politica- Pagina 407

La Regione: “Il Tavolo disabili e le barriere architettoniche”

Porre le basi per lavorare insieme su azioni concrete con cui intervenire su uno dei problemi atavici che colpiscono le persone con disabilità

 

L’abbattimento delle barriere architettoniche in ambito pubblico e privato è stato il tema centrale della videoconferenza che l’assessore regionale alle Politiche sociali, Chiara Caucino, ha svolto con le federazioni che rappresentano le associazioni che si occupano di disabilità (Fish, Anffas e Fand) e l’associazione Peba, che da anni fa di questo argomento il fulcro della propria azione.

“Abbiamo parlato di possibili misure a cui dare forma, rispetto ai piani comunali, alla legislazione regionale e alle risorse – riassume Caucino – Sono ottimista rispetto al fatto che passi in avanti potranno essere compiuti con la disponibilità di tutti; la volontà certamente non manca. Ci rivedremo a breve dopo aver svolto alcune valutazioni circa la fattibilità di alcune azioni. Partire dalla barriere architettoniche è una scelta necessaria, in quanto la civiltà di un Paese si misura anche in base alle risposte che è in grado di fornire a chi ogni giorno si trova a dover superare ostacoli fisici e mentali”.

L’assessore Caucino ricorda anche che poche settimane fa la Regione Piemonte ha istituito un tavolo deputato ad affrontare i temi legati al mondo della disabilità: “Ho accolto con interesse le istanza provenienti dai rappresentanti delle associazioni che da anni operano in questa realtà e ho ritenuto che il modo migliore per mostrare la nostra collaborazione fosse istituire un luogo di confronto e di lavoro. La mobilità, oltre al lavoro e alla scuola sono temi fondamentali da affrontare e dai quali partire”.

Infine, Caucino evidenzia che “il Piemonte ha attuato, nel corso degli anni, misure importanti nella direzione giusta, finanziando con 500.000 euro annui l’adeguamento dei parchi giochi per bambini disabili e recentemente trasferendo ai Comuni, dopo 30 anni, 6,6 milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Molto resta ancora da fare, ma il percorso intrapreso appare incoraggiante”.

 

Bonus Case di Riposo, Forza Italia: “Giunta Cirio: poche parole, molti fatti”

“Ancora una volta la Giunta Cirio con l’approvazione del Bonus Case di Riposo ha dimostrato che alle parole preferisce i fatti.

Quarantamilioni di euro verranno destinati per venire incontro alle esigenze delle Rsa e Ra, le strutture più sensibili alla pandemia e che in questi mesi hanno visto rivoluzionare la propria mission, comportando anche una serie di investimenti in personale e dispositivi. La Regione Piemonte ha sicuramente una potenza di fuoco ben diversa da quella del Governo, eppure ogni volta che riesce a reperire risorse attraverso una gestione oculata del bilancio li stanzia subito per coprire l’assenza di risposte del Governo. L’ha fatto con il Riparti Piemonte lo sta facendo ora con il bonus Rsa e Ra. Un ringraziamento va al presidente Cirio che ancora una volta ha tenuto un profilo basso, spesso facendo da parafulmine alle critiche d’ufficio delle opposizioni, mentre cercava di trovare soluzioni e non promesse. Le Rsa e le Ra sono un patrimonio per la nostra Regione e non è possibile abbandonarle a loro stesse. Confidiamo che il Governo voglia seguire l’esempio del Piemonte aggiungendo nuove dotazioni economiche indispensabili per venire incontro alle legittime richieste di questo comparto. Infine vorremmo inviare un ringraziamento al personale e ai vertici delle Rsa e Ra per il lavoro incredibile che hanno svolto in questi mesi drammatici”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, la sua vice Alessandra Biletta, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e il presidente della Commissione Bilancio Carlo Riva Vercellotti.

Cannabis terapeutica, Grimaldi: “inaccettabile che i malati rimangano senza cure”

“Il Piemonte si doti delle strutture necessarie per produrre i farmaci in casa come previsto da una legge del 2015”.

