RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 74

Vaccini Piemonte, Grimaldi (SEL-SI): No mor(e)billo!

Entro giugno un nuovo piano regionale per i dodici vaccini obbligatori

 

Il 20 maggio è stato annunciato il decreto per rendere i vaccini obbligatori nelle scuole italiane. I bambini da 0 a 6 anni non potranno essere iscritti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia se non vaccinati. Obbligatori anche i vaccini nelle scuole elementari, ma in questo caso la violazione della norma prevede sanzioni e non il divieto di iscriversi alla scuola dell’obbligo. Le misure del decreto entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico.
Nel dettaglio, salgono a 12 i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, (già obbligatori) pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella, finora solo raccomandati. Dai 6 anni in poi si prevede che la scuola abbia l’obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione: la Asl a sua volta chiamerà la famiglia e le darà qualche giorno per mettersi in regola. Se questo non avverrà scatteranno le sanzioni

“Credo che la legge regionale della quale sono primo firmatario possa essere superata da questa normativa (qualora venga ratificata dal Parlamento) e vorrei tranquillizzare il Movimento 5 Stelle: siamo solo contenti di non dover ascoltare per un altro mese menzogne a scopi ostruzionistici” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Abbiamo dato la disponibilità a mantenere i testi qualora fosse necessario da subito garantire la copertura economica, informativa e organizzativa del decreto convertito in legge: innanzitutto le Asl avranno bisogno di almeno 50 dipendenti in più e di una copertura economica di più di 10 milioni di euro; bisognerà far partire una massiccia campagna di informazione verso tutti i pediatri e tutte le scuole; servirà un numero verde e si dovrà vincolare, per il primo anno di applicazione, l’iscrizione a scuola alla sola prenotazione del vaccino, viste le inevitabili liste d’attesa. Se sono fra i 1600 e i 1700 i bambini non vaccinati ogni anno, moltiplicati per 16 cicli si tratterebbe di almeno 280.000 vaccini in più. Insomma, non dimentichiamoci del nostro ruolo e facciamo in modo che la legge diventi realtà”.

PIÙ DI DUEMILA PERSONE DA TUTTA ITALIA PER DIRE NO ALLO ZOO

UNA  MAREA UMANA COLORATA HA INVASO TORINO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LO ZOO

Contrariamente a quanto affermato da alcuni media, secondo i quali i partecipanti alla Manifestazione erano poche centinaia di persone, da una stima delle Forze dell’Ordine erano invece più di un migliaio.  Secondo gli organizzatori erano almeno 2.000


Una partecipazione che a Torino non si vedeva da tempo e che ha dimostrato una volta di più quanto si siano amplificati il rispetto per gli animali e l’opposizione verso la riapertura dello zoo in Parco Michelotti. È stata una giornata di festa quella che si è svolta a Torino e che ha richiamato gente da tutta Italia per protestare contro la riapertura dello zoo di Torino in Parco Michelotti.
La città, da tutto il mese tappezzata da manifesti che invitavano alla Manifestazione Nazionale del 27 maggio, ha visto il culmine della protesta nella fiumana di gente che, arrivata da tutta Italia, ha invaso le strade principali di Torino. Una folla colorata, composta e pacifica, ha percorso il tragitto dalla Stazione di Porta Susa fino a Parco Michelotti. Persone di tutte le età, bambini, tanti cani. Tutti a manifestare contro il progetto che vede la riapertura dello zoo e la privatizzazione di un Parco pubblico. Gli organizzatori, rappresentanti delle maggiori sigle dell’animalismo e ambientalismo nazionale, erano visibilmente soddisfatti anche se hanno dichiarato che questo è solo l’inizio e non si fermeranno finchè non verrà fermato il progetto.

