politica- Pagina 88

Scorie nucleari, Ravetti e Rossi (Pd): “La maggioranza non ascolta”

 “Sul deposito di scorie a Trino cadono le maschere di Cirio e della sua maggioranza. Nell’odierna seduta del Consiglio regionale con 18 voti favorevoli e 23 contrari l’Aula ha respinto la nostra richiesta di discutere e votare già oggi l’ordine del giorno “La norma del Decreto Energia che consente l’autocandidatura per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi va stralciata” con la quale il Partito Democratico esprime contrarietà sulle autocandidature per individuare il sito dove realizzare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. Era già avvenuto nel dicembre scorso e questo fatto dimostra chiaramente che la maggioranza di centrodestra non vuole assumersi la responsabilità di prendere una posizione chiara sul tema, mentre sui giornali dichiara tutto e il contrario di tutto” dichiarano i Consiglieri regionali del Partito Democratico Domenico Ravetti eDomenico Rossi.

“I piemontesi si stanno organizzando – proseguono gliesponenti dem – per scendere nelle piazze e manifestare contro questa norma. Il Pd, fuori e dentro quest’Aula, ribadisce la propria ferma opposizione a qualsiasi scelta contro gli interessi del Piemonte e che prende in considerazione aree non previste dal CNAI. La maggioranza sceglie l’ambiguità per poter continuare a sostenere diverse parti in commedia”.

 

Avetta (Pd): “Cosa sta capitando ai treni piemontesi?”

Discusso in Consiglio regionale il Question Time sui disservizi nelle ferrovie regionali: “Torino-Pinerolo, Rivarolo-Torino-Chieri, Torino-Ivrea-Aosta, Torino-Ceres: la Giunta Cirio pensa di fare finta di nulla e limitarsi a dire che la causa è nei cantieri?”

«Comprendiamo che molti dei disagi che si stanno registrando sulle linee ferroviarie regionali siano dovuti ai cantieri, in particolare a quelli del Pnrr, e agli interventi di soppressione dei passaggi a livello. Forse, però, ci si poteva preparare meglio a questa stagione di cantieri ed ai relativi sacrifici, anziché limitarsi ad annunci mirabolanti, come quelli dell’acquisto dei nuovi treni. I disagi c’erano prima di questi nuovi cantieri, ci sono ora e chissà se conosceremo mai un domani senza (o con pochi) disagi». Lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd) a margine della discussione in Consiglio regionale del Question Time sui ritardi, disservizi e disagi per i pendolari piemontesi.

«Trenitalia ammette che il servizio offerto è insoddisfacente e che l’indice di puntualità è peggiorato negli ultimi mesi. E’ un buon punto di partenza, almeno non ci si nasconde dietro alibi o a numeri smentiti dalla realtà quotidiana dei pendolari. Però non basta. Disagi e criticità sono segnalate ogni giorno dagli utenti che utilizzano il trasporto pubblico locale per ragioni di lavoro e di studio, costretti a continui giustificativi o permessi a causa dei ritardi. La linea Torino-Pinerolo continua a registrare ritardi e cancellazioni. Gli ultimi episodi segnalati dai pendolari sono quello dello scorso giovedì 1 febbraio a causa del guasto di un passaggio a livello, mentre il giorno successivo la corsa del mattino delle 8.20 da Pinerolo è stata cancellata. La Sfm1 Rivarolo-Torino-Chieri non è in grado di garantire la regolarità delle corse, in particolare a causa dei lavori in corso a Volpiano (le  medie di puntualità sono scese dal 94% all’80%), e proprio in questi giorni i danni causati da un tentativo di furto di rame  tra Volpiano e Settimo ha provocato rallentamenti e cancellazioni. La linea Torino-Ivrea-Aosta da anni è soggetta a pesanti disservizi ed è oramai evidente la sua inadeguatezza rispetto alla domanda dell’utenza, senza contare che il servizio è ulteriormente limitato per i prossimi 3 anni dai lavori di elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta, finanziati con fondi PNRR.  E perfino sulla Torino-Ceres, la tratta che collega il centro città con l’aeroporto e con Ciriè, inaugurata di recente dopo lungo tempo di attesa, si sono già registrati disagi come quello che ha visto un guasto che ha bloccato la circolazione ferroviaria lo scorso 27 gennaio. Ma se prendessimo ogni linea ferroviaria della nostra Regione, ci troveremmo a elencare una lunga serie di disservizi. Con l’aggravante, però, che il prezzo delle singole corse e degli abbonamenti aumentaMa che cosa sta capitando ai treni piemontesi? Davvero l’unica risposta è dare la colpa ai cantieri e nascondersi dietro al “stiamo lavorando per voi?”. La situazione attuale non è forse figlia dei sempre minori investimenti? Di fronte a tutto ciò la Giunta Cirio non può certo fare finta di nulla. Perché si possono fare spallucce di fronte alle lamentele dei pendolari e invitarli ad avere pazienza, ma quello che non possiamo fare è accettare il progressivo abbandono del trasporto pubblico locale da cittadini sempre più esasperati che alla fine optano per l’auto privata, quanto meno quelli che se la possono permettere».

