piemonte- Pagina 5

Il bollettino Covid di venerdì 16 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.200 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 93 dopo test antigenico), pari al 4,5% dei 26.544 tamponi eseguiti, di cui 15.665 antigenici. Dei 1.200 nuovi casi, gli asintomatici sono 495 (41,3%).

I casi sono così ripartiti: 170 screening, 683 contatti di caso, 347 con indagine in corso; per ambito: 11 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 87 scolastico, 1.102 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 336.200 così suddivisi su base provinciale: 27.067 Alessandria, 16.343 Asti, 10.312 Biella, 48.077 Cuneo, 26.002 Novara, 180.044 Torino, 12.555 Vercelli, 11.947 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.416 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.437 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono292 (19 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.193 (- 119 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 19.887

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.100.258 (+ 26.544 rispetto a ieri), di cui 1.434.234 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.899

Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatosioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.899 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.511 Alessandria, 674 Asti, 406 Biella, 1.331 Cuneo, 896 Novara, 5.152 Torino, 485 Vercelli, 353 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

301.929 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 301.929(+ 2.131 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.334 Alessandria, 14.615 Asti, 9.234 Biella, 42.592 Cuneo, 23.497 Novara, 161.694 Torino, 11.354 Vercelli, 11.117 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.302 extraregione e 2.190 in fase di definizione.

Abitare la montagna

Confcooperative Cuneo e Uncem Piemonte lanciano una serie di video conferenze per mettere a fuoco spazi e opportunità di sviluppo delle aree montane. 

Un ciclo di incontri programmato dal 27 aprile all’8 luglio 2021, quattro martedì, dalle ore 18 alle 20. L’iniziativa è realizzata con il contributo della CCIAA di Cuneo.

L’obiettivo è promuovere una imprenditorialità che sappia coniugare dimensione economica e sociale con un preciso taglio comunitario.
Riteniamo che il favorire e sostenere sul piano economico e sociale risposte collaborative che possano trovare nella cooperazione, ma non solo, una forte attenzione al territorio, rappresenti un contributo prezioso per una più alta presenza e qualità della vita in questi contesti.

I temi vanno dalla promozione dei servizi ecosistemi, alla opportunità delle comunità energetiche, dalla risorsa cooperazione alle problematiche legate ai servizi e agli spazi dove favorire una più piena socialità, in risposta ai bisogni di dialogo e cittadinanza che le persone esprimono.

Ogni incontro vedrà l’introduzione di figure di esperti a cui seguirà la presentazione di proposte sui temi affrontati accompagnate dal racconto di esperienze che ne dimostrino la fattibilità. “I contenuti che affronteremo – evidenzia Alessandro Durando, Presidente di Confcooperative Cuneo – mettono in luce come il parlare di alte terre significa ragionare più complessivamente dello sviluppo del nostro paese sollecitando una più coerente e virtuosa relazione tra montagna e pianura, aree interne e aree urbane”.
“Per Uncem è molto significativa questa collaborazione con Confcooperative su iniziative formative che partono dai territori e dalle comunità vive. E che si rivolgono agli stessi territori, alle nostre comunità – afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte – Ripartire dai territori vuol dire guardare e lavorare per i chi i territori li vive e li orienta, puntando su sviluppo, crescita, organizzazione dei servizi. In questa direzione, il patto tra Confcooperative e Uncem è decisivo”.

 

Scoperta una zanzara mai trovata in Piemonte

Venerdì 16 aprile alle 12, è in programma una conferenza stampa online in cui verranno presentati i risultati dell’attività di monitoraggio sulla presenza di zanzare in Piemonte, che ha consentito ai tecnici dell’IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) di classificare una specie di zanzara non ancora diffusa nella nostra regione.

Interverranno alla conferenza i rappresentanti dell’IPLA, della Regione Piemonte e delle amministrazioni locali del territorio interessato dal ritrovamento.

L’IPLA dal 2007 realizza il piano regionale di lotta alle zanzare: i tecnici dell’istituto effettuano monitoraggi accurati per individuare focolai e aree a rischio di diffusione delle zanzare. Proprio durante queste attività, nelle scorse settimane sono state rinvenute in provincia di Asti due specie di zanzara, di cui una, la Aedes Koreicus fino a oggi mai individuata nella nostra regione. Sempre ad Asti è stata rinvenuta la presenza di Aedes Japonicus: questa specie finora era stata segnalata dai tecnici dell’IPLA solo in prossimità del Lago Maggiore, dove è stata verosimilmente introdotta dal vicino Canton Ticino a partire dal 2019.

