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Il Piemonte di qualità si presenta alla Venaria Reale

Presso la reggia nelle giornate di ieri e oggi

La tradizione piemontese dell’alta gamma, del bello e del gusto Made in Italy è protagonista di “Experience Piemonte: luxury, design, wellness, taste”, l’evento che il 5 e 6 ottobre fa incontrare nella splendida cornice della Venaria Reale l’eccellenza piemontese dei comparti arredo, design, moda e accessori, tessile, agroalimentare, cosmesi e benessere con la committenza internazionale. L’iniziativa è gestita da Ceipiemonte su incarico di Regione Piemonte nell’ambito dei Progetti Integrati di Filiera del Fondo europeo di sviluppo regionale.

La due giorni è stata inaugurata da una conferenza di apertura: nella mattinata del 5 ottobre, nella Chiesa di Sant’Uberto istituzioni ed esperti di settore si sono confrontati sulle ultime tendenze dello scenario internazionale del mercato dell’alta gamma e su come il Piemonte, con la sua tradizione di eccellenza, artigianalità, unicità e sapori si posizioni tra i territori di riferimento del mercato del lusso. Un focus particolare è stato dedicato anche alla sostenibilità e all’economia circolare come vantaggi competitivi per il posizionamento sui mercati. Il primo semestre del 2022 ha visto in Piemonte i settori dell’alta gamma, tessile, agroalimentare, cosmesi e benessere attestarsi su 28,4 miliardi di euro di fatturato, il 18% in più rispetto al 2021.

Ad aprire i lavori l’assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte Fabrizio Ricca e il presidente di Ceipiemonte Dario Peirone, che hanno introdotto i temi successivamente sviluppati in un dibattito condotto dalla giornalista del TG2 Simonetta Guidotti “Trend dell’alta gamma nei settori Made in Italy e Life Style” a cui hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il noto designer Fabrizio Giugiaro ed con uno dei massimi esperti del sistema moda come Carlo Piacenza. A seguire Simonetta Guidotti ha coinvolto sul palco Axel Iberti di Gufram e Alessia Crivelli di Crivelli Gioielli e Presidente della Fondazione Mani Intelligenti e, in collegamento da remoto, per una più approfondita analisi degli scenari internazionali sono intervenuti Alberto Maria Martinelli Presidente del Singapore – Italy Business Council e Managing Director di Julius Baer, Annalisa Tarquini Direttore del Master in Luxury Management dell’Università del Principato di Monaco, e Laine Petteri, importatore di vino in Finlandia.

Il secondo panel “La Sostenibilità ed economia circolare: un vantaggio competitivo per il posizionamento sui mercati” è stato introdotto e condotto da Paola De Bernardi, docente di Sistemi di gestione dell’economia circolare dell’Università degli Studi di Torino. A questa tavola rotonda hanno partecipato Paolo Armando di l’Oreal, Marco Piccolo di Reynaldi e Francesco Bianco di Molecola.

Le conclusioni sono state tracciate da Andrea Tronzano Assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive della Regione Piemonte.

Le religioni e la pace

Giampiero Leo

In tempi tristi come questi, dove sentiamo un leader religioso come il patriarca russo ortodosso come Kyrili incitare i suoi fedeli ad arruolarsi in una guerra di aggressione,

oppure gli attuali governanti dell’Iran – trasformato in una teocrazia – utilizzare la
religione per giustificare un regime oppressivo, maschilista, patriarcale e indifferente
ai diritti umani, noi, del Coordinamento interconfessionale del Piemonte, riteniamo
urgente e doveroso offrire tutt’altra testimonianza.
Nell’incontro che si terrà venerdì 7 ottobre alle h 21.00, presso la Parrocchia Santa
Maria Goretti (che ringraziamo moltissimo per aver promosso una iniziativa così
bella e significativa), noi tutti – rappresentanti della quasi totalità delle religioni
presenti in Piemonte – diremo che siamo con Papa Francesco, con i saggi islamici
che si riconoscono nelle dichiarazioni di Abu Dabi, con il Dalai Lama, con Daisaku
Ikeda e con tutte/i coloro che concepiscono e vivono la propria fede innanzitutto
come un “comandamento” di amore, di altruismo, di fraternità, di compassione e di
giustizia. Lo affermeremo e cercheremo di testimoniare la possibilità che questa
“Via” esista e sia praticabile da ogni donna e uomo di buona volontà, anche
raccontando come concretamente viviamo, insieme, questa esperienza di dialogo e
unità (una unità che non ha annulla le identità, ma anzi le riporta alla loro vera
essenza) volta al bene comune.
Giampiero Leo
Portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”

