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Scuola vs famiglia

 

Quando leggiamo sui media che un’insegnante è stata insultata dai genitori di un suo allievo, il pensiero corre subito agli insegnamenti che questi avrebbe dovuto ricevere dalla famiglia e, parallelamente, dalla scuola.

Il mondo della scuola, negli ultimi 30-40 anni (cioè per le ultime due generazioni) è cambiato in modo totale, non soltanto per quanto concerne i programmi didattici ma anche, e soprattutto, per le modalità di approccio, da parte dei discenti, verso l’istituzione scuola, il corpo docente, le finalità didattiche proprie della scuola.
Complice una politica che non ha saputo gestire le innovazioni inevitabili che il tempo porta con sé (nuovi media, cambio di linguaggio, mode, ecc) la scuola ha perso, agli occhi dei discenti e delle loro famiglie, quel ruolo autorevole che dovrebbe avere quale trampolino di lancio verso la cultura, il mondo del lavoro e la società civile anziché, come lo si considera troppo spesso, un deposito dei figli quando si è al lavoro, una seccatura e un luogo dove, obtorto collo, si assolve l’obbligo scolastico.
Genitori ai quali andrebbe richiesta una licenza per poter generare altri essere umani che scaricano sui docenti le proprie frustrazioni e le proprie incapacità non soltanto sono un pessimo esempio per i propri figli, ma dimostrano come la società si stia involvendo pretendendo di insegnare ad altri e di controllare il loro operato quando non si hanno né gli strumenti culturali né le capacità per farlo.
Ed è proprio da qui che nasce il problema: i genitori attribuiscono alla scuola la colpa di molti disagi dei propri figli, dell’abbandono scolastico e della maleducazione in generale.
Viaggiando vi sarà sicuramente capitato di soggiornare presso strutture internazionali; a tavola come altrove gli unici bambini (ed adolescenti) indisciplinati sono gli italiani: vorrà dire qualcosa?
Se in parte è riconducibile ai docenti il compito di far apprezzare la scuola e le materia d’insegnamento, seducendoli (dal latino secum ducere, condurre a sé) è altrettanto vero che sta ai genitori insegnare ai figli il rispetto verso gli altri, verso l’autorità in primo luogo (un insegnante è sempre un pubblico ufficiale, anche terminato l’orario di lezione) non soltanto scolastico ma anche a quella delle FF.OO.
D’altra parte, i bambini iniziano il percorso scolastico all’età di 6 anni e fino ad allora è compito dei genitori impartire ogni lezione di vita; successivamente, trascorrono a scuola al massimo un terzo del loro tempo (8 ore su 24) e nelle rimanenti 16 ore vanno conteggiate anche quelle dedicate al sonno: se mentre dorme viene svegliato dai litigi dei genitori sicuramente crescerà con un concetto della vita e della società non propriamente positivo.
Ritengo perciò necessario dividere nettamente i compiti tra famiglia e istituzione scolastica, dove la prima deve impartire alcuni concetti fondamentali ai figli (educazione, onestà, affidabilità, rispetto verso i più deboli, uguaglianza senza distinzioni di sesso, razza, fede religiosa) mentre la seconda insegnerà materie stabilite dal Ministero (Ministero che periodicamente dovrebbe verificare l’idoneità delle materie con le esigenze della società) per le quali i genitori possono non essere qualificati.
La nostra scuola, purtroppo, ha da sempre omesso alcune materie fondamentali per lo sviluppo di un individuo e ne ha eliminate altre in tempi recenti: educazione sessuale, educazioni civica, codice della strada sono solo un esempio.
Come possiamo pensare che un individuo cresca nel rispetto dell’altro genere, di chi professa una fede diversa o di chi parla un idioma diverso dal nostro se a casa per primi sentiamo denigrare il diverso, l’extracomunitario (ricordate che anche i cittadini svizzeri, della Repubblica di San Marino e dello Stato Città del Vaticano sono extracomunitari) o se fin dalle elementari un disabile viene bullizzato senza che gli insegnanti intervengano?
Ritengo, perciò, che tanto i genitori (e di riflesso anche nonni e zii) quanto la scuola debbano contribuire, ognuno per la propria parte di competenza, affinché un individuo cresca nel rispetto di sé e degli altri, inserito nella società in cui vive e cresce e che, fin dalla più tenera età, gli venga inculcato il desiderio di evolversi, di riscattarsi da una situazione disagiata di partenza, di affermarsi del mondo perché a nessuno deve essere preclusa tale opportunità.
Usare i media e i dispositivi elettronici come moderne babysitter, anziché dialogare e confrontarsi con i figli è sicuramente dannoso per il loro sviluppo, e migliaia di esempi ovunque intorno a noi lo confermano.
Ma è anche compito della politica, cioè coloro ai quali è affidata la promulgazione delle leggi, rimuovere gli ostacoli alla realizzazione di quanto sopra, consentire la realizzazione di tali diritti e, soprattutto, sanzionare ogni tentativo di agire in senso diverso, dall’incapacità degli insegnanti alla carente idoneità genitoriale, dal bullismo all’abbandono scolastico.

