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L’assessore alla sanità dal ministro Speranza: “Sbloccare le risorse per il personale sanitario”

BONUS COVID «Il ministro Speranza si è impegnato perché venga attuata una modifica normativa o un’interpretazione autentica della norma che permetta con chiarezza di pagare per intero il bonus covid al personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus.

E’ vero che il Governo non ha impugnato la legge regionale concordata con le parti sociali per la distribuzione delle risorse aggiuntive ai lavoratori del Comparto e della Dirigenza della Sanità, ma i rilievi della Ragioneria dello Stato sull’entità degli stanziamenti impediscono, di fatto, di procedere con i pagamenti, come rilevato dalla stessa Avvocatura regionale del Piemonte. Sono quindi grato al ministro, che ha ben compreso la situazione, impegnandosi a risolverla in sede centrale, non solo per il Piemonte, ma per tutte le Regioni che hanno premiato i lavoratori della Sanità. A stretto giro, convocherò le rappresentanze sindacali per illustrare i dettagli dell’operazione».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ieri all’uscita dall’incontro con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, sull’utilizzo delle risorse aggiuntive destinate al personale sanitario impegnato.

Alle Molinette per la prima volta in Europa trattamento che segue il movimento del tumore del polmone

 Durante la respirazione  permette di irradiare in maniera precisa e mirata senza colpire i tessuti sani

 

Per la prima volta in Europa è stato effettuato un avanzatissimo e rivoluzionario trattamento radioterapico che segue il movimento del tumore durante la respirazione e permette di irradiare in maniera precisa e mirata senza colpire i tessuti sani su un uomo di 85 anni, affetto da una neoplasia polmonare, presso l’ospedale Molinette di Torino. 

La Radioterapia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Umberto Ricardi),  è il primo Centro in Europa ad avvalersi di una sofisticata tecnologia di ultima generazione per il “tracking” respiratorio, che consente di monitorare il movimento del tumore durante il trattamento radioterapico e di adattare di conseguenza i fasci di irradiazione. Grazie a questa novità sarà possibile offrire ai pazienti affetti da determinati tumori polmonari trattamenti ancora più precisi e sicuri, risparmiando notevolmente i tessuti sani ed offrendo una valida opportunità terapeutica anche a pazienti anziani e fragili.

La soluzione Synchrony, integrata nel sistema per radioterapia Tomoterapia Radixact, prevede la modellizzazione del movimento respiratorio sulla base dell’acquisizione di immagini radiografiche e la sua successiva correlazione con la posizione di marker posizionati sul torace del paziente, attraverso l’impiego di un sistema di camere ad infrarossi.

Questa metodica innovativa è stata testata sinora solo in tre centri al mondo (due americani ed uno giapponese).

Il primo paziente trattato è stato un uomo di 85 anni, con diagnosi di neoplasia polmonare in stadio iniziale, non operabile per l’età e per la grave compromissione della funzionalità respiratoria. Proprio la particolare criticità della situazione respiratoria dell’anziano paziente avrebbe reso non proponibile, in quanto troppo rischioso, il trattamento radioterapico ablativo tradizionale che in genere viene proposto in tali situazioni cliniche come alternativa all’intervento chirurgico. La nuova soluzione tecnica ha invece reso possibile l’ottenimento di un piano di cura assolutamente ottimale in termini di rispetto del polmone sano, offrendo quindi al paziente la possibilità di poter essere adeguatamente curato.

 

Vaccini antinfluenzali, oltre un milione di dosi. Gratis per gli over 60

“Per la stagione 2020-2021 la Regione si è aggiudicata un quantitativo di dosi di vaccino antinfluenzale nettamente superiore allo scorso anno.

Le dosi previste sono infatti 1,1 milioni rispetto alle 750mila dello scorso anno”. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi in Commissione regionale Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, rispondendo a un’interrogazione di Domenico Rossi (Pd) sulla pianificazione della somministrazione dei vaccini per il prossimo autunno.

