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Studente disabile? No grazie

Il consigliere Iannò si occupa del caso

 

E’ stato paragonato ad una gastrite, il bimbo disabile che si è visto negare un posto nella scuola dell’obbligo.

Un caso sollevato dalla mamma, che lamenta, giustamente, come sia negato il “diritto allo studio del ragazzo”.

Del problema se ne sta occupando il consigliere comunale Giuseppe Iannò di Torino Bellissima, particolarmente sensibile a queste tematiche, in collaborazione con il sottosegretario di Stato all’istruzione, Rossano Sasso.

“C’è da chiedersi – sottolinea il consigliere Iannò – come possa la scuola italiana che si considera “inclusiva”, accogliere docenti, che affermano che uno studente, non possa essere integrato in una classe con i compagni, coniugando tutti i bisogni del caso”

“Una vicenda che non è tanto isolata – prosegue Iannò – e rispecchia le grandi preoccupazioni, con cui troppo spesso i genitori non trovano a livello sociale, risposte adeguate. Una doppia discriminazione che aggrava le difficoltà del bambino”

La prossima settimana il consigliere incontrerà la mamma, per esprimere solidarietà e trovare il modo di inserire il giovane in un contesto scolastico.

Ministri degli Esteri a Venaria: la protesta di Italexit

 “PASSERELLA MEDIATICA PER GIUSTIFICARE L’ESCALATION DEL CONFLITTO”

Riceviamo e pubblichiamo

Il 20 maggio i Ministri degli Esteri dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa si incontreranno alla Reggia di Venaria per la chiusura del semestre di presidenza italiana, con Di Maio che passerà il testimone al suo omologo irlandese.

Nonostante le varie dichiarazioni degli ultimi giorni, che rinnovano la solita retorica sulla difesa dei diritti umani e della fratellanza, è evidente che il tema centrale dell’incontro sarà la questione Ucraina.

Il Consiglio d’Europa arriva a questo appuntamento in una situazione di grave imbarazzo: se il suo obiettivo è la costruzione della pace attraverso la diplomazia, l’espulsione della Russia dal consiglio (avvenuta a marzo) ha dimostrato che non si tratta di un’istituzione super partes bensì dell’ennesima emanazione di un certo potere geopolitico a stelle e strisce. Così, mentre i popoli europei chiedono a gran voce lo stop all’invio di armamenti, i Ministri si incontrano per pianificare le prossime fasi della guerra: ben 27 di loro appartengono a paesi membri dell’Unione Europea, ormai apertamente schierata a favore della “diplomazia delle armi”. 

 

Per questo motivo Italexit ha organizzato un sit-in di protesta in Piazza Vittorio Veneto a partire dalle ore 9:30.

 

Jessica Costanzo, Onorevole Deputata del Partito Italexit per l’Italia, introduce così l’iniziativa: “Questo Consiglio d’Europa rappresenta una passerella mediatica per permettere ai vari Governi di costruirsi un alibi: la globalizzazione ha fallito e l’Unione Europea sta collassando su sé stessa, ma con la guerra si può trovare un facile capro espiatorio per chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini – italiani in primis. Venaria sarà completamente militarizzata per reprimere o, al massimo, strumentalizzare la contestazione: il copione è sempre lo stesso, ma questo non ci impedirà di portare in piazza le nostre rivendicazioni contro l’escalation del conflitto”.

Verdi, luci e ombre su Repowereu

“La presenza di misure legislative e di obiettivi vincolanti più ambiziosi per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica non può che essere accolta favorevolmente, ma il livello proposto è ancora troppo basso per porre fine quanto prima alla nostra dipendenza dalla Russia e combattere la crisi climatica” – dichiarano Eleonora Evi ed Angelo Bonelli, co-portavoce nazionali di Europa Verde

 

“Il pacchetto REPowerEU – puntualizzano – presenta senza dubbio alcune luci, ad esempio l’obbligo legale di installare l’energia solare su tutti i nuovi edifici pubblici e commerciali di dimensioni superiori a 250 mq entro il 2026 e su tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Positiva anche la proposta di raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore, con un obiettivo di 10 milioni di unità nei prossimi 5 anni. Ma ci sono diverse ombre, come la possibilità per gli Stati Membri di derogare al principio del non arrecare danno significativo all’ambiente (Do No Significant Harm Principle – DNSH) per investimenti in petrolio e gas.   

