LA LETTERA DEL PROFESSOR QUAGLIENI

A proposito di politica e violenza

“Abbassare i toni sembra la parola d’ordine di questi ultimi giorni di campagna elettorale ed e’ giusto il richiamo al senso di responsabilità nella polemica politica.

Ciò, però, non può farci dimenticare che il corteo “sedicente antifascista” di Torino in corso Vittorio Emanuele- che ha ingaggiato una guerriglia urbana molto violenta con la Polizia-va condannato in toto. Ci fu chi cinquant’anni fa ritenne di riprendere la “Resistenza tradita “ prima con le intolleranze politiche e poi con la violenza del terrorismo. Pochi, allora, dissero che gli estremisti non potevano considerarsi eredi e continuatori della Resistenza e che dovevano essere isolati. Ogni estremismo va condannato e voglio ricordare che Giovanni Spadolini denunciò proprio nel 1968 gli opposti estremismi,nero e rosso nei suoi editoriali sul “Corriere della Sera”. Lo dissero con chiarezza il neonato Centro “Pannunzio” di Olivetti e di Soldati  e pochi uomini come Valdo Fusi, Carlo Casalegno, Franco Venturi ed Aldo Garosci, incuranti degli insulti loro rivolti. Chiunque dissentiva,veniva, tout- court, considerato fascista. L’intimidazione politica era la regola. E certe forme di violenza tollerate finirono di degenerare in fatti che portarono drammaticamente agli anni di piombo. Il Centro “Pannunzio” tradirebbe la sua storia se non facesse sentire alta e forte una condanna per episodi che non debbono più ripetersi.La Città che vide il martirio di Carlo Casalegno non può tollerarlo. Ed altrettanto chiara dev’essere la nostra incondizionata solidarietà alle Forze dell’Ordine. Tradirei i miei Maestri, se tacessi

 

Pier Franco Quaglieni