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Merlo presenta a Pinerolo il libro su Franco Marini

“Venerdì 11 giugno alle 18 in diretta Facebook su @mondadori.pinerolo ci sarà la presentazione dell’ultimo libro di Giorgio Merlo, “Franco Marini, il Popolare”.

Il libro, pubblicato da Edizioni lavoro, ripercorre il lungo magistero politico, culturale, sociale ed istituzionale di un uomo che ha contribuito, con la sua azione concreta, a rafforzare e a consolidare la democrazia nel nostro paese. Leader indiscusso dei Popolari e del filone culturale del cattolicesimo sociale, Marini è sempre stato un uomo coerente con le proprie radici culturali e sociali ed è stato, al contempo, un autorevole uomo delle istituzioni. Presidente del Senato, ha sfiorato nel 2013 l’elezione a Presidente della Repubblica e fu bocciato solo dai franchi tiratori del suo partito”. Collaboratore e amico di Carlo Donat- Cattin, il leader storico della sinistra sociale della Democrazia Cristiana”.

Interverranno alla presentazione del libro di Giorgio Merlo:
Tom Dealessandri, già segretario provinciale Cisl Torino
Gianfranco Morgando, Direttore Fondazione Carlo Donat-Cattin
Mons. Derio Olivero, Vescovo di Pinerolo
Modera: Luca Rolandi, Giornalista professionista.
Collegamento dell’incontro a cura di Federico Depetris.

 Ruffino (Coraggio Italia) ripartenza solo con sostegno a mondo del lavoro

“Tra un mese terminera’ il blocco dei licenziamenti, dopo aver affrontato questa dura emergenza sanitaria, che speriamo sia arrivata alla fine, il lavoro e’ il problema principale che il governo deve affrontare senza tentennamenti”. Dichiara in una nota la deputata di Coraggio Italia, Daniela Ruffino.

“La ripresa economica e produttiva dei territori puo’ avvenire grazie ai fondi che giungeranno del Recovery plan e sostenendo il mondo lavoro introducendo nuovi sgravi fiscali per chi reinveste una parte dei guadagni in assunzioni, soprattutto giovani e donne, e in una formazione vicina alle esigenze delle imprese. La mediazione del presidente Draghi con le parti sociali sui licenziamenti e’ un primo passo ma teniamo sempre a mente che la ripartenza dell’Italia sara’ possibile soltanto sostenendo concretamente il mondo del lavoro”, conclude

Magliano: “Centri Diurni per persone con disabilità ancora a mezzo servizio”

Operatori, caregiver e utenti sono tutti vaccinati, non perdiamo altro tempo: in una fase di riaperture, si riprenda al 100% anche questo servizio (attualmente attivo soltanto al 50%). Sul tema presenterò un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, da parte della Giunta, chiarezza e impegno.

Non possiamo più aspettare: operatori, caregiver e utenti dei Centri Diurni per Persone con Disabilità sono ormai tutti vaccinati e ci sarebbero dunque tutte le condizioni oggettive per garantire una piena ripartenza, al 100% della capienza. Attualmente queste strutture stanno funzionando solo al 50%. La questione è di assoluta priorità: sul tema presenterò al più presto un atto in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere alla Giunta di fare chiarezza. Le famiglie non possono più aspettare e chiedono di tornare a una situazione di piena e normale attività. Pur nell’assoluta comprensione delle esigenze dei gestori, non c’è ragione perché i Centri Diurni, le Comunità Alloggio e altre analoghe strutture non tornino a una piena operatività, come già stanno facendo o si accingono a fare, tra gli altri, ristoranti e bar, centri commerciali e centri ricreativi. I Centri Diurni svolgono un servizio fondamentale: la formula semi-residenziale garantisce l’erogazione di prestazioni sulla base di progetti individualizzati messi a punto con il coinvolgimento delle famiglie. In coerenza con la classe di fragilità, i Centri Diurni garantiscono attività socio-assistenziali, attività educative e attività riabilitative.

Silvio Magliano

Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Osvaldo Napoli: Covid, ma la tavola quanto è grande?