“Avremmo voluto una maggiore ambizione da parte della Commissione, anche nell’esercitare pressione sugli Stati membri affinché redistribuiscano gli extraprofitti miliardari delle grandi industrie energetiche a favore di chi è più duramente colpito da questa crisi.  

Il Pacchetto REPowerEU manca del coraggio di chiudere definitivamente con il passato, ricordando che investire massicciamente nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica significa di fatto investire nella sovranità energetica degli Stati membri e porre fine a quel modello energetico scellerato che ci ha portato alla crisi attuale.  C’è una sola strada per l’Europa per liberarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia: sobrietà, efficienza e fonti rinnovabili. Per il clima, per la pace e per la giustizia” – concludono Evi e Bonelli.

 

 Ruffino (Azione): “affidare ai piccoli comuni i fondi per i progetti” 

“Chiedo alla ministro dell’Interno di intervenire immediatamente per sanare la incresciosa situazione che si e’ creata in questi giorni sulla cancellazione di circa mezzo miliardo di euro di contributi per la realizzazione di 4.800 progetti nei piccoli comuni italiani”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “Quanto sta accadendo ha dell’incredibile. Invece di rendere meno burocratica l’Italia, aiutando le economie locali a rilanciarsi dopo la crisi economica causata dal Covid e ora dalla guerra in Ucraina, si chiede ai piccoli comuni italiani, da sempre carenti di personale, di svolgere alla perfezione le scadenze salvo poi annullare con una semplice pec l’invio dei contributi attesi da anni solo perche’ la burocrazia deve avere la meglio sul buonsenso. Cosi l’amministrazione centrale penalizza i territori senza risolvere i problemi. Sono certa che la ministra Lamorgese interverra’ per sanare questa anomalia burocratica”, conclude.

“Il silenzio dei media nazionali sul Referendum Giustizia prosegue”

A meno di un mese dalla data in cui i cittadini saranno chiamati alle urne per esprimersi sui 5 quesiti proposti nel Referendum per una Giustizia Giusta, prosegue un silenzio mediatico imbarazzante che priva gli elettori della possibilità di ricevere corrette informazioni al riguardo.
Secondo l’Avvocato Alberto Del Noce, membro del Direttivo Regionale di Buona Destra Piemonte e del Comitato per il Si, promosso dal Partito Radicale, “siamo di fronte ad un problema di comunicazione evidente: dai media nazionali non viene assicurata una corretta ed adeguata diffusione delle informazioni riguardanti il Referendum. Si tratta di cinque quesiti che potrebbero restituire al nostro Paese una Giustizia più in linea con i principi liberali e di democrazia su cui è stata scritta la nostra Costituzione, spesso forzata per arrivare a mini riforme dalla scarsa efficacia complessiva. Sembra, invece, evidente ci siano interessi di parte che mirano a far passare in silenzio questo appuntamento, creando difficoltà a diffondere le ragioni del Sì e rendendo difficile il raggiungimento del quorum”.
Buona Destra Piemonte, insieme agli altri membri del Comitato per il Sì continuano a diffondere informazioni, tramite i propri canali e con appuntamenti settimanali con punti informativi sul territorio, ma l’informazione pubblica su temi tanto importanti per il Paese non può essere demandata unicamente all’iniziativa dei singoli.
Come Buona Destra auspichiamo che i media tornino a recitare un ruolo da protagonisti, diffondendo correttamente e con gli spazi adeguati le corrette informazioni per permettere a tutti di poter esprimere un voto consapevole il prossimo 12 Giugno.
Buona Destra Piemonte
Taccuino elettorale: “Il Torinese” offre spazio gratuito a tutte le forze politiche per l’annuncio di incontri, programmi e iniziative. Inviare i comunicati a: redazioneweb@iltorinese.it

Baby gang, la Giunta esponga in Commissione il suo programma quadro


Contro un fenomeno sempre più diffuso, servono idee, risorse e un coordinamento con tutti i soggetti che si occupano del tema: gli annunci non bastano, come ho affermato con chiarezza, poco fa, discutendo la mia interpellanza sul tema. L’altra mia richiesta: si valuti con Ires l’ipotesi della creazione di un Osservatorio sul Disagio Giovanile.

