Mobilità sostenibile: così si cambia volto alle nostre città

Torino, a Porta Nuova il Treno Verde

L’amministrazione comunale firma il Manifesto per una mobilità a zero emissioni

É arrivato alla stazione Porta Nuova di Torino il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, campagna realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare. Il convoglio ambientalista sarà in sosta alla stazione del capoluogo piemontese fino al prossimo 1 aprile.

Un viaggio lungo i binari della Penisola per raccontare la mobilità sostenibile, ridurre l’inquinamento (secondo il principio europeo “chi inquina paga”), puntare sull’intermodalità e sull’elettrico, a partire dai trasporti pubblici e dalla sharing mobility, con l’obiettivo di dar voce ai tanti protagonisti (aziende, start up, istituzioni, associazioni e territori), esempi di buone pratiche nella mobilità sostenibile che percorrono già questa strada.

Sabato è stata inaugurata ufficialmente la tappa torinese, alla presenza di Alberto Unia, Assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Federico Mensio, Presidente della Commissione Ambiente di Torino,Fabio Dovana, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Davide Sabbadin, Portavoce del Treno Verde, Marco Della Monica, direttore regionale di Trenitalia, Cristian Aimaro di Amiat Torino,Domenico Rinaldini di Ricrea, Giovanni Mura e Alberto Scagliola di Enel X e Carlo Mannu di Bosch.

Sul Treno Verde, autorità, cittadini, aziende e start up stanno firmando il Manifesto per una mobilità a zero emissioni, dieci impegni per cambiare volto alle aree urbane e dare avvio a questa rivoluzione, a partire dall’adozione in ogni città di ambiziosi Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums): spostarsi con il mezzo di trasporto più utile e senza inquinare; promuovere viaggi a piedi; riconquistare zone da togliere alle auto, per ridisegnare lo spazio come bene comune, puntando innanzitutto sulla sicurezza; muoversi con più mezzi e con la sharing mobility per una mobilità socialmente sostenibile e con zero inquinamento.

È accaduto anche  a bordo della quarta carrozza dove, su proposta di Legambiente, l’assessore all’Ambiente della Città di Torino, Alberto Unia, ha firmato il Manifesto: “Siamo molto contenti che anche un esponente dell’amministrazione comunale abbia firmato – ha affermato il portavoce del Treno VerdeDavide Sabbadin – questa è l’undicesima regione nella quale le istituzioni hanno abbracciato il nostro documento, che delinea una nuova mobilità sostenibile e possibile. Per noi è un primo passo simbolico verso l’Italia che cambia”. In città la mobilità a “zero emissioni” – ossia gli spostamenti a piedi, in bicicletta o e-bike, con i mezzi pubblici a trazione elettrica, compresi i treni urbani – rappresenta già oggi il 40% degli spostamenti cittadini. Non è poco. La mobilità sostenibile a Torino, dunque, ha una buona base di partenza per l’obiettivo “emissioni zero” entro il 2030, così come Legambiente chiede all’amministrazione.

L’arrivo del Treno Verde in Piemonte rappresenta anche l’occasione per un confronto sul nuovo Piano Aria, recentemente approvato dalla giunta regionale: “Attendevamo questo provvedimento da almeno quattro anni – ha dichiarato il presidente di Legambiente Piemonte e Val d’Aosta, Fabio Dovana – ci aspettavamo un documento un po’ più ambizioso, in grado di vincere la sfida contro l’inquinamento atmosferico. Il piano è comunque uno strumento imprescindibile, che dev’essere poi calato nelle varie realtà. Per questo, adesso tocca ai sindaci fare di più”.

Torino è una delle città italiane per le quali la Commissione Europea ha deciso, tre settimane fa, il deferimento alla Corte di Giustizia UE per il mancato rispetto della Direttiva sulla qualità dell’aria, in particolare per quanto riguarda i limiti massimi consentiti per il biossido di azoto.

La qualità dell’aria del capoluogo piemontese, che sarà approfondita con la presentazione dei dati sul monitoraggio del Treno Verde a Muoviamoci Bene, il secondo Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte in programma lunedì 1 aprile, è un elemento fondamentale da valutare nel provvedimento di revisione dellaZona a traffico limitato (Ztl), attualmente al vaglio dell’amministrazione comunale: “Il provvedimento in corso di scrittura va nella giusta direzione – ha evidenziato Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – ma vogliamo stimolare l’amministrazione ad essere più coraggiosa, per non rischiare che la revisione non produca gli effetti sperati, e non venga compresa dalla popolazione. In altre città, come a Milano, l’Area C ha effetti positivi in termini di qualità dell’aria e di congestionamento del traffico”.