Nasce il progetto “Moncalieri Città dell’Abitare Collaborativo”

Al via il progetto con una serie di appuntamenti tra ottobre e dicembre 2022:

un convegno di apertura, dei laboratori tematici, un seminario conclusivo. Si parte con le attività che animeranno le giornate di venerdì 7 e sabato 8 ottobre: un’occasione per riflettere e confrontarsi sui temi dell’abitare collaborativo, considerato nelle sue diverse forme e come intreccio di prossimità e di cura.
Moncalieri Città dell’Abitare Collaborativo, è promosso dalla Fondazione Dravelli con il sostegno della Città di Moncalieri, con la cooperazione del Gruppo RIMEDIARE/RI-MEDIARE e dell’Associazione BuonAbitare. Un progetto che intende favorire lo scambio di buone pratiche sulle diverse forme dell’abitare collaborativo ritenute non solo azioni necessarie per sostenere le persone con fragilità e contrastare gli effetti dell’esclusione e del disagio sociale, ma anche come fattore di innovazione sociale: opportunità per promuovere lo sviluppo della comunità locale e la crescita del benessere individuale e collettivo.
L’intento è quello di individuare azioni utili a rimediare alcune delle criticità che caratterizzano la contemporaneità in campo ambientale, economico, sociale, culturale, educativo, formativo: criticità preesistenti, ma rese più evidenti dalla pandemia di COVID-19, dal ritorno della guerra in Europa, dal crescere della paura in relazione al futuro, così come viene percepito e rappresentato in termini individuali e collettivi.
Paolo Montagna, Sindaco della Città di Moncalieri, dichiara: “Gli effetti sociali ed economici sulla Città e sui cittadini generati del COVID prima e della guerra in Ucraina poi, ci impongono di aggiornare la riflessione sulle politiche di Comunità che offriamo alla popolazione. In questa cornice l’iniziativa sull’Abitare Collaborativo, della quale ringrazio gli organizzatori e i partner, rappresenta una importante occasione per fotografare la Città che abbiamo costruito, ma soprattutto per immaginare la visione della Moncalieri che verrà, partendo dalla centralità della Persona e da valori imprescindibili per la nostra Comunità come cura e prossimità”.
Il progetto prenderà avvio con due giornate che vogliono essere un’opportunità per dialogare – a partire dalle esperienze realizzate sul territorio di Moncalieri – su pratiche, interventi e servizi che cercano di rispondere alle diverse esigenze sociali legate ai diversi bisogni abitativi.
Si inizia venerdì 7 ottobre 2022 con il convegno Dialoghi sull’abitare Collaborativo che si terrà dalle ore 14.30 alle 18.00 presso la Biblioteca Civica Arduino “A. Arduino” – Via Cavour, 31 – Moncalieri TO. Interverranno: Silvia Di Crescenzo (Assessora alle Politiche sociali e abitative), Francesco De Biase (Gruppo RI-MEDIARE, Direttore della Collana Pubblico, Professioni e Luoghi della Cultura, FrancoAngeli), Ezio Manzini (Presidente del DESIS Network, Professore Onorario al Politecnico di Milano), Elvio Raffaello Martini (Psicologo di
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Comunità e promotore del progetto BuonAbitare), Daniela Ciaffi (Docente di Sociologia Urbana, Politecnico di Torino e Vice Presidente LABSUS, Laboratorio per la sussidiarietà), Elena Carli (Segretaria Generale della Fondazione della Comunità di Mirafiori Onlus di Torino). Aprirà i lavori Paolo Montagna, Sindaco della Città di Moncalieri; Introduce e conduce i lavori Francesco Maltese (Dottore di Ricerca in Scienze Umane, Responsabile Progetto Abitare Collaborativo della Fondazione Dravelli e referente del nuovo Gruppo BuonAbitare di Moncalieri).
A seguire sarà possibile partecipare al Tavolo Del Dialogo, uno spazio dedicato al confronto sui temi emersi con: assessore e assessori della Giunta, membri del Consiglio Comunale della Città di Moncalieri, rappresentanti delle realtà del territorio e cittadine e cittadini partecipanti al seminario.
Al termine del Convegno, dalle ore 18.30 presso la Fondazione Dravelli è prevista l’inaugurazione della Sede del Gruppo BuonAbitare Di Moncalieri.
Sabato 8 ottobre 2022 dalle ore 9.30 alle 13.00 presso la Fondazione Dravelli sarà possibile partecipare al Laboratorio Vicinato Solidale condotto da Elvio Raffaello Martini.
I partecipanti saranno coinvolti nell’identificare la modalità concreta per realizzare buone pratiche di vicinato solidale in contesti specifici, mettendo a fuoco strumenti utili per: creare un’organizzazione a base comunitaria; definire patti collaborativi per sostenere il buon vicinato; sviluppare capacità e competenze necessarie per sostenere il buon vicinato.
Moncalieri Città dell’Abitare Collaborativo è realizzato
con la collaborazione di: Moncalieri Comunità (Città di Moncalieri), ARCI Torino, CGIL SPI Lega 11 e AUSER di Moncalieri, LABSUS (Laboratorio per la Sussidiarietà), SIPCO (Società Italiana di Psicologia di Comunità), RETE DELLE CASE DEL QUARTIERE, Fondazione della Comunità di Mirafiori ONLUS, Fondazione della Comunità di Porta Palazzo; le cooperative sociali Educazione Progetto, P. G. Frassati e Animazione Valdocco, Open House srl ets, Associazioni CASEMATTE e TRA ME, Comitato Condominio Solidale Castello di Revigliasco, CORRISPONDENZE;
con il supporto di: FISSORE SPA, Cooperativa ASTRA, il Mercoledì, Libreria Arco Nuovo, Biblioteca Civica “A. Arduino” (Moncalieri)
Per info e prenotazioni: abitarecollaborativo.dravelli@gmail.com Telefono: 011.60.68.509 (dalle 10.00 alle 12.00)
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L’obiezione di coscienza: un convegno promosso dal Centro Studi Sereno Regis

