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Varianti Covid, possibili zone rosse in Piemonte in caso di focolai

In caso di necessità la Regione sta ipotizzando di istituire  zone rosse circoscritte se dovessero verificarsi  focolai delle varianti Covid.

 

E’ quanto ha comunicato  l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, durante un’informativa al Consiglio regionale sulla situazione dei contagi da Covid a Torino e nella regione.

La giunta sta infatti scrivendo  una delibera contenente gli aspetti organizzativi contro la diffusione delle varianti.

Nel frattempo Università e istituto Zooprofilattico stanno svolgendo le  tipizzazioni del virus,  impiegando  test per individuare le varianti.

«Stiamo procedendo su tutti i fronti per agire con la massima tempestività nell’individuazione e nel contenimento delle nuove varianti del virus – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -; la Regione Piemonte è dotata di strumenti operativi adeguatamente specializzati che consentono di mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione della pandemia, in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali. Stiamo facendo una corsa contro il tempo, prioritariamente abbiamo l’assoluta necessità di essere messi nelle condizioni di completare la vaccinazione il più presto possibile per limitare la circolazione e la conseguente mutazione del virus».

«Sul fronte delle varianti – continua l’assessore Icardi -, abbiamo allo studio un provvedimento specifico per dare valore giuridico allo strumento statistico e epidemiologico che già utilizziamo per identificare in modo tempestivo, sulla base di alcuni indicatori (densità di popolazione, over 60, incidenza dei contagi…) le aree del territorio piemontese a maggior rischio di diffusione covid19, con il quale abbiamo reso più efficaci il sistema di contact tracing e di effettuazione dei tamponi. Alla luce delle nuove indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, in caso di riscontro di focolai causati da una delle varianti, si tratterà ora di definire attraverso lo stesso strumento la distribuzione territoriale del focolaio e di individuare eventuali restrizioni da adottare (zone rosse). Un’azione sulla quale stiamo confrontandoci con sindaci e prefetti piemontesi, in accordo con il Governo per l’erogazione dei conseguenti ristori».

 

Covid, il bollettino di giovedì 18 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 501 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 115 dopo test antigenico), pari al 3,5% dei 14.438tamponi eseguiti, di cui 8.647 antigenici. Dei 501 nuovi casi, gli asintomatici sono195(38,9 %).

I casi sono così ripartiti: 79 screening, 279 contatti di caso, 143 con indagine in corso; per ambito: 13 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 54 scolastico, 434 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 240.103così suddivisi su base provinciale: 21.290 Alessandria, 12.432 Asti, 8.202 Biella, 32.578 Cuneo, 18.714 Novara, 126.246 Torino, 8.847 Vercelli, 8.720 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.196 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.878 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 128 (10rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.866(9rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.995 .

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.800.753(+ 14.438rispetto a ieri), di cui 1.103.336risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.220

Sono 16i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui2dioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.220deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.397 Alessandria, 591 Asti, 376 Biella, 1.097 Cuneo, 763 Novara, 4.195 Torino, 414 Vercelli, 302 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

218.248 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 218.894(+ 646 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.106 Alessandria, 11.284 Asti,7.505Biella, 30.344 Cuneo, 17.145 Novara, 114.617 Torino, 8.083 Vercelli, 7.970 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.104 extraregione e 1.736 in fase di definizione.

“Fi, come previsto dai giovani l’emorragia continua”

“Gli amici Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino lasciano Forza Italia. Io ho lasciato alcuni mesi fa insieme a molti giovani il partito a cui ho dedicato anni del mio impegno politico denunciando mancanza di meritocrazia e valorizzazione delle competenze.

Oggi, con l’uscita di Napoli e Ruffino, non posso che notare, anche da spettatore esterno, come la triste parabola di Forza Italia in Piemonte continui, esattamente come avevamo previsto come gruppo giovanile. Un partito che dopo la perdita di un movimento giovanile, consiglieri comunali, assessori, sindaci e iscritti, nulla ha fatto se non accusare chi chiede un radicale e forte cambiamento di essere un traditore o alla ricerca di posti, è un partito che si commenta da solo. Si è scelto allora – ed evidentemente si continua a farlo – di ignorare la deriva del partito sul territorio, provocata proprio da chi si riempie solo la bocca di meritocrazia e competenza. Non si tratta tanto di una critica quanto di un dato di fatto. Oggi più che mai abbiamo bisogno di serietà, di visione e soprattutto di coraggio. Comprendo, quindi, molto bene le posizioni di Napoli e Ruffino. A Daniela e Osvaldo: Ad maiora!”.
Lo dichiara in una nota stampa Tommaso Varaldo, ex Coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia a Torino e Provincia e Consigliere Comunale a Chieri
Tommaso VARALDO
Consigliere Comunale e Capogruppo – Comune di Chieri