Sergio Motta

Il Business match del Piemonte si gioca ai Ronchiverdi di Torino

Da Martini a Valmora, da Carlo Pignatelli a Caffè Vergnano da Head a Generali al Torino F.C. Venticinque eccellenze del territorio piemontese, aziende che si sono fatte conoscere a livello internazionale, si sono sfidate ai Ronchiverdi in un Business Match fino all’ultima idea imprenditoriale, che si è tenuto per tutta la giornata di martedì 20 settembre.

Si tratta della seconda edizione del B2B, evento unico nel panorama Torinese e non solo, l’appuntamento dedicato all’economia più atteso da Ceo e Ad, che ha lo scopo di fare incontrare aziende leader al fine di creare connessione fra loro, fare network e generare, di conseguenza, importanti opportunità. Le 25 imprese si sono sedute insieme ai tavoli dei Ronchiverdi dove, due rappresentanti alla volta di altrettante realtà imprenditoriali, si sono confrontate in match dedicati alla formazione di idee e partnership. Il tutto è avvenuto sullo sfondo del tema dell’illusionismo aprendo simbolicamente le celebrazioni agli Europei e ai Mondiali di Magia che si terranno a Torino nel 2024 e nel 2025. Ogni tavolo “da gioco” portava il nome di un mago, da Silvan a Houdini passando per Copperfield.

 

Alla conferenza stampa con i rappresentanti delle 25 aziende partecipanti. Hanno aderito: l’Assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Mimmo Carretta, il Responsabile Marketing Confindustria Torino e l’Amministratore della Scuola di Amministrazione Aziendale Torino.

Presentazione dell’artista torinese Antonio Lapone che per l’occasione ha creato un’opera dedicata all’evento in 70 copie ciascuna delle quali numerata e firmata ed omaggiata a tutti i Partner Ronchiverdi. Alla fine del match, il pranzo firmato e curato da Marco Sacco, chef del “Piccolo Lago” sul lago Mergozzo e la brigata di “Piano 35”, all’interno del grattacielo IntesaSanpaolo di Torino, ha deliziato e ristorato i “campioni” sulla terra rossa per un giorno. Il tutto, fatto precedere da un aperitivo preparato dai bartender di “Casa Martini”, accompagnato dai vini dell’azienda Damilano e terminato dai dessert del gelatiere per eccellenza nella Città di Torino e partner del Circolo, Alberto Marchetti.

Nel corso della giornata i match sono stati intervallati da spettacoli di magia ai quali ha partecipato  anche il pluripremiato Luca Bono ex allievo di Arturo Brachetti.

“Noi crediamo fortemente nel fare impresa – spiega il Direttore Marketing dei Ronchiverdi, Massimo Di Conza – soprattutto in momenti complessi come questi l’unione crea opportunità, fatturati e di conseguenza posti di lavoro. E’ ormai universalmente riconosciuto che il network di impresa rappresenta un elemento centrale per sviluppare la capacità competitiva delle aziende. Fare rete per le imprese rappresenta un nuovo modello che si sta affermando come opportunità reale di competitività, per questo Ronchiverdi in occasione della giornata del B2B presenta in anteprima l’innovativo abbonamento Business che verrà poi ufficialmente lanciato entro la fine di ottobre”

 

Ronchiverdi

Corso Moncalieri, 466 – 10133 Torino

 

Chiara Vannini

TO25 Brain Storm, un concorso per gli studenti durante le Universiadi invernali

Nel lungo percorso di avvicinamento alle Universiadi invernali del 2025, è stato presentato TO25 Brain Storm.

Si tratta di una competizione internazionale suddivisa in nove discipline proposte dalle Università del Piemonte e tre scelte dagli studenti italiani, che verranno sottoposte ai loro colleghi di tutto il mondo. Dodici prove della mente, collegate a quelle sportive, che si svolgeranno durante le XXXII Universiadi invernali. Teatro della sfide le Officine Grandi Riparazioni.

Ad ogni prova potranno partecipare un massimo di venticinque squadre provenienti da tutti i Paesi del mondo. Gli studenti italiani ammessi a TO25 Brain Storm dovranno far parte di Politecnico, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale e dell’ateneo delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

Ogni compagine sarà composta da quattro componenti, di cui due ragazze, e ci potrà essere una riserva. Sostenibilità, inclusività, innovazione e dimestichezza con i mezzi di comunicazione digitali le materie che vedranno affrontarsi i concorrenti per raggiungere il gradino più alto del podio.

