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Embraco, Valle (Pd): “Convocare tavolo di emergenza”

 “Sosteniamo con forza la richiesta, avanzata dalle organizzazioni sindacali alla Regione Piemonte, di convocare, con urgenza, il tavolo di crisi con il curatore fallimentare di Ventures Production (ex Embraco).

La notizia dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo per tutti i 398 lavoratori dello stabilimento di Riva di Chieri ci spinge a non temporeggiare e a essere tempestivi e incisivi” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle.

“E’ importante – prosegue Valle – intervenire perché venga sospesa la procedura di licenziamento. Tutte le Istituzioni interessate devono lavorare per costituire una nuova società e salvare i posti di lavoro. In un momento economico e sociale tanto complesso è fondamentale riuscire a tutelare i lavoratori e le loro famiglie”.

Allasia: “Vergognoso il post antisemita”

Ferma condanna per la vergognosa vignetta antisemita postata da un consigliere comunale dei 5 stelle di Torino sul proprio profilo facebook.

Ritengo come presidente del Comitato Resistenza e Costituzione che la memoria, custodita e tramandata, sia un antidoto indispensabile contro gli orrori del passato, per scongiurare il riemergere di rigurgiti razzisti e predicazione dell’odio. Non possiamo tollerare nessuna forma di antisemitismo, la diffusione di quell’immagine non trova nessuna giustificazione.

Stefano Allasia

Presidente del Consiglio regionale

Personale Covid nelle scuole, interviene Grimaldi (LUV)

“Lo chiamiamo lavoro essenziale ma lo Stato si dimentica di retribuirlo”

“Lo Stato paghi il personale Covid delle scuole. La Regione si faccia sentire con il Ministero e l’Ufficio Scolastico Regionale: è incredibile che i Ministeri dell’Istruzione e dell’Economia non abbiano ancora sbloccato gli stipendi. Lo chiamiamo lavoro essenziale, ma ci dimentichiamo di retribuirlo” – commenta il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito alla protesta dei lavoratori Covid della scuola d’infanzia e primaria statale, che ieri hanno manifestato in piazza Castello contro il mancato ricevimento degli stipendi. Grimaldi già il 21 dicembre 2020 aveva depositato in Commissione un’interrogazione indifferibile e urgente sul tema, la quale tuttavia è rimasta finora inevasa.

Si tratta di docenti e personale Ata assunti in piena emergenza Covid 19, impegnati per mesi a garantire il funzionamento della scuola, che non hanno ancora ricevuto il salario e in molti casi addirittura non l’hanno mai percepito.

“Trovo inaccettabile che lavoratori dipendenti dello Stato non ricevano lo stipendio come da contratto nazionale mentre lavorano a pieno regime al fianco di personale assunto e regolarmente stipendiato. Parliamo di circa 2400 persone assunte a settembre 2020 in provincia di Torino. La metà di loro, dopo quasi cinque mesi di lavoro, non ha ancora ricevuto un euro” – prosegue Grimaldi. – “Come ha denunciato la FLC CGIL, molti sono pendolari e hanno finito i risparmi, se non saranno pagati si troveranno costretti a licenziarsi, senza il diritto al sussidio di disoccupazione. Una situazione inaccettabile che va sbloccata immediatamente”.

“Mascherine certificate sui mezzi pubblici”

Il Consiglio della Circoscrizione 4 ha approvato l’interpellanza alla Sindaca da me presentata in qualità di consigliere circoscrizionale di Torino in Comune La Sinistra, che chiede di valutare l’obbligatorietà delle mascherine certificate sui mezzi pubblici ( ffp2 e chirurgiche).

Esprimo soddisfazione per l’approvazione di questo atto perchè è urgente un tempestivo incremento delle misure di sicurezza. Le mascherine di comunità nella prima fase pandemica hanno rappresentato uno strumento importante vista la scarsità delle forniture, ma ad oggi ci sono tutte le condizioni per utilizzare idonei dispositivi di protezione. Dispositivi valutati da organi di controllo e di verifica, che rispondano ai requisiti di sicurezza prescritti come quelli relativi ad esempio alla capacità filtrante; parametri non rilevabili dalle mascherine di comunità. Sui mezzi pubblici, dove è più complicato garantire il distanziamento fisico, si utilizzino solamente mascherine certificate. Servono misure di sicurezza più prudenti ed efficaci ed è su questo che nei prossimi giorni Sindaca e Assessorati competenti si devono esprimere.