Nella Sala Poli del Centro Studi Sereno Regis, il 7 e 8 ottobre prossimi, a Torino, verrà organizzato un convegno dal titolo “Preferirei di no. Storia, voci e prospettive dell’obiezione di coscienza al servizio militare tra l’Italia e Torino a cinquanta anni dalla legge 772”, in collaborazione con il Movimento Nonviolento, il Movimento Internazionale della Riconciliazione, la Scuola per la Buona Politica di Torino e il Tavolo Enti Servizio Civile del Piemonte. Il convegno è patrocinato dal Centro Interateneo di Studi per la pace e della Rete Università per la Pace.

È organizzato a distanza di cinquanta anni dall’apparizione della legge Marcora n. 772 del 15 dicembre 1972, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che riconosce l’obiezione di coscienza al servizio militare.
Il convegno è promosso all’interno del progetto ‘Signorno’! Torino, città protagonista della storia dell’obiezione di coscienza in Italia.
“Nel convegno si ripercorreranno storia, vissuti, emozioni, contesti politici e ideali, oltre che i protagonisti di una lotta che ha opposto la libertà di coscienza, il principio di “non uccidere” all’obbligo militare in nome della difesa del territorio italiano – spiega Enzo Ferrara, presidente del Centro Studi Sereno Regis – Da qui sarebbe sorta un’idea più ampia di difesa della patria, rispetto a quella meramente militare, che comprende i campi della cultura, dell’ambiente, della marginalità sociale, come è previsto dall’attuale Servizio Civile Universale.
Tre le sessioni del convegno. La prima inizierà venerdì 7 ottobre alle 17 e sarà orientata al rapporto tra attualità e obiezione di coscienza.
Ad aprirla sarà uno dei maggiori studiosi della non violenza, Giuliano Portara, dell’Università di Stoccolma, che terrà una lectio magistralis sul tema dell’Obiezione di coscienza e disobbedienza civile in una società democratica. Seguirà poi una tavola rotonda coordinata dalla vicepresidente del Centro Studi Sereno Regis, Angela Dogliotti, sull’attualità dell’obiezione di coscienza.
La animeranno tre voci storiche del pacifismo, Mao Valpiana, presidente del Movimento nonviolento, Sam Biesemans, vicepresidente dell’European Bureau for Conscientious Objection, e Paolo Candelari, che appartiene al Movimento Internazionale della Riconciliazione.
Chiuderà il primo giorno la riflessione della Costituzionalista dell’ateneo torinese, Alessandra Algostino, che illustrerà i legami tra obiezione, disobbedienza e Costituzione.
La seconda giornata, di taglio prettamente storico, si aprirà a partire dalle 9.30 e sarà dedicata all’obiezione di coscienza in Italia, di cui illustrerà il quadro storico Nicola Labanca dell’Università di Siena.
Bruna Bocchini dell’Università di Firenze affronterà la presenza dell’obiezione di coscienza nel mondo cristiano, non solo in quello cattolico, ma anche nella chiesa Valdese e con il contributo dato all’obiezione dai testimoni di Geova.
Amoreno Martellini, dell’Università di Urbino, si concentrerà sui linguaggi dell’obiezione di coscienza e sul loro mutamento dalla non violenza all’approdo all’antimilitarismo presente alla fine degli anni Sessanta.
Seguiranno due relazioni che si concentreranno sulla controparte, quella di Claudio Vercelli dell’Università Cattolica di Milano, che percorrerà le trasformazioni dell’esercito nelle contestazioni presenti tra gli anni Sessanta e Settanta, mentre Pierpaolo Rivello dell’Università di Torino affronterà la peculiare vicenda della giustizia militare in Italia. La mattinata sarà conclusa da un’intervista a Daniele Lugli e Enzo Bellettato, collaboratori di Capitini e presenti alla Fondazione del Movimento non violento.
