Lega a Rivoli: parlano capogruppo e commissario
“Ho scritto una lettera a tutti i parlamentari eletti in Piemonte chiedendo loro di sostenere e di fare fronte comune affinché la progettazione della nuova linea 2 della Metropolitana possa garantire l’arrivo della linea anche a Pescarito e non limitarsi ai lotti Rebaudengo-Porta Nuova-Politecnico. Si tratta di una questione di prioritario interesse per l’intero territorio piemontese, sia a livello di impatto ambientale che di circolazione. Non è una battaglia politica di parte, ma di una vera e propria iniziativa trasversale, da sostenere avendo come unico interesse quello del nostro territorio”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa).
Se protestare è sempre un diritto, commettere atti di violenza non solo è sempre inaccettabile, ma finisce per oscurare le ragioni stesse – sociali e politiche – di una manifestazione. Oggi siamo a commentare atti vandalici commessi per le strade di Torino, il tentativo di irruzione nella sede di Confindustria e il fatto che Agenti delle Forze dell’Ordine siano finiti in ospedale: solidarietà assoluta nei loro confronti e delle loro famiglie, ferma condanna per tutti gli atti di violenza, auspicio che i loro autori siano presto individuati e sanzionati. Rifiutiamo di accettare che sia questo il modo di manifestare.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Solidarietá a forze dell’ordine
“Quanto avvenuto a Torino durante le proteste studentesche, in particolare l’assalto tentato a Confindustria, è di una gravitá assoluta. La violenza è il modo peggiore per sollevare questioni spinose, non si puó peró tralasciare che da decenni in Italia e in particolare a Torino ci siano gruppi di facinorosi, delinquenti seriali, balordi che usano come ‘scudo’ battaglie, a volte anche parzialmente condivisibili, per dare sfogo ai loro più bassi istinti che tutto hanno, tranne lo scopo di migliore la societá. L’assalto a Confindustria e la ricerca di scontri con le forze dell’ordine sono la testimonianza della regia politico ideologica che vi sta dietro e che dovrebbe essere sradicata all’origine assicurando alla giustizia i colpevoli. Piena solidarietà alle forze dell’ordine senza se e senza ma, come invece fatto da altri partiti nei giorni scorsi, troppo spesso conniventi con certe frange eversive. Infine una considerazione di contenuto: l’alternanza scuola lavoro non puó essere messa in dubbio. Esistono delle leggi che tutelano i lavoratori studenti in stage o in alternanza-scuola lavoro o in percorsi di apprendistato, sarebbe sufficiente farle applicarle e soprattutto controllare che vengano correttamente seguite. Sono leggi estremamente puntuali, lo Stato faccia la sua parte e controlli insieme alle scuole, agenzie formative e a chi aderisce a questi percorsi che tutto sia in regola. Sicuramente non puó essere messo oggi in discussione una azione che ci avvicina alla Germania con il sistema duale. Giusto il cordoglio, giusto sollevare la questione su maggiori controlli e perfezionare i meccanismi, no alla messa in discussione pretestuosa di un sistema che funziona in altri Paesi. Proviamo profondo cordoglio per la giovane vita persa sul posto di lavoro mentre era in stage, ma non esistono morti di seria a e b, tutte le morti sul lavoro hanno pari dignità e gravitá e vanno messe in campo azioni adeguate per fronteggiarle, ma non con più leggi bensì con più controlli e azioni di prevenzione”. Ad affermarlo in una nota il coordinatore cittadino di Forza Italia Torino Marco Fontana il coordinatore provinciale azzurro Roberto Rosso e il coordinatore cittadino dei Giovani di Forza Italia Marco Gitto.
“Centri sociali che assaltano palazzi e forze dell’ordine messe dietro i cancelli: questo il risultato di un Ministro che ha scaricato la responsabilità sugli agenti e che non distingue studenti da facinorosi, limitando vergognosamente i primi e mettendo i tappeti rossi ai secondi anziché isolarli e fermarli”. Così, in una nota, Augusta MONTARULI, deputato torinese di Fratelli d’Italia. “Gli esponenti dei centri sociali che provano a prendere le fila delle manifestazioni studentesche per destabilizzarle non andavano invitati ai tavoli del dialogo ma semmai sgomberati dagli stabili comunali. Askatasuna è ancora lì. Questa situazione inaccettabile, che deriva solo da responsabilità politiche del Ministro ed anche dalle sue parole gli scorsi giorni in Aula, dimostra ancora una volta l’inadeguatezza di Lamorgese. Si dimetta”, conclude Montaruli.
