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Regione, Magliano: in Piemonte 500 siti da bonificare:

“quale impegno dalla Giunta Regionale per restituirli alla comunità?”


Contaminati, non bonificati, potenzialmente nocivi: tra i siti censiti dall’Anagrafe Regionale compaiono la “ex Oma ed ex Chimica Industriale” di Rivalta di Torino, la “Ex Interchim” di Ciriè, la “ex Lerifond” di Givoletto, la “ex Ghia” di Torino e centinaia di altri. Che cosa intende fare, in merito, la Giunta Cirio? Sul tema, che ha a che fare con la salute dei piemontesi. il mio Question Time in Consiglio Regionale.

Siti contaminati. Siti che necessitano di bonifica. Siti potenzialmente pericolosi per la salute dei piemontesi: i luoghi con queste caratteristiche sono cinquecento sul territorio piemontese e il dato, registrato dall’apposita Anagrafe Regionale dei Siti da Bonificare, cresce anno dopo anno.

Altre Regioni si stanno muovendo per affrontare efficacemente, sui rispettivi territori, il tema dei siti da bonificare. La Lombardia, per esempio, ha promosso un bando per l’avvio dei processi di bonifica e di rigenerazione dei siti. E la Regione Piemonte? Che cosa intende fare in merito? Lo chiederò in Consiglio Regionale con un QUestion Time appena presentato a Palazzo Lascaris. In particolare, chiederò informazioni su quali altre azioni intenda mettere in campo questa Giunta, oltre all’impiego delle risorse statali stanziate, per bonificare i siti contaminati e tutelare la salute dei cittadini.

Con la DGR del 16/07/2021 n. 3550 la Regione ha assegnato 4,6 milioni di euro di risorse statali per la realizzazione di interventi di bonifica dei siti della “ex Lerifond” di Givoletto, della “ex Oma ed ex Chimica Industriale” di Rivalta di Torino e della “Ex Interchim” di Ciriè. Il trasferimento delle risorse finanziarie per l’esecuzione degli interventi sarà operato direttamente dallo Stato alle Amministrazioni comunali. Favorire gli interventi di recupero delle aree dismesse, abbandonate o sottoutilizzate oggi compromesse da inquinamento è fondamentale anche per restituire tali aree alla comunità.

Dei 500 siti con procedimento attivo sul territorio regionale, circa 100 si trovano a Torino; circa il 47% dei siti censiti in Anagrafe insiste sul territorio della Città Metropolitana di Torino, il 14% è in Provincia di Novara, il 13% in Provincia di Alessandria, il 6% nelle Province di Biella e di Vercelli, il 5% nelle Province di Asti, di Cuneo e del Verbano-Cusio-Ossola: Oltre il 50% delle cause di inquinamento riscontrate sul territorio regionale è riconducibile alla presenza di sostanze contaminanti attribuibili alla cattiva gestione di impianti e strutture. Le altre principali cause di inquinamento sono riconducibili alla presenza di sostanze inquinanti dovuta alla scorretta gestione di rifiuti (oltre il 20%), eventi accidentali (17%) e, in ultimo, sversamenti accidentali su suolo e acque (8%).

Per legge i siti inquinanti devono essere bonificati a spese del responsabile dell’inquinamento, non sempre però facilmente individuabile: per tutelare la salute dei cittadini in queste situazioni è dunque fondamentale l’intervento delle Istituzioni.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Green Pass, Coraggio Italia: “Chi ama i giovani li protegge”

Non sono d’accordo con Salvini quando sostiene che chi vuole imporre il Green Pass per entrare in uno stadio o in un cinema “non ama i giovani”.

Al contrario, sono convinto – lo dico nella necessaria dialettica della coalizione – che il ruolo di pedagogo di un genitore (o di un nonno) non si esaurisca con la maggiore età dei figli. I giovani vanno protetti, qualche volta perfino da se stessi, dall’esuberanza irrazionale tipica della loro età. Un genitore che abdica a questo ruolo commette un errore irreparabile.

