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Montaruli: “coppie omogenitoriali, a Nichelino atto illegittimo”

“Il sindaco di Nichelino sta commettendo consapevolmente un atto illegittimo tanto più dopo la sospensione da parte di Torino.

Si e’ innescata una brutta gara di provocazioni ideologiche a danno della delicatezza del tema che vede protagonisti i bambini. Il ministro anche tramite il prefetto intervenga perché non si assista ad ulteriori anni di farsa nei confronti di tutti ” commenta in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Referendum: un convegno “contro” senza contraddittorio

COMITATO PARTITO RADICALE (PIEMONTE): ALL’UNIVERSITA’ DI TORINO ORGANIZZATO UN CONVEGNO CONTRO I REFERENDUM GIUSTIZIA, SENZA CONTRADDITTORIO. CHIEDIAMO SIA DATA VOCE ANCHE AL COMITATO PROMOTORE.

Dichiarazione dell’avv. Gianluca Pescatori (Comitato del Partito Radicale per il SI ai Referendum Giustizia – Piemonte):

“Apprendiamo con stupore che all’Università di Torino si è svolto un Convegno organizzato dall’ANM avente ad oggetto i quesiti referendari, purtroppo svoltosi in totale assenza di contraddittorio. Nel corso dell’evento i referendum sarebbero stati definiti addirittura “una truffa”, almeno secondo quanto emerge da articoli di giornale. Non stupisce la posizione dell’ANM sui referendum, mentre colpisce che l’Ateneo, da sempre luogo di dialogo e confronto, abbia  accettato che al suo interno si sentisse una sola voce. Altrettanto inaccettabile è la mancanza assoluta di informazione, specie da parte del servizio pubblico, che di fatto impedisce ai cittadini di conoscere che a giugno si voterà su referendum che riteniamo essenziali per avviare una stagione di riforme non più procrastinabile. Chiediamo quindi al Magnifico Rettore che, quantomeno all’interno dell’Ateneo, sia data voce anche ai promotori del referendum, affinché chi ne avrà piacere possa ascoltare e confrontare i diversi punti di vista “.

Fine vita, mobilitazione anche a Torino

IN OLTRE 200 PIAZZE PER UNA BUONA LEGGE SENZA DISCRIMINAZIONI TRA MALATI

F.Gallo e M.Cappato (Ass.Luca Coscioni): “Bisogna calendarizzare subito la legge”

L’Associazione Luca Coscioni nelle piazze italiane dall’8 al 10 aprile per chiedere miglioramenti all’attuale testo, che se approvato al Senato, potrebbe costringere molti italiani al ricorso ai tribunali per vedere riconosciuto il proprio diritto al suicidio assistito 

 QUI la mappa delle piazze

 

7 aprile 2022 – Dopo l’evento organizzato ieri al Senato, l’Associazione Luca Coscioni sarà presente in oltre 200 piazze italiane tra l’8 e il 10 aprile per coinvolgere i cittadini nell’appello al Parlamento: calendarizzare immediatamente la discussione sul testo di legge sul suicidio assistito e migliorare l’attuale versione, eliminando ogni discriminazione tra malati.

Ai tavoli si raccoglieranno le firme sulle proposte di modifica al testo di legge elaborate dall’Associazione Luca Coscioni, che riguardano in particolare:

  • L’eliminazione della presenza contestuale di sofferenze fisiche e psicologiche, che discriminerebbe i malati con “solo” sofferenze fisiche o “solo” psicologiche come previsto dalla sentenza 242 della Corte costituzionale, sempre comunque afferenti ad una condizione di malattia irreversibile diagnosticata
  • l’eliminazione del requisito di dipendenza da trattamenti di sostegno vitaleper poter accedere al suicidio assistito, che di fatto escluderebbe per esempio pazienti oncologici o affetti da malattie neurodegenerative
  • l’estensione della possibilità di accedere al suicidio assistito anche alle persone malate che non sono in grado, a causa della propria patologia, di autosomministrarsi il farmaco letale

(QUI le proposte di modifica in versione integrale)

“Bisogna calendarizzare subito la legge al Senato, altrimenti, con la bocciatura del referendum, la legislatura rischia di concludersi nel totale immobilismo dei partiti e del Parlamento su questa vera e propria urgenza sociale. La versione attuale del testo approvato alla Camera dei Deputati non è sufficiente per conquistare una legge che non discrimini tra le persone malate e che rispetti ciò che chiedevamo con il milione e duecentomila firme raccolte la scorsa estate con il Referendum Eutanasia Legale, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente Segretario Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “Per proporre miglioramenti è fondamentale che il Senato riprenda la discussione il prima possibile affinché si riesca ad arrivare ad un’approvazione definitiva della legge prima della fine della legislatura.

