Pubblichiamo la dichiarazione del Presidente del Consiglio regionale sulla petizione dem per riaprire l’Ospedale Maria Adelaide
Apprendo con stupore dagli organi di stampa e dai social della petizione fatta dall’esponente del Partito democratico e presidente di Circoscrizione Luca Deri, per richiedere alla Giunta Cirio la riapertura dell’ Ospedale Maria Adelaide di Torino.
Voglio ricordare che quella struttura ospedaliera, un’eccellenza per diverse patologie, era stata chiusa definitivamente nel novembre del 2016 proprio dalla Giunta Chiamparino – Pd senza non poche proteste sia da parte del personale medico dell’ospedale che dei cittadini del territorio. La chiusura era poi anche stata oggetto di numerose interrogazioni in Consiglio regionale da parte dei consiglieri di centrodestra allora all’opposizione.
Nel febbraio del 2019 poi, l’allora assessore alla Sanità Antonio Saitta, davanti ai presidenti di Circoscrizione e al direttore dell’Asl Città di Torino, annunciava perfino la volontà di voler vendere l’immobile per una cifra che si attestava intorno ai 10 milioni.
A tal proposito, trovo quindi abbastanza bizzarra la raccolta firme fatta da quella parte politica che decise appunto la chiusura del Maria Adelaide e che nel marzo del 2016 progettava di riconvertirla addirittura in centro di prima accoglienza per immigrati.
Ritengo e concordo con l’assessore Luigi Icardi, che il Maria Adelaide è dismesso da troppo tempo e richiederebbe importanti lavori di adeguamento. Molto meglio è invece puntare su strutture già attive, che necessitano di un potenziamento, o addirittura, come fatto dall’attuale Giunta regionale, utilizzare il nuovo l’Ospedale di Verduno per sgravare dalla pressione quelle strutture che in questi giorni sono in difficoltà. Penso che l’emergenza Coronavirus si combatta usando al meglio le risorse a disposizione e non sperperandole.
Stefano Allasia
Da Palazzo Lascaris / “Abbiamo chiesto di convocare urgentemente la Commissione Legalità, al fine di ottenere un’informativa da parte della Giunta in merito alla gestione degli appalti affidati a SCR Piemonte, con una particolare attenzione a questo momento di crisi”
così i Consiglieri regionali del Partito Democratico Diego SARNO e Domenico ROSSI commentano l’arresto a Nichelino di Antonio Pastorelli, dipendente del Comune, a cui sono stati sequestrati contanti per un totale di 8000€, probabilmente ricevuti in cambio di una possibile assegnazione di un incarico di sanificazione di uffici pubblici. L’arresto è avvenuto nell’ambito di una più ampia indagine su un bando gestito da SCR Piemonte, la società di capitali interamente partecipata dalla Regione Piemonte, che ha l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica e di ottimizzare le procedure di scelta degli appaltatori.
“Il caso di Nichelino è purtroppo paradigmatico: in momenti di emergenza, è molto più alto il rischio di abbassare la guardia, diminuendo gli anticorpi utili a riconoscere e combattere la corruzione – aggiunge il consigliere Diego SARNO – Sia chiaro, nell’emergenza che stiamo vivendo è corretto effettuare urgentemente spese straordinarie ma è proprio in occasioni come queste che c’è il rischio che coloro che ignorano il significato dei termini ‘morale’ e ‘interesse pubblico’ tentino di approfittarsi della situazione”.
L’altro ieri il Presidente Cirio ha annunciato il tampone per tutti gli operatori sanitari. Oggi leggiamo una sua intervista nella quale dichiara che i tamponi aumenteranno, ma le indicazioni del Comitato Scientifico mettono dei paletti:
“Non a caso, anche sul personale sanitario si seguirà il criterio della discrezionalità: il test sarà riservato soltanto a coloro che hanno avuto una esposizione diretta con i contagiati, per di più in assenza di adeguati dispositivi di protezione individuale”. Si tratta di una cosa ben diversa dal farlo a tutti gli operatori, ma anche dal farlo in maniera graduale a partire da quelli più esposti. Di fatto sarebbe tutto uguale alla condizione pre-esistente alle dichiarazioni. Ci aspettiamo una smentita di questa dichiarazione e azioni conseguenti agli annunci fatti in questi giorni per il rispetto nei confronti degli operatori sanitari verso cui siamo tutti in debito. Aspettiamo le Linee Guida del Comitato Scientifico, che comunque andava consultato prima dell’annuncio.
