Bilancio CRT 2019 73 milioni di Euro per il territorio – Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, che si è riunito oggi in teleconferenza sotto la Presidenza del Professor Giovanni Quaglia, ha approvato il progetto di bilancio 2019: il documento sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo il mese prossimo.
Il bilancio consuntivo 2019 si chiude con un avanzo d’esercizio pari a 86 milioni di euro. “In un momento in cui la gravissima emergenza sanitaria in atto mette a dura prova la tenuta dell’intero sistema economico e sociale, dalla Fondazione CRT arriva un segnale concreto di speranza per il futuro “, ha dichiarato il Presidente Giovanni Quaglia .”
La forza espressa dal bilancio” dice ancora Quaglia , “dimostra infatti che la Fondazione è in grado di continuare a offrire un fondamentale supporto al territorio, orientando al meglio i propri interventi alla luce della grande operazione di ascolto degli ‘Stati Generali’ e delle nuove, complesse sfide emerse nelle ultime settimane, inimmaginabili a inizio anno”.
Scorrendo gli altri dati si vede come la posizione finanziaria netta, è salita da 254 milioni di euro nel 2018 a oltre 417 milioni di euro nel 2019 (+65%). Anche il patrimonio netto registra un incremento di 30 milioni, arrivando a superare i 2,25 miliardi di euro.
Ora si guarda a dopo la grave emergenza . Secondo il segretario generale Lapucci “ la posizione finanziaria netta negli ultimi anni, insieme all’efficiente gestione operativa, costituiscono ora più che mai elementi fondamentali per porre in essere fin da subito azioni necessarie per il superamento dell’emergenza e attivare strategie fatte anche di competenze e relazioni internazionali, per contribuire, insieme agli altri attori del territorio, alla necessaria ricucitura sociale ed economica del ‘giorno dopo’, quando la fase acuta sarà passata e molto dovrà essere fatto”.
Nella foto, Lapucci e Quaglia


C’è una parte della nostra società per la quale uscire per una breve passeggiata non è un capriccio al quale rinunciare in queste settimane di emergenza: è invece una reale, precisa e quasi vitale necessità, a maggior ragione in condizioni di stress. Diversi sono i messaggi di testimonianza che mi stanno pervenendo sia da Associazioni sia da singoli cittadini: per alcune famiglie la fatica che tutti stiamo vivendo è ancora più difficile e pesante; i familiari di persone con autismo o con disabilità, che si sono trovati da un giorno all’altro senza assistenza domiciliare e con la sospensione di tutte le attività, sanno bene a che cosa mi riferisco. Le mutate condizioni e la forzata permanenza a casa possono risultare, per alcune persone, condizioni intollerabili. Le conseguenze coinvolgono loro e i loro cari.