“In questo modo – ha aggiunto l’assessore – pensiamo di poter soddisfare i fabbisogni aggiuntivi di vaccino legati all’introduzione della vaccinazione antinfluenzale gratuita anche nei soggetti over 60, che negli anni scorsi era gratuita per gli over 65. L’Assessorato ha inoltre intenzione di anticipare la campagna di promozione della vaccinazione antinfluenzale già nei mesi di agosto-settembre per essere pronti, all’inizio delle vaccinazioni, compatibilmente con la fornitura dei vaccini da parte delle aziende aggiudicatrici, a partire dal mese di ottobre”.

Nel corso della seduta l’assessore ha svolto una nuova comunicazione sul Centro unico di prenotazione regionale che, in seguito all’emergenza Covid, si trova a gestire una situazione piuttosto difficile.

In premessa, l’assessore ha svolto una breve cronistoria del servizio per contestualizzarne meglio l’attività, ricordando che le basi per l’affidamento della realizzazione di un sistema regionale omogeneo di gestione delle agende e delle prenotazioni sanitarie a livello sovraziendale sono state gettate da un bando europeo nel 2005, mentre la convenzione è stata sottoscritta nel 2018: “Un percorso assai travagliato – ha sottolineato – che abbiamo ereditato dopo che nel febbraio 2019 la società consortile mandataria ha depositato istanza di fallimento e il rapporto è proseguito con un altro operatore economico”.

“Al momento sono disponibili sulla piattaforma le agende di 12 Aziende sanitarie mentre quelle delle altre sei – Ao e Asl di Alessandria, Asl di Asti, Asl Cn2, Asl To3 e Aou Città della Salute di Torino – lo saranno entro l’anno”, ha osservato.

“L’attuale congestionamento nel servizio di call center – ha spiegato – è anche imputabile alla ripresa delle attività ambulatoriali e al recupero di quelle sospese o ridotte a seguito del lockdown”.

Tra le iniziative in atto per arginare l’emergenza è previsto “l’incremento di 900 ore settimanali aggiuntive entro fine luglio rispetto alle attuali 2.000, l’avvio di un piano di comunicazione che valorizzi i servizi digitali di prenotazione alternativi al call center, quali l’app e il portale web, l’attivazione di nuovi canali di prenotazione da parte degli operatori del territorio quali farmacie e medici di base e l’erogazione di prestazioni ambulatoriali in televisita”.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, Daniele Valle (Pd), Sean Sacco (M5s), Mario Giaccone (Monviso), Marco Grimaldi (Luv) e Carlo Riva Vercellotti (Fi).

Sanità privata: accordo per il rinnovo del contratto di lavoro

 L’Assessore regionale alla sanità Luigi Icardi assicura il proprio impegno in favore del rinnovo del contratto degli operatori della sanità privata ringrazia il sistema privato per l’aiuto durante la pandemia. Si è aperta così l’assemblea degli imprenditori della sanità associati all’AIOP – l’organizzazione datoriale aderente a Confindustria che in Piemonte raggruppa 38 strutture – che si è tenuta al Circolo di Lettura di Tortona (AL) nella zona che più di ogni altra in Piemonte è stata colpita dall’emergenza. Qui è nato il primo ospedale Covid della Regione.

C’è grande attesa per il patto nazionale che vale 300 milioni di euro, dei quali la metà sono in carico alle RegioniPer la prima volta il sistema pubblico sosterrà il contratto di lavoro che gli operatori della sanità privata attendono di poter rinnovare da 13 anni. «L’accordo non è in discussione – ha dichiarato Icardi – è un impegno che vogliamo portare avanti e mercoledì ci sarà l’audizione in conferenza degli assessori regionali alla sanità per sollecitare le Regioni che devono ancora sottoscriverlo».

In tema di pandemia, Icardi ha ricordato il grande lavoro che è stato fatto nella generale incertezza scientifica e ha ringraziato il sistema sanitario privato «che ci è venuto in soccorso durante l’emergenzaIl territorio non era strutturato, ora siamo più forti, ma il Piemonte deve essere orgoglioso della risposta che la rete ospedaliera ha saputo dare».

