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Merlo: Via Lattea, si apre una nuova fase politica

Servono unità e condivisione sui progetti per valorizzare l’intero territorio.

 

“Per il futuro della Via Lattea si apre una nuova fase. E una nuova stagione. Sotto il profilo politico, gestionale, finanziario e della valorizzazione della intera Via Lattea, cioè di tutti i vari tasselli che compongono il mosaico di questo comparto territoriale che era e resta competitivo per la sua vocazione turistica e sportiva a livello nazionale ed internazionale.

Due sono gli elementi attorno ai quali si può e si deve lavorare con la nuova gestione.

Innanzitutto serve una strategia di grande condivisione e di forte unità tra la nuova proprietà e il pubblico nella sua diversa articolazione. E cioè Comuni Olimpici e Regione Piemonte. Sotto questo versante la presenza dell’ing. Giovanni Brasso come Presidente della nuova proprietà con delega per il rapporto con le istituzioni locali e il territorio non può che essere salutato positivamente e come forte incoraggiamento per l’intero territorio.

In secondo luogo si tratta di rendere sempre più attrattivo e competitivo l’intero comprensorio della Via Lattea. Nessun comune può essere escluso o sottovalutato. Il pacchetto dell’offerta turistica, sportiva ed agonistica non potrà non tener conto della pluralità e della specificità che caratterizzano i singoli Comuni. Ecco perchè, soprattutto su questo versante, è sempre più indispensabile e necessaria una forte unità di intenti a livello politico e gestionale.

Si apre, cioè, una nuova fase e una nuova stagione anche per il nostro territorio dopo molti anni. Occorre essere in grado di guidare questo processo e di valorizzarlo al meglio. Anche da parte della Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Psicologo di Base territoriale, la proposta del Pd

VALLE (PD): “SI ISTITUISCA UNA FIGURA CHE AFFIANCHI MEDICI E PEDIATRI NELL’ATTIVITA’ DI ASSISTENZA. CON LA PANDEMIA I DISTURBI PSICOLOGICI SONO CRESCIUTI IN MODO ESPONENZIALE”

GALLO (PD): “E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RICONOSCERE LO PSICOLOGO COME PROMOTORE DI SALUTE. CHIEDEREMO LA PROCEDURA D’URGENZA”

“La pandemia da Covid-19 ha aumentato in modo esponenziale i disturbi di natura psicologica, con conseguente necessità di assumere ansiolitici, sonniferi, antidepressivi causati da stati di ansia profonda, da disturbi emotivi, da sintomi ossessivo-compulsivi disturbanti. Solo nell’ultimo anno si è verificato un incremento del 40% delle richieste di aiuto e sostegno psicologico, provenienti principalmente dagli adolescenti, ma anche dalla fascia di età 18-35 anni. Tuttavia, nonostante il notevole incremento dell’offerta di assistenza psicologica registrato negli ultimi decenni in Italia, metà delle persone che sperimentano uno stato di disagio continua a non rivolgersi allo psicologo a causa dei costi troppo elevati. La proposta di legge da me presentata mira proprio a dare una risposta a queste necessità, istituendo la figura dello Psicologo di Base territoriale” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle, primo firmatario del provvedimento.

“Proponiamo – prosegue Valle – che lo Psicologo di Base territoriale venga inserito nel Distretto Sociosanitario e affianchi i medici di base, i pediatri e gli specialisti ambulatoriali nell’attività di assistenza. Lo Psicologo di Base, che assume in carico la richiesta di assistenza, sviluppa un progetto clinico comprensivo di una dimensione diagnostica e di un programma di supporto psicologico, avvalendosi anche delle strutture pubbliche e private di secondo livello che hanno competenza sul tema individuato”.

“Prevediamo, inoltre – afferma Daniele Valle – che la Regione, d’intesa con le Asl, le Aziende Ospedaliere (A.O.), le Aziende Ospedaliere Universitarie (A.O.U.) i Comuni, l’Ordine professionale degli Psicologi, i Medici di Medicina Generale (MMG) e i Pediatri di Libera Scelta, le Associazioni Scientifiche di Psicologia, l’Università di Psicologia, le Scuole di specializzazione in Psicoterapia, istituisca Osservatorio Regionale che dovrà svolgere un’azione di controllo, programmazione e indirizzo. Per la copertura finanziaria degli oneri dell’attuazione della legge prevediamo uno stanziamento di 750.000 euro per ciascuna delle annualità 2022 e 2023”.