Capita di pensare, leggendo le cronache, che vivere in Italia significhi davvero vivere nel migliore dei mondi possibili.

Sono in arrivo 200 miliardi di euro dall’Europa, il Paese è ancora tramortito dai 15 mesi di dura lotta contro la pandemia ma si intravvedono i primi, incoraggianti segnali di una ripresa la cui intensità potrebbe sorprendere noi e il mondo, e di che cosa si è occupata oggi la politica? Del numero dei posti a tavola! Incredibile, ma è così. Non ho letto da nessuna parte una domanda semplice: ma quanto grandi sono i tavoli nei ristoranti? A nessuno mai è capitato di consumare una pizza in tavoli di 50×50 cm dove fanno accomodare quattro persone con il tuo piatto che sovrasta quello del vicino? In quei tavoli, piccoli per due, si mangia in 4! Ma a nessuno viene in mente che il numero dei commensali dipende anche dalla grandezza del tavolo? Mi chiedo talvolta che cosa mai penserà il presidente Draghi quando, incontrando gli esponenti politici, sente sottoporsi simili quesiti …

on. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia

Mpp: “È il momento della responsabilità!”

SUL PNRR PER GLI ENTI LOCALI E’ IL MOMENTO DELLA RESPONSABILITA’

Il Governo ha dato un indubbio cambio di passo sulla predisposizione dei piani per l’impiego dei fondi provenienti dall’Unione Europea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La quantità notevole di miliardi in arrivo deve essere investita in progetti di ampio respiro e non perdersi nei famosi “mille rivoli” della Pubblica Amministrazione, anche perché questi fondi non sono un generoso regalo delle istituzioni europee ma un prestito che finiremo di pagare nel 2058.

Parlamentari di lungo corso si sono sbottonati in indiscrezioni secondo cui nelle ultime settimane i palazzi romani vedono un continuo viavai di faccendieri e rappresentanti di svariati gruppi di interesse; si sa, il boccone è molto appetitoso e l’attenzione deve restare ai massimi livelli.

Il testo del 28 maggio che ha stabilito tempi, metodi e il famoso “chi fa cosa” può essere un importante aiuto ad evitare che il poderoso piano di finanziamenti comunitari venga sperperato; in esso si offrono grandi opportunità unite a precise responsabilità ai territori e agli Enti Locali e tutti noi siamo chiamati a prestare la massima attenzione.

Nel testo leggiamo che “in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province o dei Comuni degli obblighi e impegni finalizzati all’attuazione del PNRR, il Presidente del Consiglio dei Ministri, nel caso in cui sia a rischio il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali del PNRR e su proposta della Cabina di regia o del Ministro competente, assegna al soggetto attuatore interessato un termine non superiore a 30 giorni per provvedere”.

In poche parole, il gioco si fa serio, governo e autonomie locali devono marciare di pari passo ed i progetti seri, realizzabili e coerenti con la visione del Piano saranno finanziati, diversamente arrivederci e grazie.

L’auspicio è che la voglia di uscire da questa crisi sanitaria, sociale ed economica porti tutti , Governo ed Enti Locali, a lavorare nella stessa direzione per non sciupare questo importante piano di aiuti che ha visto, per la prima volta, le diverse anime dell’Unione Europea marciare compatte ed accantonare le storiche differenze di vedute.

 

Massimo Iaretti – consigliere comunale – Presidente MPP

Gigi Cabrino – consigliere comunale aderente a MPP

Il lento tramonto del populismo

Che il populismo sia una delle cause principali del decadimento etico della democrazia e della crisi della politica, è ormai un dato di fatto. Pochi continuano a considerare il populismo – anti politico, manettaro, giustizialista e demagogico – come una risorsa su cui continuare ad investire.