Durante l’assemblea Giancarlo Perlapresidente di AIOP Piemonte ha confermato l’impegno del privato al fianco del sistema pubblico «Noi ci siamo – ha detto –, ad Alessandria come su tutto il territorio regionale e italiano. Abbiamo riconvertito le nostre strutture durante le fasi più critiche della pandemia. Per il futuro siamo a disposizione. Affrontiamo un autunno incerto. I cittadini subiscono il ricatto della paura e non si avvicinano alle strutture private anche se non sono state Covid. Rinnoviamo il nostro invito all’assessore a sostenerci».

Dal dibattito è emerso il quadro di una grande integrazione, evidenziata anche da Valter Galante dell’Asl di Alessandria che ha spiegato come durante la pandemia ci sia stata «una svolta, un salto di livello nel lavoro portato avanti da sanità priva e pubblica insieme. Soprattutto nell’alessandrino, un territorio vicino ai focolai peggiori d’Italia, Lombardia e Emilia».

«Non è un caso infatti – aggiunge ancora l’assessore – che abbiamo chiesto che la rendicontazione delle spese della sanità privata venga erogata in base ai costi reali sostenuti e non secondo il tariffario di riferimento ormai superato».

Presenti all’assemblea AIOP i maggiori esponenti della sanità privata regionale e nazionale. Oltre ai vertici di AIOP Piemonte, all’assessore Luigi Icardi, al direttore regionale sanità Fabio Aimar, hanno partecipato Federico Chiodi, Sindaco di Tortona, Gabriele Pelissero, dell’Aiop Nazionale, Ettore Sansavini, Presidente Gvm Care e Research, uno dei gruppi più importanti in Italia, Rossana Boldi, Vice Presidente della Commissione Affari Sociali, Luigi Vercellino, Direttore Amministrativo Asl Alessandria, Fabio Marchi, presidente commissione sanità Confindustria Piemonte.

“Mettere in discussione i princìpi della sanità”

Se è vero che la salute è il bene più prezioso, tutelarla deve rappresentare la priorità assoluta. Nonostante la pandemia abbia reso evidenti i limiti e le criticità di una organizzazione sanitaria basata su principi che non mettono al centro i bisogni di cura e di assistenza dei cittadini, non si intravedono segnali di una seria messa in discussione di un sistema che ha fallito sotto molti aspetti. Limiti e criticità conosciuti già prima di questo evento che le ha rese di fatto visibili a tutti e non solo a chi ne è direttamente o indirettamente coinvolto tutti i giorni.

La politica della cosiddetta razionalizzazione e dei bilanci ha mostrato tutte le sue inefficienze sia da un punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista di quelli che sono i bisogni di salute della popolazione.

Meno costi con migliori servizi si è spesso trasformato in più costi, meno servizi e meno assistenza. I grandi accorpamenti delle aziende sanitarie, quelle dei mega dipartimenti, la chiusura e il ridimensionamento dei piccoli ospedali ne sono la testimonianza. Strutture di grandi dimensioni ingovernabili da chiunque, incapaci di rispondere ai bisogni ed alle necessità dei propri dipendenti per far fronte alle richieste di cura e di assistenza dei cittadini. Lasciati spesso soli , senza interlocutori e senza risposte a criticità mai affrontate e sempre più importanti. Dirigenti lontani dai problemi reali, quelli sul campo e sempre più incapaci di risolve problematiche che spesso neanche conoscono. Uno scaricabarile di responsabilità che alla fine non sono mai di nessuno. Organizzazioni che cambiano in continuazione buttando via ogni volta ciò che si era investito, spesso senza un perché. Nessuna identità con il territorio, sempre meno sinergica con il personale con un senso di frustrazione e demotivazione senza precedenti.

Non esistono piani per una efficace individuazione dei bisogni di cura e di assistenza a cui rispondere, tanto meno ormai nessuno è chiamato a proporle, ci si adegua. Gli obiettivi da raggiungere nessuno sa cosa sono e soprattutto quali sono.

Impossibile avere piani di azione pluriennali che possano poi determinare risposte efficaci ed efficienti ma solo azioni atte a ridurre i costi nell’immediato che invece di ridursi si moltiplicano inevitabilmente con il tempo.

La valorizzazione delle competenze del personale ma anche del pensiero oserei dire è quasi inesistente, non lo si considera erroneamente un investimento. Il personale è considerato una spesa , la prima sulla quale si tende a tagliare. La precarietà è diventata un modello da seguire, le esternalizzazioni pure.