“La Campania – interviene il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo – ha già istituito questa figura, la Lombardia ha approvato una mozione che impegna la Giunta a intervenire sul tema e il Lazio il 10 gennaio scorso ha stanziato 2,5 milioni di euro per il bonus psicologo regionale. E’ arrivato il momento di riconoscere che questa figura rappresenta un promotore della salute e del benessere fisico, psichico e sociale dell’individuo e che è in grado di incidere notevolmente non solo sul benessere della persona, ma anche, in termini di risparmio, sui costi della Sanità. Data l’importanza del provvedimento chiederemo la procedura d’urgenza per accelerare la discussione del testo affinché possa essere approvato nel più breve tempo possibile”.

Merlo: adesso una nuova ‘costituente’ di centro. Anche in Piemonte

“Dopo il lancio del partito a livello nazionale e, soprattutto, a livello regionale e provinciale come ‘Noi Di Centro’, adesso è il momento di costruire la cosiddetta ‘costituente’ di centro.

Anche a livello piemontese. Cresce, infatti, la necessità e la domanda di dar vita ad un polo di centro –
riformista, democratico, di governo e plurale – che sia in grado di raccogliere le istanze e le
richieste di un elettorato che non trova più, ormai da tempo, una adeguata e coerente
rappresentanza politica nel massimalismo della sinistra, nel populismo di 5 stelle e nel sovranismo
di alcuni spezzoni della destra. Un luogo di centro che non potrà che essere una federazione –
una sorta, appunto, di ‘Margherita 2.0’ – in grado di raccogliere sotto lo stesso tetto le varie
esperienze centriste già presenti nello scenario politico nazionale e locale. Da ‘Noi Di Centro’ con
Mastella a quello di Renzi, dal movimento di Toti a quello di Brugnaro e a tutti coloro che, dopo
l’elezione del Capo dello Stato, intendono raccogliere e far propria una scommessa politica che
ormai quasi si impone nella geografia politica italiana dopo il fallimento del populismo grillino e la
precarietà, per non dire della visibile fragilità politica, degli attuali schieramenti in campo. Tanto sul
versante della destra quanto su quello della sinistra.
Una ‘costituente di centro’ che non può che essere inclusiva e aperta e che, quasi sicuramente,
sarà la vera novità politica, culturale e programmatica delle prossime elezioni politiche generali. E
anche, e soprattutto, nelle varie consultazioni locali e comunali che si terranno già nel 2022 in
varie città del Piemonte”.

Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro’.

Buona Destra Piemonte: nominato il Direttivo Regionale e Provinciale

Caro direttore, proseguendo sulla strada di una sempre maggiore organizzazione interna, finalizzata ad un progressivo radicamento territoriale, la Buona Destra del Piemonte, dopo i doverosi confronti ed i normali passaggi interni, affina la propria struttura che la traghetterà verso l’Assemblea Nazionale Costituente prevista nei prossimi mesi.

Nei giorni scorsi sono stati nominati il Direttivo Regionale ed i Direttivi Provinciali, sono stati nominati i responsabili d’area e sono state assegnate alcune deleghe finalizzate allo sviluppo di particolari territori e tematiche locali.

Insieme al Coordinatore Regionale, Claudio Desirò, faranno parte del Direttivo Regionale anche Pietro Piazzolla, Responsabile dell’Area Metropolitana di Torino; Emiliano Poggio, Responsabile della Provincia di Alessandria; Federica Pesce, membro del Direttivo Nazionale e delegata per le politiche ambientali regionali; e Alberto Del Noce, Responsabile di Moncalierese, Chierese e del Territorio della Collina Torinese.

Per quanto riguarda l’Area Metropolitana di Torino, insieme al Responsabile Pietro Piazzolla, ed alla delega ad Alberto Del Noce, è stata affidata la delega per l’area della Val di Susa e del Pinerolese ad Alberto Busca, Coordinatore di Giaveno che si è distinto per la grande attività ed i brillanti risultati nei mesi scorsi. Sulla Città di Torino è prevista per le prossime settimane una ridistribuzione dei comitati in senso circoscrizionale, in modo da affidare ai Referenti già presenti le tematiche particolari dei singoli quartieri di Torino.

