RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 76

Appello di Legambiente ai Sindaci: “Basta diserbanti tossici, le alternative ci sono”

“Abolire l’utilizzo di prodotti chimici ad azione erbicida, fungicida, insetticida e acaricida al fine di tutelare la salute pubblica”. E’ quanto chiede Legambiente in una lettera indirizzata ai sindaci di tutti i comuni del Piemonte, alla Città Metropolitana di Torino e alle province piemontesi alla vigilia della consueta “guerra alle erbacce” portata avanti in tanti centri urbani, lungo le ferrovie e le strade extraurbane con l’arrivo della primavera. Una battaglia spesso esagerata, a base di prodotti chimici contenenti spesso sostanze potenzialmente cancerogene. La loro pericolosità riguarda in primo luogo gli operatori che effettuano il diserbo, ma non solo: gli effetti dannosi si ripercuotono fortemente sulla salute dei cittadini, della fauna locale e degli ambienti acquatici, dal momento che le sostanze irrorate vengono dilavate dalla pioggia e finiscono nei corsi d’acqua.

 

“Ci rivolgiamo ai Sindaci, in qualità di primi responsabili della salute pubblica, perché mettano fine all’uso di erbicidi, una consuetudine così pericolosa e al tempo stesso diffusa sul nostro territorio –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Una buona gestione del verde urbano, con un’attenzione alla salute umana e all’ambiente, è possibile ricorrendo a mezzi meccanici, per lo sfalcio delle strade, e con l’utilizzo della lotta biologica e dei principi attivi permessi in agricoltura biologica, per difendere le piante da parassiti, patogeni e infestanti. Il ricorso a pratiche più sostenibili è tra l’altro previsto dalle linee guida europee adottate su scala nazionale e regionale”.

 

L’invito di Legambiente è quello di procedere ad una revisione dei piani comunali di gestione del verde urbano adottando le “Linee di Indirizzo regionali per l’impiego di prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili e nelle aree agricole ad esse adiacenti” approvate dalla Regione Piemonte il 20 giugno 2016 in attuazione al Piano d’Azione Nazionale (PAN). In merito alla definizione delle aree frequentate dalla popolazione, oltre a quelle suggerite dalla disposizione regionale, Legambiente invita i Comuni ad includere anche le abitazioni, affinché siano vigenti i divieti di distribuzione di prodotti molto tossici, nelle fasce di 30 metri delle aree agricole adiacenti alle abitazioni.

LEGA NORD, SABATO ALLA GAM: FUTURO E LAVORO CON SALVINI

 

Sabato 8 aprile, alla GAM di Torino, il convegno incentrato sul tema del lavoro organizzato dalla Lega Nord, a cui parteciperà anche il segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini.

 

A presentare l’evento in conferenza stampa, il segretario nazionale della Lega Nord Piemont, Riccardo Molinari: “Un convegno dedicato al tema del lavoro organizzato non a caso nella città – Torino – simbolo dell’industria, del lavoro e della tutela dei diritti sociali. L’Europa ha tolto agli Stati la possibilità di avere un’autonoma politica economica, vincolando la possibilità di spesa, imponendo l’austerity e non difendendo il mercato interno dalla concorrenza sleale. L’Europa ha, quindi, grandissime responsabilità riguardo i problemi occupazionali del Paese e del Piemonte. Attraverso interventi di soggetti tecnici di altissimo valore, spiegheremo che tutto ciò che spesso viene etichettato banalmente come puro populismo, in realtà ha solide basi e valide argomentazioni”.

 

“La sinistra – ha aggiunto Molinari -, a livello sia nazionale che regionale, sta portando avanti riforme liberiste che non tutelano né il sociale, né il lavoro. Noi siamo l’unica forza che vuole puntare su una politica economica autonoma in grado di portare l’intero Paese verso una vera ripresa economica”.