Investimento in strutture di integrazione tra i servizi zero. Un tutti contro tutti, altro che collaborazione tra i servizi Ognuno viaggia per la propria strada, preservando il proprio budget sul quale è poi chiamato a rispondere con il paziente al centro che ne paga le conseguenze e il personale che arranca tra mille difficoltà.

Un ping pong tra linee politiche alle quali si è chiamati a rispondere e amministrative che pur di farlo mettono n ginocchio i servizi e gli operatori della sanità.

Ecco, facciamo pure partire un commissione per capire cosa è successo ma contestualmente sarebbe necessaria una per capire come cambiare perché se si fanno le stesse cose il risultato difficilmente potrà essere diverso. 

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale NurSind Piemonte

Approvato l’elenco telematico degli operatori sociosanitari

All’unanimità il Consiglio regionale, presieduto da Stefano Allasia, ha approvato questa mattina la legge che istituisce l’elenco telematico degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la loro formazione in Piemonte.

Il provvedimento, come ha spiegato il primo firmatario Giorgio Bertola (M5s), “intende valorizzare le competenze degli operatori e dare maggiore visibilità agli enti accreditati che operano sul territorio offrendo inoltre una forma di garanzia ai cittadini che fruiscono dei loro servizi. Un contributo, dopo l’emergenza Covid-19, per rendere migliore la Sanità regionale e far sì che il Piemonte si trovi meno vulnerabile in caso di nuove emergenze”.

Il testo finale – licenziato con alcuni emendamenti proposti per la Giunta dagli assessori alla Semplificazione Maurizio Marrone e al Lavoro Elena Chiorino – prevede dunque che la Regione istituisca l’elenco degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione. Il primo elenco raccoglierà i nominativi di coloro che hanno conseguito l’attestato di qualifica professionale di operatore sociosanitario e abbiano acquisito il titolo, operino o siano residenti in Piemonte. Il secondo elenco raggrupperà invece gli enti di formazione accreditati e gli Istituti professionali a indirizzo “servizi sociosanitari” e “servizi per la sanità e l’assistenza sociale”.

Alla Giunta regionale è demandata l’ideazione di un regolamento che preveda le modalità di redazione, gestione, funzionamento e aggiornamento dell’elenco.

Nel corso del dibattito generale il capogruppo della Lega Alberto Preioni ha sottolineato “l’importanza di questa legge per il Piemonte”, puntualizzando che “la maggioranza è sempre disponibile ad approvare provvedimenti utili per i cittadini senza guardare all’appartenenza di chi li propone”.

Per il Pd Domenico Rossi ha sottolineato che “quanto accaduto nei mesi scorsi durante il lockdown, quando diverse strutture socioassistenziali sono andate in crisi e hanno avuto enormi difficoltà nel reperire personale adeguato, dimostra la bontà di questa proposta”.

Visite e interventi ospedalieri: servono più risorse per ridurre le attese infinite

“Abbiamo chiesto al Ministero della Salute lo stanziamento di risorse per ridurre le lunghissime liste d’attesa post-Covid”. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi  in Quarta Commissione regionale , presieduta da Alessandro Stecco, nel corso dell’informativa sulla richiesta di modifiche normative da proporre a livello nazionale per il recupero delle liste d’attesa su attività ambulatoriale e ospedaliera. 

Icardi ha precisato che “con le altre amministrazioni regionali italiane, attraverso la Commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni, abbiamo appunto richiesto un provvedimento straordinario normativo per definire direttive e stanziare le risorse necessarie a far fronte alla necessità di riassorbire ed eliminare nel minor tempo possibile le liste d’attesa che si sono venute a creare nei mesi scorsi a causa dell’emergenza Covid-19”.

“Per tre mesi – ha spiegato l’assessore – siamo stati costretti a sospendere tutti gli interventi non indifferibili o urgenti. Oggi, inoltre, a parità di risorse, i tempi medi per visite e interventi si sono allungati per via delle operazioni di sanificazione e di messa in atto di misure anti pandemia, che potrebbe aggravarsi in autunno”.

