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Da Ilaria a Giorgia, i temi del dibattito politico

La Sinistra sbrindellata non si smentisce mai.
Ora corre dietro la Salis:  occupare le case altrui è un diritto. Vero che c’è l’emergenza abitativa. Vero, ci sono 10 milioni di case non utilizzate. Vero, oltre un milione sono le famiglie povere che faticano nell’avere un alloggio. Ma è anche vero che da molti decenni la sinistra italiana ha abbandonato l’ idea che la proprietà privata è un furto. Poi queste cosiddette forme di lotta come l’occupazione abusiva sono sempre state dei “gruppettari” da lotta continua e soci.
Nel 1975 il partito comunista non aveva dubbi: l’occupazione delle case è una lotta tra poveri. Dunque è sempre stato contrario.

Questa tornata elettorale non è stata maluccio per la sinistra. In Piemonte, per il Pd qualcosa non torna. Rivoli è tornata ad essere di centro sinistra. Ma tranne Torino e dintorni e Cuneo città, tutti i capoluoghi di provincia sono destra – destra centro.
Con Fratelli d’Italia primo partito.
Prevedo qualche regolamento dei conti all’interno del Pd.
E la nostra amica Giorgia che fa? Mi sembra che annaspi. Ovviamente i suoi sodali continuano a dire: siamo bravissimi, vinciamo sempre e lei è bravissima e vince sempre. Non mi pare che i democristiani e socialdemocratici europei la pensino allo stesso modo. Non vogliono i conservatori in maggioranza, o perlomeno non vogliono i conservatori che flirtano con la Le Pen o i fascisti di Vox spagnoli.
Pensate un po’, La maggioranza politica in Europa vuole rimanere antifascista.
Che assurde pretese hanno. Tajani cerca di mediare con molte difficoltà e l’accoppiata Salvini Vannacci ha un fulgido futuro.

Sulle morti sul lavoro una sola considerazione. Miserabili questi  cosiddetti imprenditori che riducono i schiavitù i lavoratori. Ma anche decisamente riprovevole lo Stato italiano che da 15o anni si volta dall’altra parte coprendo di fatto questi riprovevoli sfruttatori.

Finendo,  buon lavoro alla nuova giunta del Piemonte augurandoci tutti che il Mef ed altri fondi siano appieno utilizzati. Il Piemonte e Torino ne hanno bisogno come l’aria che respiriamo.

PATRIZIO TOSETTO

Pniec. Ruffino (Az): mozioni stravolte da un governo in confusione su ambiente

“Il Piano nazionale integrato energia e clima dovrebbe definire la politica energetica del nostro Paese, ma tutte le mozioni presentate sono state così sminuzzate e stravolte dal governo con una serie di pareri  non favorevoli che non hanno senso di esistere. Si è persa del tutto la filosofia di ciò che abbiamo scritto e sono perciò invotabili”. Lo ha dettoDaniela Ruffino, deputata di Azione, intervenendo in dichiarazione di voto sulle mozioni concernenti il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec).“Noi – ha aggiunto – abbiamo lavorato con serietà e impegno, perché il regolamento europeo richiede che il Pniec sia accompagnato da una valutazione degli impatti sulle variabili macroeconomiche e su quelle socioeconomiche, quali adesempio salute e istruzione. Nulla di tutto questo da parte del governo.L’Italia non è certo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nazionale sul gas serra. Con Azione ci siamo espressi da tempo a favore del nucleare, a condizione però che si metta mano a norme, regolamenti, incentivi, politiche di governance. E invece facciamo una fatica incredibile anche a realizzare ildeposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Il ministro Pichetto Fratin ha detto di aver dato mandato al giurista Guzzetta per costruire un gruppo di alto livello per ridisegnare l’ambito legislativo del sistema regolatore italiano,nulla però dicendo sui tempi. Ma una cosa è certa: servono tempi brevi perpredisporre un programma di ripresa della produzione di nucleare in Italia e un quadro normativo specifico. Occorre poi avere la definizione del decreto aree idonee, con l’indicazione alle Regioni dei parametri per individuare le aree in grado  di ospitare i grandi impianti. Il ministro Salvini ha fatto sapere divoler fare tutto in Lombardia, il ministro Pichetto in Piemonte. Insomma – ha concluso Ruffino – tanta incertezza, grandi ritardi e l’evidenza che davveronon c’è nulla di chiaro”.