Con il concorso ci si propone di costruire una nuova forma di partecipazione con cui tentare di risolvere alcuni grandi problemi della vita contemporanea, allargare il concetto di competizione universitaria associando a quella sportiva anche quella intellettuale; selezionare alcuni talenti internazionali che si ricordino di Torino come luogo di lancio della propria carriera di ricercatori universitari al servizio della collettività; fare di Torino la città dello sport universitario associando affiancando anche le discipline intellettuali.

Ciascuna squadra, oltre alla medaglia, vincerà un premio con cui realizzare il proprio progetto. I primi tre classificati potranno avvalersi della consulenza di due aziende, una specializzata in head hunting e un’altra in innovazione, per verificare come inserire i giovani talenti nel mondo delle imprese o se far partire delle start up ad hoc.

Marco Aceto

Alzheimer, gli interventi della Regione

In Piemonte, la stima aggiornata al primo gennaio di quest’anno indica 90 mila casi prevalenti di demenza. In Italia, si calcola che il numero totale dei pazienti con demenza possa superare il milione (di questi, circa 600.000 presenterebbero demenza di Alzheimer) e che siano circa tre milioni le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza. Un fenomeno che tenderà inevitabilmente ad aumentare a causa dell’invecchiamento della popolazione.

Sono i dati che l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte  Luigi Icardi ricorda  in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, una malattia che rappresenta ormai un’emergenza sanitaria sempre più rilevante.

A livello regionale, su proposta dell’assessore regionale alla Sanità, lo scorso luglio la Giunta ha approvato il Piano triennale per l’utilizzo del Fondo per l’Alzheimer e le demenze per gli anni 2021-2023, elaborato in conformità alle “linee guida alla redazione dei progetti del Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie”.

Il Piano si propone di strutturare, programmare e standardizzare programmi di riattivazione e riabilitazione cognitiva e funzionale non farmacologica, nonché di inclusione sociale degli utenti presi in carico, con la tendenza ad omogeneizzare le attività per area omogenea allargandole a tutto il territorio regionale.

L’assessore sottolinea come le terapie psicosociali/non farmacologiche abbiano una dignità propria ed indipendente dalla terapia farmacologica e possano avere un impatto positivo sulla qualità di vita delle persone e delle famiglie nei diversi setting di cura (domicilio, residenzialità e semi-residenzialità, day hospital).

I trattamenti proposti per il raggiungimento degli obiettivi sono la stimolazione cognitiva e reminescenza, la terapia occupazionale volta a migliorare l’autonomia e la funzionalità nel quotidiano, i gruppi di supporto psicologico per migliorare le capacità adattive all’ambiente e alla malattia, le attività motorie e i trattamenti psicoeducazionali e psicosociali rivolti ai caregiver.

Le risorse stanziate dalla Regione Piemonte per il Piano Alzheimer triennale ammontano complessivamente a 949.786 euro.

Sulla base delle manifestazioni d’interesse, è prevista l’individuazione di 19 unità operative coinvolte nella realizzazione del Piano, comprendenti le 18 Aziende sanitarie regionali e il Presidio ospedaliero Beata Vergine della Consolata di San Maurizio Canavese. Ciascuna unità operativa deve indicare il responsabile del Piano, il referente scientifico, il referente amministrativo e i referenti tecnico-amministrativi e dovrà periodicamente relazionare sulla propria attività e rendicontare le spese sostenute.

Il Piano, come ha sottolineato l’assessore alla Sanità, ha, di fatto, creato una rete regionale di aziende sanitarie che si occupa di malati di demenza e Alzheimer e dei loro familiari.

A livello nazionale, l’Osservatorio Demenze dell’Istituto Superiorità di Sanità, in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Uniti Italia, ha avviato un’indagine sulle condizioni sociali ed economiche dei circa 10 mila familiari dei pazienti con demenza. Un’iniziativa svolta in collaborazione con Regioni e Province Autonome, società scientifiche e associazioni dei pazienti.

Il programma prevede anche l’elaborazione di una stima della prevalenza dei 12 fattori di rischio prevenibili per la demenza (diabete, ipertensione, obesità, scarse relazioni sociali, sedentarietà, problemi di udito, traumi cerebrali, bassa scolarità, inquinamento atmosferico, depressione, eccessivo consumo di alcol, fumo) in tutte le Regioni e le Province Autonome.

Con questa stima, osserva l’assessore alla Sanità del Piemonte, sarà possibile calcolare il numero di casi evitabili di Alzheimer e demenza vascolare in ogni Regione, fornendo, per la prima volta, ai Dipartimenti di Epidemiologia, la reale entità del fenomeno.

