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Referendum Sanità, Pentenero (Pd): “Il centrodestra non ascolta i piemontesi”

“Il centrodestra ha deciso, attraverso il gioco delle tre carte per non discutere di referendum sulla sanità pubblica. Prospettare dei cambi di legge non impediva affatto di dare un segnale politico forte, approvando il quesito e poi intervenire sul provvedimento anche successivamente. Hanno aspettato fino a oggi, per poi annunciare in fretta e furia provvedimenti improvvisi: tutto pur di non ascoltare la voce dei piemontesi e delle piemontesi” dichiara la Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale Gianna Pentenero.

 Sarà la Giunta Cirio a presentare un disegno di legge che abrogherà l’articolo 23 della l.r. 22/2012 che prevede la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari, superando di fatto quanto chiesto dal Comitato per il diritto alla salute, un’iniziativa sostenuta con oltre 5000 firme e supportata dal centrosinistra e da numerose organizzazioni sindacali e professionali, attraverso una richiesta di referendum.

 “La decisione della Giunta ha, di fatto, superato lo strumento referendario. Tuttavia, ci saremmo aspettati che su un tema tanto delicato potesse svolgersi un dibattito in Aula, un confronto democratico che consentisse alle diverse forze politiche di esprimere le proprie posizioni” prosegue Gianna Pentenero.

“Avremmo potuto, inoltre, dare il via libera al referendum che sarebbe stato, poi, naturalmente superato dall’intervento abrogativo della Giunta. Ma non è stato così. Adesso attendiamo che il disegno di legge promesso dalla maggioranza venga presentato e approvato in tempi rapidissimi. Infatti non è la prima volta che a un annuncio roboante non segue poi nulla. Potremmo fare un lungo elenco delle scadenze annunciate da Cirio e dai suoi Assessori e a, oggi, non mantenute a cominciare dal piano sociosanitario rinviato ormai di mese in mese” conclude Pentenero.

Referendum in Piemonte: “la sinistra fa giochetti a spese dei cittadini”

 

Un referendum che costerebbe oltre 30 milioni di euro per abrogare una legge, voluta e scritta dalla sinistra, che risulta superata nei fatti e che la Giunta regionale ha già proposto di cancellare, rendendo vano nei fatti il quesito: ma niente, l’opposizione tira dritto per ragioni soltanto politiche

 

La sinistra in preda ad una nuova decisione schizofrenica richiede l’abrogazione totale della legge regionale 31 gennaio 2012, n1. “Sostituzione dell’art. 23 della l.r. 12 del 2008” che contempla forme sperimentali di gestione ospedaliera mista pubblico-privata: una norma che nasce dalla giunta Bresso già superata nei fatti, visto che le uniche due società miste, quelle relative all’ospedale Madonna del Popolo di Omegna e all’Ospedale di Settimo Torinese, sono state concluse; una normativa anche svuotata di applicabilità, perché subordinata a una Legge dello Stato. Ma la sinistra vuole abrogarla comunque, tramite un referendum che costerebbe ai piemontesi circa 30 milioni. Il tutto per costringere la Maggioranza a prendere una posizione sul tema della “sanità privata” che nulla ha a che fare con la legge che si vuole abrogare; oltretutto, una posizione già ampiamente nota e dibattuta nella campagna elettorale di un anno fa.

 

Nessuno contesta l’istituto del referendum – dichiarano i capigruppo di Maggioranza Carlo Riva Vercellotti di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ricca della Lega, Paolo Ruzzola di Forza Italia e Silvio Magliano della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -. In tutto questo c’è, però, una sola verità: l’opposizione fa i suoi giochetti, presentando questo referendum come una scelta tra sanità pubblica e non pubblica, cosa che assolutamente non è, perché abroga una legge che riguarda solo le società miste pubblico-privato. Occuparsi delle persone e dei cittadini per noi è un’altra cosa: se la sinistra non ha compreso che il tempo della sterile demagogia è passato definitivamente, le ricordiamo solo che questa consultazione, nello specifico, sottrarrebbe ai piemontesi 30 milioni per la consultazione referendaria più rimborsi elettorali pari a 1 euro per ogni firma raccolta, piuttosto che utilizzarli per la sanità, gli anziani e i disabili”.

