“I risultati ottenuti dall’aeroporto di Caselle testimoniano l’eccellenza di una politica aeroportuale efficace, capace di attrarre nuove compagnie e moltiplicare le destinazioni, offrendo al tempo stesso servizi e collegamenti a prezzi contenuti”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti, sull’exploit dello scalo torinese che ha registrato un aumento dii volumi di passeggeri, nello scorso mese di maggio, superiore di oltre il 20 per cento rispetto ai livelli pre covid.
“Questa crescita record deve ora essere sostenuta: governo e Parlamento devono varare norme e strumenti idonei al fine di trasformare exploit significativi in un trend consolidato di sviluppo economico ed occupazionale, a sostegno della vocazione turistica e ricettiva dei nostri territori”: conclude Davide Gariglio.
Sinistra Italiana risponde a Cingolani
Paglia e Grimaldi: Sono le diseguaglianze che nascono in seno al capitalismo a rendere più poveri, non certo le auto elettriche.
“Cingolani si appella alla vecchia e retorica opposizione fra tutela dell’ambiente e tutela del lavoro per giustificare la sua distanza da ogni vera iniziativa di transizione ecologica. Sono le diseguaglianze che nascono in seno al capitalismo a rendere più poveri, non certo le auto elettriche. Se l’auto elettrica non è al momento del tutto green perché ancora non abbiamo l’energia elettrica verde per ricaricarla, proprio il Ministro dovrebbe avvertire tutta l’urgenza di investire coraggiosamente sulle fonti rinnovabili. Il 2035 è fra 13 anni: sembra domani ma è un intervallo in cui ciò che faremo sarà determinante” – dichiarano per la Segreteria nazionale di Sinistra Italiana il Responsabile economia, Giovanni Paglia, e il Responsabile transizione ecologica, Marco Grimaldi.
“Noi sappiamo meglio di Cingolani che il vero obiettivo della transizione ecologica non è passare dall’auto a motore endotermico all’auto elettrica, ma uscire dal mondo del trasporto privato per entrare in quello del trasporto collettivo e condiviso” – proseguono Paglia e Grimaldi. – “Le nostre città dovranno tornare a misura di passo e di bicicletta, puntare sulla raggiungibilità sostenibile dei servizi essenziali educativi, sanitari e socio-assistenziali. Anche l’auto elettrica dovrà essere interpretata come parte di un sistema di mobilità intermodale e plurale che non abbia più al centro il possesso di uno o più veicoli per nucleo famigliare. Il grande tema della sostenibilità sociale della transizione ecologica non si affronta mantenendo in piedi forzatamente produzioni inquinanti e superate, né cercando di frenare fuori tempo massimo il salto tecnologico e l’innovazione, ma redistribuendo ricchezza e tempo di lavoro”.
“Il violento duplice femminicidio di Vicenza era purtroppo una tragedia annunciata, come se ne sono sentite tante per delitti di questo genere, ed è una vergogna che il killer Zlatan Vasiljevic fosse ancora libero nonostante tutti i precedenti e le denunce subite. Una delle due vittime era peraltro stata ricoverata più volte in ospedale per percosse subite da quest’ultimo, che addirittura dal 2019 non solo era già stato arrestato per maltrattamenti ma era pure destinatario di un ordine di non avvicinamento. Alla luce di tutto, qualcuno dovrebbe interrogarsi su come e perché il killer sia stato lasciato libero di compiere questo atroce delitto. Un pensiero accorato ai due giovani orfani ed una preghiera per queste due donne, vittima di un folle e di tutte quelle segnalazioni irrimediabilmente cadute nel vuoto”.
Così in una nota la senatrice della Lega Marzia Casolati, capogruppo in commissione Femminicidio.
Referendum: Comitato per il Sì chiude la campagna
Referendum e Elezioni: Italexit con Paragone l’obbligo delle mascherine preannuncia un voto pilotato. Presentata interrogazione in Parlamento.
I radicali e la “deputinizzazione”
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Dopo diversi passi indietro, la stabilizzazione dei 1.137 precari è un (solo) passo avanti: ci auguriamo tuttavia che ne seguano altri, diversamente l’effetto positivo di questa misura sulla Sanità piemontese sarà limitato. Le nuove, promesse stabilizzazioni non bastano neppure a colmare le oltre 1.200 unità di personale che hanno cessato l’attività tra 2020 e 2021. Il raggiungimento dei numeri minimi per garantire servizi adeguati a tutti i piemontesi è dunque un traguardo ancora lontano. Riteniamo peraltro assolutamente sensato iniziare da chi – assunto a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza Covid – attende tuttora di essere stabilizzato: in questi due anni abbiamo sempre sostenuto e difeso, come Moderati a Palazzo Lascaris, i diritti di questi lavoratori.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
“Conte insiste nell’assurda e inutile difesa del reddito di cittadinanza. Ora che e’ il capo politico dei 5 Stelle, l’ex premier comprende bene che il provvedimento varato sotto il suo governo e’ un mezzo buono solo per poter ottenere consenso sul territorio, realmente non ha portato alcun beneficio al mondo del lavoro”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “Invece di continuare a finanziare uno dei tanti fallimenti dei grillini, utilizziamo i soldi stanziati per il reddito di cittadinanza per detassare i salari e per il taglio del cuneo fiscale. Solo cosi saranno denari ben investiti e a garanzia di un aiuto reale alla ripresa economica del nostro Paese”, conclude
NELLA PENNA DI MARCO DELPINO
Le trame d’Italia non sono una novità. Particolarmente negli ultimi anni c’è chi grida ormai costantemente al complotto. Se poi i complotti siano reali o frutto di fantasie fervide o malate lo dirà la storia. Una cosa, però, è certa: se si prende in considerazione non il ieri ma l’altro ieri, si scoprirà che la storia dell’ultimo cinquantennio, tanto per non andare troppo indietro è ricca di punti oscuri, di morti strane o inspiegate di personaggi di alto rango e anche di portata inferiore o media.