Concerto a favore del Volontariato Vincenziano attivo nella sesta Circoscrizione. Protagonista il Coro CAI UGET

Venerdì 23 settembre prossimo si esibirà il Coro CAI Uget di Torino, presso la parrocchia San Gaetano da Thiene, esempio di stile eclettico di fine Ottocento, chiesa eretta quando la Manifattura Tabacchi comunicò alla Curia la sua intenzione di non far più entrare estranei all’interno dello stabilimento in cui la Chiesa, dedicata al Beato Amedeo IX di Savoia, fungeva da parrocchia per la popolazione del Borgo Regio Parco. La chiesa sarebbe sorta a nuova vita e oggi è sede di un gruppo territoriale di volontariato vincenziano, quello che si occupa di sostegno domiciliare a famiglie e anziani, che vivono in una Circoscrizione, la n. 6, nella zona Nord di Torino, da cui spesso giungono notizie per fatti di cronaca e disagio.
La serata in cui sarà impegnato il Coro CAI UGET ha per obiettivo la raccolta di fondi a sostegno delle attività del gruppo.
L’appuntamento è per venerdì 23 settembre prossimo, alle 21, in via San Gaetano da Thiene 2.
Sebbene l’ingresso sia gratuito, si richiede generosità.

Mara Martellotta

Una notte ai Musei Reali per promuovere la ricerca scientifica e culturale

 

Club Silencio apre le porte dei Musei Reali per la Notte Europea dei RicercatoriVenerdì 30 settembre una serata unica in sinergia con i Musei Reali e l’Università degli Studi di Torino per mettere al centro ricercatrici e ricercatori, laboratori territoriali, artiste e artisti  uniti dalla passione per la ricerca e la cultura.

 

Dalle 19 a mezzanotte, nella cornice dei Giardini Reali, sarà possibile partecipare a quiz e giochi con percorsi ideati attraverso un’attività di gamification nel cuore di Torino, per svelare il dietro le quinte della cultura.
L’iniziativa è nata in collaborazione con i Musei Reali per valorizzare i partenariati già attivi con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, il Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei Sistemi e il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino.

 

In occasione dell’apertura serale del Museo d’Antichità, dalla Galleria Archeologica al Teatro Romano fino alla Sezione Torino, saranno proposti giochi e quiz per scoprire i segreti del lavoro del ricercatore. Sarà inoltre possibile scoprire i testi antichi e le memorie dei Savoia attraverso una visita guidata alla Biblioteca Reale a cura di CoopCulture e, inoltre, visitare la mostra “Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali”.

 

Fra le attività laboratoriali e ludico-didattiche in programma, la gamification è al centro di una caccia al tesoro a cura di Gianmarco Giuliana del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, per delineare attività e abitudini di lavoro del ricercatore, con ritrovo nella Corte d’Onore di Palazzo Reale e diffusione di indizi nei Giardini Reali.
ln collaborazione con il Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei Sistemi, sarà possibile ripercorrere le abitudini alimentari e riproduttive delle comunità preistoriche alpine, tramite il progetto APICI “prodotti fermentati nelle Alpi PIemontesi tra Cambiamento e Innovazione ” rivelando i segreti delle analisi biomolecolari del passato.
Nell’ambito del progetto “Le fonti del diritto in Europa tra medioevo ed età moderna. Per un corpus dei testi dello ius commune dal manoscritto alla stampa (1350-1650)“, il Dipartimento di Studi Storici svelerà il percorso di testi incisivi nella storia del diritto.

 

Nel Giardino del Duca sarà possibile giocare con l’installazione interattiva CityChrone, la nuova applicazione urbanistica ideata per simulare la Torino del futuro creata dal ricercatore Indaco Biazo. Non mancherà inoltre la Global Shaper Community – Turin, nata all’interno del World Economic Forum e attiva a Torino con progettualità globali su innovazione e sostenibilità.

 

La serata sarà anche accompagnata da contenuti artistici e performativi con artisti che proporranno la propria selezione musicale, tra cui Awer  Kwality & Awer all’interno del Giardino Ducale e gli TSAO! che si esibiranno nel boschetto dei Giardini Reali.

 

Da non perdere anche le performance live audio e video curate da Algoritmi, con Salgari Records & Anna La RosaBAAB & IngridProject-To Microcosmo (Live coding e live video), nel Giardino di Levante.

 

Nel corso dell’intera serata il pubblico potrà rinfrescarsi in uno dei corner bar di Club Silencio con i drink Martini e le craft beer BrewDog, oltre ad assaporare le proposte food gourmet nei ristoranti all’interno dell’area evento.