Simone Ciabattoni Torino in Comune La Sinistra

Addio a Franco Marini

È morto a causa del Covid Franco Marini, politico e sindacalista. Aveva 87 anni

Fu segretario generale della Cisl, poi presidente del Senato e ministro del Lavoro, segretario del Partito popolare italiano ed europarlamentare.
A inizio gennaio era risultato positivo al coronavirus ed era stato ricoverato all’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti.Uno dei primi a ricordarlo è stato il suo grande amico Pierluigi Castagnetti, già segretario del partito popolare italiano.Ricordiamo che Marini fu ad un passo nel diventare Presidente della Repubblica Italiana nel 2013.Ma all’ultimo qualcosa andò storto nonostante i 521 voti presi nella prima chiamata al voto del Parlamento riunito in seduta comune.

Vincenzo Grassano 

Locatelli (Prc-Se):  “basta con gli sgomberi e la cacciata dei poveri”

“Combattete la povertà non i poveri ” 

Dopo l’indecente cacciata dei clochard dalle vie del centro di Torino – cacciati e privati delle loro poverissime cose – il Prefetto di Torino interviene per dire che “quello dell’altro giorno è stato un intervento  ordinario, ma noi da tempo stiamo lavorando a una piano articolato per affrontare le fragilità e questo progetto riguardo anche i senza tetto”.  Signor Prefetto, per caso fa riferimento al “protocollo d’intesa per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica” sottoscritto da Lei, dal presidente della Regione Piemonte, dalla sindaca di Torino, dal presidente dell’Atc il 29 dicembre scorso?  Se è così non ci siamo per nulla. Invece che affrontare il tema del disagio sociale e della domanda abitativa quel protocollo addita le occupazioni come un fenomeno di “indebita intrusione” che “minaccia la sicurezza degli  inquilini”, una minaccia da affrontare con operazioni “info-investigative”, di “sgombero” ricorrendo al “supporto, se necessario, alle forze di polizia”. Una approccio che nega la realtà.

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc – Se

Il “partito di centro” e la cultura di governo

Lo dicono ormai quasi tutti gli opinionisti e commentatori politici. E cioè, con l’avvento del governo presieduto da Mario Draghi e con la vasta maggioranza che giustamente lo accompagnerà, la geografia politica italiana subirà forti cambiamenti.

 

Non tanto sul versante della
classe dirigente dove, purtroppo, non ci saranno grandi sussulti. Ma semmai sul fronte delle
alleanze e del potenziale decollo di nuovi soggetti politici e di governo. Certo, con questa nuova
esperienza e dopo il clamoroso fallimento politico e di governo della ex maggioranza giallo/rossa,
tramonta anche il cosiddetto “populismo di governo” imperniato e rappresentato quasi
esclusivamente dalla prassi grillina. L’esaltazione delle parole d’ordine che hanno fatto la fortuna
politica ed elettorale dei 5 stelle sono destinate ad essere, almeno per il momento, archiviate.

Dalla valorizzazione della incompetenza alla inesperienza, dal pressappochismo alla
improvvisazione, dall’uno vale uno alla radicale cancellazione del passato all’azzeramento di tutte
le culture politiche. Disvalori che, di fronte alla caduta di credibilità e di consenso della esperienza
grillina, non sono più lontanamente riproponibili. Al contrario, l’elemento centrale che assumerà
una importanza sempre più marcata e crescente – soprattutto con l’avvento di un Governo
presieduto da una straordinaria e qualificata personalità come Mario Draghi – sarà la competenza
e, soprattutto, la cultura di governo.

Ecco perchè, nel rimescolamento politico inevitabile che caratterizzerà la nuova stagione che sta
per decollare nel nostro paese, la cultura di governo di ogni partito non potrà non avere un posto
d’onore. Cioè, sarà centrale per il dna di ogni partito. E visto che la “cultura di governo”, almeno
nella storia democratica del nostro paese, è sempre stata la caratteristica per eccellenza dei
“partiti di centro” che sapevano anche dispiegare una vera “politica di centro”, è doveroso che chi
continua a riconoscersi in quel magistero e in quella “sapienza politica” adesso si faccia avanti.
Perchè la vera sfida e la vera scommessa non sono quelle di dar vita all’ennesimo partitino di
centro. Politicamente insignificante ed elettoralmente irrilevante. La vera sfida, al contrario, è
quella di costruire finalmente una forza politica che sappia recuperare l’antica tradizione della
“cultura di governo” e, al contempo, essere un luogo in grado di intercettare domande, bisogni e
istanze che sino ad oggi sono state strattonate e strumentalizzate da opposti populismi e da
parole d’ordine ispirate alla mera propaganda. Occorre un salto di qualità, politico ed
organizzativo. Soprattutto per un’area che continua ad essere orfana di una vera ed autentica
rappresentanza politica.

