Il 31 maggio a Torino, presso la Cascina Roccafranca, prende il via la Scuola Politica
Europea con il primo incontro intitolato “Noi Siamo Qui”. La giornata offrirà un’occasione di
confronto su federalismo europeo e panafricanismo, analizzando la storia dell’integrazione
europea dal Manifesto di Ventotene ai Trattati di Lisbona, il funzionamento dell’Unione e le
sfide della costruzione incompleta della federazione. Interverranno il giornalista Oumar Barry
con un focus sul panafricanismo in West Africa, l’ex senatore e presidente della
commissione antimafia Giuseppe Lumia, insieme a Mercedes Bresso (Presidente
Movimento Europeo Piemonte), Stefano Rossi (Segretario MFE Torino), Anass Hanafi Dali
(presidente OIPI) e i rappresentanti di Volt all’Europarlamento, con spazio per domande e
dialogo con il pubblico.
L’incontro si svolgerà sabato 31 maggio dalle ore 09:15 alle 13:15 presso Cascina
Roccafranca, in via Edoardo Rubino 45, Torino, e si concluderà con un buffet conviviale.
L’evento è promosso da VoltThere International Foundation, in collaborazione con Volt
Europa, DoSomething!EU, ALDER, del Centro Einstein di Studi internazionali, del
Movimento Federalista Europeo, dell’osservatorio italiano di politica internazionale e con il
supporto di Global Shapers. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti gli interessati; in questa
occasione verranno anche aperte ufficialmente le iscrizioni al percorso formativo della
Scuola.
https://www.eventbrite.com/e/biglietti-scuola-politica-europea-leuropa-che-ho-leuropa-che-vo
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POLITICA
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Convegno al Collegio degli Artigianelli di Torino in cui, per la prima volta, i Moderati dialogano con il partito Azione con Calenda
“Il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica è di essere governata da persone peggiori di loro”. Con questa citazione di Platone si è aperto il convegno tenutosi il 26 maggio scorso al Collegio degli Artigianelli di Torino da parte dei Moderati guidati dall’onorevole Giacomo Portas e da Azione con Calenda, rappresentata dall’onorevole Daniela Ruffino, segretaria regionale Azione. Erano presenti i consiglieri regionali dei Moderati Silvio Magliano e Sergio Bartoli, consigliere regionale di Azione. Sono intervenuti inoltre Carlotta Salerno, assessora comunale all’Istruzione, Edilizia Scolastica, Giovani, Periferie e Rigenerazione Urbana, Simone Fissolo, capogruppo dei Moderati in Consiglio Comunale, Ivana Garione, consigliere comunale a Torino, oltre a Cristina Peddis, Stefano Giuliano e Katia Agate.
Il convegno, incentrato sul tema del primato della politica, ha tracciato un percorso che ha unito il passato, il presente e il futuro di un certo modo di far politica, a livello nazionale e territoriale. Una politica che evidenzia oggi una forte disaffezione dei cittadini nei suoi confronti, e che si scontra con la possibilità di rappresentarsi in quanto buona politica se priva di conoscenza e consapevolezza tra i politici, le istituzioni e i cittadini. Questa è l’importanza della citazione di Platone, che ha accomunato gli interventi dei relatori appartenenti ai Moderati e ad Azione, partiti uniti da molteplici principi etici e politici comuni.
Durante il convegno è stata rimarcata l’importanza fondamentale del fare politica in modo consapevole, rifacendosi ad un pensiero di Benedetto Croce che asseriva “il politico onesto è il politico capace”, una capacità che deve esprimersi attraverso la conoscenza dei problemi del cittadino e del territorio in cui abita, mantenendo un sacrale spirito di servizio che la politica deve incarnare per non scollarsi dalle necessità del popolo. Le persone insieme fanno la politica e il primato di quest’ultima non può che essere rappresentato dal concetto di impegno civile. Il primato coincide con la partecipazione alla cosa pubblica
“Il primato si ottiene nel momento in cui la politica si riappropria di conoscenza e studio- afferma il Consigliere regionale dei Moderati Silvio Magliano – Questo è il motore che muove i Moderati nell’affrontare le problematiche contemporanee, tra cui il tema demografico e della denatalità, conseguente al senso di fragilità politico ed economico che rischia di connotare oggi il nostro Paese. Per far crescere un Paese deve essere presente un’economia solida.