“Quella di sabato sarà un’occasione importante – ha rimarcato il consigliere regionale della Lega Nord, Alessandro Benvenuto – per sottolineare che il Partito Democratico in questi due anni e mezzo alla guida della Regione ha fatto poco o nulla per rilanciare il Piemonte dal punto di vista sia industriale che occupazionale. Non esiste, oggi, grazie al Pd, una  politica regionale seria sul lavoro, quindi non c’è un vero piano di sviluppo”.

 

“Parlare oggi di lavoro a Torino – ha concluso Fabrizio Ricca, capogruppo del Carroccio in Comune – è, purtroppo, come parlare di acqua nel deserto. Un torinese su tre è senza occupazione, un giovane su due non  ha un impiego. Riportare l’attenzione su un tema come questo è il punto di partenza di una campagna elettorale, quella per le prossime regionali, che ci vedrà in prima linea, impegnati in azioni concrete”.

PRC-SE di Torino, Ezio Locatelli rieletto segretario

A conclusione del congresso provinciale.  “Noi per il rilancio delle lotte sociali e per l’unità della sinistra antiliberista”

Il X Congresso Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Torino, dopo due giorni di intenso e partecipato dibattito a cui hanno preso parte molti ospiti esterni, si è concluso con l’elezione degli organismi dirigenti, della delegazione che parteciperà al Congresso Nazionale di Spoleto del 31 marzo e 1 – 2 aprile e la rielezione a segretario provinciale di Ezio Locatelli (vedi biografia politica è su Wikipedia). Il tutto all’unanimità o a larghissima maggioranza. La rielezione del segretario non vuole essere solo nel segno della continuità di un lavoro svolto, ma nel segno di un’ambizione, quella di andare a un ulteriore rilancio e rafforzamento del ruolo di Rifondazione Comunista, raccogliendo i risultati positivi che ci sono stati negli ultimi anni. “Noi lavoriamo al rafforzamento di Rifondazione Comunista non per spirito di bottega – sostiene Ezio Locatelli – ma per dare forza al percorso di costruzione di un’alternativa unitaria di sinistra. Sia detto chiaramente, l’unità che perseguiamo è in alternativa alle forze di centrodestra e centrosinistra nonché al M5S. L’amministrazione del M5S a Torino non ha cambiato nulla di nulla rispetto all’amministrazione precedente. Per questo è ben voluta dai poteri forti della città e inizia ad essere contestata da movimenti, associazioni, comitati vari impegnati in tema di diritti del lavoro, casa, servizi pubblici, spazi sociali. L’unità a cui guardiamo è quella di tutte le forze di sinistra che si oppongono alle politiche di austerità, privatistiche, di distruzione dei diritti sociali e del lavoro”. Come primo atto questa mattina Ezio Locatelli ha partecipato a un volantinaggio in solidarietà dei lavoratori ingiustamente licenziati della Safim di None. Tra i molti intervenuti quello applauditissimo di Gastone Cottino, professore emerito dell’Università di Torino, partigiano, chiamato tra gli altri, a presiedere il Congresso di Rifondazione Comunista. Un intervento rivolto soprattutto ai giovani, alla necessità di non lasciarsi vincere dall’impotenza e dalla rassegnazione, ad essere parte attiva nella costruzione di un futuro e di una società migliore.  

Trent’anni da giornalista, licenziato

Dopo trent’anni trascorsi a raccontare le storie degli altri, adesso faccio notizia. Licenziato in tronco dall’editore di TuttoRally+ e Grace senza giusta causa e per di più in cassa integrazione straordinaria a “zero ore”. Primo e unico caso in Italia nella storia del giornalismo. E pensare che per lungo tempo ho accettato di fare il direttore editoriale a gratis…Perché mi hanno licenziato? Per dirla con le parole del sindacato, alla situazione di crisi «si aggiungono i comportamenti scorretti degli editori. È il caso, ad esempio, del gruppo “1 Media” che edita i giornali TuttoRally, La mia auto, Grace e La mia 4 x 4, che ha licenziato, nonostante fosse in corso la cassaintegrazione, uno dei suoi giornalisti. Un provvedimento che consideriamo illegittimo e che sembra avere anche il sapore della ritorsione…». Chi può diffonda e sappia che i colleghi che sono rimasti stanno facendo anche l’impossibile per fare uscire in edicola le riviste!