 

Il tutto, come ben sappiamo, accompagna la crisi del grillismo e la parabola politica ed elettorale declinante del partito di Grillo e forse di Conte lo conferma in modo persin plateale.
Ora, però, al di là di questa fotografia, peraltro oggettiva, resta un particolare non affatto trascurabile. Ovvero, il populismo – che poi è degenerato nel più bieco trasformismo opportunistico politico e parlamentare – continua a circolare prepotentemente nel sottosuolo della società italiana e, purtroppo, anche nel comportamento di molti partiti che restano ancorati a quella prassi. Del resto, un partito come i 5 stelle – che, a tutt’oggi, nessuno sa bene cosa sia se non un partito di potere e di sistematica occupazione del potere – difficilmente può rinunciare a quei totem ideologici che l’hanno contraddistinto sin dall’inizio pur avendo abbandonato progressivamente, come tutti sanno, quasi tutti i caposaldi costitutivi dell’ideologia grillina. E il populismo, come il giustizialismo manettaro – al di là delle simpatiche “scuse” di Di Maio – restano gli ultimi baluardi prima di scomparire definitivamente dall’orizzonte politico contemporaneo. Ma il problema si aggrava ulteriormente quando ci si allea con un partito dichiaratamente e manifestamente populista. Perchè è difficile, oggettivamente, battere il populismo con tutte le sue degenerazioni quando si stringe un’alleanza politica e di governo con un partito del genere. Semplicemente non si può, pena mettere in discussione la valenza stessa della alleanza politica ed elettorale.
Ecco perchè il dibattito attorno al populismo è destinato a restare centrale nella politica e nella cultura del nostro paese. Certo, ormai ne conosciamo i suoi limiti e le sue oggettive pericolosità. Ma è altrettanto indubbio che il verbo populista è ormai radicato nella cultura politica italiana anche se le mode sono sempre passeggere e momentanee. E dopo le mode, di norma, ritorna la politica. Quella con la P maiuscola, come si suol dire. Ma non sempre la traiettoria è lineare e coerente. A volte, le degenerazioni che hanno raggiunto le radici della nostra democrazia sono più salde di come appare e difficilmente vengono sradicate nel breve tempo. Sono, cioè, destinate a restare saldamente piantate nel terreno della contesa politica concreta.
Compito di chi si oppone culturalmente, politicamente ed eticamente alla deriva populista, demagogica, anti politica e giustizialista è quella di mettere in campo una iniziativa larga e diffusa che sia in grado di isolare questa malapianta che ha causato enormi danni al tessuto stesso della nostra democrazia. Se qualcuno pensa, dopo molti anni, che si può ancora rinnovare la politica, riqualificarne il suo ruolo e rilanciare la salute della nostra democrazia convivendo con la deriva populista, corre il serio rischio di consolidare questa deriva nel futuro. Con tanti saluti alla credibilità della politica e alla stessa solidità delle nostre istituzioni democratiche.

Giorgio Merlo

La politica traccheggia mentre le periferie piangono

Sulle primarie del PD una cosa è certa: se vince Lo Russo sarà una vittoria mutilata.  Difficile, se non impossibile che qualcuno arrivi oltre il 50 %. Poi il gioco a chi arriva secondo condizionerà il primo. Tradotto:  se sarà secondo Tresso, candidata vice sindaco la Curti. Enzo Lavolta punta ad essere il numero uno e basta.  Il resto non gli interessa. Sullo sfondo il solito problema: che ne facciamo dei pentastellati?

