Al Forum del Pd Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione per la politica estera, ha ricordato come “occorra non già distruggere il vecchio, ma costruire il nuovo”. Veltroni invece ha sottolineato come dopo la sconfitta non si sia ancora aperta alcuna discussione e ha invocato meno riunioni di correnti. Tommaso Nannicini, tra i relatori, in modo autocritico ha affermato: ” abbiamo sbagliato a fare le riforme del lavoro contro il Sindacato e non con il Sindacato “.Altri hanno polemizzato con chi ” non credeva nei corpi intermedi”. Insomma sul banco degli imputati è finalmente finito il renzismo e cioè un leader e una politica che hanno portato il Pd al 18 %.I giornali raccontano che alcuni esponenti del “giglio magico” polemicamente hanno abbandonato la kermesse prima che finissero i lavori della prima giornata, manifestando il loro disappunto. ( Renzi è in Cina, tanta è la considerazione nei confronti del Segretario attuale). E si capisce! Per la prima volta si discutono le cause dei crolli elettorali e delle sconfitte subite dal Pd e lo si fa non dando la colpa agli elettori o ad un difetto di comunicazione, ma chiamando le cose per nome e cognome. Sono le cose che in questi anni molti di noi hanno sempre detto e pensato, venendo però accusati di essere dei conservatori, contrari al nuovo e chi più ne ha più ne metta. È un altra linea, rispetto a quella proposta da Renzi pochi giorni fa alla riunione della sua corrente tenutasi alla Leopolda nel corso della quale ha presentato la contromanovra dei renziani e ha proposta la costituzione dei comitati di resistenza civica, un embrione di qualcosa di esterno e di alternativo al Pd. L’unico rammarico è che ci siano volute una lunga e inarrestabile sequenza di sconfitte prima di avviare una tale riflessione e per capire che il renzismo e le sue politiche ( dalla riforma costituzionale alla riforma della legge elettorale, dal Jobs Act alla delegittimazione della Cgil, dalla politica dei bonus alla riforma della scuola) avrebbe allontanato dal Pd milioni di elettori, mutandone l’identità originaria, quando invece tutto ciò che si stava verificando sotto i nostri occhi era chiaro, anzi chiarissimo.
Wilmer Ronzani