     Chi ama i giovani li guida, li esorta, li mette in guardia dai rischi di certi comportamenti, compreso il rifiuto del vaccino. Non farlo, al solo scopo di catturare la loro benevolenza e la loro simpatia, significa abbandonare quel giovane a se stesso e ai propri errori le cui conseguenze ricadono su tutti noi. Amo le mie nipoti, ancora più da quando hanno liberamente accettato di vaccinarsi

on. Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia

Rossi – Valle (Pd): Caso Garavelli: non si accreditano piazze No vax

Serve maggiore responsabilità. La presenza del primario di Malattie Infettive di Novara, Pietro Luigi Garavelli, alla manifestazione “no pass” di Alessandria lascia perplessi e preoccupa.

Anche se il suo intento è stato di carattere “informativo”, come dichiara agli organi di stampa, la scelta della modalità non è stata certamente felice, ma sono soprattutto alcuni messaggi che preoccupano, perché in contrasto con le indicazioni delle istituzioni sanitarie e della comunità scientifica. Apprendiamo dai media, infatti, che il dott. Garavelli avrebbe espresso dubbi sulla vaccinazione per gli under 40 e promosso l’uso di idrossiclorochina e monoclonali, nonostante questi ultimi siano sperimentali e sulla prima l’AIFA dichiara che non ci sono evidenze sull’efficacia, pertanto la esclude dall’uso ospedaliero e ne prevede, in casi eccezionali, l’uso off label solo per i casi meno gravi. 
Invitiamo il dottor Garavelli ad esporre le sue tesi all’interno della comunità scientifica e a confrontarsi con i propri colleghi attraverso studi, ricerche e dibattiti tra operatori sanitari. E’ in quel contesto che le tesi vengono accreditate o confutate, e non in piazza. Per ora, prendiamo atto che le sue non sono sufficientemente corroborate.
Nel momento in cui occorre uno sforzo collettivo per portare a termine la campagna vaccinale e rilanciare tutte le pratiche di tutela e protezione personale, i dipendenti della sanità pubblica devono mantenere comportamenti ed atteggiamenti di massima responsabilità, e non alimentare confusione.
Apprendiamo inoltre, sempre dagli organi di stampa, che il dottor Garavelli da tempo sarebbe assente dalle corsie dell’ospedale di Novara per ragioni di salute, che però non gli hanno impedito però di essere in piazza a manifestare le sue tesi. Ci auguriamo sia nelle condizioni di tornare presto al lavoro per dare una mano ai tanti colleghi impegnati nella lotta al Covid e nell’abbattimento delle liste d’attesa.

Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione Sanità

Daniele Valle – Coordinatore Gruppo di Lavoro Covid

Grimaldi: Chi boicotta i vaccini  ringrazi il sistema sanitario 

“Le immagini di  Piazza Castello mi impressionano e sono uno schiaffo verso chi ha sofferto, verso i medici, gli operatori e chi ha lavorato per uscire dalla crisi in tutti questi mesi.

La verità è che coloro che gridano alla dittatura sanitaria non sanno di essere privilegiati e dovrebbero ringraziare che il sistema sanitario li aiuterà nei momenti più bui. Che l’estrema destra cavalchi e guidi l’onda no vax è semplicemente una vergogna. Non si dica però che la sinistra radicale era in piazza. Quali benicomunisti e quale sinistra? Credo che essere di sinistra significhi sentirsi ossessionati dalla difesa della sanità pubblica, dal diritto alla salute per tutte e tutti, mobilitarsi sì ma per la cessazione dei brevetti sui vaccini e per l’accesso alle cure di tutta la comunità e di ciascuna persona in ogni parte del mondo, sentire come vera tragedia sanitaria quando prenotando una visita in una struttura pubblica si trova posto solo un anno dopo e chi non ha i soldi per una clinica privata non può evitare il peggio. Certamente non lo è contrastare gli sforzi collettivi che con difficoltà stiamo facendo” – così l’esponente di Sinistra Ecologista e consigliere regionale Marco Grimaldi.

