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Settore forestale, Valle (Pd): “Servono più risorse”

 “PER LA CURA DEL TERRITORIO E LA GESTIONE DEI BOSCHI SERVONO PIÙ PERSONALE E PIÙ ATTREZZATURE”

Il Vicepresidente del Consiglio regionale : “Vigileremo affinché la Giunta mantenga gli impegni presi”

«La tenuta dei territori, soprattutto collinari e montani, costituisce una vera e propria emergenza: occorre fronteggiare fenomeni di dissesto idrogeologico, gestire boschi e foreste, garantire condizioni di vivibilità anche nelle aree più disagiate. Un ruolo fondamentale nella cura e nella gestione del territorio è svolto dagli operatori forestali, che si trovano a lavorare in condizioni non facili sia per insufficienza del personale sia per carenza di attrezzature e di macchinari. Per questo ho sollecitato la Giunta regionale, attraverso un’Interrogazione, per avere un quadro preciso della situazione e per capire se il settore forestale sia considerato strategico per la Regione Piemonte oppure no. Secondo quanto illustrato in Aula dall’assessore Marco Gabusi, attualmente il Piemonte conta su 351 operatori forestali (229 tempi indeterminati, 122 tempi determinati). Le ultime assunzioni risalgono al 2019, mente nell’anno passato si sono stabilizzati 32 Otd. L’assessore ha promesso nuove assunzioni e/o stabilizzazioni, ma richiamando l’attenzione soprattutto alle nuove misure organizzative adottate: il nuovo Settore per la gestione dl personale attivo da febbraio, la gestione informatizzata delle presenze, la programmazione ordinata degli interventi. Sul versante delle attrezzature, risulterebbero impegnate tutte le risorse disponibili: 122mila euro per attrezzature forestali, 134mila per le macchine cingolate, 134mila per un impianto irriguo, 27mila per i Dpi. Prendiamo atto di questi numeri e degli impegni presi, ma è evidente che le risorse sul versante delle macchine e delle attrezzature non sono sufficienti a mettere i forestali in condizioni di lavorare meglio e in modo più efficace, e, senza togliere nulla all’importanza della riorganizzazione, resta fondamentale aumentare le risorse umane. Consideriamo quello forestale un settore di grande importanza e da troppo tempo trascurato. Vigileremo affinché la Giunta non venga meno agli impegni presi»: lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle.

