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Libertà di educazione, Voucher: “premiato l’impegno dei Moderati”

Siamo da sempre per la libertà di educazione: alla Giunta, che ringraziamo, riconosciamo il merito di aver rispettato il nostro Ordine del Giorno dello scorso aprile.



«Le 4.603 domande per il Voucher di iscrizione alle Scuole Paritarie saranno soddisfatte»: buone notizie in arrivo sul fronte della libertà di educazione. Con l’incremento di 3,2 milioni di euro per i Voucher scuola la Giunta rispetta gli impegni presi coprendo il 100% delle domande legate al Voucher “iscrizione e frequenza”. Un ottimo risultato, che premia la costanza delle nostre battaglie in Aula e che rappresenta una risposta al grande aumento di richieste e alla crisi economica in atto. Notizie positive anche dal fronte del Diritto allo Studio, con la copertura di tutte le richieste di Voucher per materiale didattico e trasporti fino a un ISEE pari a 6.464 euro. L’approvazione, lo scorso aprile, del nostro Ordine del Giorno collegato al Bilancio aveva impegnato la Giunta Cirio a reperire 3 ulteriori milioni di euro per il triennio in corso per garantire una reale parità scolastica: è stato così possibile aumentare il numero di studenti beneficiari di Assegni di Iscrizione e Frequenza di diverse centinaia.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Tornano nel Pd i “cattolici indipendenti di sinistra”?

Diciamoci la verità senza fronzoli ed ipocrisia. Un partito come il Pd, comprensibilmente e anche giustamente, si appresta a ridefinire la propria identità culturale e il proprio profilo politico dopo la disfatta elettorale del 25 settembre scorso e le note vicende giudiziarie che arrivano dall’Europa.

Una “mission” che non potrà che essere, come sostengono quasi tutti i suoi dirigenti, i militanti, i simpatizzanti e soprattuto gli elettori, come rilevano tutti gli istituti demoscopici, un vero e autentico “partito di sinistra”. Ovvero, un partito che sia in grado rilanciare, riaggiornare e rimodellare nella società contemporanea l’antica filiera della sinistra storica italiana. Cioè quella che corre lungo il solco della storia del PCI/PDS/DS/Pd. Pur sapendo che si tratta di un’operazione nè semplice e nè facile perchè ci sono nel cammino del Pd due diverse e speculari competizioni politiche ed elettorali. L’una sul versante progressista con la “sinistra per caso” interpretata e declinata dal partito populista, anti politico e demagogico per eccellenza, cioè i 5 stelle. E l’altra sul versante centrista con la presenza del cosiddetto “terzo polo”. Anche se si tratta di un partito ancora in forte evoluzione sperando di superare il profilo di partito – o partiti – “personale” che oggi lo caratterizza.
A fronte di questa situazione, è del tutto ovvio che la presenza, il ruolo e la funzione dei Popolari e dell’area cattolico sociale diventa del tutto irrilevante se non addirittura ininfluente ai fini dell’elaborazione del progetto politico complessivo del Partito democratico. E, al riguardo, ci sono almeno due condizioni che lo confermano in modo persin plateale.
Innanzitutto il capitolo della prospettiva politica, culturale e programmatica del Partito democratico. È noto a tutti, come ricordavo poc’anzi, che dopo la sconfitta elettorale l’unica via d’uscita è quella di trasformare definitivamente ed irreversibilmente il Pd in un partito autenticamente ed organicamente di sinistra. Una prospettiva di sinistra, come ci ricorda giustamente Luca Ricolfi, che si trova oggi ad un bivio alla vigilia del congresso del partito: e cioè, o dar vita ad un partito della sinistra liberale che sia però in grado di ricomporre tutta l’area ex e post comunista nel nostro paese oppure scegliere una strada che privilegia una sinistra più radicale e libertaria. Ma, al di là degli slogan che riassumono la competizione politica in atto, quello che è certo è che il futuro del Pd sarà quello di essere un partito di sinistra.
In secondo luogo, e per fermarsi alla contingenza, assistiamo ad un dibattito all’interno del Pd alquanto singolare dove i 3, 4 o 5 candidati alla segreteria nazionale sono tutti espressione della cultura storica della sinistra italiana che non possono che perseguire, coerentemente e legittimamente, una prospettiva e un progetto politico di sinistra. E quindi, e di conseguenza, cosa centra il ruolo, la storia e la stessa “mission” dei Popolari e dei cattolici sociali in un contesto del genere è francamente difficile da spiegare e da declinare. Pubblicamente e anche privatamente. Anche perchè, come tutti ben sappiamo, un vero e serio centro sinistra – soprattutto dopo l’esperienza concreta del Pd – è credibile di fronte agli elettori e alle rispettive aree sociali e culturali solo quando il centro e la sinistra si uniscono in una alleanza di governo ma con una soggettualità e una personalità politica autonoma. Il famoso “trattino” che unisce il centro e la sinistra in un progetto di governo. Per fare un solo esempio, ricordo l’esperienza dell’Ulivo.
Insomma, anche su questo versante si tratta di scegliere se la tradizione del popolarismo di ispirazione cristiana intende giocare una partita vera sul campo rilanciando la sua personalità e la sua originalità culturale e politica o se, come pare, si riduce ad essere la nuova versione – seppur aggiornata e rivista – dei “cattolici indipendenti di sinistra” degli anni ‘70. Dove sono garantiti quasi per legge una percentuale di eletti – come è avvenuto puntualmente alle recenti elezioni politiche con l’auto nomina dei capi corrente degli ex popolari del Pd e dei loro cari nella quota proporzionale – e forse qualche “premio di consolazione” alla carriera a futura memoria negli assetti di partito per qualche altro notabile. Ovvero, per dirla con un vecchio slogan, una operazione che “fa fine e non impegna”.
Ecco perchè, a fronte di questo quadro, sta emergendo in quasi tutta la periferia italiana la voglia di un rinnovato “protagonismo” politico, culturale, programmatico e soprattutto organizzativo dei Popolari e dei cattolici sociali. Un protagonismo che non ha come obiettivo esclusivo e prioritario quello di commentare ciò che capita nel campo della sinistra italiana. E cioè, la vecchia filiera del PCI/PDS/DS/PD.