Gaza, Grimaldi (AVS): il racconto delle missioni in Cisgiordania e a Rafah

“Ennesima strage di innocenti questa mattina: almeno 27 persone sono state uccise e 90 ferite dall’Idf, che ha aperto il fuoco sui civili mentre attendevano aiuti vicino a Rafah. Siamo stati solo pochi giorni fa al valico di Rafah, dove le bombe cadevano incessanti e gli aiuti umanitari restavano fuori. Due settimane prima eravamo in Cisgiordania, con la missione Occhi in Palestina, testimoni diretti di un’apartheid e di un’occupazione che durano da molto prima del 7 ottobre. In tanti ci hanno chiesto di parlarne dal vivo. Lo faremo anche a Torino domani, mercoledì 4 giugno, alle 19.00 allo spazio Comala, con Occhi in Palestina. Il racconto: dialogherò con la Capogruppo di AVS in Piemonte, Alice Ravinale, e la Capogruppo di Sinistra Ecologista a Torino, Sara Diena” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

Referendum Cittadinanza se ne parla all’Associazione Aglietta

Riceviamo e pubblichiamo
Martedì 3 giugno, alle ore 12.30, a Torino si terrà una conferenza stampa sul Referendum Cittadinanza presso la sede dell’Associazione Aglietta in Via San Dalmazzo 9bis. Numeri in Piemonte, appello al voto e ultime iniziative.
Intervengono: Riccardo Magi, Segretario di +Europa, Presidente comitato promotore referendum cittadinanza; Lucia Bianco, Gruppo Abele; Maali Atila, Coordinamento Nazionale Nuove Generazioni Italiane; Anna Rita Altamura, Possibile; Domenico Rossi Segretario regionale Pd e Consigliere Regionale; Abdullahi Ahmed, consigliere comunale Partito Democratico; Silvio Viale, consigliere comunale +Europa e Radicali Italiani; Cristina Peddis, coordinatrice provinciale Azione; Vittoria Nallo, consigliera regionale Stati Uniti d’Europa Piemonte; Maria Angela Ferrero, Coordinatrice Provinciale Italia Viva Torino; Roberto Goghero, Segretario Federazione Metropolitana di Torino del Partito Socialista Italiano; Samuele Moccia, Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Liste d’attesa, Fdi: “Un successo l’iniziativa voluta dall’assessore Riboldi”

Carlo Riva Vercellotti: “Questi risultati premiano il lavoro serio di questi mesi e l’impegno di Fratelli d’Italia per migliorare e rafforzare la Sanità piemontese. Rispondiamo con i fatti a chi fa sterili polemiche”

La sperimentazione delle visite e degli esami in orario serale e nei fine settimana, iniziata a fine febbraio, con l’obiettivo di migliorare l’accesso alle prestazioni sanitarie e ridurre le liste d’attesa, ha ottenuto un risultato che supera tutte le attese: oltre 65 mila prestazioni.

Siamo soddisfatti ed orgogliosi degli ottimi risultati raggiunti che confermano la bontà dell’iniziativa voluta dall’assessore Riboldi” afferma Carlo Riva Vercellotti, Capogruppo di Fdi in Consiglio Regionale.

Questi dati – prosegue il Capogruppo di Fdi – sono la miglior risposta a chi in questi mesi ha tentato di screditare questo progetto la cui serietà è stata testimoniata dall’impegno concreto messo in campo dalle Aziende sanitarie e dagli oltre 5 mila professionisti e operatori del comparto. La positiva risposta dei piemontesi ci motiva a continuare a lavorare al rafforzamento del sistema sanitario, al potenziamento del personale e ad una più moderna ed adeguata edilizia sanitaria” aggiunge Riva Vercellotti

Un ringraziamento sincero va a tutti i medici che hanno dato la propria disponibilità ad accettare le nuove richieste di lavoro pervenute dall’Assessorato e dal Ministero. Senza il loro contributo, questi risultati non sarebbero stati possibili. La sanità pubblica è un bene prezioso: se non garantita e accessibile, rischia di escludere i cittadini che si trovano in condizioni socio-economiche difficili. È nostro dovere difenderla e rafforzarla perché sia davvero capace di offrire a tutti, senza distinzioni, un servizio di qualità” rimarca Davide Zappalà, vicepresidente della Commissione Sanità e consigliere regionale di Fdi.