Paolo Francalanci

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http://www.stampasubalpina.it/news/2639/ogni-settimana-un-giornalista-perde

Abbonamenti in Zona Blu: la Giunta fa cassa, non redistribuzione

Giù la maschera: le tariffe aumentano per la classe media, già tartassatissima, ma non diminuiscono per le fasce a basso reddito. Non chiamiamola “questione di giustizia sociale”: questo è fare cassa.

“Le parole sono importanti”, recita una citatissima frase di un film sulla cresta dell’onda qualche anno fa. E allora chiamiamo le cose con il loro nome: aumentare le tariffe alle fasce a reddito medio-alto senza abbassarle alle fasce a reddito basso (fa fede l’Isee) non è “politica di redistribuzione”; si chiama “volontà di incassare”. Tutto legittimo, basta parlare chiaro.

Oggi il talloncino per posteggiare per un anno nelle strisce blu nella sottozona di residenza costa 45 euro per tutti. Domani costerà 90 euro (il doppio!) per chi ha un Isee fino a 50mila euro e 180 euro (il quadruplo!) per chi ha un Isee superiore a questa soglia. La tariffa resta invariata per chi ha l’Isee inferiore ai 20mila euro.

Chi si aspettava un cambio di rotta con la nuova Amministrazione in termini di attenzione alle fasce a reddito basso, alle persone con disabilità e alle famiglie è rimasto deluso. In compenso, ci tocca registrare l’ennesimo giro di vite ai danni della classe media.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Anche a Torino nasce il Comitato civico La Nostra Gente

Si è costituito anche a Torino il Comitato civico La Nostra Gente, collegato al coordinamento regionale dei comitati civici la Nostra Gente di Vercelli. Il responsabile del Comitato torinese  è il dottor Francesco Gallo, funzionario dell’ Assessorato regionale alla Sanità, e già consigliere comunale di Torino. ” La costituzione del Comitato civico La Nostra Gente -dice Francesco Gallo- è la volontà di dare voce ai cittadini sui grandi problemi sociali ed economici che toccano il Piemonte e la città di Torino. Siamo un soggetto sociale e politico ma lasciamo molta autonomia alle realtà locali come deve essere il vero civismo. Soprattutto vogliamo essere un punto di riferimento ai molti cittadini che non riescono più ad avere ascolto e risposte dalle istituzioni e dai partiti o da una società civile che spesso si lamenta ma non si espone quasi mai. Stando con i piedi per terra e senza farci illudere da vecchi o nuovi illusionisti della politica, non guarderemo l’ideologia ma l’ impegno concreto delle singole persone nelle istituzioni a favore della gente. Noi faremo critiche ma anche proposte perché solo contestare serve fino ad un certo punto. Vedremo quindi chi starà attento alle nostre critiche ma anche alle proposte di soluzione. Nessuno può fare miracoli ma il nostro territorio sta diventando sempre più povero. Non c’è lavoro e non si può pensare di sostituire la Fiat solo con la cultura e il turismo. Ci vuole anche, e soprattutto, un rilancio nel settore produttivo. Tutto ciò senza dimenticare i problemi della sanità e dell’assistenza agli anziani e disabili. C’è poi il problema della sicurezza: troppi anziani truffati o rapinati. La gestione dei migranti, ne arriveranno ancora!, rischia di provocare nuove tensioni in città. Purtroppo è una città che è diventata povera, dove il ceto medio è diventato povero e i poveri sono più poveri”.