I due ritrovamenti, allo stadio di larva, sono avvenuti nel comune di Asti, in frazione Mombarone in località Case Grotta e nelle immediate vicinanze del cimitero e in frazione Valleandona.

Si tratta di una notizia rilevante dal punto di vista scientifico, che dimostra come queste specie di zanzara, di origine esotica, stiano espandendo il loro areale di diffusione anche verso le regioni del sud-Europa. Analogamente alla zanzara tigre, le due specie rinvenute possono essere vettori di alcune patologie, hanno la peculiarità di svilupparsi anche a basse temperature e iniziare il proprio ciclo di crescita anticipatamente.

I tecnici dell’IPLA stanno approfondendo con ulteriori sopralluoghi l’estensione della diffusione e le possibili vie di introduzione delle due specie.

 

Venerdì 16 aprile alle 12 i dettagli in una conferenza stampa online: per collegarsi https://global.gotomeeting.com/join/547586205

Partecipa alla riunione da computer, tablet o smartphone: https://global.gotomeeting.com/join/547586205
Puoi accedere anche tramite telefono – Italia: 
+39 0 230 57 81 42

Codice accesso: 547-586-205

È la prima volta che usi GoToMeeting? Scarica l’app al seguente indirizzo: https://global.gotomeeting.com/install/547586205

Piemonte, il bollettino Covid di giovedì 15 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.264nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 92dopo test antigenico), pari al 5,9% dei 21.579tamponi eseguiti, di cui 11.336 antigenici. Dei 1.264nuovi casi, gli asintomatici sono 533 (42,2%).

I casi sono così ripartiti: 159 screening, 779 contatti di caso, 326 con indagine in corso; per ambito: 15RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 81 scolastico, 1.168popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 335.000così suddivisi su base provinciale: 26.963 Alessandria, 16.293Asti, 10.284 Biella, 47.876 Cuneo, 25.909 Novara, 179.359Torino, 12.549 Vercelli, 11.922 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.413 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.432 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 311 (invariatirispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.312(- 118rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 20.718

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.073.714(+ 21.579rispetto a ieri), di cui 1.428.992risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.861

Sono 26 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1verificatisioggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.861deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.510 Alessandria, 669 Asti, 405 Biella, 1.326 Cuneo, 889 Novara, 5.136 Torino, 485Vercelli, 350 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

299.798 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 299.798(+ 2.155rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.178 Alessandria, 14.501 Asti,9.186Biella, 42.225Cuneo, 23.319 Novara, 160.559 Torino, 11.304 Vercelli, 11.052 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.297 extraregione e 2.177 in fase di definizione.

I giovani del Poli in visita ai mezzi storici di Marazzato

La delegazione dei giovani architetti e ingegneri della ‘Challenge By Firms’ del Politecnico di Torino.