Il plauso all’iniziativa sulle liste d’attesa del Presidente del Consiglio Meloni deve essere da stimolo per affrontare con rinnovato entusiasmo i prossimi rilevanti temi che ci aspettano. L’assessore Riboldi ha dimostrato di avere le idee chiare e, sono certo, metterà eguale serietà ed impegno nel grande lavoro che ancora resta da fare per rispondere alle differenti esigenze sanitarie dei cittadini piemontesi” conclude Gianluca Godio, Portavoce di Fdi in Commissione Sanità

Il centro sinistra non c’è più. Adesso c’è l’alleanza di sinistra

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Verrebbe quindi da dire, citando una vecchia filastrocca, “c’era una volta il centro sinistra”. Cioè,
appunto il centro e la sinistra che insieme davano vita ad una alleanza o coalizione di centro
sinistra. Quella che abbiamo conosciuto e sperimentato, dopo la fine della Democrazia Cristiana,
con l’avvento della seconda repubblica. Centro sinistra che sostanzialmente reggeva sul partito
degli ex e post comunisti da un lato alleati con una formazione centrista. Prima il Ppi e altre
formazioni laiche, liberali e socialiste e poi con la Margherita. Dopodichè nasce il Pd, nel lontano
2007, e per i primi anni quel partito è stato realmente un luogo politico di centro sinistra. E su più
versanti. Dal progetto politico alla ricetta programmatica, dai riferimenti valoriali alla struttura
organizzativa, dalla cultura politica agli stessi compagni di viaggio. E poi arriva la Schlein.
Ora, sia chiaro, la Schlein persegue un progetto politico del tutto coerente e lungimirante con la
piattaforma con cui si è candidata alla guida del Pd. Ha ricostruito, come aveva promesso, il polo
della sinistra radicale, massimalista e libertaria nel nostro paese. E i compagni di viaggio, di
conseguenza e del tutto coerentemente, non potevano che essere le altre sinistre. Nel caso
specifico, la sinistra estremista ed ideologica del trio Fratoianni/Bonelli/Salis e la sinistra populista
e demagogica di Conte e dei 5 stelle. È di tutta evidenza, e senza alcuna polemica, che tutto ciò
che è anche solo lontanamente riconducibile al Centro e alla cultura centrista è del tutto
incompatibile, esterno ed estraneo rispetto a quel corpaccione che raggruppa le 100 sfumature di
rosso nel nostro paese. Con buona pace di Renzi che, per poter ottenere una manciata di seggi si
è ridotto a fare l’insultatore seriale, e quotidiano, di Giorgia Meloni nella speranza di farsi
accreditare dal gotha delle attuali sinistre. Ma, al di là di Renzi e della sua questione personale
legata anche, e soprattutto, alla impossibilità di continuare ad avere sontuose consulenze
all’estero in quanto parlamentare, non è il caso di scomodare politologi, opinionisti e
commentatori vari per arrivare ad una persin banale conclusione. Perchè, appunto, oggettiva e
sotto gli occhi di tutti, anche di coloro che sono più distratti rispetto alla politica e alle sue
concrete dinamiche. Ovvero, il tramonto definitivo del tradizionale centro sinistra a vantaggio di
una coalizione di sinistra. Un cambiamento profondo con cui fare i conti perchè la leader del Pd, a
differenza di molti suoi predecessori, ha trasformato definitivamente ed irreversibilmente il volto, il
profilo, la natura, la cultura e lo stesso progetto di quel partito. E non è un caso, del resto, che le
forze centriste ormai guardano altrove perchè in quel campo politico, il cosiddetto ‘campo largo’,
sono cambiate le ragioni sociali che parlavano di una alleanza di centro sinistra.
Ecco perchè la fine del centro sinistra tradizionalmente inteso a vantaggio di un altro progetto
politico è destinato ad avere conseguenze precise, e scontate, nell’intera politica italiana. Perchè,
appunto, il pensiero, la tradizione, la cultura e quindi il progetto politico centrista e riformista sono
un corpo estraneo nei confronti di una sinistra che ha assunto, seppur legittimamente, altri
connotati culturali e altri contenuti programmatici. Prima se ne rendono conto tutti e meglio è.
Non solo per il destino e il futuro del Centro ma per l’intera politica italiana.

