società- Pagina 203

Le risposte individuali e collettive faranno la differenza

Che botta ci siamo presi ! Una gigantesca sberla all improvviso, minimamente non prevista. E non è finita, e non finirà a breve. Mi sa proprio che chi ha minimizzato, cercando di far rientrare tutto nella normale amministrazione ha toppato decisamente

Come non dare ragione al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che i partiti debbono essere uniti come lo sono stati nel primo dopoguerra, come lo dovranno essere per la ricostruzione del dopo virus.

Anche chi era contrario ai vaccini è stato spazzato via da dirompenti fatti. C’ è chi ha avuto
tragicamente ragione e chi tragicamente torto. In tutti, penso proprio tutti  alberga la domanda: perché?
La scienza, studi epidemiologici e statistiche si incaricheranno nello stabilire il come e perché è avvenuto.

Capiremo fino in fondo come si è scatenato il virus, anzi capiranno e ci spiegheranno. E quasi
ovviamente ci saranno più interpretazioni sulla quantità e qualità dei numeri. Avere diverse
interpretazioni è il sale della democrazia. Ci sono e ci saranno quelli che dicono: piove governo
ladro. Depistatori seriali. Conte qualcosa ha toppato, come del resto alcuni governatori. 150
provvedimenti diversi dal’ inizio della crisi lo testimoniano. Io direi non per cattiveria o malafede.
Più per un problema di quasi totale impreparazione sul come combattere il nemico. Nemico subdolo
ed invisibile.

Più di un milione di virus possono stare sulla testa di uno spillo. Il virus non conosce confini,
distanze,  ceti e ruoli sociali. Colpisce dai Principi al sottoproletariato. Poi c’è chi, nella
tradizione gattopardesca sostiene che nulla cambierà. Anzi i ricchi saranno sempre più ricchi
ed i poveri sempre più poveri. Non ne sono convinto. Cambierà moltissimo, se in meglio ed
in peggio questo (evidentemente) si capirà nel mentre. E nel mentre avverrà e come avverrà,
daremo un senso esistenziale al perché è avvenuto. Cerco di spiegarmi. Sono e saranno le
nostre individuali e collettive risposte che faranno la differenza dando un significato a quello
che è avvenuto. Insomma, dobbiamo metterci testa oggi come domani che la paura è lecita e
comprensibile. Guai se non ci fosse. La paura è nostra compagna di vita, ma non può essere e
non deve essere la nostra padrona.

E gli untori seriali continuano e si perfezionano. Il video RAI
del 2015 fatto girare per dimostrare il complotto. E scienziati che si sono incaricati di spiegare che
i due virus sono diversi. Razionalità scientifica contro il terrore irrazionale. Nel mentre Conte
fa sapere all’ Europa che non ci sta e quello che hanno deliberato è insufficiente. È gravemente
e colpevolmente insufficiente. E subito la solita domanda: stiamo imparando la lezione di
questi mesi? Mi sembra che la maggioranza degli italiani  l’abbia capito. Non la maggioranza
dei politici europei, come viceversa in Cina, mi pare, l’ abbiano capito e la loro solidarietà verso il
nostro Paese lo dimostra. Io non sono ottimista. Io voglio essere ottimista, cosa radicalmente
diversa.

Molto bella la storia della foresta che bruciava:  il leone che
scappava chiede al piccolo colibrì cosa stesse facendo .
Vado al lago per prendere acqua e spegnere l’incendo. Il leone: cosa credi di ottenere con le cinque
gocce? Spegnere  l’incendio? Il colibrì: io faccio la mia parte. Stupendo. Stupendo per oggi e
stupendo per domani. Se non abbiamo fatto prima  il nostro dovere lo stiamo facendo oggi e dovrà
continuare. E magari saremo un po’ migliori di ieri e di oggi.

 

Patrizio Tosetto

Testimoni di Geova tra coronavirus e persecuzione

Riceviamo e pubblichiamo / I Testimoni di Geova di Torino dell’area metropolitana, noti per la loro opera di evangelizzazione di casa in casa e per la consistente presenza alle riunioni di studio biblico settimanali nelle Sale del Regno delle rispettive zone, hanno accolto con molta serietà e attenzione i recenti decreti governativi per arrestare il propagarsi dell’epidemia in atto