 

Arte, bellezza, dialogo: il 21 marzo Torino si sveglia antirazzista

Il 21 marzo di ogni anno ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali, indetta dalle Nazioni Unite per commemorare l’anniversario del massacro avvenuto a Sharpville, Sud Africa, nel 1960, nel corso di una manifestazione contro l’Apartheid e le discriminazioni razziali durante la quale dozzine di civili vennero uccisi dalla polizia. Dal 1966, anno in cui l’evento è stato per la prima volta commemorato su decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in tutto il mondo centinaia di organizzazioni non governative, uffici pubblici, partiti politici e associazioni della società civile organizzano migliaia di eventi con l’intento di promuovere la tolleranza, denunciare diverse forme di discriminazioni a sfondo razziale, sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogni forma di razzismo.

Dal 2014, l’Associazione Trepuntozero ha lanciato Torino si sveglia antirazzista, una campagna della società civile che mira a portare la difesa dei diritti umani e la lotta alle discriminazioni in piazza, nelle strade, alle persone. Usiamo canali come l’arte, la bellezza, il dialogo per raccontare il nostro messaggio, cerchiamo di essere noi a muoverci verso il nostro pubblico, di farlo riflettere, comprendere, creare empatia. Con le associazioni partner abbiamo costruito percorsi, attività, iniziative che si innestano una sull’altra, si completano e uniscono a vicenda, che compongono un tutt’uno completo e composito – come la nostra società.

 

Per l’anno 2017, Trepuntozero vuole organizzare diversi appuntamenti itineranti che mirano a coinvolgere diversi punti della città. Da Borgo Dora, sede dell’associazione in CasArcobaleno, a Mirafiori passando per il centro, per ogni luogo è stata pensata una attività diversa che riesca a coinvolgere le persone in un percorso di coscienza e abbattimento delle forme di razzismo.

Martedì 21 marzo alle 11.30 in Sala delle Colonne del Comune di Torino si vuole lanciare ufficialmente la serie di eventi durante una conferenza stampa, al termine della quale si svolgerà un flash mob nella adiacente piazza Palazzo di Città: le persone di diversa etnia, religione, genere, orientamento sessuale, disabilità scriveranno su appositi biglietti delle frasi in contrasto alle varie forme di razzismo; i biglietti verranno legati a dei palloncini e liberati in aria.

Venerdì 24 marzo presso la Casa del Parco di  via Panetti 1, insieme all’associazione Giosef Unito, organizzeremo una Biblioteca Vivente. La Biblioteca Vivente nasce in Danimarca nel 2000, punta a costruire uno spazio sicuro di condivisione e confronto, nel quale sia possibile affrontare questioni complesse e delle quali non è magari semplice parlare nella vita di tutti i giorni. L’obiettivo principale della Biblioteca Vivente è porsi come sfida verso qualunque tipo di pregiudizio e/o discriminazione diffusa a livello sociale e culturale, contribuendo quindi a rafforzare il senso di comunità e le pratiche di dialogo intercuturale. La Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca, nella quale i libri viventi non sono di carta ma persone in carne ed ossa, ognuna delle quali si dà un titolo a partire dalla propria appartenenza a uno o più gruppi sociali che sono in qualche modo soggetti a stigma sociale, pregiudizio e/o discriminazione. La Biblioteca Vivente offre l’opportunità di diventare lettori o lettrici sfogliando le pagine di un libro vivente, a partire dal titolo che il libro si è dato. Le letture/conversazioni sono conversazioni uno a uno e rappresentano l’interazione tra il racconto dell’esperienza personale del libro vivente e le domande che chi legge può fare.