Grimaldi (Avs), a Catania al fianco di  Freedom Flottiglia

Saremo a Catania per sostenere la missione Freedom Flottiglia, che domenica 1 giugno partirà con una nave umanitaria dalla Sicilia diretta a Gaza, per denunciare il blocco israeliano e fornire aiuti di emergenza alla popolazione civile. Lo afferma Marco Grimaldi di Avs. Meno di un mese fa un convoglio umanitario è stato attaccato da droni in acque internazionali al largo di Malta. Intanto – prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi – a Gaza, secondo l’OMS, 2,2 milioni di persone rischiano la vita in questo momento. A bordo della nave ci saranno Greta Thunberg, Rima Hassan, l’attore Liam Cunnigham e tanti attivisti impegnati nella difesa dei diritti umani e della solidarietà internazionale.
Domenica sarò a Catania, durante la partenza della Freedom Flottiglia per portare alla missione tutto il sostegno di Alleanza Verdi Sinistra. Siamo stati nei territori occupati palestinesi e al valico di Rafah. Siamo testimoni di occupazione, apartheid e genocidio. Come ha scritto l’attivista Nicole Jenes, ‘la mia presenza qui è semplicemente un’estensione naturale di ciò che significa essere umani’”

Forza Italia, il Ministro Pichetto Fratin per Morris Lazzarin Segretario cittadino di Cossato

 

Questa mattina il Congresso Cittadino con i saluti al telefono del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Si è svolto questa mattina il Congresso Cittadino di ‘Forza Italia’ a Cossato, nel Biellese. Un appuntamento di rilievo svoltosi nella Sala Congressi dello storico “Albergo Tina” nel cuore del centro storico. Al tavolo dei relatori, introdotto dal Segretario Provinciale Alessio Serafia che ha moderato l’incontro, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che, aprendo i lavori, ha ribadito come “Forza Italia cresce anche dopo l’esempio virtuoso di Silvio Berlusconi seguendone pedissequamente le orme, e confermandosi di fatto la forza centrista e moderata della coalizione di Governo fondata sui valori imprescindibili di serietà, responsabilità e onestà”. Presenti al meeting anche i Vice Segretari Provinciali Alberto Fenoglio e Lorenzo Leardi, insieme al Segretario cittadino di Biella del partito Luca Motto, alla vicepresidente della Provincia di Biella Elisa Pollero e al Coordinatore Cittadino di Cossato Morris Lazzaroni che, forte dell’ottimo lavoro svolto sul territorio, è stato eletto all’unanimità nel proprio mandato dai presenti tesserati. All’evento ha partecipato, per un saluto in diretta telefonica ai presenti, anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il quale ha sottolineato “L’importanza del fondatore come faro e riferimento in questo complesso momento presente in cui ‘Forza Italia’ continua sempre più a essere dalla parte dell’Italia libera e liberale”. Significative, in conclusione, anche le parole del Segretario cossatese del partito Lazzaroni che ha ringraziato pubblicamente “Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin per gli ingenti fondi che ha fatto pervenire in aiuto e allo sviluppo del territorio Biellese grazie all’ottimo gioco di squadra con le giunte regionali a guida ‘Forza Italia’ guidate dai Presidenti Enzo Ghigo prima, e da Alberto Cirio poi. La Rivoluzione Industriale – ha ricordato in chiusura – è partita storicamente proprio da Biella, e questo deve essere uno sprone per il rilancio delle nostre zone”. La riunione di partito si è conclusa con un aperitivo cortesemente offerto dal Sindaco di Cossato Enrico Moggio, stimato medico assente per motivi professionali, che ha fatto sentire la propria vicinanza ai partecipanti grazie ai referenti inviati in sua vece.

