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L’estinzione della sinistra

Che botta per certa sinistra italiana le fonti di stampa che sostengono che Massimo D’Alema si diletti nel fare il commerciante d’armi. È qualcosa su cui anche io ci ho rimuginato sopra. Poco importa se avesse preso delle provvigioni. Il punto è un altro : il pacifismo appartiene anche alla cultura di sinistra di cui Massimo D’Alema fa parte. Meglio precisare ( forse ) apparteneva. Alla fine è libero di fare quello che vuole facendo i conti con la sua coscienza.  A me, comunque e francamente quello che emerge  non è piaciuto per niente.  Un altro tassello per la marginalità di questa sinistra italiana egemone fino a 50 anni fa,  almeno dal punto di vista culturale. Peccato,  ma oramai siamo proiettati per il dopo.  Prima il Pd gestito dall’ex comunista Zingaretti boccheggiava.  Ora con l’ex democristiano Letta sta rinascendo.  Sondaggi lo danno al 24 %. Insieme a Calenda che supera il 5 % mentre Speranza, se vuole essere rieletto chiede ospitalità ad un pd oramai decisamente partito di centro con qualche spruzzo di sinistra.  Non parliamo dei Rifondaroli o Comunisti italiani di Marco Rizzo filo Putin e stalinisti per vocazione.
Ciarpame. Ma i novelli rivoluzionari non si pongono limiti. Così c’e anche Insorgiamo, Potere al popolo e Sinistra anticapitalista.
E già si fatica nel dirgli che dal 92 non esiste l’Urss con tutti i paesi satelliti e che la Cina è modernamente capitalista. Hanno subito la risposta:  anche il capitalismo è in crisi. Contenti loro che presentandosi a Torino alle ultime amministrative hanno preso dai 500 ai 550 voti. Duretta ammettere di non contare più nulla. Tranne chi continua a lanciare molotov, mi fanno tenerezza mista a compassione. Anche Torino sta dando un suo contributo all’estinzione della sinistra.
Fino a vent’anni fa una roccaforte rossa, fino ai Sindaci come il Chiampa  e Fassino. Ora pure Stefano Lo Russo è conferma di questo cambiamento. Avanti al centro contro gli opposti estremismi. Una sinistra storicamente divisa . Ma ora esagerano veramente. Ultima in ordine di tempo è la guerra all’Ucraina.  Tesi di fondo: 50 % colpa della Nato 50 % di Putin. Mi sembra decisamente una esagerazione. E quando non sei d’accordo con loro ti accusano di essere a favore del pensiero unico. Peggio:  ti accusano d’essere filo statunitense. Con la solita domanda: perché certa sinistra ha sempre bisogno di trovare un colpevole anche se “un delitto non c è stato”? Semplice, giustificano in questo modo il loro fallimento storico. Che altro dire se non che ci sarebbero molte altre cose da dire. Vorremmo, da parte di questa sinistra,  un atteggiamento più propositivo. Che di questo essere sempre e comunque contro ci siamo decisamente stufati. Ma siamo altresì  convinti che il tutto, in particolare le nostre speranze, appartenga al mondo delle utopie.

Patrizio Tosetto

PRC Piemonte e VdA: riduzione delle liste d’attesa di Cirio è uno specchietto per allodole

In merito alla recente proposta della giunta Cirio per affrontare il problema delle liste di attesa, Alberto Deambrogio, Segretario regionale Prc ha dichiarato: “Si tratta di una proposta che avrà scarsa efficacia e molti punti critici. Cirio dice di voler impegnare 50 milioni di euro, sembrano molti ma non lo sono se rapportati al volume complessivo delle risorse del comparto ambulatoriale. Quindici milioni derivano da fondi statali dedicati all’emergenza, gli altri 35 molto probabilmente da un fondo storico per abbattere le liste, non sono dunque fondi freschi e molto probabilmente si rifletteranno in nuovo deficit”.

