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+Europa: “No alla carne coltivata è negazionismo scientifico”

“Il disegno di legge approvato al Senato contro la carne coltivata è sintomo di negazionismo scientifico allo stato puro. Esprimiamo tutto il nostro stupore per la timidezza che hanno dimostrato alcune forze che si definiscono liberali o progressiste su questo tema di importanza storica, che consente di produrre, da una sola goccia di sangue, tonnellate di carne”. Così in una nota Flavio Martino, Coordinatore regionale di +Europa e membro dell’Assemblea nazionale del partito.

“Con la legge approvata dal Senato – prosegue Martino – sarà sostanzialmente impossibile proseguire la ricerca scientifica sulla carne coltivata, che andrà comunque avanti in molti altri Paesi. Ad oggi la letteratura scientifica non ha dimostrato alcuna nocività per l’uomo nel consumo di questo prodotto, che potenzialmente potrebbe essere rivoluzionario per limitare i cambiamenti climatici in atto. Oggi metà della carne che mangiamo non è italiana ma è importata dall’estero con costi ambientali molto alti. Per produrre un solo chilo di carne servono 15.000 litri di acqua, gli animali che per sfamare la nostra voracità vengono uccisi sono miliardi ogni anno e non sono solo i vegetariani e i vegani a porsi un problema etico. C’è poi il tema delle emissioni che causano i cambiamenti climatici. A rischio è il pianeta e la mancanza di cibo per le future generazioni: entro il 2050 saremo 10 miliardi su questo pianeta, con impatti enormi se vengono mantenuti i canoni di oggi. Il fatto di agitare il rischio di perdere il patrimonio culinario italiano è un falso problema perché invece ciò che va messo in discussione sono gli allevamenti intensivi. Quando la carne coltivata verrà immessa nel mercato, dopo le opportune verifiche che avverranno in sede europea, i consumatori sarebbero in ogni caso liberi di continuare a scegliere che tipo di carne mangiare. Fondamentale continuare studi e ricerche rispettando tutte le precauzioni, già previste dai protocolli, in tema di sicurezza alimentare. Pensare di fermare il vento con le mani per meri interessi a breve termine ci lascia basiti. +Europa si schiera convintamente contro questa deriva oscurantista, a fianco della ricerca scientifica, di prestigiosi esponenti del Cnr, e del futuro” – conclude l’esponente di +Europa.

Magliano: “Su biofuel buone notizie dal Parlamento Europeo”

Giunge dal Parlamento Europeo la buona notizia della prima definizione europea di “carburanti CO2 neutri”. Sono inclusi, accanto agli e-fuel, anche i biofuel. Un passo che potrebbe consentire la conservazione dei motori a scoppio anche dopo il 2035. Abbiamo sempre sostenuto che – rispetto al tema dello stop ai motori endotermici – occorre rifiutare ogni posizione ideologica, che si limiti cioè ad affermare un principio astrattamente ambientalista senza considerare le conseguenze sociali e occupazionali. Se la prospettiva della diffusione delle auto elettriche è un’ottima notizia, dobbiamo evitare forzature nella transizione ecologica che rischierebbero di avere conseguenze sociali drammatiche.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Giachino: “Difendere di più il settore auto in Italia è possibile. Bravo Urso”

 