 

Non poteva mancare per Club Silencio una nuova collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, organizzatrice dell’edizione torinese della Notte Europea dei Ricercatori e promotrice per eccellenza della ricerca culturale, che trova la sua massima espressione nella cornice dei Musei Reali.

 

Alberto Ferrari Co-Founder e CEO di Club Silencio dichiara: “Grazie a questa nuova collaborazione intendiamo ribadire – anche attraverso il potere della bellezza che da sempre rappresenta la mission degli eventi Club Silencio in ottica di promozione e valorizzazione dei musei e degli edifici storici d’Italia, in particolare verso una fascia giovanile – l’importanza e la centralità della ricerca scientifica e culturale con un evento che accende le luci del cuore della città per celebrare chi tutti i giorni, nel nostro territorio, dedica la propria vita alla passione per la conoscenza e la scoperta del futuro.

 

 

 

PER  PARTECIPARE  È NECESSARIO ACCREDITARSI

 

INFO

 

 

Ingresso con 1° consumazione + visita museale: 15€

Visita guidata alla Biblioteca Reale con CoopCulture:+5€ (accredito online – posti limitati)

Ingresso 19:00 → 23:00 suddiviso in fasce orarie

Ultimo accesso all’evento e alla visita museale alle ore 23:00

Ultimo accesso alla visita guidata alla Biblioteca Reale  alle ore 22:45

Ingresso in Piazzetta Reale 1, Torino

Amazon e AIRC insieme per la ricerca sul cancro infantile

Per il secondo anno consecutivo, l’azienda donerà oltre €40.000 a Fondazione AIRC per finanziare la
borsa di studio per un giovane ricercatore nell’ambito dei tumori nell’infanzia e nell’adolescenza.

Il 20 e 21 settembre i dipendenti Amazon si recheranno al lavoro in pigiama per mostrare la propria
vicinanza ai bambini e ai ragazzi che ogni giorno lottano contro il tumore negli ospedali.
L’azienda ha inoltre donato circa 800 kit per la scuola ai bambini ospedalizzati nei due ospedali più
popolati del Nord Ovest, a Novara e Torino.

Per il secondo anno consecutivo, Amazon ha scelto di sostenere la
ricerca sui tumori infantili di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro nell’ambito dell’iniziativa
Amazon Goes Gold per i bambini malati di tumore, con una donazione di oltre €40.000 destinati
a una borsa di studio per un giovane ricercatore.

Lo scorso anno la borsa di studio è stata assegnata a Marco Campisi, che dal 1° febbraio 2022 si
sta specializzando in un laboratorio d’eccellenza del Dana Faber Institute di Boston (Stati Uniti)
sui tumori neuroendocrini e in particolare sul neuroblastoma, che ogni anno in Italia conta circa
140 nuove diagnosi, la maggior parte concentrata nel primo anno di vita.

Da ormai sei anni a settembre – il Childhood Cancer Awareness Month, mese dedicato ai tumori
nell’infanzia a livello globale Amazon porta avanti la campagna Amazon Goes Gold per i bambini
malati di tumore con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sull’incredibile lavoro svolto dagli
ospedali e dalle tantissime realtà non-profit impegnate nella ricerca di cure per il cancro infantile
e nel sostenere le famiglie dei bambini affetti dalla malattia. Come gesto di solidarietà, migliaia
di dipendenti Amazon il 20 e 21 settembre si recheranno al lavoro in pigiama, in Italia e nel resto
del mondo. Il pigiama, infatti, è la ‘divisa’ che ogni giovane paziente indossa nella sua battaglia
quotidiana contro la malattia.

Tra le diverse iniziative legate alla campagna, per supportare ulteriormente i bambini
ospedalizzati in occasione del loro rientro a scuola Amazon ha donato 800 kit con zainetti e
materiali di cancelleria ai bambini ospedalizzati nei due ospedali più popolati del Nord Ovest, a
Novara e Torino. Inoltre, l’azienda coinvolgerà le scuole di quattro ospedali italiani in laboratori
STEM di introduzione al coding a partire da settembre, nell’ambito della continuità scolastica per
i bambini ospedalizzati e l’avvicinamento dei giovani alle materie scientifiche e digitali. Gli istituti
riceveranno oltre ad una formazione ad hoc per docenti e studenti anche del materiale hardware
per esercitarsi.

