“Questa mattina i militanti di Azione Studentesca Torino, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, hanno organizzato un presidio di fronte al Liceo Gioberti per protestare contro l’organizzazione di una conferenza, avvenuta il 20 aprile scorso, con relatore Eric Gobetti – noto storico negazionista delle Foibe e grande estimatore di Tito, autore del libro “E allora le Foibe?”, il principale saggio revisionista presente in Italia sul tema.
“Riteniamo inaccettabile la presenza di Gobetti in uno degli istituti più grandi di Torino” – affermano i militanti di Azione Studentesca, che aggiungono: “Questa conferenza è avvenuta, sostanzialmente, di nascosto, in quanto né la scuola né l’autore hanno pubblicizzato l’evento prima che si svolgesse come, invece, accade solitamente tramite post promozionali sui social network. Questa modalità lascia chiaramente trasparire la consapevolezza dei promotori stessi di star organizzando una conferenza negazionista, che avrebbe suscitato l’opposizione e lo sdegno degli studenti”, concludono gli esponenti di Azione Studentesca.
“Abbiamo appreso con indignazione l’organizzazione di un convegno su un libro come quello in oggetto all’interno del Liceo Gioberti” – aggiungono Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere comunale di Torino e Roberto Ravello, Dirigente regionale FdI -. “Riteniamo particolarmente grave che a tali soggetti vengano dati spazi per mistificare la storia, indottrinare i giovani e denigrare le sofferenze del popolo italiano all’interno delle nostre scuole, il tutto facendolo ‘di nascosto’ in modo da quasi obbligare gli studenti ad assistere a questo spettacolo indegno”. “Auspichiamo – concludono Ambrogio e Ravello – che la scuola, a questo punto, organizzi un evento per ricordare adeguatamente i nostri connazionali torturati e infoibati sul confine orientale, ponendo fine a questa sgrammaticatura che si è venuta a creare con la presenza di Gobetti nell’istituto”.
Sen. Paola Ambrogio Roberto Ravello Azione Studentesca Torino
Da ormai un mese in Circoscrizione 4 non vengono convocati i Consigli Circoscrizionali, volti alla discussione dei documenti atti a risolvere le problematiche dei quartieri. Questa situazione, che si verifica solo ed esclusivamente in questa Circoscrizione, sta scatenando l’ira e lo sdegno dei cittadini, che attendo risposte dal Presidente e dalla sua Giunta. Sul punto sono intervenuti i Consiglieri di Fratelli d’Italia in Circoscrizione, Raffaele Marascio e Luca Maggia.
“Quanto sta avvenendo in Circoscrizione 4 da oltre un mese a questa parte è scandaloso.” – dichiarano i Consiglieri di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 4 Raffaele Marascio e Luca Maggia – “Da ormai un mese il Presidente Alberto Re si rifiuta di convocare i Consigli volti a discutere i documenti presentati dai Consiglieri in rappresentanza dei cittadini e delle problematiche che affrancano la nostra Circoscrizione”- continuano – “Siamo di fronte alla paralisi più totale dell’ente circoscrizionale che viene in tal modo spogliato del suo valore di unità territoriale nata per svolgere funzioni di governo e gestire servizi di base nel modo più possibile vicino alla cittadinanza” – proseguono –”Una Giunta immobile, probabilmente troppo impegnata in giochetti di palazzo, ormai da settimane non permette alle opposizioni e al Consiglio nella sua interezza di portare avanti le problematiche dei quartieri di San Donato, Campidoglio e Parella. Non accetteremo ulteriormente questa situazione di totale immobilismo, altamente irrispettosa nei confronti dei residenti. Siamo pronti a valerci degli strumenti giuridici e amministrativi di cui disponiamo per sbloccare questa situazione vergognosa e a scendere in piazza con i cittadini ormai stanchi del menefreghismo del Presidente e della Giunta. Torneremo presto a farci sentire, dentro e fuori dall’aula”.
Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza, con 25 voti, il rendiconto di bilancio per il 2022, presentato in aula dall’assessora Nardelli a nome della Giunta. Le riscossioni dell’anno passato sono state pari a circa 2.513.500. 000 di euro, mentre i pagamenti effettuati si sono attestati intorno ai 2.462.600.000 di euro. Il fondo cassa di Palazzo Civico, che al 1° gennaio dell’anno scorso ammontava a circa 132.675.000 euro, al 31 dicembre era di 183.500.000 euro circa.
Presentando il documento all’assemblea consiliare l’assessora Gabriella Nardelli ha specificato come sia stato un anno che ha visto tutti i settori dell’amministrazione impegnati nello straordinario sforzo di rilanciare la Città, grazie alla mole di interventi previsti dai Fondi del PNRR, dal Fondo Complementare e dai fondi europei e ministeriali, senza perdere di vista la qualità e la quantità dei servizi ai cittadini, coniugando in maniera efficiente e sinergica l’attività ordinaria e quella straordinaria, per riorganizzare la spesa e ridurre sprechi e sovrapposizioni. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, ha proseguito Nardelli, l’elemento più rilevante è stato la sottoscrizione del Patto per Torino che ha riconosciuto alla Città un contributo complessivo di 1120 milioni di euro per 20 anni, ed impegna l’Ente al raggiungimento di obiettivi di grande respiro: miglioramento della riscossione, revisione della macchina comunale, riduzione del debito da finanziamento, riduzione dell’anticipazione di tesoreria ,rispetto dei tempi di pagamento, rispetto degli obiettivi correlati al PNRR e al PNC. Per contro, ha precisato l’assessora al Bilancio, gli elementi esogeni negativi che hanno caratterizzato la gestione finanziaria e costretto a rivedere la programmazione della Città, sono stati l’aumento del costo di energia e materie prime e interessi passivi. L’indebitamento, ha concluso Nardelli, conferma il trend di discesa attestandosi su euro 3.008 milioni, passando da un indebitamento pro capite di euro 3.812 nel 2020 a 3.492 nel 2022, mentre migliora anche l’indicatore di tempestività dei pagamenti del 2022 che è pari a -12,90 giorni, mentre quello ponderato è pari a – 15 giorni.
L’approvazione del rendiconto 2022, nei giorni scorsi esaminato dalla Commissioni consiliari, è stata preceduta da un dibattito in Aula del quale viene qui riportata una breve sintesi:
Nel dibattito in aula, il consigliere Andrea Russi (M5S), annunciando la non partecipazione al voto del suo Gruppo, ha criticato i risultati amministrativi, ritenendoli insufficienti e impalpabili, pur avendo riscosso i frutti del lavoro della precedente Amministrazione, in particolare su GTT ed eventi. Anzi – ha sostenuto – sono aumentate le tasse, le occupazioni abusive di alloggi ATC e la presenza di clochard e le società partecipate sono diventate un ufficio di collocamento del PD.
Silvio Viale (Lista Civica per Torino) non ha condiviso il pessimismo del consigliere Russi. Ha però criticato l’assenza nel Rendiconto delle prese di posizione che il Consiglio Comunale ha invitato Sindaco e Giunta a prendere, come ad esempio sulla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali.
Secondo Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) la Giunta ha realizzato poco rispetto quanto promesso nelle linee programmatiche come la riduzione dei tempi di rilascio dei certificati dell’anagrafe, la riapertura dei Murazzi e dei locali al Valentino. E le opposizioni non sono ascoltate – ha aggiunto -; soltanto il dieci per cento degli atti di indirizzo approvati sono stati eseguiti.
Il consigliere della Lega Giuseppe Catizone ha poi evidenziato le potenzialità non espresse dall’amministrazione comunale: se da un lato i conti migliorano grazie al Patto per Torino purtroppo la città continua ad essere sporca e non si appronta un piano per il rilancio delle aree industriali dismesse. Occorre nei prossimi anni un rilancio dell’azione della Giunta.