Sempre sabato 8 ottobre, a partire dalle 15, il confronto si sposterà sul rapporto tra l’obiezione di coscienza e la città di Torino. Tra i relatori Marco Labbate dell’Università di Urbino, che percorrerà questa relazione lungo le tappe più significative, mentre Marco Scavino dell’Università di Torino inquadrera’ il movimento per l’obiezione di coscienza dentro la Torino degli anni Settanta. Seguirà l’intervento di Pierpaolo Rivello dell’Università di Torino, che affronterà la vicenda peculiare della giustizia militare in Italia. Concluderanno il convegno quattro comunicazioni di storici e testimoni, da Sergio Albesano, che parlerà di Bruno Segre, lo storico avvocato degli obiettori e Pier Carlo Racca, che scriverà una testimonianza sul Corpo Europeo della Pace.
La giornata sarà conclusa da un dialogo tra Valentina Paze’ dell’Università di Torino e Luigi Ferrajoli dell’Università di Roma 3, che parlerà sul tema dell’obiezione di coscienza in relazione al complesso dei diritti fondamentali.

Mara Martellotta

A Travaglini il premio Salviamo la montagna riservato al giornalismo

Per la terza volta lo scrittore e giornalista, collaboratore de Il Torinese e della rivista Le Rive, originario del lago Maggiore e residente a Torino, si è aggiudicato il primo premio nella sezione “giornalismo”

Si terrà sabato 8 ottobre, alle 15 nella Sala multiuso di Carvegno, frazione del comune svizzero di Cevio nella ticinese Vallemaggia la premiazione della 13° edizione del concorso letterario transfrontaliero “Salviamo la montagna”, dedicato allo scrittore elvetico Plinio Martini e al vigezzino Andrea Testore. L’evento è organizzato dalla Fondazione Valle Bavona e sarà animato dalla lettura di brani dei testi vincitori e da stacchi musicali proposti da Paolo Tomamichel e Sandra Eberle. Oltre alle sezioni riservate a narrativa, poesia e giornalismo, dal 2021 è nato il settore dedicato a progetti, idee, suggerimenti utili per limitare lo spopolamento delle regioni montane denominato “La montagna del futuro”. Per la terza volta lo scrittore e giornalista Marco Travaglini, collaboratore de Il Torinese e della rivista Le Rive, originario del lago Maggiore e residente a Torino, si è aggiudicato il primo premio nella sezione “giornalismo” con un lungo articolo dedicato alla storia del turismo montano. Tema che Travaglini conosce bene anche per i trascorsi che l’hanno visto impegnato in campo politico, istituzionale  e culturale sui temi dello sviluppo montano e del turismo, come consigliere regionale del Piemonte e componente dell’ASA, l’associazione della sinistra democratica della regione alpina, aderente al Partito del Socialismo Europeo. In quella vesta lo scrittore, rappresentando l’Italia del nordovest, fu tra i redattori del  manifesto intitolato “Die alpen sind Leben – Les alpes, c’est la vie; Alpe so zivljenje; le Alpi sono vita“, un vademecum in dieci punti vertenti su argomenti comuni a tutte le zone della regione alpina, spazianti dalla tutela ambientale alle fonte rinnovabili, dalla cultura all’economia, senza trascurare gli aspetti legati al traffico, ai rapporti transfrontalieri e ai fenomeni migratori.

