Dal “…Vado ad aprire la seconda casa…”, al “facciamo volantinaggio” sino al paradossale: “…vado a fare qualche lavoretto in nero”
Queste alcune delle giustificazioni raccolte nel fine settimana dalla Guardia di Finanza di Torino che, dopo l’ultima stretta del Governo per fronteggiare il “COVID19”, ha intensificato i controlli in città ed in tutta la provincia.
Oltre 200 i Finanzieri giornalmente impegnati sulle principali arterie stradali, all’interno dei parchi cittadini e nei maggiori luoghi di aggregazione.
Solo nell’ultimo fine settimana sono state oltre 400 le persone identificate, una trentina quelle denunciate, prevalentemente per essere state soprese a “spasso” senza una giustificazione. Circa 2.000 gli esercizi commerciali controllati.
C’è stato lo spazio anche per un arresto. I Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese hanno sorpreso nella tarda sera di ieri, un trentenne pluripregiudicato che si aggirava nei pressi della stazione ferroviaria; peccato che fosse ricercato in quanto nei suoi confronti pendeva un ordine di custodia cautelare in carcere per vari reati.
Sempre i Finanzieri di Lanzo hanno sorpreso un uomo che candidamente ha ammesso di approfittare del momento “…per fare qualche lavoretto in nero…”, oppure il gruppetto di giovani che, non curanti della situazione, distribuivano volantini nelle case.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria, hanno invece denunciato il titolare di una cartoleria di un comune della prima cintura torinese che, in barba a tutti i divieti, svolgeva in maniera pressoché normale la sua attività. Oltre alla denuncia rischia la sospensione dell’attività commerciale.
Così scriveva, con senso premonitore (morirà nel Mediterraneo, inabissandosi con il suo aereo) Antoine de Saint-Exupéry, autore de “Il Piccolo Principe”. La parola acqua, di per se, “suona” bene. Suscita, senz’ombra di dubbio, sentimenti positivi. Chi può negare che l’acqua è il presupposto insostituibile per una vita sana e l’elemento in assoluto più importante? Allo stesso tempo, c’è il rovescio della medaglia. 



L’elenco è lungo e comprende singoli, appunto Silvio Berlusconi, e aziende come Ferrero, dieci milioni, la famiglia Agnelli, altri dieci, la Reale Mutua, cinque milioni, Giovanni Rana, il Gruppo Miroglio con la produzione, donata alla Regione Piemonte di 700.000 mascherine ed è stato, cosa importante, lo stimolo per altre aziende a riprendere la produzione di mascherine chirurgiche quanto mai necessarie in questo momento.
paese non è in grado, in questo momento, di gestire troppe emergenze. Tornando al tema, quanto fatto è un’azione di solidarietà in un momento drammatico per l’Italia. La solidarietà, lo sa bene chi è di sinistra, non è solo un sostantivo, ma un impegno etico-sociale in determinati momenti e situazioni. Con dieci milioni non si cancellano le leggi ad personam e tutto il resto per Silvio Berlusconi, non si cancellano le responsabilità per il crollo del ponte Morandi per il Gruppo Benetton e così via. Di queste e di altre vicende se n’è occupata e se ne occuperà la magistratura. Ora è il momento della solidarietà e della coesione a tutti i livelli e non dei distinguo e delle polemiche. In una situazione così drammatica non ce lo possiamo permettere. Arriverà il momento per ragionare sui ritardi del governo, della Protezione Civile, delle Regioni, dei singoli cittadini che non rispettano, sciaguratamente, le disposizioni, che vive lo stare in casa come un sacrificio insopportabile dimostrando la fragilità di milioni di italiani mentre tutto il sistema sanitario, medici, infermieri, paramedici e tanti altri fanno i veri sacrifici. Ogni cosa a suo tempo. Ora è il momento dell’impegno e della solidarietà e ben vengano sottoscrizioni come quella lanciata, oltre quattro milioni di euro, da Chiara Ferragni e da Fedez, o da quotidiani ed emittenti televisive. L’Italia ha bisogno che prevalga la parte migliore, ha bisogno, oltre che di solidarietà, di unità.
Stiamo drammaticamente vivendo un momento in cui la inadeguatezza politica rivela i suoi limiti in modo disastroso ed allarmante, non soltanto in Italia. L’emergenza del Coronavirus manifesta in modo clamoroso la inadeguatezza della classe politica di molti paesi.