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La manifestazione aveva come titolo NO AGLI ZOO – NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI BENI COMUNI. Ai discorsi di chiusura, che si sono svolti proprio davanti all’ingresso del vecchio zoo in Parco Michelotti, oltre ad alcuni presidenti nazionali delle organizzazioni promotrici ha parlato anche Ugo Mattei, primo firmatario degli 11 autorevoli giuristi di tutta Italia che hanno firmato una dichiarazione congiunta a proposito della minaccia, da parte della Giunta Appendino, di fantomatiche multe plurimilionarie nel caso si fermasse il progetto, che appaiono del tutto inverosimili da un punto di vista legale. Gli undici giuristi hanno dichiarato: “una penale congrua non potrebbe superare significativamente il costo ragionevole della progettazione, una cifra dunque relativamente modesta che lascia certamente all’amministrazione in carica la scelta politica sul se interrompere o meno la realizzazione dello Zoo.” La  prossima tappa delle iniziative del Comitato, che rappresenta un folto numero di cittadinanza, sarà l’incontro in VI Commissione del 6 giugno in cui si discuterà con il Consiglio Comunale la richiesta della petizione “No alla riapertura dello zoo in Parco Michelotti”.

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Per:
ENPA, LAC, LAV, LEAL, LEGAMBIENTE, LIDA, OIPA, PRO NATURA Torino, SOS GAIA

Rosalba Nattero

“Che degrado nei parchi cittadini!”

Caro direttore,

ho fatto una passeggiata nel PARCO DEL VALENTINO ( tratto da corso Maroncelli a Corso Bramante ) con la mia fedele macchina fotografica intendevo fare, con una giornata di sole, delle foto al Parco più importante per storia , tradizione e bellezza della città .

Pultroppo , ho trovato solo un parco ABBANDONATO al degrado !, dopo un anno di GOVERNO 5STELLE e tutte le promesse non mantenute dalla SINDACA APPENDINO per la RIQUALIFICAZIONE DELLE PERIFERIE !.

Voglio denunciare con foto scattate , il degrado del tratto che ho percorso , ma prometto di continuare a camminare nei parchi per vedere tutte le anomalie che ci sono .

Il parco più antico della CITTà NON PUò ESSERE ABBANDONATO A SE STESSO ! Mi sono trovato a vedere e fotografare :

1) PANCHINE MARCE e ROTTE
2) ERBA ALTA 
3) ZONE DI PERICOLO NON TRANSENNATE
Dopo il Valentino , ho controllato anche PARCO ITALIA 61 , dove noto l’assenza di SERVIZI IGIENICI , ma come al Valentino ERBA ALTA E PANCHINE ROTTE !

A fine giro mi sono diretto verso PALAZZO DEL LAVORO , lasciato al DEGRADO più totale , con un serpente che si aggira su CORSO MARONCELLI all’ altezza dell’ entrata dell’ ex FACOLTà DI ECONOMIA E COMMERCIO.

Mi sembrava di essere a Roma !!! anche lì governa il MOVIMENTO 5 STELLE con risultati identici .

SIGNORA SINDACA , GIUNTA COMUNALE dopo un anno di vs GOVERNO ecco il risultato .

Il turista che fa un giro nel parco del Valentino , conosciuto per la sua storia di splendore , cosa vede ?

L’ entrata della città è il biglietto dai visita , e noi presentiamo venendo dall’ autostada TORINO .SAVONA la cartolina del palazzo del lavoro in tutto il suo squallore.

 

Giuseppe Butera

Lista Civica per Fassino

STORACE – VIGNALE (MNS): SE GOVERNASSIMO IL PIEMONTE LA PRIMA DELIBERA SAREBBE RIVEDERE LA RETE OSPEDALIERA E SALVARE L’OFTALMICO

Ieri il Presidente nazionale del Movimento nazionale, Francesco Storace, e il Consigliere regionale Gian Luca Vignale hanno visitato l’Ospedale Oftalmico di Torino per significare, ancora una volta, la propria contrarietà rispetto alla chiusura e allo smembramento del Presidio e per esprimere la loro vicinanza agli operatori sanitari.

“Chiudere un’eccellenza italiana ed europea come l’ospedale oftalmico dichiara Francesco Storace, già Ministro alla Salute- non è solo l’ennesimo taglio alla sanità piemontese che il centrosinistra assesta ai piemontesi, ma un vero errore di programmazione sanitaria e un significativo spreco di denaro pubblico”.