È stata adottata la sospensione di riunioni di culto e l’annullamento delle attività di evangelizzazione a diretto contatto con la popolazione. Attraverso lettere, posta elettronica e social, è rivolto l’invito ad accedere al sito ufficiale JW.ORG, da cui è possibile scaricare video, pubblicazioni e leggere la Bibbia online.
Non meno preoccupazione suscita nei Testimoni locali le notizie provenienti dalla Federazione Russa . Secondo fonti autorevoli, oltre 300 loro confratelli sarebbero sotto processo per estremismo, 163 già agli arresti, di cui alcuni condannati da tre a sei anni; 200, fra i 18 e gli 89 anni, inseriti nell’elenco dei sospettati. Alcuni sarebbero stati picchiati selvaggiamente e torturati. Agli arresti si aggiunge la perquisizione in circa 900 abitazioni, da parte di agenti armati e incappucciati, licenziamenti e revoche della pensione.
Le ragioni di un tale trattamento? Riferisce Luca Brocchin anziano della congregazione di Volpiano, “ La Chiesa Ortodossa Russa e il governo si sono alleati per eliminare tutto quello che è percepito come antagonista. Dopo aver varato nel 2016 una discutibile legge che consente di bollare come “estremista” tutto ciò che contraddice gli insegnamenti delle religioni tradizionali, è stata messa in atto una persecuzione “legalizzata”; anche se quella dei Testimoni è, finora, l’unica comunità religiosa cristiana colpita. Centinaia di migliaia di persone pacifiche possono essere ora considerate sgradite e addirittura pericolose.”
CONGREGAZIONE CRISTIANA DEI TESTIMONI DI GEOVA
Ufficio Stampa di Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta

Ponte aereo Cina-Italia, Fondazione Crt per gli ospedali

Si è messo in moto il ponte aereo fra la Cina e l’Italia finanziato da Fondazione CRT per rifornire di materiale sanitario ospedali e Rsa ( residenze sanitarie per anziani) piemontesi e Lombarde

Un primo carico di oltre 2 tonnellate tra tute protettive, mascherine e guanti donati da fondazioni cinesi è già stato ripartito al 50% tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia, per il tramite della Protezione Civile e della Croce Rossa. Ulteriori consistenti donazioni, comprendenti anche ventilatori indispensabili per i malati, oltre a dispositivi individuali di protezione per gli operatori, arriveranno nei prossimi giorni con voli capaci di trasportare fino a 40 tonnellate di beni. Fondazione CRT contribuirà a sostenere i costi operativi di uno o più voli provenienti dalla Cina, dopo aver già attivato un primo pacchetto di misure da 3 milioni di euro per l’acquisto di una cinquantina di nuove ambulanze e mezzi per la Protezione civile, oltre ad attrezzature da destinare agli ospedali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

“Accanto alle legittime esigenze del sistema ospedaliero in fortissima sofferenza, i prossimi arrivi dalla Cina di dotazioni medico-sanitarie terranno conto, anche delle gravi difficoltà che, in questo momento, sta vivendo il Terzo Settore. Vanno aiutate, ad esempio, le residenze sanitarie per anziani, le strutture di assistenza per le persone con disabilità, le mense per i più disagiati, i conventi e tutte quelle realtà del non profit impegnate nella cura di donne, uomini e bambini particolarmente fragili e svantaggiati”, dichiara il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia, esprimendo “grande apprezzamento per l’iniziativa costruita a livello internazionale grazie al fondamentale contributo del Segretario Generale Massimo Lapucci”.

Una iniziativa umanitaria innovativa, resa possibile dalla cabina di regia Torino-Pechino istituita nell’ambito del China-Italy Philanthropy Forum e incentrata sul TOChina Hub, In prima fila nell’alimentare il “corridoio” italo-cinese, la Fondazione CRT (aderente al China-Italy Philanthropy Forum),

Il video-consiglio regionale seguito da 80 mila

Oltre 80 mila visualizzazioni su sito, Facebook e Youtube durante le 10 ore di dibattito sul bilancio: la seduta in videoconferenza del Consiglio regionale piemontese, primo in Italia a sperimentare questa modalità, ha registrato grande interesse anche tra i cittadini

Il sistema, messo a punto dal Csi Piemonte, dal Consorzio Top-Ix e dai Sistemi Informativi dell’Assemblea, ha visto collegati contemporaneamente il presidente della Giunta Alberto Cirio, 48 tra consiglieri e assessori, e venti funzionari.

La seduta di martedì arriva dopo diversi giorni di test: due prove tecniche, 3 riunioni di Commissione e 5 riunioni di capigruppo.