Si tratta, quindi, di scegliere. E questo perchè, come direbbe Aldo Moro, “tempi nuovi si annunciano” e non possono essere affrontati con strumenti vecchi e modalità superate dalla storia politica di questi ultimi anni. Una scelta che deve avvenire alla luce del sole, senza polemiche politiche e, men che meno, diatribe personali. E il futuro dei Popolari e dello stesso popolarismo, per usare una metafora calcistica, non può essere quello delle riserve che toccano la palla in panchina solo per darla ai giocatori in campo. In attesa di qualche riconoscimento dei titolari. Non è questa l’eredità che abbiamo ricevuto dal magistero dei grandi leader e statisti del pensiero popolare, cattolico sociale e cattolico popolare del passato.

Giorgio Merlo

Forza Italia: “accordo price cap risposta ai gufi delle sinistre”

“L’accordo raggiunto in Consiglio Energia sul Price Cap è la miglior risposta ai gufi delle sinistre. Ringrazio per il grande lavoro svolto il ministro Gilberto Pichetto, uno dei pochi esponenti che è sempre stato ottimista sul raggiungimento di una intesa soddisfacente, capace di salvaguardare i consumatori italiani ed europei. Ora resta da evitare che speculazioni interne ed extra Russia contribuiscano ad un nuovo caro energia: il pericolo è sempre dietro all’angolo e non ce lo possiamo permettere. E’ il momento di una Europa e di un mondo solidale e che non fa business sulla pelle dei cittadini”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia in Commissione Ambiente ed Energia del Senato Roberto Rosso.