Su questi argomenti Mario Delpino, giornalista, saggista e storico ligure (vive ed opera a Santa Margherita Ligure, dove è nato) ha dedicato un libro scritto a quattro mani con Vittorio Dal Piano, italiano nato ‘alla fine del mondo’ (in Cile), già dipendente del ministero dell’Interno, ‘Trame d’Italia’, uscito nel 2015, poi ristampato, per i tipi delle Edizioni Tigulliana. In questo libro, che si legge come un giallo avvincente, ma che un giallo non è, vengono presi in esame 5 casi che hanno segnato la storia recente del nostro Paese: la morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei (di cui quest’anno, il 27 ottobre, ricorrono i 60 anni della tragica scomparsa), il ‘Piano Solo’ che vide protagonista il generale comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, toccando anche la figura del presidente della Repubblica Antonio Segni (ma il figlio Mariotto Segni in un libro uscito lo scorso anno ha definito la vicenda del golpe ‘la madre di tutte le fake news’), la fine del cammino terreno del banchiere dagli occhi di ghiaccio Roberto Calvi, trovato appeso nel giugno 1982 sotto il ‘Ponte dei Frati Neri’ sul Tamigi, andando poi a scavare nella vicenda dell’assassinio del prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa e della giovane moglie Emanuela Setti Carraro per arrivare infine alla stranissima ‘onda anomala’ che colpì l’ex ministro democristiano Toni Bisaglia domenica 24 giugno 1984, cui seguì quella del fratello, sacerdote, Don Mario, sempre per annegamento. E sullo sfondo dei vari eventi si stagliano storie di potere, a livelli non concepibili da chi vive un’esistenza normale, tra la loggia P2 ed il petrolio.
E proprio il petrolio è, secondo l’analisi di Delpino, il motore di tutte queste vicende occulte e di tante morti strane.
L’autore, questa volta da solo, ha pubblicato, sempre per le Edizioni Tigulliana, un secondo libro che ha comunque un collegamento con il primo, anzi con quella che potrebbe essere ‘la madre di tutte le trame’, la morte di Enrico Mattei. In ‘Petrolio Assassino’, freschissimo di stampa (maggio 2022), l’autore vede un filo rosso che collega le morti di Mattei, Mauro De Mauro, Pier Paolo Pasolini e Rino Gaetano. Anche questo testo, che si snoda per 78 agilissime pagine, si legge in continuità, ma quel che è più apprezzabile è che il libro – sia pure in un percorso breve – può essere spunto per tante riflessioni, ricco come è di dati e di collegamenti. E in questo Marco Delpino ha saputo suggellare la sua opera letteraria con vera maestri.
Massimo Iaretti
L’allarme lanciato da CNA, circa la situazione generale che sta colpendo il comparto edile in gravissima crisi di liquidità, getta un’ombra di preoccupazione circa il futuro di un settore che oggi pone a rischio la prosecuzione delle attività di circa 33 mila imprese.
“Le numerose modiche normative apportate negli ultimi 6 mesi hanno trasformato i Superbonus dell’edilizia in super-trappole per imprenditori, aziende e lavoratori del settore edile”, così Claudio Desirò, Coordinatore Regionale della Buona Destra del Piemonte, “una situazione che preoccupa, sopratutto per le ricadute economiche e sociali con il rischio di perdita di 150 mila posti di lavoro nel nostro Paese. Le aziende si ritrovano in crisi di liquidità, con i cassetti fiscali pieni, ma con l’impossibilità di cedere ulteriore credito a banche ed intermediari finanziari che ne hanno bloccato l’acquisto”.
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Economia, infatti, più di 5 miliardi di Euro sono al momento bloccati e non liquidati, creando un ristagno di crediti dovuto all’incertezza normativa generata negli ultimi mesi.
“In queste condizioni le imprese dell’edilizia si ritrovano a non riuscire ad avere a disposizione la liquidità necessaria a pagare i fornitori ed i lavoratori, con il serio rischio di non portare a termine i lavori iniziati e di non riuscire a proseguire la propria attività in futuro”, commenta Desirò.
Infatti, secondo il rapporto di CNA, crescono le imprese che hanno difficoltà a onorare i loro pagamenti: il 45,9% non ha pagato i propri fornitori, il 30,6% non sta pagando tasse e imposte, il 21,1% non riesce a pagare salari e stipendi. Si viaggia, in questo modo, verso un approdo terribile: il 68,4% delle imprese paventa la sospensione dei cantieri già avviati, il 90,3% il mancato avvio di nuovi cantieri.
Secondo Desirò, “il bonus edilizia ha contribuito fortemente al rimbalzo del PIL nell’ultimo anno, ma le conseguenze che si prospettano risultano evidenziare ancora una volta come il drogare un mercato con la politica dei bonus, seppure porti risultati nell’immediato, si confermi essere una scelta che non mantiene risultati nel medio-lungo periodo, con il rischio di un effetto boomerang per il settore e per l’intero Paese”.
“L’auspicio”, conclude Desirò, “è che il Governo Draghi inizi finalmente quel percorso di profonde riforme di cui necessita il nostro Paese per poter ripartire e costruire il proprio futuro su solide fondamenta e non continui sulla strada dei bonus a pioggia, che dimostrano essere cure palliative e poco efficaci per una reale ripresa generale”.