“Il Consiglio regionale non si ferma mai – spiega il presidente del Consiglio, Stefano Allasia – la seduta in videoconferenza, la prima in assoluto in Italia e in 50 anni di Regione Piemonte, è stata una bella prova di tutti i consiglieri regionali che, di fronte alla crisi sanitaria e all’isolamento nelle proprie abitazioni, hanno comunque cercato di esercitare il loro ruolo con responsabilità. È stato anche un modo per stringerci tutti in un caloroso abbraccio virtuale. Ringrazio i dipendenti del Consiglio regionale, in particolare i nostri sistemi informativi, i tecnici del Csi Piemonte e del Consorzio Top-Ix con cui abbiamo lavorato in grande sinergia, e tutti coloro che con il loro impegno quotidiano, permettono di svolgere correttamente le nuove modalità di lavoro in remoto”.
La seduta si è svolta garantendo anche quanto previsto dal regolamento interno sull’invio dei documenti in via telematica e non cartacea.
Sarà la volta del Consiglio per le Autonomie Locali e nei prossimi giorni si riuniranno nuovamente diverse Commissioni.
Ma non è l’unico ambito innovativo su cui si è concentrato il Consiglio.

Da inizio marzo, dopo le direttive del ministro alla Pa sullo smart working (o lavoro agile), il settore Sistemi Informativi ha dedicato a tempo pieno 12 dipendenti, ai quali si sono aggiunte 7 persone dal Csi, per organizzare e supportare le nuove modalità. È stato inoltre creato un gruppo di coordinamento di otto persone delle due direzioni.
Dall’avvio dello smart working sono stati predisposti e consegnati 90 nuovi pc e router per il collegamento internet, che si aggiungono ai 50 già assegnati in precedenza, oltre a quelli per tutti i consiglieri regionali e il personale dei gruppi. A oggi 141 dipendenti sono dotati di pc portatile di servizio e 130 hanno dato la disponibilità a utilizzare propri strumenti.
Infine sono state attivate 250 licenze di Remote Desktop, un sistema che permette l’accesso sicuro alla rete interna da connessione privata per garantire la continuità di alcune procedure (ad es. protocollo, supporto aula, stipendi).

Il personale dell’helpdesk e dei sistemi informativi ha gestito oltre 600 richieste di assistenza a settimana in remoto per permettere di svolgere correttamente le nuove modalità di lavoro.
In totale il 90% dei dipendenti dell’Assemblea oggi è in lavoro agile, escluse le categorie a cui, per la loro particolarità, è richiesta la presenza fisica (personale tecnico, autisti, centralinisti, centro stampa e altri).

Fondazione Crt, ora la sfida al coronavirus

Bilancio CRT 2019 73 milioni di Euro  per il territorio – Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT, che si è riunito oggi in teleconferenza sotto la Presidenza del Professor Giovanni Quaglia, ha approvato il progetto di bilancio 2019: il documento sarà sottoposto all’esame del Consiglio di Indirizzo il mese prossimo.

Il bilancio consuntivo 2019 si chiude con un avanzo d’esercizio pari a 86 milioni di euro. “In un momento in cui la gravissima emergenza sanitaria in atto mette a dura prova la tenuta dell’intero sistema economico e sociale, dalla Fondazione CRT arriva un segnale concreto di speranza per il futuro “, ha dichiarato il Presidente Giovanni Quaglia .”

La forza espressa dal bilancio” dice ancora Quaglia , “dimostra infatti che la Fondazione è in grado di continuare a offrire un fondamentale supporto al territorio, orientando al meglio i propri interventi alla luce della grande operazione di ascolto degli ‘Stati Generali’ e delle nuove, complesse sfide emerse nelle ultime settimane, inimmaginabili a inizio anno”.

Scorrendo gli altri dati si vede come la posizione finanziaria netta, è salita da 254 milioni di euro nel 2018 a oltre 417 milioni di euro nel 2019 (+65%). Anche il patrimonio netto registra un incremento di 30 milioni, arrivando a superare i 2,25 miliardi di euro.

Ora si guarda a dopo la grave emergenza . Secondo il segretario generale Lapucci “ la posizione finanziaria netta negli ultimi anni, insieme all’efficiente gestione operativa, costituiscono ora più che mai elementi fondamentali per porre in essere fin da subito azioni necessarie per il superamento dell’emergenza e attivare strategie fatte anche di competenze e relazioni internazionali, per contribuire, insieme agli altri attori del territorio, alla necessaria ricucitura sociale ed economica del ‘giorno dopo’, quando la fase acuta sarà passata e molto dovrà essere fatto”.