 
Caro Direttore,
Difendere il settore auto italiano  allora è possibile, alla faccia di tanti cacadubbi che sorrisero quando a Febbraio dello scorso anno feci stampare questo manifesto.
Ieri alla manifestazione dei 90 anni del Museo dell’Auto molti han preso la parola con riferimento alla iniziativa del Ministro URSO che vuole riportare la produzione di auto in Italia a 1 milione di unità l’anno dopo che era stata lasciata cadere da 2 milioni del 1989 (dopo la cacciata dell’ing.GHIDELLA ) ai poco più di 400.000 di oggi. Tutti a rivendicare la centralità di Torino dimenticando che l’accordo con TAVAREZ  prevede una grande fabbrica del riciclo che affiancherà mal produzione della 500 elettrica.
Ovviamente dovremo analizzare meglio i risultati della grande iniziativa presa dal Ministro Adolfo URSO che prevede di utilizzare le somme rimaste del fondo Giorgetti nato da una iniziativa di chi scrive e dalla conseguente mozione Molinari.
Ciò che è chiaro e che porsi l’obiettivo di difendere con forza il settore auto nel nostro Paese era giusto ed è possibile. Il settore auto che,voglio ricordarlo a chi lo dava per morto,  viene chiamato “la fabbrica delle fabbriche” perché l’auto è composta da centinaia di componenti ognuno dei quali prodotto da una azienda diversa e ogni azienda genera ricadute produttive su tanti fornitori diversi.  Si può ben dire che l’industria dell’auto nel dopoguerra ha trainato una parte importante della ricerca industriale e della industria italiana . Ci ricordiamo cosa significava per Torino il salone dell’auto che ricordo agli smemorati aveva nei saloni a fianco il Salone della Tecnica.
Ovviamente chi negli ultimi anni ha accompagnato il processo di progressiva riduzione del settore arriccerà il naso. Ricordo i sorrisini e le battute quando a fine 2021  a fronte della approvazione dell’ultima Legge Finanziaria del Governo Draghi che non prevedeva neanche un lira per il settore auto, io uscii subito sull’Ansa invitando le Regioni in cui vi sono stabilimenti FIAT a dar vita a un tavolo con tutti i parlamentari per chiedere al Governo interventi a favore del settore. Da quella iniziativa cui diedero il loro parere favorevole Fregolent, Laus, Margiotta, Comba , Damilano , da Airaudo e Molinari scaturì la Mozione Molinari e lo stanziamento di 8,7 miliardi da parte del Ministro Giorgetti.
Così con stupore generale il Premier Draghi pochi giorni dopo nella nostra Sala Rossa poteva inserire nell’elenco delle cose fatte dal suo Governo per la nostra Città i fondi per l’auto . Disse testualmente “abbiamo stanziato 8,7 miliardi per il settore auto che per Torino è molto importante . Quei fondi sono stati utilizzati una prima parte per rifinanziare gli incentivi e hanno tenuto su le vene dite e la produzione e la seconda, circa 6 miliardi ora verranno utilizzati per questo Piano Urso che punta a far ritornare a 1 milione la produzione di auto nel nostro Paese.
Con 1 milione di auto prodotte la ricaduta per le aziende dell’indotto sarà importante altrimenti sotto certi volumi il rischio è che qualche azienda dell’indotto di proprietà di gruppi stranieri fosse spostata in altri Paesi era molto probabile.
Ovviamente rimane aperto il tema del futuro dell’auto ? Tutto elettrico o no? Ma a questa battaglia darà una risposta il voto delle europee e delle regionali del prossimo anno. La gente ricorda bene che il PD in Europa ha votato a favore del tutto elettrico che danneggia pesantemente l’indotto auto italiano.
Conosco personalmente il Ministro Urso da quando eravamo colleghi di governo e conosco la sua competenza e la sua determinazione. In più il Governo ha a disposizione oltre 6 miliardi del fondo Giorgetti e quindi non ha armi spuntate.
Sono orgoglioso di aver fatto alla fine del 2021 , mentre in Parlamento i parlamentari piemontesi votavano una legge Finanziaria con zero lire al settore., la battaglia per la difesa del settore auto perché so bene quante ricadute abbia sul sistema produttivo piemontese e italiano e ringrazio chi ha fatto la sua parte in questa operazione dagli onorevoli  Fregolent a Laus, da Comba a DAMILANO, da Margiotta a Molinari , da alcuni amici della CISL a Giorgio Airaudo. Mi dispiace invece che molti parlamentari e molti consiglieri regionali piemontesi siano stati fermi a vedere come andava la battaglia di un don Chisciotte della politica piemontese più concreto di quello spagnolo.
Conto molto sull’impegno del Presidente Cirio , il primo con cui parlai della mia iniziativa e mi auguro che a Lorusso la Scuola americana di Bloomberg abbia insegnato qualcosa di come difendere meglio  le aziende che hanno fatto la storia del territorio.
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Libero Pensiero: No all’aumento del biglietto Gtt