“Continuare a far cassa sulla Sanità continua Storace- è un colpo durissimo portato ai cittadini più deboli che non possono permettersi assicurazioni o cure private, infatti anche in Piemonte il 10% dei cittadini rinuncia a cure per problemi economici.”

“Sono orgoglioso di poter dire afferma Storace- che il massimo finanziamento alla Sanità è avvenuto quando ero Ministro, rammentando che la Sanità non è solo cura, ma anche la principale azienda del Piemonte”.

“Chi pensa di poter chiudere l’Oftalmico in silenzio con un progressivo svuotamento dell’Ospedale si sbaglia denuncia Gian Luca Vignale, Presidente del gruppo consiliare in Regione del MNS. La nostra presenza, ancora una volta, oggi all’Oftalmico è utile a non far vincere la rassegnazione”.

“Se nel 2019 vinceremo le elezioni regionali conclude Vignale- la prima delibera che voteremo sarà la riorganizzazione della Rete ospedaliera salvando i presidi che il centrosinistra vuole chiudere primo fra tutti l’Ospedale Oftalmico”.

 

Moschee, Grimaldi (SEL-SI), Curti (PD): la libertà di culto non si discute

“Non ci sono religioni ‘sorvegliate speciali’”

 

Oggi in Commissione Urbanistica è cominciata la discussione sulla proposta di legge a prima firma Vignale (FI) relativa alla realizzazione di nuovi edifici destinati all’esercizio del culto.

La legge pone particolare attenzione alla religione islamica, come esempio di associazione che “non sottoscrivendo intese con lo Stato italiano, deve tuttavia definire in maniera precisa la propria attività sul nostro territorio”, poiché – così recita la relazione introduttiva – “sovente la legge coranica prevale rispetto alle norme del Paese ospitante”. Si chiede pertanto di sottoporre moschee e luoghi di culto islamico a regolamentazione per garantire la piena trasparenza dei finanziamenti per la loro costruzione e gestione. Ma, soprattutto, si pretende di stabilire che “gli imam limitino la loro predicazione ai soli precetti di culto, parlino in italiano e siano in grado di accompagnare le comunità musulmane praticanti in un processo di crescente integrazione, senza configgere con l’ordine pubblico e con la sicurezza del Paese”.

 

“Il disegno di legge presenta evidenti aspetti di incostituzionalità” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Innanzitutto interviene su una materia, quella dei rapporti fra la Repubblica e le confessioni religiose, regolata dalla Carta (Art. 117) e dunque di competenza legislativa esclusiva dello Stato. Inoltre, la sentenza n. 63 del 2016 della Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di una legge regionale della Lombardia analoga a questa, ritenuta discriminatoria e limitante la libertà religiosa. La sentenza ha sancito che ‘l’esercizio del culto è componente essenziale della libertà religiosa e non può essere soggetto, anche nella sua forma pubblica, ad alcun controllo o limitazione’”.

La pdl Vignale ricalca quella nazionale proposta da Santanché (A.C. 2976) sulla regolamentazione della costituzione di moschee e dell’attività degli imam. La proposta prevede l’istituzione di un registro pubblico delle moschee e di un albo nazionale degli imam, sottoposto a una Commissione che ne valuterebbe l’idoneità.

“I precetti costituzionali che riconoscono la libertà di culto all’interno di un quadro condiviso di principi (in particolare gli artt. 3,7,8,19 e 20 e, indirettamente gli artt.2,17,18,21 della Costituzione Italiana) esprimono molto chiaramente la volontà di garantire uno dei diritti fondamentali della persona e dei cittadini” – dichiara l’ex Assessora della Città di Torino Ilda Curti. – “La nozione di ‘luogo di culto’ intesa come ‘servizio pubblico’ deriva invece dalla disciplina urbanistica e da quella fiscale, norma i luoghi di culto delle confessioni che hanno un’intesa con lo Stato (chiese cattoliche, Sinagoghe, Templi valdesi e protestanti e poco più). Non esiste invece una disciplina che normi gli altri luoghi di culto, quelli senza intesa con lo Stato. Tuttavia la Carta è chiara: la libertà di culto è garantita non solo agli individui ma a questi in forma associata, organizzata e pubblica”.