Al via la seconda fase della Challenge@PoliTo organizzata dal Clik (Connection Lab and Innovation Kitchen) a seguito della partnership stipulata fra ‘Gruppo Marazzato’ e il Politecnico di Torino per la creazione di un moderno e innovativo polo museale dedicato ai camion d’epoca a Stroppiana, nel Vercellese, presso la sede di quello che è attualmente lo showroom privato in cui è custodita la più grande collezione di autocarri d’epoca del Novecento, tutti perfettamente restaurati e riportati alle condizioni d’origine, creata da Carlo Marazzato, industriale e appassionato di mezzi pesanti del passato.
Una delegazione di una quindicina di studenti di nazionalità colombiana, iraniana, cinese, turca e italiana di età compresa fra i 22 e i 23 anni, tutti studenti di laurea magistrale del prestigioso ateneo torinese, hanno visitato di persona l’affascinante e suggestiva raccolta che al momento comprende oltre 250 veicoli adibiti al trasporto merci su gomma declinati negli usi e allestimenti più disparati.
Ad accoglierli in maniera entusiasta, fra gli altri intervenuti e presenti, Carlo Marazzato (collezionista ma anche Chairman della Holding del ‘Gruppo Marazzato’), Alberto Marazzato (General Manager), Sonia Tarricone (Marketing Manager), Riccardo Manachino (Head of Old Collection ‘Marazzato’), l’Ingegner Francesco Boca, Partner di progettazione della storica impresa ambientale vercellese attiva dal lontano 1952.
“Ho colto negli sguardi e nelle parole degli studenti un diffuso e autentico senso di meraviglia e stupore per via dell’eccezionalità di una collezione unica nel suo genere, composta da una così grande quantità di automezzi storici, tutti perfettamente in ordine di restauro e conservazione”, esordisce l’Architetto Elena Vigliocco, Professore Aggregato di Composizione Architettonica e Urbana del Politecnico di Torino e Responsabile della Challenge didattica dedicata al progetto del prossimo ‘Museo Marazzato’, presente all’evento insieme all’arch. Laura Ronchetto (Area TRIN/Project Manager CLIK) e tre mentors di supporto, Ing. Andrea Panelli (Managment), Arch. Cristiano Tosco (Architecture and Design) e Ing. Edoardo Battegazzorre (Computer Technology).
“Grazie a questo prezioso e utile sopralluogo, le ipotesi progettuali degli studenti si sono, di fatto, arricchite della possibilità di rapportarsi concretamente, a livello fisico e spaziale, con la dimensione del luogo oggetto della loro ricerca, fornendo così un presupposto indispensabile nel migliorare il calibro del lavoro in corso d’opera. Dalla visita in sito hanno potuto, infatti, trarre spunti fondamentali per sviluppare la soluzione più efficace per fare dello showroom privato del ‘Gruppo Marazzato’ un polo museale in grado di valorizzare una collezione di interesse non solo locale e potenzialmente capace di contribuire alla valorizzazione turistico-culturale dell’intero territorio”, approfondisce la Docente.
Per poi concludere: “Ringraziamo di vero cuore il ‘Gruppo Marazzato’ per la sincera e cordiale accoglienza riservataci, aspetto umano che testimonia come carburante di un’azienda di successo sensibile alla cultura d’impresa vi sia una famiglia fondata su valori etici e morali assoluti. Il calore umano generosamente offerto e respirato in loco dai ragazzi è stato una sorpresa umanamente ancor più gradita da tutti noi, in special modo da giovani che provengono da Paesi distanti, per i quali è spesso difficile ricongiungersi frequentemente ai propri nuclei d’origine, specialmente in un anno complesso di lockdown prolungato quale quello della pandemia da Covid-19 che di fatto riduce al lumicino qualsivoglia possibilità di contatto e relazione diretta interpersonale”.

La Buona Destra: “Troppi atti di violenza contro la comunità Lgbtq”

La necessità di accelerare nell’iter parlamentare di approvazione del DDL Zan

Italia, 2021. Eppure. Eppure dobbiamo ancora confrontarci ogni giorno con atti di stalking, violenza e bullismo perpetrati contro appartenenti alla comunità LGBTQ. Sembra incredibile, eppure certi preconcetti culturali sopravvivono ai decenni, fuori tempo massimo e in contrasto con quanto sancito dalla nostra Costituzione. Articolo 3, per ricordarlo ai distratti: “Tutti i cittadini hanno pari dignita sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Riteniamo quanto mai necessario che la posizione dello Stato nei confronti delle diverse sfumature assunte in cronaca dall’omofobia sia chiara ed inequivocabile. Anche ricorrendo a strumenti, attuativi dei principi costituzionali, specifici per il problema.
Questa è la strada che vediamo positivamente percorrere da chi lavora affinchè il DDL Zan prosegua nel suo iter parlamentare, contemplando anche eventuali emendamenti migliorativi. Certi tipi di violenza non possono essere ulteriormente tollerati né l’approvazione di nuovi strumenti per farvi fronte possono essere procrastinati, adducendo motivazioni fantasiose e lontane dalla modernità attuale necessaria al nostro Paese.

Chi giustifica il proprio ostruzionismo raccontando di presunte limitazioni alle libertà di espressione, non ha evidentemente letto o compreso l’articolo 4 della proposta, oppure sta palesemente mentendo per supportare il proprio posizionamento nei confronti di un certo tipo di elettorato. Il DDL Zan inasprisce le pene per chi commette violenza, o incita a commetterla, a causa dell’orientamento sessuale, ma garantisce al contempo la libertà di espressione riconducibile al pluralismo delle idee ed alla libertà di opinione.