“Svolta green, efficientamento, investimenti sono fantascientifiche proposte che devono fare i conti con il pesante aumento del biglietto del trasporto pubblico. Soltanto ad aprile il Sindaco affermava che  “Prima di chiedere ai torinesi di pagare di più, la città si fa carico di migliorare il trasporto pubblico, mettendo i cittadini nella condizione di usufruire di un servizio più efficiente e di qualità” E adesso? A distanza di tre mesi tutto è cambiato? L’aumento dei prezzi di biglietti e abbonamenti Gtt è una misura ingiusta e iniqua. Un rincaro su un servizio essenziale che andrà a colpire soprattutto chi non può utilizzare l’automobile per andare a lavoro. Un aumento per di più ingiustificato, dato che ogni giorno le cronache ci raccontano di disagi su metro e autobus, e non certo di un miglioramento del servizio. L’uso dei mezzi pubblici deve essere incentivato, sia incrementando il servizio che diminuendo il costo per gli utenti, in modo da ridurre traffico e inquinamento per migliorare la qualità dell’aria a beneficio della salute di tutti. Per tutti questi motivi diciamo No all’aumento del biglietto GTT”.

Pino Iannò Torino Libero Pensiero

Fdi: “Stangata Gtt di fine estate”

A pagare saranno soprattutto i cittadini più in difficoltà

 

 

Torino 20 luglio 2023

Si discuterà oggi in commissione consiliare la proposta di deliberazione di giunta sugli aumenti relativi ai servizi GTT.

Per l’ennesima volta si chiede ai Torinesi di venire in soccorso di un’azienda in palese difficoltà, che non riesce a offrire servizi adeguati e sempre più preda di fibrillazioni economiche.

Pensare di risolvere i problemi dell’azienda di trasporto pubblico locale mediante l’aumento delle tariffe, significa mettere la polvere sotto il tappeto e fingere di non vedere i problemi strutturali di cui l’ente soffre.

Memori sul piano nazionale della vicenda Alitalia, come Consigliere Comunale di Torino Fratelli d’Italia, – chiederei,  prima di mettere le mani in tasca ai torinesi, di audire i vertici di GTT al fine di avere evidenza degli elementi necessari a valutare il reale stato della società e porre in essere le misure adeguate per il risanamento della stessa. Questo senza necessariamente chiedere ulteriori sacrifici agli utenti, che di contro in questi anni hanno visto precipitare, loro malgrado, la qualità dei servizi del trasporto pubblico locale.

 

Ferrante De Benedictis – Consigliere Comunale di Torino FdI

 

Pd, audizione Orecol: spunti interessanti e criticità

La Commissione Legalità ha audito su richiesta del Consigliere regionale Pd Diego Sarno, il Presidente dell’Organismo regionale per il controllo collaborativo (ORECOL) per sapere come abbia organizzato, nei mesi successivi al suo insediamento, i propri lavori, quali siano state priorità e obiettivi e le relative tempistiche di sviluppo. L’Orecol, operativo dal febbraio scorso, ha come obiettivi la trasparenza e il contrasto all’illegalità negli atti amministrativi della Regione Piemonte e delle partecipate regionali oltre a maggiori controlli sulla gestione delle ingenti risorse del PNRR.