Giorgio Merlo

Canalis (Pd): “Rsa, 7904 posti vuoti”

“Finalmente la verità è venuta a galla: nelle 516 RSA del Piemonte, su 29.964 posti letto autorizzati, al primo febbraio c’erano 7.904 posti vuoti.”

Un dato crudo e drammatico, di cui la IV Commissione consiliare regionale era tenuta all’oscuro nonostante le numerose richieste fatte in questi mesi dai gruppi di minoranza.

Il dato è contenuto nel file excel inviato all’Osservatorio sulle Rsa e la Giunta Regionale ha ritenuto di non condividerlo con le forze politiche.

Si tratta di un fatto gravissimo, che mette in luce la colpevole reticenza della Giunta Cirio, al limite dell’omertà, e rende evidente che le Rsa sono sull’orlo del collasso. Da mesi ripetiamo che senza nuovi inserimenti le strutture saranno costrette a chiudere. I ristori approvati il 20 gennaio dalla maggioranza sono, infatti, un debole palliativo se le strutture non riprendono a lavorare a pieno regime.

Perché le ASL piemontesi non stanno attivando nuovi inserimenti in convenzione? Perché l’assessore Icardi continua a non pubblicare i dati sui convenzionamenti effettuati nel 2020?

I 19,5 milioni di euro approvati come ristoro sull’esercizio 2020, sono ben poca cosa rispetto agli effettivi risparmi.

I mancati inserimenti, in convenzione e non, sono un grave danno per le decine di migliaia di famiglie piemontesi in lista d’attesa (sono più di 30.000) e la Giunta Cirio non può utilizzare l’ingente risparmio del 2020 per finalità diverse dall’abbattimento delle liste d’attesa o dalla messa in sicurezza delle strutture che devono accogliere gli anziani, soprattutto in una Regione con un quarto della popolazione sopra i 65 anni.

Così facendo non vengono alleviate le fatiche delle famiglie e non sono rispettate le norme che regolano la materia. E’ inaccettabile che la Regione risparmi sulle persone più fragili e non soccorra sufficientemente il sistema di cura.

Basta reticenza: i dati ci sono e devono essere resi pubblici.

 

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale

“Malamovida in Santa Giulia, ci risiamo”

“Notte di assembramenti e abusivismo, l’Amministrazione ha alzato bandiera bianca. I Moderati chiederanno conto in Consiglio Comunale di quanto successo”

 

Santa Giulia, ci risiamo. La notizia non è la movida improvvisata in via Balbo; semmai, il fatto che l’altra sera il fenomeno è stato particolarmente evidente. Come dai Moderati sempre denunciato sia in Consiglio Comunale sia in Circoscrizione, queste dinamiche vanno avanti da settimane, lasciando resti e sporcizia la mattina successiva. L’Amministrazione si conferma totalmente impotente. O, forse, ha semplicemente rinunciato a prendere qualsiasi tipo di contromisura in un clima ultimi giorni di scuola, da remi tirati in barca di chi vede il “traguardo” della fine della consiliatura: inaccettabile, anche perché il salatissimo conto lo pagano i residenti. I locali sono chiusi, l’abusivismo è padrone del campo. Gli assembramenti di gente senza mascherina sono un rischio che non possiamo permetterci di correre. Chiederò conto della situazione in Consiglio Comunale.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

A Roma qualcosa si muove. A Torino in attesa del voto

Così Berlusca e Beppe Grillo governeranno insieme. Precipitoso? Forse ma non ci sono tante alternative al cosiddetto perimetro della maggioranza.

Giorgia Meloni oramai è un pulcino bagnato decisamente nell’angolo. Matteo Salvini ci tenta,  magari torniamo al Governo. Zingaretti riprende le redini e spinge Grillo nello starci. Lezzi, Di Battista e Toninelli non ci stanno. Speriamo per i pentastellati che se ne vadano. Non per noi che di questi individui non abbiamo nessuna stima. Speranzosi verso l’Azzolina che voleva gli studenti in classe e poi spendere 120 milioni per i banchi e sedie con rotelle inutilizzati. Inservibili e dannosi. Qualcosa non torna.

Furibondo Travaglio che gli fanno saltare il suo Cocco Bonafede, il peggiore Ministro negli ultimi 150 anni. Poi,  da domani con chi se la prende? Dopo che Berlusca ha incontrato Draghi si vocifera che (Travaglio) sia svenuto. Sul Progetto Recovery Fund un cumulo di ovvieta’ ,  a detta (ovviamente) degli esperti. Il governo Conte non era il miglior Governo possibile? No! Non era il miglior governo possibile,  anzi era un governo,  usando un eufemismo, decisamente zoppicante. Intanto gli iperrealisti sentenziano che questi politici prenderanno in mezzo Mario Draghi e si tornerà da capo. Poi non vogliamo un uomo solo al comando. Buontemponi.