Ma, al di là del dato sugli operatori sanitari, resta comunque il dato oggettivo dei pochi tamponi eseguiti in Piemonte se confrontato con quello delle altre regioni, che come noi seguono le indicazioni dell’ISS. Secondo la protezione civile, ieri alle 17 noi avevamo eseguito 7516 tamponi contro i 15461 dell’Emilia Romagna e i 40000 circa del Veneto. Senza arrivare ai tamponi di massa, riteniamo che sia necessario aumentare il numero dei test nei confronti dei sintomatici e dei loro contatti stretti, a partire dagli operatori sanitari e dai tanti cittadini con sintomi isolati nel proprio domicilio, segnalati dai medici di medicina generale.
Non tutti i laboratori stanno lavorando anche di notte e alcuni, ora non utilizzati, potrebbero essere messi nella condizione di lavorare tramite l’acquisto della strumentazione necessaria.
Domenico Ravetti – capogruppo PD
Mauro Salizzoni – vice-presidente del Consiglio Regionale
Domenico Rossi – vice-presidente della Commissione Sanità
Petrarulo: “Troppa gente, fermare i mezzi pubblici”
“Lo ha fatto Milano, facciamolo anche noi!”
Pubblichiamo la dichiarazione di Igor Boni (presidente di Radicali Italiani), Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis (Coordinatori Associazione radicale Adealde Aglietta):
“La richiesta che facciamo a Sindaco e Giunta è semplice: gli alloggi liberi, di proprietà del comune, non destinati alla edilizia popolare, vengano dati in via temporanea, fino a fine della necessità dettata dall’attuale emergenza, a chi essendo messo in quarantena non abbia a disposizione una casa o un luogo adeguato. Lo ha fatto Milano, facciamo anche noi subito. Si potrebbero utilizzare anche immobili di proprietà del comune concessi a terzi ma attualmente liberi”.
Bene fanno i governatori Luca Zaia, in Veneto, e Alberto Cirio, in Piemonte, a forzare le direttive Oms e del ministero della Salute chiedendo tamponi per tutto il personale sanitario, ma anche per tutti coloro impegnati nei servizi pubblici (autisti, polizia, vigili, cassieri nei supermarket, addetti alle pulizie)
Marrone (Fdi): “Tamponi di massa anche in Piemonte”
“Con i milioni donati alla Regione Piemonte si acquistino tamponi in gran quantità per effettuare test coronavirus di massa sui piemontesi”
A chiederlo è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale Maurizio Marrone, dopo le donazioni di Lavazza, Fondazione Crt, IntesaSanpaolo e decine di privati.
“Le evidenze scientifiche – spiega Marrone – mostrano l’efficacia dei test con il tampone sulla popolazione per contenere i contagi da coronavirus. In Corea del Sud questa strategia ha dato i suoi frutti, ed anche in Veneto si è assistito a risultati soddisfacenti, con Zaia che ha effettuato oltre 35.000 test rispetto ai 6.000 in Piemonte.
L’anomala percentuale di positivi ricoverati in ospedale (87% in Piemonte rispetto al 28% in Veneto) ci fa seriamente preoccupare sulla quantità di infetti, magari addirittura consapevoli e comunque non considerati nel dato censito, che restano liberi di girare e diffondere l’epidemia.
E’ fondamentale, infatti, identificare i contagiati asintomatici perchè possano rimanere in quarantena a interrompere il contagio. La nostra richiesta è che anche la Regione Piemonte possa seguire questa linea, predisponendo tamponi per tutti i piemontesi, a partire dagli operatori sanitari, che hanno il diritto di sapere se sono positivi o meno, anche per evitare di diventare diffusori del virus loro malgrado. Sarebbe un ottimo modo per utilizzare i milioni donati dalla generosità di quanti hanno voluto sostenere il Piemonte in questo momento difficile”.