“E’ una coincidenza positiva che l’audizione di Orecol, che ho richiesto e fortemente voluto, si sia tenuta oggi, 19 luglio, perché la diffusione di una cultura della trasparenza e della legalità è scaturita anche dalla tragedia in cui persero la vita il giudice Borsellino e i cinque agenti della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina e questo rappresenta un modo concreto per ricordarli. Dalla relazione del Presidente di Orecol sono emerse alcune criticità sulle quali voglio soffermarmi: innanzitutto condividiamo la preoccupazione per “l’esecuzione dei contratti con affidamento diretto, in sottosoglia” dal momento che queste attività negoziate possono sfuggire al vaglio degli organi di vigilanza. Occorrerebbe avviare una battaglia in Parlamento per introdurre opportune modifiche. E’ fondamentale, nelle procedure di vigilanza, tenere gli “occhi ben aperti e le coscienze sveglie”, ben consapevoli della straordinaria capacità della criminalità organizzata di profittare dell’occasione favorevole e di mimetizzarsi, come ci ricorda Don Ciotti” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Preoccupa – sottolinea Sarno – l’attuale inadeguatezza dell’organico e l’insufficienza delle risorse materiali e umane di ORECOL, un organismo che, invece, dovrebbe essere supportato nella sua attività. I temi della legalità dovrebbero, infatti, essere una delle priorità di questa Giunta, come il Codice Etico promesso e ad oggi neanche presentato in forma di bozza, da Cirio dopo l’arresto dell’ex Assessore Rosso. L’attività di controllo di ORECOL è di due tipi programmata o sollecitata da specifiche richieste della Giunta o del Consiglio regionale, ovvero da segnalazioni interne o esterne di dipendenti, di funzionari, di dirigenti o di semplici cittadini. La durata del mandato assegnato ai membri per legge è, tuttavia, legata strettamente alla legislatura. Credo, invece, che sia molto importante che mandato e attività siano slegati e faremo una proposta per aumentare l’indipendenza: è quanto mai opportuna una modifica della normativa concernente il mandato che deve essere svincolato dalla legislatura consiliare”.

“Un altro tema affrontato – prosegue l’esponente dem – è stato quello delicato e strategico dei fondi PNRR. Faremo nostra e porteremo in Aula la proposta di prevedere la partecipazione di almeno un rappresentante dell’Orecol nel Gruppo di Lavoro di attuazione del PNRR, al fine di perimetrare l’ambito di applicazione delle misure, con particolare attenzione alla concentrazione della vigilanza sulla fase esecutiva. E’ fondamentale realizzare, celermente, un’adeguata formazione del personale preposto, DEC e RUP, presso le stazioni appaltanti coinvolte. Attualmente continua a essere fermo da ormai 3 anni il percorso di formazione con Avviso Pubblico, altro inadempimento parziale da parte di Cirio e della sua maggioranza”.

“Infine – afferma Sarno – è stato sottolineato un tema che il Partito Democratico denuncia ormai da molto tempo e sul quale ha aperto una petizione, problema che la Giunta Cirio si ostina a ignorare e addirittura a negare: quello delle liste d’attesa e dell’impossibilità di prenotare una visita medica, dato che non esiste un CUP con un’agenda unica di tutti gli ospedali del Piemonte e che, purtroppo, si sta facendo di tutto per indebolire la sanità pubblica. La lotta per la tutela e il rilancio di una sanità pubblica e universale è sempre stata e continuerà a essere al centro della politica del centro-sinistra”.

“Chiederò che Orecol venga audito ogni 4 mesi – conclude Diego Sarno – perché è importante avere aggiornamenti precisi e puntuali sulla sua attività e sul suo lavoro”.