Sabato 25 marzo sarà il giorno termine delle attività di Torino si sveglia antirazzista. Dalle 14.30 alle 16.30 insieme all’associazione Giosef Unito, al Gruppo Formazione/Scuole di Arcigay Torino e ai volontari di Arci Servizio Civile si vuole creare una attività di sensibilizzazione della cittadinanza usando il mezzo che per eccellenza unisce gli estremi geografici di Torino raccogliendo la quotidianità di ogni persona: il tram 4. Durante una corsa del tram, prevista da piazza Derna a piazza Caio Mario, si interagirà con i passeggeri fornendo loro strumenti utili per l’abbattimento di stereotipi e pregiudizi che portano a forme di razzismo.

Alle 17.00 in CasArcobaleno si svolgerà una tavola rotonda sull’intersezionalità i cui partecipanti porteranno le proprie specificità in modo da creare una contaminazione positiva tra le diverse realtà. In serata, apertitivo e festa a cura dell’Associazione Trepuntozero, ospite il cantautore Didie Caria.

 

L’associazione Trepuntozero, attraverso la manifestazione Torino si sveglia antirazzista, vuole condurre dalle attività che siano durature nel tempo, così che il contrasto alle forme di razzismo non siano circoscritte a una data ufficiale, in modo da favorirne la quotidiana lotta contro le discriminazioni.

Sanità, Grimaldi (SEL-SI): “stabilizzare i precari e aprire nuovi bandi”

L’Assessore Saitta ha risposto alla richiesta di comunicazioni sulla carenza di personale nei pronto soccorso piemontesi.

Come ha sottolineato il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, venerdì 10 marzo è stato siglato l’accordo fra Regione e sindacati sulla stabilizzazione dei precari e le nuove assunzioni nella sanità.

Le aziende sanitarie dovranno avviare entro aprile un censimento del personale precario, suddiviso per profili professionali e fonte di finanziamento, e avviare così le procedure di stabilizzazione. Al contempo dovranno attivare nuovi contratti a tempo indeterminato, predisponendo un piano triennale di fabbisogno del personale.

“Progressiva stabilizzazione di tutti i precari della sanità, limitazione a casi eccezionali dei contratti a tempo determinato, avvio di nuove assunzioni a tempo indeterminato per il personale sanitario piemontese entro il 2017. È  proprio ciò che chiedevamo quando abbiamo sollevato il caso dell’ipotesi di pagamento a gettone dei neospecializzati da impiegare nei pronto soccorso” – ha dichiarato in aula l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Quell’ipotesi fortunatamente è stata accantonata. L’accordo a questo punto è vincolante ed è una buona notizia. Quindi aspettiamo di sapere quante saranno le nuove assunzioni e di veder ripartire i nostri Pronti Soccorso con personale impiegato con contratti stabili.”

“In questi anni, la precarietà dilagante e il blocco del turn over, uniti alla scarsa attenzione sulle interminabili liste d’attesa, hanno affondato il colpo più duro al nostro sistema. La revisione totale delle agende di prenotazione, l’incremento dell’attività e delle prestazioni per affrontare le situazioni più critiche, le assunzioni e le stabilizzazioni per aumentare l’offerta potrebbero permettere di ridurre le liste d’attesa che hanno generato un’ulteriore fattore di congestionamento dei PS”.

UNIONI GAY, FDI-AN: CANCELLATI I “FIGLI” SOSTITUITI CON UNIONI GAY DA PD E M5S

“NELLA LEGGE PIEMONTESE SULLA CASA POPOLARE. RIMESSI CON NOSTRO EMENDAMENTO APPROVATO”

 