“Il fatto che alcuni paragonino il greenpass all’apartheid o ad altre forme di segregazione razziale fornisce automaticamente una certificazione della loro inadeguatezza a rappresentare le istituzioni” – continua Grimaldi. – “Dicono di difendere la libertà, ma la libertà di chi? Certo non delle persone fragili che non possono vaccinarsi per ragioni mediche o anagrafiche e hanno bisogno dell’immunità di gregge”.

 

 

Italexit contro il Green Pass: 1800 torinesi firmano

 Grande successo per la raccolta firme contro il Green Pass lanciata da Italexit: nel pomeriggio di sabato 24 luglio sono state raccolte 1800 firme al banchetto presente ai Giardini Balbo.

 
Ivano Verra, candidato sindaco per Italexit, non nasconde la sua soddisfazione: “Negli ultimi giorni siamo stati sommersi di richieste, ma non ci aspettavamo una risposta di questo tipo: non abbiamo nemmeno avuto il tempo di montare il banchetto che avevamo già decine di persone in coda! Ho parlato con tanti commercianti che non vogliono trasformarsi in controllori e lavoratori dipendenti che temono per il proprio lavoro: sono convinto che le persone contrarie a questa misura liberticida cresceranno in modo esponenziale nei prossimi giorni”. 
 
Verra si è poi unito al corteo spontaneo di Via Po: “Una marea umana pacifica, libera e veramente trasversale nonostante i tentativi di strumentalizzazione da parte di alcuni. Sono orgoglioso di questa Torino che non vuole arrendersi”.
Italexit Torino

Chieri: “Messa in sicurezza per il complesso Atc di via Monti”

FURGIUELE (GRUPPO MISTO DI MINORANZA) LO CHIEDE CON URGENZA AL COMUNE DI TORINO 

“In data odierna, Domenica 25 Luglio 2021 mi sono recato, ospite il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale a TORINO Raffaele Petrarulo e diversi residenti, presso il complesso ATC sito in Via Monti a Chieri. Da Consigliere comunale non posso restare inerme di fronte alla pericolosità del campetto all’interno del Complesso, dichiara Furgiuele. Questo campetto ha una funzione sociale importantissima per i ragazzi della zona perché rappresenta uno sfogo sano impegnandoli in attività sportive. La proprietà del complesso è il Comune di Torino dato in gestione ad ATC, continua il Consigliere, per cui ritengo sia doveroso e urgente almeno un intervento di messa in sicurezza della struttura. Ringrazio il Consigliere Petrarulo per essere venuto a Chieri in qualità di Consigliere comunale ed aver constatato l’urgenza dell’intervento di messa in sicurezza che mi auguro avvenga in tempi ristretti prima che ci siano incidenti”.Il complesso chierese è di 131 alloggi di proprietà del Comune di Torino in gestione all’Atc.

I cuneesi alla conquista di Torino

Davide Ricca, Presidente di quartiere “per caso”, guada il fiume e dal centro sinistra passa alla corte di Damilano. Lista civica di sinistra che appoggia Damilano,  candidato del centrodestra.  Il presidente “per caso” deve, o dovrebbe tutto a Davide Gariglio che lo ha imposto,  direi calato dal’ alto nelle circoscrizione che va da piazza Madama Cristina a Mirafiori passando per Lingotto.