Nasce il patto federativo Liberali d’Italia

 Le formazioni politiche Democrazia Liberale, La Casa dei Liberali e Sistema Paese, rispettivamente rappresentate da Enzo Palumbo, Angelo Caniglia e Antonio Vox, hanno promosso e realizzato un Patto Confederativo denominato “LIBERALI D’ITALIA” un’alleanza culturale e politica tra liberali, che si propone lo scopo di: ⁃ promuovere in Italia la cultura ed i valori del Liberalismo; ⁃ riunificare in un unico soggetto politico i cittadini italiani che si ispirano al principio di Libertà, quale supremo regolatore di ogni attività pubblica e privata, sulla base dei Manifesti e delle Dichiarazioni dell’Internazionale Liberale; E, TUTTI INSIEME, PER: ⁃ elaborare proposte e realizzare attività ispirate al primato della persona, alla difesa dei diritti individuali e al consolidamento dello Stato di diritto, ⁃ ripristinare la separazione dei Poteri dello Stato, oggi messa in discussione dal prevalere del Governo sul Parlamento e della Magistratura sugli altri due Poteri; ⁃ riportare contendibilità nel sistema politico attraverso una legge elettorale proporzionale che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti e consenta il confronto tra nuove proposte che s’ispirino alle tradizionali culture politiche europee, sostituendole ai partiti padronali o populisti che imperversano da trent’anni; ⁃ consolidare una moderna economia di mercato che consenta al Paese di sviluppare tutte le sue grandi potenzialità produttive, e a ciascuno di potere godere dei frutti delle proprie capacità; ⁃ perseguire la prospettiva di un’Europa sempre più Unita e solidale, nella puntuale applicazione del principio di sussidiarietà; ⁃ riaffermare la tradizionale solidarietà atlantica con le grandi Democrazie Occidentali, da sempre impegnate nella promozione e difesa dei principi della democrazia liberale, oggi più che mai minacciati dai tentativi egemonici di Russia e Cina; ⁃ rappresentare nelle competizioni elettorali i cittadini che intendono concorrere con metodo democratico a determinare a tali fini la politica nazionale, riportando all’impegno politico i tanti liberali che da tempo non si riconoscono nelle attuali proposte politiche e si sono rifugiati nella sterile protesta dell’astensione. Il Patto Confederativo è aperto a tutti i Cittadini e ai soggetti politici che, riconoscendosi in tali scopi, siano disposti a contribuire alla loro attuazione in condizioni di pari dignità, dandone comunicazione ai promotori ai seguenti indirizzi mail:


info@democrazialiberale.org

info@lacasadeiliberali.it

info@partitosistemapaese.it

Fdi, Ambrogio – Marchi: soddisfazione per interpellanza sul Borgo Medievale

“Piena soddisfazione per l’approvazione – grazie ai voti favorevoli dell’opposizione unita e
l’astensione della maggioranza – della mia interpellanza sul destino del Borgo Medievale da parte del
Consiglio della Circoscrizione 8”, – commenta Claretta Marchi, Consigliere Circoscrizione 8 di
Fratelli d’Italia, che aggiunge: “Questo atto permetterà di fare chiarezza una volta per tutte sul destino
del Borgo Medievale, una vera e propria eccellenza del Parco del Valentino”. “Riteniamo che il Borgo
Medievale debba rimanere un museo, recuperando la sua funzione didattica ed educativa anche grazie
all’attività degli artigiani che portano avanti un’arte antica”, conclude Marchi.
Alle dichiarazioni fanno eco le parole della Sen. Paola Ambrogio: “E’ ora che la giunta Lo Russo
scopra le sue carte e condivida con il territorio la strategia migliore per valorizzare il Borgo
Medioevale, capirne le esigenze e definire, finalmente, concrete prospettive di rilancio. Auspico che
l’interpellanza della Consigliera Claretta Marchi porti a superare le fumose dichiarazioni della Giunta
e ad un confronto basato sul buon senso e sulla volontà di tutelare uno straordinario patrimonio della
Città”.

Sen. Paola Ambrogio
Cons. Circ. 8 Claretta Marchi

Trasporti, Valle (Pd): “Campagna di Cirio sulle spalle dei sindaci”

” CIRIO-CONTE MASCETTI: I SOLDI PER CAMBIARE LE AUTO USATI AL POSTO DEL PAGAMENTO DEI DEBITI”

Il vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte commenta l’annuncio di Cirio del Bonus sugli abbonamenti e annuncia un’Interrogazione

 

«Il Presidente Cirio ha annunciato un nuovo “Bonus” per sostenere l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale, un bel modo di fare campagna elettorale sulla pelle dei sindaci e a spese delle aziende.

Ma vediamo bene i passaggi.