 

I recenti casi di Malika, di Jean Pierre o di Alfredo, solo per citarne alcuni, sottolineano la necessità impellente che siano velocemente sbloccati i lavori parlamentari per arrivare all’approvazione di un dispositivo di legge che punisca i reati di natura omotransfobica .
Del provvedimento Zan, riteniamo di particolarmente interesse il provare a definire un percorso verso un cambiamento sociale nella percezione della diversità. Il ddl infatti prevede la possibilità di sospensione della pena per il reo, condizionandola ad attività sociali in favore delle vittime dei reati.

Abbiamo urgente bisogno di lavorare verso una società aperta e matura. Una società in cui si giudichi nel merito una persona, senza condizionamenti derivanti dal suo orientamento sessuale.
Come Buona Destra auspichiamo che si proceda velocemente al completamento dell’iter parlamentare del DDL Zan. Auspichiamo inoltre che, a seguito dell’approvazione dello stesso, possa iniziare un percorso culturale della nostra società, che la porti ad una reale accettazione dei suoi appartenenti, senza classificazioni derivanti da idee, orientamenti o provenienze geografiche.

Comitato per la Buona Destra del Piemonte

Manutenzione stradale, la Regione investe in risorse e programmazione

Si apre una nuova stagione per la manutenzione del sistema stradale in Piemonte?

Due i fattori determinanti: l’imminente passaggio ad Anas di circa 1000 chilometri di strade piemontesi e il finanziamento regionale triennale di 3 milioni di euro sul bilancio appena approvato. Lo ha chiarito  l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi in Consiglio Regionale.

«Ci siamo adoperati con impegno per superare l’approccio degli anni passati – ha spiegato l’assessore Gabusi -, che voleva accentrare a livello nazionale la gestione complessiva del sistema stradale. Ci siamo dati un metodo trasparente di individuazione delle opere prioritarie, chiedendo alle Province quali fossero, e abbiamo cominciato a mettere risorse per finanziare le progettazioni. Oggi sappiamo, in modo trasparente, quali sono le trenta opere prioritarie e su queste ci muoveremo in maniera importante, non solo finanziando la progettazione, ma anche chiedendo che tutta questa progettazione venga presa in carico da Anas. Dobbiamo realizzare queste opere e il veicolo che abbiamo oggi è il Contratto di Programma con Anas: dobbiamo renderlo più tempestivo coadiuvando l’Ente nella progettazione, che per noi deve essere realizzata dagli Enti territoriali di riferimento».

Tra le opere strategiche indicate dalla Province sono poi state individuate quelle prioritarie da inserire all’interno del Recovery Plan e della trattativa per il Contratto di Programma Anas. «Puntiamo – ha specificato l’assessore Gabusi – a far finanziare soprattutto quelle opere per dare le gambe operative agli interventi, con un’attenzione specifica alla riduzione delle tempistiche di progettazione e realizzazione».

Raccontare il vino attraverso un viaggio

L’associazione Go Wine ha lanciato  martedì 16 febbraio 2021 la ventesima edizione del Concorso letterario nazionale Bere il Territorio.

E’ un progetto culturale che ha sempre accompagnato la vita dell’associazione fin dalla sua costituzione e che giunge nel 2021 ad un traguardo importante.

Riportiamo a seguire il Bando di Concorso che illustra le modalità di partecipazione e le informazioni legate alla sezione generale ed alle sezioni speciali.

Il Bando viene divulgato più avanti rispetto ai tempi abituali delle scorse edizioni, la scadenza è fissata al prossimo 30 aprile. La cerimonia di premiazione si svolgerà in estate e sarà fissata compatibilmente con la situazione pandemica purtroppo ancora in corso.

Il Concorso conferma gli obiettivi di sempre che si rinnovano ogni anno e si misurano sempre con nuovi protagonisti: far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità e contribuire, mediante il tema della narrazione, a valorizzare storia, tradizioni, paesaggio, vicende socio-culturali dei territori del vino.

 

BANDO DI CONCORSO

  1. La ventesima edizione del concorso letterario “Bere il Territorio” è promossa dalla Associazione Go Wine.

I partecipanti dovranno redigere un testo-racconto in forma libera che abbia per tema un viaggio in un territorio del vino italiano, raccontando esperienze, evidenziando il rapporto con i valori cari all’enoturista: paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali.