“Grazie alla nomina dei Direttivi, la nostra struttura avrà la possibilità di lavorare in modo più efficace e capillare nei territori, inserendosi nelle dinamiche politiche e sviluppandone al meglio le particolari tematiche” così Claudio Desirò, “Ho la fortuna di avere al mio fianco una squadra di persone dall’alto valore, professionisti capaci in grado di ricoprire al meglio i vari ruoli con cui si andranno a confrontare nei prossimi mesi”

“Di fronte a noi abbiamo una sfida importante”, conclude Desirò, “riportare la buona politica a disposizione dei cittadini, attraverso idee e progetti in grado di disegnare il futuro del nostro Paese. La squadra della Buona Destra piemontese è in grado di affrontare e vincere questa sfida, attraendo nuovi simpatizzanti e nuove risorse da inserire all’interno di una struttura flessibile ed in continua evoluzione”.

“Questo consolidamento della struttura del partito è un segnale forte che Buona Destra è pronta ad assumere quanto prima il ruolo che le compete nello spazio liberale”, così Pietro Piazzolla, “La prossima Primavera in molti Comuni metropolitani ci saranno le elezioni amministrative: la Buona Destra è pronta a presentare i propri candidati ed i propri programmi concreti”.

Nelle prossime settimane verranno attivati nuovi comitati locali che porteranno la Buona Destra del Piemonte ad essere presente in tutte le Provincie della nostra Regione ed a presentarsi, con proposte politiche e candidati di valore, alle elezioni amministrative della prossima primavera.

La Buona Destra del Piemonte rimane a disposizione di tutti coloro che hanno la curiosità di conoscerci e passata l’attuale ondata di contagi, saranno organizzati incontri pubblici e verrà calendarizata la nostra presenza con banchetti nelle principali città.

Buona Destra Piemonte

Da Torino supporto all’azione di Rita Bernardini

L’esponente del Partito Radicale e Presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini ha annunciato sui social l’interrompersi del digiuno intrapreso dal 10 gennaio scorso sulla insostenibile situazione delle carceri italiane  (in precedenza a dicembre aveva digiunato per 25 giorni) accogliendo l’appello del Ministro della Giustizia Marta Cartabia e, tra gli altri, anche dell’Associazione Marco Pannella di Torino e di Progresso Torino. Rita Bernardini nel suo annuncio di ieri ha dichiarato di sentirsi “ristorata” dalla prosecuzione del digiuno a staffetta lanciato da militanti torinesi e che vede la partecipazione ad oggi di 32 persone.
L’associazione Marco Pannella e Progresso Torino ringraziano Rita Bernardini e dichiarano di voler proseguire in questa iniziativa nonviolenta volta a restituire dignità alle carceri italiane al fine di spingere le Istituzioni al rispetto dei diritti umani e della Costituzione.
Per aderire all’iniziativa: radicaliprpiemonte@gmail.com

Quel 24 gennaio 1979, cosa ci resta di Guido Rossa

Giorni e date che ti entrano nelle carni producendo ferite non guaribili. Ferite che ogni anno continuano a sanguinare. Con dolore e tristezza e rabbia. 24 gennaio 1979 le Br assassinarono Guido Rossa.