“Il punto è che l’esistenza o meno di Centri islamici formali e aperti dipende dalla volontà di chi amministra un territorio” – dichiarano Grimaldi e Curti – “Per dirla in altri termini: a Treviso si prega nei garage, a Torino si possono fare le pratiche edilizie e si ottiene il permesso a costruire come qualsiasi altro cittadino, impresa o associazione che rispetti le leggi e l’ordinamento edilizio e urbanistico. Di sicuro da qui non si torna indietro. E ancor più certamente non accetteremo l’equiparazione fra islam e terrorismo che genera ‘sorvegliati speciali’ sottoposti a restrizioni, obblighi e controlli discriminatori”.

Barbara Rosina (Assistenti sociali): “Dalla politica linee guida operative, ma nessun finanziamento”

“Cresce, in Piemonte, la qualità e l’efficacia degli interventi di mediazione familiare anche grazie ad una accresciuta solidità professionale dei professionisti coinvolti resa anche possibile grazie alla costituzione di un Tavolo di Coordinamento interprovinciale dei Mediatori Familiari e dei conduttori di Gruppi di Parola, coordinato dalla collega Laura Gaiotti. Se, da un lato, si registra grande attenzione sul piano etico, deontologico e metodologico, dall’altro la politica sembra essere del tutto assente: un semplice monitoraggio su siti web e portali istituzionali relativamente a notizie riguardanti la mediazione familiare mostra, infatti, questa assenza.” La denuncia arriva da Barbara Rosina, Presidente degli assistenti sociali del Piemonte nel corso del convegno “La mediazione familiare come investimento generativo di cura dei legami”, organizzato dalla Regione Piemonte – Direzione Coesione Sociale, in collaborazione con la F.I.A.Me.F., la Federazione Italiana delle Associazioni di Mediazione Familiare. “Va anche ricordato – dice ancora Rosina – che la Regione mentre predispone una apposita Delibera, la DGR 89-3827 del 4.08.2016, con le linee guida dei Centri per le famiglie, di fatto questi stessi Centri, in mancanza di finanziamenti, chiudono o vengono depotenziati”.

Le Paritarie sono le scuole di tutti: non “degli altri”

L’Amministrazione Appendino ha appena tagliato, senza pietà, i fondi a favore delle Scuole Paritarie (meno 750mila euro). Nel corso di una lunga, interminabile seduta notturna del Consiglio Comunale la Giunta ha ritirato la scorsa settimana, con un colpo di mano, l’emendamento che avrebbe permesso di limitare a 500mila euro la riduzione dei fondi. Nulla di fatto. Non sono stupito: era tutto già scritto, e anche in maniera piuttosto esplicita, nel programma elettorale dei Cinque Stelle, per i quali la libertà di educazione non è prevista. Un concetto perfettamente riassunto dall’Assessore Patti, che, senza mezzi termini, chiama “scuole degli altri” le Scuole Paritarie. È questo l’errore più grande: le scuole pubbliche sono scuole di tutti. Le famiglie – ormai è chiaro a tutti, Giunta compresa – non ci stanno più: hanno raccolto 9.450 firme contro i tagli dell’Amministrazione Cinque Stelle e hanno espresso, davanti a Palazzo Civico, la loro protesta contro questa miope politica di tagli indiscriminati. Il mio impegno in Sala Rossa continua: per la difesa delle Paritarie e, con loro, dell’intero sistema scolastico cittadino.