Ricca: “Su pista di Cesana ottenuti 13 milioni. Valutiamo anche smontaggio”

“Pista da bob Cesana-Pariol, ora che si è deciso di realizzare un nuovo impianto a Cortina, come intende la Giunta regionale adoperarsi per rinaturalizzare il sito di Cesana?” Questo l’interrogativo che il consigliere di Europa Verde Giorgio Bertola ha rivolto oggi in aula all’assessore allo sport Fabrizio Ricca, nell’ambito dei question time in Consiglio regionale.

“L’aver candidato Cesana per la pista da bob, slittino e skeleton, nonostante la scelta finale di Cortina, – ha sottolineato l’assessore Ricca – ha permesso al Piemonte di ottenere, all’interno degli 800 milioni di fondi Fsc al centro dell’accordo tra Regione e Governo, sottoscritto lo scorso 5 dicembre ad Asti, risorse pari a 13 milioni di euro che potranno essere utilizzati per ragionare sul futuro di Cesana. Questo – continua Ricca – non necessariamente vorrà dire mantenere la pista da bob, si sta valutando anche un possibile smontaggio, ipotizzando una soluzione più rispettosa della natura, un prato o un parco avventura, che sarà in ogni caso concordata con il territorio. Proprio nelle prossime settimane, infatti, è in programma un percorso che coinvolgerà Città metropolitana e sindaci”.

“Smontare la pista da bob di Cesana Pariol e rinaturalizzare l’area – puntualizza il consigliere Bertola –  è una soluzione che sollecitiamo noi da mesi. In poche settimane dovrebbe partire un percorso di consultazione con gli enti locali. Sosteniamo da tempo l’assurdità di spendere milioni di euro per rimettere in funzione un impianto per pochi giorni senza conoscerne il destino, con il ragionevole rischio di abbandonarlo nuovamente all’incuria e all’inutilizzo. L’ecomostro guarda infatti il paese di Cesana dall’alto e chi vive il territorio e gli stessi cittadini, reclamano un intervento di rimozione da anni”.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Alberto Avetta (Pd) su Disservizi ferrovie piemontesi; di Silvana Accossato (Luv) su Mancata erogazione gratuita di contraccettivi presso i consultori familiari come prevista dalla Deliberazione del Consiglio regionale n. 300 27935; di Domenico Rossi su Ampliamento discarica di Maggiora e recepimento indicazioni Provincia di Novara; di Ivano Martinetti (M5S) su Ricorso Trenitalia avverso al procedimento di riattivazione delle tratte ferroviarie Cuneo-Saluzzo-Savigliano e Ceva-Ormea; di Silvio Magliano su Quali tempistiche per l’attivazione in Piemonte dei protocolli sanitari per lo screening gratuito per la malattia di Chagas?; di Carlo Riva Vercellotti (FdI) su Continuità al progetto sperimentale Psicologo delle cure primarie; di Sean Sacco (M5S) su Installazione tornelli e/o varchi elettronici all’interno delle principali stazioni di interscambio piemontesi. Quali iniziative da parte della Giunta?; di Francesca Frediani (M4O) su Assenza medico di base a Valdilana, come intende intervenire la Giunta?; di Sarah Disbato (M5S) su Quali interventi per la messa in sicurezza del Canale dell’Ex Filatura nel Comune di Grignasco?; di Daniele Valle (Pd) su Quando partono le nuove assunzioni di personale per la neonata azienda ospedaliera Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino?