Dal Comune: odg di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole

LEGGE DI BILANCIO: CONSEGUENZE DRAMMATICHE SULLE FAMIGLIE PIU’ FRAGILI

 

Approvato lunedì in Consiglio Comunale l’ordine del giorno a prima firma Alice Ravinale (SE), presentato insieme a Nadia Conticelli e Vincenzo Camarda (PD), Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ed Elena Apollonio (Lista Civica): è necessario che il Governo finanzi il fondo di sostegno all’affitto e il fondo per la morosità incolpevole.
“Secondo i dati ISTAT in Italia ci sono 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta e all’inizio del 2022 erano almeno 150.000 le famiglie sotto sfratto, stando a quanto riportato dai sindacati. L’attuale livello degli affitti sul mercato privato della casa è, per molte famiglie, letteralmente insostenibile, a causa della diffusione del lavoro povero e precario, dei livelli di disoccupazione e inoccupazione, dei salari bassi, del rincaro delle utenze e della generale situazione di inflazione e aumento dei prezzi. Eppure, la Legge di Bilancio per il 2023 ha azzerato il fondo di sostegno all’affitto, finalizzato ad aiutare e sostenere gli inquilini a basso reddito, e il fondo per la morosità incolpevole, a sostegno delle famiglie destinatarie di sfratto per morosità ma impossibilitate a pagare il canone di locazione a causa della perdita o riduzione del reddito. Allo stesso tempo, la Legge di Bilancio riduce misure a sostegno della povertà come il reddito di cittadinanza. È una finanziaria classista che colpisce le fasce deboli e che avrà effetti drammatici: sempre più persone rischiano di restare senza casa” – sottolinea Alice Ravinale, capogruppo di Sinistra Ecologista e prima firmataria dell’ordine del giorno sull’emergenza abitativa approvato ieri in Consiglio Comunale con i voti di SE, PD, Torino Domani, Lista Civica e M5S.
“Come denunciato da sindacati e terzo settore, se il taglio verrà confermato avrà un effetto devastante sulla già grave situazione di disagio abitativo presente in Italia. A Torino, in particolare, è stata fondamentale la mobilitazione di oltre 20 associazioni del Coordinamento Aurora, che hanno immediatamente manifestato all’istituzione cittadina la propria preoccupazione per una norma che se approvata avrà un impatto drammatico sulla popolazione di aree già fragili della Città”.
“Con l’atto approvato chiediamo che il Governo reinserisca i fondi com’erano previsti, e anzi li renda più strutturali”, aggiunge Ravinale. “Oltre a rifinanziare il fondo sociale per la locazione e il fondo per la morosità incolpevole, occorre un piano di investimenti per l’edilizia residenziale pubblica. Inoltre, a fronte della recente situazione di emergenza, deve essere incentivato l’utilizzo del patrimonio privato sfitto attraverso sostegni alle Agenzie Sociali per la Locazione e anche attraverso politiche fiscali mirate. Con questo atto chiediamo quindi che le politiche abitative tornino a essere una priorità nei finanziamenti nazionali. I segnali che arrivano dalla maggioranza di destra che governa il Paese, non ultimo quando detto lunedì in Sala Rossa dalla Capogruppo della Lega, che ha preferito eludere il merito della tragica questione da noi sollevata, sono preoccupanti, ma ci auspichiamo davvero che il Governo ascolti il grido d’allarme del Consiglio Comunale di Torino e ritorni sulle sue scelte”, conclude la consigliera Alice Ravinale.

Plusdotazione. La proposta di legge Gallo (PD)