Piemontesi/italiani emigranti in Argentina: il ritorno

L’emigrazione italiana in Argentina iniziò nel 1860 e terminò quasi nel 1970. Predominante l’emigrazione dal nord nel XIX secolo, nel primo periodo, di circa 710mila migranti piemontesi, il 23 per cento scelse come meta l’Argentina.

 

Nel secondo il numero dei migranti aumentò e l’Argentina continuò ad essere tra le mete preferite.

Conosciamo tutti il forte legame che unisce Italia e Argentina. Ma conosciamo lo sfondo? Da argentina emigrata a Torino all’età di 20 anni  e nipote di piemontesi, in 5 articoli ve lo racconterò  in prima persona.

I miei trisnonni sonno  emigrati  in Argentina nel 1895. Mia nonna aveva solo 16 anni; mio nonno 31. Anche se in Italia lui era dedito alla vitivinicoltura, a differenza di tanti piemontesi (che all’epoca rappresentavano il 30 per cento dell’emigrazione italiana) che si dedicavano all’agricoltura e si sono stabiliti principalmente nelle province di Santa Fe e Cordoba, lui si è stabilito a Buenos Aires e si è dedicato alla panetteria.

Mentre l’Italia è stata colpita dalla crisi economica, dalla disoccupazione e dalla povertà (evidenziando la crisi agraria degli anni ’70), in Argentina sono state date le condizioni politico-sociali per accogliere i migranti.

Dato che l’Argentina è stata percepita dagli italiani  come un Paese di crescita economica, di opportunità e di lavoro, non mi sorprende lo stupore di qualsiasi  italiano quando gli diciamo che ora siamo i suoi discendenti che  si lasciano tutto alle spalle, alla ricerca semplicemente di un futuro.

Succede  che, negli ultimi anni, questo fenomeno migratorio si è invertito: ora siamo i nipoti di quegli italiani emigrati in Argentina, quelli che tornano.

 

Bernardita Feldman

Ultimi giorni per Play with Food, il primo e unico festival teatrale dedicato al cibo

Presentata ieri a Torino, in occasione del Salone del Gusto, l’undicesima edizione di Play with Food – La scena del cibo, in Italia il primo e unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, organizzato da Associazione Cuochilab, con la direzione artistica di Davide Barbato.
L’edizione 2022 propone a Torino dall’1 al 9 ottobre, 10 giorni di programmazione11 compagnie di cui 2 straniere, 24 appuntamenti dislocati in tutta la città, con 3 prime assolute, 2 prime nazionali e 4 prime regionali. Un programma abitato da artiste e artisti d’eccellenza, con spettacoli di grande qualità che, attraverso stili, generi e poetiche differenti, affrontano in modo non scontato il tema del cibo.