 

Sono previste due categorie, in base a distinte fasce di età:

giovani dai 16 ai 24 anni;

per tutti i soggetti di età superiore ai 24 anni.

 

  1. Ogni concorrente o gruppo potrà partecipare con un solo elaborato inedito, in lingua italiana, della lunghezza minima di due cartelle (3600 battute) e massima di 5 cartelle (9000 battute), redatto anche su supporto magnetico.

 

  1. E’ inoltre istituita, a latere del concorso generale, una sezione speciale riservata agli studenti degli Istituti agrari italiani (di età compresa fra i 14 ed i 20 anni).

Verranno selezionati elaborati che trattino il tema dei vitigni autoctoni. Con l’invito agli studenti a svolgere un approfondito e originale lavoro di ricerca su vitigni autoctoni della propria zona di provenienza o di altre aree. Nell’elaborato essi potranno tenere conto delle conoscenze acquisite durante il corso di studio e trattare l’argomento attraverso uno specifico elaborato.

La partecipazione al Concorso è consentita a singoli studenti oppure a piccoli gruppi non inferiori a 5 persone. Gli elaborati dovranno avere la medesima lunghezza di cui all’art. 2, salvo eccezioni dettate dal lavoro di ricerca a cui sono chiamati.

 

  1. Ogni testo dovrà contenere, in calce, le generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono ed eventualmente il riferimento dell’Istituto agrario di appartenenza (per la sezione speciale dell’art. 3).

 

  1. Gli elaborati dovranno pervenire, in tre copie dattiloscritte e su supporto magnetico, entro il 30 aprile 2021, tramite posta, al seguente indirizzo:

 

Concorso “Bere il territorio” – Go Wine

Via Vida, 6 – 12051 Alba (Cn).

 

  1. Gli elaborati saranno sottoposti al vaglio della giuria composta da Gianluigi Beccaria e Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

 

  1. Saranno selezionati dalla sezione generale I DUE MIGLIORI TESTI, uno per ciascuna categoria: i vincitori riceveranno ciascuno un premio di euro 500,00.

 

7a). Sarà selezionato dalla sezione speciale riservata agli Istituti agrari IL MIGLIORE LAVORO DI RICERCA: il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riceverà un premio di euro 500,00.

 

  1. È inoltre istituito un premio speciale a favore di un libro edito durante l’anno 2020 che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione.

L’autore riceverà un premio in denaro di euro 500,00.

 

  1. I testi rimarranno a disposizione dell’organizzazione del concorso e non verranno restituiti. I concorrenti, accettando senza condizione il presente regolamento, concedono, sin d’ora e senza nulla pretendere, i diritti di pubblicazione a Go Wine.

 

  1. I vincitori, che saranno avvertiti tramite raccomandata, saranno premiati durante la cerimonia che si terrà ad Alba nel corso della estate 2021.

 

  1. I giudizi della giuria, che selezionerà le opere, sono insindacabili.

 

  1. Per quanto non previsto dal presente regolamento, le decisioni spettano autonomamente alla segreteria del concorso.

 

Scarica qui il bando della XX edizione del Concorso Letterario Bere il territorio in formato Pdf

Il bollettino Covid di mercoledì 14 aprile

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.439 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 114 dopo test antigenico), pari al 6,5% dei 21.986 tamponi eseguiti, di cui 9.453 antigenici. Dei 1.439 nuovi casi, gli asintomatici sono 606 (42,1%).

I casi sono così ripartiti: 182 screening, 918 contatti di caso, 339 con indagine in corso; per ambito: 16RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 115 scolastico, 1308 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 333.736 così suddivisi su base provinciale: 26.934 Alessandria, 16.211Asti, 10.246 Biella, 47.655 Cuneo, 25.831 Novara, 178.599Torino, 12.512 Vercelli, 11.907 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.411 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.430 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 311 (5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 3.430 (- 96rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 21.517

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.052.135 (+ 21.986 rispetto a ieri), di cui 1.423.955 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 10.835

Sono 70 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 10.835 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.508 Alessandria, 666 Asti, 403 Biella, 1.322 Cuneo, 884 Novara, 5.127 Torino, 484Vercelli, 350 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 91 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

297.643 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 297.643 (+ 2.500 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 24.108Alessandria, 14.410 Asti,9.153Biella, 41.811 Cuneo, 23.142 Novara, 159.340 Torino, 11.226 Vercelli, 11.000Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.290 extraregione e 2.163in fase di definizione.

