A dare l’allarme è La Stampa, che parla di crisi delle biblioteche civiche. Sono stati ridotti del 90% i fondi negli ultimi otto anni e il sistema delle biblioteche pubbliche torinesi è diventato dal migliore d’Italia a uno dei più deboli. Si registra un calo di utenti dal 2012 a oggi pari a un -10.25% di volumi prestati: un crollo di 20 mila libri in prestito nell’ultimo anno . Dal 2009 l’amministrazione ha iniziato a investire 1 milione di euro per comprare nuovi libri. Solo un anno dopo la cifra scende a 800 mila euro. Fino al 2015 quando si scende a 110 mila. E nel 2016 gli euro previsti sono solo 85 mila, in realtà – per problemi vari – spesi soltanto in minima parte. E’ naturale che, se nelle biblioteche non arrivino i libri di nuova pubblicazione i lettori si disaffezionino: 20mila prestiti in meno nell’ultimo anno. Poi c’è penuria di personale per tenere aperte le sedi, sono state chiuse alcune strutture che richiedevano importanti interventi di ristrutturazione. La carenza di personale obbliga inoltre i dipendenti delle strutture civiche ad essere reperibili su tutto il territorio comunale durante l’estate, quando diverse strutture sarebbero costrette a restare chiuse. Insomma, Torino città del Salone del Libro, ma in crisi proprio (anche) nel settore delle biblioteche.