Abbastanza chiara la strategia di Grimaldi oramai leader incontrastato della sinistra sbrindellata: condizionare con Tresso Lo Russo imponendo al primo turno l’accordo con i pentastellati,  o perlomeno quello che rimane dei grillini nostrani.  Non che a livello nazionale  vada meglio. A ottobre si conteranno i voti e vedranno il da farsi. Per ora non riescono neanche ad avere i loro iscritti da Casaleggio Junior. Chi non ha dubbi è Alberto Nigra.  Oramai veterano di una politica che non c’è più. Lui vorrebbe fare l’accordo con Damilano.  Gli obbietta Lubatti: non possiamo stare con i leghisti e Forza Italia. Nigra controbatte: infatti io voglio fare l’accordo con il civico Damilano.  Il resto non mi importa.  Ma non è il solo.  Sicuramente c’è la Fregolent,  ma non è l’unica. Mauro Marino ha, decisamente,  il dente avvelenato. Intanto, nel centrodestra tifano per un accordo al primo turno tra PD e pentastellati.  “In questo modo vinciamo al primo”.  Se poi vince Enzo Lavolta,  alle primarie, è fatta. E le nostre care periferie, fanno ciò che fanno da venti anni: piangono.  Traditi da tutti,  e con la voglia di votare a destra.  Magari ci scappa qualcosa.
Poi, anche qui,  il reddito di cittadinanza serve  ai più nel comprarsi il telefonino di ultimo grido.  Meccanismo semplice quello di eludere la legge.  Semplicemente si va da un verduriere compiacente.  Si trattiene il 10 % dell’ importo e, inventandosi una spesa che non c’è,  ridà i soldi in contanti che servono per comprare telefonini o televisori. Se avviene ciò nella nostra sabauda capitale,  pensate un po’ nel resto dell’ Italia.  Ma non è finito.  Ad 80 km Vercelli.  In 3000 hanno ottenuto il reddito di cittadinanza.  Monitorati 1000 e il 10 % non ne aveva diritto.  Dunque se si proietta questo dato a livello nazionale si fanno presto i conti di quanti soldi si sono buttati via. È l’Italia,  ed in questo caso il Piemonte,  bellezza.  Indubbiamente è difficile,  molto difficile governare questo paese.  Una classe politica è prodotta da una società civile corrotta.  Ed anche questo non è una novità.  Così si capisce fino in fondo una parte dei grillini.  Erano solo livorosi ed arrabbiati perché invidiosi. Con il solito dubbio finale: ma adesso che arrivano un sacco di soldi dall’Europa,  come ci comporteremo? Dovremmo essere,  almeno per una volta,  virtuosi.
Duretta, no ? Ma non impossibile.
Patrizio Tosetto

Tav: Fregolent (Iv),  ok a commissariamento, Italia volta pagina

“L’annuncio del Ministro dei Trasporti Giovannini sul prossimo commissariamento della tratta nazionale della Tav rappresenta un passo in avanti decisivo,

richiesto da tempo da Italia Viva, per completare l’opera nei tempi stabiliti e per non perdere gli ulteriori finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea. Anche sulla Torino – Lione con il Governo Draghi l’Italia sta recuperando il tempo perso dal precedente esecutivo”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Iv della Commissione Ambiente di Montecitorio, sulla riunione di maggioranza sulle infrastrutture

Lega, norme anti-Covid: aperti i confini

“Eliminate grazie al pressing della Lega le assurde restrizioni anti Covid che impedivano ai cittadini svizzeri di entrare nel Vco e viceversa.

Una vittoria che abbiamo ottenuto battendoci per una giusta causa, sia a Torino sia a Roma”. Lo dichiara il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, commentando l’ordinanza del ministro alla Salute Speranza grazie alla quale sarà d’ora in poi consentito di varcare le frontiere a chi risiede entro 60 chilometri dal confine, per un massimo di 24 ore e senza fare tamponi. “I commercianti del Vco erano ingiustamente penalizzati da una norma che era assente nel resto dell’Europa – dice Preioni – e ora potranno finalmente tornare a lavorare in sicurezza anche con il turismo proveniente dalla Svizzera, che tradizionalmente rappresenta una parte importante degli introiti nel nostro territorio”

Comune di Torino, confronto Fb con sinistra Ecologista

Un confronto  si svolgerà in diretta  sulla pagina Facebook di Sinistra Ecologista oggi alle ore 14:

Sinistra Ecologista e Francesco Tresso incontrano Eleonora Artesio per ripercorrere i cinque anni di impegno in Consiglio Comunale e riflettere sulle idee e le proposte per immaginare una Torino migliore.
Parteciperanno:

– Eleonora Artesio
– Francesco Tresso (candidato alle primarie del centrosinistra)
– Federica Patti
– Jacopo Rosatelli
– Alberto Re.
La diretta sarà trasmessa a questo link.