È fatto così Davide Ricca, non riesce mai a stare fermo, politicamente parlando. Le ha passate tutte. Giovane inesperto comincia dalla Rete di Novelli ed è fondatore di Alleanza per Torino e l’Asinello per poi presentarsi, in consiglio comunale, per la Margherita.  Mai eletto. Di fatto ci ha tentato in tutti modi. Pure con i Moderati.  Niente di niente.  Renziano della prima ora e di Italia Viva.  Sembra che ci sia rimasto male. Matteo Renzi appoggia Lorusso.  Del resto che altro doveva e soprattutto poteva fare.
 Con un Lorusso ringalluzzito: non ha dubbi, si vince al secondo turno. Motivo molto semplice. Punta sul successivo appoggio della Sganga che ha vinto la consultazione on – line.  Oddio,  consultazione è una parola molto grossa.  Hanno votato 600 su 1500. Quattro amici al Bar. Ma un’altra cosa è chiara: ha perso Chiara Appendino che ora ha solo dalla sua parte Conte. Anche Lei, come nelle migliori tradizioni locali,  campa politicamente solo grazie a Roma.  Non è un gran vivere,  indubbiamente. Comunque,  ancorché il tutto si è svolto tra quattro accoliti,  la Sganga ha vinto battendo, di fatto Chiaretta: ed ora vinca il migliore tra pentastellati e PD,  ci si rivede al ballottaggio.
Non tutto è  lineare. Ma per Lorusso una flebile speranza di farcela. Un nume tutelare del Prof Lorusso è Michele Paolino.  Decisamente la sua bocciofila Frejus è diventata  l’Agorà di tutto il centrosinistra.  Michele è l Oste intellettuale.  Dove trova le risorse per fare tutte queste attività è un mistero. Con delle perle di saggezza. L’ultima: ma non avete capito? Siamo al terzo tentativo dei potenti cuneesi nel  lanciare un’ OPA su Torino.  Effettivamente Comino, leghista, e Costa padre,  liberale di Forza Italia, sono  della provincia di Cuneo. Notorio che il Governatore Cirio è albese. Ora tocca , appunto, a Damilano che ha già incassato l’ ok di Quaglia Presidente di Fondazione Crt. Le affermazioni di Michele Paolino sono assolutamente fondate ma anche un po’ scaramantiche. Tant’ è che  non c’ è il due senza il tre.  E secondo la cabala,  dovrebbe farcela Lorusso. Oramai nulla è più razionale. Quanto prenderanno Rifondazione e company? Le solite briciole,  sufficienti per i rimborsi elettorali e continuare nel dire che loro hanno comunque ragione e il capitalismo ha torto.  Bontà loro. Anche una parte dei Calendiani rosicano amaro. Per loro altri scenari e magari al secondo turno un palese appoggio a Damilano. Un gioco a tutto campo. E come dimenticare che Michele Paolino è amico e consigliere di Mauro Marino di Italia Viva. Insomma, piaccia o non piaccia Lorusso in una cosa è riuscito : ricomporre il centro sinistra intorno a sè.  Ciò lo deve anche a Michele Paolino. Non solo. Della Valle coordinatore della campagna elettorale di Lorusso ha scelto la sede elettorale.  Bocciofila Frejus.  Anche qui le cose cambiano.  Una volta si parlava di federazioni e di sezioni.  Ora centrale è la Bocciofila. Del resto ci siamo lasciati indietro da oltre 20 anni il secolo breve.  Appunto,  altro giro ed altra corsa.  Tutto cambia. Ed anche il Gattopardo,  bisogna che tutto cambi perchè  nulla cambi,  non è più di moda.
E intanto Fca vende il Lingotto costruito da Giovanni Agnelli. Almeno in questo Torino è  cambiata.  Purtroppo in peggio.
Patrizio Tosetto

Fi, pedonalizzazioni: “In Borgo Dora via crucis continua”

Nel 2019 viene istituita con delibera comunale  l’area pedonale in via Borgo Dora/via San Simone; con delibere successive il Comune approva la nuova istituzione del mercato del Balon del Sabato e della Fiera del Gran Balon.
Nel 2020 viene approvato un secondo progetto di pedonalizzazione di Borgo Dora, ma il comando dei Vigili del Fuoco evidenzia problematiche inerenti il passaggio dei mezzi di soccorso in tale area pedonale e più volte si sono verificati episodi, fortunatamente senza gravi conseguenze, che hanno visto coinvolti mezzi di soccorso con evidenti problematiche di accesso nell’area di Borgo Dora.
L’episodio più recente occorso il 14/02/2021 durante la parte finale della giornata di mercato del Gran Balon, ha visto i mezzi dei Vigili del fuoco, impossibilitati dalle rastrelliere e delle fioriere mal  posizionate all’inizio di via Borgo Dora a raggiungere il locale interessato dal principio di incendio attraverso il tratto più breve e rapido, costretti a compiere giri molto più lunghi con evidente perdita di tempo.
Il Capogruppo del Gruppo di Forza Italia Raffaele Petrarulo ha discusso in Consiglio Comunale l’interpellanza presentata a riguardo chiedendo, viste le inconvenienze sopraggiunte a seguito di tale sperimentazione, che alla fine della medesima siano chiamati direttamente i cittadini a valutarne l’opportunità.

Autostrade, Costanzo: rischio stallo sulle concessioni

“Quanto sta succedendo in Piemonte sul tema delle concessioni autostradali, e dunque della sicurezza delle nostre tratte e della loro gestione, è francamente allarmante. 

Il Ministero dei Trasporti aveva cercato un nuovo concessionario con un bando di gara per le concessioni delle tratte autostradali A21 Torino-Alessandria-Piacenza, A5 Torino-Ivrea-Quincinetto, oltre che per la bretella di collegamento A4/A5 Ivrea-Santhià, la diramazione Torino-Pinerolo.
Il concessionario uscente Astm attraverso la controllata Salt, ha partecipato alle gare ed è risultato il miglior offerente, ma è stato escluso dal bando per mancanza della certificazione da costruttore.
L’esclusione è stata confermata prima dal Tar del Lazio e poi Consiglio di Stato, ma ora il rischio è il blocco totale del Nord-Ovest. Per molti dei soggetti coinvolti la gestione in concessione di tratte vitali per la circolazione del Piemonte sembra essere soprattutto questione di business, ma non possiamo permettere che i cantieri restino chiusi per beghe di potere e di quattrini”. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo (L’Alternativa C’è).

In risposta al “pessimismo cosmico” di Revelli

Caro Revelli il cambiamento è un processo di costruzione, non sentimento di impotenza. Grazie ad Angelo d’Orsi che ci sta provando

In una intervista rilasciata a La Repubblica il sociologo Marco Revelli fa una disamina molto critica del processo di decadenza di Torino, un processo “iniziato ben prima dell’arrivo di Chiara Appendino”. Iniziato con le ultime amministrazioni a guida Pd col risultato di portare alla “bocciatura di un totem del Pd quale era Pero Fassino”. Tuttavia nulla è cambiato, dice ancora Revelli. Sin qui nulla da eccepire.  Le considerazioni di Revelli sono anche le nostre. Peccato che lo stesso non sappia andare oltre la fotografia di un quadro desolante: “Se devo dire la verità, non riesco più a seguire la politica torinese neanche con un brandello di passione”. Ed ancora, alla domanda dell’intervistatore che gli chiede se non c’è nessuna speranza di invertire la rotta, Revelli risponde: “non vedo al momento chi possa guidare questa transizione. Non vedo curricula di spessore, né idee”. Mi verrebbe da dire a Revelli di mettersi un paio di occhiali. Com’è possibile non vedere che in campo, a capo di una coalizione di sinistra, c’è una candidatura di prestigio nazionale e internazionale come quella di Angelo d’Orsi,  uno storico e un uomo di sinistra di primissimo piano? Una candidatura che ha ricevuto molti attestati di stima e considerazione. Ma al di là della battuta la differenza tra d’Orsi e Revelli è che il primo pensa che il cambiamento sia partecipazione, fiducia, processo di costruzione, impegno controcorrente. Non è cosa da poco per un affermato intellettuale di sinistra che ha deciso di metterci, come si suole dire, la faccia. Il secondo, preso da sconforto, non sa andare oltre i sentimenti di “estraneità”, “impotenza”, “frustrazione”, sentimenti diffusi che, per dirla con le parole del suo saggio “Finale di partito”, sono alla base di una progressiva e insidiosa <crisi di fiducia> che dissolve lo spazio pubblico. Caro Revelli, il cambiamento è sempre un processo di costruzione non un tirarsi fuori, non un sentimento triste, crepuscolare. Ben sapendo che non sono le elezioni a poter cambiare lo stato di cose presenti tuttavia pensiamo anche che le elezioni possano rappresentare l’occasione per raccogliere i fili d’erba che ricrescono e resistono, possono essere l’occasione per fare un discorso di prospettiva senza porre limite alcuno a possibili risultati elettorali. Questo è quello che stiamo facendo. Grazie a Angelo d’Orsi e a tut@ quell@ che ci stanno provando.

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino