IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Trump è stato un pessimo presidente degli USA. Adesso sta finendo il mandato in modo indegno con atteggiamenti che degradano gli USA ad uno staterello sudamericano
L’assalto al Senato e’ di una gravità senza pari. Non uso mai a sproposito la parola fascismo, ma qui Trump e’ paragonabile al duce che pure non ebbe mai il coraggio di far aggredire dalle squadracce la Camera .Si accani’ da vigliacco contro il deputato Giacomo Matteotti , fatto rapire e uccidere. Mussolini disse che avrebbe potuto fare dell’aula sorda e grigia della Camera “il bivacco” per le camicie nere, ma non lo fece, non oso’ farlo. Se pensiamo alla storia della democrazia americana, quella citata ad esempio da Tocqueville e se pensiamo alla terribile guerra civile americana evocata ieri sera da Marcello Pera un tv, abbiamo chiaro chi siano davvero il bullo americano e i suoi rivoltosi assoldati. Al voto, un democratico si inchina, un autoritario nega il valore della volontà popolare. Non mi è mai piaciuto Obama ed ho espresso ripetute critiche ai Clinton.
Ma Trump non ha precedenti. E’ un vecchio bilioso che ha compromesso la pace mondiale e che oggi ha perso totalmente il controllo di se’ . C’è da rabbrividire per il potere che era nelle sue mani e che riguarda anche il controllo della forza nucleare. Nel migliore dei casi e’ uno sbruffone populista e sovranista senza regole. Chi in Italia lo ha sostenuto è un fesso o un potenziale fascista. Non dimentichiamolo! Gente senza cultura che vive di slogan e di frasi fatte, gente a cui non si potrà mai affidare l’Italia.
E tante cose negative del Ventennio non si realizzarono a pieno proprio per questo motivo che divenne quasi una virtù. Ma oggi, di fronte ad un nemico come il COVID, l’indisciplina diventa micidiale. Non parliamo solo di movide e di assembramenti, ma anche delle recentissime code all’IKEA. La disciplina, secondo certe persone , vale solo per la cultura, i teatri, i musei considerati superflui che di norma sono frequentati da persone colte, equilibrate, civili, disciplinate. Circa le scuole invece si vorrebbe un’auto disciplina che risulta impossibile perché in primis le famiglie non formano i figli alla responsabilità. La parola obbedire e’ sconosciuta ai più. I giovanissimi sono di per se‘ incontenibili per natura,quelli più grandicelli guardano spesso al bullismo come ad un modello di vita. Come si può realizzare a scuola una vera sicurezza se manca in tanti giovani l’auto controllo
più disciplina ben prima che venisse abolito il servizio militare obbligatorio. Nei momenti difficili non servono ne’ Rousseau ne’ Montessori, serve la docilità, come diceva un mio vecchio professore. Una docilità a tutela di se’ stessi e degli altri. Serve soprattutto riscoprire i “Doveri dell’uomo “di Mazzini. Una società liquida priva di valori non è in grado di affrontare e di vincere i momenti difficili. Può dare fastidio a qualcuno leggerlo, ma è la verità che deriva dalla storia. Scaricare sui presidi tutte le responsabilità e’ indegno di un paese civile.
Vedendo i giornali, ho letto che ha parlato della necessità in politica di “ costruttori”. Un’idea non particolarmente originale, anche se certamente rispettabile e condivisibile. Ho letto anche il commento ai “costruttori” di Mattarella fatto dal direttore de “ La Stampa”, su segnalazione dell’amico Salvatore Vullo che giustamente metteva in evidenza le sue perplessità nell’aver individuato nei costruttori del Paese solo certi personaggi politici con l’esclusione a priori di altri.
Il ragazzo bocciato in ginnasio che rimediò un diploma professionale, ha sicuramente fatto molta strada.E’ stato direttore de “L’Unità”, leader, con scarso successo, del Pd, ministro, Sindaco di Roma per dieci anni, deputato e tanto altro. Nei rapporti istituzionali che ho avuto con lui si è sempre rivelato corretto, forse anche per la stima che aveva per Mario Soldati. Un politico di lungo corso ha inevitabilmente fatto cose buone e cose cattive e non basta il suo amore per il cinema a riscattarlo dagli errori. Il grande Giampaolo Pansa nel suo Bestiario lo definiva il “perdente giulivo “, già immaginando le sue aspirazioni quirinalizie Tra i tanti leader comunisti e poi del PD non è certamente stato dei peggiori. Pur avendo aderito al PCI giovanissimo, diceva di sé di non essere mai stato comunista, senza mai aver spiegato una frase abbastanza contraddittoria, non essendo l’Italia un partito unico come l’URSS. Certo, rispetto al ferreo D’Alema è stato meno dottrinario, ma è anche molto meno colto anche se ambedue non sono laureati… Quando moderai un dibattito tra Amato e D’Alema, mi resi conto del valore di quest’ultimo anche rispetto al dottor Sottile che avrei visto bene al Quirinale al posto di Mattarella e che ritengo l’unico statista sopravvissuto. La classe politica italiana di destra e di sinistra fa pena e c’è in questo Parlamento una sola candidata valida per cultura, equilibrio, terzietà, la Presidente del Senato Casellati che potrebbe anche guidare un Governo di salute nazionale che estrometta Conte. Si tratta di una donna umanamente ed intellettualmente straordinaria apprezzata, al di là delle valutazioni politiche di parte, come difensore ferreo delle prerogative parlamentari spesso calpestate dall’attuale governo senza che dal Colle siano giunti rilievi significativi.