“A ORBASSANO UNA DESTRA DEBOLE NON SA OFFRIRE AI LAVORATORI ALTRO CHE LA SOLIDARIETA’. CI BATTEREMO IN REGIONE PER TUTELARE I 148 LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE”
18 luglio 2023 – Nel giugno scorso il Gruppo del Partito Democratico di Orbassano era intervenuto con forza chiedendo la tutela dei lavoratori del sito Amazon attraverso un ordine del giorno bocciato dalla maggioranza che prevedeva l’impegno di convocare un tavolo con sindacati, Amazon, e se necessario la società Afs, affinché nella procedura di selezione dei lavoratori Amazon di Orbassano (250 per turno, fino ad un massimo di 3 turni) venisse data massima priorità alla ricollocazione ai 148 lavoratori attualmente impiegati al SITO di Orbassano per conto della stessa Amazon. Ieri sera il centrodestra ha presentato e votato un ordine del giorno che sancisce la “piena solidarietà e la vicinanza del Consiglio Comunale ai lavoratori”.
“L’atto presentato dalla maggioranza che governa Orbassano è a dir poco imbarazzante – commenta il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno – La destra ha bocciato l’ordine del giorno del Partito Democratico che conteneva azioni concrete per cercare di tutelare i lavoratori come l’istituzione di un tavolo di confronto e ha approvato, invece, un atto di indirizzo che parla di solidarietà, vicinanza e dialogo: sentimenti che non credo necessitino di un atto di indirizzo!”.
“Sul fronte della Regione per fortuna si è compiuto un primo passo – afferma Diego Sarno – l’Assessore Chiorino ha convocato un incontro lo scorso 6 luglio durante il quale si è impegnata ad attivare ammortizzatori sociali in deroga. Sicuramente si tratta di un’azione utile, ma non sufficiente. Serve un impegno istituzionale a tutti i livelli. Serve un intervento deciso: deve essere riconvocato subito il Tavolo per evitare che il 1° agosto questi lavoratori restino a casa. Il tempo stringe! Venerdì 21 luglio scenderemo in piazza al fianco dei sindacati in difesa dei 148 lavoratori di Amazon, un’azienda che rappresenta un modello economico difficile e a volte poco rispettoso della tutela del lavoro”.
“Ci saremmo aspettati – conclude Sarno – che di fronte a una situazione tanto grave la destra al governo di Orbassano intervenisse con atti forti e concreti a favore di questi lavoratori. La Sindaca avrebbe potuto caricare di significato e dare concretezza a un ordine del giorno vuoto di contenuti, chiedendo che dal momento che è annunciata la prossima apertura un insediamento Amazon nel Comune di Orbassano, in Via Agnelli, si prevedesse il reintegro di tutti i lavoratori di SITO nel nuovo magazzino di Orbassano, attraverso l’attivazione della clausola sociale. Non ha fatto nulla di simile, ma è sulla tutela del lavoro e dei lavoratori che il centrosinistra si distingue da questa destra priva di idee e di proposte. Il Partito Democratico in Consiglio regionale si attiverà proprio su questo tema: chiederemo all’Assessore Chiorino di portare al Tavolo delle trattative la salvaguardia dei posti di lavoro e proveremo a predisporre un atto di indirizzo concreto da discutere in Aula”.
REGIONALI, MARTINO (+EUROPA): “PER UN’ALLEANZA POLITICA E SOCIALE DI FORTI VALORI RIFORMISTI”
“Anche +Europa Piemonte ha partecipato all’incontro di ieri, promosso dal Partito Democratico, per un primo confronto in vista delle prossime elezioni regionali. Siamo disponibili ad approfondire il confronto per un’aggregazione di centro-sinistra per un Piemonte migliore. Ribadiamo, dal nostro punto di vista, l’interesse ad ampliare la coalizione verso l’area riformista, utilizzando lo strumento delle primarie nell’individuazione del candidato presidente”. Così in un nota Flavio Martino, Coordinatore regionale di +Europa.
di Massimo Iaretti
Nel fine settimana del 15 e 16 luglio si è tenuto l’annunciato raduno ‘Sole delle Alpi’ in un luogo simbolo dell’autonomia del Nord, il Pian del Re al Monviso. Ad organizzarlo l’associazione Autonomia e Libertà, presieduta da Roberto Castelli reduce – tra l’altro – dal ‘duello’ con il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca ai Ponti del Mincio la settimana precedente.