Dei brigatisti uccisero un compagno comunista che aveva osato denunciarli. Operaio Italsider, nato a Belluno ma cresciuto a Torino. Trasferitosi a Genova per sposarsi. Tra i più grandi scalatori del tempo. Maestro del Cai. Fu anche para’.Delegato sindacale ed attivista comunista. Uno che non si tirava mai indietro. Non fu lui che sorprese il brigatista Francesco Berardi che nascondeva, all’interno dello stabilimento Italsider, volantini delle Brigate Rosse. Ma fu lui a denunciarlo ed a testimoniare contro.  Un uomo con gli attributi lasciato solo dai suoi stessi compagni di partito e di sindacato. Dopo oltre 40 anni è chiaro ed assodato. Incontro’ la morte perché, o anche perché solo. Nessun servizio d’ordine del pci lo difese. Nessuna pattuglia della polizia staziono’ sotto casa sua. La sua morte mise a nudo i limiti del movimento operaio. Della sinistra ed in particolare del PCI e del sindacato. Fiom in primis e con essa la Flm.
Troppe connivenze  e reticenze. Lo urlo’ il giorno del funerale Luciano Lama. Lo ammise a denti stretti Bruno Trentin. Mesi dopo, a Torino il questionario dove si chiedeva: sei a conoscenza di fatti di terrorismo? Decenni dopo Giancarlo Caselli affermò: oltre 50 di quelle denunce, fatte in forma anonima, furono preziosissime per debellare il fenomeno. Ai funerali pioveva come Dio la mandava. Quell’omicidio e quei funerali segnarono la fine, o perlomeno l’inizio della fine del terrorismo rosso. Al funerale il presidente della repubblica Sandro Pertini stravolto. Per tutta la giornata piovve a dirotto.  Non cambio’ il colore della giornata. D’un blu scuro. Perché era un maledetto giorno da fissarsi nella memoria, nel cuore e nell’anima di ognuno di noi. Davanti a tutti il Consiglio di fabbrica dell Italsider e dopo I Camalli, portuali di Genova. Le loro giacche di pelle con il rampino agganciato. Il rampino gli serviva per lavorare , ma era anche di monito. Come agli inizi degli anni 60 contro il governo Tambroni e il Msi che volevano fare il congresso a Genova medaglia d’oro alla Resistenza. Ieri contro i fascisti, ed ora contro i nuovi fascisti rossi, alias Brigate Rosse. Momenti alti della Storia del nostro paese. Sono passati 43 anni.  24 gennaio 1977 e il 24 gennaio 2022 si comincia a votare per l’elezione del Presidente della Repubblica. Una lunga Storia cominciata il 25 Aprile del 1945. Una Storia che si chiama Democrazia. Ieri come oggi e per sempre. Si spera. Oggi i mille elettori che voteranno hanno un debito morale e politico verso eroi come Giudo Rossa. Era solo un operaio , un sindacalista. Nato a Belluno, era vissuto per tanti anni a Torino. Figlio dell’immigrazione. Operaio a Torino come a Genova dove  si era sposato. Sua moglie l’aveva conosciuta al CAI.  Anche lei alpininista. Non aveva visto direttamente i terroristi che lasciavano nei reparti i volantini Br. Ma li aveva denunciati, aveva testimoniato e dunque era stato determinante per la loro condanna.  Aveva fatto il suo dovere pagando con la vita.  Un prezzo troppo alto… Chissà se verrà ricordato? Credo e spero di sì. Per me, per noi, ogni anno il compito di ricordarlo.

Patrizio Tosetto

Parla Bussalino presidente della Provincia di Alessandria

Enrico Bussalino, 45 anni compiuti il 3 gennaio scorso, è  dalla fine di dicembre il nuovo presidente della Provincia di Alessandria.

Esponente della Lega è anche sindaco di Borghetto Borbera e dipendente dell’Agenzia delle Dogane, attualmente in aspettativa per l’incarico che ricopre.

Gli abbiamo rivolto alcune domande inerenti la sua Amministrazione appena insediata.

 

Presidente come è stato il ‘salto’ da Borghetto Borbera ad Alessandria ?

La Provincia è un ente territoriale che presenta diverse problematiche di tipo finanziario in quanto le sono state lasciate competenze significative come le strade e l’edilizia scolastica e diminuite le risorse.

Per questo motivo ho voluto mantenere in capo al presidente la delega al bilancio, per dare un segnale politico. Le Province devono riavere la propria piena identità.

Borghetto Borbera ha sicuramente una dimensione amministrativa più piccola ma risorse che consentono un bilancio adeguato.

 

Lei è favorevole ad un ritorno all’elezione diretta del presidente della Provincia e del Consiglio provinciale ?

Assolutamente d’accordo perché questo può fare avvicinare ancora di più i cittadini alla Provincia che è ente fondamentale per la gestione del territorio e, soprattutto, per i Comuni, specie quelli più piccoli che hanno maggiori di difficoltà a rapportarsi con Torino (Regione) e Roma (Stato).

 

In questa fase di inizio mandato quali sono le sue priorità ?