Le religioni e la pace

Giampiero Leo

In tempi tristi come questi, dove sentiamo un leader religioso come il patriarca russo ortodosso come Kyrili incitare i suoi fedeli ad arruolarsi in una guerra di aggressione,

oppure gli attuali governanti dell’Iran – trasformato in una teocrazia – utilizzare la
religione per giustificare un regime oppressivo, maschilista, patriarcale e indifferente
ai diritti umani, noi, del Coordinamento interconfessionale del Piemonte, riteniamo
urgente e doveroso offrire tutt’altra testimonianza.
Nell’incontro che si terrà venerdì 7 ottobre alle h 21.00, presso la Parrocchia Santa
Maria Goretti (che ringraziamo moltissimo per aver promosso una iniziativa così
bella e significativa), noi tutti – rappresentanti della quasi totalità delle religioni
presenti in Piemonte – diremo che siamo con Papa Francesco, con i saggi islamici
che si riconoscono nelle dichiarazioni di Abu Dabi, con il Dalai Lama, con Daisaku
Ikeda e con tutte/i coloro che concepiscono e vivono la propria fede innanzitutto
come un “comandamento” di amore, di altruismo, di fraternità, di compassione e di
giustizia. Lo affermeremo e cercheremo di testimoniare la possibilità che questa
“Via” esista e sia praticabile da ogni donna e uomo di buona volontà, anche
raccontando come concretamente viviamo, insieme, questa esperienza di dialogo e
unità (una unità che non ha annulla le identità, ma anzi le riporta alla loro vera
essenza) volta al bene comune.
Giampiero Leo
Portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”

Proclamati i vincitori del Premio letterario e fotografico “Il Paliotto”

Giunto alla sua seconda edizione, nel pomeriggio di sabato primo ottobre, nell’elegante sala Garden del Best Western Plus Executive Hotel and Suits di Torino, si è celebrata la serata conclusiva del Premio Letterario e Fotografico Nazionale denominato “Il Paliotto”, patrocinata dal Rotary Club Torino Duomo.

La serata ha visto una nutrita e appassionata partecipazione dei numerosi premiati nelle due sezioni: fotografia e letteratura, sotto lo sguardo attento della giuria capitanata dai due Presidenti, Toni Spagone per la sezione fotografica, e Enzo Restagno per quella letteraria, a sua volta suddivisa in narrativa, libri per bambini e saggistica.

Il Presidente del r.c.Torino Duomo, Marco Novara, ha condotto la serata regalando un’atmosfera molto piacevole, che ha portato il pubblico a applaudire durante le premiazioni e a qualche commossa lacrima da parte dei protagonisti. Degno di nota il video proiettato su un libro fuori concorso, “Ricette di una centenaria” dove l’anziana Rosetta Cagnarelli, visibilmente commossa, salutava il pubblico, ricevendo un caloroso applauso.

I premiati, provenienti da tutta Italia, si sono susseguiti in brevi discorsi sulle loro opere, illustrando le fotografie e descrivendo l’ispirazione alla base dei racconti. Dopo l’elenco delle Menzioni Speciali della giuria, è arrivato il momento della premiazione della terna vincitrice.

Ad aggiudicarsi il primo premio nella sezione fotografia è stato Duilio Fiorille con la sua “Fairytale”, mentre nella sezione narrativa ha vinto “Diomira” di Paolo Lavarda. Nella sezione libri per bambini si è aggiudicato il primo premio Michele Cecchini con “20 giorni” e in quella dedicata ai saggi Antonio De Caro con “(Ri)trovare la propria voce”.  

A sorpresa, quasi al termine della serata, è stato proclamato il vincitore assoluto della Seconda edizione de “Il Paliotto” che, grazie alla collaborazione con la casa editrice Lisianthus Editore, vedrà a breve la pubblicazione del suo libro. A aggiudicarsi l’ambito premio, nella cornice suggestiva del Rotary Club Torino Duomo, è stato Michele Cecchini con “20 giorni”, tenera e istruttiva storia sull’arco di vita di una piccola mosca, Fli, che durante, appunto, i venti giorni del suo ciclo vitale, impara a amare la vita e a accettare la sua inevitabile fine. Un libro coraggioso che tratta un tema difficile e di forte impatto. La serata si è conclusa con l’invito ai premiati ad assistere al concerto tenutosi in Duomo dall’Accademia del Ricercare, con brani di Georg Philipp Telemann.

 

MARA MARTELLOTTA

Pandemia, l’impatto sugli adolescenti

Incontro a Palazzo Lascaris

Giovedì 13 ottobre alle ore 15 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino si terrà la presentazione del progetto: “Adolescenti, l’era dei nuovi eroi”, presentato da Irma Battista e Amanda Gesualdi. L’iniziativa, promossa da Heroes Coaching e Associazione Azimut indaga l’impatto del Covid sull’età adolescenziale.