Lavoro, il Covid ha interrotto più di 15 mila tirocini

In Piemonte oltre 15mila tirocini sono stati sospesi o interrotti, tra marzo e maggio, causa Coronavirus. E migliaia di stagisti hanno sofferto le conseguenze di queste sospensioni e interruzioni, perdendo la loro fonte di reddito – l’indennità mensile – insieme alla possibilità di proseguire il proprio percorso formativo. Un gruppo di ragazzi, riuniti nel gruppo “Stagisti in sospeso”, sono stati auditi dalla Terza commissione regionale, presieduta da Claudio Leone.

Prima della pandemia in Piemonte, gli stagisti erano circa 33mila, la metà dei quali ha poi visto l’interruzione del rapporto.

“La possibilità di lavorare in ‘smart- internshipping’ non è stata resa operativa al momento in nessuno dei nostri casi e per alcuni di noi non sarebbe comunque applicabile. Oggi siamo a casa in attesa di poter riprendere i tirocini presso le aziende. Contestualmente alla sospensione del nostro tirocinio, come previsto dalla normativa, anche le indennità sono state sospese. Desideriamo, più di ogni altra cosa, di poter tornare a dare un contributo in presenza o in modalità smart” ha spiegato Chiara Collarà.

“È importante chiarire le tempistiche di ripresa dei tirocini, comunicando con chiarezza quando gli stessi, sia curricolari sia extracurricolari, sospesi causa Coronavirus, potranno riprendere e a quali condizioni” ha sottolineato Edoardo Morana.

I due auditi hanno poi espressamente richiesto un sostegno economico da parte della Regione Piemonte agli stagisti che si sono visti interrompere o sospendere il tirocinio causa Coronavirus e per i quali non è stato possibile proseguire da casa. La maggior parte dei tirocini e relativi rimborsi è stata sospesa a marzo, la proposta è che il sussidio, un bonus di 800 euro una tantum, debba essere garantito per tutti coloro che stessero svolgendo un tirocinio con indennità di durata superiore alle 160 ore (un mese), indipendentemente dalla natura curricolare o extracurricolare del tirocinio. Su questo punto, sono state citate le iniziative già intraprese in merito da altre regioni quali Emilia Romagna, Toscana e Lazio.

Per chiedere delucidazioni sono intervenuti i consiglieri Monica Canalis Alberto Avetta (Pd), Marco Grimaldi (Luv) e Valter Marin (Lega).

Il bollettino Covid di mercoledì 17 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 959 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 120 dopo test antigenico), pari al 4,3% dei 22.151 tamponi eseguiti, di cui 14.838 antigenici. Dei 959 nuovi casi, gli asintomatici sono 338 (35,2 %).

I casi sono così ripartiti: 150 screening, 533 contatti di caso, 276 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 100 scolastico, 835 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 239.602 così suddivisi su base provinciale: 21.210 Alessandria, 12.416 Asti, 8.199 Biella, 32.489 Cuneo, 18.705 Novara, 125.976 Torino, 8.815 Vercelli, 8.719 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.194 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.879 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 138 ( – 3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.875 (- 25 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.137

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.786315 (+ 22.151 rispetto a ieri), di cui 1.100.276 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.204

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.204 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.394 Alessandria, 591 Asti, 376 Biella, 1.095 Cuneo, 761 Novara, 4.189 Torino, 414 Vercelli, 300 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 84 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

218.248 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 218.248 (+996 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.023 Alessandria, 11.245 Asti,7.504 Biella, 30.254 Cuneo, 17.123 Novara, 114262 Torino, 8.050 Vercelli, 7.956 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.099 extraregione e 1.732 in fase di definizione.

Camion storici: Marazzato presenta il “gioiello” Alfa Romeo 455

Appartiene al noto industriale vercellese Carlo Marazzato la più grande raccolta di automezzi pesanti d’epoca restaurati del secolo scorso.