“La Commissione Salute sta lavorando – ha spiegato il direttore generale dell’Assessorato alla Sanità Fabio Aimar –  a tre tipi di proposte al Ministero: a carattere ospedaliero, a carattere territoriale e inerente il personale. Come Regione abbiamo pensato, per esempio, all’incremento dell’importo per le prestazioni aggiuntive per il personale medico, pari attualmente a 60 euro l’ora, all’assunzione di nuovi dirigenti medici e sanitari con contratto a tempo determinato o indeterminato, al conferimento d’incarichi di lavoro autonomo a medici specialisti o specializzandi iscritti al penultimo o all’ultimo anno di specializzazione”. Ma non solo. “Si potrebbero coinvolgere i medici convenzionati attraverso l’identificazione di progetti-obiettivo, e, qualora non basti l’incremento dell’offerta pubblica, si potrebbe procedere all’incremento del budget dei privati autorizzati e accreditati e, qualora non fosse ancora sufficiente, anche di quelli solo autorizzati”.

Rispondendo ai quesiti di Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Daniele Valle e Mauro SalizzoniMarco Grimaldi (Leu) e Sean Sacco (M5s), Icardi ha sottolineato quanto si stia facendo per recuperare le liste d’attesa, evidenziando come una delle principali difficoltà sia la cosiddetta “rivalutazione della gravità”, dal momento che può accadere che una prenotazione risalente a marzo possa – a distanza di quattro mesi – non essere più necessaria o essere stata soddisfatta in modo alternativo al ricorso al Servizio sanitario regionale. E ha fatto presente “la necessità che la Regione continui a impegnarsi per il raggiungimento di procedure omogenee di prenotazione e per il rafforzamento del servizio di prenotazione Cup e della medicina territoriale”.

Nel 50° compleanno della Regione il “grazie” del Piemonte ai medici e infermieri cubani

Regione Piemonte e Consiglio regionale hanno ringraziato ufficialmente i 38 medici ed infermieri della “Brigada Henry Revee” di Cuba per la dedizione e l’elevata professionalità profuse per 100 giorni nella cura dei malati piemontesi di Covid-19 che sono stati ricoverati presso la struttura ospedaliera temporanea allestita nelle Officine Grandi Riparazioni di Torino.

Nel corso di una cerimonia tenutasi proprio alle OGR di Fondazione Crt questa mattina, giorno in cui ricorreva anche il 50° compleanno della Regione, è stata conferita alla Brigada l’onorificenza per meriti civili istituita appositamente dal Consiglio regionale per tutti gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid, che in futuro potrà essere conferita anche a persone fisiche e giuridiche, istituzioni, enti e organismi italiani o esteri che si sono distinti in situazioni eccezionali o emergenze sociali.

Il primo intervento è stato del presidente del Consiglio, Stefano Allasia: “Gli operatori sanitari della Brigada Henry Reeve hanno dato prova di eccezionale dedizione e altissima professionalità nel garantire la quotidiana assistenza sanitaria e nel fronteggiare la grave crisi epidemiologica che ha colpito la nostra Regione. Hanno fatto delle Ogr un forte e solido punto di riferimento per la cura dei malati piemontesi di Covid-19. Sono orgoglioso di consegnare queste medaglie: una speciale onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte, un segno di grata riconoscenza.
La cooperazione tra Piemonte e Cuba è un esperienza virtuosa che desideriamo si possa rinnovare in futuro sotto l’aspetto culturale ed economico, su questo non mancherà il nostro impegno. Con l’occasione desidero infine ringraziare l’assessore alla Sanità Icardi: in questi mesi di emergenza, che ci hanno segnato profondamente, è stato un eccellente direttore di orchestra che ha guidato il Piemonte fuori da una gravissima crisi che nessuno avrebbe potuto prevedere”.

Il vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, ha sostenuto che “questa esperienza ha reso onore al personale sanitario di Cuba e del Piemonte, che lavorando insieme hanno offerto un grande contributo per fronteggiare la pandemia nei momenti più drammatici. L’onorificenza riconosce il grandissimo impegno profuso in questi mesi, di cui li ringraziamo di cuore”.

