione 2020-2021 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino, firmata dalla co-direzione artistica di Alessio e Fabio Boasi insieme a Claudia Spoto, direttrice del Teatro Colosseo, in collaborazione con Piemonte dal Vivo, protagonista in ambito regionale della diffusione della cultura teatrale nelle differenti dimensioni artistiche che abitano il palcoscenico con l’obiettivo di costruire delle stagioni su misura e vicine alle comunità locali. Per il sesto annoconsecutivo, la gestione e la campagna di comunicazione sono di Reverse Agency all’interno di Sistema Cultura, il concetto dinamico di rete tra tutte le realtà culturali del territorio fortemente voluto dalla Città di Nichelino dal 2015. TSN ha inoltre il sostegno della Fondazione CRT, il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino. Main Sponsor: I Viali.

Info: https://nelsalottocon.itinfo@nelsalottocon.it

g. m.

Baglioni, un “concept” che disegna la parabola dell’amore

“In questa storia che è la mia”, il diciassettesimo album in studio di Claudio Baglioni, uscito a sette anni da “ConVoi” è Disco d’Oro. Ha venduto 45mila copie e raccolto un milione di streaming in due settimane presentando 14 brani, 1 ouverture, 4 interludi piano e voce, 1 finale.

Un “concept”, quello di Claudio Baglioni che disegna la parabola dell’amore, sia personale che universale, riflettendo sul modo nel quale questa forza straordinaria che tutti viviamo senza conoscerla mai veramente, travolga le nostre esistenze, rendendole esperienze uniche e sempre degne di essere vissute.

Da venerdì 18 dicembre, inoltre è in radio l’“Uomo di varie età”, il suo nuovo singolo, dopo “Gli anni più belli” e “Io non sono solo lì”, estratto da “In questa storia che è la mia”, il nuovo album con 14 inediti pubblicato il 4 dicembre.“Sembra un gioco di parole e, invece, è la verità – ha commentato Claudio Baglioni – sono un uomo di varie età, almeno nel doppio senso essenziale che questa definizione contiene. Le stagioni della vita, innanzitutto l’infanzia con la folgorazione della musica, l’adolescenza, passata a rincorrere il sogno di fare di quell’arte la mia vita, gioventù e maturità, a vivere consensi e successi inimmaginabili e infinitamente al di là di qualunque aspettativa, ma anche le varie stagioni musicali, tutte profondamente diverse tra loro, vissute e create in questi cinquant’anni di dischi e concerti”.

“Uomo di varie età” è tutto questo – ha precisato – un brano che non è solo la mia storia personale di uomo e artista fatta canzone, ma che è anche il sistema linfatico nel quale scorrono energie, vibrazioni, pensieri, desideri e sogni di questo album-racconto, che ha la struttura di un’Opera breve, e del quale questa rock-ballad incarna il tema melodico principale”.
50 anni vissuti in musica, 60 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Sono i numeri essenziali di una carriera unica e irripetibile, la sua.
Musicista, autore, interprete, che, dalla fine degli anni Sessanta a oggi, è riuscito a conquistare una generazione dopo l’altra, grazie a un repertorio pop, melodico e raffinato, nel quale ha saputo fondere canzone d’autore e rock, sonorità internazionali, world music e jazz, rivoluzionando il concetto stesso di performance live.

Il primo a inaugurare la stagione dei grandi raduni negli stadi e ancora il primo, nel 1991, a “far scomparire il palco” e portare la scena al centro delle arene più importanti e prestigiose d’Italia, in ambito musicale, sociale e televisivo.
A tal proposito riportiamo il racconto di Angela Zagaria, una “Clabber”, che in gergo vuol semplicemente dire “fan”, ma lei lo è in modo particolare, visto che segue Baglioni, uno degli autori e interpreti più raffinati, sensibili e amati della musica popolare italiana, da quando aveva 15 anni tanto da esserne ormai diventata una delle sue fan più amate. Sono veramente tanti i concerti a cui ha assistito ed è attiva anche in veste di amministratrice del gruppo Facebook “Millenote di TE …e di NOI”, nato il 18 settembre 2016, come si legge “….affinché il linguaggio universale della musica abbia il potere di unire chi l’ascolta, come LUI …..CLAUDIO ….unisce NOI”.

Ricorda con emozione quei momenti in cui al Teatro degli Arcimboldi a Milano il 4 gennaio del 2014 (in foto), Claudio Baglioni le dette il microfono, chiedendole di far cantare al pubblico presente sul palco, i suoi brani: Signora Lia, W l’Inghilterra, Porta Portese.E poi ancora, rincorrendo i ricordi: “Permettetemi questo dolce ricordo dei miei 13 anni, ero una ragazzina bambina che aveva come idolo l’allora per me irraggiungibile Claudio Baglioni, alcune volte pensavo nei miei pensieri confusi e sognanti,chissà se avrei mai visto un suo concerto? Chissà se lo avrei mai conosciuto, era il mio grande sogno.” E continuando, con nostalgia: “Gli sticker sul giornalino di musica CIOÈ erano esibiti sui diari come trofei dove con un evidenziatore illuminavo pensieri scritti che oggi farebbero ridere, scrivevo – CLAUDIO BAGLIONI I LOVE YOU – e una volta feci altrettanto su dei blue jeans e non me ne vergogno a dirlo, chi non lo ha mai fatto di noi? ognuno con la propria passione o magari in maniera diversa, sfido io, erano altri tempi, ingenui e veri quelli degli anni ‘80, bastava poco per poter sognare. Magari i ragazzi di oggi sapessero sognare con queste cose!”.