Gallerie multimediali

Ufficio Stampa

Settore Auto, Giachino: “Ciò che va bene a Giorgia va bene al Paese”

Ciò che va bene a Giorgia va bene al Paese. Sul settore auto l’ambiente è strano, molti interlocutori a partire dai sindacati sono spiazzati 
Per anni hanno fatto accordi per la riduzione del personale pensando che con la diminuzione del costo del lavoro gli stabilimenti italiani a partire da Mirafiori diventassero più competitivi . Poi l’accordo della fabbrica che rigenerava anche se non entusiasmava nessuno. Ora la doccia fredda di Tavarez , senza incentivi le fabbriche italiane sono a rischio.  Allora come mai nessuno protesto’ , salvo il solito Mino GIACHINO , quando nell’ultima legge finanziaria di Draghi non c’era un euro per il settore auto . Per fortuna che dalla mia protesta accolta da alcuni parlamentari, da Airaudo e soprattutto da Molinari che trasformò in Mozione la mia dichiarazione si arrivò al fondo di Giorgetti di  8,7 miliardi in otto annualità. Gli incentivi hanno tenuto su il mercato e il lavoro negli ultimi due anni , ovviamente favorendo le auto più competitive . Il piano di Urso è del nuovo Governo Meloni di puntare a riportare la produzione di 1 milione di auto in Italia ha spiazzato molti che fin lì avevano chiesto a Stellantis molto di meno.  Ora qualcuno parla di schermaglie tra la Meloni e Tavarez senza capire che gli italiani, compreso  i sindacati e i partiti, dovrebbero tifare tutti per la Meloni perché Giorgia è Urso difendono l’interesse nazionale.  La famosa frase dell’Avvocato Agnelli : “ciò che va bene per la Fiat va bene per l’Italia” forse è stata dimenticata dagli eredi ma non da chi sa bene che la crescita della economia e del lavoro è la prima necessità per un Paese che non da oggi ha il terzo Debito pubblico del mondo.  E allora facciamo tutti il tifo per Giorgia e Urso che in questo momento difendendo il settore auto italiano difendono tanto lavoro, tante aziende ma anche un patrimonio industriale ancora molto importante e che deve essere in grado di rinnovarsi per essere leader nella mobilità del futuro, anche se questo volesse dire l’arrivo a Torino di un produttore estero. Torino e l’Italia che debbono molto a Cavour, ai Savoia dell’800 e al settore auto tifino il più possibile per Giorgia .
 
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Il Consiglio regionale ricorda Ezio Enrietti

“Uomo di grande rispetto e dalla grande visione imprenditoriale, chi lo ha conosciuto ha potuto apprezzarne la dedizione e l’impegno con cui ha ricoperto gli incarichi istituzionali in momenti rilevanti della vita amministrativa e dell’attività consigliare della nostra Regione”.

Così il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, ha ricordato la figura di Ezio Enrietti, nel corso della commemorazione che si è svolta nell’Aula di Palazzo Lascaris.

“Scomparso il 9 aprile 2020, all’età di 84 anni” – ha proseguito Allasia – è stato assessore alla Sanità, consigliere regionale nella seconda legislatura e presidente della Giunta regionale nella terza legislatura. Nato a Caselle Torinese il 3 maggio 1936, geometra e imprenditore edile, è stato segretario provinciale del Psi torinese”.

Nel 1975 è stato eletto per la prima volta consigliere regionale, nella circoscrizione di Torino, nella lista del Partito socialista italiano, ed è stato assessore alla Sanità e componente della commissione Sanità, Igiene e Sicurezza sociale.

Rieletto nel 1980, è stato presidente della Giunta regionale dal 28 luglio 1980 al 9 marzo 1983.

Promettente calciatore, ha militato nei ranghi della formazione giovanile del Grande Torino, prima di essere dirottato nel calcio semiprofessionistico di squadre come l’allora blasonato Casale.

Negli ultimi anni Ezio Enrietti si è avvicinato molto alla vita sociale e associazionistica casellese.

Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, partecipando attivamente alle iniziative dell’Associazione fra consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio.

A nome dell’Assemblea e prima di chiedere un minuto di raccoglimento, il presidente ha rinnovato le più sentite condoglianze alla moglie Maria Grazia e ai figli Giuseppe e Sara.

Grimaldi (Verdi Sinistra): La destra ha scritto leggi “affolla carceri” 

“Nel fine settimana due detenuti sono stati trovati impiccati in cella, a Verona e a Carinola (Caserta). I sindacati della Polizia penitenziaria parlano, giustamente, di ‘carneficina’ e ‘sconfitta dello Stato’, che gli stessi lavoratori del carcere subiscono. Eppure il Sottosegretario Delmastro ha il coraggio di attribuire le condizioni carcerarie a una fantomatica sinistra che le avrebbe generate. L’esponente di una destra che, in anni passati al governo, ha letteralmente creato reati che riempiono le carceri di povera gente, persone in condizione di marginalità sociale che quasi mai sono criminali veri o persone sfruttate da piccole e grandi organizzazioni criminali. Una destra che sta moltiplicando quelle carceri più buie delle carceri che sono i CPR. Mentre sostenete di aumentare i posti detentivi e risolvere così il problema, abbiate il coraggio di promuovere pene alternative alla detenzione. Abbiate la decenza di abolire le leggi ‘affolla carceri’ che voi avete scritto e approvato in passato” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Fissolo: “Via Belfiore: un intero isolato in estrema difficoltà per un cantiere abbandonato”

Uno dei problemi della Città è rappresentato da cantieri di lavori finanziati con il bonus 110% e abbandonati dalle imprese appaltatrici.