Ripercorrendo il periodo più intenso dell’emergenza, l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, “il contributo della Brigada è stato provvidenziale e strategico, perché ha permesso di rendere immediatamente operativo un nuovo ospedale nel cuore di Torino, in modo da consentire alle altre strutture sanitarie metropolitane di tirare il fiato. La generosità di questi ‘ragazzi’, partiti dall’altra parte dell’Oceano per venire a prestare la loro opera di medici e infermieri in Piemonte è non solo encomiabile, ma commovente per la carica di umanità e il significato di solidarietà che rappresenta”.

L’assessore alla Cooperazione internazionale, Maurizio Marrone, ha omaggiato la missione cubana di sigari “Garibaldi”, eroe dei due mondi e protagonista del Risorgimento italiano, ed ha rilevato che “l’emergenza sanitaria ha infranto i tabù dei tradizionali blocchi geopolitici, con importanti missioni di soccorso da parte di Paesi vittime di embarghi e sanzioni economiche come Cuba e la Russia” e che “come Piemonte faremo tesoro della solidarietà ricevuta nella pandemia per rivedere e ampliare il perimetro della nostra cooperazione internazionale, senza tabù ideologici”.

L’ambasciatore della Repubblica di Cuba in Italia, Josè Carlos Rodriguez Ruiz, si è detto “molto commosso per il riconoscimento verso l’impegno profuso per offrire salute al popolo piemontese” ed ha sottolineato che “la pandemia ci ha insegnato che il mondo è fragile e che in momenti difficili come questo c’è bisogno di fratellanza e cooperazione tra i popoli. Per questo abbiamo risposto molto velocemente alla richiesta di aiuto arrivata dal Lombardia e Piemonte. Alle OGR abbiamo costruito insieme un modello di unione per il bene degli esseri umani che è diventato conosciuto in tutto il mondo”.

Come segno di riconoscenza per il grande lavoro di squadra messo in campo sia a livello pubblico che privato, durante la cerimonia sono state consegnate delle targhe della Regione Piemonte a tutti gli enti e le organizzazioni che hanno contribuito all’allestimento dell’ospedale Covid delle Ogr e alla missione della Brigada Henry Reeve: Ambasciata della Repubblica di Cuba, Consolato generale della Repubblica di Cuba a Milano, Genio Infrastrutture dell’Aeronautica Militare, Fondazione Crt, Compagnia di San Paolo, OGR Officine Grandi Riparazioni, Gruppo Lavazza, Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, Asl Città di Torino, Protezione civile e Unità di crisi della Regione Piemonte, Edisu Piemonte, Ceipiemonte e Aicec (Agenzia per l’interscambio culturale ed economico con Cuba).

I triage multilingua al pronto soccorso

Per la prima volta in Italia nei Pronto soccorso degli ospedali della Città della Salute di Torino arrivano le “Schede triage multilingua”

 

Nei prossimi giorni esordiranno per la prima volta in Italia nei Pronto soccorso degli ospedali della Città della Salute di Torino le “Schede triage multilingua” per favorire il dialogo tra operatori sanitari ed i cittadini stranieri nell’ottica di una migliore comunicazione, comprensione e soprattutto diagnosi.

I Pronto soccorso degli ospedali della Città della Salute rilevano un continuo incremento di pazienti stranieri che vi accedono, anche alla luce degli ultimi mesi purtroppo contraddistinti dalla pandemia da Covid-19.