Riccardo Cantore sindaco di Chiusa San Michele: impegno politico sulle orme del padre Daniele e del nonno, storico primo cittadino

Riccardo Cantore è il nuovo sindaco di Chiusa San Michele. Ma la notizia non è solo questa. Il giovane primo cittadino porta lo stesso nome e lo stesso cognome del nonno, sindaco di Chiusa eletto dal CLN nel periodo della Liberazione e successivamente ancora alla guida del Comune nel partito socialista dal 1970 al 1982. È considerato in Valsusa il sindaco “storico” del paese, distintosi anche lui per il suo coraggio nel trattare a nome dei partigiani con i tedeschi al momento della fuoriuscita delle truppe, garantendo un passaggio pacifico senza reciproci attacchi.

Negli anni successivi si deve a lui l’aver portato la prima farmacia a Chiusa, la denominazione della stazione ferroviaria (che pur trovandosi nel territorio comunale di Chiusa era intitolata solo “Condove”), il nuovo piano di fabbricazione, la palestra, la collocazione del semaforo all’ingresso del Paese e il ritorno a Chiusa e all’agricoltura dei terreni dei Vernetti per tanto a disposizione di Fiat e non utilizzati.

Oltre al primo Cantore e il neoeletto omonimo sindaco, va ricordato che il papà di quest’ultimo è Daniele Cantore, già segretario nazionale dei giovani socialisti, membro dell’Assemblea e della Direzione Nazionale negli anni d’oro del Psi craxiano, assessore regionale al Turismo e poi due volte capogruppo al Comune di Torino e di nuovo Consigliere Regionale per Forza Italia e Consigliere di Minoranza a Chiusa.

 

Negli anni della Regione si deve a lui (insieme ai colleghi Renato Montabone ed Enrico Nerviani relatore) la legge che ha fatto della Sacra di San Michele il monumento simbolo del Piemonte e da assessore al Turismo anche l’illuminazione (grazie anche all’impegno del Rettore della Sacra Padre Antonio, all’omaggio della progettazione da parte dell’ Ing. Marcello Cantore e al contributo della società Finder) dello straordinario edificio che ispirò a Umberto Eco “Il nome della rosa” e che era spento da metà degli anni sessanta.

 

E oggi, sulla scia della passione e dell’impegno politico e amministrativo ereditato dal nonno e dal padre, Riccardo Cantore è stato eletto con il 54 per cento dei voti grazie alle preferenze di 426 concittadini. Nella vita professionale è un imprenditore nel settore dei servizi per le aziende e degli eventi. E’ sposato con Denise, da quindici anni è consigliere comunale di minoranza di Chiusa e da dodici capogruppo e vice presidente dell’Associazione “Italia Riformista”.

La nuova amministrazione è composta da il Vice Sindaco e Assessore Alessia Leuzzi, l’Assessore Maurizio Melis, il Capogruppo Donatella Perrotta, i Consiglieri di maggioranza Alessandra Maritano, Morgana Durante, Carlo Bellini, Alessio Bellaria e i Consiglieri di minoranza Laura Piccoli, Fabrizio Borgesa e Gianna Clemente.

Ecco la nuova Giunta Cirio che governerà il Piemonte

Questa mattina il rieletto presidente Alberto Cirio ha presentato la sua nuova squadra di governo del Piemonte. Il presidente tiene per sé le deleghe di Coordinamento politiche regionali, Legalità, Diritti, Pnrr, Fondi europei e rapporti con le istituzioni Ue, Rapporti con la Conferenza Stato-Regioni, Affari internazionali e comunicazione, Grandi eventi, Benessere animale. La  Vicepresidenza  all’esponente Fdi Elena Chiorino, che mantiene le deleghe che ha avuto nella legislatura uscente: Istruzione, merito e diritto allo studio universitario, Lavoro, formazione professionale e welfare aziendale, Rapporti con le partecipate.

«Oggi presentiamo la squadra che con me guiderà il Piemonte nei prossimi anni: lo facciamo con grande tempismo, prima ancora che ci sia la proclamazione ufficiale dei consiglieri. E’ la prova che la nostra è una squadra pronta e compatta, che non ha avuto bisogno di grandi equilibrismi per individuare la miglior sintesi per la definizione del nuovo governo regionale che si compone della giunta e dei due nuovi sottosegretari che completano l’assetto governativo dell’ente. Abbiamo molto lavoro da fare, tanti progetti da completare e siamo già al lavoro per il bene del nostro Piemonte» dichiara il presidente Cirio.