Rifondazione: “No al polo Nato”

UN POLO BELLICO NATO A TORINO? NO, GRAZIE!

SABATO 9 APRILE, RIFONDAZIONE COMUNISTA MANIFESTERÀ CONTRO IL POLO BELLICO AEROSPAZIALE (D.I.A.N.A.) A TORINO. SARÀ PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE  IL SEGRETARIO NAZIONALE  PRC-SE  MAURIZIO ACERBO.

LA MANIFESTAZIONE È INDETTA DAL COORDINAMENTO TORINESE CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA.

APPUNTAMENTO A TORINO, ORE 14,30 IN PIAZZA BORGO DORA.

D.I.A.N.A. è l’acronimo di Defence Innovation Accelerator for North Atlantic, ossia “Acceleratore di innovazione destinata alla Difesa per il Nord Atlantico”, il cui Ufficio Regionale per l’Europa dovrebbe aver sede presso la cosiddetta “Città dell’Aerospazio”, nell’area compresa fra corso Marche e corso Francia.

L’idea di questo progetto, che sta procedendo nel silenzio totale dei mezzi di informazione, è nata a Bruxelles nel giugno 2021, nell’ambito dell’”Agenda NATO 2030”. La candidatura di Torino a diventare sede della struttura è stata presentata il 20 gennaio scorso, in un vertice con le autorità militari, dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Ad una Torino gravemente colpita da povertà e desertificazione produttiva, si prospetta quindi, dietro l’immagine evocativa del termine “aerospaziale”, uno sviluppo legato in realtà all’industria bellica degli armamenti. Lo scopo dichiarato è proprio quello di supportare la NATO nell’innovazione tecnologica, in sinergia fra Pubblico e Privato, coinvolgendo Industria, Difesa e mondo accademico.

È un’operazione assai rilevante, nel momento in cui si prevede la nascita di  un Centro D.I.A.N.A. in Europa (a Torino!) e solo un altro, analogo, negli USA.

Principali promotori industriali dell’iniziativa sono Leonardo (azienda a partecipazione statale) e Avio Aero. Dal canto suo, il Politecnico di Torino ha già stipulato un accordo con Leonardo per realizzare una struttura il cui avvio dei lavori è previsto entro il 2022: continua, in questo modo, il coinvolgimento del Politecnico torinese in operazioni inaccettabili, come già avvenuto per la consulenza logistica anti-immigrazione nell’ambito del  progetto Frontex.

I soggetti coinvolti, pubblici e privati, sono, oltre a Regione Piemonte  e Comune di Torino, Politecnico e Università, Camera di Commercio, Unione Industriale, API, CIM 4.0, Distretto Aerospaziale del Piemonte, TNE.

La scelta di Torino non è casuale, poiché già oggi gran parte della produzione aerospaziale e bellica italiana ha sede in Piemonte (a Cameri, presso Novara, si producono ad esempio gli F35), con un giro di affari stimato in 5 miliardi di euro. La realizzazione del Polo rappresenterebbe un ulteriore salto qualitativo, coinvolgendo, oltre alle già citate Leonardo e Avio Aero, industrie come Collins Aerospace, Thales Alenia Space, Altec.

Questa è l’idea di sviluppo che il “Sistema Torino” ha elaborato per la Città: produzione di armi, cioè distruzione di vite umane, case, scuole, ospedali, città. Non a caso ciò avviene nel momento in cui le reciproche tensioni imperialistiche riportano (dopo il tragico precedente dell’ex Jugoslavia) la guerra anche in Europa.

E’ un’operazione che deve assolutamente essere sconfitta, per opporsi concretamente a una guerra che trova origine proprio nel grande mercato degli armamenti e  per un diverso progetto di Città, orientato verso produzioni non inquinanti, utili per la popolazione e per  la cura delle persone e del territorio. Occorre battersi, insieme ai lavoratori coinvolti, per progetti concreti di riconversione, per costruire un’alternativa alle produzioni di morte!

Alberto Deambrogio (segretario PRC-SE Piemonte)

Fausto Cristofari (segretario PRC-SE Torino)

Sanità, Pd: “Addio al Polo delle eccellenze”

 VALLE E SALIZZONI (PD): “LA REGIONE VUOLE LE MOLINETTE 2”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI (Pd): “Scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano. Al Piemonte servono nuovi ospedali, invece non si decide mai nulla e si smonta il già deciso”.