Io speriamo che me la cavo

Io speriamo che me la cavo. E speriamo che se la cavino le persone a me care tra parenti, amici ed amiche. Che altro dire?
Siamo in guerra tra di noi e con altri e manco ce ne accorgiamo. La natura è in guerra con noi.  Non ne può più e si ribella. La burocrazia italiana ci odia e ci considera dei sudditi e non dei cittadini. Ora grazie ad uno studio emerito dell’Università di Torvergata a Roma si scopre che gli sprechi nella pubblica amministrazione non sono figli della corruzione della politica.  Ma per  il 75% della burocrazia inetta ed incapace. Tra tasse, alcune volte chieste ingiustamente, e magari inutili protocolli in sanità, che mettono a dura prova il nostro equilibrio mentale. Siamo stanchi, fin troppo stanchi ed esasperati. Mancano i medici di base.  Non solo nelle vallate montane ma anche nelle città come Torino.
Il perché è molto semplice: chi va in pensione non viene sostituito. Colpevolmente mi sono dimenticato di parlare della violenza sulle donne. Violenza degli uomini sulle donne.  Come se fossero le uniche responsabili dei nostri fallimenti. O anche le morti sul lavoro,  tipico di un paese non civile. Qui la tragedia non è diventata farsa, bensì disastro, solo un angosciante disastro. La politica che fa ? I politici che fanno?  Direi poco o nulla.
Si, assolutamente dopo il disastro o le morti bianche tante parole di esecrazione.  Dopo, il ritorno al più totale oblio. Mi sa che per Torino è ancora peggio.  Ora pure le dimissioni di tutto il cda Juventus. Difatto un’ammissione di colpa o certamente la consapevolezza di un radicale fallimento.
Eppure prima di Ronaldo era un gioiellino come squadra e società. Vincevano scudetti e soprattutto, in qualche modo i conti economici tornavano. Ma che c’entra Torino?
Oramai l’immagine di una Torino vincente si è offuscata, deteriorata. Sembra proprio che tutto tra burocrazia e politica, passando per gli imprenditori e i loro dirigenti, si siano dati l’appuntamento per sancire il fallimento del paese. Con la più totale incoerenza e negazione della realtà. Si produce una falsa coscienza della realtà diventando solo ed esclusivamente ideologia. Ad esempio basta cambiare ruolo per cambiare opinione sulla realtà e sul suo perché. Emblematica la politica.  Se dall’opposizione passi ad essere forza di governo diventi un altra cosa. Come chi passa all’opposizione al governo dice oggi cose che in passato non avrebbe mai detto. Anche qui mi sembra un gioco delle parti. Un Pd arroccato nel suo marasma di congresso. Dovrebbe essere un congresso rifondativo. Vedo tanti che si candidano e poca discussione sui contenuti del proprio essere. Una delle poche al di fuori del coro è Anna Rossomando. Continua a fare la spola tra Roma e Torino, tra le istituzioni, vice presidente del Senato ed il Nazareno.
Ultimamente molto presente in Barriera di Milano.  Galvanizzare questo “corpo” atrofizzato è difficile, se non impossibile, ma Anna Rossomando ci prova con tutte le sue forze.  Decisamente encomiabile.
La Frediani passa con Potere al Popolo.
I vecchi amori non si scordano mai e l’Appendino è… oramai sempre a Roma.
Per i pentastellati il territorio è zero.
Fratelli d’Italia appaiono inebetiti nel loro ruolo di governo.  Ma non rinunciano alle polemiche e giochini politici con gli alleati leghisti. Leghisti boccheggianti. Unico in palla è Giorgetti:  lui è Giorgia Meloni sono diventati gli ultimi moicani di Mario Draghi.
Aspettate , aspettate ci sono anch’io: Pichetto da Biella.  Dopo tanti sacrifici ministro a tutti gli effetti.  Nessuno pensava che questo ministro avesse la verve di volere mandare in galera i sindaci che hanno permesso l’abusivismo. Poi ha coretto il tiro.  Espressione decisamente molto forte, ma sostanzialmente corretta. Subito Salvini che replica tra i sindaci ed i burocrati , manderei i burocrati in galera.  Va beh, sceneggiate.
Tanto sia i politici come i burocrati non pagheranno mai per gli errori compiuti. Anche per questo ” io speriamo che me la cavo ” .
E non ci resta che piangere. Giusto per finire in bellezza . Con lo scetticismo d’obbligo.

PATRIZIO TOSETTO

Ruffino (Azione): “Sui trasporti meno annunci e più fatti”

Il trasporto pubblico locale ha uno sviluppo, per certi versi inevitabile, a macchia di leopardo, anche se in alcuni, ancora troppi casi non esiste. 

L’idea di ulteriori tagli è intollerabile: è uno dei pochi settori su cui bisogna, al pari della sanità, aggiungere risorse.
Inutile parlare di ambiente se il parco degli autobus in circolazione è fra i più vetusti d’Europa. Il ministro Salvini tenga bene a mente alcuni aspetti, come l’avvio di nuovi tratti di metropolitana necessari per servire le aree dove sorgono ospedali. Troppi proclami creano confusione. Sul cosa davvero farà Salvini è un mistero, parta dalle piccole cose, dal garantire i servizi essenziali. Se davvero il governo vuole contrastare il fenomeno dell’abbandono delle aree interne e dei piccoli Comuni come non considerare strategico un efficiente sistema di trasporto pubblico?

