Non si preoccupi il potenziale elettore pro Tav di Matteo Salvini. Un’ altra volta Giggino è stato preso in mezzo e con lui tutti i suoi. Il nostro Fregoli sta passando la settimana in Sardegna per la campagna elettorale. Lui è uno specialista in questo. Lo hanno sentito parlare in sardo. Molto di più che un dialetto. Una vera e propria lingua. Nell’Isola un voto per il 49% pentastellato . Ora l’ arrabbiatura dei pastori sardi è sotto gli occhi di tutti. Facile prevedere una vittoria leghista ed un ulteriore crollo dei pentastellati. Per un po’ varrà la legge secondo la quale tutto ciò che di negativo fa o non fa il governo è colpa di Giggino. Il meglio se lo prende il Matteo Fregoli. Strana questa nuova legge della politica italiana e torinese. Va in difficolta Giachino. In nome del Si tav aveva già tutto pronto. Lista civica nel centro destra e magari un assessorato ai Trasporti per lui. Il Capitano ( Salvini ) non perde tempo. Presto vinte le elezioni in Sardegna. Fatto alcuni comizi da Bolzano a Lampedusa e magari bloccato qualche bagnarola d emigranti avamposto in Italia dell’Isis si concentrerà anche sul Piemonte. Dategli un po’ di tempo è risolverà anche questo problema. Non può fare tutto lui. Ma volendo pensarci sempre e solo lui fa sapere che Cirio candidato di Forza Italia non esiste proprio. E Berlusca ridotto (nei sondaggi) al 5 % può fare ben poco. Palese : è tornato alla grande . Mi sa che stavolta non è sufficiente. Come è tornato l’altro Matteo Nazionale. Il Toscanaccio. Renzi che alla cultura del Marchese del Grillo ha dato il suo contributo. Per l’ età e per qualche arresto di troppo un po’ emaciato ma sempre lui. Il vecchio e famoso proverbio “chi nasce tondo non muore quadrato” è sempre valido. Non arretra di un millimetro. Appunto è nella sua natura. E poi chi glielo fa fare? Un Pd in ritardo su tutto e tutti. Certi errori si pagano due volte. Renzi non demorde assolutamente e il libro al Lingotto è un’ occasione per dire: sono tornato. Con una certa classe indubbiamente. “No non mi candido alle Europee. Primo, non vi dico chi voterò alle primarie. Anzi ci ho ripensato ve lo dico. Voterò per Giachetti. Non farò un altro partito. Anzi, vi tengo sulle spine, si vedrà”. Mi sembra chiaro : anche lui rimanda tutto al dopo elezioni .
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Intanto manda il suo in bocca al lupo al Chiampa. “Dai Sergio, sono sicuro che ce la farai. Ho fiducia nei piemontesi che non possono votare i pentastellati. Ne’ possono votare il centro desta troppo diviso”. Difficile riprendere quota. Ma il Matteo Renzi non demorde. “Io non sono la causa di tutte le disgrazie del dopo sconfitta. Vediamo che cosa faranno i miei successori”. Insomma i due Mattei sono pienamente in campagna elettorale. Confronto a distanza. Magari per essere i Leader di due schieramenti opposti. Torino almeno per una volta crocevia di dispute non solo locali ma di respiro nazionale. Renzi lanciò da Torino la sua sfida per la rottamazione. E ora ci riprova. Anche per questo il Matteo Fregoli continua nel dormire sonni tranquilli. Renzi che presentando il suo libro non ha sciolto il dubbio sulla sua presenza ancora nel Pd. Così a distanza i due Mattei continuano nel loro confronto. Ed intanto i partiti non esistono più. Salvini che fa segretario e ministro in un colpo solo. Pd sull’ orlo di una crisi nervosa. E Casaleggio Junior vero Vate che come Kim Jong Ung ha ereditato dal Padre. Altro che congressi ed iscritti che pagano con i loro soldi la tessera. Lui i soldi li incassa. Per l’ esattezza 300 euro mensili da deputati e senatori per la sua piattaforma Rousseau. Berlusca appare un dilettante. Con l’apparizione di un ultimo sospetto: tre milioni di euro di finanziamento di Putin a Salvini per le Europee. Quel Salvini salvato dal voto taroccato sulla piattaforma Rousseau di proprietà di Casaleggio con il fattivo contributo dei parlamentari pentastellati eletti dal popolo italiano. Inquietante.
Patrizio Tosetto