“Non possiamo che essere orgogliosi di tutte le iniziative realizzate da sei anni per Amazon Goes
Gold che ci hanno visto affiancare molti istituti e associazioni che si impegnano tutti i giorni per
trovare una cura ai tumori dell’infanzia e dell’adolescenza” ha dichiarato Lorenzo Barbo,
Responsabile di Amazon Italia Logistica. “Inoltre, vedere ancora una volta migliaia di dipendenti
Amazon recarsi al lavoro in pigiama per mostrare la propria vicinanza ai bambini malati, non può
che renderci soddisfatti dell’immenso successo di questa campagna”.
“Si stima che ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni siano colpiti dal
cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi stimati sono circa 900. I ricercatori AIRC
lavorano allo sviluppo di terapie specifiche sempre più efficaci, personalizzate e meno tossiche,
con l’obiettivo di riuscire a curare i piccoli pazienti. Lo possono fare grazie al sostegno dei nostri
donatori e dei partner che, come Amazon, scelgono di dare un contributo concreto al progresso
della ricerca oncologica”, dichiara Niccolò Contucci, Chief Fundraising Officer di Fondazione AIRC
per la ricerca sul cancro.

“Apprezzo che Amazon abbia una tale sensibilità su un tema così delicato. Sono molto emozionata
di poter partecipare alle iniziative che l’azienda ha organizzato e mostrare, insieme a tanti altri
colleghi che aderiranno, la mia vicinanza ai bambini malati di tumore” ha dichiarato Roberta
Alioto, operatore di magazzino presso il centro di distribuzione di Novara. “Credo che
sensibilizzare la comunità su un tema così importante attraverso un’azione semplice come
indossare il pigiama al lavoro sia il modo migliore, perché tutto possiamo prendervi parte” le fa
eco il collega Daniele D’Orto, Automation Engineer.

Mirco Laterza, operatore di magazzino presso il centro di smistamento di Casirate d’Adda (BG) ha
commentato: “E’ la seconda volta che partecipo a questa iniziativa e mi colpisce molto la grande
sensibilità dell’azienda su questa tematica. Poter essere vicino ai bambini anche solo con un
semplice gesto, come indossare il pigiama al lavoro, mi riempie il cuore di gioia”.

“Un ponte con l’infinito” ricordando Gustavo A. Rol

Adriana Guglielminotti e Loredana Roberti del Gruppo  https://www.facebook.com/groups/dottorrol, grazie al patrocinio del Comune di San Secondo di Pinerolo, hanno organizzato una conferenza dal titolo “Un ponte con l’infinito” per il giorno 22/09 alle ore 16,00 presso la sala del Consiglio del Comune, in Via Bonatto 3, dove amici e testimoni condivideranno con affetto i ricordi dei loro incontri con Gustavo A.Rol.
Sempre il 22/09 presso la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Torino alle ore 18,30 verrà celebrata una messa in Sua memoria.

Giubileo, grande partecipazione per ‘Vocinsieme per Nonno Mario’

L’evento privato tenutosi sabato 17 settembre ha visto la presenza di numerose personalità 

Un ampio parterre di circa 400 invitati scelti tra le personalità più rappresentative di Torino e del Piemonte si sono date appuntamento a Lombriasco per celebrare ‘Vocinsieme per Nonno Mario’, un grande evento privato con cui ‘Giubileo’, la storica e prestigiosa onoranza funebre torinese, ha voluto celebrare le proprie radici.

E al contempo guardare al futuro, presentando, in vista dei propri primi 25 anni che cadranno nel 2023, il nuovo Polo Culturale ‘Giubileo Incontri’: una struttura avveniristica tutta dedicata alla promozione e valorizzazione della cultura in città.

La serata ha visto la partecipazione di tre grandi artisti della musica leggera italiana: Valerio Liboni, Andrea Mingardi & The Rossoblues Brothers Band, e a sorpresa l’intenso autore e cantautore Danilo Amerio, salito sul palco tra la meraviglia degli ospiti.

Moltissimi i nomi di punta della politica e dell’imprenditoria regionale, tra cui Gioacchino Cuntrò, il Viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin, Daniele Ronco e Doriano Mina (Sindaco e Vice Sindaco di Lombriasco), Giorgio Albertino (Sindaco di Carignano), Agostino Bottano (Sindaco di Villafranca Piemonte).

Insieme a un gran numero di famosi medici, giornalisti e direttori di testate, commercialisti, avvocati, notai, dirigenti d’azienda e titolari di rinomate PMI pronti a fare squadra, con la Famiglia Scarafia fondatrice e anima di ‘Giubileo’, attorno a un progetto aggregativo vincente, che ha tutte le carte in regola per creare altresì nuova occupazione sotto la Mole.

La serata è stata condotta da Maurizio Scandurra, giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico noto per le sue frequenti apparizioni anche a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ insieme a Luciano Scarafia, Fondatore con la moglie Piera di ‘Giubileo Srl’.