 

«Ormai il disegno di Cirio e di Icardi è chiaro: altro che Polo delle eccellenze sanitarie, il Parco della Salute di Torino è destinato a diventare semplicemente una “Molinette 2”»: lo affermano il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele VALLE e il consigliere regionale Mauro SALIZZONI,  commentando la notizia dello “scorporo” dal progetto del Parco della Salute, della Scienza e dell’Innovazione non solo del Regina Margherita ma anche di una parte del Sant’Anna. «Il Parco della Salute è stato pensato non come un semplice ospedale, ma come un’infrastruttura strategica dedicata alle alte specialità, alla ricerca e all’innovazione, in grado di incidere in modo significativo sul tessuto produttivo metropolitano-aggiungono Daniele VALLE e Mauro SALIZZONI-Lo scopo è quello di integrare in un unico contesto le migliori competenze per la cura degli adulti e dei bambini, con strutture moderne anche per la formazione dei futuri professionisti della sanità e laboratori di ricerca. Recedere da questa idea, togliendo l’area materno infantile, vuol dire mettere a rischio l’intero progetto. Si passerebbe dallo schema iniziale di 2 ospedali (Parco e Cto) al posto degli attuali 4, ad un nuovo disegno dove gli ospedali resterebbero comunque 4. Il canone di disponibilità del Parco, di circa 30 milioni di euro l’anno, era in gran parte sostenuto dai risparmi degli importanti costi di manutenzione oggi sopportati dalla Regione per i tre vetusti ospedali ( le Molinette sono del 1935, il Sant’Anna del 1938, il Regina Margherita è del 1961). Avendo deciso di non includere il Sant’Anna e il Regina Margherita, come pensa la Regione di sostenere i costi (di manutenzione, di personale, ecc.) del nuovo ospedale, dovendo anche continuare a mantenere quelli vecchi? Chiediamo puntuali garanzie economiche alla Regione circa la possibilità di mantenere il progetto del Parco e che queste garanzie vengano indicate nella stessa delibera di scorporo,  con i relativi costi aggiuntivi per i cittadini piemontesi». «In questo modo si cancella definitivamente il disegno di edilizia sanitaria della Giunta Chiamparino-dichiara Daniele VALLE-per il nuovo ospedale dell’AslTO5 si è deciso di azzerare tutto abbandonando Vadò e ripartendo dalla casella iniziale, per Ivrea e VCO non c’è nessuna certezza e si attende di conoscere l’esito degli studi comparativi, su Novara si confermano tutti i dubbi che avevamo sulla sostenibilità economica dell’operazione voluta da Icardi. Al Piemonte servono nuovi e moderni ospedali, qui invece non si decide nulla e si smonta il già deciso».

«Nel caso in cui si dovesse determinare un ritardo nella realizzazione del Parco della Salute o addirittura, un annullamento della procedura di gara-conclude Mauro SALIZZONI -la Regione deve impegnarsi con un importante provvedimento di sostegno economico finanziario per la ristrutturazione delle Molinette, che, altrimenti, verrebbero lasciate in una condizione strutturale drammatica causata da una scelta scellerata e contraria all’interesse dei malati e dei professionisti che vi operano».

 

Daniele VALLE

vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

 

Mauro SALIZZONI

Consigliere Regionale del Piemonte

Sanità, l’assessore: “Torino merita azienda mamma-bambino”

 LUIGI ICARDI: «TUN’AZIENDA SPECIALIZZATA NELL’AREA DI CURA , VALORIZZANDO LE ECCELLENZE DI REGINA MARGHERITA E SANT’ANNA»

«Crediamo che Torino abbia tutte le carte in regola per meritare la costituzione di un’azienda autonoma specializzata nell’area di cura Mamma-Bambino, sul modello del Gaslini di Genova, del Meyer di Firenze e del Bambin Gesù di Roma. Per questo stiamo lavorando all’ipotesi di concentrare in un’unica struttura le migliori professionalità dell’area neonatale, ostetricia e ginecologia del Sant’Anna, destinando invece nel costruendo Parco della Salute la ginecologia e la chirurgia oncologica e non oncologica delle donne».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, interviene in merito al dibattito sulla riorganizzazione dei principali ospedali torinesi a valenza regionale.