“Dopo le problematiche della scorsa primavera, i farmaci cannabinoidi sono di nuovo introvabili o di difficile reperimento. Ci giungono numerose segnalazioni che alcune farmacie ospedaliere non riescono ormai da mesi a far fronte ad ordini con ricetta medica che interessano le terapie Bedica e FM2 a causa di blocchi doganali; questa situazione è ancora più grave a causa dell’impossibilità di reperire per l’immediato futuro le 2 terapie e neppure i rispettivi equivalenti” – denuncia di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

“Ricordo che quei farmaci sono assolutamente fondamentali per molte categorie di pazienti, quelli affetti da forte dolore oncologico e non, da disturbi cronici associati a sclerosi multipla o a lesioni del midollo spinale, da alcuni effetti avversi della chemioterapia, della radioterapia o da alcune terapie per l’HIV e di glaucoma, quello che resiste alle terapie convenzionali, pertanto – prosegue Grimaldi, che annuncia un’interrogazione urgente in Commissione per fare luce sulla situazione – è assolutamente necessario che il servizio sanitario pubblico renda disponibile questi trattamenti sanitari. Questi continui problemi minano la continuità terapeutica, rischiano di vanificare i miglioramenti raggiunti sinora e possono portare ad una regressione pericolosa dal punto di vista medico e da quello della qualità della vita dei pazienti”.

“La Regione Piemonte ha il dovere di garantire i farmaci ai pazienti piemontesi a prescindere da eventi esterni che possano pregiudicarne l’approvvigionamento – prosegue Grimaldi – pertanto occorre che partano al più presto i progetti e le azioni sperimentali previste dalla nostra legge regionale del 2015, affinché il Piemonte possa diventare più autonoma nell’approvvigionamento dei farmaci. Se non è in condizioni di farlo – conclude Grimaldi – la Regione si faccia promotrice di una chiamata nazionale e internazionale per insediare imprese che producano i farmaci sul nostro territorio, sostenendo presso i Ministeri competenti le azioni volte ad ottenere le autorizzazioni necessarie”.

Boni: “Damilano fuori dalla politica? Non è vero”

Igor Boni (Candidato alle primarie del centrosinistra di Torino) interviene a proposito della candidatura di Paolo Damilano come sindaco per il Centrodestra:

“Salvini descrive Damilano come un civico fuori dalla politica? E’ un racconto falso e falsificante. Si passa dal civismo al cinismo come nulla fosse. Damilano imprenditore trae parte rilevante dei suoi introiti grazie alle concessioni pubbliche sulle acque che arrivano dalla Regione Piemonte. Come pensa di porsi nei confronti della Regione che fornisce le concessioni milionarie a sette marchi di acque il futuro candidato Sindaco? Non vede l’incudine che pesa sulla sua candidatura? Questo è un conflitto di interessi grande come una casa che non può essere passato sotto silenzio perché è impensabile che il Sindaco di Torino, che ogni giorno tratta e opera con la Regione, abbia dalla stessa Regione le concessioni suddette. Tutto questo senza parlare del Damilano Presidente della Fondazione Film Commission, fondazione voluta e sostenuta finanziariamente dalla Città di Torino e dalla Regione.
Nessun contatto con la politica? Non scherziamo. Salvini è esperto di racconti falsi e di falsificazione della realtà e non sorprende. Spero che il PD e tutte le forze di coalizione del centrosinistra torinese battano su questo un colpo e inizino con me a contribuire a far aprire gli occhi agli elettori. Perché dopo le balle elargite ai torinesi in questi anni, non possiamo consentire di far prevalere ulteriori balle sulla realtà. Questo tentativo di costruire inesistenti verginità è semplicemente indecente”.

Pininfarina, Costanzo (M5S): “Attenzione del ministero dopo flop tavolo Regione”

Come promesso – rende noto la deputata torinese Jessica Costanzo (M5S) – questa mattina ho discusso in commissione lavoro il question-time sul destino dei lavoratori della Pininfarina Engineering di Cambiano (TO).