La ‘Collezione Mezzi Storici Marazzato’, perfetto esempio di cultura d’impresa in capo al ‘Gruppo Marazzato’, storica azienda ambientale piemontese leader nelle bonifiche e nella gestione completa del ciclo rifiuti civili e industriali, cresce e si amplia.

Aggiungendo, proprio in questi giorni, un altro gioiello immortale al fascino di una raccolta senza eguali di camion del passato, prevalentemente di fattura italiana, del Novecento. “E’ l’Alfa Romeo 455 l’ultimo arrivato in grande spolvero nel nostro showroom privato di Stroppiana, nel Vercellese”, esordisce entusiasta Carlo Marazzato, stimato industriale oggi universalmente ritenuto il più grande collezionista europeo di mezzi pesanti d’epoca.
“Un esemplare particolare, raro anche per l’attrezzatura-autoscala che reca in dotazione. Si tratta dell’ultimo veicolo pesante medio prodotto dal noto marchio del biscione tra il 1952 e il 1959”, precisa l’esperto.
Che aggiunge: “Un veicolo che ho reperito come nuovo in ottime condizioni di motore, aperto soltanto per una verifica dell’eventuale usura maturata. Con pochissimi chilometri e ancora le gomme originali, e una carrozzeria erosa dal tempo, oggi riportato integralmente all’antico splendore mediante la sostituzione e il rifacimento delle parti ammalorate. Un modello che testimonia la qualità della fabbricazione italiana nei materiali, nelle metodologie e nel valore indiscusso delle maestranze nostrane in un’epoca in cui, specialmente dopo la Prima Guerra Mondiale, le aziende trovavano nello Stato che ne deteneva il controllo la certezza di investimenti sicuri atti a preservare e mantenere occupazione, benessere, reddito e ricchezza diffusa”.
Un camion che va a sommarsi a un raffinatissimo ensemble di veicoli unici nel loro genere, “testimoni di un’epoca straordinaria della storia nazionale. Mezzi che hanno costruito e riscostruito il Paese fra i due conflitti, e di cui il ‘Gruppo Marazzato’, con il tramite dell’Associazione Veicoli Storici ‘Quattro Assi Più’ da me fondata e presieduta, desidera mantenere viva la memoria, sia sotto il profilo del collezionismo di marca che con l’acquisizione costante di materiale e documentazione storica a finalità didattica anche per le future generazioni. Inclusa la ricerca continua di altri mezzi unici”, conclude Carlo Marazzato.
“Con l’augurio che, nonostante la pandemia, questi giganti del passato possano presto tornare a sfilare per le strade in occasione di eventi e raduni, a testimonianza di una stagione memorabile della nostra nazione”.
Nel frattempo, sono aperte le iscrizioni e i rinnovi del tesseramento all’Associazione ‘Quattro Assi Più’. Per informazioni e contatti, è disponibile l’indirizzo e-mail associazione4assi@gmail.com, oppure l’infoline al 335 6414625.

Dal Texas in Piemonte per produrre razzi spaziali

Lazienda texana produrrà in Piemonte razzi riutilizzabili.

 

Exos Aerospace Systems & Technologies approderà in Piemonte per la realizzazione del suo primo sito europeo, dedicato alla ricerca, sviluppo e produzione di razzi riutilizzabili. Exos è un’azienda texana leader nel settore insieme a SpaceX e Blue Origin. In Piemonte, questa realtà, prevede di assumere circa 45 tecnici, prevalentemente ingegneri con varie specializzazioni, che accederanno anche al percorso, elaborato dall’azienda, per formare rocket scientist.

Exos è attiva nel segmento dei reusable micro-rockets, che hanno applicazioni principalmente nell’ambito della ricerca scientifica e della ricerca industriale. La sua mission è garantire a tutte le aziende, anche le PMI, un accesso allo spazio sostenibile: il paradigma dei razzi riutilizzabili, infatti, consente di ottenere un costo per chilogrammo di carico utile estremamente competitivo. I razzi di Exos – inoltre – per le piccole dimensioni, per la tecnologia sicura e per l’utilizzo di bio-etanolo come propellente, possono essere lanciati anche da piattaforme di lancio in Europa, garantendo un accesso allo Spazio conveniente e vicino alle aziende europee, oggi costrette a costose spedizioni dei payload.

Quali possono essere i loro utilizzi? Numerosi, a partire dal fatto che sempre più aziende hanno la necessità di testare i loro prodotti in particolari situazioni di stress dei materiali. Riuscire a condurre questi esperimenti, cioè inviare nello Spazio le loro creazioni per metterle alla prova, per le piccole e medie aziende è attualmente, se non impossibile, estremamente costoso e complesso.