Sia al più presto esposto in Commissione il programma quadro sul tema delle baby gang, programma che dovrà essere coordinato nell’ambito delle varie politiche regionali che si occupano del contenimento e della previsione del disagio. Si valuti inoltre, con Ires, l’istituzione di un Osservatorio sul Disagio Giovanile per tenere sotto controllo un fenomeno che rappresenta ormai, a tutti gli effetti, un’emergenza, soprattutto per i nostri centri urbani di maggiori dimensioni. Queste le due principali richieste da me rivolte alla Giunta discutendo,  a Palazzo Lascaris, la mia interpellanza sull’urgenza di contrastare la violenza giovanile.

La Giunta, almeno a parole, riconosce la gravità del problema, e ha annunciato interventi volti a contrastare il fenomeno delle baby gang quale misura parallela alla sperimentazione del Servizio Civile Regionale. Per questa finalità sono stati allocati 117mila euro per il 2022 e 228mila euro per il biennio 2023-2024. Massimizzare le poche risorse a disposizione è fondamentale, così come lo è iniziare quanto prima un puntuale lavoro in Commissione, percorso dal quale potranno nascere buone prassi.

Se spetta alle Forze dell’Ordine l’attività repressiva, è compito e dovere della Regione esercitare un’azione preventiva, in sinergia con le Amministrazioni locali, nei confronti di un fenomeno cresciuto in maniera preoccupante nella nostra regione, per proporzioni e gravità, negli ultimi due anni di emergenza pandemica. Come Moderati siamo da sempre a favore di un sostegno reale ed efficace a tutti i luoghi di crescita, educazione e formazione giovanile – dagli Oratori alle Associazioni – primo e più efficace antidoto contro ogni comportamento violento.

Aggressioni fisiche, minacce, furti, rapine e atti di bullismo non rappresentano soltanto una minaccia alla sicurezza dei cittadini, ma anche un danno all’immagine del territorio regionale, in particolare per le aree a interesse turistico.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Urbanistica precaria, Grimaldi (LUV): “abitazioni alte due metri e nei seminterrati”

 “E’ una deregulation totale in cui seppelliamo i nostri sensi di colpa verso l’ambiente e i più fragili”.

«La legge Marin vuole combattere il consumo di suolo ma otterrà solamente nuove colate di cemento e mattoni, su seminterrati, piani pilotis, ruderi e sottotetti di cui si potranno alzare le travi. Questa legge manda in soffitta il buon senso, e, unico caso in Italia, renderà abitabili i locali con altezze inferiori ai 2.40, o renderà possibile creare bagni di un metro quadro in cui lavarsi i denti, farsi la doccia e il bidet! Che ne è di tutti quei cittadini che hanno pagato migliaia di euro per rendere abitabili i propri immobili negli scorsi anni? Per la Lega sono dei fessi, forse? Ma saranno gli ultimi a pagare il prezzo più alto. Questa legge offrirà agli speculatori nuovi spazi insalubri da affittare ai più poveri e agli ultimi, coloro che accetteranno di mettere a rischio la loro salute e la salubrità dell’intero edificio per garantirsi un tetto (basso) sopra la testa o un seminterrato claustrofobico» – così Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in merito all’approvazione della legge Marin.

«Quella approvata in queste ore – conclude Grimaldi – è una legge che va contro ogni tipo di logica che non sia quella del “fai cosa vuoi e dove vuoi”. Ci auguriamo che la Corte Costituzionale cancelli le norme più assurde di una legge che, seppur parzialmente migliorata dal nostro lavoro in Aula, non è altro che una deregulation totale in cui seppelliamo i nostri sensi di colpa verso l’ambiente e agli ultimi».

Teleriscaldamento e carburante: il Consiglio comunale contro gli aumenti

Il contenimento dell’aumento delle bollette del servizio di teleriscaldamento è l’oggetto dell’ordine del giorno approvato ieri pomeriggio in Consiglio comunale sottoscritto da sei consiglieri del Pd.