Prima la Regione taglia sul trasporto pubblico locale 10 milioni di euro solo sul 2023, con tante promesse di recuperare in assestamento (ma per ora nell’assestamento non c’è traccia. Forse ci sarà in un’ulteriore successiva variazione di bilancio?). E pensare che per ANAV Piemonte solo l’inflazione ha comportato costi maggiori per 28 milioni di euro.

Poi sempre la Regione accumula debiti nei confronti delle aziende, non trasferendo i fondi dovuti negli ultimi anni. Siamo nell’ordine di milioni di euro. Solo GTT, ad esempio, aspetta ancora quasi 60 milioni dalla Regione. A cui bisogna aggiungerne 10 di ristori Covid e circa 17 che la Regione deve al Comune di Torino per l’acquisto di bus.

Infine, ancora la Regione delibera la facoltà per le aziende di aumentare le tariffe, per far fronte ai propri tagli e ritardi. La maggior parte delle aziende piemontesi ha dovuto prevedere rincari sui biglietti e sugli abbonamenti negli ultimi due mesi.

A questo punto interviene il Presidente che annuncia urbi et orbi un bonus per acquistare a prezzo ridotto.

Certo, come sempre si tratta di un annuncio. Venerdì c’è stato il primo incontro con i gestori del servizio, prima di vedere una delibera ne passerà ancora di tempo. Nel frattempo, su questo tema ho presentato un’Interrogazione.

Ma intanto possiamo anticipare su cosa stanno lavorando gli uffici della Regione. Si prenderanno risorse destinate a incentivare la rottamazione e sostituzione dei veicoli euro 2, 3 e 4 (quelli che verranno fermati dai semafori rossi in autunno, insieme agli euro 5 diesel), con tanti saluti al settore dell’automotive e alle famiglie che devono cambiare auto, e si devieranno per sostenere questo bonus. L’operazione è complicata e un tantino incerta visto che si tratta di fondi europei, per questo l’idea è che le aziende di trasporto si debbano attrezzare per ricevere le domande di bonus e per anticipare gli sconti. Prima o poi, più poi che prima, la Regione rimborserà gli sconti praticati dalle aziende.

Insomma: le promesse le fa Cirio, i soldi li anticipano le aziende e i sindaci restano coi debiti e le tariffe aumentate».

 

Casa. Ruffino (Az-Iv): astensione su mozioni, più attenzione a Parlamento

 “Abbiamo scelto come gruppo di astenerci, soprattutto sulla mozione di maggioranza, per dare un segnale: siamo sicuramente colpiti dall’esposizione e dai pareri del governo relativi agli ordini del giorno, e forse lo siamo ancora di più sulle mozioni. Auspichiamo però una maggiore attenzione per il Parlamento e il riconoscimento dell’autonomia che deve essere garantita a ogni parlamentare”. Lo ha detto Daniela Ruffino, deputata di Azione, intervenendo in Aula alla Camera in dichiarazione di voto per il gruppo Azione-Italia Viva sulle mozioni in materia di emergenza abitativa. “In Italia – ha detto – la questione abitativa è aperta da sempre, ora ci chiediamo, e chiediamo al governo, se è risolvibile. C’è un grande conflitto tra la casa come bene di mercato e la casa come diritto, in un dualismo in cui prevale il mercato. E’ opportuno allora un sostanzioso intervento pubblico, certamente molto costoso ma anche indispensabile e non più procrastinabile, perché oggi il diritto alla casa è negato a tante, troppe, persone. Occorre avviare investimenti importanti sulle case popolari; occorre intervenire sulla riqualificazione urbana, possibilmente senza altro consumo di suolo; occorre assegnare oggi, non domani, ai Comuni gli immobili inutilizzati perché possano destinarli all’edilizia popolare; occorre approvare una legge quadro nazionale sulle locazioni brevi; occorre semplificare le procedure di assegnazione degli alloggi. Siamo di fronte a una grande emergenza, che colpisce soprattutto, e ancora, i redditi più bassi. Il governo se ne faccia carico – ha concluso Ruffino – e garantisca il diritto fondamentale alla casa ai suoi cittadini”.