“No alla cannabis libera, no al DDL Zan… a breve no al green pass”
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
È molto esplicita Lucianella Presta nell’ esprimere soddisfazioni sul fronte di tre sconfitte registrate nell’arco degli ultimi mesi da quei partiti ed associazioni che tentano di imporre leggi relative alla cosiddetta affermazione dei diritti civili.
« Il 15 febbraio Marco Cappato ha incassato la prima sconfitta. Il giorno dopo ne ha incassata un’altra – dichiara Lucianella Presta, Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia- La Consulta ha infatti rigettato il quesito referendario sull’eutanasia ed anche quello sulla cannabis. Marco Cappato ha cercato di imbrogliare gli italiani montando una raccolta firme per l’eutanasia quando sapeva perfettamente che il quesito era irricevibile in quanto riguardava unicamente la depenalizzazione dell’omicidio di consenziente (art, 579 C. P.). Se fosse stato approvato ci saremmo trovati davanti ad un vuoto normativo per cui chiunque avrebbe potuto uccidere un consenziente, nei modi più disparati, senza essere punibile. Ha mentito sapendo di mentire, persino sul numero delle firme raccolte: 1.200.000, mentre solo poco più di 500.000 sono state ammesse. Il nostro partito è stato il solo a sbugiardarlo per mesi, dicendoglielo in faccia e con chiarezza. Cappato ha tentato di costruire indebite pressioni sul sistema politico, in un momento in cui il nostro Paese ha ben altre emergenze.
Come non è necessaria una legge liberticida quale sarebbe nata dall’approvazione del DDL Zan, volto ad impedire la libertà di opinione, altrettanto gli italiani non sentono l’esigenza di una legge che stravolga la visione della cura dei malati. Gli italiani siano aiutati piuttosto dallo Stato a prendersi cura dei propri cari nei momenti in cui la sofferenza si fa intollerabile. Gli italiani non hanno bisogno di legittimare lo sballo, che andrebbe a diseducare e danneggiare essenzialmente i nostri giovani cui si toglie tutto, persino il diritto alla scuola, al lavoro, ad una propria famiglia. L’emergenza ora è uscire da una dittatura imposta contro ogni principio costituzionale e che costringe, dal 15 febbraio, gli ultracinquantenni che non si sono piegati all’inoculazione, a rinunciare al lavoro ed allo stipendio.
Il 5 marzo saremo a Roma per una grande manifestazione che aggregherà tutte le forze politiche ed associative antigovernative per chiedere la cessazione dello stato d’emergenza al 31 marzo, l’abolizione del marchio verde, la costituzione di una coalizione che consenta di ripristinare l’esercizio della democrazia nel nostro Paese. Questa la prossima battaglia, e, a Dio piacendo, la vinceremo!»
Il Popolo della famiglia Piemonte
“La notizia dell’aumento dell’Irpef da parte del Sindaco di Torino e anche le sue scuse rivolte ai 12 mila contribuenti che verranno toccati dal provvedimento non possono essere considerati un brillante inizio di mandato. Anche se il provvedimento riguarderà una percentuale minima di contribuenti, l’augurio che possiamo fare è che le risorse servano a migliorare i servizi comunali che oggi sono, purtroppo, carenti.
Senza alcuna polemica strumentale e politica, ci si rammarica per un provvedimento che andrà a colpire dei contribuenti e le scuse, purtroppo, non fanno che ingigantire il problema e non ci sono scuse anche se si è appena insediati. Un’attenta gestione da parte delle precedenti amministrazioni avrebbe, magari, evitato questa situazione di palese difficolta economica e finanziaria.”
Guido Calleri di Sala – Segretario Provinciale “Noi Di Centro” della Città Metropolitana di Torino.