«Il progetto del Parco della Salute di Torino – continua Icardi – non viene in alcun modo messo in discussione. Semmai si va ad implementare e valorizzare un’area di cura che a Torino, grazie alle professionalità d’eccellenza del Regina Margherita e del Sant’Anna, rivestono un’importanza di primo piano a livello regionale e nazionale. Valutiamo a questo proposito la realizzazione di un’azienda ad hoc, senza dover aumentare a dismisura il contenuto di strutture sanitarie omnicomprensive, difficilmente governabili».

Noi di Centro: Stefania Parisi agli Esteri

“Durante il Consiglio Nazionale di ‘Noi Di centro’ che si è svolto a Roma martedì 5 aprile, si è
costituita la segreteria nazionale del partito dopo l’organizzazione a livello regionale e provinciale.
A fine lavori sono stati nominati alcuni responsabili di settore. La pinerolese Stefania Parisi è stata
nominata responsabile esteri del partito guidato a livello nazionale da Clemente Mastella”.

Il Segretario Regionale “Noi di Centro” Renato Zambon.

Mondo Convenienza, Costanzo interroga sulle condizioni di lavoro

Un anno fa il Ministero del Lavoro aveva già  risposto a una mia interrogazione sulle condizioni di lavoro denunciate da facchini e falegnami dipendenti della cooperativa Tsl di Settimo Torinese che si occupa dell’installazione dei mobili di Mondo Convenienza.
Dopo la maxi-inchiesta di Bologna, che  ho nuovamente acceso i riflettori su Mondo Convenienza, ho interrogato il Ministro. Oggi mi è stato risposto che gli accertamenti ispettivi promessi un anno fa risultano ancora in corso.
Il 4 ottobre 2021 l’INL ha avviato una vigilanza straordinaria rivolta proprio alle aziende addette alla logistica e/o al trasporto operanti presso i magazzini “Mondo Convenienza”.
La vigilanza straordinaria ha interessato 12 regioni per 30 province, e circa 1000 lavoratori.  Le verifiche ispettive si sono focalizzate in particolare su sfruttamento lavorativo, violazione della normativa in materia di orario di lavoro, l’applicazione di un CCNL meno oneroso al posto del CCNL di riferimento, le illecite esternalizzazioni ed elusione della normativa sugli appalti di servizi, violazioni in materia di salute e sicurezza, contributiva, assicurativa e fiscale. Siamo quindi ancora lontani dagli esiti di queste verifiche, oltre che delle eventuali sanzioni. Per ora il governo prende tempo, e me ne rammarico perché credo sia necessaria un’accelerazione”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa)

Taxi, Maccanti (Lega): Governo ascolti malessere del settore per pandemia e restrizioni

“Le manifestazioni spontanee di Torino sono il segno di un profondo malessere nel settore del trasporto pubblico non di linea che il Governo deve ascoltare. Un intero comparto, già duramente colpito da pandemia e restrizioni, ha il timore che vadano in fumo anni di sacrifici e di lavoro. Il rischio è peraltro quello di snaturare il servizio pubblico locale. Per la Lega la posizione è chiara: stralcio dell’articolo 8 del disegno di legge sulla concorrenza e ripartenza dei decreti attuativi”.

Lo dice in una nota la deputata torinese della Lega Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti

Lavoratori Caat, Grimaldi (LUV): La Regione aiuti a trovare una soluzione

“Nella logistica nessuna tutela, inaccettabile”

“Ancora una volta la logistica si mostra come uno dei settori meno tutelati e dove le condizioni di lavoro e la stessa sicurezza del posto e del salario non hanno alcuna garanzia. Troppo spesso vengono denunciati ritmi e orari insostenibili, contratti precari o assenti, pochi controlli, scarso rispetto delle clausole sociali nel passaggio da un appalto all’altro e bassissimi salari. Ora abbiamo dei facchini senza lavoro da quattro mesi e nessuna considerazione della proposta di assumerli presso altri stand” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, in merito allo sciopero davanti al Caat (Centro Agroalimentare di Torino) dei facchini della New Torino Logistica Srl, rimasti di fatto disoccupati dopo il fallimento delle tre ditte di grossisti Ramondo, F.V. e T118.

“La direzione dei grossisti del Caat non può rifiutare un confronto con le sigle sindacali” – prosegue Grimaldi. – “Ma mi rivolgo anche alla Regione – fra i proprietari dei mercati generali – affinché sia trovata una soluzione per questi lavoratori e per le loro famiglie. E non possiamo certo tollerare che circa 100 persone – secondo le stime dei rappresentanti sindacali – continuino a lavorare in nero presso la struttura”.