Nonostante gli incontri tenutisi in queste settimane e il recente tavolo di martedì scorso in regione l’Assessora Chiorino non è stata in grado di persuadere la proprietà a optare né per una tipologia di ammortizzatore sociale diverso dalla CIGS per cessata attività, né a ritirare i licenziamenti nonostante l’attività di Pininfarina Engineering non risulti affatto cessata.
Non dimentichiamo che si tratta di un marchio storico ed identitario sul nostro territorio torinese e non possiamo prestarci a giochetti al ribasso da parte delle multinazionali, come dimostrato anche dalle cifre irrisorie offerte per incentivi all’esodo (20 mila e lordi) da parte di risorse umane altamente qualificate.
Sebbene si tratti di un esubero a carattere locale – quindi di competenza della Regione Piemonte – non possiamo attendere il letargo della regione, il rispetto del divieto dei licenziamenti ed eventuali raggiri è una priorità del Ministero del Lavoro, anche attraverso l’accertamento da parte dell’Ispettorato del Lavoro sul rispetto della normativa da parte della proprietà indiana” conclude Costanzo.

Italexit con Paragone in piazza per il commercio


Italexit, il partito fondato dal senatore Gianluigi Paragone per portare l’Italia fuori dall’Unione Europea e dalla moneta unica, sarà in piazza nella giornata di domenica 20 dicembre per presentare le proprie proposte alla cittadinanza torinese. 

Riceviamo e pubblichiamo / Torino è una delle città che più ha sofferto le politiche liberiste dell’Unione Europea negli ultimi 30 anni, riducendosi a città dormitorio senza nessuna reale prospettiva per il futuro. La recente emergenza ha inoltre definitivamente dimostrato la complicità delle istituzioni locali e nazionali che, al di fuori di iniziative marginali e di poco conto, nulla hanno fatto per tutelare il tessuto sociale ed economico del territorio. Italexit intende quindi diventare il punto di riferimento per chi vuole costruire un’alternativa libera e credibile a questo sistema.
Luciano Bosco, coordinatore regionale del partito, sarà presente in prima persona all’iniziativa: «Sempre più torinesi si rivolgono a Italexit per cercare un nuovo interlocutore politico privo di ambiguità sulle questioni comunitarie: Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia ci hanno fatto capire che la loro opposizione all’Unione Europea vale solo in campagna elettorale; PD e centro-sinistra invece sono ormai diretta emanazione di Bruxelles. Come Italexit vogliamo dare voce a chi è stanco di pagare il prezzo di questo servilismo opportunista».
Il partito sarà presente con un banchetto in Via Garibaldi: «Abbiamo scelto un luogo simbolo del commercio torinese – continua Bosco – per lanciare un messaggio a tutti i lavoratori, commercianti, ristoratori e piccoli imprenditori locali: non siete soli, noi siamo con voi! Mentre il Governo Conte tratta le condizioni usuraie del MES, ci sono infatti migliaia di attività che non sanno neanche se nel 2021 saranno ancora aperte».
Nelle prossime settimane avranno luogo altre iniziative, sia a Torino che nel resto del Piemonte, durante le quali gli interessati potranno ricevere informazioni sul nuovo soggetto politico e iscriversi al partito.

Il “cimitero” di Mascherine Tricolori davanti ad Amazon

Nuova azione della Mascherine Tricolori contro Amazon, questa volta per i diritti dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo / Questa notte, a Torino e Vercelli, le Mascherine Tricolori hanno allestito un cimitero simbolico davanti alle sedi Amazon. Le tombe fittizie recano delle scritte che rappresentano la morte dei diritti fondamentali dei lavoratori della multinazionale. Una situazione già segnalata dai sindacati in varie parti d’Italia.
“Stiamo continuando a puntare i riflettori su Amazon per fare in modo che ai suoi dipendenti vengano riconosciuti i diritti lavorativi fondamentali” comunicano in una nota le mascherine tricolori.
“È ormai noto che il colosso dell’e-commerce sottopaghi i propri dipendenti – continua il movimento anti-lockdown – e non conceda premi o benefit previsti dal contratto nazionale. Nonostante gli incassi milionari della società ai dipendenti è stata riconosciuta una gratifica di soli 300€ in busta paga. Una miseria rispetto all’aumento del fatturato degli ultimi mesi”.
“Le persone che lavorano in Amazon sono costantemente sotto pressione, vengono controllate a vista durante turni massacranti e oltretutto hanno quasi tutti un contratto a tempo determinato” attaccano le mascherine tricolori. “Proprio per questo nei giorni scorsi in molte sedi del colosso americano sono nate manifestazioni pacifiche dei dipendenti per chiedere maggiori tutele e stipendi più adeguati alle mansioni. Ovviamente noi continueremo a combattere al loro fianco. Il lavoratore non è uno schiavo e va trattato e pagato come merita”.