Per Nadia Conticelli (PD), la Giunta ha dovuto lavorare in condizioni avverse, partendo da zero, senza continuità con l’Amministrazione precedente. Ha lavorato alle scadenze dei grandi progetti senza dimenticare il quotidiano e rilanciando tutta la città (peccato l’occasione persa delle Olimpiadi), anche le periferie. Un segnale di attenzione per quelle zone dove la crisi, economica e pandemica, ha inciso di più. Questa Amministrazione ha dimostrato che si sono potuti mettere i conti in regola e insieme pensare allo sviluppo della città.
“Il partito di Centro e la ‘politica di centro’ devono andare avanti. Con o senza Calenda. Del resto,
la politica non si può fermare di fronte alle pregiudiziali ideologiche o, peggio ancora, ai pregiudizi
di carattere personale. Un progetto politico è credibile, e si può realisticamente percorrere, solo se
non prevalgono queste degenerazioni e queste derive. E la prospettiva centrista, riformista e
democratica è oggi quantomai essenziale e necessaria. Un Centro plurale che deve vedere la
presenza decisiva e determinante di più culture politiche. A cominciare da quella cattolico
democratica e popolare. I pregiudizi personali, e ideologici, sono esterni ed estranei a questo
progetto che prosegue perchè è semplicemente importante ed indispensabile per la qualità della
nostra democrazia contro ogni forma di radicalizzazione della lotta politica che può sempre
degenerare nella deriva degli “opposti estremismi”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.
Merlo. 25 aprile, festa di tutti i democratici
Cattolici decisivi, come altre culture politiche democratiche.
“La festa del 25 aprile è importante e decisiva nel nostro paese perchè è una data che segna la
ripartenza della democrazia e la riconquista delle libertà. Di tutte le libertà. Una festa che, come
ovvio, non può essere divisiva e nè, men che meno, appannaggio di qualche partito o di qualche
cultura politica a scapito di altre. È la festa di tutti i cittadini democratici, a qualsiasi fede politica e
culturale appartengano.
E, per quanto riguarda i cattolici, possiamo dire ad alta voce e con forza che sono stati decisivi e
determinanti – ovviamente con donne e uomini di altre culture politiche democratiche – per
riconquistare la democrazia nel nostro paese. E, dopo la vittoria contro il fascismo, per diventare
autorevole classe dirigente politica e di governo a livello nazionale come importanti leader e
statisti della Democrazia Cristiana. È sufficiente citare 4 di questi leader per rendersi conto di cosa
è stata la Resistenza, la riconquista della libertà, la salvaguardia della democrazia e la garanzia
della governabilità per i cattolici nel nostro paese dopo il 25 aprile 1945: Tina Anselmi, Benigno
Zaccagnini, Carlo Donat-Cattin e Albertino Marcora.
Insomma, il 25 aprile come festa di tutti i cittadini democratici perchè è una data che ha registrato
una partecipazione politica plurale per raggiungere lo stesso obiettivo politico”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari
“Se Luigi di Maio presentasse domanda per lavorare in uno degli organismi Ue, la sua richiesta verrebbe respinta. Per essere assunti da Bruxelles occorrono infatti i requisiti minimi della laurea triennale o dell’esperienza lavorativa qualificata e della conoscenza fluente di due lingue dell’Unione. Restiamo sorpresi e sconcertati dalla decisione di nominare come rappresentante Ue nel Golfo una persona che, come dell’ex Ministro degli Esteri italiano, non avrebbe i requisiti minimi per lavorare nell’ultimo ufficio delle istituzioni comunitarie. Se l’Alto rappresentante
Borrell non aveva a disposizione profili adeguati per fare una scelta più consona, glieli forniamo noi”.
Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), che ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrel, in cui chiede conto dei criteri con cui è stato nominato Di Maio e segnala una decina di curricula di giovani con titoli accademici nel campo della politica e delle relazioni internazionali, superiori a quelli di Di Maio.
“Quanto accaduto è un bruttissimo messaggio ai giovani di tutta Italia che credono ancora nella meritocrazia e nella competenza. Non è accettabile – conclude Tovaglieri – che un incarico così importante e delicato sul piano geopolitico sia affidato a una persona priva persino di quei minimi titoli accademici che vengono richiesti ai comuni cittadini europei per lavorare nelle istituzioni comunitarie”.