“Esprimo la mia personale soddisfazione per l’approvazione del piano delle strutture sanitarie di prossimità da parte della Giunta regionale. Dopo anni finalmente la Regione torna ad investire in modo deciso sulla sanità territoriale andando ad operare una maggiore diffusione dei presidi sanitari in tutto il territorio regionale. In particolare sono stati individuate 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro, tra Pnrr e altri fondi. A ciò va aggiunta l’approvazione del programma di investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie finanziato dal Pnrr per 78 milioni di euro e il programma di adeguamento sismico delle strutture ospedaliere finanziato con risorse del Pnrr e del Fondo complementare per 138 milioni di euro. L’investimento complessivo raggiunge l’importante cifra di 430milioni di euro”. Ad annunciarlo il capogruppo di Forza Italia in. Regione Piemonte Paolo Ruzzola.”Si tratta di una straordinaria inversione di tendenza dopo anni nei quali si chiudevano nosocomi e presidi ospedalieri. I Comuni che verranno interessati da investimenti sugli ospedali di Comunità saranno in provincia di Torino Carignano, Castellamonte, Giaveno, Ivrea, Nichelino, Pomaretto, Torre Pellice e Venaria; mentre a Torino tra gli altri l’Ospedale Valdese, l’Amedeo di Savoia. Per quanto riguarda invece le Case di Comunità i Comuni coinvolti in Provincia di Torino saranno Alpignano, Avigliana, Cavour, Collegno, Grugliasco, Orbassano, Oulx, Rivoli, Susa, Torre Pellicce, Vigone. Al di fuori del piano, verranno anche riservati mille metri quadrati per una Casa di comunità anche all’interno del Maria Adelaide di Torino, come richiesto a più riprese dai residenti del quartiere. Ciò avviene anche grazie ai fondi del Pnrr ma è un segnale importante che laddove mancavano i fondi la Regione amministrata dal centrodestra sia riuscita a reperirli in proprio: e grazie a questo lavoro si è riusciti ad includere anche 9 Case di comunità e 2 Ospedali di comunità rimasti inizialmente esclusi dal Pnrr. Il Piemonte si muove, mettendo al centro i pazienti e i territori”. Conclude Ruzzola.
La Scuola di Formazione politica di “Nazione futura”
Con una serie di 12 incontri a partire da sabato 19 febbraio 2022 verrà avviata una Scuola di Formazione politica, con un calendario settimanale Il Corso è organizzato dall’Associazione “Nazione futura” di Torino in collaborazione con Rinascimento Europeo ed avrà sede nel “Centro Studi San Carlo”, via Monte di Pietà 1 a Torino.
Scopo del Corso quello di contribuire alla rinascita di una classe dirigente, attraverso il ripensamento dei significati di una tradizione vivente, in tutti i sensi ispirata ai valori comunitari, capace di misurarsi con i problemi della contemporaneità, e nell’apertura al futuro, per questo il titolo “Pensare per costruire il Futuro”.
Promosso dalla recente pubblicazione di un volume dedicato ai problemi politico-culturali della nostra città (“M. Croce – F. De Benedictis, Ritrovare Torino, ediz. Historica / Giubilei Regnani, 2021”), le lezioni del Corso saranno tenute da figure eminenti del mondo della cultura, della politica e delle professioni, gran parte delle quali hanno contribuito alla sua stesura.
Non solo carenza di operatori, ma anche assenza delle necessarie qualifiche. La consigliera Monica Canalis (Pd): “OSS a cui viene chiesto di somministrare i farmaci o infermieri stranieri senza l’equipollenza dei titoli mettono a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori”.
«La pandemia ha messo in evidenza i punti di debolezza del sistema sociosanitario piemontese, rendendo eclatanti problemi che erano preesistenti, in particolare la carenza di medici, infermieri ed OSS. Un tema che colpisce pericolosamente le strutture residenziali e semi residenziali sanitarie e socio sanitarie del Piemonte, come emerso nell’audizione odierna con la Funzione Pubblica Terzo Settore di CGIL, CISL e UIL.
Non sono rari gli OSS a cui viene chiesto di somministrare i farmaci o gli infermieri stranieri senza l’equipollenza dei titoli, situazioni che possono mettere a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori, perché non garantiscono le necessarie qualifiche e competenze.
Eppure, a fronte di un consistente spostamento di operatori dalle RSA alle ASL, in risposta ai recenti bandi, la Giunta Cirio non ha finora messo in atto alcuna misura seria per sostenere la formazione degli infermieri arrivati dall’estero per tamponare i vuoti di forza lavoro e operanti senza avere l’equipollenza dei titoli, né per avviare analoghe iniziative formative per coloro che sono stati assunti durante l’emergenza pandemica per operare in deroga come OSS senza avere i titoli.