Il capogruppo uscente Fdi Paolo Bongioanni è il nuovo assessore a Commercio Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina. Il leghista Enrico Bussalino, ex presidente della Provincia di Alessandria, ottiene Autonomia Sicurezza e polizia locale, Immigrazione, Logistica e infrastrutture strategiche, Enti locali. L’ex vicesindaca di Novara Marina Chiarelli, FdI, avrà Turismo, Cultura, Sport e post olimpico, Pari opportunità e politiche giovanili.

L’assessore azzurro uscente Marco Gabusi conserva le deleghe a Trasporti e infrastrutture, Opere pubbliche e difesa del suolo, Protezione civile e gestione dell’emergenza profughi. Il sindaco di Busca Marco Gallo della Lista civica Cirio Presidente le deleghe a Sviluppo e promozione della montagna, aree interne e Gal, Sistema neve, Tutela delle aree protette (foreste, parchi, aree Unesco, Sic e Rete Natura 2000), Attività estrattive, Programmazione territoriale, paesaggistica ed urbanistica, Biodiversità e tartuficoltura.

L’assessore uscente Matteo Marnati, della Lega mantiene le sue precedenti deleghe ad Ambiente, energia e coordinamento del Tavolo permanente regionale per l’emergenza alla siccità, Innovazione, ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati, Servizi digitali.

L’assessore Maurizio Marrone, esponente di spicco di  Fdi, mantiene le precedenti deleghe con qualche novità: Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione e cooperazione decentrata e internazionale, Usura e beni confiscati, Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini. Federico Riboldi, sindaco uscente di Casale Monferrato e vicecoordinatore regionale Fdi avrà l’assessorato alla Sanità, inclusa l’Edilizia sanitaria.

L’assessore uscente di Forza Italia Andrea Tronzano mantiene Bilancio, finanze e programmazione economica e finanziaria, Sviluppo delle attività produttive: industria, artigianato, Pmi e imprese cooperative, Internazionalizzazione e attrazione investimenti. Gian Luca Vignale della Lista civica Cirio presidente, fino ad oggi  capo di gabinetto uscente, le deleghe a Personale, organizzazione e patrimonio, Affari legali e contenzioso, Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Fondi di Sviluppo e Coesione.
Agli assessori si affiancano due sottosegretari alla presidenza: sono  Claudia Porchietto (FI) e Alberto Preioni (Lega) che opereranno nell’ambito delle deleghe di competenza della presidenza.

La cacciata di Laura Pompeo

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

La più votata a Moncalieri che ha appena raccolto più di 6000 voti alle ultime regionali, l’archeologa Laura Pompeo, è  stata cacciata dal “podestà” di Moncalieri dall’assessorato alla cultura in cui ha lavorato per 6 anni impegno e dignità, disinteresse e passione. C’è da domandarsi se possa essere compatibile con la democrazia e ad una istituzione gestita in modo trasparente un atto autoritario e immotivato come la defenestrazione di un assessore a cui non si può contestare nulla. Si tratta di un assessore che ha trasformato poco più che un paesone della cintura torinese in una città culturalmente attrattiva che ha saputo valorizzare i suoi gioielli, partendo da Castello, per non citare il teatro e tante altre iniziative che portavano i torinesi ad andare a Moncalieri e non viceversa. Parliamo di un’archeologa allieva del grande Giorgio Gullini che ha messo a disposizione della città la sua intelligenza e la sua cultura. La stessa famiglia Pompeo è famiglia storica di Moncalieri. Forse il “podestà” di Moncalieri non ha cognizione di cosa sia la cultura e forse sente inconsciamente un forte imbarazzo, tale da costringerlo ad allontanare una donna fuori ordinanza che gli crea problemi e, invece di promuovere la parità uomo- donna, suscita una forma di incredibile cannibalismo tra donne davvero perniciosa e retrograda, certo non democratica. Un consiglio al Pd che dovrebbe battere un colpo per dimostrare la sua esistenza: non lasciatevi scappare una donna del livello di Laura Pompeo. Sarebbe un autolesionismo incredibile. La dottoressa Pompeo potrebbe anche decidere di tornare ai suoi studi archeologici e lasciarvi “soli” come disse Togliatti di Vittorini. C’è anche chi non vive di politica e quindi è in grado di tenere la schiena dritta come Laura Pompeo.