Meglio Conte? Non mi pare proprio. Prima non avevo fiducia e speranza. Ora ho fiducia e speranza. Prima urlavano che volevano competenza. Ora la competenza è arrivata. Per una volta Massimo D’Alema ha toppato. Conte era indifendibile. Magari non tanto lui,  la  compagine decisamente. E per una volta Giggino ci è piaciuto. Prima mai con Draghi. Poi non perdiamo la testa. Accordo, basta che non ci sia la Lega tra le scatole. I due più raggianti sono Berlusca e Matteo Renzi, non a caso. Il solito ( affettuosamente) Bauscia: Draghi è uomo mio.  Ed il toscanaccio: visto? Non saremmo arrivati allo stesso punto se non c’ero io. L’altro Matteo  Salvini) rompe ogni indugi : con Mario Draghi senza se e senza ma. Beppe Grillo dribbla i giornalisti e Vito Crimi parla mezz’ora e non dice niente. Comincia in salita anche per Zingaretti. Draghi riprende le consultazioni. Mi sa che sarà lui a decidere. Punto.

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Scoramento di Mauro Salizzoni. Dopo il confronto con Lo Russo è vicino a buttare la spugna. Giorni fa , qualcuno mi disse: che ne pensi di un tandem Salizzoni e Pentenero? Bella idea ma solo con una controindicazione: Pentenero non ci ci sta. Continua nel dire: primarie, primarie,  e poi, a bocce ferme si deciderà. E chi non vuole assolutamente Lo Russo? Spera in Roma, ora che il prof. Andrea Giorgis è (quasi) disoccupato. Come ministro ha tutte le carte in regola. Ma mi sa che tra i pochissimi confermati ci sarà solo Speranza. Un cambio di guida alla Sanità non possiamo permettercelo ora. Con Andrea Giorgis ritornerebbe il sorriso al nostro Chiampa irritatissimo con chi ( a detta sua ) gli ha guidato contro il suo amico Mauro Salizzoni. Un’ amicizia che durava da più di cinquanta anni. Sintesi per Torino: tutto in alto mare. E se tanto mi dà tanto , difficilmente ad aprile e maggio si voterà. Rinviato tutto a settembre. Ora c’ è ben altro a cui pensare. Va anche in crisi chi sperava o solo si augurava, o solo prevedeva un accordo strategico tra cinque stelle e PD. Duretta accordarsi con Chiaretta sempre alla ricerca del suo disastro amministrativo quotidiano. Prima sostiene che,  Torino città dell’ accoglienza mai caccerà i senza tetto. Poi dal centro vengono cacciati. Non c’ erano alternative. Ma è stucchevole chi , cinque anni fa , accusando Piero Fassino di incapacità ha solo e decisamente peggiorato la situazione.  Se poi il Pd si incaponisce nel ricercare un accordo , sponsorizzato dalla sinistra sbrindellata,  faccia pure. In nome del non dobbiamo far vincere la destra,  faranno vincere la destra. Del resto,  almeno in questo,  c’ è una continuità storica della sinistra: il non volersi del bene facendosi un sacco di male. O forse è semplicemente stanca di governare Torino,  forse offesa che 5 anni fa la città ha preferito l’ Appendino a Fassino. Certamente Chiaretta non ha determinato l i motivi di fondo dell’ attuale sfascio. Ma è diventata un ottimo alibi per chi lo ha determinato. Vero, ne’ regione ne’ comune spenderanno soldi che arrivano dall’Europa. C’ è una questione di credibilità della nostra Città a livello internazionale. Ora la credibilità è sottozero. Purtroppo la vicenda della Tav lo sta a testimoniare. 3 anni letteralmente buttati via di un opera decisa trent’anni fa. Ed a questo punto avranno ragione i No tav che sostengono che è un’ opera inutile,  anche perché non si sta facendo. L’ Europa ci chiede di realizzare infrastrutture necessarie per lo sviluppo economico. Fa un certo effetto vedere e sentire i pentastellati che lavoreranno per un governo,  in Italia,  europeista.  Loro che nel programma elettorale proponevano l’ abolizione dell’ euro ed il ritorno alla lira. Come dice Zingaretti sono maturati. Hanno fatto 30 e dunque,  magari facciano 31 anche sulle opere infrastrutturali. Nel mentre Mario Draghi confermerà la Ministra De Michelis che per un anno e mezzo ha preso il doppio stipendio e basta. Per una volta qualche passo in avanti si è  fatto a Roma. Purtroppo non A Torino. Fin tanto che non si vota, ogni speranza e vana. Fiducioso per l’ Italia sfiduciato per Torino. Ovviamente per quel che vale la mia opinione.

Patrizio Tosetto