On Daniela Ruffino (Azione)

Nazione Futura: “La Casa dei conservatori Piemontesi”

Il think-tank di centro destra con i suoi vertici nazionali inaugurerà a Torino, giorno Sabato 3 dicembre 2022, alle ore 17:30 in Corso Giulio Cesare 338, “La Casa dei conservatori Piemontesi”. Presenzieranno all’evento, oltre al Presidente Francesco Giubilei, al Vicepresidente De Benedictis ed ai coordinatori territoriali, ospiti illustri e grandi amici di Nazione Futura, tra i quali spiccano i nomi del sottosegretario all’Università On. Augusta Montaruli e dell’assessore Regionale Maurizio Marrone.
Il percorso di crescita di Nazione Futura prosegue incessante. Dopo le numerose iniziative di cui è stato protagonista nel corso degli ultimi quattro anni, il circolo Torinese, sotto la guida del Vicepresidente Nazionale Ferrante De Benedictis, punta ad un sempre maggior radicamento sul territorio piemontese.
Il Vicepresidente Ferrante De Benedictis oltre a ringraziare tutti coloro che hanno permesso il raggiungimento di questo importante traguardo, dichiara: – ”La sede di Nazione Futura Piemonte nasce dall’esigenza di dare voce ad una politica matura e consapevole, offrendo così uno spazio di discussione attorno al quale coagulare idee e progetti”- e aggiunge inoltre : -”il nostro sarà un lavoro prepolitico che ci auguriamo possa essere utile al percorso che ci porterà alle prossime importanti elezioni regionali in Piemonte. Siamo certi di poter offrire un contributo di idee e di competenze utili al centro destra”-.

Amedeo Varese
Responsabile Comunicazione Nazione Futura Piemonte

Accossato interviene su Parco della Salute e futuro della sanità in Piemonte

La Cgil in questi giorni ha chiesto a gran voce che si apra un dibattito pubblico sulla costruzione del Parco della Salute e più in generale sul futuro della sanità in Piemonte. La pandemia ha evidenziato ancor di più l’importanza di avere una sanità pubblica efficiente e ci ha insegnato che i posti letto sono indispensabili e non vanno tagliati. Il sindacato ha quindi chiesto che il Parco della Salute venga costruito con soldi pubblici, sostenendo che ci siano circa 700 milioni sul capitolo dei finanziamenti statali ex-articolo 20. Bene ha fatto la Cgil a porre questi temi che sono stati ripresi e condivisi anche dal sindacato dei medici Anaao Assomed che da sempre esprime perplessità sulla scelta del Ppp, lo strumento del partenariato pubblico privato scelto per realizzare il polo sanitario torinese.

L’Assessore Icardi  ha risposto, sull’edizione locale di un quotidiano, parlando di anarchia dei numeri da parte della sinistra e dando un quadro dettagliato di come sarebbero già impegnate le risorse statali dell’articolo 20. Ha poi aggiunto che sul Parco della Salute, a gara in corso, il “dibattito pubblico” non sarebbe più ammesso dalle norme del Codice degli appalti e dall’Anac, confermando tuttavia massima disponibilità al confronto con tutti sul piano politico.

Vista  la disponibilità dell’Assessore annunciata sui giornali, durante la riunione dei capigruppo, ho richiesto, sostenuta anche dal collega del PD, un’informativa dell’Assessore Icardi in Commissione o in Consiglio regionale in modo che ci sia presto la possibilità di un confronto nelle sedi opportune.

