Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, e il cardinal Pietro Parolin, segretario di stato della Santa Sede, sono i personaggi della Chiesa Cattolica più citati sui media italiani, ovviamente dopo Papa Francesco. A mettere in evidenza questi risultati è il monitoraggio[1] svolto a giugno su oltre 1500 fonti d’informazione fra carta stampata (quotidiani e periodici, nazionali e locali), siti di quotidiani, principali radio, tv, blog da Mediamonitor.it, che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da 30 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. Mediamonitor.it ha rilevato le citazioni avute dai principali vescovi e cardinali sui media nazionali e locali.
Il presidente della CEI, nonché arcivescovo di Perugia, è stato nominato sui mezzi di informazione 590 volte anche per le sue dichiarazioni contro il razzismo e sulla necessità di essere solidali verso i migranti. Secondo quanto rilevato da Mediamonitor.it le citazioni raccolte dal capo della diocesi di Milano sono state 565, 45 in più del cardinal Pietro Parolin.
Al quarto posto della graduatoria stilata da Mediamonitor.it, con 520 citazioni sui media, si posiziona il cardinale australiano George Pell, menzionato soprattutto per essere finito sotto processo con l’accusa di abusi sessuali su minori. Quinto nella classifica dei prelati più nominati sui mezzi di informazione il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura.
Le 257 citazioni ricevute nel periodo esaminato da Mediamonitor.it, valgono la sesta posizione per monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI e da poco nominato presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). Alle sue spalle il cardinale Angelo De Donatis (233 menzioni), designato un anno fa dal Papa vicario della diocesi di Roma.
Nella graduatoria stilata da Mediamonitor.it, l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, si posiziona all’ottavo posto con 182 citazioni, seguito a stretto giro da Matteo Zuppi (179), arcivescovo di Bologna, dal cardinale Angelo Bagnasco (174), arcivescovo di Genova e dal cardinale di Firenze Giuseppe Betori (145).