Il Capogruppo dei Moderati Fissoloha raccolto le numerose segnalazioni provenienti dai residenti in via Belfiore dove al civico 61 bis è presente in stato di abbandono dal settembre 2021 un cantiere per il rifacimento della facciata dell’edificio. Il ponteggio, abbandonato a se stesso, è diventato un luogo di rifugio per spacciatori e senza fissa dimora, diventando quindi un pericolo per i residenti e per chi lavora nei pressi. A questa situazione di degrado si è purtroppo aggiunto un altro problema, infatti, la messa in sicurezza dell’area ha portato alla chiusura del tratto tra via Belfiore 61 bis e via Buonarroti comportando di conseguenza problemi per il traffico.

Nel suo intervento in discussione il Capogruppo dei Moderati Fissolo ha dichiarato: “Non sono un fan del superbonus 110% e purtroppo sappiamo che questa non è l’unica situazione in cui i tempi non sono rispettati e la struttura rischia l’abbandono, generando tutti i problemi esposti nell’interpellanza. Come amministrazione dobbiamo fare il possibile per agire in tempi celeri, partendo da una mappatura precisa di questo tipo di situazioni presenti in Città”. (Foto archivio)

 

Castelli contro Calderoli

Oltre alle critiche provenienti da sinistra e dal centrosinistra, il testo governativo sull’autonomia differenziata, che porta il nome di Roberto Calderoli, titolare del dicastero degli Affari regionali ed autonomnie ‘incassa’ anche la bocciatura di uno storico esponente del mondo autonomista, Roberto Castelli, già ministro della Giustizia. Il segretario federale del Partito Popolare del Nord commenta: “Questo disegno di Legge rappresenta per il Nord una trappola e un danno. Non solo viene negata al Nord la possibilità, a risorse invariate, di gestire in autonomia e piena efficienza le materie previste dalla Costituzione, ma il nodo dei Livelli Essenziali di Prestazione, principio di per sé condivisibile, è congegnato come una nuova Cassa del Mezzogiorno: i dati ufficiali mostrano che a parità di spesa pro capite omogenea in tutto il territorio nazionale, a cominciare dalla Sanità, le Regioni del Sud mostrano gravi inefficienze. Il testo impone di colmare l’arretratezza delle Regioni del Sud, con un esborso ulteriore stimato non inferiore ai 80-100 mld a fronte nessuna garanzia né sulla gestione efficiente e virtuosa né sui risultati. Non solo, dà potere al Presidente del Consiglio di porre il veto sulle materie oggetto di trattativa: quindi, dopo la spesa per i LEP, le Regioni virtuose potrebbero vedersi sbarrata la strada sull’autonomia in materie chiave. Tale principio, introdotto per volere di Fratelli d’Italia, è incostituzionale, in quanto le materie oggetto di trattativa sono fissate dalla Costituzione della Repubblica: sono molti gli aspetti di questo ddl che lo rendono l’ennesima truffa ai danni del Nord, come ad esempio il principio della revocabilità dell’Autonomia da parte di Roma”

Massimo Iaretti

Carcere Torino, escono bambino e mamma. Grimaldi: Ora legge per togliere i bambini dal carcere

Aslan non resterà in carcere. Mamma e bambino, appena giunta l’orfinanza del gip, sono trasferiti all’Icam di Torino. Siamo ovviamente contenti, ma questo non risolve il problema. Ora è il momento di liberare tutti i bambini che a oggi, in Italia, condividono il destino di detenzione delle madri, esposti alla ‘sindrome da prigionia’.
Lo afferma Marco Grimaldi dell’Alleanza Verdi Sinistra che aveva denunciato il caso durante una visita ispettiva al carcere di Torino insieme alla consigliera comunale Diena di Sinistra Ecologista.
Si sia conseguenti ora e si ponga in discussione  e non la si peggiori – conclude il Vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – la proposta di legge delle opposizioni per cancellare la disumana condizione dei bambini in carcere.