“Cirio apre al privato – continua Deambrogio – definendo una pericolosa situazione in cui si fanno avanti anche i soggetti semplicemente autorizzati e non accreditati. Questo induce due problemi: un decadimento molto probabile nelle prestazioni e una fuga dei professionisti, stanchi e stressati per il lavoro nel pubblico, verso le strutture private”.

 

“La ricognizione sulle liste d’attesa – continua ancora Deambrogio – è stata fatta su macro aree di intervento, senza una analisi precisa di merito sulle esigenze vere delle persone per fascia di età e patologia, questo rischia di indurre una domanda inappropriata. Si agisce in questo modo anche perché continua a mancare una riflessione organica e un piano della cronicità, della presa in carico dei malati che più hanno bisogno”.

 

“Il personale continua a mancare – conclude Deambrogio – e certo non vengono buone notizie in questo senso neanche nella parte dedicata del PNRR. In compenso la Regione potrebbe nell’immediato fare almeno due cose: impegnare maggiori risorse sulle borse di studio per specialisti e indurre i medici che esercitano la libera professione in intramoenia a fare quel lavoro a favore dell’azienda pubblica a parità di remunerazione. In conclusione: il piano Cirio forse avrà un impatto momentaneo e superficiale sull’opinione pubblica, ma ben presto rivelerà la sua inefficacia”.

Caro carburante, Ruffino: Iva al 10 %

“Di fronte alle difficoltà sempre crescenti di famiglie e imprese il Governo sembra non avere ancora compreso appieno la gravità della situazione. Anche l’intervento del ministro Cingolani ci pare ottimo sul piano dell’analisi ma carente su quello delle proposte. Per raccogliere il grido di dolore che proviene da ampi settori della nostra società e prevenire inaccettabili speculazioni è necessario ridurre immediatamente l’Iva sui carburanti al 10%”. Lo dichiara Daniela Ruffino parlamentare e capogruppo in commissione ambiente.
“E’ necessario mettere a disposizione delle imprese – continua Ruffino – parte delle riserve strategiche di gas a prezzi calmierati. E’ prioritario ridurre il costo delle bollette per imprese e famiglie e le accise sui carburanti utilizzando i proventi delle vendite delle quote ETS, gli extra-profitti dei produttori e dei distributori di energia e l’extra-gettito Iva che deriva dall’aumento dei prezzi al consumo”.

Ivg, Grimaldi (LUV): “accesso all’aborto farmacologico anche nei consultori”

 

“Rispetto a qualche mese fa, quando ancora alcuni esponenti della Giunta paventavano ricorsi contro le Linee di indirizzo ministeriale, quello di oggi è certamente un passo avanti: la Regione dichiara di volerle rispettare e anzi di averle già attuate in modo diffuso sul territorio le Linee per quanto riguarda l’aborto farmacologico in Day Hospital.  Tuttavia occorre sapere quali sono i tempi, i modi e i contenuti dell’indagine condotta insieme alle ASL: quante e dove sono le strutture di territorio (consultori) in cui si garantisce la pratica? In quanto non ci risulta che nei consultori sia mai stata attivata” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che ha presentato in Aula un question time in merito alla diffida notificata alla Regione il 26 novembre 2021 da parte di 27 associazioni aderenti alla “Rete Più di 194 voci” di Torino e di Laiga (Libera associazione italiana ginecologi), poiché la Regione non si è ancora adeguata alle nuove Linee di indirizzo delle autorità sanitarie nazionali.

“L’aborto farmacologico è in uso nella gran parte degli altri Paesi europei e garantisce maggiormente il principio di autodeterminazione delle donne, oltre a favorire un importante risparmio per il Sistema sanitario pubblico” – prosegue Grimaldi. – “Ecco perché anche in Piemonte deve essere consentito a tutte le donne scegliere il metodo (farmacologico o chirurgico) con il quale effettuare l’interruzione della gravidanza e il luogo ove effettuarla (ospedale o consultorio)”.