Manutenzione delle strade, fabbricati scolastici, ambiente, Sono favorevole ad un progresso con basso impatto ambientale. E approfitto per esprimere,  a tal proposito, un no assoluto dell’Amministrazione Provinciale al Deposito Nazionale di scorie nucleari. Il nostro territorio ha già dato tanto in questo senso con l’Eternit di Casale Monferrato e l’Ecolibarna.

 

Ha riscontrato particolari criticità ?

La più grande è la mancanza di personale, con meno di 250 dipendenti e di riserve per le spese correnti. Un’altra saranno le autorizzazioni ambientali da rilasciare alle imprese che ne faranno richiesta per l’accesso ai progetti del Pnrr, per le quali è prevedibile un incremento notevole a breve.

 

La Provincia di Alessandria è costituita da diverse zone ognuna con una propria identità e specificità ….

Sono dell’idea che la Provincia debba essere coordinatore delle aree in modo che ognuna possa valorizzare al meglio le proprie identità.

 

Continuerete sulla stessa strada dell’assistenza tecnica ai Comuni ?

Certamente soprattutto per quelli più piccoli che ne hanno la maggiore necessità.

 

Oltre alla delega per il turismo ne ha conferita una alla promozione turistica, culturale dell’identità. Perché ?

Si ho conferito ad Eleonora Gatti, che è anche consigliere comunale a Novi Ligure, queste deleghe. L’input è quello di valorizzare la cultura di tutto il territorio provinciale.

 

Al quale appartiene anche la Valcerrina …

Sono stato a Cerrina per un incontro lo scorso anno. E’ una valle stupenda, bella, ospitale, che non ha niente da invidiare all’Unesco.

MASSIMO IARETTI

 

Pedrale e Zambon: Ora solo ricostruire il “centro”

 “Ricostruire un centro politico a livello nazionale e a livello piemontese.

Questo è la priorità di ‘Noi Di Centro’, il partito guidato dal Clemente Mastella e Giorgio Merlo è nato per aggregare tutte le forze centriste in un unico progetto politico. Un luogo politico da troppo tempo senza una rappresentanza adeguata nelle varie istituzioni locali e nazionali. Che è una delle ragioni, questa, anche del crescente astensionismo elettorale. Una forza di centro che sia in grado di intercettare pezzi di società, mondi vitali, categorie professionali e interessi sociali oggi allo sbando e che non si riconoscono più nella contrapposizione frontale tra una sinistra sempre più massimalista alleata con il populismo dei 5 stelle e una destra ancora troppo condizionata dal sovranismo. Insomma, un ‘centro’ politico, culturale e programmatico, a partire dal Piemonte, che sappia anche recuperare quella tradizione centrista, democratica e riformista che ha caratterizzato per molti anni la buona amministrazione a livello locale e il buon governo a livello nazionale. Una tradizione che non è uno sguardo verso il passato ma, al contrario, un serio e credibile investimento verso il futuro abbandonando definitivamente quella moda populista, demagogica e anti politica che ha creato seri danni alla nostra democrazia e alle stesse istituzioni democratiche. ‘Noi Di Centro’ lavora solo per quest’obiettivo. Con la valorizzazione di una classe dirigente locale e per ridare slancio e vigore alla politica dopo anni di propaganda anti politica spicciola, ridicola e grottesca”.
Luca Pedrale Presidente regionale Noi Di Centro
Renato Zambon Segretario regionale Noi Di Centro.

Tamponi, Pd: “Coinvolgiamo le parafarmacie”

L’esperienza di questi giorni ci dimostra che la nostra regione è in affanno a processare un numero adeguato di tamponi. Il Piemonte, rispetto alle altre regioni processa un numero molto basso di tamponi molecolari presso le strutture pubbliche e questo ha riversato sul settore privato, specie sulle farmacie, un’ampissima richiesta di tamponi rapidi.