Nei partiti grandi manovre al via per le elezioni comunali

Il sindaco uscente Stefano Lo Russo sta governando con competenza e determinazione. Tuttavia, in vista delle Comunali 2027, la sua ricandidatura si complica: l’alleanza con il Movimento 5 Stelle non avrà una luce splendente. Senza un fronte progressista unito, il centrosinistra rischia grosso.
Mai il centrodestra è così vicino a conquistare Torino.
In questo scenario frammentato, prende quota il nome di Daniele Valle. Consigliere regionale, volto noto per il suo profilo istituzionale, la sua capacità di dialogo e la solida esperienza amministrativa, Valle si presenta come una figura capace di ricucire le fratture interne alla coalizione e di attrarre anche i voti più civici e moderati.
Secondo me e lo ribadisco Lo Russo ha fatto bene, ma oggi serve un candidato che tenga insieme anime diverse e sappia parlare a tutta la città.Daniele Valle, già vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, è apprezzato per il suo approccio pragmatico e la sua sensibilità ai temi sociali e ambientali.
La partita è ancora aperta, ma una cosa è chiara: se il centrosinistra vuole davvero restare competitivo a Torino, dovrà trovare una candidatura che vada oltre i confini del PD. E in molti iniziano a pensare che quella candidatura perfetta sia proprio Daniele Valle.

Enzo Grassano

 

“Sergio Ramelli, una storia che fa ancora paura”

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Sabato 31 maggio, alle 17.30, presso la Sala Consiliare del Città di Giaveno Presentazione del libro
Con l’autore Guido Giraudo, la sottosegretaria Paola Frassinetti e i parlamentari
Concetta Zurzolo, Augusta Montaruli e Riccardo De Corato
Un libro che è stato – e continuare ad essere, dalla prima edizione nel 1997 fino
alla recente e ampliata decima – un caso editoriale. Pagine intense su una
vicenda – il brutale omicidio di Sergio Ramelli, a colpi di chiave inglese, da
parte del “servizio d’ordine” del collettivo di Avanguardia Operaia della Facoltà
di Medicina dell’Università Statale di Milano – che ci restituisce un’immagine
degli anni ’70 del secolo scorso ben diversa dalla retorica che li dipinge come
“formidabili” (copyright Mario Capanna, leader del Movimento Studentesco).
Sabato 31 maggio alle 17.30, presso la Sala Consiliare del Città di Giaveno, nel
cinquantesimo dell’uccisione del 19enne studente milanese militante del Fronte
della Gioventù, l’associazione culturale “Il Laboratorio” presenta il volume
“Sergio Ramelli – Una storia che fa ancora paura” (Idrovolante Edizioni). Scritto
dal giornalista Guido Giraudo con un gruppo di allora giovani militanti del Fdg
di Monza, un testo che ha vissuto di una “distribuzione militante” e che
rappresenta “la custodia della memoria di una comunità politica, ma anche un
contributo alla ricostruzione di un periodo della storia nazionale che potremmo
definire segnato da una guerra civile all’interno di una generazione”.
L’associazione torinese – nata nei primi anni ’80, quando un certo clima non
aveva ancora del tutto placato i suoi effetti – non è nuova all’interesse per quel
periodo storico, indagato da diversi angoli prospettici e con un ascolto di tutte
le voci. All’evento giavenese, che sarà introdotto dal presidente del sodalizio
Mauro Carmagnola (giornalista e saggista) e moderato dal giornalista Marco
Margrita, interverranno Guido Giraudo e quattro parlamentari di Fratelli d’Italia:
Paola Frassinetti (Sottosegretaria all’Istruzione, che con Ramelli condivise
l’esperienza nel Fronte della Gioventù milanese), Concetta Zurzolo, Riccardo De
Corato e Augusta Montaruli. “A mezzo secolo da quelle vicende, registrando
come si stia sviluppando un’attenzione meno segnata dall’ideologia e tesa a
costruire una possibile pacificazione, pensiamo al recente libro di Giuseppe
Culicchia, abbiamo accolto la possibilità di promuovere un momento che sia un
passo di questo percorso”, spiegano gli organizzatori.