<<Meno male che ci sono i Fratelli d’Italia, altrimenti con tante forze politiche a pensare solo alle unioni omosessuali ci troveremmo con i figli esclusi dai testi di legge. E non è una battuta>> ironizzano Maurizio Marrone, Consigliere FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN, che spiegano <<M5S e PD hanno deciso di usare il disegno di legge regionale sulle decadenze dalle case popolari per inserire le unioni omosessuali accanto alle famiglie negli articoli sulla assegnazione delle case Atc, scatenando il nostro ostruzionismo che sta tenendo banco in Consiglio Regionale da tre sedute. Una forte opposizione che dovranno ringraziare tutti i figli dei assegnatari di case popolari in Piemonte, perché grazie ad un nostro emendamento approvato all’unanimità si è evitato uno scandalo senza precedenti: nella fretta di inserire dappertutto il termine “unioni civili” il Pd e i grillini avevano cancellato il termine “figli” dal testo della legge regionale sulla casa, impedendo così la loro successione negli alloggi popolari dopo la morte dei genitori. A una simile follia stava portando il derby tra sinistra e i 5 stelle a chi sventola più in alto la bandiera arcobaleno del gender. Meno male che il nostro emendamento 75 ha riportato le cose a posto restituendo cittadinanza alla famiglia naturale>>.

ANCORA UN EPISODIO DI VIOLENZA SUI CAMPI DI CALCIO

In questi giorni, c’è la giusta risonanza mediatica per un fatto che 
sfiora la cronaca nera.
Stavolta  è toccato a una squadra  di terza categoria  che  si allena 
proprio  al campo Oxilia di Torino, un fatiscente campo di periferia, 
che un pool di squadre sta cercando  di ricostruire, quasi tutte  
aderenti all’UISP e impegnate da tempo in progetti contro le 
discriminazioni e il razzismo.
E sì, perché anche  questa volta alla violenza si è aggiunto un insulto 
razzista.
Ma senza l’epilogo che ha coinvolto Gianluca Cigna, ricoverato d’urgenza 
all’ospedale Giovanni Bosco per un pestaggio subito dopo la partita, si 
sarebbe parlato degli insulti razzisti subiti dal compagno senegalese 
Moundiaye Mbaie?
Gianluca  ha  voluto difendere  il suo compagno di squadra, ma quanti di 
questi insulti, segno di un razzismo strisciante e mai denunciato sui 
nostri campi da calcio, come nella vita di tutti i giorni, passano 
inosservati e divengono parte di una profonda mancanza di sensibilità 
sul tema delle discriminazioni?
Lo sport è un presidio  sociale importante per il superamento  di  
pregiudizi e divisioni, in Piemonte  è  uno degli ambiti  d’intervento 
della  legge regionale contro le discriminazioni.
Le squadre del campo Oxilia stanno realizzando un video di solidarietà 
per il capitano  della squadra  del Villaretto; Balon Mundial ha 
pubblicato una lettera indirizzata a Gian Luca, e UISP,  come sempre, 
continuerà a lavorare per arrestare la violenza, e sconfiggere il 
razzismo restituendo  allo  sport la sua valenza di gioco, il suo valore 
educativo, la sua forza aggregativa.
UISP c’è, insieme alle migliaia di società ad essa affiliate e con tutto 
il mondo dello sport che ogni giorno combatte con azioni concrete 
violenza e razzismo, c’è con il progetto del Fondo FAMI “Piemonte contro 
le discriminazioni” della Regione Piemonte  e con il progetto nazionale 
“SportAntenne” in collaborazione con UNAR.
Sportantenne è un progetto attivo in 16 città italiane per raccogliere 
attraverso i soci, gli atleti, i dirigenti e gli arbitri casi di 
discriminazione razziale sui campi da gioco e non solo. Perchè la 
discriminazione si manifesta nel cercare casa e lavoro, nell’accesso ai 
servizi e nella vita quotidiana e possiamo essere tutti Antenne, capaci 
di segnalare una discriminazione in corso.
In Piemonte, il progetto prevede due “Antenne “, presso i Comitati UISP 
di Torino e Alessandria, che raccoglieranno le segnalazioni e 
testimonianze dirette e indirette per trasmetterle a UNAR, l’agenzia 
nazionale che si occupa delle discriminazioni razziali e alla Regione 
Piemonte in collegamento con il progetto Fami, attraverso l’attivazione 
di un numero di telefono e una mail locale.

Ufficio Stampa
Uisp Piemonte