Silvana Accossato

Capogruppo Liberi Uguali Verdi

Consiglio regionale del Piemonte

Alessandro Stecco (Lega Salvini ): “Tornano  i posti letto in Oncologia”

“Vedere i frutti di un percorso – commenta il presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, il leghista Alessandro Stecco, relativamente al ritorno dei posti letto oncologici nella Asl di Vercelli -, che ho difeso prima nel mio ruolo di consigliere della Lega di minoranza in Comune a Vercelli nella consiliatura scorsa e che ho portato avanti come eletto nel Consiglio regionale del Piemonte, è una soddisfazione, ma lo è soprattutto per la comunità vercellese, alla quale si era sottratto il diritto di avere un’Oncologia con i posti letto al completo. Oltre al nuovo primario, la dottoressa Chiara Saggia cui auguro un buon lavoro, nei prossimi mesi saranno attivati i posti letto per la presa in carico e l’assistenza dei pazienti oncologici. Abbiamo completato una battaglia in cui ho sempre creduto, scendendo in piazza quando è stato necessario assieme a comitati, colleghi consiglieri comunali e cittadini e di cui presto i malati oncologici vercellesi potranno beneficiare”.

“Agli attuali ambulatori specifici in ambito oncologico e il day hospital – ha proseguito Stecco, medico e professore universitario – la struttura complessa di oncologia affiancherà finalmente anche i posti letto per l’assistenza ai malati e la somministrazione delle terapie. Un grazie al direttore generale Eva Colombo, al direttore sanitario Fulvia Milano e a quello amministrativo Gabriele Giarola per aver creduto in un progetto che cambia la prospettiva delle cure oncologiche nella provincia di Vercelli”.

“Il prossimo passo a cui credo si debba tendere – ha concluso Stecco – è sposare il progetto dell’Oncologia territoriale e di prossimità, perché fino al 30% dei pazienti oncologici potrebbero ricevere cure di bassa o media complessità anche esternamente alle mura dell’ospedale e, con l’avvio o il potenziamento delle case di comunità, sarà possibile fare progetti in questa direzione, verso la quale andrà la mia proposta all’ottima direzione aziendale, che mi pare attenta agli sviluppi innovativi della Sanità”.

Merlo: Enti locali, serve la riforma complessiva. A rischio la tenuta dei piccoli Comuni.

“Riforma dell’abuso d’ufficio per i Sindaci, ripristinare le Province dopo il clamoroso fallimento della legge sulle Città Metropolitane, garantire i servizi essenziali per i piccoli Comuni – in particolare quelli montani -, rivedere profondamente l’autonomia finanziaria dei Comuni e, in ultimo, favorire ed incentivare con misure adeguate e pertinenti il capitolo della ‘fusione’ dei piccoli Comuni.
Detto in altre parole, il Governo di Giorgia Meloni sul versante degli enti locali deve fare quel salto di qualità che è mancato ai Governi precedenti per l’assenza di una comune ed omogenea base politica. Ma la partita della riforma degli enti locali, adesso, non può non essere affrontata. È una riforma necessaria ed indispensabile non solo per il governo dei territori ma anche, e soprattutto, per far sì che continuino ancora ad esserci persone che fanno gli amministratori locali e che si dedicano ai rispettivi Comuni. Non è sufficiente fermarsi sul solo capitolo, seppur importante, dell’autonomia delle Regioni nello scacchiere istituzionale del nostro paese. La sfida è politicamente credibile se affronta di petto il tema delle autonomie locali nel suo complesso a partire dai Comuni e dal livello istituzionale sovracomunale, cioè il futuro ruolo delle Province.
Senza questa riforma complessiva sarebbe l’intera impalcatura delle autonomie locali ad entrare in crisi e, di conseguenza, il governo concreto dei territori e la risposta alle domande e alle istanze dei cittadini”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Bocciata mozione per il salario minimo legale di 10 euro l’ora

Salario minimo, Grimaldi (Verdi Sinistra): Il Governo ancora contro chi dovrebbe essere più tutelato

 

“Salario minimo legale di 10 euro all’ora al lordo degli oneri contributivi e previdenziali, da rivalutare annualmente sulla base della variazione dell’indice dei prezzi. Ne trarrebbero beneficio circa 2,6 milioni di lavoratori e lavoratrici. In un Paese in cui i working poor sono 2,9 milioni e oltre 5 milioni guadagnano meno di 10mila l’anno, ossia 830 euro al mese, dovrebbe essere la priorità del Governo, che invece non ha perso l’occasione di accanirsi contro chi andrebbe più tutelato” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, primo firmatario della mozione di AVS ieri bocciata alla Camera.