Il Governo intende calmierare i costi delle bollette energetiche con la riduzione dell’Iva sul gas al cinque per cento e degli oneri generali nel settore ma non sono contemplati riferimenti ai costi e alle tariffe del servizio di teleriscaldamento.

Il provvedimento della Sala Rossa invita la giunta a chiedere al Governo la riduzione dell’Iva sul gas al cinque per cento e la riduzione degli oneri generali nel settore anche alle bollette del servizio del teleriscaldamento.

L’aumento del costo del carburante è l’argomento di un secondo atto di indirizzo proposto dai consiglieri della Lega e approvato dall’Aula. Il Consiglio sollecita l’assunzione di misure governative per rendere strutturale e permanente il taglio delle accise sui carburanti (vigenti sino all’8 luglio) al fine di contenere l’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici a tutela della tenuta del sistema economico del Paese.

Ruffino (Azione): ridurre gap su salari e congedi maternità

“Secondo una nostra indagine, prima del covid, 1 donna su 5 lasciava il proprio lavoro entro due anni dalla maternità, soprattutto se inquadrata con contratti a tempo determinato o part – time. Inoltre per le donne che rientrano a lavoro, i salari si riducono del 12 %, perché di conseguenza si riducono le ore lavorate. Il reddito dei padri invece non viene penalizzato in nessun modo. Da marzo del 2022 a sostegno delle famiglie il Governo ha introdotto l’ assegno unico, strumento utile, ma non sufficiente. Su congedi e incentivi di rientro a lavoro post maternità, occorre fare di più.” Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino in merito ai dati su maternità e lavoro.
“Nel piano di Azione next generation, abbiamo individuato interventi mirati e strutturati, che proprio oggi vogliamo ricordare e rilanciare. Vogliamo bilanciare i congedi di madri e padri, sia in termini di reddito che di durata. Dopo il parto le donne non vanno a lavoro anche fino a 150 giorni, gli uomini solo per 10. Infine – ha concluso la deputata di Azione – vogliamo garantire alle madri che rientrano a lavoro, un’integrazione salariale fino a 5 mila euro annui. Per questo occorre un piano da 3,6 miliardi. Dobbiamo agire in fretta, se vogliamo davvero incidere sul delicato problema maternità e lavoro:”

Il Mondo che verrà: Lucio Caracciolo al Sermig

L’obbiettivo comune di tutti gli organizzatori del convegno è quello di lavorare convintamente e instancabilmente per la Pace e Giustizia (che per noi sono realmente inscindibili). Quindi cercare di salvare ogni vita umana, ma anche il diritto delle persone di vivere nella dignità e nella libertà.

Nella guerra decisa unilateralmente da Putin contro l’Ucraina e nella speranza che ci si sieda presto intorno a un tavolo per negoziare, è tempo di riflettere sulla nuova geopolitica che ne scaturirà. Niente sarà più come prima, schieramenti e alleanze subiranno profonde mutazioni, avremo blocchi di nazioni ancora più contrapposti mentre incomincia ad incombere per i paesi più poveri lo spettro della carestia per la crisi del grano. E proprio su questo “Mondo che Verrà” cercheranno di dare risposte Lucio Caracciolo, direttore di Limes, e Francesco Marino responsabile del TG RAI Piemonte, martedì 17 maggio alle ore 20,00, nel luogo simbolo dell’Arsenale della Pace di piazza Borgo Dora 61 a Torino. L’incontro è stato organizzato dal Comitato dei Diritti Umani della Regione Piemonte e dal Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con Voi” per ribadire, oggi più che mai, che solo chi semina pace raccoglie giustizia.
Il convegno ha avuto il sostegno della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale del Piemonte e il patrocinio della Città di Torino e del “Comitato Interfedi”.
Alla serata è prevista la presenza di diverse personalità, fra cui – particolarmente significativa – quella dei presidenti di “Senzatomica” e di “Rete Italiana disarmo” e del Console di Ucraina. Sarà possibile seguire i lavori oltre che in presenza (la sala sarà alle h 19.15, fino ad esaurimento dei posti) anche in diretta streaming: live.sermig.org/17maggio.

Giampiero Leo (portavoce del Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”), a nome di tutti gli organizzatori.