Silvio Magliano

Consigliere comunale di Torino

UNC PIEMONTE: “CASO VANNONI, PRONTI A DIFENDERE LE VITTIME DEL METODO STAMINA”

I legali del Comitato Regionale dellUnione Nazionale Consumatori a disposizione dei truffati per il risarcimento dei danni

 Il Comitato Regionale del Piemonte dellUnione Nazionale Consumatori, fondato e presieduto dallAvvocato Patrizia Polliotto (nella foto) , scende in campo a tutela delle vittime di Davide Vannoni, padre del contestato e inefficace metodo Stamina’. Arrestato a Torino (più precisamente, nella sua abitazione di Moncalieri), ora accusato di aver «adescato», usando anche i social network come Facebook, malati affetti da patologie neuro degenerative incurabili, in Italia, li avrebbe convinti a farsi curare in Georgia, in una clinica privata a Tibilisi, pagando infusioni di staminali. Malati che, secondo la Magistratura, non solo non sono mai guariti, ma sarebbero stati ingannati con lobiettivo di guadagnare e la loro salute sarebbe stata messa in pericolo perché le infusioni di Vannoni non hanno alcun fondamento scientifico’. Tutti i consumatori vittime del metodo VANNONI potranno denunciare l’accaduto presentando nei termini una querela nei suoi confronti, e potranno essere rappresentati nel procedimento penale dallUNC -Comitato Regionale del Piemonte- in persona del Presidente e Coordinatore pro tempore -avv. Patrizia POLLIOTTO del Foro di Torino– tramite il proprio procuratore avv. Caterina BIAFORA del medesimo Foro, rilasciando una nomina in qualità di persona offesa dal reato per offrire eventualmente degli ulteriori elementi per le indagini e che verrà depositata al Pubblico Ministero. Dopo la conclusione delle indagini preliminari sarà possibile anche costituirsi parte civile nel medesimo procedimento al fine di ottenere il risarcimento del danno subito.  

Il Comitato Regionale del Piemonte dellUnione Nazionale Consumatori ha quale scopo statutario, oltre che la difesa del consumatore anche la tutela della salute e della dignità umana: in questo caso specifico viene leso il diritto di malati gravi, creando false aspettative sia nei pazienti che nei loro familiari. I nostri legali sono a disposizione per assistere tutti gli aventi diritto nel processo penale.  Per far ciò, invitiamo le vittime di reato a mettersi in contatto con i nostri sportelli entro il 16 maggio 2017, telefonando allo 011 5611800 o allo 0121 376264 in normale orario dufficio dal lunedì al venerdì, spiegano dalla nota associazione consumeristica.

 

 

Anche a Torino nascono le Officine delle idee

Prende forma il progetto di Giuliano Pisapia

Il 5 maggio le Officine delle idee di Campo progressista si sono incontrate anche a Torino per la prima volta al SocialFare in via Maria Vittoria  con la presenza di Marco Furfaro, trentasettenne toscano, laureato in Economia e volto noto nel mondo della sinistra italiana. L’iniziativa lanciata da Giuliano Pisapia in tutta Italia qualche mese fa muove i suoi primi passi anche a Torino e in Piemonte. Come ha detto Pisapia stesso: “Campo progressista era nato per dare una prospettiva, ora è diventato una realtà”.

Un percorso in cui non conta la provenienza di ciascuno, ma solo dove vogliamo andare insieme. Le Officine delle idee sono il primo progetto di Campo Progressista. Luoghi di competenze, innovazione inclusiva, discussione, produzione politica e culturale per fare emergere insieme le idee per l’Italia che verrà. Hanno l’obiettivo di stimolare e raccogliere idee e proposte che siano il fondamento di un nuovo e inedito progetto politico per il futuro prossimo. Il nostro Paese ha un forte bisogno di idee coraggiose e progressiste, credibili, concrete e sostenibili. Gli slogan e la demagogia non sono un fondamento su cui costruire il futuro.

Il nostro orizzonte è l’unità del centrosinistra ma se Matteo Renzi continuerà a mettere veti sulle persone e a coltivare la sua idea di autosufficienza del Pd allora siamo pronti a costruire un’alternativa di centrosinistra senza Renzi. Gli strappi con il nostro mondo in questi anni sono stati tanti, dalla scuola al lavoro passando per la tentata riforma costituzionale, gli ultimi due esempi di nuovi passi falsi sono il decreto Minniti che riduce i diritti dei richiedenti asilo e il disegno di legge che è stato approvato ieri alla Camera sulla legittima difesa che dà licenza di sparare ai ladri di notte ampliando così la possibilità di ricorrere all’uso delle armi da parte di normali cittadini. Un Paese che si accartoccia su se stesso assecondando le paure cavalcate dalla destra più becera, non è il paese che vogliamo.