Ma anche le farmacie non sono sufficienti a dare le risposte necessarie. Basta guardare a quanto sta succedendo con il mondo della scuola primaria, dove gli studenti vengono mandati in quarantena preventiva perché il sistema non riesce a garantire i tamponi.
Per questo abbiamo presentato una mozione per estendere anche alle parafarmacie le convenzioni in atto con le farmacie e consentire loro di erogare servizi di primario interesse per il cittadino quali l’esecuzione di tamponi antigenici, vaccinazioni anti covid e stampa del green pass.
La nostra intenzione è di andare oltre e chiedere che anche gli infermieri liberi professionisti e tutte le professioni sanitarie che ad oggi svolgono l’attività di somministrazione del tampone in contesti predeterminati (studi medici, farmacie, RSA) possano operare sulla piattaforma covid di gestione dati.
Se non allarghiamo le maglie e rendiamo più flessibile il sistema, non riusciremo a rispondere alla crescente domanda di tamponi, condannando le persone ad attese e quarantene oramai insostenibili.

Domenico Rossi – Vice-presidente Commissione Sanità
Daniele Valle – Consigliere Regionale

Il vizio della “superiorità morale”

E ci risiamo. Quel vizio della cosiddetta, e conosciutissima, “superiorità morale” della sinistra stenta ad attenuarsi o a scomparire.

Una superiorità morale, ovviamente presunta e del tutto
virtuale, che ha accompagnato l’intera esperienza della prima repubblica e che, come naturale,
non si è affatto attenuata dopo il tramonto della Democrazia Cristiana nei primi anni ‘90. Una
superiorità che è stata scandita in vai momenti della vita repubblicana per arrivare al suo culmine
quando la “diversità morale” è diventata addirittura un progetto politico. È di tutta evidenza che
questa cultura, o meglio sub cultura, difficilmente declina perchè resta un elemento costitutivo e
decisivo della stessa identità della sinistra. Soprattutto in una stagione dominata dal “pensiero
debole” e da una politica priva di riferimenti culturali ed ideali solidi e percepibili. Appunto, resta il
giudizio morale sulle persone.

Ora, il nodo di fondo non è – come ovvio a tutti – il giudizio su Berlusconi e su quello che ha
rappresentato e che, per certi versi, continua a rappresentare il capo di Forza Italia nel nostro
paese. Quello è un giudizio già consegnato alla storia recente e meno recente. No, il tema di
fondo riguarda altri versanti. Come, ad esempio, sostenere chi è in grado e chi non è in grado, a
prescindere da qualsiasi valutazione politica e culturale, di governare nel nostro paese. Un
giudizio che si rinnova, al di là delle di diverse fasi storiche, e che trova sempre terreno fertile in
ogni formazione politica riconducibile seppur vagamente alla sinistra. Certo, la vecchia
concezione ideologica della “egemonia” gramsciana ha lasciato le sue scorie in questo campo e
più che un tabù da rimuovere resta un dogma da smaltire. Ma il moralismo, che è altra cosa, resta
il fratello povero di quell’impianto ideologico e che si ritrova, seppur con accenti diversi a seconda
delle stagioni politiche, nelle varie formazioni della sinistra. E oggi, nello specifico, nella concreta
esperienza del Partito democratico.

È appena sufficiente, al riguardo, osservare con attenzione il giudizio politico alquanto sprezzante
che viene formulato, o meglio sentenziato, sulla opportunità, o meno, di ricostruire il “centro”
nella cittadella politica italiana. Il giudizio politico del guru del Pd romano, Bettini, sotto questo
versante è persin troppo eloquente al riguardo. Un misto di disprezzo politico e di altezzosità
morale che ripropongono, appunto, il peggio di quella tradizione culturale e politica. Giudizi che
trovano cittadinanza anche in altri settori di quel partito anche se in misura minore. E per
motivazioni più legate alla contingenza e agli interessi politici ed elettorali dei singoli.

Ecco perchè è necessario dire, ancora una volta, che la presunta e virtuale superiorità morale non
è una politica, non è un progetto politico, non è una scelta culturale o programmatica ma resta
solo e soltanto la conseguenza di un lascito post ideologico flebile e meschino, privo di qualsiasi
valenza progettuale. Se non quello di attaccare frontalmente le persone e delegittimarle sotto il
profilo politico. Appunto, il peggior moralismo.

È tempo, quindi, che anche la sinistra su questo versante si spogli definitivamente del suo
passato senza pensare che la categoria dell’egemonia da un lato e della superiorità morale
dall’altro possano continuare ad essere semplicemente riproposti ad ogni tornante della storia.

Giorgio Merlo