<Cominciare dalla scuola per permettere a individualità e talenti di esprimersi al meglio.Il Consiglio regionale ponga al più presto il tema in aula>.
Plusdotazione: un tema del quale poco si conosce e molto può e deve essere fatto a cominciare dalla scuola.
Gli studenti plusdotati e APC (ad alto potenziale)  si differenziano dai loro pari in termini di età, esperienza e opportunità, perché hanno una maggiore attitudine e ottengono risultati eccezionali in una o più delle seguenti aree: abilità intellettiva generale, specifica attitudine scolastica, pensiero creativo, capacità di leadership, arti visive e dello spettacolo, abilità motoria.
Per cui, i bambini e i ragazzi plusdotati mostrano o hanno il potenziale per mostrare, un livello eccezionale di performance, se confrontati con i loro pari, in ambito: accademico, intellettivo, creativo, di leadership, artistico e sportivo.
Molti sono i miti e i pregiudizi che li accompagnano. Vengono chiamati geni, bambini sopra le righe; altre volte si confondono e diventano vittime di diagnosi sbagliate, alcuni non emergono, altri si sentono emarginati.  In realtà sono tanto intelligenti quanto sensibili e, spesso, soli.
Risulta fondamentale divulgare il tema della Plusdotazione a tutti i livelli, in particolare quello scolastico e specialistico, per colmare il gap culturale che ancora esiste in Italia: riconoscere ed individuare precocemente gli studenti plusdotati è un fattore di protezione importante per supportarli in un percorso di crescita serenoPer questo occorre che la politica sia presente e attenta nelle istituzioni.
Ad accendere l’attenzione nel consiglio regionale del Piemonte è Raffaele Gallo, capogruppo Pd, con una proposta di legge che è stata illustrata nel corso di un incontro di approfondimento e confronto organizzato dall’Associazione Step net ODV.
All’evento erano presenti Viviana Castelli, presidente Step Net ODV; Sara Riscazzi responsabile Comitato ScuolaStep-net ODV; la psicologa Francesca Bianchi Bosisio e Raffaele Gallo, presidente del gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte.
<Bambini e i ragazzi plusdotati sono il 5-6% della popolazione. Molti sono i miti e pregiudizi che li accompagnano, per questo motivo risulta fondamentale divulgare il tema della plusdotazione a tutti i livelli, in particolare istituzionale, scolastico e specialistico – ha dichiarato la presidente Viviana Castelli –  riconoscere ed individuare precocemente gli studenti plusdotati è un fattore di protezione importante per supportarli in un percorso di crescita sereno e promuovere il loro benessere>.
Sara Riscazzi, responsabile del comitato scuola dell’associaizone Step Net ha aggiunto: <Includere in ambiente accogliente anche le alunne e gli alunni plusdotati è un obiettivo che la scuola non può mancare per assicurare benessere e successo formativo agli studenti gifted (plusdotati) finora non adeguatamente riconosciuti>
<Conoscere se stessi con l’aspirazione di conoscere le nostre potenzialità e portarle in atto – ha sottolineato la psicologa e psicoterapeuta Francesca Bianchi Bosisio – La conoscenza favorisce il nostro benessere e può essere una risorsa per il nostro ambiente>.
<La Plusdotazione – ha evidenziato il presidente del gruppo PD in consiglio regionale Raffaele Gallo – non è un disturbo ma è una complessa interdipendenza di caratteristiche biologiche, psicologiche, comportamentali ed ambientali che si esprimono in modi differenti. Può essere considerato un dono portatore di potenzialità che devono essere sviluppate durante il percorso evolutivo-formativo dei bambini/ragazzi. Va inoltre evidenziato che tali caratteristiche non sono sinonimo di “successo assicurato” anzi il non riconoscimento e il mancato supporto possono portare al sotto-rendimento, all’insuccesso e all’abbandono scolastico.>
Presentando la proposta di legge “Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 (Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)” Gallo ha precisato:
<La mia proposta di legge introduce azioni per garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa, quali facilitazioni per l’utilizzo a fini didattici e formativi delle strutture  presenti sul territorio, realizzazione di progetti di innovazione e sperimentazione in ambito didattico ed educativo, con particolare riferimento alle tecnologie multimediali come strumento di facilitazione dell’apprendimento, ma anche  – prosegue Raffaele Gallo – l’implementazione di appositi interventi a loro dedicati, quali progetti di screening per l’individuazione degli studenti plusdotati o APC, sportelli di ascolto o incontri formativi per i genitorie personale scolastico, acquisto di idonei strumenti didattici informatici di supporto e interventi aggiuntivi di potenziamento scolastico da parte di docenti con competenze specifiche>.
Nel dettaglio, la disposizione che modifica la norma finanziaria (articolo 37) della legge regionale 28/2007  prevede che alla copertura degli oneri finanziari derivanti dall’attuazione dell’articolo 15, comma 6 bis 8 articolo che riguarda gli interventi per l’integrazione scolastica) – quantificati in euro 250.000,00 per l’anno 2022 e in euro 500.000,00 per ciascuno degli anni del biennio successivo – si faccia fronte con le risorse iscritte all’interno della missione 04 (Istruzione e diritto allo studio), programma 07 (Diritto allo studio), titolo 1 (Spese correnti) del bilancio di previsione finanziario 2022- 2024.
La proposta di legge di Raffaele Gallo è stata incardinata in VI commissione e il suo percorso viene seguito con attenzione.