Come spiegato da John Quinn, CEO di EXOS, “In Italia Exos adotterà un modello di produzione aperto, con la maggior parte delle componenti realizzate da produttori piemontesi. Ciò significherà non solo contribuire alleconomia locale  ma anche effettuare un prezioso scambio di know-how. Exos, infatti, ha sempre praticato il principio della conoscenza integrale: tutte le risorse coinvolte nel processo devono avere visibilità e conoscenza di tutte le fasi del processo stesso.

Come spiegato dall’Assessore Regionale per l’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca Exos ha riconosciuto la strategicità della localizzazione in Piemonte, il cui elemento chiave è la presenza di una supply chain completa e strutturata nel settore aerospaziale, con competenze industriali di altissimo livello, al cui interno è ben integrato il contributo di centri di eccellenza per la ricerca e la formazione come il Politecnico di Torino. Sono sicuro che larrivo di una realtà simile sul nostro territorio, oltre che una evidente ricaduta già annunciata in termini occupazionali, potrà anche rappresentare un volano per il settore”.

L’investimento si inserisce nell’ambito di un più ampio trend di crescita del settore della New Space Economy nell’economia del Piemonte e di Torino in particolare, che ha già attratto negli ultimi anni altri importanti investimenti nel settore.

La presenza di EXOS nellecosistema industriale piemontese sarà possibile grazie al costante lavoro di supporto fornito dal Centro Estero per lInternazionalizzazione del Piemonte, che può vantare una sinergia strategica tra le attività di promozione del territorio nel settore aerospace ed attrazione degli investimenti dallestero” spiega il Professor Dario Peirone, Presidente dell’organismo regionale dedicato all’internazionalizzazione. Infatti, le relazioni tra Ceipiemonte e la società americana nascono nel 2019, coinvolgendo l’azienda in un Supplier Day dedicato ed negli Aerospace and Defense Meetings, business convention biennale nel settore aerospaziale di cui Ceipiemonte è co-organizzatore, eventi in cui l’azienda ha approfondito la conoscenza del locale environment industriale maturando la decisione finale di investimento.

John Quinn, CTO di EXOS e futuro AD di EXOS Italia, sarà in Piemonte nella seconda metà di febbraio per avviare la progettazione esecutiva.

Il Piemonte è in grado di garantire a Exos Aerospace Systems & Technologies un livello di competenze molto elevato, grazie al suo sistema di imprese riconosciute a livello internazionale, ed alla sensibilità degli enti pubblici, che sul settore aerospaziale investono da decenni – dichiara Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte -. I risultati di questa collaborazione pubblico-privato collocano la nostra regione tra le prime in Europa, con circa 4 miliardi di fatturato. Allorizzonte, infine, ci sono grandi possibilità di un ulteriore sviluppo, come ha dimostra la Commissione Europea che a dicembre, nellambito della programmazione 2021-2027, ha aumentato da 11 a 13,2 miliardi di euro lo stanziamento per il Programma Spaziale Europeo”.

La Polfer controlla oltre mille persone nelle stazioni

2 indagati, 1061 persone controllate di cui 250 straniere e 52 minori, 99 operatori impiegati in 24 stazioni ferroviarie e una sanzione al Regolamento di Polizia Ferroviaria.

Questi i risultati del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle d’Aosta nell’ambito della giornata di controlli organizzata a livello nazionale, su disposizione del Servizio Polizia Ferroviaria di Roma, per il contrasto dei comportamenti scorretti in ambito ferroviario, tra cui gli attraversamenti dei binari e l’indebita presenza in aree ferroviarie di servizio.

Gli agenti Polfer hanno attuato controlli per prevenire le condotte a rischio incautamente adottate dai viaggiatori, non solo nelle stazioni maggiormente interessate da traffico ferroviario, ma anche in quelle non presenziate quotidianamente.

In particolare gli agenti del Settore Operativo di Torino Porta Nuova hanno denunciato una diciannovenne romena responsabile di furto all’interno di un noto esercizio commerciale della stazione. La donna, dopo aver sottratto due tester dallo scaffale si è allontanata repentinamente dal negozio, ma è stata notata dall’addetto alla sicurezza che ha contestualmente chiesto l’intervento della Polizia Ferroviaria. Fermata e accompagnata presso gli uffici di Polizia è stata denunciata per furto.