Gli infermieri del Triage del Pronto soccorso si trovano quindi spesso in difficoltà poiché possono aver necessità di interagire e porre domande ad un utente che non parla l’italiano. A poco servono gli strumenti, quali i traduttori on-line dei cellulari o i frasari cartacei: il tempo è poco, la condizione d’urgenza richiede tempestività e precisione. Per questa ragione è stato costituito in Azienda Città della Salute (diretta dal dottor Giovanni La Valle) un gruppo di lavoro per l’elaborazione di uno strumento atto ad agevolare la comunicazione tra infermiere e paziente straniero durante il triage. L’iter di raccolta dei dati sanitari, atto a comprendere l’urgenza della situazione, per definire poi il codice di priorità di accesso, rispetta la procedura del Triage Globale, che concatena le domande che il sanitario pone all’utente in modo codificato. Sulla base di questa organizzazione, il gruppo di lavoro, coordinato dal dottor Mario Caserta dell’Area Progetti dell’URP (diretto dalla dottoressa Lia Di Marco), composto da un infermiere di ogni Pronto soccorso (Daniela Camerano per le Molinette, Elisa Lazzeri per il CTO, Ilaria Bergese per il Regina Margherita e Chiara Ferrari per il Sant’Anna), e supportato dagli esperti del GFT – Gruppo di formazione e triage (Silvia Ambrosio e Daniele Marchisio), ha rielaborato lo strumento inizialmente redatto dal GFT a scopo didattico, l’ha adattato alle nuove esigenze ed alle peculiarità dei differenti Pronto soccorso e l’ha sottoposto ad un meticoloso lavoro di traduzione a cura dei mediatori culturali dell’ospedale. Quest’ultima scelta è degna di rilievo poiché, a differenza di un traduttore, il mediatore ha saputo contestualizzare la domanda allo specifico antropologico di provenienza della persona straniera.

Il risultato è un set di 6 schede, per ora in inglese, arabo, cinese, albanese e romeno, anche se sono in corso di traduzione quelle in spagnolo, francese e russo, così composto: la principale, la “scheda delle risposte”, da porre davanti al paziente e che lo stesso usa per indicare le risposte sulla sagoma di un uomo (dove hai male?), la scala del dolore (indica quanto hai male?), gli  intervalli di tempo (da quanto tempo hai male?). A questa si aggiungono 5 schede, una per il sintomo o l’evento principale, e le altre suddivise per distretto anatomico, che riportano le domande da indicare al paziente in modo che quest’ultimo possa leggerne la traduzione nella propria lingua.

Nei prossimi giorni si avvierà la sperimentazione al Pronto soccorso delle Molinette (sotto la supervisione del dottor Franco Riccardini e del dottor Pietro Tuttolomondo) e del CTO, ultimata la quale si aggiungeranno in seguito anche il Regina Margherita, con le schede pediatriche, ed il Sant’Anna, con le schede ostetrico-ginecologiche.

L’interrogativo tra gli addetti ai lavori, anche un po’ per mitigare eventuali timori ricorrenti tra la popolazione, è il seguente: la frase più utilizzata con i pazienti cinesi, sarà “hai la febbre?”. In questo modo verrà posta in modo corretto ottenendo una risposta altrettanto precisa.

 

 

Nel 2019 65678 (dei quali il 12,65% stranieri) sono stati gli accessi totali al Pronto soccorso delle Molinette, 43035 (9,30% stranieri) al Cto, 35040 (19,83% stranieri) al Regina Margherita e 16105 (25,70% stranieri) al Sant’Anna. Le nazionalità che hanno avuto maggiori accessi sono state: alle Molinette la Romania con 2886 (3,84%), Marocco 1209 (1,61%), Albania 806, Perù 588, Egitto 416, Cina 305. Al Regina Margherita: Romania 2793 (6,39%), Marocco 1274 (2,91%), Egitto 607, Albania 600, Perù 567, Cina 449. Al Sant’Anna: Romania 1542 (7,11%), Marocco 772 (3,56%), Nigeria 431, Perù 408, Albania 323. Al CTO: Romania 1492 (3,14%), Marocco 574 (1,21%), Albania 320. A seguire tutte le altre nazionalità.

 

In Piemonte il covid ha cancellato i diritti degli altri malati

L’epidemia da Covid-19 e il conseguente blocco di tutte le attività per tre mesi ha portato con sé una serie di disastri: sanitari, economici e psicologici.

Uno dei più pericolosi è quello che potremmo definire “psico-sanitario”, legato cioè a una psicosi collettiva legata alla paura del contagio e al terrore che, una volta scomparso, si possa ripresentare.

Lungi da me il volermi sostituire alle ottime analisi del professor Adriano Segatori, che più volte, dall’alto delle sue conoscenze, ci ha resi un po’ più edotti sulle conseguenze psicologiche della situazione che stiamo vivendo.
La mia vuol essere soltanto una constatazione empirica dalla quale ciascuno può trarre le proprie riflessioni…

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