Soddisfatto dell’esito del raduno ?
E’ stato un bellissimo fine settimana, ci siamo anche divertiti con una bella passeggiata in montagna, passando anche una notte in rifugio. C’erano rappresentanti provenienti dalla Lombardia, dal Piemonte, dalla Liguria, dall’Emilia, un gruppo di persone convinte che si sono scambiate delle idee sull’autonomia nello scenario delle Alpi.
Lei è appassionato di montagna ?
In passato ho fatto parte del soccorso alpino. Per problemi al ginocchio non facevo più passeggiate da qualche anno, per me in questi due giorni è stato come risorgere. Un unico rimpianto: non avere affrontato il Monviso quando potevo farlo con maggiore tranquillità
Torniamo all’incontro: si parlato di Nord, di Padania, di Italia ?
Si è parlato di Nord e di Padania ma anche di Italia. A Ponti sul Mincio dove Cateno De Luca è sbarcato ‘in forze’ ed abbiamo avuto un confronto costruttivo, franco e cordiale nel quale ognuno ha portato avanti le proprie idee. Lui sta cercando forze al Nord per ‘fare tenaglia’ con Roma
Alleanza in vista ?
E’ una delle 1000 ipotesi sul tavolo. Ne abbiamo discusso la sera del sabato. Certo per vincere contro Roma occorre essere in tanti, alleati e federati.
Con De Luca c’è qualche punto di contatto ?
Su una cosa in particolare mi sono trovato concorde. Quando parla delle accise sul petrolio e dice che i siciliani non le godono, questa rivendicazione vale anche per tutto quello che noi paghiamo a Roma e da Roma non ritorna.
Dopo un luglio così intenso avrete altri impegni estivi come Autonomia e Libertà ?
L’ha detto Lei: è stato un luglio intenso. Adesso tiriamo il fiato e rallentiamo. Ad agosto, dato che i padani spesso vanno al mare c’è l’idea, che al momento è solo un’idea, di fare qualcosa in località bagnate dal mare.
Ma ci sono obiettivi più avanti nel tempo ?
Certo il primo all’ordine del giorno sono le elezioni europee, occorre discutere come e se federarsi tra le molte realtà autonomiste. Sono tante e ci sono altre iniziative in cantiere e ci sarà un certo movimento dopo l’estate.
Dunque obiettivo raggiunto al Pian del Re ?
Una cosa è certa stiamo riuscendo a ‘bucare’ sotto l’aspetto mediatico, la gente parla di noi e questo è importante.
Grazie alla Regione a maggioranza Lega in Regione Piemonte si stanzieranno fondi per aiutare gli agricoltori e i cittadini colpiti dai danni causati dalla recente grandinata.
“La Regione utilizzerà fondi propri, che si aggiungeranno a quelli dello Stato – dichiara il capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni. -, per supportare cittadini e aziende che hanno subito perdite a causa della grandine. L’ammontare dello stanziamento dipenderà dalla valutazione dei danni, che sarà completata entro la fine di luglio. I fondi saranno destinati a una trentina di comuni nelle zone delle Langhe, Monferrato e Roero, nel Cuneese e nell’Astigiano, nel Torinese e nell’Alessandrino, che sono stati interessati dalla grandinata. La Regione sta documentando i dati relativi ai danni al fine di richiedere la certificazione di calamità naturale, poiché la grandine ha causato, in alcune zone, la distruzione totale dei raccolti”.
Forza Italia: Tajani, continuità con Berlusconi
“Auguro buon lavoro al neo segretario nazionale Antonio Tajani. La sua elezione da parte del Consiglio nazionale oltre ad essere il giusto riconoscimento per una persona che ha contribuito a costruire con il Presidente Berlusconi gli ideali e i valori di Forza Italia è anche un chiaro segno di continuitá del Berlusconismo. Ora completiamo tutti insieme il lavoro avviato da Silvio e realizzaziamo il suo sogno di un nuovo miracolo italiano”. Ad affermarlo in una nota il vicecoordinatore regionale del Piemonte, il senatore Roberto Rosso.