Le opposizioni: “Diritto allo studio, si cambi marcia”

Nel corso della sesta commissione del Consiglio regionale  è stata audita IRES sulla ricerca “Covid-19: quale impatto sulle immatricolazioni negli atenei del Piemonte?”

Tra i dati interessanti è emerso come lo strumento della didattica a distanza, che potrebbe immaginarsi disincentivante la mobilità, può invece risultare un fattore attrattivo nella scelta dell’ateneo. Da questo si ipotizza infatti derivi l’aumento delle immatricolazioni di studenti stranieri. La didattica a distanza può essere anche un’occasione per recuperare alla formazione universitaria fasce di popolazione più adulte o comunque impegnate già in lavori che impedivano l’accesso ai corsi universitari, specie provenienti da percorsi di formazione professionale.
Per ricercare una crescita dell’attrattività dei nostri atenei, risultano comunque decisivi lo sviluppo dei corsi in lingua inglese, anche a fronte del tema brexit, e il potenziamento di servizi, sostegni al diritto allo studio e residenzialità.

“Una ricerca dell’Ires Piemonte indica chiaramente che per molti studenti il diritto allo studio in Italia è in parte inapplicato e questo è dovuto in buona parte all’assenza di posti letto in residenze universitarie e al caro affitti, fenomeno che nelle grandi città rende impossibile il trasferimento di molti universitari” – dichiarano Valle, Sarno e Grimaldi. “In Europa il 18% degli studenti alloggiano in residenze universitarie (con punte dal 31 al 41% della Svezia, della Finlandia e della Turchia), in Italia solo il 3%; in Italia i posti letto complessivi sono 51.672 in Francia sono 175.000 e in Germania 194.268, con il risultato che degli oltre 410.000 studenti fuorisede in Italia solo il 12% alloggia in una residenza universitaria, sia pubblica che semi pubblica. Il Piemonte è fermo ai 2000 posti letto generati perlopiù da riconversione dei media Center olimpici. È ora di utilizzare i fondi nazionali della 338 e del Recovery Fund per aprire una nuova stagione”.

Ravetti (Pd): “La Regione intervenga per i bar e i ristoranti dei circoli ”

“L’Assessora Poggio è intervenuta sulla questione dei centri culturali e ricreativi che, al momento, nonostante il passaggio in zona gialla con la conseguente riapertura di bar e ristoranti,

restano chiusi, e ha precisato che la Regione sta predisponendo una FAQ perché questi circoli possano vendere per asporto e fare la consegna a domicilio solo per i propri soci” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Il problema ha interessato tutti i nostri territori – prosegue Ravetti – e mi chiedo perché non si prova ad essere coraggiosi e a inserire nella FAQ rivolta alla Prefettura anche la domanda dove specifica la possibilità di trattare le aperture dei bar dei circoli come gli altri bar, naturalmente con massima osservanza delle regole e nel pieno rispetto delle indicazioni. Sarebbe un segnale davvero importante!”

Le primarie e la tentazione degli incarichi

Caro direttore, mi ha entusiasmato registrare un ritrovato interesse verso le elezioni primarie di coalizione da parte di esponenti del mio partito che cullano l’ambizione di guidare il Comune di Torino dal 2021.

È uno slancio che fa segnare punti alla partecipazione e non alla mera competizione, come alcuni commentatori invece temono. Ma per mettere al sicuro un principio di democrazia così sacro io credo ci vorrebbe uno sforzo in più, una specie di garanzia d’autenticità da offrire non solamente ai nostri iscritti, ma ai simpatizzanti democratici e in generale a chi si riconosce nei valori di centrosinistra.  Il sigillo potrebbe essere rappresentato dall’impegno dei candidati sindaci a non accampare pretese d’incarichi nella futura amministrazione in caso di sconfitta alle primarie! Credo sarebbe un bel modo per aumentare il valore della contesa ma anche per favorire un mai abbandonato tentativo di sintesi su un nome condiviso.

Mauro Laus

Senatore Pd