 

“Registriamo con soddisfazione l’appoggio da parte di PD e Movimento 5 Stelle, che finalmente abbiamo visto uniti, insieme a noi, nella difesa di una legge non certo alternativa alla contrattazione collettiva, ma necessaria” – prosegue Grimaldi – “perché i contratti collettivi pirata sono sempre più diffusi, i tanti CCLN sovente sono in concorrenza fra loro e non abbiamo una legge sulla rappresentanza e la rappresentatività sindacale. Continueremo a batterci, spero tutti insieme”.

Valle e Boni in visita al Ferrante Aporti

Dall’inizio dell’anno 80 persone si sono tolte la vita all’interno delle strutture carcerarie italiane. Un numero record da quando si registra questo dato. Il precedente drammatico primato era del 2009, quando al 31 dicembre si erano suicidate 72 persone.

Al carcere minorile di Torino Ferrante Aporti, esattamente 1 mese fa, si sono registrati atti di violenza gravi che sono sfociati in danni alle strutture mentre gli agenti di polizia penitenziaria, anche per far fronte a tali situazioni, chiedono un aumento dell’organico.

Dal rapporto di Antigone: “In istituto si trovano 35 detenuti su una capienza massima di 46 persone. La permanenza media all’interno dell’istituto risulta piuttosto breve, generalmente la durata massima è di 90 giorni. Questo fattore impedisce una progettualità ampia rispetto al percorso trattamentale. La maggior parte dei minori detenuti in questo istituto sono stranieri, una percentuale importante è rappresentata dai minori non accompagnati che sono sprovvisti di documenti e per cui non si conosce neanche l’età”.

Oggi, giovedì 1 dicembre, una delegazione politica composta da Daniele Valle (Vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e Consigliere regionale del PD) e Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani), visiterà in mattinata l’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino.

Al termine della visita, verso le ore 12,30fuori dai cancelli dell’istituto si terrà una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti quanto osservato all’interno della struttura.

Ravetti (Pd) al sit-in dei sindacati dei pensionati

 “COSTRUIRE UNA SOCIETA’ IN CUI INVECCHIARE NON DEBBA ESSERE VISSUTO CON ANGOSCIA E’ POSSIBILE”

30 novembre 2022 – “Oggi ho preso parte al sit-in di protesta, organizzato da UIL Pensionati, Fnp CISL e Spi CGIL, contro la Giunta regionale di centrodestra che ha effettuato scelte che non aiutano gli anziani” afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Sul tema del sostegno alla popolazione anziana nella nostra Regione credo sia importante esprimere una posizione chiara – prosegue l’esponente dem – Innanzitutto, serve una seria programmazione per non mettere in competizione le case di riposo pubbliche con quelle private. Le storie recenti raccontano della resa del pubblico. Una provincia come quella di Alessandria, che ha una percentuale più alta di anziani rispetto alle altre, merita una quota più alta del trasferimento all’Asl Al dal Fondo sanitario regionale. Mi sembra semplicemente una questione di buon senso. Infine, sono convinto che se gli anziani avessero la possibilità di decidere del proprio destino sceglierebbero di restare nelle proprie case, accanto a affetti e ricordi, e non di finire nei cronicari ospedalieri o nelle case di riposo. Per questo motivo è importante prevedere politiche domiciliari innovative e un numero più alto di figure professionali sociosanitarie che seguano a casa i non autosufficienti”.

“Mi batterò in Consiglio regionale perché vengano realizzate politiche di sostegno ai nostri anziani.  Costruire una società nella quale invecchiare non debba essere vissuto con angoscia, ma come una tappa dell’esistenza da vivere con serenità, è possibile! So che in questa lotta non sarò solo!” conclude Ravetti.