Un evento memorabile, ricco di colpi di scena, risate, allegria, che testimonia e conferma l’intelligenza di un’impresa familiare che ha fatto dell’umiltà, della qualità e dell’operosità costante e crescente la propria bandiera. E’ stato straordinario toccare con mano quanta vita si nasconde in un’azienda così fresca e pulsante, attorno alla quale si sono radunate le figure d’eccellenza della Torino e del Piemonte che conta. Un grazie speciale anche a Giacomino Ariatello, Presidente della Pro Loco di Lombriasco, e a tutta la sua ottima squadra per la collaborazione, e alla Dottoressa Virginia Sanchesi per la grandissima e preziosa collaborazione nella creazione di un parterre di invitati illustri intervenuti per l’occasione”, conclude entusiasta Scandurra.

Il Museo A come Ambiente ha ospitato la 17esima giornata per la custodia del Creato

Iniziativa promossa dall’Arcidiocesi di Torino

 

Sabato 17 settembre scorso si è celebrata la 17esima giornata per la custodia del Creato, che ha avuto luogo presso il Museo A come Ambiente in corso Umbria 90.

A promuovere la giornata l’Arcidiocesi di Torino, in particolare il suo Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro, diretto da Alessandro Svaluto Ferro. nell’ambito della suaCommissione Regionale del Piemonte e Valle d’Aosta.

“La giornata nazionale per la custodia del creato – spiega Gaetano Quadrelli, responsabile Pastorale sociale del lavoro Piemonte e Valle d’Aosta – rappresenta un’iniziativa della conferenza episcopale italiana, in sintonia con le altre comunità ecclesiali europee. Si tratta di una giornata dedicata a riaffermare  l’importanza, anche per la fede, dell’ambientalismo.

Tema di quest’anno, titolo anche del messaggio dei Vescovi Italiani per la 17esima Giornata nazionale per la Custodia del Creato, è “Prese il pane, rese grazie””.

“ Quante cose sa dirci un pezzo di pane –  aggiunge Gaetano Quadrelli – Basta saperlo ascoltare. Purtroppo  spesso il pane ci sembra scontato ed è talmente “quotidiano” da non attirare il nostro sguardo. Non si apprezza, ma troppo spesso si usa; non si guarda, si mangia. Lo consumiamo  automaticamente senza badarci”.

“Invece – aggiunge Gaetano Quadrelli – il pane è un dono della terra, frutto del lavoro di molte persone e, quindi, va ricevuto con gratitudine. L’essere grato è  un atteggiamento fondamentale per un cristiano e, per questo motivo, siamo chiamati a vivere la dinamica della condivisione, del dono che deve diventare uno stile di vita per la cittadinanza. Politica e economia devono dar vita alla civiltà dell’amore”.

Dopo gli interventi di Gaetano Quadrelli, Delegato regionale dell’Ufficio Pastorale, Sociale e del Lavoro, e di monsignor Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli e Vescovo incaricato per la PSL, è stato affrontato il tema della sostenibilità nella proposta dell’ecologia integrale e della Laudato Si da Isabella Brianza dell’Azione Cattolica di Torino.

“ Il Papa – ha spiegato Isabella Brianza – afferma che siamo arrivati ad un punto di rottura tra l’unione umana il creato e che dobbiamo agire. In occasione della giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato,  tenutasi il primo settembre 2022, il Santo Padre ha inviato un messaggio che rappresenta il tema e l’invito del Tempo del Creato di quest’anno, che si concluderà con la festa di San Francesco. Come Chiesa chiediamo di assumere questi temi con una certa serietà, mantenendo un occhio vigile su chi ci governa”.

Il Santo Padre ha ribadito che si tratta di un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura, tutti insieme, della casa comune. Questo tempo è stato originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e rappresenta un’opportunità per coltivare una vera e propria “conversione ecologica”, che Giovanni Paolo II ha incoraggiato di fronte alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata nel 1970. Da un lato notiamo un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro un grido amaro che si lamenta dei maltrattamenti umani.

“Questo dolce canto – spiega Isabella Brianza – ci invita a praticare “una spiritualità ecologica”, attenta alla presenza di Dio nel mondo della natura. Il Laudato sì  rappresenta un invito a fondare la nostra spiritualità sulla “consapevolezza amorevole di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri umani dell’universo una stupenda comunione universale”. Il messaggio del Santo Padre invita, in questo tempo del Creato, a riprendere a pregare nella grande cattedrale del creato, godendo del “grandioso coro cosmico” delle creature che cantano le loro Lodi nei confronti di Dio”.

“Quella dolce canzone – spiega il Messaggio del Santo Padre – è  accompagnata da un grido amaro, meglio da un coro di grida amare; per prima è la sorella madre terra che grida. In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi, la sua distruzione”.