E si dilunga fino ad arrivare al momento cruciale, che non ha bisogno di commenti: “La vita però alcune volte è strana, penso che quando una cosa la vuoi veramente dal profondo del cuore alcune volte ti ascolta e decide di farti un regalo e girandosi dalla tua parte guarda quello di vero che hai dentro donandoti un sogno e benedicendolo. Così il 4 gennaio 2014, tutto avrei immaginato ma non quello di potermi ritrovare su quel palco per me irraggiungibile e con il mio idolo tanto sognato da ragazzina a fargli da assistente. I miei battiti sono stati i miei passi che mi hanno guidato fin qui e con commozione hanno voluto fissare quel ricordo nell’angolo più stretto dell’anima dove non uscirà più”. E quindi non è assolutamente un caso se Baglioni riferisce ciò che risulta vero: “In questa storia, che è la mia” c’è un invito. Una spinta a rileggere la nostra storia. La storia di ciascuno di noi, di queste pagine di musica e parole, che abbiamo scritto e vissuto insieme, e di questo tempo che, sebbene non si leggano, porta anche le nostre firme”.

E l’opera, come ha dichiarato lo stesso cantautore, è la sua autobiografia fatta in musica per lasciare un segno, realizzata con uno stile anni settanta, come i suoi primi dischi, quasi a chiudere un cerchio che si ritrova al punto di partenza. “Un tema che viene annunciato in quella sorta di ‘ouverture’ che ho chiamato ‘capostoria’, che riemerge tra un brano e l’altro, in quattro interludi, pianoforte e voce (1. non so com’è cominciata, 2. al pianoforte ogni giorno, 3. e firmo in fede un contratto, 4. adesso è strano pensare) e che, dopo la rock-ballad intitolata, appunto, ‘Uomo di varie età’, ritorna, un’ultima volta nella ‘coda’ (finestoria) guidata dalla chitarra acustica, a chiudere il cerchio di alcuni tra gli istanti, gli accadimenti e gli incontri più intensi che mi hanno accompagnato “In questa storia che è la mia””.

Il disco è stato commercializzato in edizione standard (su CD, vinile e download digitale) e anche in versione deluxe CD con quattro bonus track acustiche (due nella versione deluxe vinile). Il video ha la regia, i disegni di Carmine Di Giandomenico; montaggio e animazione sono di Ermanno Di Nicola, con la supervisione di Guido Tognetti.“Un album ideato e composto come una volta – ha concluso Claudio Baglioni – vero, sincero, fatto a mano e interamente suonato. È un progetto al quale ho dedicato tutto me stesso, a partire dalla scrittura, strutturata come non accadeva da tempo, su linee melodiche e processi armonici che la musica popolare, sembra offrire sempre meno. Le sonorità sono tutte vere, nel senso di ‘acustiche’, basso, batteria, pianoforte, chitarre, archi, fiati, voce e cori, e il ricorso all’elettronica è stato dedicato, esclusivamente, alla cura degli effetti suono e delle atmosfere. Ne sono venuti fuori quattordici pezzi suonati dalla prima all’ultima nota, da un gruppo di musicisti straordinari, che fanno quello che ci si aspetta da loro,suonare con tutta la creatività, l’invenzione, l’energia e la passione, in una parola la musicalità, che hanno dentro”.
Vito Piepoli

CLAUDIO BAGLIONI tornerà sulle scene live nel 2021 con lo spettacolo “DODICI NOTE”, in cui la musica e le parole del cantante e compositore italiano si fondono in una dimensione live di pop-rock sinfonico che unisce grande orchestra classica, coro lirico, big band e voci moderne.

“DODICI NOTE” partirà dalle Terme di Caracalla di Roma, dal 4 al 18 giugno 2021: 12 serate con l’orchestra sinfonica, il coro lirico, il suo gruppo di solisti e coristi.

A questi 12 concerti, seguiranno 4 appuntamenti live in due teatri luoghi d’arte unici al mondo: il 16 e 17 luglio al Teatro Greco di Siracusa e l’11 e 12 settembre all’Arena di Verona.

Queste le date di “DODICI NOTE”, prodotte e organizzate da Friends & Partners, in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma per le date alle Terme di Caracalla (per la prima volta in assoluto la stagione estiva dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla ospiterà dodici serate consecutive dello stesso artista):
4 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 6 giugno 2020)
5 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 7 giugno 2020)
6 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 8 giugno 2020)
8 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 9 giugno 2020)
9 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 10 giugno 2020)
10 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 11 giugno 2020)
12 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 13 giugno 2020)
13 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 14 giugno 2020)
14 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 15 giugno 2020)
15 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 16 giugno 2020)
17 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 17 giugno 2020)
18 giugno 2021 – Terme di Caracalla – ROMA (recupero 18 giugno 2020)
16 luglio 2021 – Teatro Greco di SIRACUSA (recupero 17 luglio 2020)
17 luglio 2021 – Teatro Greco di SIRACUSA
11 settembre 2021 – Arena di VERONA (recupero 18 settembre 2020)
12 settembre 2021 – Arena di VERONA
I biglietti sono disponibili su TicketOne.it, nei punti vendita e nelle prevendite abituali.
I biglietti già acquistati per le date inizialmente previste per il 2020 rimangono validi per le nuove date corrispondenti. Per informazioni: www.friendsandpartners.it
e www.ticketone.it
Radio Italia è radio partner delle date.
TIM è sponsor unico del tour.

Vito Piepoli