Sarebbero necessari urgenti interventi di qualificazione, per garantire la qualità del servizio in strutture che operano su autorizzazione delle ASL ed evitare incidenti sanitari e dolorose implicazioni penali.
In questi anni abbiamo assistito a una grande negligenza da parte della Giunta Cirio nei confronti delle RSA, al punto di dichiararne assurdamente l’estraneità rispetto al Sistema Sanitario Regionale e di arrivare in ritardo nella protezione dei loro ospiti, ma adesso è il momento di recuperare il tempo perso, di far pressione sul Governo nazionale per rivedere i blocchi formativi e assunzionali, di assumersi la responsabilità, tutta regionale, di una revisione dei minutaggi e delle tariffe (che condizionano le assunzioni) e di effettuare una seria vigilanza sulle autorizzazioni date a strutture non corrispondenti agli standards assistenziali, di promuovere più corsi per OSS.
La Giunta non può limitarsi a proporre il distacco, poco efficace, di personale dal pubblico al privato o impiegare il personale non qualificato in deroga. A distanza di due anni dall’inizio della pandemia e di due anni e mezzo dall’inizio del mandato, Cirio, Icardi e Caucino devono finalmente occuparsi di Rsa e confrontarsi con tutti gli attori coinvolti.
Non è possibile una riforma del modello di cura in assenza di condizioni soddisfacenti della forza lavoro»..
Monica CANALIS – Vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale
Rifondazione in piazza contro il caro bollette
Non bastano i “ristori” e gli interventi temporanei, occorrono interventi strutturali.
Bisogna:
- abolire accise e oneri generali
- combattere la speculazione sui prezzi dell’energia
- usare gli extra profitti delle aziende che producono e distribuiscono energia per combattere gli aumenti
- ripristinare il controllo pubblico delle tariffe
- bloccare il passaggio al “mercato libero”.
Alba, 10 febbraio 2022
Dalle esecuzioni nelle foibe qualcuno uscì miracolosamente vivo. Uno dei pochissimi casi conosciuti raccontava:
«Cadendo, non toccai fondo, e tornato a galla potei nascondermi sotto una roccia. Subito dopo vidi precipitare altri quattro compagni colpiti da raffiche di mitra. Poco dopo fu gettata nella cavità una bomba che scoppiò sott’acqua schiacciandomi con la pressione dell’aria contro la roccia. Verso sera riuscii ad arrampicarmi per la parete scoscesa e a guadagnare la campagna, dove rimasi per quattro giorni e quattro notti consecutivi, celato in una buca. Tornato nascostamente al mio paese per timore di ricadere nelle grinfie dei miei persecutori, fuggii a Pola. E solo allora potei dire di essere veramente salvo».
Le vittime delle “foibe” sono morte per le loro origini, tra atrocità.
Commemorarle oggi, nel “Giorno del Ricordo” consente di conservare e rinnovare la memoria di questa tragedia e dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati, rendendo loro giustizia.
Questo spaccato del nostro passato ha calpestato i principi di pace, uguaglianza e dignità: diritti e valori che si devono a ciascuna vita umana.
Maurizio Marello
Franco Marini, l’attualità del suo magistero
Passiamo all’opposizione. No, garantiamo il sostegno esterno. Macché, manteniamo i nostri assessori ma votiamo solo ciò che ci convince.
Mi si nota di più se faccio l’offeso e me ne vado o se organizzo delle imboscate stando dentro? Però possiamo fare pace se ci coccolano un po’ e aumentano le deleghe per i nostri assessori. Abbastanza squallido lo scontro tra Lega e Fdi alla Regione Piemonte. I meloniani, forti dei sondaggi che li danno al primo posto nella Trimurti dell’ex centrodestra, hanno richiesto un aggiustamento negli uffici di presidenza del consiglio regionale dove non sono presenti…
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Il centrodestra si spacca in Piemonte per la corsa alle poltrone regionali
Mentre i partiti litigano Barriera di Milano muore
Ineccepibile Sergio Mattarella, ha una marcia in più. Direi qualcosa di più di una marcia indietro di questo Parlamento sonecchioso ma scaltrissimo…oltre 50 applausi.
Partito Democratico, Italia Viva, Azione: Da che parte state?