Altri due temi importanti sono quelli de piano sociosanitario, su cui è necessario lavorare in ambito di prevenzione, stile di vita e servizi, rimettendo al centro le esigenze della persona. Un altro tema è quello dell’energia, su cui lavoreremo per aiutare le nostre imprese”
“Tornare a decidere, mettere al centro la capacità decisionale deve essere il modo di interpretare la politica – afferma il consigliere regionale di Azione Sergio Bartoli. Per risolvere problemi serve scegliere vie giuste, anche se difficili”.
“Per la prima volta i Moderati organizzano un convegno con un altro simbolo, in modo da generare collaborazione e contrastare questa politica carnivora- dichiara l’onorevole Giacomo Portas, leader dei Moderati – L’Europa è oggi circondata effettivamente da leader “carnivori”, aggressivi, e noi abbiamo il compito di generare una politica che possa anche commettere errori, ma non orrori.
Per fare politica e pensare al domani è necessario il consenso, quindi una vicinanza totale alle necessità del cittadino e del territorio. Mi immagino Torino fra 10 o 15 anni come una città universitaria, investendo sul costruire ‘bellezza’ nelle aree dismesse e migliorando ciò che già esiste. Questo condurrà a importare studenti e cervelli, influendo sul fattore demografico ed abitativo”.
“Vivere la politica significa avere programmi chiari – ha dichiarato l’On. Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione – Una politica senza idee non può definirsi tale. E’ necessario creare convergenze, parlare, condividere e confrontarsi, come sta accadendo oggi con i miei colleghi Moderati. Azione è un partito molto giovane, non ha la storia dei Moderati, ma ne condivide molte idee da portare avanti congiuntamente. Per quanto riguarda il territorio piemontese, penso siano necessari una totale visione concorde tra Torino e la Regione Piemonte e il lavoro da progettare e attuare nelle periferie, due aspetti che possono cambiare lo stato delle cose positivamente”.
Mara Martellotta
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“Servono certezze e risorse strutturali”
Durante la riunione della Commissione Legalità del Consiglio Regionale presieduta da Domenico Rossi, il Consigliere regionale del Partito Democratico Mauro Calderoni è intervenuto sul tema dello sfruttamento lavorativo, con particolare riferimento alla condizione dei lavoratori stagionali stranieri impiegati nel settore agricolo piemontese.
«Dalla relazione puntuale e dettagliata dei funzionari regionali e di Ires Piemonte – ha dichiarato Calderoni – è emerso chiaramente che, anche nella nostra regione, il fenomeno dello sfruttamento è pervasivo. Le risposte messe in campo, pur generose, sono spesso costruite artigianalmente, frutto di progettualità eterogenee che non nascono con l’obiettivo specifico del contrasto allo sfruttamento, ma che vengono adattate per rispondere alle conseguenti emergenze sociali e che non hanno garanzia di continuità, non sono strutturali».
«Nonostante il presidente Cirio in più occasioni abbia parlato di un “modello Piemonte” – ha aggiunto Rossi – in realtà siamo di fronte a una buona pratica costruita sulle spalle di soggetti di buona volontà e su quelle di comuni e terzo settore. Sarebbe utile lavorare per creare davvero un sistema strutturato, ma per farlo servono risorse dedicate e la volontà di uscire dall’ambiguità distinguendo il tema del lavoro dalla questione ben più ampia e complessa dei flussi migratori».
Calderoni ha quindi posto due domande all’assessore e al Presidente della Regione:
- Quali garanzie finanziarie ci sono per il futuro delle buone praticheoggi attive in Piemonte?
2. Il Presidente Cirio, se davvero considera queste sperimentazioni un modello, intende proporle al Governo come standard minimo di ospitalità temporanea per i lavoratori stagionali stranieri?
«Non possiamo più affidarci solo alla generosità dei territori. Se il Piemonte vuole essere un modello, servono risorse certe, norme chiare e un’assunzione di responsabilità politica a tutti i livelli» hanno concluso Calderoni e Rossi.
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