Russia, dal Pd 13 domande a Cirio e Marrone

 SU RUSSIA E DONETSK

Il Pd del Piemonte chiede al Presidente Cirio e all’assessore Marrone di fare chiarezza: “ La Giunta regionale non può continuare a barcamenarsi tra ambiguità e assordanti silenzi che minano la credibilità del Piemonte”

«I rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con l’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk non sono semplicemente fonte di imbarazzo per la Regione Piemonte, ma minano la credibilità stessa dell’istituzione regionale, che non può essere sacrificata sull’altare dei traballanti equilibri della maggioranza, tanto più in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, di fronte ad un conflitto che potrebbe allargarsi anche all’Europa. Anche alla luce della recente trasmissione “Piazza Pulita”, è necessario che Cirio e Marrone facciano chiarezza e spieghino ai piemontesi da che parte sta la Giunta e chi ne fa parte. Davvero al Presidente Cirio può bastare che Marrone, che ha tra le sue deleghe quella alla Cooperazione internazionale, abbia firmato l’ordine del giorno di condanna dell’aggressione russa? La Giunta può permettersi di essere rappresentata da chi, come Marrone, ha fatto propria e diffusa la propaganda di Putin e portato avanti iniziative contrastanti con le scelte del Governo e dell’Ue anche da assessore? Per Cirio, per la Lega e per FdI è tutto a posto? A fronte delle posizioni sempre più chiare espresse dalla comunità internazionale e dalle Organizzazioni internazionali, nonché dal nostro Governo, la Giunta regionale piemontese non può continuare a barcamenarsi tra ambiguità e assordanti silenzi ma ha il dovere di fare chiarezza». Queste alcune delle molte domande (a partire da quelle legate alle pubblicazioni sulle pagine dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk) cui si attende una risposta inequivocabile raccolte in un report  presentato dal Partito Democratico del Piemonte in occasione della conferenza stampa sul caso “Marrone-Repubblica popolare di Donetsk”, a cui hanno preso parte il Segretario regionale Paolo Furia, la vice Segretaria regionale Monica Canalis, il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle ed i consiglieri regionali Domenico Rossi e Diego Sarno.

LE 13 DOMANDE A CIRIO E MARRONE

«Le pagine social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, mai riconosciuta da Italia e UE, e al centro di un conflitto delicato, riportano più volte eventi istituzionali e dichiarazioni dell’assessore Maurizio Marrone a sostegno della loro causa e in contrapposizione a quella del governo italiano.

L’assessore Maurizio MARRONE

1) ne è a conoscenza?

2) sa dirci se c’è o c’è stata una corrispondenza tra lui stesso o i suoi collaboratori o l’ufficio stampa della Giunta Regionale e i gestori di queste pagine?

3) si riconosce nelle dichiarazioni che gli vengono attribuite su queste pagine?

E il presidente Alberto CIRIO

4) era a conoscenza della presenza e delle dichiarazioni dell’assessore Marrone su queste pagine e le condivide?

In alcuni dei post social dell’autoproclamata Repubblica Popolare del Donetsk, l’assessore Marrone viene indicato come co-presidente del Centro di Rappresentanza DPR di Torino. L’ultimo post risale ad ottobre 2021. Il capogruppo di FdI, Paolo Bongioanni, a “Piazza Pulita” afferma che “il sostegno è del 2017”. Anche il Presidente Cirio ci ha più volte detto che “si tratta di cose del passato, del 2019”. La Repubblica scrive che è stato presidente del Centro fino al 2019. In “Piazza Pulita” troviamo un video del 2020 in cui Marrone stesso ancora si definisce in inglese “capo della Rappresentanza della Repubblica di Donetsk in Italia” e sul sito del ministero degli Esteri della Repubblica del Donetsk troviamo questa definizione fino ad ottobre 2021.

Crediamo sia necessario fare chiarezza con un intervento pubblico e con dei documenti ufficiali.

L’assessore Maurizio MARRONE dovrebbe, quindi, farci sapere:

5) È disponibile lo Statuto e l’atto costitutivo dell’associazione?

6) Quali cariche ha ricoperto nell’associazione l’assessore Marrone e in quale periodo e con chi?

7) Oggi chi è il legale rappresentante del Centro di Rappresentanza DPR?

8) La Regione Piemonte e il Consiglio Regionale hanno mai intrattenuto rapporti ufficiali con questa associazione (patrocini, contributi, protocolli di intesa, corrispondenza)?

L’assessore Marrone è subentrato in Giunta a Roberto Rosso nell’aprile del 2022, assumendone tutte le deleghe e, in aggiunta, la delega alla Cooperazione internazionale, che prima era affidata all’assessore Fabrizio Ricca.

Vorremmo sapere dal presidente Alberto CIRIO

9) Per quale ragione ha inteso sottrarre la delega all’assessore Fabrizio Ricca per affidarla a una forza politica che, diciamo così, non era certo nella condizione in quel momento di rivendicare ulteriori deleghe?

10) C’è stata una esplicita richiesta di Fratelli d’Italia in questo senso, vista anche l’attività consolare di Fabrizio Comba, coordinatore regionale del partito?

11) Era a conoscenza dei legami e degli incarichi dell’assessore Maurizio Marrone nel momento in cui gli ha assegnato la delega alla Cooperazione internazionale?

 12) L’assessore Maurizio Marrone intende prendere una posizione pubblica, sulla scia di quanto fatto dalla Presidente del suo partito Giorgia Meloni, e da altri leader politici che, se pure in passato avessero esibito simpatie filo-russe, dopo l’invasione hanno preso una posizione pubblica di condanna dell’aggressione e di sostegno all’Ucraina?

13) A fronte del contesto geopolitico attuale, e considerati sia i rapporti dell’assessore Maurizio Marrone con la Repubblica del Donetsk riportati sulle pagine ufficiali della stessa sia il silenzio, peraltro inusuale, dell’assessore Marrone sulla vicenda Ucraina, il presidente Alberto Cirio ritiene opportuno che la delega alla Cooperazione Internazionale resti in capo a Marrone? Ritiene che sia sufficiente il voto ad un ordine del giorno insieme alla decisione di estrometterlo dalla gestione dell’accoglienza dei profughi per tutelare la credibilità e la reputazione internazionale della Regione Piemonte?».

 

Il PD del Piemonte

Disturbi alimentari, Pd: potenziare gli interventi

XI GIORNATA NAZIONALE DEL FIOCCHETTO LILLA

Il  15 marzo 2022, in occasione dell’XI Giornata Nazione del Fiocchetto Lilla, la Mole sarà illuminata del colore simbolo dell’iniziativa, per sensibilizzare sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare.
Tali disturbi sono patologie, classificate dagli esperti nell’ambito delle malattie psichiatriche, caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’ossessione per il peso e le forme del corpo. Patologie aumentate del 30% nell’ultimo anno, anche a causa del distanziamento sociale e dell’isolamento provocati dalla pandemia. Un incremento che ha messo in seria difficoltà i servizi impegnati ad offrire percorsi di cura.
Come Gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune di Torino abbiamo presentato una mozione, condivisa da tutti i gruppi consiliari di Maggioranza, che sollecita azioni concrete per arginare e gestire il problema.
“Chiediamo di potenziare, di concerto con l’ASL, la Rete dei servizi socio assistenziali, di sostegno psicologico, anche domiciliare, culturali ed educativi volta a prevenire e affrontare i soggetti che sviluppano tali patologie alimentari” spiega la capogruppo Nadia Conticelli, proponente della mozione “perché è fondamentale un intervento tempestivo. La sensibilizzazione deve partire dalle scuole: studenti, docenti e dirigenti scolastici devono condividere un programma educativo in tal senso”.
“Ringrazio l’Assessore Jacopo Rosatelli e i capigruppo di Maggioranza, Simone Fissolo (Moderati), Alice Ravinale (Sinistra Ecologista), Silvio Viale (Lista civica per Torino), Tiziana Ciampolini (Torino Domani) perché hanno immediatamente condiviso lo spirito dell’iniziativa.

Prosegue Conticelli: “Ringrazio inoltre i colleghi regionali Raffaele Gallo (presidente gruppo PD) e Silvio Magliano (presidente gruppo Moderati) che hanno presentato la proposta di legge ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie’. Insieme a loro ci auguriamo che venga approvata in tempi rapidi in Commissione e in Consiglio regionale ma, soprattutto, chiediamo che abbia un adeguato stanziamento finanziario”.
Raffaele Gallo sottolinea: “E’ importante aver raggiunto un testo unico sulla legge regionale alla quale abbiamo lavorato insieme su stimolo del PD, affinché famiglie e pazienti avessero finalmente risposta al loro bisogno di cura e di prossimità della presa in carico. Il nostro impegno non si ferma qui, e saremo vigili perché la legge abbia i soldi necessari a finanziarla. Non servono scatole vuote ma strumenti efficaci per combattere quella che è la pandemia del nuovo millennio”
“La rete territoriale della neuropsichiatria infantile” segnala Conticelli “è in forte sofferenza,così come il reparto ospedaliero di questa specialità presso il Regina Margherita, i cui 18 posti letto risultano saturi da anni, con conseguente necessità di appoggio presso altri reparti pediatrici”.
“Analoga richiesta”, prosegue la Capogruppo PD, “verrà presentata dalla collega della Città metropolitana Rossana Schillaci (capogruppo della lista Città di Città). Un segnale di continuità importante affinché le azioni concrete vengano sollecitate e sostenute a tutti i livelli delle istituzioni.

Il Gruppo consiliare Pd della Città di Torino

Dalla Città di Torino “No alla guerra” in Ucraina

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Al termine della seduta il Consiglio comunale ha approvato tutti gli ordini del giorno, quattro, presentati sul conflitto innescato dall’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’ordine del giorno “No guerra, sì dialogo” (prima firmataria Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) ha ottenuto 30 voti. Al netto delle assenze, lo hanno approvato tutti i gruppi consiliari, con l’eccezione di Torino Bellissima che non ha partecipato al voto.

Il secondo documento messo ai voti, “Sostegno al Governo, all’Unione Europea e alle Nazioni Unite nel conflitto in Ucraina” (firmatario, Silvio Viale – Lista Civica per Torino) ha incassato il sostegno di 21 consiglieri e consigliere, 3 voti contrari (Fd’I e FI) e 4 astensioni (Sinistra Ecologista, Torino Domani e Apollonio della Lista Civica per Torino).

Mobilitazione a sostegno del popolo ucraino” (prima firmataria, Nadia Conticelli – PD) è stato approvato con 26 voti (PD, Lista Civica, Lega, Sinistra ecologista, Moderati, Forza Italia).

Infine, l’ordine del giorno “Solidarietà e vicinanza al popolo ucraino”, presentato da Elena Maccanti (Lega) ha raccolto 25 sì (PD, Lega, Torino Domani, Lista Civica, Moderati, Forza Italia e un’astensione (Diena, Sinistra ecologista), mentre M5S, Cioria (PD) e Ravinale (SE) non hanno partecipato al voto.

La votazione dei documenti è stata preceduta da un articolato dibattito, iniziato con l’illustrazione dei quattro provvedimenti. Sono intervenuti i consiglieri e consigliere Apollonio, Viale, Conticelli, Catizone, Sganga, Fissolo, Saluzzo, Cioria, Ciampolini, Ravinale, Firrao, Pidello e Santiangeli. Unanimi il rifiuto della guerra, il sostegno al popolo ucraino e la condanna dell’aggressione da parte della Federazione Russa, la difesa della democrazia e dell’autodeterminazione dei popoli, il richiamo ad una rapida soluzione diplomatica del conflitto e ad un maggiore e più unitario impegno in questo senso da parte dell’Europa, nonché l’invito a predisporre l’accoglienza per i profughi. Meno condivisi aspetti come la richiesta di adesione dell’Ucraina all’UE e le critiche all’assessore Marrone per le sue posizioni sul Donetsk (oggetto di votazione separata nel documento di Viale). Sono anche risuonati l’invito a non attribuire le responsabilità all’intero popolo russo nonché le forti preoccupazioni per le ricadute del conflitto su un tessuto socio-economico, in Italia e nel mondo, già fortemente danneggiato da due anni di pandemia e dalla crisi economica.

La Sala Rossa contro l’automatismo del cognome paterno

Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, un ordine del giorno firmato dalla presidente Maria Grazia Grippo che impegna il Sindaco, anche in qualità di Ufficiale di Governo, a farsi parte attiva in tutte le sedi nazionali con l’obiettivo di modificare l’attuale regola dell’automatismo del cognome paterno.

Nell’illustrare il provvedimento, Grippo ha ricordato come, nell’ordinamento italiano, la normativa vigente prevede l’assegnazione automatica del cognome del padre per i nuovi nati. Una scelta che la Corte europea dei diritti dell’uomo, nel 2014, ha stabilito risultare “eccessivamente rigida e discriminatoria nei confronti delle donne” e in contrasto con il principio di uguaglianza tra i coniugi.

Anche la Consulta, con una sentenza del 2016 del relatore, Giuliano Amato, è intervenuta sulla materia dichiarando incostituzionale la normativa nella parte in cui non consente ai genitori, d’accordo tra loro, di attribuire ai figli anche il cognome della madre.

Grippo ha poi evidenziato che oggi, solo se i genitori concordano, possono aggiungere al cognome del padre quello della madre e solo come secondo cognome, una regola che deriva da una concezione patriarcale della famiglia e una visione superata dalla Costituzione Repubblicana che sancisce il principio di uguaglianza e la parità morale e giuridica dei coniugi.

Il documento è stato approvato con 27 voti favorevoli e un astenuto.

Caro-carburanti, Montaruli (Fdi): Pieno sostegno a benzinai piemontesi

Governo intervenga su taglio accise

“Pieno sostegno all’iniziativa promossa dai benzinai piemontesi di lasciare al buio nelle ore notturne gli impianti per protestare contro il caro-carburanti. Comprendo assolutamente le parole del presidente Faib- Confesercenti Enzo Nettis che lamenta la situazione sempre più insostenibile, anche a danno dei consumatori. Condanno allo stesso tempo la debolezza del Governo con il suo ministro Roberto Cingolani che proprio ieri ha affermato che l’aumento dei prezzi è una truffa a danno dei cittadini senza però battere ciglio sugli interventi da mettere in campo. I consumi sono già scesi del 15%, nessuno tra imprese, lavoratori e cittadini riuscirà a reggere a lungo questa situazione. Ci vuole fermezza a partire dal taglio delle accise” commenta in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Energia, Ruffino (CI): Ora basta compromessi al ribasso per accontentare 5S

“E’ un bene che il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli parli apertamente di scostamento di Bilancio e di un tetto europeo per fermare la speculazione nel campo energetico”. Lo afferma la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino.
“L’auspicio- aggiunge- è però che questi interventi si traducano subito in azioni concrete. La situazione è terribilmente delicata e si rischia non solo di non riagganciare la ripresa, ma di finire nuovamente in recessione”.
Per Ruffino “questo è il momento del coraggio e ci aspettiamo decisioni importanti, senza quei compromessi al ribassso ai quali purtroppo la maggioranza più volte ha dovuto fare ricorso proprio per accontentare i 5 Stelle. Auspichiamo quindi meno vincoli e più decisionismo sul futuro energetico del Paese: cittadini e imprese hanno bisogno di risposte immediate”.