Giachino: “Torino perde tutto!” Non ci rimane che la Sindone

La prossima volta a chi tocca ? Meno male che la SINDONE è di proprietà della Chiesa!!

Ora  è ufficiale, dopo 39 anni Automotoretrò abbandona Torino: l’edizione numero 40 si farà a Parma 
 
Automotoretrò una bella manifestazione nata a Torino perché tutte le manifestazioni legate all’auto nascevano qui, abbandona Torino e l’edizione numero 40 si farà a Parma. I torinesi dovrebbero chiedere i danni alle ultime Amministrazioni per le tantissime iniziative che hanno abbandonato la Città per scegliere altre Città. E poi ci si stupisce perché tutte le ricerche denunciano il Declino economico e sociale della Città, di cui parlo da anni e che tra ieri e oggi ha trovato la conferma nella FIOM e in Boglione, neo Vicepresidente dell’Unione Industriali. Sono sbalordito di fronte a tanta impotenza amministrativa. Di questo passo dove finiremo? LORUSSO si faccia aiutare perché altrimenti qui si potrebbero chiedere i danni a chi ha fatto perdere iniziative economiche importanti che hanno grandi ricadute sul commercio, sugli alberghi e ristoranti .
 
Mino GIACHINO 
SITAVSILAVORO 

Ferrovia Rivarolo-Pont, Pd-M5S: “la Giunta regionale dimentica il Canavese”

AVETTA (PD) – DISABATO (M5S): ” NESSUNA DATA CERTA PER LA RIAPERTURA”

«Abbiamo portato in Consiglio Regionale la voce dei pendolari canavesani che da tempo attendono la riapertura della ferrovia Rivarolo-Pont, chiusa ormai due anni fa per permettere l’elettrificazione della linea. Nonostante lo stanziamento di 6 milioni di euro per l’intervento, ai quali si aggiungono altri 9 milioni legati al PNRR, al momento non abbiamo ancora avuto modo di vedere il progetto definitivo presentato da Rfi. Intanto, il tempo passa e i piemontesi stanno perdendo la pazienza. Giorno dopo giorno sembra sempre più improbabile che si riesca a riaprire la linea il 1° gennaio 2024, così come annunciato a suo tempo dalla Giunta. Dovremo probabilmente attendere ben oltre, tra cantieri e collaudi, prima di vedere i treni tornare in alto Canavese. Lo dimostrano le affermazioni di quest’oggi dello stesso assessore Gabusi, incapace di annunciare una data certa per la riattivazione della linea. Unica nota positiva la volontà di risolvere il problema del passaggio a livello di Volpiano, sulla parte bassa della linea, ma anche da questo punto di vista non abbiamo ricevuto altro che promesse. Condividiamo la preoccupazione del Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile (Co.M.I.S.), degli amministratori e dei cittadini canavesani e condanniamo l’immobilismo della Giunta Cirio. Invece di incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici, assistiamo all’operato di una Regione di fatto costringe gli utenti a spostarsi sul territorio con mezzi privati. Un danno per l’ambiente e un disagio enorme per gli abitanti di un territorio, quello del Canavese, che la Regione continua a mettere in secondo piano».

Alberto Avetta, Consigliere regionale Partito Democratico

Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte

Cultura e teatro, Valle (Pd): troppi tagli

«Amaro regalo di fine anno per il mondo della cultura, soprattutto per il teatro e lo spettacolo dal vivo: infatti, l’uscita delle graduatorie relative allo spettacolo dal vivo ha riservato una brutta sorpresa un settore già duramente provato dalla pandemia, ovvero una considerevole riduzione delle risorse per le attività di promozione e produzione. Molti operatori hanno visto ridursi il contributo, altri sono rimasti invece fuori per la prima volta dopo anni.

Rispetto al bando 2021, quest’anno si registra un taglio di ben 1 milione e 538mila euro. Si passa da 5,7 milioni a 4,162 milioni di euro, nonostante quest’anno il bando tradizionale sia stato distinto in due bandi diversi.

Scendendo nel dettaglio, per le imprese culturali si passa da 840mila euro a 560mila, mentre per gli enti della pubblica amministrazione da 500mila a 300mila. Il resto del taglio si scarica sul terzo settore.

La Giunta regionale non può essere sorda di fronte al grido di dolore del teatro e dello spettacolo dal vivo, già provato da due anni di Covid, e con il prossimo bilancio bisognerà intervenire con risorse straordinarie per compensare i tagli di quest’anno. E far seguire agli impegni di bilancio le assegnazioni ai capitoli, sennò svuotiamo di senso la discussione sul bilancio»: lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele VALLE (Pd).

Lega: “Vandalizzata sede Sant’Ambrogio, una vergogna. Ci aspettiamo unanime condanna”

“Gravissimo quanto avvenuto presso la sede della Lega di Sant’Ambrogio, provincia di Torino: mura imbrattate con vernice rossa, scritte, anche il campanello è stato vandalizzato da questi incivili violenti solo perchè recava la scritta Lega. Una vergogna”.  Lo dichiara il presidente del gruppo Lega alla Camera e coordinatore del partito in Piemonte, Riccardo Molinari.  “E’ un clima inaccettabile -prosegue- non è la prima volta che simili gesti avvengono. Ora ci aspettiamo la ferma condanna di tutte le parti politiche di un gesto che non ha nulla a che fare con il legittimo dibattito democratico”.

“Ogni atteggiamento che istiga all’aggressività e all’odio va stigmatizzato da tutti. Solidarietà alla sezione attaccata -aggiunge la deputata della Lega e segretario provinciale del partito a Torino Elena Maccanti- Non saranno certo questi atti vili e intimidatori a fermarci. Grazie al vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, stiamo andando avanti spediti e con coraggio sulla Tav. Oltre due miliardi di euro sono già stati stanziati in finanziaria. Avanti così, noi non arretreremo di un millimetro nelle nostre battaglie”.

Regione: opposizioni all’attacco sull’assistenza sanitaria

Destra, ancora una volta irresponsabile. Oggi, in Commissione Sanità, avremmo dovuto esaminare il provvedimento di programmazione per la medicina territoriale in Regione Piemonte, un testo importante e urgente, ma la maggioranza ha fatto mancare il numero legale e ha reso impossibile lo svolgimento della seduta nonostante il testo vada approvato entro domani.

Assenti i consiglieri di FDI, ma anche l’assessore Icardi, arrivato solo quando la commissione era già chiusa.

Avremmo voluto fare delle considerazioni di merito su un testo che lascia aperta una questione essenziale: dove prendiamo e come paghiamo i medici e gli infermieri che dovrebbero essere presenti nelle Case di Comunità? Non basta l’adempimento formale, ma servono strategie efficaci sul reclutamento del personale, di cui, nel piano, non si dice nulla.

Evidentemente a questa maggioranza il futuro assetto della sanità piemontese non interessa. Forse le forze di centrodestra sono troppo impegnate in una campagna elettorale permanente dal 2019 e a disegnare una legge elettorale che prevede l’esclusione di quelle forze politiche più piccole, ma importanti per la rappresentanza, per evitare una pluralità di voci e di posizioni che è la base della democrazia.

 

Domenico Rossi, Vicepresidente commissione sanità, Gruppo PD

Giorgo Bertola – Presidente Gruppo Misto Europa Verde

Francesca Frediani – Presidente Gruppo Misto Movimento 4 Ottobre

Silvana Accossato – Presidente Gruppo LUV

Mario Giaccone – Presidente Gruppo Monviso per Chiamparino

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Moderati

Sarah Disabato – Presidente Gruppo Movimento Cinque Stelle