Rodari, una proposta didattica nell’anniversario della scomparsa

Caro direttore, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende commemorare la figura delicata, colorata e pensosa di Gianni Rodari; morto il 14 aprile del 1980 a Roma, ricorre proprio quest’anno il 41° anniversario della sua scomparsa.

 

Tutti conoscono Gianni Rodari; quasi ciascuno di noi ha imparato a sillabare e a leggere attraverso le invenzioni geniali e fantasiose dello scrittore piemontese. Quello che forse alcuni di noi scordano e che abbiamo imparato anche a pensare attraverso le righe giocose e le rime melodiose delle sue filastrocche. È stato un uomo che ha molto sofferto; del suo dolore ha fatto uno strumento per conoscere il prossimo e sentirlo affine. Difendeva i deboli, gli esclusi, gli ultimi della società, in nome della libertà e della verità; d’altra parte era stato pure partigiano anche se ripudiava la guerra e la violenza con tutte le sue forze. Il suo pensiero andava sempre ai bambini; specialmente quelli sfortunati, come forse era stato anche lui.

“Quest’anno mi voglio fare / un albero di Natale / di tipo speciale, / ma bello veramente. / Non lo farò in tinello, / lo farò nella mente, / con centomila rami / e un miliardo di lampadine, / e tutti i doni / che non stanno nelle vetrine. / Un raggio di sole / per il passero che trema, / un ciuffo di viole / per il prato gelato, / un aumento di pensione / per il vecchio pensionato. / E poi giochi, / giocattoli, balocchi / quanti ne puoi contare / a spalancare gli occhi: | un milione, cento milioni / di bellissimi doni / per quei bambini / che non ebbero mai / un regalo di Natale, / e per loro ogni giorno | all’altro è uguale, / e non è mai festa. / Perché se un bimbo / resta senza niente, / anche uno solo, piccolo, / che piangere non si sente, / Natale è tutto sbagliato. (Gianni Rodari, “Un abete speciale”)
Rodari insegnava quella pedagogia che per alcuni può sembrare un po’ retrò: essere ubbidienti, non mentire, fare i bravi, volersi bene, studiare; ma anche giocare e sognare. Siamo sicuri che siano concetti sorpassati e che non possano essere d’aiuto per gli educatori e i piccoli di oggi?
“Ci sono cose da fare ogni giorno: / lavarsi, studiare, giocare, | preparare la tavola a mezzogiorno. / / Ci sono cose da fare di notte: | chiudere gli occhi, dormire, / avere sogni da sognare, / orecchie per non sentire. / Ci sono cose da non fare mai, / né di giorno né di notte, / né per mare né per terra: / per esempio la guerra.” (Gianni Rodari , “Promemoria”)
Il poeta dava un peso enorme soltanto agli aspetti veramente importanti della vita che sfuggono ai più superficiali, agli adulti indaffarati. Eppure la sua lungimiranza in alcuni casi diventa più eversiva di tanti autori osannati per l’audacia sfrontatezza o l’impegno politico.
“Tutti gli usi della parola a tutti”: mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.” (Gianni Rodari)
I diritti civili non mancano mai nei suoi contenuti, come appare evidente nella favola “Giacomo di cristallo”, in cui il bizzarro Giacomo, omino trasparente, inizialmente penalizzato dalla sua impossibilità di nascondere il proprio pensiero in un regime dittatoriale, riuscirà ad affermare la forza della verità e della libertà:
“[…] Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche
la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché’ la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.” (Gianni Rodari, “Giacomo di cristallo”)
Conosceva tutta la sofferenza delle anime più indifese e lese; per loro invocava giustizia, istruzione e dignità, anticipando molti temi presenti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’ONU.
“Quanto pesa una lacrima? La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.” (Gianni Rodari)
Il CNDDU propone una lettura dei diritti umani attraverso l’opera di Rodari. Gli studenti di ogni ordine e grado, seguiti dai loro docenti, potrebbero inventare un percorso originale attraverso immagini, slogan, e-book che coniughi la realtà del nostro presente con le sue storie. Si propone la realizzazione di un logo per l’anniversario da inviare alla nostra email (coordinamentodirittiumani@gmail.com); i più significativi saranno pubblicati sui nostri canali social.
“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.” (Gianni Rodari)

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU