L’emergenza rifiuti che sembrava essere un problema solo di alcune zone della città più degradate, purtroppo si riscontra in quartieri che fino a qualche tempo non ne risentivano.
“Le segnalazioni corredate da fotografie – commenta Pino Iannò di Torino Libero Pensiero – mi sono arrivate dai residenti di Vanchiglietta, che devono fare i conti con cassonetti colmi, rifiuti al di fuori dei contenitori e cestini portarifiuti pieni. Non si tratta, come si potrebbe pensare, di mancanza di rispetto civico dei cittadini, ma evidentemente di un servizio poco efficiente dell’Azienda che si occupa della raccolta della spazzatura.”
Il consigliere ha presentato un’interpellanza ironica sul tema dal titolo “Di rifiuti in giro per Vanchiglietta ne abbiamo? Hai voglia”, dove il problema viene evidenziato soprattutto nell’area di via Oropa, via Porri, lungo Po Antonelli e corso Cadore.
La presenza di tutti questi rifiuti oltre al degrado, attira la presenza di insetti, topi e animali selvatici come i cinghiali, che sempre più spesso scendono in città alla ricerca di cibo.
La domanda che sorge spontanea è, l’Amministrazione comunale lo sa? Non è forse il caso di verificare come mai ci siano tutti questi disservizi sulla raccolta rifiuti?
Comunità umane innanzitutto. Cioè vere e proprie scuole di formazione, momenti di autentica amicizia tra i vari leader, militanti e simpatizzanti, luoghi dove si cresceva politicamente e culturalmente. Certo, luoghi anche di sano confronto e di duro scontro ma sempre riconducibili alla politica e al rispetto tra le persone e delle persone. Qualcuno potrebbe dire, e forse anche giustamente, che si tratta di un periodo ormai consegnato alla storia e che non sarà mai più riproponibile. C’è però un aspetto che non può essere facilmente eluso. E cioè, in quella lunga stagione – che coincide con l’intera prima repubblica e con l’inizio della cosiddetta seconda repubblica – i partiti, e le rispettive correnti al loro interno, coincidevano non solo con la militanza delle persone, il radicamento territoriale, la rappresentanza sociale e culturale ma erano anche momenti di crescita personale e comunitaria. Insomma, a prescindere che si facesse, o meno, politica per tutta la vita, si continuava a mantenere un ricordo straordinario per una esperienza che ti aveva segnato profondamente. A livello politico ed umano.