 

Nella foto, Lapucci e Quaglia

Lettera aperta dell’Arcivescovo Nosiglia a tutti gli operatori sanitari

“Grazie: siete i buoni Samaritani” Critiche ai tagli alla sanità

Una lettera aperta per dire grazie e benedire tutti i medici e gli operatori sanitari di ospedali, case di cura, residenze sanitarie per anziani è stata diffusa oggi dall’Arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia

“ Cari amici ed amiche, che lavorate al servizio della salute e della cura delle persone, desidero scrivere questa lettera aperta rivolgendomi a voi come persona, come cittadino, amico e vescovo” così inizia la lettera che prosegue “Nel tempo che stiamo vivendo c’è ‘qualcosa di nuovo o forse d’antico’: la messa in discussione delle nostre certezze, il crollo dei miti che credevamo invincibili, l’improvviso fragore del silenzio provocato dall’affiorare delle paure più recondite, mosse dalle inaspettate e sempre rimosse fragilità della nostra e altrui esistenza! Un virus si è rivelato capace di bloccare il mondo, mettere distanza persino tra le persone più care e nei momenti più importanti, gioiosi o tristi che siano, cambiare le dimensioni della prossimità e della libertà. Nella sua folle, pericolosa e travolgente corsa questa malattia richiede alle persone aiuto, responsabilità, reciprocità, presa in carico e cura. Insieme al saper fare è richiesto un “esserci”, lo scegliere di stare accanto anche quando non ci può essere più un altro; è lì che mi sento rappresentato da voi pienamente, come il buon samaritano che si ferma e accudisce il malcapitato sulla strada di Gerico: non lo fa solo per sé stesso; egli è il rappresentante di una umanità compassionevole e solidale! Sappiate che come persona sono con voi. “

Addio all’altro papà di Asterix

È morto in Francia Albert Uderzo, il disegnatore di Asterix. È stato stroncato nel sonno da una crisi cardiaca. Aveva 92 anni e insieme a René Goscinny ( morto a 51 anni, nel 1977) creò il celebre personaggio dei fumetti nel 1959. Nato nel dipartimento della Marna da genitori italiani è stato uno dei grandi disegnatori che hanno incantato intere generazioni. Se è vero che la sua morte lascia un grande vuoto è altrettanto vero che i suoi personaggi – Asterix, Obelix, Idefix e tutti altri – vivranno per sempre.

 

Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani… Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all’invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum..”

Le avventure a fumetti di Asterix il Gallico, nota e fortunata serie ideata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, iniziavano con questo “incipit”. I due geniali autori d’Oltralpe crearono le strisce dove il protagonista era un piccolo e orgoglioso guerriero gallo dall’elmo alato, con casacca nera e pantaloni rossi, un paio di baffi giallo-polenta e lo sguardo furbo e allegro. Asterix il gallico apparve per la prima volta sul n° 0 del periodico a fumetti “Pilote”. Era il 29 ottobre 1959 e, in pratica, sia il giornale che la serie degli irriducibili Galli – su sceneggiatura di Goscinny e disegni di Uderzo – vedevano la luce lo stesso giorno. Inizialmente, Asterix avrebbe dovuto essere l’unico personaggio principale della storia, ma Uderzo insistette affinché il piccolo protagonista avesse una spalla. E così venne ideato Obelix, corpulento trasportatore di menhir dai pantaloni a strisce bianchi e blu, con il volto incorniciato da capelli intrecciati e baffi rossicci. Accanto a lui (dal 1963 in poi), venne introdotto l’ inseparabile e fido Idefix: un cagnolino “ecologista”, che soffre terribilmente quando vede maltrattare o sradicare un albero, ululando il suo dolore. Gli autori collocarono questi stravaganti Galli in Armorica (l’attuale Bretagna), dotandoli di una forza straordinaria grazie agli effetti di una pozione magica preparata dal druido Panoramix. Così il villaggio era in condizione di resistere ostinatamente alle legioni di Cesare, restando l’unica enclave libera della Gallia dal dominio imperiale di Roma.