Claudia Galetto di Ires Piemonte ha dibattuto il tema del “Cambio di paradigma e Politiche di sostenibilità.  A che punto è  il Piemonte?”, spiegando come sia necessario intervenire in questi tempi di crisi e che una trasformazione etica si debba accompagnare ad una lotta rivolta  a trasformare la biodiversità.

“Siamo di fronte a una crisi climatica e a una crisi sociologica – ha spiegato Claudia Galletto, ripetendo le parole del Papa, che fa un riferimento al fatto che non si tratta di due crisi separate, quella ambientale si accompagna a quella sociale. Vi è  quindi un tema fondamentale che è quello della necessità  di un cambio di paradigma e di far intervenire la sostenibilità nel compito di custodire il creato”.

“L’Agenda 2030 – aggiunge Claudia Galletto – è  fondamentale e ha introdotto elementi di novità,  collegando la dimensione sociale a quella ambientale. Il paradigma della sostenibilità  dimostra che il nostro Paese sta mettendo a segno un lavoro importante per capire quale sia la domanda e, a partire da questa, costruire strutture nuove. Emerge la drammaticità  degli effetti sociali e ambientali sui modelli di sviluppo e la necessità  di un riequilibrio tra ambiente e società.  Di qui l’importanza fondamentale di educare la popolazione perché  possa saper comprendere la nuova situazione e attuare l’accelerazione del cambiamento. Lo sviluppo sostenibile consiste, quindi, sull’equilibrio tra l’ambiente e la società, spesso messo in crisi dai problemi legati ai cambiamenti climatici, che provocano danni di non poca rilevanza, come sul lago Maggiore”.

A questi interventi ha fatto seguito una tavola rotonda ricca di esperienze e riflessioni critiche sull’intreccio tra sostenibilità, giustizia e utilizzo consapevole delle risorse naturali.

Il Presidente della Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, è  intervenuto sul tema della “Terra e cibo: energie per il futuro”, individuando l’importanza della mission di una strategia regionale, per rompere le logiche settoriali e far emergere politiche efficaci”.

Di qui l’importanza di un documento di economia e finanza creato nell’ambito di un solido sistema istituzionale, comprensivo del mondo della ricerca, capace di coordinarsi e strutturarsi al fine di attuare questo cambiamento. L’approccio deve risultare sistemico e non verticale, capaci di affrontare i cambiamenti di domanda, le criticità e fragilità.  Dovranno anche essere messi in atto strumenti di pianificazione delle differenze geografiche e delle caratteristiche socio economiche e ambientali.

“La pandemia prima e poi la guerra – spiega Roberto Moncalvo – hanno messo in crisi alcune certezze relative alla disponibilità  di energia e fatto avanzare la possibilità di eventuali cambiamenti nella disponibilità di materie prime. Oggi diverse produzioni risultano bloccate dall’impossibilità  di far funzionare le celle frigorifere. Le forze politiche stanno semplificando notevolmentele questioni, parlando anche di una possibile soluzione del nucleare, che sarà  pronta tra 20-25 anni. Assistiamo anche a cambiamenti climatici mai avvenuti prima. Nelle Marche è  caduta in poche ore l’acqua che cade in sei mesi.

Di qui la necessità di una modifica del PNRR”.

Francesca Vietti, che ha parlato a nome delle diocesi di Biella, Casale Monferrato, Novara e Vercelli, ha concentrato il suo intervento sul Report Terre d’acqua, sottolineando l’importanza dell’acqua come principio vitale e patrimonio universale comune. Il valore dell’acqua risulta etico e religioso, in quanto lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. Fondamentale è anche la conoscenza del territorio, indispensabile per affrontare il tema della cautela nell’uso dell’acqua, considerando come il medesimo bacino del Po sia stato trasformato dall’uomo. È  anche stato avviato un progetto nelle scuole superiori dal titolo “Cura della casa Comune”, il cui primo esperimento è stato avviato nel 2020, a Vercelli.

Una preziosa testimonianza è giunta dal Vicepresidente dell’Ucid presidente del CAAT, Marco Lazzarino, che ha spiegato come il Centro Agroalimentare  sia nato nel 2002 e veda impegnati all’interno  della filiera i grossisti,  anello di congiunzione tra i produttori e i consumatori finali. La raccolta differenziata è statapotenziata e da tempo ormai è stato avviato un progetto di collaborazione con il Banco Alimentare, perché determinati prodotti che conferiscono nell’isola ecologica possano essere recuperati. Giovani studenti universitari sono impegnati in questa attività  di recupero e due volte la settimana fanno il giro di tutti i grossisti,  per recuperare la merce. Ciò  avviene nella tarda mattinata e consente il recupero di 15-20 tonnellate di cibo l’anno.Questo è  un significativo esempio di economia circolare”.

Mara Martellotta