Sempre a Torino gli agenti Polfer hanno indagato in stato di libertà un cinquantanovenne italiano per oltraggio e resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo durante un controllo, nonostante le ripetute richieste di indossare la mascherina, ha mantenuto un atteggiamento arrogante ed aggressivo, dando in escandescenze e insultando gli operatori. Gli agenti, nonostante la forte resistenza opposta con calci e spintoni, sono riusciti a condurre l’uomo negli uffici di Polizia della stazione dove è stato denunciato in stato di libertà e sanzionato per violazione delle disposizioni di contrasto all’emergenza Covid-19.

A Vercelli gli agenti del Posto Polfer hanno rintracciato a bordo di un treno, nella tratta Salerno – Torino, un minore straniero che si è allontanato da una comunità del trapanese. Dopo i rilievi fotodattiloscopici e gli accertamenti sanitari,  il minore è stato condotto presso una Comunità della provincia.

Covid Piemonte: il bollettino di martedì 16 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 771 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 141 dopo test antigenico), pari al 4,1% dei 18.824 tamponi eseguiti, di cui 11.315 antigenici. Dei 771 nuovi casi, gli asintomatici sono 310 (40,2 %).

I casi sono così ripartiti: 175 screening, 431 contatti di caso, 165 con indagine in corso; per ambito: 18 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 65 scolastico, 688 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 238.643 così suddivisi su base provinciale: 21.152 Alessandria, 12.391 Asti, 8.174 Biella, 32.431 Cuneo, 18.660 Novara, 125.357 Torino, 8.782 Vercelli, 8.638 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.189 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.869 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 141 (3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.900 (- 33 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.168

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.764.164 (+18.824 rispetto a ieri), di cui 1.093.919 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.182

Sono 37 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.182 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.393 Alessandria, 591 Asti, 376 Biella, 1.095 Cuneo, 761 Novara, 4.170 Torino, 413 Vercelli, 299 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 84 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

217.252 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 217.252 (+834 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.938 Alessandria, 11.198 Asti,7.494 Biella, 30.145 Cuneo, 17.060 Novara, 113.654 Torino, 8.023 Vercelli, 7.918 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.095 extraregione e 1.727 in fase di definizione.

Il voucher vacanza prorogato al 30 giugno Ecco come funziona

L’ASSESSORE AL TURISMO, VITTORIA POGGIO: «RICADUTE SUL TERRITORIO DI 48 MILIONI CHE SUPERANO L’INVESTIMENTO DI 5 MILIONI DELLA REGIONE»

Il presidente della Federazione dei Consorzi Turistici Piemonte Incoming, Andrea Cerrato: «Operazione diventata un caso studio a livello nazionale, ed è stata l’unica concreta iniziativa tra pubblico e privato che permette la sopravvivenza di molte aziende della filiera turistica»

Torino 15 febbraio 2021

Da oggi 15 febbraio fino al 30 giugno 2021, sarà di nuovo possibile acquistare un voucher per trascorre una vacanza di tre giorni in Piemonte con una 1 notte pagata dal cliente, 1 notte pagata dalla Regione Piemonte e la terza omaggiata dall’albergatore: grazie a questa formula, nel 2020 sono stati venduti oltre 32.000 voucher.

«Con una ricaduta in termini economici di 48 milioni di euro – ha sottolineato l’assessore al Turismo, Vittoria Poggioil gettito di questa operazione soltanto in termini di Iva, supera i 5 milioni investiti dalla Regione e secondo i nostri calcoli si stima che nell’arco dei prossimi due mesi saranno venduti oltre 10.000 voucher vacanza, in attesa di un rifinanziamento della legge sul Riparti Turismo Piemonte. L’operazione – ha aggiunto l’assessore – ha anche una valenza culturale per aver consentito di far conoscere il Piemonte ai Piemontesi che hanno scoperto le infinite “storie di bellezza” delle nostre colline, montagne, laghi, ma anche borghi e città».

«Il voucher vacanza – ha rimarcato il presidente della Federazione dei Consorzi Turistici Piemonte Incoming, Andrea Cerratoè diventato un caso studio a livello nazionale: è stata, infatti, l’unica concreta iniziativa tra pubblico e privato che servirà a permettere la sopravvivenza di molte aziende della filiera turistica, in particolare per quanto riguarda la montagna, ma anche per promuovere la stagione primaverile di colline, laghi e città».