Dal 1959 al 2015, gli albi ufficiali di Asterix sono stati 36 e Goscinny (morto a 51 anni, nel 1977) nel tratteggiare i caratteri dei due principali protagonisti scelse anche di ridistribuirne i ruoli. In questo modo Asterix diventò l’eroe quasi perfetto mentre i difetti franco-gallici andarono a ricadere sul grosso Obelix: suscettibile, irascibile, goloso di cinghiali arrosto e dispensato dal bere la pozione poiché – essendo caduto da piccolo in una pentola colma del magico intruglio – ne aveva perennemente assimilato il formidabile beneficio. Per i legionari romani questi Galli rappresentano un vero e proprio incubo e nei frequenti scontri – pur non accadendo mai nulla d’irreparabile – hanno sempre la peggio fino ad essere costretti a rovinose ritirate. Una folla di personaggi popolano il villaggio armoricano. Dal “capo” Abraracourcix e sua moglie Beniamina fino al bardo Assurancetourix, dal canto straziante che provoca nubrifagi tanto che, al termine del grande banchetto che tradizionalmente conclude ogni avventura, per zittirlo, viene legato e imbavagliato. A questi vanno aggiunti il pescivendolo Ordinalfabetix e sua moglie Ielosubmarine (che ha vita dura in un villaggio di mangiatori di cinghiali), l’irascibile  fabbro Automatix, il decano Matusalemix ( che, a dispetto dei suoi 93 anni ha una moglie giovane e carina) e la bella Falbalà.

Quest’ultima è la ragazza con più “charme” del villaggio, dove ha fatto ritorno dopo aver studiato per anni a Condate (l’odierna Rennes, nota città universitaria). Il suo fascino è come un fulmine a ciel sereno che colpisce tutti gli uomini del villaggio e in particolare Obelix. Tutti venerano Toutatis,  il dio celtico della guerra, della fertilità e della ricchezza e temono solo che il cielo gli “caschi sulla testa“. Nella saga compaiono anche altri personaggi, spesso ricorrenti nelle storie, come il mercante fenicio Grandimais o Beltorax,  cugino di Asterix che vive in Britannia, adora il cinghiale bollito in salsa di menta e, come tutti i britanni, ama bere acqua calda, la bevanda nazionale che nei secoli a venire si arricchirà di foglioline di tè. Un caso a parte è quello degli sfortunati pirati vichinghi guidati da Barbarossa che, nel tentativo di assalire navi da carico e potersi così ripagare i debiti contratti per la loro imbarcazione,  incontrano spesso Asterix e Obelix e  finiscono per essere ogni volta picchiati e affondati. Oltre ai film d’animazione, Asterix e Obelix sono stati protagonisti anche di quattro pellicole, con cast piuttosto importanti.

Nella prima, del 1999, “Asterix & Obelix contro Cesare”, oltre a Gérard Depardieu nei panni di Obelix ( personaggio che interpreterà in tutti i film) ci sono Christian Clavier (Asterix), Roberto Benigni (Lucius Detritus) e  Laetitia Casta (Falbalà). Tre anni dopo, in “ Asterix & Obelix – Missione Cleopatra”, oltre alla conferma della coppia Clavier-Depardieu compare nei panni della regina egizia l’affascinante Monica Bellucci. Nel 2008, nel cast di “Asterix alle Olimpiadi”, Clovis Cornillac eredita il personaggio di Asterix e , oltre a numerose stelle dello sport come Zidane e Michael Schumacher, c’è Alain Delon ad interpretare Giulio Cesare. Infine, nel 2012, quando sui grandi schermi compare “Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà”, è Édouard Baer a dare il volto ad Asterix mentre Catherine Deneuve è la regina Cordelia e Luca Zingaretti interpreta un generale romano.Le storie degli irriducibili galli sono ironiche e divertenti e, più che stimolare sentimenti nazionalistici – come sottolineato, erroneamente, da alcuni osservatori – sono un esempio abbastanza raro di autoironia transalpina, dove emergono più i difetti che le virtù degli abitanti del villaggio bretone anche se, a fare le spese di quel loro carattere piuttosto deciso, sono quasi sempre i centurioni e i soldati delle legioni dell’Aquila.

Marco Travaglini

 

Perché dopo non sarà come prima

Ci ricorderemo a lungo l’inizio di Primavera 2020. Ce ne ricorderemo per sempre. Difficile, anzi impossibile, dividere i destini individuali da quelli collettivi

Ci ricorderemo non solo del coronavirus. Ci ricorderemo delle reazioni di una classe politica e di una società civile che ha fatto fatica nel capire questo fenomeno.

Il governo preso in mezzo dall’allarme degli scienziati o
virologi che volevano chiudere tutto da oltre un mese e gli operatori economici che non volevano
chiudere niente. Ci ricorderemo di gente che ha immediatamente applicato le regole e chi se ne è
altamente sbattuto.

Verissimo, non è un bello spettacolo vedere  l’esercito intervenuto in Barriera di Milano.
Non perché l esercito sia sinonimo di golpismo. Perché è intervenuto per far rispettare regole,
appunto non rispettate. Sappiamo che questa settimana sarà decisiva. Speriamo che questa
settimana sia decisiva per il meglio. Indubbiamente ci sono stati errori e impreparazione
(forse) non solo dalla politica. Esempio: in Piemonte mancano i tamponi per le analisi del caso.
Non c’è stato il dovuto coordinamento tra Stato e Regioni. Ma le polemiche, almeno per ora ,
sono inutili e pretestuose. Dunque fuorvianti.

Ci si mettono  i seriali produttori di notizie false: da Crotone con i 300 sanitari messi in mutua
dopo 1 giorno di lavoro, al prelievo nei conti correnti privati per pagare il debito verso Germania
e Francia. Il falso che serve per dire che loro avevano ed avranno sempre ragione. Ora più che
mai è attuale: chi semina vento raccoglie tempesta. Poi ci si mette l’ideologia. Sempre pronta
nel dare una mano agli stupidi. Sostenere che la sinistra era contenta per la moria in Lombardia
ne è un un’esempio.

O che la destra è forte perché Berlusconi dona 10milioni di euro e la
sinistra è cattiva visto che non ci sono notizie di donazioni di Romano Prodi. L’unica reazione
logica sarebbe: non ti curar di loro ma guarda e passa. Ma mi rendo conto che è difficile non
replicar . Se poi la replica è: Cina Russia e Cuba ci aiutano perché comunisti, mi pare inefficace
ed abbastanza puerile.

Al tempo stesso fa riflettere che qualcuno ci aiuti e chi ci ha deriso, da
Trump alla Spagna passando per Francia ed Inghilterra ora stiano peggio di noi. Fa riflettere
perché dopo non sarà come prima. Con i soliti dubbi verso alcuni potenti della terra. Si sta
fermando l’economia mondiale e non vengono chiuse le Borse. Deciso  appositamente perché
i soliti noti ci guadagnino a scapito dei tanti, così non potenti? Con la solita certezza : pochi ci
guadagnano e molti ci perdono.

E un’ altra (ahimè) certezza: che botta avrà l economia mondiale, con il solito dubbio,
privilegiare la finanza o privilegiare il lavoro. Non sono un economista ma la risposta sta nella
seconda opzione. Privilegiare gli investimenti che producono lavoro.

Ovvio no? Dipende da noi se questa crisi verrà usata dall’Uomo per migliorarsi.
Il professor Alessandro Barbero , in una sua lezione sulla peste in Inghilterra spiegò come
persino una epidemia può essere occasione per una mobilità sociale positiva per lo sviluppo
economico. Sappiamo che non dipende solo da noi. Dipende soprattutto dalle scelte che
verranno fatte dalla politica.

Politica che non deve prendere ordine dalla finanza o dall’economia. Sempre più che mai, cosa
decisamente acclarata, le scelte fatte debbono essere fatte (scusate il bisticcio di parole) per
il bene comune, per il bene collettivo. Il tutto è semplicemente logico. Capito questo siamo a
buon punto per essere migliori di prima.

 

Patrizio Tosetto

 

Nosiglia ringrazia i sacerdoti: “Come medici, infermieri, psicologi”

L’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha scritto ai sacerdoti della diocesi una lettera di ringraziamento : “non è una delle solite lettere pastorali o omelie”, ha detto

“I preti sono chiamati a un ministero simile a quello di medici, infermieri, psicologi.  La gente si rivolge loro con fiducia e con speranza, in cerca di aiuto o anche soltanto di una parola di sostegno, di accompagnamento. In questo tempo difficile e certamente molto doloroso per voi e i vostri fedeli  vorrei essere con voi vescovo, padre e amico: siamo pastori e Gesù ci ricorda che il buon pastore di fronte al lupo non ha paura e non fugge come un mercenario ma difende il suo gregge”. “Soffriamo tutti – scrive Nosiglia – per la mobilità ridotta, i contatti personali inesistenti, è vero. Ma la vita della Chiesa è una storia delle ricchezze che proprio le difficoltà hanno stimolato e fatto crescere. Restare connessi fra noi, oggi, è anche un sfida alla nostra intelligenza e alla nostra ingegnosità…”