I coordinatori dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino, Andrea Turi Daniele Degiorgis e Patrizia De Grazia, con il Presidente di Radicali Italiani, Igor Boni, hanno dichiarato: “Siamo molto felici delle tantissime associazioni e dei molteplici partiti e movimenti politici che hanno aderito in queste settimane al neonato Coordinamento torinese per la difesa dei referendum sull’Eutanasia Legale e sulla Cannabis Legale lanciato dalla Cellula Coscioni di Torino. Non possiamo fare a meno di notare con preoccupazione, tuttavia, tre grandi assenze politiche di rilievo: quella di Italia Viva, di Azione e del Partito Democratico. Essendo convinti che la libertà di scelta di ciascun essere umano sia elemento prioritario del programma di ciascuno di questi partiti, li invitiamo oggi a mettere il proprio nome, la propria faccia e la propria militanza in questa grande battaglia di civiltà che avrà la forza di scrivere un nuovo, grande, capitolo dei diritti civili nel nostro Paese.
Il 15 Febbraio, la Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere della ammissibilità dei referendum. Speriamo che prima e dopo questa importantissima data, tanto il Partito Democratico, quanto Azione e Italia Viva decideranno di essere al nostro fianco e di aderire al Coordinamento per il SÌ con il proprio simbolo. Perché dietro un simbolo politico si nasconde la piena assunzione di responsabilità delle proprie idee e delle proprie convinzioni, responsabilità a cui nessun Partito dovrebbe mai sottrarsi.
Se è quando decideranno di esserci, saranno accolti a braccia aperte, come compagni di strada, fino a che questa battaglia non l’avremo vinta insieme.
Senza il driver costituito da dati aggiornati, uniformi e affidabili (che non sempre ci sono) sviluppare politiche sensate sull’edilizia popolare è impossibile.
Occorre evitare che, in seguito a operazioni non necessarie di vendita o permuta degli appartamenti, il numero totale di unità disponibili si riduca. Una supervisione “sovrana” della Regione è necessaria. Con un’interpellanza, ho portato in Consiglio il caso di San Mauro, significativo di altre situazioni analoghe sul territorio regionale. Il tema va affrontato in Commissione, alla presenza della Giunta e dei soggetti proprietari degli alloggi.
Un caso specifico, quello di San Mauro, è significativo di un fenomeno più vasto: la crisi economica connessa alla pandemia sta aggravando anche nel comune collinare l’emergenza abitativa. Nel più recente Bando Casa pubblicato dal Comune di San Mauro (2018), risultano sul territorio del Comune 49 nuclei familiari in graduatoria, mentre altri 23 attendono di esservi inseriti (72 famiglie in totale attendono una casa). Risultano attualmente liberi, nelle disponibilità di ATC, diversi appartamenti in attesa di ristrutturazione: vogliamo sperare che siano consegnati al Comune di San Mauro in tempi brevi e che la possibilità di assegnare queste unità abitative ai cittadini in graduatoria sia presa in considerazione, ai sensi della Legge regionale n. 3 del 17 febbraio 2010 articolo 22 bis, senza vendite o permute non necessarie. Ho appena discusso, sul tema, un’interpellanza in Consiglio Regionale del Piemonte.
Questi i fatti. Ecco, invece, i problemi: la prima criticità, emersa anche in fase di discussione del mio atto, è la difficoltà a ottenere dati omogenei e certi su appartamenti liberi, appartamenti a disposizione e appartamenti da ristrutturare. ATC ha dichiarato che sono 13 gli appartamenti liberi, 9 dei quali in attesa ristrutturazione, sul territorio del Comune di San Mauro. L’Ufficio Casa ha dato una risposta diversa alla medesima domanda: 8 alloggi non sono attualmente disponibili in quanto inseriti nei casi di cambio / vendita. Che alla stessa richiesta ATC e un Comune diano risposte diverse è di per sé assurdo. Senza dati omogenei realizzare politiche efficaci è impossibile. Evitare di vendere o permutare beni che, con piccoli interventi e spesa limitata, potrebbero essere messi a disposizione dei cittadini è a sua volta un tema urgente. È assolutamente da evitare che, tra vendite e acquisti, il saldo risulti negativo.
Le possibili soluzioni: sia la Regione, con la sua regia, a tenere le fila della questione, coordinando ATC e i Comuni. Si convochi in Commissione l’Assessora Caucino e i soggetti proprietari delle unità abitative. Che scelte non coordinate da un’unica regia finiscano per creare una riduzione dei posti disponibili è un’eventualità da scongiurare assolutamente. Garantire una casa alle famiglie in difficoltà è una condizione necessaria per assicurare loro una seconda chance. Chiedo con forza che si apra la discussione in Commissione e che si affronti il tema in maniera seria prima che sia troppo tardi. La regia regionale sia sovrana e lavori per supportare chi non è in grado di pagare un affitto sul mercato ordinario.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.