Giustizia, “Mani Pulite” è solo un ricordo
Non credo che possiamo dire che ci troviamo di fronte ad una nuova ed inedita “questione
morale” nel nostro paese. E non si percepisce, almeno per il momento, quella furia giustizialista
che ha caratterizzato la stagione di “mani pulite”. Certo, persiste la tentazione in alcuni settori
politici di dare una “spallata giudiziaria” alla maggioranza politica sgradita di turno appoggiata da
alcuni organi di informazione contigui alla sinistra. Come, del resto, non è facilmente smontabile la
tesi dei soliti noti di percorrere la “via giudiziaria” per conquistare il parere. Era una prassi
perseguita ieri e, purtroppo, continua ad essere praticata anche oggi. È una sub cultura che
accomuna tutti coloro che hanno la singolare concezione di coltivare una “superiorità morale” nei
confronti degli avversari/nemici politici da un lato e un approccio populista nei confronti delle
istituzioni democratiche e della politica in generale dall’altro. E il dibattito di questi ultimi giorni lo
conferma in modo persin plateale, al di là dei singoli casi che sono sotto le lenti di ingrandimento
della magistratura.
Ma dobbiamo dire con altrettanta chiarezza che non siamo di fronte ad uno scenario che prelude
ad una furia giustizialista che potrebbe portare ad un rivolgimento del quadro politico generale.
Proprio in questi giorni abbiamo riletto, dopo la scomparsa dell’ultimo grande leader della Dc,
Arnaldo Forlani, i passi salienti di quella drammatica stagione. E, su tutti, la liquidazione di una
intera e storica classe dirigente accompagnata da una liquidazione di tutti i partiti di governo. Una
pagina che, al di là del mistero che ancora la avvolge, difficilmente si può ripetere a cuor leggero.
Ma è indubbio, almeno così pare, che quella stagione dei primi anni ‘90 è destinata ad essere
collocata in quella precisa fase storica della politica italiana e che non può essere replicata
banalmente. Una osservazione che mi porta a dire che “mani pulite” va storicizzata e che non può
ripetersi, seppur sotto altre sembianze.
Ora, però, credo che, al di là dell’azione della magistratura e dei suoi rapporti con la politica e i
vari governi, quello che va sottolineato e fortemente richiamato è che va spezzata quella spirale
che porta alcuni settori della politica italiana a perseguire con tenacia la scorciatoia della “via
giudiziaria al potere”. Perchè anche se non viene predicata apertamente, è noto a tutti che chi
continuamente trasmette alla pubblica opinione la propria “superiorità morale” nei confronti dei
propri avversari – che, di conseguenza, sono dei nemici da abbattere e da annientare – non fa altro
che strumentalizzare la stessa azione della magistratura a fini politici. Una tesi, questa, che
storicamente appartiene al campo della sinistra e alle sue 100 sfumature di rosso e, per una certa
fase, anche ad alcuni settori della destra italiana. Al riguardo, forse è bene sottolineare con forza
che l’unico modo per evitare che si ripropongano corto circuiti tra il ruolo della magistratura e il
compito della politica e dei partiti, è quello di piantarla di finalizzare il tutto alla conquista del
potere. Perchè è di tutta evidenza che così facendo, oltre ad alterare la normale e fisiologica
dialettica politica, si corre anche il rischio di perpetuare una profonda distorsione nello stesso
rapporto tra la magistratura e la politica nella sua complessità.
Ecco perchè, come sempre, molto se non tutto dipende anche dal concreto comportamento delle
forze politiche. Soprattutto di quei partiti e di quelle culture che pensano che il potere si possa
conquistare a prescindere dalla politica e dai programmi ma solo attraverso le disgrazie altrui,
opportunamente e volgarmente strumentalizzate.
Giorgio Merlo