Ho iniziato la mia esperienza politica nei “comitati Prodi” che con un lavoro partecipato avevano portato alle “tesi programmatiche”, discusse in centinaia di assemblee di cittadini in tutta Italia, che diventarono il programma dell’Ulivo per le elezioni del ’96. La nostra idea ora è quella di riproporre un processo partecipato di quel tipo, coinvolgendo tante persone, donne e giovani, che normalmente si sentono lontane e per nulla attratte dalla vecchia politica.

 

Monica Cerutti

INIZIATO A TORINO IL MESE DEL NO ALLO ZOO:

 DAL 4 MAGGIO, CITTA’ TAPPEZZATA DI MANIFESTI A SOSTEGNO DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI  SABATO 27 MAGGIO «CONTRO GLI ZOO E LA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICOA DIFESA DELL’AMBIENTE E DEI BENI COMUNI». PER TUTTO IL MESE, MOLTI GLI  APPUNTAMENTI PER PROMUOVERE L’EVENTO

Il 31 marzo 1987, esattamente trent’anni fa, chiudeva lo zoo comunale di 
Torino. Oggi, a trent’anni di distanza, la nuova giunta comunale guidata 
da Chiara Appendino, raccogliendo e facendo proprie le decisioni assunte 
dalla giunta precedente, sta portando avanti il progetto di un nuovo 
zoo; di nuovo al Parco Michelotti, proprio dove lo zoo era stato chiuso, 
riportando così indietro di trent’anni l’orologio del progresso.

Alcune tra le più rappresentative associazioni animaliste e 
ambientaliste della città (Enpa, Lac, Lav, Leal, Legambiente, Lida, 
Oipa, Pro Natura Torino, Sos Gaia Ecospirituality Foundation e Animal 
Renegades), che da anni combattono un’aspra battaglia contro questo 
progetto, hanno organizzato una manifestazione nazionale, denominata 
«Contro gli zoo e la svendita del patrimonio pubblico, a difesa 
dell’ambiente e dei beni comuni», che si terrà a Torino sabato 27 
maggio, con concentramento dalle ore 14.00 a Porta Susa e successivo 
corteo  attraverso le vie cittadine.

Intanto il 4 maggio è partita la campagna pubblicitaria a sostegno 
dell’iniziativa, con le prime affissioni di manifesti sui mezzi 
pubblici. Nei prossimi giorni altri duemila manifesti, alcuni dei quali 
di grandi dimensioni, campeggeranno sui muri della città, fino alla data 
dell’evento, a  ricordare all’Amministrazione comunale quanto sia forte 
– come testimoniano anche le oltre diecimila firme che erano state 
raccolte in pochi giorni già lo scorso anno – l’opposizione della 
cittadinanza alla privatizzazione del Michelotti e alla sua destinazione 
a nuovo zoo o «bioparco».

In preparazione della manifestazione nazionale, alla quale prenderanno 
parte attivisti e rappresentanti provenienti da tutta Italia, le 
associazioni promotrici, alle quali si stanno via via affiancando anche 
altre sigle del mondo ambientalista e animalista, hanno organizzato una 
serie di eventi promozionali, alcuni dei quali hanno già avuto luogo nei 
giorni scorsi. Tra questi figurano due spazi dedicati all’interno del 
Salone del Libro, audizioni in Comune, serate di raccolta fondi, 
conferenze, cene di sostegno, volantinaggi ed altri ancora.

Sabato 27 maggio 2017, ore 14.00, Porta Susa.
Partenza corteo, ore 15.00, alla volta del Parco Michelotti

Ciascun cittadino o associazione può sostenere economicamente la 
manifestazione nazionale del 27 maggio e le iniziative ad essa collegate 
tramite versamento a SOS GAIA Ecospirituality Foundation Onlus, IBAN: 
IT16 W033 5901 6001 0000 0115 631, con causale «Manifestazione No Zoo». 
Si allega il calendario degli eventi No Zoo in programma.